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Intervento di mons. Antonio Staglianò, delegato per le migrazioni della CESi

“Nessuno indietro, tutti umani!”

Migranti: dolore reso invisibile“. Così mons. Antonino Staglianò, vescovo di Noto e delegato per le Migrazioni della Conferenza episcopale siciliana, in documento dal titolo “Nessuno indietro, tutti umani! sull’”emergenza migranti” in questo “tempo di emergenza Covid-19”.

Di seguito alcuni punti di sintesi dell’intervento del vescovo e del suo “appello alla comune umanità contro il virus dell’indifferenza“, da lui stesso evidenziati.

  • Una strage per naufragio senza adeguato soccorso e senza molta informazione a Pasqua; 4000 migranti (tra cui 600 bambini e ragazzi non accompagnati) approdati sulle nostre coste nel corso di questi primi mesi del 2020, che rischiano di diventare invisibili, perché c’è la crisi del coronavirus: sono indicibili sofferenze occultate! Alle quali non si risponde umanamente, anzi c’è un crescente rischio di gravi omissioni e di facili strumentalizzazioni con cui, utilizzando la pandemia, si accentua un rischio di pericolo senza seria informazione e documentazione.
  • Il vero pericolo, piuttosto, è quello di lasciare i migranti in condizioni di emarginazione che rende loro impossibile proteggersi dal punto di vista sanitario (e quindi veramente proteggerci tutti!); il vero pericolo è quello di non creare canali regolari e di lasciarsi in balia di trafficanti, che approfittano di restrizioni rigide per offrire le loro mediazioni. Chiediamo per questo ai nostri governanti – a livello regionale, nazionale, europeo – politiche sagge di accoglienza, integrazione e anche di una regolarizzazione dei migranti a favore del mondo del lavoro. La nostra agricoltura ha tanto bisogno dell’apporto dei migrati, ma certo il primo motivo della regolarizzazione resta quello della dignità che a tutti deve essere riconosciuta. Senza mai lasciare indietro nessuno, non importa se italiano o straniero, importa solo che sia un uomo! Il pericolo più grande in questo tempo di pandemia diventa, infatti, quello di cadere nel virus dell’indifferenza, come denunciato dal papa nel messaggio di Pasqua: «Mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua il vero pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente… quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!».
  • Non possiamo, allora, passare oltre senza fermarci, soccorrere, costruire un mondo più giusto. Per noi cristiani i migranti (quelli che arrivano nelle nostre coste, ma anche i nostri giovani costretti a migrare in cerca di lavoro pure loro) sono visita di Dio, sacramento del suo agire nella storia. La carità di questo tempo di emergenza, vera perché verso tutti (poveri del territorio, nuovi poveri anche tra le fasce medie, migranti), rafforza il senso dell’eucaristia che di nuovo ci apprestiamo a celebrare in forme comunitarie, come fonte e culmine di vita cristiana. E come uomini riconosciamo nei migranti la cifra di un vivere che, come abbiamo capito in questo tempo di crisi, ci chiede di attraversare paure e smarrimento restando uniti, vivendo quelli che la nostra Costituzione chiama inderogabili doveri di solidarietà.
  • I migranti del mondo (e i nostri giovani costretti a migrare anche loro per lavoro) sono, non solo sofferenze che ci interpellano, ma anche la cifra del nostro futuro. Accogliendolo, il nostro futuro resta umano per tutti e il mondo potrà ripensarci come unica famiglia di Dio, nella pace. Rinnoviamo per questo l’appello di papa Francesco, alla fine dell’incontro dei vescovi del Mediterraneo (nuovo “mare di Tiberiade” per Giorgio La Pira) svoltosi a Bari lo scorso febbraio, a ripensare il mondo, e quindi la migrazione, ritrovando tutti e per tutti vie di pace e di giustizia: «Dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze, affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi».

A Cassibile adottate le procedure previste dal decreto

Secondo quanto stabilito dalle norme per l’emergenza sanitaria, da lunedì 18, nella chiesa di San Giuseppe a Cassibile possono avere luogo le messe con il popolo ma con affluenza controllata e con un numero di persone limitate in corrispondenza della grandezza della chiesa. Saranno circa 60 i posti disponibili.
Vi informiamo che tutti gli ambienti parrocchiali sono stati sanificati con l’aiuto apposito di persone specializzate – ha spiegato padre Salvatore Arnone -. Osservando la segnaletica opportunamente applicata sui banchi della chiesa inoltre, saranno osservate le distanze (almeno di un metro) previste dai vari decreti. All’ingresso troverete una colonnina porta dispenser per igiene mani. Vi ricordiamo che dovrete indossare guanti e mascherine. Naturalmente la parrocchia ha affrontato con fatica e con poche risorse tutte queste spese, ringraziamo sin d’ora per il contributo che vorrete offrire alfine di aiutarci a mettere tutti insieme“.

Un video a più voci per raccontare la storia della martire

La vita ed il martirio di Santa Lucia

La vita ed il martirio di Santa Lucia nel racconto di diverse categorie che rappresentano la città di Siracusa. E’ il video che è stato realizzato dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia e dalla società Kairos in occasione della Festa del Patrocinio di Santa Lucia appena trascorsa. Un’introduzione, una voce narrante e poi i diversi personaggi: le voci si alternano diventando comunità per condividere la storia di Lucia in una lettura che vuol essere preghiera di tutta la città. Ci sono volontari, medici, infermieri, religiosi.
In questo tempo distante lasciamo spazio a chi desidera sentire vicina la patrona della nostra città, lei che è un segno di speranza. Ricordando la vita e il martirio della nostra patrona le rendiamo omaggio per sentirla fra noi affidandolo a lei le nostre vite, le nostre voci, la voce della nostra Siracusa” viene spiegato nel video. Il video è stato appositamente realizzato in maniera “artigianale”, girato solo con i cellulari, e naturalmente ognuno dalla propria abitazione o dal proprio posto di lavoro nel rispetto delle normative per l’emergenza sanitaria.

 

 

L'azione della Caritas diocesana nella prima fase dell'emergenza

Don Marco: sono quintuplicati i nostri beneficiari

I beneficiari dei servizi di assistenza della Caritas Diocesana di Siracusa sono quintuplicati nel periodo di emergenza per il coronavirus. Il dato è stato fornito dal direttore della Caritas diocesana, don Marco Tarascio.

Don Marco Tarascio

Prima dell’emergenza i beneficiari erano circa 2500, arrivati al 4 maggio a oltre 14 mila per un totale di 3.541 famiglie. La Caritas ha speso oltre 100 mila euro tra beni materiali, farmaci, contributi al reddito, bollette e sostegno per esigenze abitative.
Distribuiti quasi 100 mila chili di derrate alimentari, sotto forma di pacchi viveri e di pasti grazie alle due mense, a 14.164 persone: “Numeri impressionanti, se pensiamo che prima dell’emergenza Coronavirus le persone prese in carico da Caritas nell’ambito dei servizi dedicati erano 2.505 con un allarmante incremento del +563 per cento – ha detto don Marco -. La concretezza della Carità l’abbiamo chiamata. La Caritas diocesana di Siracusa si è trovata dinanzi alla necessità di reinventare il modo di fare ed essere Carità in favore degli ultimi, delle fasce deboli, dei soggetti vulnerabili, dei vecchi e nuovi poveri: l’esponenziale aumento del numero di famiglie e persone in condizione di bisogno e fragilità aggravate da questo evento epocale, ci ha indotto a profondere il massimo sforzo possibile grazie ai 70 volontari.
Abbiamo attivato 4 linee telefoniche cellulari dedicate attraverso cui gli operatori hanno garantito supporto per richieste legate a problematiche di vario genere e sostegno psicologico/relazionale. E’ stato istituito un modulo online mediante cui è stato possibile trasmettere delle richieste d’aiuto per bisogni specifici. Hanno avuto luogo molteplici iniziative finalizzate alla donazione di beni materiali e di offerte in denaro (199, per quasi 35 mila euro), che sono andate ad aggiungersi alle donazioni provenienti da diverse realtà afferenti al mondo ecclesiale e del terzo settore“.

Emergenza Covid-19: i numeri della Caritas

I beneficiari totali, il numero degli interventi effettuati, le derrate alimentari distribuite e i pasti somministrati. Sono alcuni dei numeri della Caritas Diocesana nella prima fase dell’emergenza Covid 19 che saranno forniti sabato 9 maggio, alle ore 12.15 nel corso di una conferenza stampa da parte del direttore della Caritas Diocesana, don Marco Tarascio.

Numeri e percentuali per quantificare quanto è stato fatto nella fase 1 dell’emergenza sanitaria ma anche il numero dei volontari che sono stati coinvolti. Poco meno di due mesi durante i quali la Caritas Diocesana, in considerazione degli importanti stravolgimenti di carattere sociale, economico, sanitario, relazionale e culturale generati dall’emergenza, ha dovuto reinventarsi.

 

Messa del patrocinio di Santa Lucia al Sepolcro

Si conclude nella nostra città la festa del Patrocinio di Santa Lucia. Festeggiamenti che si sono svolti in maniera del tutto diversa perchè condizionati dall’emergenza sanitaria. I tanti devoti hanno vissuto l’emozione di ammirare il simulacro prima nelle immagini che ne hanno descritto l’intervento di restauro a cura della scuola Beato Angelico di Milano e poi nei due momenti di preghiera organizzati dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia: sabato la recita del santo rosario presieduto dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo nella cappella di Santa Lucia al quale è seguita la messa celebrata dal parroco della Cattedrale, mons. Salvatore Marino. Per l’occasione è stata aperta la nicchia che custodisce il simulacro argenteo. E poi il Pontificale di domenica scorsa presieduto dall’arcivescovo Pappalardo. Il simulacro è apparso nelle immagini diffuse in diretta sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulle pagine Facebook della Deputazione della Cappella di Santa Lucia e dell’Arcidiocesi di Siracusa. Al termine della celebrazione il simulacro è stato portato fino al sagrato dove mons. Salvatore Pappalardo ha letto una preghiera alla vergine e martire siracusana e poi ha lanciato una colomba bianca in volo in una piazza Duomo insolitamente deserta.

Oggi messa del patrocinio nel Sepolcro di Santa Lucia presieduta dal rettore della Basilica di Santa Lucia fra Daniele Cugnata. Nei giorni 6, 7 e 8 maggio si celebra il 285 esimo anniversario del prodigioso sudore della statua che si trova nel tempietto. Oggi si ricorda l’evento: il sepolcro ospita la statua marmorea di Lucia, realizzata da Gregorio Tedeschi nel 1634, che miracolosamente trasudò nel 1735.

Oggi alle ore 18.00 coroncina a Santa Lucia e alle ore 18.30 celebrazione eucaristica che sarà trasmessa in streaming sulla pagina facebook della Basilica. Sarà presente il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione che porterà una reliquia della martire. Due giorni fa l’apertura della teca e la benedizione del cotone.  Stasera alle 21.00 i frati hanno organizzato uno speciale dedicato al prodigioso sudore con studiosi e storici che andrà in onda sempre su facebook.

 

#chiciseparera

Firmato il protocollo che da il via libera lunedì 18

Tornano le messe con il popolo

Da lunedì 18 maggio tornano le celebrazioni con il popolo.  E’ stato firmato questa mattina, a Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Protocollo che permetterà la ripresa delle messe. Il testo giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza episcopale italiana, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico.

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali. Nel predisporre il testo si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale.

Il Protocollo è stato firmato dal Presidente della CEI, Cardinale Gualtiero Bassetti, dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la CEI, dove ciascuno ha fatto la propria parte con responsabilità”, ha evidenziato il Cardinale Bassetti, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. “Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il Presidente Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura. Ringrazio la CEI per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”. “Fin dall’inizio abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo – ha concluso il Ministro Lamorgese -: il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose”.

📍 Leggi il Protocollo nel dettaglio: https://bit.ly/2YGYt83

“Conforta i malati e chi sta soffrendo”

Sii tu oggi a venire nelle nostre case. Visita le nostre famiglie, conforta i malati e quanti stanno soffrendo nel corpo e nello spirito. A te e alla tua intercessione affidiamo le famiglie che soffrono per la perdita del lavoro e per il futuro che si presenta difficile e tormentato”. L’arcivescovo Salvatore Pappalardo sul sagrato della Cattedrale chiede l’intercessione della vergine e martire siracusana al termine della celebrazione eucaristica per la festa del patrocinio di Santa Lucia. Si ricorda il miracolo del 1646, quando a Siracusa imperversava una carestia e una colomba bianca annunciò ai fedeli in preghiera l’arrivo di una nave carica di grano.

In un momento di emergenza sanitaria per la prima volta piazza Duomo è vuota. I fedeli hanno seguito la diretta streaming predisposta dall’Arcidiocesi di Siracusa anche con il servizio dell’interpretariato nella lingua dei segni della sezione Ens di Siracusa. “Santa Lucia – ha detto Pappalardo durante l’omelia -, ci insegna che nei momenti della prova, sappiamo rimanere fedeli alla santa volontà di Dio, il Quale è nostro Padre e non ci abbandona, né ci fa mancare il suo aiuto. Perché da questa dolorosa esperienza di sofferenza fisica, morale, spirituale, che la pandemia sta provocando ad ogni livello della società, ne sappiamo uscire individualmente corroborati nello spirito e socialmente più solidali nella ricerca e nel conseguimento del bene comune”. In Cattedrale sono presenti solo i quattro componenti della Deputazione della Cappella di Santa Lucia ed il sindaco Francesco Italia.

Il simulacro argenteo del 1600, appena restaurato dalla Scuola del Beato Angelico di Milano, è stato traslato fino al transetto. Prima della messa, il vicario generale Sebastiano Amenta ha illustrato l’intervento di restauro. La festa è iniziata sabato con il rosario nella cappella, dove è stato portato anche il reliquiario che custodisce le Lacrime della Madonnina.

Le feste delle pietà popolari sono caratterizzate dalla presenza di una moltitudine di fedeli che attorno alla patrona ritrova momenti di fraternità – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione -. Nella 374 festa del patrocinio riteniamo che dei segni debbano essere lasciati. Il 13 marzo scorso la Città di Siracusa si è consacrata a Santa Lucia con l’atto di affidamento. Abbiamo pensato ogni anno il 13 marzo di aprire il simulacro: una nuova apertura per fare memoria dei troppi morti e per ringraziare le persone che in questo periodo hanno dedicato il loro tempo per aiutare gli altri”.

Come vivere la famiglia in emergenza sanitaria

Come vivere la famiglia in piena emergenza sanitaria? E come la famiglia sta vivendo la pandemia? Sono alcune delle domande alle quali ha provato a rispondere la tavola rotonda promossa dall’Ufficio per la Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi di Siracusa alla quale hanno preso parte, in video collegamento, un centinaio di partecipanti da varie località della Sicilia.
Nel corso della storia, la Chiesa ha sempre avuto una particolare attenzione verso le famiglie e il popolo di Dio, in particolare nei momenti di difficoltà dopo il Concilio Vaticano II il popolo di Dio si manifesta e si materializza attraverso le attività parrocchiali” ha detto mons. Salvatore Marino, delegato episcopale per la Pastorale Familiare della diocesi di Siracusa. Salvo Sorbello, presidente del Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Siracusa, da sempre impegnato alla difesa e alla promozione della Famiglia, ha focalizzato il suo intervento sulla triste situazione demografica e sull’impegno da parte del Forum a promuovere il Patto per la Natalità e l’assegno unico per figlio. Sorbello ha ricordato un importante appuntamento che il Forum Nazionale ha promosso per domenica scorsa facendo affacciare i bambini sui balconi per fare un po’ di gioiosa baldoria “per un applauso a quei genitori diventati insegnanti e assistenti informatici, attenti agli anziani, ai bambini privati dei parchi giochi e della loro libertà di correre, a tutte le famiglie italiane”.
I moderatori, i coniugi Maria Grazia Sostegno e Salvatore Cannizzaro, direttori dell’Ufficio per la Pastorale Familiare della diocesi di Siracusa, hanno cercato di legare tra loro i vari interventi dei relatori. “L’emergenza Covid-19 ha “quintuplicato” la povertà e con essa l’impegno della Caritas, considerando che senza tempestivi interventi da parte dello stato ci prepariamo a vivere momenti più difficili, fino ad arrivare alla povertà assoluta per molte famiglie” ha spiegato don Marco Tarascio, direttore della Caritas Diocesana. A tal proposito è stato fatto riferimento all’intervento di papa Francesco sulla piaga sociale dell’usura “che schiaccia intere famiglie e che avanza sempre più per mancanza di lavoro”, a causa dell’attuale crisi che sta mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese. Marco Fatuzzo, già sindaco della città di Siracusa e dirigente scolastico, ha dato un messaggio di speranza parlando di economia di comunione o economia del dare, un tema affrontato dai diversi papi, a partire da Paolo VI fino a papa Francesco: “Si tratta di superare la povertà di aziende, tra le aziende: quelle più ricche si privano di un piccolo capitale per donarlo a quelle più povere affinché queste non scompaiano”. Non è mancato il riferimento alla scuola. Angela Gullì, presidente dell’AIMC della provincia di Siracusa, ha fatto un’analisi su come interagiscono scuola e famiglie, nel contesto dell’attuale emergenza e sull’attualizzazione della didattica a distanza promossa dal MIUR, mettendo in risalto i fattori positivi e le criticità e sottolineando l’importanza dell’istituzione scuola nella società e per le famiglie.  Don Massimo Di Natale, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, ha evidenziato che a causa dell’emergenza “è venuto meno uno dei cardini del Vaticano II: la presenza del popolo di Dio durante la celebrazione eucaristica”, e poi ha ricordato la lettera dell’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, in occasione della santa Pasqua, dove manifesta vicinanza e incoraggiamento ai fedeli, privati di partecipare fisicamente alla Santa Messa. Ha pure sottolineato quanto sia stata valorizzata, in questo periodo, la preghiera in famiglia, piccola chiesa, preghiera supportata dai sussidi che in questa emergenza i vescovi italiani hanno preparato, auspicando che tale buona pratica continui anche dopo l’emergenza. Rita Marino, presidente dell’AIMC della sezione di Siracusa, ha raccontato la sua esperienza di insegnante in questo tempo, dove è la scuola a entrare nelle case e a interagire con le famiglie in maniera del tutto nuova, mettendo in evidenza i valori ritrovati e le difficoltà delle famiglie ad affrontare le nuove tecnologie funzionali alla didattica a distanza. L’incontro si è concluso con un messaggio di speranza che ognuno dei relatori ha dato alla comunità, seguito dalla preghiera di papa Francesco alla Santa Famiglia di Nazaret in Amoris Laetitia.

Ieri mons. Salvatore Marino nella messa in Cappella. Oggi Pontificale dell'Arcivescovo

“Guardiamo a Lucia e alla misericordia”

Questa mattina festa del Patrocinio di Santa Lucia. Collegamento in diretta dalla Chiesa Cattedrale a Siracusa alle 10.40 con l’intervento del vicario generale mons. Sebastiano Amenta che illustrerà i motivi che hanno portato al restauro del simulacro argenteo e le modalità utilizzate dalla Scuola del Beato Angelico di Milano. Alle 11.00 solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo.
“Siamo alla presenza di Lucia e Maria. Vediamo la misericordia del Signore ma spesso non stiamo  attenti nei confronti degli altri. Cerchiamo di guardare a chi si è preso cura dei nostri fratelli in questo periodo di emergenza” ha detto il parroco della Cattedrale, mons. Salvatore Marino, che ieri ha presieduto la celebrazione nella cappella di Santa Lucia nella Cattedrale di Siracusa per la festa del patrocinio della martire siracusana. La festa ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia: i siracusani si rivolsero alla loro patrona e quando i fedeli erano riuniti in preghiera nella Cattedrale una colomba bianca entrò nel tempio sacro annunciando l’arrivo di una nave carica di grano al porto. Prima della messa, l’arcivescovo ha presieduto il santo rosario. Presente nella cappella il reliquiario che custodisce le lacrime della Madonnina.
Tutti gli eventi saranno trasmessi in diretta sulle pagine facebook della Deputazione della Cappella di santa Lucia e dell’Arcidiocesi di Siracusa e sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa. Diretta anche sulle emittenti televisive Video 66 (286), Tris (172) e Medical Excellence (86).