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Serata dedicata a Carlo Acutis

Una serata dedicata al Beato Carlo Acutis nell’ambito della Festa del patrocinio di Santa Lucia. Stasera alle ore 20.00, nella chiesa Cattedrale, avrà luogo l’iniziativa promossa dall’Ufficio di pastorale giovanile e la Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Tra video e testimonianze sarà raccontata la vita del Beato e di come oggi sia cambiato il modo di comunicare la fede ai giovani. Interverrà l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto. Parteciperà in video collegamento la madre di Carlo Acutis, Antonia Salzano. All’interno della Cattedrale saranno rispettate le disposizioni previste dalle normative anticovid 19.
Diretta streaming sul canale You tube dell’Arcidiocesi di Siracusa ed anche sulla pagina facebook dell’Arcidiocesi di Siracusa. Inoltre su Medical Excellence (canale 86), TeleunoTris (canale 172), Video 66 (canale 286).

“La testimonianza di Lucia non è persa nel tempo ma è attuale, viva e forte – ha detto l’avv. Giuseppe Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia -. Già la scorsa festa abbiamo voluto evidenziare il rapporto dei giovani e la santità. La santità della giovane Lucia: una ragazza molto coraggiosa, esemplare nella sua azione di carità verso i poveri, fedele a Dio. La santità può essere proposta ai giovani di oggi. E noi vogliamo consegnare Santa Lucia ai giovani, dare loro la custodia della nostra patrona”. “Portiamo la testimonianza di un giovane proclamato beato ad ottobre dello scorso anno – ha detto don Santo Fortunato, direttore della Pastorale giovanile -. Presenteremo la sua testimonianza e ci faremo aiutare dalla madre”.

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Mons. Bulgarelli al San Metodio

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Insegnamento Religione Cattolica invita all’incontro su Il sogno culturale (QA cap.II) nell’ambito dell’Itinerario formativo Pensare la casa comune attraverso l’Esortazione post-sinodale Querida Amazonia di papa Francesco.

L’incontro, in collegamento a distanza, avrà luogo venerdì 30 alle ore 18.30. Interverrà mons. Valentino Bulgarelli, Sottosegretario della CEI, Direttore del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e di Scienze Religiose e Direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI. Preside della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna.
E’ possibile richiedere il link d’accesso alla riunione virtuale inviando un’email a info@sanmetodio.eu entro le ore 16.00 del giorno dell’incontro. Chi ha partecipato agli incontri precedenti riceverà l’invito in automatico.

scarica il programma

www.sanmetodio.eu

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San Giuseppe operaio, patrono dei lavoratori

Nell’anno in cui Papa Francesco con la Lettera Apostolica “Patris Corde” ha indetto uno speciale anno dedicato a San Giuseppe, la parrocchia San Giuseppe Operaio  di Priolo Gargallo ha indetto un programma di festeggiamenti per il patrono dei lavoratori.
La vita dei santi, scrive il Papa, è una prova concreta che è possibile vivere il Vangelo e perseguire la santità e la perfezione del proprio stato – scrive il parroco don Marco Politini -. L’esempio di San Giuseppe, scrive il nostro arcivescovo, orienta la nostra vita nella fede, nell’obbedienza e nella santità che ci apre al dono di Dio e ci fa vivere in dipendenza di Lui e davanti a Lui. Per questo San Giuseppe fu chiamato essere il padre putativo di Gesù, la sua guida e il suo custode durante tutta la sua infanzia, la sua adolescenza la sua giovinezza. La nostra comunità parrocchiale, posta sotto la speciale protezione di San Giuseppe, è chiamata a riflettere su questa straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi. Preghiamo che il Signore, per intercessione di San Giuseppe, ci confermi nel dono della fede, dell’adesione alla Sua volontà, alla santità, alla fraternità e alla pace“.

Tra i vari momenti di preghiera, mercoledì 28 si celebra il VIII anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale e ci sarà l’esposizione del reliquiario della Madonna delle Lacrime e la celebrazione alle 18.30 del rettore della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, don Aurelio Russo.
Venerdì 30, alle ore 19.00, solenne pontificale presieduto da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. 
Sabato 1 maggio, solennità di San Giuseppe Operaio, la celebrazione alle ore 18.30 sarà presieduta da mons. Salvatore Caramagno, parroco della chiesa Santa Maria della Consolazione. Domenica 2 maggio, festa di San Giuseppe Operazione, la messa delle ore 18.30 sarà presieduta da don Andrea Zappulla, cancelliere della Curia Arcivescovile.

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Un sito per l’AC, luogo di conoscenza e scambio

E’ on line il nuovo sito dell’Azione Cattolica diocesana.

Vi raggiungiamo nel giorno dell’inizio dei lavori della XVII assemblea nazionale elettiva, che si terrà in modalità telematica fino al 2 maggio – spiega il presidente diocesano Valeria Macca -. Come Azione Cattolica diocesana abbiamo sperimentato, soprattutto in questo ultimo anno, l’importanza di mantenere vive le relazioni, anche attraverso gli strumenti informatici, per creare rete tra le associazioni parrocchiali ed il centro diocesano, per far conoscere le iniziative di altre Diocesi e poter meravigliarsi della bellezza che attraversa le nostre realtà“.
Un sito sempre aperto alle novità che arrivano dai territori che può diventare laboratorio creativo. “Avere un sito non è solo una questione di pubblicità o di visibilità; per noi è un modo per avere un “luogo” di informazione, di conoscenza, di scambio, per fare sentire l’AC vicina ai singoli aderenti, anche quelli che, per motivi vari, non possono partecipare alle singole attività. Vorremmo che il nostro sito si arricchisse delle esperienze delle singole realtà parrocchiali: sappiamo bene quanta ricchezza ci sia nelle singole associazioni territoriali di base, quante attività, incontri, occasioni formative vengano fatte: a volte sono condivise, conosciute; altre volte, non si conoscono neanche ed, invece, sarebbero linfa vitale per quanti sono ancora all’inizio di un cammino o si stanno vivendo un momento di scoraggiamento e delusione. Vi invitiamo a seguirci, a visitare il nostro sito, il cui dominio è http://azionecattolica.arcidiocesi.siracusa.it, a farci pervenire le vostre iniziative, i vostri commenti, insomma ad aiutarci, anche attraverso questo strumento, a vivere in pienezza la nostra associazione“.

E’ presente oltre alla sezione notizie, anche la sezione appuntamenti e poi la videogallery. Naturalmente il ricco menu contiene tutte le informazioni sui diversi settori dell’Azione cattolica.

E si comincia da subito: “In questi giorni, nei quali si svolgerà l’assemblea elettiva nazionale, cercheremo, attraverso una sorta di “diario di bordo”, di farvi partecipi dell’esperienza che, come delegati vivremo insieme a tutte le altre diocesi italiane, per essere davvero “popolo numeroso e fecondo” nelle nostre città“.

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“Disegno SantAlfio, coloro la festa”

Al via per il secondo anno il concorso “Disegno Sant’Alfio, coloro la festa! Piccoli artisti in festa” promosso dal Comitato Festa di Sant’Alfio.
un modo per far conoscere anche ai più piccoli i santi martiri.
Ogni bambino potrà inviare il proprio disegno entro il 9 maggio all’indirizzo mail comitatofestasantalfio@gmail.com indicando nome, cognome ed età. I disegni possono essere realizzati con qualsiasi tecnica. Dal 10 al 18 maggio i disegni verranno pubblicati sulla pagina Facebook Comitato festa Sant’Alfio Lentini; ai piccoli artisti dei primi tre disegni che riceveranno più “mi piace” sarà dato un piccolo regalo. A tutti i partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione.
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Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Domenica 25, quarta Domenica di Pasqua, si celebra la 58a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, dal tema “La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due“.
Nel messaggio che il Santo Padre Francesco ha donato alla Chiesa – spiega don Daniele Lipari, direttore del Centro diocesano per le vocazioni – esorta, sull’esempio di san Giuseppe, a sognare con Dio e seguirlo con coraggio, rischiando, accettando attivamente i progetti di Dio, a servire il prossimo amando, senza trattenere nulla, nella fedeltà di ogni giorno. Siamo invitati in questa domenica a intensificare la nostra preghiera per le vocazioni, perché il Signore continui a chiamare uomini e donne capaci di vivere la propria vita come donazione, e realizzare nella vita ordinaria qualcosa di straordinario agli occhi di Dio”.
Il tema scelto quest’anno dall’ Ufficio Nazionale di Pastorale per le Vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana “sottolinea che la vocazione non è solo una scelta personale – spiega don Daniele –, ma è un cammino da percorre accompagnati dalla preghiera della comunità e dal discernimento. La preghiera fervente delle comunità diventa essenziale nella scoperta, nella scelta e nella verifica dell’orizzonte per la vita dei nostri giovani e di quanti sono in un cammino di discernimento vocazionale“.

 

 

In allegato un’intenzione di preghiera da aggiungere nella preghiera dei fedeli, l’invocazione e le intercessioni da aggiungere alle Lodi e ai Vespri e una preghiera per le vocazioni

 

 

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Preghiera in comunione con i Santuari del mondo

Preghiera in comunione con Papa Francesco e i Santuari del mondo
Durante il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna, per desiderio del Santo Padre Papa Francesco, una “maratona” di preghiera coinvolgerà tutti i Santuari mariani del mondo, per invocare la liberazione dalla pandemia.
L’iniziativa – coordinata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – prevede la recita del santo rosario comunitario e familiare, per chiedere alla Madonna la fine dell’epidemia. Il Pontefice guiderà la preghiera del 1 e del 31 maggio.
La Basilica-Santuario Madonna delle Lacrime parteciperà con la preghiera quotidiana del Santo Rosario delle ore 18.00 (18.30 la domenica) in unione di preghiera con i Santuari del mondo e con Papa Francesco che, accogliendo in Vaticano il reliquiario delle Lacrime della Madonna di Siracusa, ha detto: “La Madonna ci dia il dono delle lacrime: che noi possiamo piangere per tante calamità che fanno soffrire il popolo di Dio e i figli di Dio” (25.05.2018)
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Preghiera, confessione e gesti di carità per vivere la pietà popolare

Se una manifestazione popolare non ci porta nell’ineffabile comunione con Dio e alla pace con tutti, occorre un serio esame di coscienza sulla autenticità evangelica delle nostre azioni“. Lo ha scritto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto rivolgendosi alla comunità diocesana in una lettera sulla pietà popolare.  

Incontrandovi, in questi primi mesi del mio episcopato, pur tra le restrizioni dovute alla pandemia, sto apprezzando anche la grande ricchezza della pietà popolare, sorretta e promossa da intelligenza cristiana e creatività pastorale.In prossimità del periodo delle feste patronali – che si apre con il mese di maggio e che perdura nel periodo estivo – desidero offrirvi alcune riflessioni, per vivere con autentico spirito evangelico e nella comunione ecclesiale questi momenti significativi dell’espressione della nostra fede e della nostra lode a Dio, attraverso la venerazione alla Madre di Dio e ai Santi: da Santa Lucia a San Sebastiano, da Sant’Alfio a San Domenico, da San Paolo ai Santi Martiri, dagli Angeli agli Arcangeli, da Santa Sofia a Santa Rita, da San Giuseppe a Sant’Antonio, alla Madonna venerata con vari titoli e nel segno genuino delle Sue Lacrime”.


La pietà popolare: manifestazione di vita teologale
La pietà popolare ha la sua radice nella nostra fede in Dio, ricevuta e incarnata nel cammino ecclesiale. Il Santo Papa Paolo VI ha indirizzato la pietà dal concetto di “religiosità popolareˮ a quello di “pietà popolareˮ, cioè da un carattere più sociologico a quello dal sapore più teologico e pastorale (Paolo VI, Evangelii nuntiandi). Purificata, centrata in Gesù Cristo morto e risorto, essa merita la nostra attenzione, in quanto può aiutarci a prendere consapevolezza del nostro essere reale popolo di Dio. Anche San Giovanni Paolo II ha evidenziato nella pietà popolare una straordinaria risorsa spirituale, purtuttavia da evangelizzare «affinché la fede, che esprime, divenga un atto sempre più maturo ed autentico» (Giovanni Paolo II, Vicesimus quintus annus, 18).
Per Papa Benedetto XVI la pietà popolare è un grande patrimonio della Chiesa: attraverso essa la fede è entrata nel cuore degli uomini, diventando parte dei sentimenti, delle abitudini, del comune sentire e vivere (Benedetto XVI, Discorso, 8 aprile 2011).
Papa Francesco ha definito la pietà popolare una «realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è il protagonista» (EG 122), che permette alla fede di essere «incarnata in una cultura» (EG 123) e di diventare «manifestazione di una vita teologale» (EG 125), «luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione» (EG 126), per la sua «forza evangelizzatrice» (EG 122), e «sistema immunitario della Chiesa» (Francesco, Primo Convegno internazionale per i rettori e gli operatori dei Santuari, 29 novembre 2018).

La pietà popolare: fisionomia della Chiesa locale
La devozione del popolo è un dono dello Spirito per la vita della Chiesa. Le diverse manifestazioni di fede delle comunità della nostra Diocesi trovano il loro luogo naturale di formazione, di trasmissione e anche di trasformazione e di rinnovamento nella parrocchia. Proprio nellʼambito istituzionale della parrocchia la pietà si nutre della Parola di Dio, della spiritualità, dellʼinsegnamento del magistero e della viva tradizione della Chiesa. La fede comporta un felice intreccio della sua dimensione affettiva e interiore con la vita vissuta, che non può essere limitata a un mero esercizio intellettuale. La fede alimenta la genuina espressione della pietà, dei simboli e degli affetti.  Papa Francesco sostiene che occorre «capire il popolo di Dio, senza pregiudizi», perché «il popolo è dotato di quel “fiuto” della fede, di quella “infallibilità in credendoˮ» (Ibidem) in quanto portatore di una sorta di sapienza intuitiva proveniente dallo Spirito Santo. La pietà popolare – «espressione del sentire profondo maturato dai credenti» (Direttorio su pietà popolare e liturgia, 1) – scaturisce, infatti, dall’annunzio del Vangelo sedimentato sotto lʼazione dello Spirito Santo; diventa patrimonio della nostra fede e delinea la fisionomia della nostra Chiesa locale, caratterizzandone la sua stessa “particolaritàˮ.

La pietà popolare: comunione di preghiera e di carità
È necessario al contempo un continuo rinnovamento interiore per non smarrire il senso cristiano della festa che deve sempre scaturire e portare a Dio, al servizio della carità al prossimo. Se una manifestazione popolare non ci porta nell’ineffabile comunione con Dio e alla pace con tutti, occorre un serio esame di coscienza sulla autenticità evangelica delle nostre azioni. La vera festa è vivere davanti a Dio, alla sua presenza, sotto il suo sguardo. Il cammino di perfezione è umiltà, perché la santità è la presenza di Dio nel cuore dell’uomo. Noi troviamo Dio soltanto attraverso un cammino di spogliamento, di discesa, di semplicità. Se anche noi vogliamo essere santi dobbiamo dire di no a tutto quello che ci separa da Dio e dagli altri. Per vivere una fede autentica è necessario che Dio viva in noi, perché Lui solo è Santo. Il rapporto del fedele con Dio, la Vergine e i Santi – mediato da immagini che ci ricordano la loro presenza protettiva – richiede oggi la sublimazione della devota pietà in un rapporto di profonda comunione con il Signore. Possiamo crescere insieme nellʼintima comunione di vita con Cristo, vivendo nella docilità allo Spirito, coltivando la preghiera, accrescendo la nostra fede, pensando e operando secondo Dio. Il mistero di Dio si comprende solo vivendolo, incarnandolo e trasmettendolo. Per questo San Gregorio Magno amava pregare dicendo: «O Signore, se voglio capire le cose che ascolto da te, devo subito metterle in pratica». A motivo della grave situazione di pandemia in corso, anche quest’anno non sarà possibile esprimere la nostra devozione con le processioni esterne, ma certamente potremo intensificare la preghiera con la pratica sacramentale della confessione e della comunione, con i gesti concreti di carità e di vicinanza verso chi è in difficoltà. Ad imitazione dei nostri padri, accorriamo allʼaltare del Signore con animo penitente ed orante, elevando al Cielo suffragi per quanti sono morti a causa dellʼepidemia o di altri mali che affliggono la nostra vita.
Cogliamo negli eventi della storia i segni della presenza di Dio, per scorgere le sue vie e per prospettare un futuro di fraternità e di concordia.
Invochiamo su tutti il dono della pace e del lavoro, specie per quanti stanno vivendo il dramma di un presente carico di difficoltà e di un futuro che si prospetta estremamente incerto. Siano questi i segni delle nostre feste patronali: preghiera, penitenza, carità, fraternità e intercessione. Imploriamo il patrocinio dei nostri Santi Patroni! Si innalzi dallʼintera Diocesi lʼunanime supplica verso il Cielo:
«Pregate per noi!».
In compagnia dei nostri Santi, avanziamo nel cammino della fede, volgendo lo sguardo a Dio che ci guiderà passo dopo passo nel cammino verso la santità.  A tutti auguro di cuore un buon cammino di fede, un rinnovamento spirituale, una creatività pastorale e uno slancio di carità, purificati dalla fedeltà a Cristo e illuminati dalla sapienza del Vangelo”.

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