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Oggi il rosario e la messa nella cappella in Cattedrale

Festa del patrocinio di Santa Lucia

Oggi, sabato 2, alle 7.45 su Tv2000 sarà trasmesso il video sull’intervento di restauro sul simulacro argenteo della patrona della Diocesi. L’intervento è stato effettuato dalla Scuola del Beato Angelico di Milano.
Alle ore 17.30 recita del santo rosario da parte dell’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo e alle ore 18.00 messa nella Cappella di Santa Lucia, con esposizione del simulacro. Nella cappella sarà portato anche il reliquiario della Madonna delle Lacrime.

Domenica 3 alle ore 10.40 intervento sul restauro del simulacro del vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, e alle 11.00 celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo. Tutti gli eventi saranno trasmessi in diretta sulle pagine facebook della Deputazione della Cappella di santa Lucia e dell’Arcidiocesi di Siracusa e sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Sabato diretta su Video 66 a partire dalle 17.30 e su Tris e Medical Excellence a partire dalle 18.00. Domenica, diretta dalle 10.40 su Video 66, Medical Excellence e Tris.

 


In allegato lo schema del rosario


Adesione dei vescovi di Sicilia alla nota della CEI

“La persona non si nutre solo di pane”

I Vescovi di Sicilia, interpreti del sentimento del clero e dei fedeli che desiderano la ripresa graduale della vita liturgica e delle attività pastorali, manifestano piena adesione alla nota della Conferenza Episcopale Italiana e condividono il disaccordo sul decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 26 aprile, con il quale si “esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il popolo”, compromettendo ulteriormente l’esercizio della libertà di culto garantita dalla Costituzione Italiana.

Si ribadisce che è fondamentale distinguere tra le responsabilità politiche del Governo, le responsabilità professionali del Comitato tecnico-scientifico e le responsabilità etico-spirituali della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana nel doveroso rispetto della propria autonomia e con l’adozione delle misure idonee a salvaguardare la salute dei cittadini.

La persona non si nutre solo di pane e il suo equilibrio è frutto di una serie di relazioni, con Dio e con gli altri. Gli squilibri, per di più, penalizzerebbero anche l’ambito economico e persino la salute fisica. Peraltro, sembra non comprendersi che l’attività solidale delle organizzazioni cattoliche, che si adoperano alacremente per alleviare l’indigenza di tante famiglie e sostenere le strutture sanitarie, nasce da una fede che deve attingere a una sorgente così fondamentale come la vita sacramentale.

È auspicabile che in tempi brevi il Governo Italiano riavvii la trattativa con la Conferenza Episcopale Italiana per riesaminare Orientamenti e Protocolli finalizzati alla ripresa immediata della piena partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza.

L’intervento del direttore di TV2000, Vincenzo Morgante

 

In allegato la nota stampa della CEI

#chiciseparerà

 

 

 


Due celebrazioni in diretta streaming con l'esposizione del simulacro

Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Due celebrazioni streaming con l’esposizione del simulacro di Santa Lucia per la festa del Patrocinio di Santa Lucia. E poi una nuova esposizione durante l’anno, ogni 13 marzo, per ricordare le persone decedute e ringraziare chi in questo periodo di emergenza sanitaria ha aiutato gli altri.

Il programma è stato svelato dal presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia Giuseppe Piccione, nel corso della presentazione dell’intervento di restauro del simulacro argenteo. Interviste e immagini per spiegare come è avvenuto il restauro eseguito dalla Scuola del Beato Angelico di Milano. Le disposizioni imposte dall’emergenza Covid 19 hanno reso necessario ripensare la festa per permettere a tutti i devoti costretti a casa di poter partecipare ad alcuni momenti di preghiera. Sabato 2 maggio, rosario e messa celebrata da mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, nella cappella di Santa Lucia e domenica 3, Pontificale presieduto dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo. Le due celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming. E poi un appuntamento: la processione, disposizioni permettendo, il 13 settembre. 

Non ci si abitua mai a vedere il volto di Santa Lucia e l’emozione ogni volta si rinnova sempre più intensa – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione -. E questa volta con un volto rivestito di luce nuova che in questi tempi diventa segno di speranza che si riallaccia alle origini e alla tradizione di questa città che nel 1599 volle un simulacro quale segno perenne della nostra devozione alla patrona. Le feste delle pietà popolari sono caratterizzate dalla presenza di una moltitudine di fedeli che attorno alla patrona ritrova momenti di fraternità e condivisione. Nella 374 festa del patrocinio riteniamo che dei segni debbano essere lasciati: il 2 maggio alle 17.30 verrà recitato il santo rosario e sarà celebrata una messa da mons. Salvatore Marino con il simulacro esposto. Il giorno dopo, alle ore 11.00, in Cattedrale l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo celebrerà il Pontificale, in ricordo di quel lontano 1646 quando Santa Lucia invocata dalla Città rispose con il suo aiuto. Ma vogliamo lasciare un segno di speranza: quella processione che oggi non può essere fatta potrà rivivere il 13 settembre, se le condizioni di legge ed il buon senso lo consentiranno, in modo che Santa Lucia possa risplendere nella nostra città e per le vie di Ortigia. Un segno di speranza ma anche di ricordo e di memoria: il 13 marzo di quest’anno, all’inizio del periodo di isolamento, la Città di Siracusa si è consacrata a Santa Lucia con l’atto di affidamento che è stato compiuto nel Sepolcro di Santa Lucia. Abbiamo pensato ogni anno il 13 marzo di aprire il simulacro: una nuova apertura per fare memoria, per ricordare dei tanti dei troppi morti e per ringraziare tutte le persone che in questo periodo hanno dedicato il loro tempo per aiutare gli altri. Quale migliore memoria accanto a chi di questa città ne rappresenta il cuore“.

#chiciseparerà

Festa di Santa Lucia, si presenta l’intervento di restauro del simulacro

Una Festa di Santa Lucia del Patrocinio in tempo di emergenza sanitaria. E’ quella che la Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha programmato in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siracusa e le autorità competenti, in particolare la Prefettura di Siracusa. Le disposizioni imposte dall’emergenza Covid 19 hanno reso necessario ripensare la festa per permettere a tutti i devoti costretti a casa di poter comunque partecipare ad alcuni momenti di preghiera. 

In questo tempo di emergenza abbiamo già chiesto l’intercessione della martire siracusana con un atto di affidamento che ha avuto luogo nel sepolcro di Santa Lucia. Il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione, e i componenti della Deputazione sono stati promotori di un dialogo che potesse portare alla possibilità di riammirare l’argenteo Simulacro della nostra Patrona, seppur sempre non dal vivo.

Il primo appuntamento è per sabato 25 aprile, alle ore 16.00. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia presenterà attraverso interviste e soprattutto immagini il restauro effettuato sul simulacro di Santa Lucia. Un intervento programmato da diversi anni che si è potuto concretizzare negli ultimi mesi. La Chiesa Cattedrale e la Deputazione hanno affidato il restauro alla Scuola del Beato Angelico di Milano. 

L’emozione si rinnova sempre più intensa e questa volta con un volto rivestito di luce nuova che diventa segno di speranza, che si riallaccia all’antico – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione -. Siracusa nel 1599 volle un simulacro quale segno perenne della fede della devozione alla nostra Patrona. Le feste della pietà popolare sono caratterizzate dalla presenza di fedeli e devoti e di una città che ritrova momenti di condivisione e senza quella moltitudine la 374 festa del Patrocinio rischia di perdere una parte della sua bellezza. Ma dei segni devono essere lasciati”.

Il video sarà diffuso attraverso le pagine Facebook dell’Arcidiocesi di Siracusa e della Deputazione della Cappella di Santa Lucia e attraverso il canale You tube dell’Arcidiocesi di Siracusa. La Diocesi ringrazia le emittenti televisive ed i quotidiani on line che hanno già manifestato l’intenzione di ritrasmettere il segnale. Ed in particolare Video 66, Teleuno Tris, Medical Excellence.

Vivere la famiglia nel tempo della pandemia

Si intitola “Vivere la famiglia nel tempo della pandemia” la tavola rotonda promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare per giovedì 30 a partire dalle ore 18.30. Il sottotitolo della conferenza è “La civitas … nella casa: il lavoro, la scuola, la Chiesa domestica, il tempo libero – Quali novità? Quale futuro?”.
All’incontro interverranno mons. Salvatore Marino, delegato episcopale per la Pastorale familiare; Salvo Sorbello, Presidente del Forum associazioni familiari della provincia di Siracusa; Marco Fatuzzo, già sindaco della città di Siracusa; don Marco Tarascio, direttore della Caritas Diocesana; Angela Gulli, presidente AIMC della provincia di Siracusa; don Massimo Di Natale, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano; Rita Marino, presidente AIMC della sezione di Siracusa. Moderano la tavola rotonda Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro, direttori dell’Ufficio pastorale familiare.

 

Il collegamento avverrà via Cisco Webex (Numero di riunione: 147 915 187 – Password: csPes)

 

 

 

 

 

 

 


La Caritas diocesana si reinventa

Sul sito di Caritas Italiana è stato pubblicato un articolo che descrive come la Caritas di Siracusa ha re-inventato il suo modo di fare ed agire all’interno del contesto della Arcidiocesi di Siracusa in una situazione ove le difficoltà di natura economica si fanno sempre più gravi e potenzialmente pericolose a livello sociale, il prezioso ed encomiabile contributo offerto dai tanti volontari, dalle diverse realtà afferenti al mondo ecclesiale e civile, da aziende e privati che hanno profuso interventi solidali di grande impatto, ha permesso e permette di portare avanti attività quotidiane a sostegno di migliaia di famiglie e persone in condizione di povertà e fragilità…in attesa di “poter tornare a sorridere insieme di nuovo a viso scoperto” Syrako Rugby Club Siracusa 1989
Roberto, 37 anni, è il mediano di mischia. È il più piccolo e anche il più veloce e per questo, nonostante i suoi 90 chili, è chiamato il Pinscher. Gianni, 45 anni, è il secondo centro. Per i compagni è l’Homo sapiens perché è l’intellettuale del gruppo, quello che decide la strategia. Entrambi giocano nella Syrako rugby, la squadra di Siracusa che milita nel campionato regionale. Già a febbraio, in anticipo su altre discipline, la federazione ha sospeso le competizioni. Niente partite. Niente allenamenti. Tra smart working e cassa integrazione, rimaneva molto tempo libero. Così, quando sul giornale locale Roberto e Gianni hanno letto che la Caritas diocesana cercava volontari, si sono fatti avanti, trascinandosi appresso il resto del team, come spesso succede quando devono andare a meta. «Il primo insegnamento del rugby è non scoraggiarsi: ogni volta che l’avversario ti butta già, ci si rialza per strappargli ancora qualche metro. Il secondo è la solidarietà: si avanza passando la palla indietro al compagno. Ed è stato forse per queste ragioni che, in questi giorni difficili, nonostante le preoccupazioni che ognuno di noi ha, ci è venuto spontaneo pensare a chi sta peggio», raccontano i due atleti.
In effetti, di persone che arrancano in città ce ne sono parecchie. In Sicilia il lockdown per arginare il Coronavirus è arrivato proprio quando la stagione turistica stava per cominciare. Per Siracusa è stato un disastro. Il Teatro Greco, che da maggio a luglio attira visitatori da tutto il mondo, ha dovuto cancellare gli spettacoli in cartellone. Sono stati costretti a rimborsare le prenotazioni gli alberghi, le case vacanza, i B&B che si stavano preparando ad accogliere i primi ospiti. L’Ortigia, il quartiere barocco nel cuore della città, con i ristoranti, i locali, i bar più eleganti, ha chiuso i battenti. Ferme le attività, cuochi, camerieri e addetti alle pulizie – lavoratori per lo più precari, assunti con contratti brevi, addirittura a chiamata – sono rimasti a casa senza stipendio.
Per dare un’idea degli effetti collaterali della quarantena, basti pensare che per i buoni-spesa in comune sono arrivate poco meno di 4mila domande. «Dei 400 milioni stanziati dal governo e passati ai sindaci a fine marzo per le famiglie indigenti, a Siracusa sono arrivati 901mila euro, vuol dire in media 238 euro a famiglia – fa il calcolo don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana –. Quella cifra era però uguale per tutti, anche per chi ha dieci figli, e non sono casi poi così rari. Era evidente che quelle risorse non sarebbero state sufficienti».
 
Occasione per le mafie
Non potendo contare sugli aiuti pubblici, la gente si è rivolta alle parrocchie. In poche settimane le richieste di aiuti alimentari sono quadruplicate, proprio in un momento in cui la rete di assistenza era in difficoltà per il regime d’isolamento imposto ai volontari, per lo più anziani.
La soluzione è venuta in mente a un giovane operatore, Antonio Mudanò, bloccato a Fiumicino, dove era andato a trovare la fidanzata. «Bisognava individuare un luogo dove raccogliere le domande di aiuto urgenti, che non fosse più uno spazio fisico com’è il centro di ascolto. Allora ho pensato di utilizzare la piazza virtuale dove c’è più gente. Di tutto il resto, si è occupato don Marco», racconta.
Oggi sulla pagina Facebook della Caritas di Siracusa si possono richiedere beni alimentari e farmaci salvavita, semplicemente compilando un form con i propri dati anagrafici e reddituali ricavati dalla dichiarazione Isee. Gli operatori dei centri di ascolto, dalle proprie case, verificano i requisiti. Lo stesso Mudanò, anche lui da remoto, gestisce gli ordini. I rugbisti e gli altri volontari che hanno risposto all’appello del direttore della Caritas si occupano della consegna. L’organizzazione messa in piedi in piena crisi fa arrivare a 2.200 famiglie un pacco viveri ogni 8 giorni.
«Questa è una terra difficile – spiega don Tarascio – Tradizionalmente, dove non arriva lo stato, si presenta la mafia. Un momento così drammatico per tante famiglie è un’occasione strepitosa per le organizzazioni criminali. Non possiamo permetterlo».
 
Lo abbiamo disegnato sopra
Tuttavia, nonostante i problemi e le ombre che si allungano sul futuro, a chi s’impegna per gli altri non viene meno il buonumore. Lo si capisce dalla cura persino per certi dettagli che parrebbero minori. «Vorremmo portare a chi aiutiamo non solo delle confezioni di pasta e dei barattoli di pelati, ma se possibile un po’ di serenità – racconta Roberto –. Con il volto coperto della mascherine è un po’ difficile farlo e allora il nostro sorriso, che è nascosto sotto, lo abbiamo di disegnato sopra. Vorremmo fosse un segno di buon auspicio per quando potremo tornare a ridere insieme. Di nuovo a viso scoperto».
Francesco Chiavarini
(Dal sito di Caritasitaliana.it)

Uffici di Curia chiusi fino a domenica 3 maggio

Gli uffici di Curia saranno chiusi al pubblico fino a domenica 3 maggio.
Il provvedimento si è reso necessario in considerazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19. Proprio per motivi precauzionali legati all’emergenza sanitaria in corso è stato necessario prorogare la chiusura degli uffici di curia, ma per eventuali comunicazioni sarà possibile contattare gli uffici telefonicamente (al centralino dell’Arcidiocesi 0931.66571) o tramite posta elettronica all’indirizzo protocollo@arcidiocesi.siracusa.it.

Giornata bambini vittime di abusi. Meter: pedofilia online in aumento

La pedofilia non si ferma. Lo ribadisce don Fortunato Di Noto, che sollecita ad una maggiore attenzione e tutela nei riguardi dei bambini dentro e fuori ogni famiglia. A distanza di 24 anni torna la Giornata per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e contro la pedofilia. L’emergenza coronavirus ha obbligato ad un distanziamento sociale necessario, ma il rimanere a casa non implica necessariamente la sicurezza dei bambini, per i quali il rischio di cadere vittime di violenza è in crescita.

“Bisogna fare di più, le vittime sono tante, milioni, e non possiamo più tollerare tali nefandezze (…) Non c’è una omogeneità delle leggi negli Stati del mondo, e non c’è nessuno Stato escluso”, si legge in un comunicato diffuso da Meter. La Giornata bambini vittime, nata nel 1995, vuole scuotere le coscienze e attivare le comunità ecclesiali cattoliche e di altre confessioni, e quelle civili, per contrastare più efficacemente il triste fenomeno. Nell’intervista a Vatican News lo stesso don Fortunato Di Noto spiega come sarà l’edizione di quest’anno:

R. – La Giornata si terrà, ma si terrà alla luce anche delle emergenze sanitarie del virus e quindi di conseguenza non potremo fare delle attività esterne. Di solito ogni anno tutta la settimana era caratterizzata da iniziative nelle scuole, nelle piazze e nei teatri e si concludeva sempre a piazza San Pietro per ricevere il messaggio e il saluto del Santo Padre. L’anno scorso abbiamo avuto l’occasione anche direttamente di incontrarlo ed è stato veramente un evento importantissimo. Questa volta saremo presenti tramite i Social e inviteremo le famiglie a viverla con noi. Per tutta la settimana cercheremo di capire la situazione dei bambini perché la violenza sui bambini è un dramma perdurante. Non è vero che la violenza si è fermata, al contrario i dati e i numeri dimostrano una drammatica recrudescenza del fenomeno in tutto il mondo, e non c’è nazione al mondo o luogo al mondo dove i bambini non vengano vessati e abusati.

Ecco c’è pericolo per i bambini di essere adescati ma forse c’è anche il pericolo per gli adulti di cadere in questo crimine approfittando di un’offerta che viene prodotta e servita, diciamo, sul piatto proprio attraverso internet visto che anche gli adulti ci passano tanto tempo…

R. – Abbiamo bambini vulnerabili davanti a internet, ma ci sono anche adulti vulnerabili che possono cadere nella trappola del ricatto, nella trappola dell’eccessiva esposizione di sé. Penso alle ragazzine, alle diciottenne o ventenni che magari inconsapevolmente utilizzano questi mezzi esponendo troppo se stesse, cadendo nel ricatto e in situazioni molto dannose per la loro vita e il loro equilibrio. Non bisogna demonizzare i nuovi media, ma tenere sempre alta la vigilanza e l’attenzione. La solitudine, poi, l’incapacità di mantenere relazioni, trovarsi in una situazione magari di frustrazione, tutto questo può favorire la ricerca nel mondo virtuale di ciò che nel mondo reale magari non si riesce ad avere. Ripeto, ci vuole vigilanza, prudenza e rispetto di se e dell’altro.

“Nella XXIV GBV preghiamo per il Popolo di Dio affinché promuova con coerenza la difesa, la tutela, la protezione e la cura dei piccoli violati nel corpo e nello spirito e assuma iniziative per la loro salvaguardia in famiglia, nella società e nella scuola. (Preghiera suggerita da Meter)”

Vuol darci qualche dato, tra quelli più recenti, che anche la vostra Associazione ha raccolto riguardo alla pedofilia e alla pedopornografia?

R. – Posso dirle che da marzo a metà aprile due segnalazioni ci hanno portato a denunciare più di 37mila immagini e video che corrispondono a 30mila bambini coinvolti già abusati, quindi dove il danno è già stato fatto. Se poi pensiamo al Report dello scorso anno che presenteremo dopo il 4 maggio, ne esce un quadro veramente agghiacciante che coinvolge tutto il mondo con milioni e milioni di bambini che già hanno subito violenza o che sono a rischio di subirla. Ecco perché questa XXIV Giornata ha lo scopo di attirare l’attenzione e fare di tutto per evitare questo dramma perché è diventato veramente un crimine contro la ‘piccola umanità’ che lascia ferite profondissime per tutta la vita.

Il lavoro di tanti anni, questa è la XXIV Giornata, sicuramente è servito a sensibilizzare, ma c’è ancora molto da fare. Si aspettava una risposta maggiore?

R. – Io mi aspetto sempre di più. Infatti da parte dei media, da parte della gente comune e non comune mi aspetto maggiore mobilitazione per promuovere questa Giornata, perchè non è una giornata di Meter, è un’iniziativa che è diventata patrimonio ormai di tutta l’umanità. Nel tempo si è sviluppata, è diventata un punto di riferimento per migliaia di persone che riflettono, che pregano. Ma si può fare di più. E io vorrei che molti non mettessero la testa sotto la sabbia come gli struzzi dicendo non è un problema che mi riguarda la violenza sui bambini. Come ad esempio si fa attenzione al fenomeno del femminicidio, così anche per i bambini. Che differenza c’è con la violenza barbara che viene fatta sui neonati, su bambini piccolissimi da parte di adulti? Perché non c’è un’attenzione più grande che non sia solo quella di un’associazione come la nostra? Questo è un appello per tutti e questa non è una Giornata che finisce, ma che continua poi nella vita di ogni giorno con la tutela dei bambini.

Adriana Masotti – Città del Vaticano
(Da Vatican News)