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L’attenzione ai poveri e all’accoglienza

Il periodo di campagna elettorale che la nostra Città sta vivendo vede i vari candidati esporre il proprio programma, citando il cosiddetto turismo religioso in merito al quale non si può che rilevare l’assenza di un’adeguata progettualità di ampio respiro che non può che partire dalla tutela del nostro patrimonio artistico e storico di carattere sacro. Spesso, in questo senso, viene citata anche la struttura di Casa del Pellegrino. In merito a quest’ultima, e al solo scopo di fornire utili chiarimenti all’opinione pubblica, si precisa quanto segue.

È attualmente pendente presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa il ricorso avanzato dall’Amministrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime circa il contenuto del comodato d’uso stipulato tra il Santuario Madonna delle Lacrime e il Comune di Siracusa la cui naturale scadenza è prevista per l’anno 2047. Nelle more della definizione del ricorso, il Comune ha elaborato un progetto a valere sui fondi del P.N.R.R. volto ad utilizzare Casa del Pellegrino per l’accoglienza di soggetti fragili allocando in essa i relativi servizi di assistenza. Ciò cambierebbe la destinazione d’uso dell’immobile costruito con fondi pubblici esclusivamente per l’ospitalità dei pellegrini.
Considerato l’alto valore sociale del progetto comunale, che si aggiungerebbe alle attività caritative della Diocesi come le mense della Caritas, Casa Caritas con i servizi ivi presenti, l’alloggio per i senza fissa dimora di Casa Sara e Abramo e i vari sostegni assicurati a famiglie in difficoltà abitativa, in linea con gli orientamenti pastorali del nostro Arcivescovo mons. Francesco Lomanto, il Rettore del Santuario si è reso disponibile insieme alla Caritas Diocesana ad una interlocuzione che consentisse di trovare le soluzioni possibili nel rispetto dei diritti dei soggetti istituzionali interessati. Occorre preliminarmente infatti considerare la finalità per la quale Casa del Pellegrino è stata costruita ed affidata al Santuario e che è insita nella sua stessa denominazione. La Casa del Pellegrino, infatti, è un servizio che accomuna tutti i grandi santuari che offrono una sobria e dignitosa ospitalità a chi non può sostenere il costo ordinario di un albergo.
Il progetto elaborato dal Comune e presentato al Santuario prevedeva l’utilizzazione del piano terra della struttura, lasciando il primo piano dell’originaria struttura e la sezione retrostante dell’immobile, quest’ultima costruita a cura del Santuario stesso e che si eleva per quattro piani, per l’accoglienza dei pellegrini meno abbienti.
In questi frangenti, nell’attesa della concretizzazione del progetto comunale, la struttura è stata gravemente vandalizzata, come può evincersi dalle denunce presentate dal Rettore del Santuario all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Inoltre, dalle ultime interlocuzioni, è emerso che le sezioni d’immobile che erano state concordate adesso si stanno rivelando insufficienti per il progetto comunale.
Nel rispetto del libero giudizio al quale ognuno può pervenire sulla vicenda, si precisa che la Chiesa di Siracusa in tutte le sue articolazioni è orientata verso i poveri. In questa direzione, ai mezzi limitati di cui si dispone si aggiunge il patrimonio inestimabile di volontariato e di carità svolto nel silenzio in tutte le nostre parrocchie.
Il nostro Santuario, con il messaggio che porta con sé, non può che porsi in questa linea.
In questo senso, si ribadisce che non è intendimento dell’Amministrazione del Santuario cambiare la destinazione d’uso di Casa del Pellegrino. La disponibilità all’uso congiunto è stata manifestata al solo scopo di sostenere la realizzazione di alcuni servizi essenziali a favore di soggetti fragili senza cambiare radicalmente la finalità della struttura e, proprio per agevolare l’attività assistenziale prevista, l’Amministrazione del Santuario si è resa disponibile anche a concedere le infrastrutture realizzate all’interno della Casa del Pellegrino nel corso degli anni.
Infine, data l’importanza della tematica e considerando il momento favorevole offerto dalle provvidenze messe a disposizione dall’Europa, non possiamo che esortare quanti rivestono incarichi pubblici, o si apprestano ad assumerli, ad impegnarsi nella programmazione di azioni di solidarietà sociale simili a quella progettata per Casa del Pellegrino anche per le altre strutture di proprietà pubblica che giacciono non utilizzate.

Festeggiamenti per San Domenico

“In te speraverlint patres nostri et liberasti eos”. “Questa scritta sopra sta l’abside della chiesa del nostro santo patrono San Domenico, quale segno di affidamento dei nostri padri la potente intercessione del Santo. Ci prepariamo a vivere questi giorni di festa che vedranno riversarci nelle nostre strade ma non dimentichiamoci del festeggiato: il nostro San Domenico. Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Padri predicatori possa essere guida dei nostri passi, possa continuare a proteggere la nostra amata città di Siracusa, possa continuare a stendere il suo braccio santo sulle persone sole, sugli ammalati, sui bambini, su quanti con devozione ne invocano il suo nome“. Così padre Alfio Scapellato, amministratore parrocchiale della chiesa Maria SS Assunta – chiesa Madre di Augusta presentando la festa di San Domenico, patrono di Augusta.

Mercoledì 24, festa del Patrocinio di San Domenico, sarà mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, a presiedere la solenne celebrazione. Lunedì 29 maggio invece sarà l’arcivescovo di Siracusa, mons Francesco Lomanto a presiedere la messa solenne.

Il discorso dal balcone dell'arcivescovo

L’arcivescovo Lomanto: Ascolto, aiuto verso gli ultimi e attenzione al creato

“A tutti chiedo di superare ogni logica di parte, per unirsi in uno sforzo corale che faccia onore alla politica intesa come la forma più alta di carità. Siracusa non può più attendere! Non basta criticare! È ora di lavorare tutti per il bene comune, scegliendo con coraggio e audacia la via dell’ascolto, l’aiuto verso gli ultimi e l’attenzione al creato”. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel tradizionale discorso dal balcone in occasione della Festa del Patrocinio di Santa Lucia. E’ il ricordo del miracolo del 1646 quando durante la carestia i siracusani in preghiera in Cattedrale invocarono l’aiuto della patrona. Le colombe annunciarono l’arrivo di navi cariche di grano nel porto. La festa che si celebra la prima domenica di maggio ed è caratterizzata dal volo di centinaia di colombe.

L’arcivescovo si è rivolto così alla città che tra poche settimane eleggerà il sindaco. Migliaia le persone in piazza Duomo stamane per partecipare alla festa.

“E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati che non sempre hanno l’assistenza adeguata, ai lavoratori in taluni casi sfruttati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato”.


Il solenne Pontificale è stato presieduto da mons. Luigi Renna

Santa Lucia ha scelto di stare dalla parte di Cristo pietra scartata

Scartiamo pietre quando tolleriamo che ci siano concorsi truccati, cordate che perpetuano il malaffare, quando compriamo droga o la vendiamo. Scartiamo pietre quando nella vita ecclesiale le mamme e i papa educano i figli alle feste ma non a celebrare la festa il giorno del Signore e quando riducono i sacramenti a consumo. Santa Lucia ha scelto di stare dalla parte di Cristo pietra scartata”.  Lo ha detto mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, che ha presieduto il Pontificale in occasione della festa del patrocinio di Santa Lucia. Davanti ad una Cattedrale gremita di fedeli. La messa è stata concelebrata dall’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto.

Oggi spesso la parola prossimo perde di significato ed acquista il senso solo la parola socio, colui che ha degli interessi comuni. Il fratello è colui che ha una natura comune – ha detto ancora mons. Renna -. Se imparassimo dalla stima reciproca dei santi mai affetti da malattie come il narcisismo e l’egolatria o da virus sociali come la xenofobia o il populismo noi costruiremmo insieme la civiltà della giustizia e dell’amore, non un mondo di blocchi contrapposti. Queste pietre di scarto ci fanno pensare a chi vive oggi questa condizione: le persone escluse quelle che non contano niente, quelle disprezzate. Quante pietre di scarto in una società: quelli che non siedono mai nelle prime file, che oggi adorneranno la loro mensa di poche cose.  Obbedisci alla logica del mondo, del magistrato Pascasio che scartò questa giovane donna mandandola al martirio”.

Presenti il sindaco, il viceprefetto e le autorità civili e militari. “Scartiamo quelle pietre con le quali il Signore vuole costruire il suo regno ogni volta che noi non manifestiamo solidarietà alle persone più povere, a quell’ennesima vittima sul lavoro che ha fatto piangere Siracusa qualche giorno fa. Le persone che lavorano senza sicurezza sono già scartate secondo la logica di Pascasio non di Lucia. Scartiamo pietre se i poveri, i giovani, i migranti sono un esubero della società secondo noi. I cui problemi trovano spazio solo in qualche azione benefica da passerella a Natale o Pasqua ma non nella ferialiltà del nostro impegno. Scartiamo pietre quando alimentiamo le ideologie populiste.
Santa Lucia e i martiri sono stat equestre pietre scartate.  La nostra identità cristiana viene da una pietra scartata. Impariamo a non scartare mai nessuno nella nostra vita. Dio ci aspetta negli scarti da recuperare
“.
Da domani al via l’Ottavario nella chiesa di Santa Lucia alla Badia.

Le porte degli inferi non prevarranno

È online la quarta e penultima puntata del documentario “Il diavolo, il grande sconfitto”. Contiene la testimonianza di una liberazione, presentata nel corso dell’incontro di formazione degli esorcisti (Mascalucia, 1-4 marzo 2023) ai sacerdoti che vi hanno preso parte, ai componenti dell’equipe e ai medici presenti.

Per tutelare la privacy della donna che condivide la sua esperienza dell’azione straordinaria del maligno e del cammino di liberazione che la riguarda, non saranno fatti riferimenti a luoghi o persone direttamente coinvolte nei fatti, non la si vedrà in volto e anche la voce nel video non sarà la sua. Quanto registrato, comunque, corrisponde fedelmente alla testimonianza scritta presentata dalla stessa, anche se nel documentario è in una forma abbreviata.

Il titolo della puntata è “Le porte degli inferi non prevarranno”.

La quinta ed ultima parte del documentario realizzato dall’Ufficio stampa della Conferenza episcopale siciliana in collaborazione con l’Ufficio regionale per la Pastorale esorcistica, sarà pubblicata sabato prossimo. Conterrà una sintesi dei temi delle puntate precedenti: diversi esorcisti delle diocesi siciliane aiuteranno a tracciare i contorni dei principali concetti affrontati. Ad accompagnare la riflessione di ciascuna sezione sarà don Enzo Cuffaro, esorcista dell’arcidiocesi di Agrigento.

 

Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Si apre domani, alle 7,30 in Cattedrale con la cerimonia della consegna delle chiavi da parte dei deputati al maestro di Cappella e con l’apertura della nicchia, la festa del Patrocinio di Santa Lucia.
“Si rinnova il ricordo di quando nel 1646 in una situazione drammatica di carestia fu chiesto l’aiuto a Lucia e la patrona ha immediatamente risposto – spiega l’avv. Pucci Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia -. E’ il ricordo di questo legame incredibile tra la martire e la sua città. Il senso è ricordare che quando la città chiede aiuto Lucia risponde sempre. E poi accoglieremo l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, a sancire quel legame tra Siracusa e Catania nel nome di Lucia e di Agata. Potremo ammirare la mostra sul carro trionfale e poi ci saranno gli incontri con i bambini ed il raduno bandistico per le vie di Ortigia fino a piazza Duomo. Nella chiesa di Santa Lucia alla Badia avremo la presenza del reliquiario della Madonna delle Lacrime: Maria e Lucia due donne che parlano con gli occhi, è il tema della festa. Ed una sera parleremo con la mamma del beato Carlo Acutis, perchè la santità non ha età”.
Domani alle 10,00 all’Urban Center spettacolo di marionette “C’era una volta e ancora c’è” – La storia e la festa di Santa Lucia, in collaborazione con Inda e Kairós. E alle 11,00 al Parlatoio delle Monache nella chiesa Santa Lucia alla Badia inaugurazione della mostra “Il carro trionfale di Santa Lucia. Verso la ricostruzione” in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Catania, il Parco Culturale Ecclesiale “Terre dell’Invisibile” e Kairós. “Il carro è stato disegnato dal sacerdote Giuseppe Cassone – ha spiegato la professoressa Lucia Trigilia – per le feste di maggio. Ne abbiamo traccia fino al 1897 anno in cui scompare. Un’architettura tra i 15 e 20 metri che attraversava la città nei luoghi simbolo del martirio legati al culto di Santa Lucia. Da un lato in processione il simulacro e dall’altro il carro trionfale”.
Alle ore 12,00 traslazione del Simulacro di Santa Lucia dalla Cappella all’altare maggiore. Domani sera alle ore 19,00 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa.
Domenica alle ore 10,00 solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania. La liturgia eucaristica sarà animata dalla Schola Cantorum del Santuario Madonna delle Lacrime diretta dal maestro Gaetano Raddino, all’organo il maestro Giulio Mirto. Alle ore 12,00 processione in piazza Duomo delle reliquie e del simulacro verso la chiesa di Santa Lucia alla Badia. Il tradizionale lancio delle colombe verrà effettuato con i colombi viaggiatori della Società Colombofila Siracusana “Dionisio”. Alle ore 20,00 in piazza Duomo VI Raduno Bandistico Santa Lucia con la partecipazione del Corpo Musicale Città di Siracusa diretto dal maestro Michele Pupillo, del Complesso Bandistico Akray – Città di Palazzolo diretto dal maestro Marco Garro, della Associazione Musicale “Vincenzo Bellini – Corpo Bandistico Citta di Pozzallo” diretta dal maestro Leandro Sortino.
“Abbiamo scelto di guardare a due donne: la nostra martire Lucia e la Madonna delle lacrime nel 70esimo anniversario della Lacrimazione. Un’occasione per noi perchè riflettendo possiamo vivere il legame col Signore e prendere coscienza che con il nostro impegno quotidiano qualcosa potrà cambiare” ha concluso mons. Salvatore Marino.

Il Pontificale di domenica e l’uscita del simulacro sarà trasmesso in diretta sul canale You tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulle pagine facebook della Deputazione e dell’Arcidiocesi di Siracusa.

Nel nome di Gesù

Nuova puntata del documentario “Il diavolo, il grande sconfitto – Il Rito degli esorcismi e la preghiera della Chiesa, la fede e le testimonianze”, realizzato dall’Ufficio stampa della Conferenza episcopale siciliana con l’Ufficio regionale CESi per la Pastorale esorcistica. Questo terzo approfondimento sui cinque previsti ha per titolo “Nel nome di Gesù“: fra Tonino Bono, esorcista dell’Arcidiocesi di Messina – Lipari – Santa Lucia del Mela, spiega il Rito degli esorcismi che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo.

La quarta e penultima puntata sarà online sabato prossimo: proporrà una testimonianza di una donna liberata, durante un esorcismo, per l’intervento della Beata Vergine Maria.

 

Vivi il Vangelo: in tutto ciò che fai devi assomigliare a Gesù

“Vivi il Vangelo. In tutta la tua vita, in tutto ciò che sei o fai, devi assomigliare a Gesù, per essere un suo vero discepolo. In te deve vivere il Cristo, gli uomini debbono vederlo e riconoscerlo in te. Alimenta il senso vivo di ecclesialità, rivolgendo il tuo servizio in primo luogo a Dio, e, in nome di Dio, ai fratelli; vivendo i vincoli di obbedienza e di comunione nella Chiesa; contribuendo a creare e a rinsaldare relazioni di fraternità, di amore e di autentico servizio. Privilegia la tua testimonianza di carità per «offrire al mondo di oggi un cammino di civiltà e di progresso fondato sulla giustizia e sulla verità del Vangelo», per portare a tutti la prossimità di Dio senza importi, servendo con umiltà e letizia”. Sono le parole che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha rivolto a Gabriele Conti nel giorno dell’ordinazione diaconale al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.

Giornata per le vocazioni, veglia a Solarino

Veglia di preghiera in occasione della 60esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. L’iniziativa, promossa dal Centro diocesano vocazioni, avrà luogo sabato 29 alle ore 20.30 nella parrocchia Madonna delle Lacrime di Solarino.

Domenica 30, IV Domenica del Tempo Pasquale, celebreremo la 60a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che quest’anno avrà come tema Un meraviglioso poliedro, che vuole porre l’attenzione alla pluralità delle vocazioni e la loro complementarietà – ha detto don Daniele Lipari, direttore del Centro diocesano vocazioni -. Siamo invitati in questa domenica a intensificare la nostra preghiera per le vocazioni, perché il Signore continui a chiamare uomini e donne che possano spendersi per il Regno di Dio, nella specificità di ogni vocazione. In occasione di questa Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni vorremo vivere un momento di preghiera diocesano con una Veglia vocazionale, sabato presso la parrocchia Madonna delle Lacrime in Solarino, presieduta dal nostro arcivescovo mons. Francesco Lomanto“.
Nei giorni 11-12-13 agosto avrà luogo per i giovani, a partire dai 16 anni, un campo vocazionale presso il convento dei frati Cappuccini a Mellili.

«Quando lo sguardo amorevole e creativo di Dio ci raggiunge in modo del tutto singolare in Gesù la nostra vita cambia. E nella misura in cui lo accogliamo «tutto diventa un dialogo vocazionale, tra noi e il Signore ma anche tra noi e gli altri. Un dialogo che, vissuto in profondità, ci fa diventare sempre più quelli che siamo: nella vocazione al sacerdozio ordinato, per essere strumento della grazia e della misericordia di Cristo; nella vocazione alla vita consacrata, per essere lode di Dio e profezia di una nuova umanità; nella vocazione al matrimonio, per essere dono reciproco e generatori ed educatori della vita» (Francesco, Messaggio per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, Roma 8 maggio 2022).

La tematica che l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni ha pensato di proporre vuole cogliere l’invito di papa Francesco e richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa. È l’orizzonte proposto anche dalla Esortazione Apostolica post-sinodale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio quando insegna: «La pastorale [giovanile] non può che essere sinodale, vale a dire capace di dar forma a un ‘camminare insieme’ che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità […]. In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie» (Francesco, Christus vivit, 206-207).

Approfondire la vocazione non soltanto per ricomprendere la sua essenziale caratteristica comunitaria – già lo abbiamo sottolineato nell’anno 2021 – ma soprattutto per mettersi alla ricerca di quel singolare annuncio di vita evangelica affidato a ognuna delle vocazioni, che sono a servizio le une delle altre. In altre parole, se esiste una vocazione dell’intero corpo ecclesiale che è la missione di annunciare il Vangelo e portare a tutte le genti la Salvezza che viene dal Signore, se esiste la vocazione personale di ciascuno dei suoi membri che rende carne e fa prendere corpo alla chiamata universale della Chiesa stessa, esiste anche una parola che risuona nel reciproco e complementare annuncio tra le forme della vocazione, a servizio di tutti coloro che lo vogliono ascoltare.

Le vocazioni nella Chiesa, infatti – la vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo – non demarcano territori esclusivi ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana che è la vita di Cristo donata per il mondo (cf. Gv 6,51). Cristo, infatti, è forse diviso? (cf. 1Cor 1,13). «L’intima vocazione della Chiesa» (Lumen gentium, 51) e la sua opera a servizio del mondo non si realizza attraverso una distinzione di compiti ma ciascuna vocazione, occupandosi di un aspetto particolare della vita cristiana senza tralasciare l’insieme, ne richiama l’importanza e la bellezza alle altre vocazioni e porta un annuncio di salvezza ad ogni uomo, come in un meraviglioso poliedro.

Scarica qui il pdf con i testi della preghiera.