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Immacolata, festa a Ferla con il card. Bagnasco

Festeggiamenti in onore dell’Immacolata Concezione a Ferla. Quest’anno ricorre il terzo centenario dell’arrivo nel borgo ibleo del simulacro della Vergine Maria. Nel 1722 i procuratori della Chiesa di San Sebastiano, mediante la cooperazione del parroco don Vincenzo Lanteri, scrissero all’Arcivescovo di Siracusa Mons. Asdrubale Termini di poter concedere il permesso al Vicario Foraneo di Ferla di benedire una statua dell’Immacolata, di pregevole fattura giunta da Palermo negli ultimi mesi del 1721. L’Arcivescovo di Siracusa diede il permesso e fissò la data della benedizione della statua il 6 di Luglio del 1723.
Il Comitato dei Festeggiamenti presieduto da don Roberto Corrado Garro ha organizzato un ricco programma.
Domenica 4 nella Basilica di San Sebastiano, ha avuto luogo la celebrazione solenne presieduta dall’arcivescovo metropolita di Siracusa, mons. Francesco Lomanto.
Il Pontificale di giovedì 8 sarà tenuto alle ore 10.00 nella Basilica di San Sebastiano dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo Emerito di Genova e già presidente delle Conferenze Episcopali Italiana ed Europea. Al termine del Pontificale, la commovente “Nisciuta” del Simulacro dell’Immacolata e la processione per le vie del borgo.

Guardiamo alla persona, fondamento di ogni cosa

Era un desiderio emerso lo scorso anno: non celebrare solo la giornata per le persone con disabilità ma con le persone con disabilità. E’ stato un impegno, è stata una scommessa e dobbiamo dire è stato un ottimo successo“. Nelle parole del presidente della Fondazione S.Angela Merici, padre Alfio Li Noce, il senso dell’iniziativa promossa dalla Fondazione nella sua sede di via Ada Meli a Siracusa che ha coinvolto gli ospiti di tutti i Centri di Riabilitazione della Fondazione, tra Siracusa e Canicattini Bagni. Una giornata per ribadire l’impegno a valorizzare tutte le differenze.
La Fondazione Sant’Angela Merici di Siracusa ha celebrato così la Giornata mondiale delle persone con disabilità, indetta dalle Nazioni Unite dal 1981 per aumentare la consapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l’impegno per garantire la dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità. “Obiettivo della giornata sin dalla sua istituzione da parte dell’Onu – ha detto don Alfio – è ribadire il concetto di dignità della persona, di diritti e di benessere. Obiettivo di questa giornata è stato un incontro creativo e generativo di scoperta, nel suono, nel coinvolgimento, nel ritmo nella capacità di stare insieme e partecipare come unica famiglia e dall’altra l’apprendimento. La riscoperta di un’arte antica che ha coinvolto in piccoli laboratori i nostri ragazzi. Guardiamo alla persona, fondamento di ogni cosa. Guardiamo all’altro, che è come me, mi appartiene“.
Ha avuto luogo un laboratorio dal nome Ntrizzi e Cunti del maestro Claudio Romano e Rossella Di Brigida. Il laboratorio ha dato vita  ad una narrazione con utilizzo di tamburi, e ad un laboratorio di intreccio per la realizzazione di cannistri. Il cantastorie narrerà di usi e costumi della nostra terra, attraverso letture e canzoni in lingua dialettale. Coordinatore dell’iniziativa è stato Gaetano Migliore, pedagogista clinico della Fondazione: “C’è un passaggio che mi ha particolarmente colpito, quando i ragazzi hanno detto che a loro piace sognare. I limiti esistono soltanto nell’animo di chi è a corto di sogni. A noi piace sognare ed immaginare un mondo inclusivo dove tutte le distanze vengono annullate. Il nostro operato cerca di migliorare la qualità di vita di questi ragazzi perché è un lavoro dove devi mettere, oltre alla professionalità, amore e grande passione, ingredienti importanti per il conseguimento di tanti obiettivi per i nostri ragazzi“.

Il Movimento apostolico ciechi al Santuario con “Occhiali per”

Il Movimento Apostolico Ciechi da oltre quarant’anni organizza vaste campagne di raccolta di occhiali da vista e da sole, usati e nuovi, che il centro “Occhiali per” di Milano seleziona, gradua, disinfetta e spedisce ai centri missionari dei paesi del sud del mondo e da qualche tempo anche ai centri Caritas in Italia. 

Il gruppo diocesano Movimento Apostolico Ciechi di Siracusa si fa promotore di una raccolta di occhiali da vista e da sole presso il Santuario della Madonna delle Lacrime, a favore di tanti fratelli e sorelle che versano in situazione di fragilità in Italia e nel mondo.

Dal 7 al 20 dicembre, presso il Santuario Madonna delle Lacrime, i fedeli potranno consegnare gli occhiali usati che saranno inviati al centro “Occhiali per” di Milano per essere catalogati e smistati verso i paesi bisognosi.

Se per alcuni misurarsi la vista e acquistare un paio di occhiali, può sembrare una cosa scontata e di facile accesso, per molti invece –  soprattutto nei paesi del sud del mondo – è diventato un problema insormontabile. È stato stimato che in taluni paesi il 44% delle persone che necessitano di occhiali per la correzione della vista non hanno la possibilità di acquistarli. 

Le Lacrime di Maria in mezzo a noi

Visita del Reliquiario della Madonna delle Lacrime nel territorio della parrocchia Santa Lucia di Augusta.
Si intitola “In Ascolto degli anziani” l’iniziativa che avrà luogo venerdì 9 dicembre, con inizio alle ore 9.30, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sanitaria, diretto da don Raffaele Aprile, e dalla parrocchia Santa Lucia, guidata da don Angelo Saraceno.
Dopo l’accoglienza in chiesa, per tutta la mattina visite ai residence per anziani. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, omaggio dei bambini del catechismo e incontro con gli ammalati della parrocchia. Alle ore 20.00 è previsto l’incontro con i giovani, la preghiera, la Via Lucis, e la meditazione sulle lacrime di Maria.

Sarà presentata la lettera pastorale dell'Arcivescovo

Assemblea diocesana nel Cammino sinodale

Venerdì 2 dicembre alle ore 18.00 Assemblea Diocesana nel salone “Giovanni Paolo II” del centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime. L’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto convoca i fedeli per riprendere il Cammino Sinodale.
Lo scorso 28 ottobre, sempre in Assemblea, era stata introdotta la seconda tappa del Cammino con
I cantieri di Bethania ed era stato avviato il lavoro da svolgere nei Vicariati i cui frutti saranno oggetto di studio venerdì prossimoSono invitati a partecipare i presbiteri, i diaconi, i religiosi e i laici, con particolare riferimento ai membri dei Consigli parrocchiali e ai responsabili/coordinatori delle nostre aggregazioni laicali.
Il Cammino Sinodale è il cammino della Chiesa riunita attorno al suo Pastore: è importante quindi che l’Assemblea possa esprimerne il volto in tutte le sue espressioni.
Nel corso dell’Assemblea sarà presentata la seconda lettera pastorale dell’Arcivescovo Francesco Lomanto, dal titolo Sanctificati in veritate. 

Una reliquia della Madonnina nello Sri Lanka

Una reliquia della Madonna delle lacrime nello Sri Lanka. Domenica 4 dicembre, durante la Santa Messa delle ore 17.30, alla quale parteciperanno i fedeli della comunità srilankese, il rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime, don Aurelio Russo, consegnerà alla delegazione una reliquia che è stata a contatto con le Lacrime della Madonna nel 1953. Tale reliquia raggiungerà la parrocchia eretta in onore della Madonna delle Lacrime dello Sri Lanka.

C’è Futuro senza Perdono?

Saranno Roberto Di Bella, presidente del Tribunale dei Minori di Catania, e don Claudio Burgio, Cappellano dell’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano, i protagonisti dell’incontro dal tema “C’è Futuro senza Perdono?” che si terrà venerdì 2 dicembre alle ore 17.00 all’Auditorium dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Siracusa.
Ad introdurre il tema sarà l’avvocato Maria Cristina Alicata, mentre gli interventi saranno moderati da don Andrea Zappulla, direttore dell’Ufficio di Pastorale Penitenziaria.
Si tratta del primo del ciclo di incontri su “Il Perdono: uno spazio fragile” organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria in collaborazione con la Caritas diocesana, l’ISSR San Metodio, il Centro Culturale San Massimiliano Maria Kolbe, il Centro di Solidarietà, la Libera Associazione Forense e l’Unione Giuristi Cattolici.

 

Festa dell’Immacolata nella chiesa di San Giuseppe

Torna, dopo lo stop dovuto all’emergenza sanitaria, la festa dell’Immacolata nel centro storico di Ortigia. “Torneremo a vivere in pieno i riti e le tradizioni legate alla Vergine Maria Immacolata – spiega don Flavio Cappuccio, parroco della chiesa di San Filippo apostolo -. La chiesa di san Filippo Apostolo è ancora interessata dai lavori di restauro e pulitura della facciata. Ma il rettore della chiesa di san Giuseppe, don Gianluca Belfiore, ci ha dato la possibilità di poter celebrare i riti nella chiesa di San Giuseppe. Sarà proprio don Gianluca a celebrare, il 29 mattina, la messa della svelata“.
Giovedì 8, solennità dell’Immacolata concezione della Vergine Maria: alle ore 10.30 il pontificale sarà celebrato dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. Alle ore 17.30 uscita trionfale del simulacro dalla chiesa di San Giuseppe  e processione per le vie di Ortigia con spettacolo pirotecnico  a largo di Porta Marina e rientro nella chiesa di San Giuseppe.

Le celebrazioni prenderanno il via martedì 29, alle ore 3,00 quando dalla chiesa dell’Immacolata partirà la tradizionale Atturna, il corteo della Banda del Comune di Siracusa, dei confrati dell’Immacolata e dei fedeli, che percorrendo le vie del centro storico in gioiosa allegria giungerà alla chiesa di san Giuseppe. Alle ore 4,30 recita del rosario. Alle ore 5,00 la messa sarà celebrata da don Gianluca Belfiore, parroco della chiesa di san Martino vescovo, e svelata del venerato simulacro di Maria Santissima. Alle ore 17,15 rosario e alle ore 17,45 canto dello Stellario. Alle ore 18,00 Santa Messa.
Dal 30 novembre al 7 dicembre solenne novenario. Giorno 6 dicembre alle ore 17.30 arrivo delle reliquie di Santa Lucia e momento di preghiera. Alle ore 17,45 canto dello Stellario e alle ore 18.00 la messa celebrata dal parroco della Cattedrale, mons. Salvatore Marino. Giorno 7, vigilia della festa, alle ore 18.00 la messa sarà celebrata da don Rosario Lo Bello, parroco della chiesa di San Paolo apostolo. Alle ore 19.00 concerto in onore della Vergine eseguito dal coro delle voci bianche diretto da Mariuccia Cirinnà.

Avvento, tempo della vigilanza per accogliere Dio

L’Avvento apre al nuovo Anno liturgico e dispone all’incontro con Gesù nel suo Natale. In occasione della Prima Domenica di Avvento, domani 27 novembre, l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ha inviato una lettera alla Comunità Diocesana.

Invito tutti a vivere l’Avvento come tempo della vigilanza, dell’attesa e della speranza per accogliere Dio in una misura sempre più grande, ponendoci in ascolto della sua Parola, contemplando il mistero del Natale e realizzando in noi la sua presenza di pace, di bene e di amore” ha scritto mons. Lomanto che ha indicato tre strade da seguire

Il tempo dinamico dell’Avvento: accogliere Dio in misura sempre più grande

L’Avvento è attesa della venuta del Signore che vuole realizzare un incontro personale con noi. Nella professione di fede affermiamo: «Per noi e per la nostra salvezza discese dal cielo». Egli è venuto e continua a venire per incontrarci, per stare con noi e per salvarci. Viene realmente perché è il Vivente che dona vita e speranza in un mondo migliore. Egli è venuto e viene perché noi possiamo accoglierlo aprendoci sempre di più a Lui, perché Egli possa donarsi a noi in una misura ogni giorno più vera e più piena. Di qui nasce la necessità dell’attesa di ogni cristiano. Non si tratta soltanto di un avvento escatologico proiettato nel futuro che chiuderà la storia del mondo, la vita di questa economia presente, ma si deve parlare, invece, di una continua venuta di Cristo. Non possiamo vivere una vita veramente cristiana se, giorno dopo giorno, non ci rinnoviamo nel contatto con Dio. L’esperienza del cristiano che è Dio stesso, non può conoscere mai declino, ma deve continuamente attingere alla comunione con Dio in una misura sempre maggiore, in una incessante crescita e in una rinnovata novità di vita.

Il mistero del Natale: Dio si spoglia di tutto e mantiene il potere di amare e di essere amato

Nel mistero del Natale, il Figlio di Dio, per amore diventa uomo pur non cessando di essere Dio: si fa Carne per prendere la croce e portare la salvezza all’umanità, Egli è Colui che ha rinunciato a ogni potere, a ogni grandezza, non riservando nulla per sé, se non il potere di amare, e di amare fino in fondo, fino a dare se stesso. L’amore disarma sempre. L’amore abbassa il Verbo di Dio per ridurlo veramente alla proporzione dell’uomo. Lo spoglia di ogni suo potere, perché vuole abitare dentro di noi, vivere nei nostri cuori, per piantarvi il giardino ameno dello Spirito che porta ogni genere di frutti buoni per Dio. Insieme al potere di amare, il Figlio di Dio fatto uomo si riserva anche il potere di essere amato. Proprio questo Egli attende da noi. Non chiede un servizio, non aspetta una sudditanza, non pretende una dipendenza: attende una risposta di amore al suo amore infinito.Ecco il mistero del Natale: un Dio che si spoglia di tutto per dare e attendere tutto nell’amore! Ma, allora, quale significato assume oggi il Natale per noi?

Il significato del Natale: vivere il mistero dell’infinito amore di Dio

Il miracolo del Natale del Signore è che Egli non è più al di fuori di noi, ma abita dentro di noi, vive nei nostri cuori e dimora in noi. Il teologo Henri De Lubac, commentando il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, scriveva: «Iddio pronunzia una sola parola, non solo in se stesso, nella sua eternità senza vicissitudini, nell’atto immobile con cui genera il Verbo, come ricordava sant’Agostino; ma anche, come insegnava già sant’Ambrogio, nel tempo e tra gli uomini, nell’atto con cui egli invia il suo Verbo ad abitare la nostra terra». Con la sua Incarnazione Gesù si fa presente nella nostra umanità, nel luogo dove noi siamo e nella vita che noi viviamo oggi, non domani; oggi, non ieri, perché oggi noi dobbiamo prestare a Lui questa nostra umanità, affinché Egli viva. Celebrare il Natale del Signore vuol dire, allora, che il suo segreto abitare nel nostro cuore diventi il centro stabile, perenne e unificante dei nostri legami, del nostro pensare, del nostro agire, di tutto il nostro vivere“.
Infine l’invito a “usufruire del prezioso Sussidio liturgico-pastorale “Un bambino è nato per noi” (Is 9,5), offerto dall’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI, utile per animare e arricchire le nostre celebrazioni liturgiche con l’ausilio dei commenti teologici e spirituali, delle proposte musicali e dei suggerimenti per una preghiera inclusiva delle persone con disabilità“.