I santi siracusani e San Marciano

Siracusa ha dato alla Chiesa santi insigni.

La Santa più conosciuta è S. Lucia, martirizzata durante la persecuzione di Diocleziano. Altri santi siracusani furono: S. Orso, Arcivescovo di Ravenna (396), S. Bassiano, Vescovo di Lodi (413), i vescovi siracusani S. Massimiano (591-594), e S. Giovanni (595-603) che papa Gregorio Magno costituì vicari per tutta la Sicilia; S. Zosimo (648-661) che restaurò ed abbellì l’antico tempio di Minerva trasferendovi la Cattedrale; Papa Stefano III (768-772), S. Metodio, patriarca di Costantinopoli (886), che legò il suo nome alla restaurazione, nell’impero d’Oriente, della vera fede ed istituì la festa dell’Ortodossia e infine S. Giuseppe Innografo (816-886).

San Marciano, Primo Vescovo di Siracusa (Antiochia  –  Siracusa, I secolo)
Le fonti che parlano del vescovo e martire Marciano sono del VII secolo, mentre lui è vissuto nel primo. Secondo esse Marciano fu discepolo di san Pietro ad Antiochia e fu da lui inviato in Sicilia a predicare il Vangelo. Operò molte conversioni e per questa sua attività fu ucciso. È ritenuto il primo vescovo di Siracusa. La sua più antica raffigurazione si trova nelle catacombe di Santa Lucia. Alcune sue reliquie sono giunte nel Lazio, nella cattedrale di Gaeta, di cui è compatrono. La data della sua celebrazione è variamente fissata, secondo le varie fonti che parlano di lui; in Occidente fu inserito per la prima volta nel “Martirologio Romano” al 14 giugno, dal celebre Cesare Baronio, nel XVII secolo. Ma in Oriente la sua memoria era già conosciuta e veniva ricordato in alcuni libri il 30 ottobre ed in altri il 31. Il Calendario marmoreo di Napoli lo riporta al 30 e in quest’ultima data è inserito nell’ultimissima edizione del “Martyrologium Romanum”. Le più antiche fonti che parlano di San Marciano risalgono al VII secolo e quindi risentono della mancanza di certezze storiche, perché si rifanno a tradizioni locali. 
Marciano fattosi discepolo di San Pietro apostolo, in Antiochia, quindi è del I secolo, fu da lui inviato in Sicilia a predicare il Vangelo; qui si fermò a Siracusa dove operò molte conversioni, accompagnate da miracoli, finché non venne ucciso ‘da coloro che in quel tempo avevano indegnamente lo scettro del comando‘. È ritenuto il primo vescovo di Siracusa, le successive narrazioni, non aggiungono niente di nuovo a quanto detto, anzi si contraddicono perché pongono la sua morte nel III secolo, se non più tardi, presentandolo arbitrariamente anche come un ottimo religioso e superiore di un monastero. Anche qualche opera archeologica, come la cosiddetta “Cripta di San Marciano” presso la Catacomba di San Giovanni, non aiuta ad inquadrare meglio il periodo della sua esistenza e morte; essa fu creduta, a partire dal secolo XVII, che fosse stata costruita sul sepolcro del santo e nel contempo sul luogo della sua abitazione e predicazione, datandola quindi al I secolo, invece non è altro che un ipogeo funerario del IV secolo, trasformato in santuario cristiano nel periodo normanno. La sua più antica raffigurazione è del secolo VIII-IX quindi del periodo bizantino e si trova nelle catacombe di S. Lucia. Esso è venerato come patrono dell’Arcidiocesi di Siracusa.