Servizio per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili

Direttore: Mons. Salvatore Garro

Commissione (costituita il 5 giugno 2020)
Mons. Salvatore Garro, Presidente
Sac. Andrea Zappulla
Valeria Macca, avvocato
Graziana Zaccarello, psicologa
Sebastiano Ricupero, avvocato
Alessandro Ricupero, giornalista

 

Coordinatore Centro di Ascolto
Sac. Andrea Zappulla

Centro di Ascolto del Servizio per la tutela dei minori presso sede Caritas via Riviera Dionisio il Grande 101, Siracusa (previo appuntamento)
email: tutelaminori@arcidiocesi.siracusa.it  

 

I Servizi per la Tutela dei Minori sono a supporto dei Vescovi e dei Superiori maggiori nell’esercizio del loro ministero per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Sono chiamati non a sostituire gli Ordinari nelle loro responsabilità, ma a supportarli attraverso competenze e professionalità educative, mediche, psicologiche, canonistiche, giuridiche, pastorali e di comunicazione. Tali Servizi hanno l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura della prevenzione, fornire strumenti di informazione, formazione e protocolli procedurali. All’occorrenza i Servizi potranno anche rivelarsi utili per la gestione delle segnalazioni. Di non meno rilievo è il fatto che, accanto a un livello nazionale e a un livello interdiocesano, ci sia sempre un referente diocesano. L’efficacia degli strumenti si misura sulla loro capacità di essere presenti sul territorio in modo puntuale e competente, in sintonia d’azione e d’intenti con gli organismi interdiocesani e nazionali affinché possa realizzarsi una feconda e vicendevole interazione.

Il Servizio Diocesano per la tutela dei minori (SDTM) è costituito dall’Ordinario diocesano con la nomina del Referente ai sensi dell’art. 11 delle Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, approvate dalla 73a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana e pubblicate il 24 giugno 2019, e in conformità alle Indicazioni alle Diocesi del Servizio nazionale per la Tutela dei Minori (SNTM). Esso ha come compiti quello di offrire alla Diocesi e alle persone interessate un supporto per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili e ha come responsabile il “Referente diocesano per la Tutela dei Minori” (RDTM) I principali compiti del servizio sono i seguenti:
– offrire uno spazio riservato e autonomo denominato “Sportello di ascolto” nel quale sia possibile segnalare casi in cui siano rilevati comportamenti non appropriati o manipolazione psicologica, molestia o abuso nei confronti dei minori o di persone vulnerabili messi in atto soprattutto da sacerdoti, religiosi, ovvero volontari, collaboratori e operatori ecclesiali nell’esercizi delle loro funzioni.
a) Per “minore” si intende ogni persona avente un’età inferiore a 18 anni alla quale è equiparata la persona che abitualmente ha un uso imperfetto della ragione.
b) Per “persona vulnerabile” si intende ogni persona in stato di infermità, di deficienza fisica o psichica, o di privazione della libertà personale che di fatto anche occasionalmente, ne limiti la capacità di intendere o di volere o comunque di resistere all’offesa.
– promuovere una cultura dell’attenzione e della responsabilità nei confronti dei minori e delle persone vulnerabili per assicurare loro contesti sicuri e tutelanti.
– coordinarsi strettamente con le iniziative degli uffici pastorali diocesani e del Servizio diocesano di Consulenza familiare.

In ordine all’organizzazione e conduzione del servizio il Referente è collaborato da una équipe con la quale forma l’insieme del Servizio. Questa è composta da esperti in materia psicologica e psicopedagogica, medica e di diritto civile e canonico nominati dall’Ordinario.

Compete al Referente Diocesano per la Tutela dei Minori:
1.collaborare strettamente con il Vescovo diocesano nell’adempimento delle sue responsabilità pastorali in materia di tutela dei minori e degli adulti vulnerabili;
2. far da riferimento locale al SRTM/SITM, del quale è membro di diritto;
3. proporre iniziative per sensibilizzare il clero, gli organismi di partecipazione e gli uffici pastorali diocesani sotto il profilo della tutela dei minori e per formare gli operatori pastorali;
4. assistere e consigliare il Vescovo collaborando, se richiesto, nell’ascolto e nell’accompagnamento delle vittime e nella gestione delle segnalazioni di abusi.

 

I primi sussidi della CEI

Le ferite degli abusi, Buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia, La formazione iniziale in tempo di abusi sono i primi tre testi elaborati dai membri del Servizio Nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della CEI. I sussidi, pensati per formatori, educatori ed operatori pastorali, vogliono essere strumenti di studio e di primo approfondimento per coloro che, all’interno delle équipe regionali, diocesane o interdiocesane dei SRTM e SDTM, siano impegnati nella prevenzione di ogni forma di abuso in ambito ecclesiale.

Il primo sussidio, a cura di Anna Deodato, p. Amedeo Cencini, d. Gottfried Ugolini, è dedicato alle ferite degli abusi, cercando di rispondere a domande necessarie: Dove accade l’abuso? Quando si verifica? Quali caratteristiche ha? E, soprattutto, quali sono le conseguenze per la vittima? Il testo si configura come un approccio pedagogico e divulgativo che possa aiutare educatori e operatori pastorali a comprendere la terribile realtà degli abusi. Ricordando a tutti che al centro e all’inizio di ogni riflessione e comprensione deve esserci accoglienza, riconoscimento, ascolto delle persone ferite.
Il secondo, realizzato da d. Gianluca Marchetti e d. Francesco Airoldi, mette in evidenza invece le buone prassi in parrocchia e nei luoghi comunitari, ossia quei modi di agire che sono la concreta espressione della cura e custodia dei più piccoli, ponendo al centro i bambini e valorizzando la corresponsabilità comunitaria attraverso la partecipazione e formazione degli operatori pastorali.
Il terzo, a cura di padre Amedeo Cencini e del dott. Stefano Lassi, si propone quale strumento didattico-formativo, rivolto specialmente ai candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata e ai loro formatori. Il testo, senza sostituirsi ai progetti formativi già in atto, vuole fornire materiale di riflessione, piste e indirizzi, specie sul piano psicopedagogico, per la didattica e la formazione in determinate aree, come orientamenti che nascono dall’esperienza e dalla riflessione sollecitata dagli eventi inquietanti della storia attuale ecclesiale, per metterli a disposizione dei formatori dei seminari e delle case di formazione religiose.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rescriptum ex audientia SS.mi: Rescritto del Santo Padre Francesco con cui si promulga l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”, Papa Francesco, 17 dicembre 2019
Con questo Rescritto gli abusi sessuali commessi da membri del clero su minori non sono più coperti da “segreto pontificio”. Rimane, invece, il “segreto d’ufficio” per garantire “la sicurezza, l’integrità e la riservatezza” delle varie fasi del processo e “tutelare la buona fama, l’immagine e la sfera privata di tutte le persone coinvolte”.

Rescriptum ex audientia SS.mi: Rescritto del Santo Padre Francesco con cui si introducono alcune modifiche alle “Normae de gravioribus delictis”, Papa Francesco, 17 dicembre 2019
In questo Rescritto del Papa si introducono alcune modifiche alle “Normae de gravioribus delictis”, che fanno riferimento al Motu Proprio “Sacramentorum Sancitatis tutela” emanato da Giovanni Paolo II il 30 aprile 2001. Rispetto al precedente rescritto, firmato dall’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, card. William Levada, l’età è stata innalzata dai 14 ai 18 anni: viene dichiarata punibile, infatti, “l’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori di 18 anni da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento”.

Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Conferenza Episcopale Italiana e della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori, 24 giugno 2019
La cura e protezione dei minori e delle persone vulnerabili costituisce un punto di riferimento imprescindibile e un criterio dirimente delle scelte operate in queste Linee guida. Cura e protezione sono parte integrante della missione della Chiesa nella costruzione del Regno di Dio. Le presenti Linee guida si applicano a tutti coloro che operano, a qualsiasi titolo, individuale o associato, all’interno delle comunità ecclesiali in Italia. Esse si applicano anche, compatibilmente al diritto proprio e alla normativa canonica, a tutti gli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita apostolica, nella misura in cui questi non dispongano di proprie Linee guida.

Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” del Sommo Pontefice Francesco Vos estis lux mundi, Papa Francesco, 09 maggio 2019
Il Motu Proprio stabilisce nuove procedure per segnalare molestie e violenze, e assicurare che vescovi e superiori religiosi rendano conto del loro operato. Introdotto l’obbligo per chierici e religiosi di segnalare gli abusi. Ogni diocesi dovrà dotarsi di un sistema facilmente accessibile al pubblico per ricevere le segnalazioni.

Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” del Sommo Pontefice Francesco Sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili, Papa Francesco, 26 marzo 2019
Un Motu proprio, una legge e le “linee guida” per lo Stato della Città del Vaticano emanate dando seguito a quanto era stato annunciato al termine dell’incontro su “La protezione dei minori nella Chiesa” del febbraio 2019. “La tutela dei minori e delle persone vulnerabili fa parte integrante del messaggio evangelico che la Chiesa e tutti i suoi membri sono chiamati a diffondere nel mondo”, si legge nell’incipit del Motu proprio: “Abbiamo tutti, pertanto, il dovere di accogliere con generosità i minori e le persone vulnerabili e di creare per loro un ambiente sicuro, avendo riguardo in modo prioritario ai loro interessi”.