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Don Sortino è tornato alla casa del Padre

Don Francesco Maria Sortino, 93 anni, fondatore dell’Opera sacerdotale Bethania – Città della Misericordia, è tornato alla casa del Padre. I funerali saranno celebrati nel Santuario di Gesù Sacerdote Misericordia infinita presso Bethania martedì 5 alle ore 16.00.

 

Curato di campagna”, don Francesco Maria Sortino superò gradualmente i confini della sua piccola parrocchia sino a costituire la “Città della Misericordia” Bethania, con migliaia di cittadini spirituali in continua espansione attorno al grandioso Tempio-Santuario di “Gesù Sacerdote Misericordia Infinita”.
Nato a Buccheri il 2 luglio 1928, venne ordinato sacerdote nella cattedrale di Siracusa il 29 giugno 1951 e l’19 gennaio 1952 fu nominato parroco della parrocchia Maria SS. Mediatrice di tutte le grazie in contrada Isola di Siracusa.

Dei suoi settant’anni di sacerdozio oltre sessantanove padre Sortino li ha vissuti senza soste, nella contrada “Isola”, sul mitico promontorio del Plemmirio. Ha condiviso la vita dei suoi parrocchiani e in ogni sperduto angolo della campagna il suo lavoro di evangelizzazione si  è svolto accanto ad una comunità che da sempre ha conosciuto il faticoso lavoro dei campi.  Il parroco Sortino ha dissodato un duro terreno ed ha seminato il messaggio di Cristo, facendosi solidale con i suoi parrocchiani, “isolano tra gli isolani”. Il cammino sacerdote ebbe una imprevedibile e decisiva spinta con l’incontro del 29 settembre 1958 con la Venerabile suor Maria Santina Scribano, la cui anima mistica fu chiamato a guidare.
Padre Sortino iniziò la grande costruzione della “città della Divina Misericordia”, con l’aiuto di un impressionante numero di volontari. Quell’incontro fu l’inizio di un futuro che è tuttora in essere.

La realtà di Bethania attesta lo straordinario impegno sacerdotale di padre Sortino  nonostante i limiti della sua salute, a testimonianza di come ogni vocazione sacerdotale sia un dono che supera infinitamente l’uomo.

Don Sortino non ha conosciuto la stanchezza della noia, né le frustrazioni del tempo sprecato. Ha conosciuto bene invece la voglia di partecipare, di smuovere, di scuotere. Ha vissuto il libero ed esaltante coraggio di osare in nome della propria coerenza, sfidando in ogni stagione i meschini calcoli dei “prudenti” per tornaconto, le resistenze dei benpensanti in pantofole. L’azione l’avrà certamente logorato, ma padre Sortino ha sempre rinnovato – “per dolce follia”- ogni giorno il suo “si” alla divina vocazione, non accontentandosi di una triste mediocrità. Sono alcune delle forti indicazioni di vita, che oggi ci consegna.

                  Gianni Failla
(Da Cammino) 

 

Archivio Storico, Alagoniana e San Metodio sotto i riflettori

Un incontro per riscoprire le Istituzioni culturali della diocesi di Siracusa. Si terrà venerdì 8 ottobre alle ore 18.00 la conferenza su La storia e il servizio pastorale delle istituzioni culturali della diocesi di Siracusa. L’iniziativa dell’Ufficio Pastorale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, in collaborazione con l’Archivio Storico Diocesano, la Biblioteca Alagoniana e l’ISSR San Metodio, avrà luogo alla Sala San Metodio in via della Conciliazione 6 a Siracusa (capienza ridotta 30 posti, accesso con green pass) e Aula virtuale San Metodio (app Cisco Webex Meetings;  riunione 25528448628; password SM081021).
Interverranno Fabio Raimondi, incaricato della Conferenza Episcopale Siciliana per i Beni Culturali Ecclesiastici; Marco Leonzio, dell’Archivio Storico Diocesano; Helenio Schettini, direttore della Biblioteca Alagoniana; Luca Novara, docente di Filosofia ISSR San Metodio.

Alla radice dell’amore

Mercoledì 6 ottobre alle ore 18.30, nell’aula virtuale San Metodio, presentazione del libro Alla radice dell’Amore di mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo Emerito di Siracusa.

Cosa accadrebbe se ci lasciassimo invadere dallo Spirito Santo?” si chiede mons. Costanzo nel suo testo. Sarà possibile assistere alla presentazione, promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, collegandosi all’aula virtuale (app Cisco Webex Meetings; riunione: 2559 316 3151 – password SM061021) oppure richiedere l’invito a info@sanmetodio.it.

Preghiera per la custodia del creato

I cristiani si uniscono nella preghiera, nella riflessione e nell’impegno comune per rinnovare la propria relazione con Dio e la Creazione. Una preghiera per la custodia del creato è in programma per venerdì 1 ottobre alle ore 18.30 alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. 

L’iniziativa dell’Ufficio per la pastorale della cultura, dell’Ufficio per la pastorale sociale, del lavoro e la salvaguardia del creato e dell’Ufficio Missionario si svolgerà nello spazio all’aperto antistante la cripta del tempio mariano. Un momento di preghiera con una lettura biblica, canti ed invocazioni.

La Giornata nazionale per la Custodia del Creato vede la Chiesa che è in Italia in cammino verso la 49 Settimana Sociale dei cattolici italiani, che avrà per titolo «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso». La strada che conduce a Taranto richiede a tutti un supplemento di coinvolgimento perché sia un percorso di Chiesa che intende camminare insieme e con stile sinodale. La speranza che ci muove alla cura del bene comune si sposa – sottolinea l’Instrumentum Laboris – con un forte senso di urgenza: occorre contrastare, presto ed efficacemente, quel degrado socio-ambientale che si intreccia con i drammatici fenomeni pandemici di questi anni. «Il cambiamento climatico continua ad avanzare con danni che sono sempre più grandi e insostenibili. Non c’è più tempo per indugiare: ciò che è necessario è una vera transizione ecologica che arrivi a modificare alcuni presupposti di fondo del nostro modello di sviluppo» (IL, n. 20).

Di qui l’invito a una transizione che trasformi in profondità la nostra forma di vita, per realizzare a molti livelli quella conversione ecologica cui invita il VI capitolo dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.

Salvo Di Salvo nominato segretario nazionale UCSI

Il giornalista siracusano Salvatore Di Salvo, 56 anni, originario di Carlentini e presidente della sezione Ucsi di Siracusa, è stato nominato segretario nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana. A nominarlo il neopresidente Ucsi Vincenzo Varagona, giornalista nelle Marche, eletto al termine del XX Congresso nazionale che si è celebrato a Roma.
E’ la prima volta che un siciliano ricopre una carica importante come quella di segretario nazionale dell’Unione. La delegazione siciliana guidata dal presidente regionale, Domenico Interdonato, si è distinta per l’incisiva azione condotta e premiata con l’elezione di Salvatore Di Salvo, il quale ha operato nella presidenza De Luca come consigliere nazionale e componente di Giunta. Duplice la rappresentanza isolana in Consiglio, con la conferma di Gaetano Rizzo, ancora una volta il più votato in assoluto, e l’ingresso di Domenico Pantaleo. Inoltre, Antonio Foti è stato eletto presidente del Collegio dei Garanti, Salvatore Catanese, presidente del Collegio dei Revisori, mentre Paola Altomonte è stata eletta revisore supplente.
Ringrazio il presidente Varagona – dice Salvatore Di Salvo – per la fiducia riposta alla mia persona. La richiesta di un impegno non indifferente e che mi trova pronto a mettere tutta la mia esperienza e passione a svolgere il ruolo di segretario nazionale. Tutto questo è frutto del lavoro svolto dall’Ucsi Sicilia e dall’impegno continuo di tutti i soci della nostra regione. Ringrazio infine padre Francesco Occhetta e Vania De Luca per l’esperienza condivisa nella qualità di componente della giunta. Ringrazio di cuore anche il segretario uscente Maurizio Di Schino per il lavoro svolto in questi anni”.

A fianco del presidente Varagona sono stati eletti vicepresidenti Luciano Regolo e Maria Luisa Sgobba; la Giunta nazionale, oltre al segretario Salvo Di Salvo, comprende il tesoriere Alberto Lazzarini nonché Pino Blasi, Luisa Pozzar, Antonello Riccelli, Paola Springhetti e Marta Valagussa. Un encomio unanime da parte del congresso e del consulente ecclesiastico nazionale, Padre Francesco Occhetta, è stato rivolto alla delegazione siciliana composta, oltre dagli eletti nei vari organismi, anche dal presidente Interdonato, dal vice, Rossella Jannello, e dai presidenti provinciali di Catania, Caltanissetta, Messina e Palermo, rispettivamente Giuseppe Adernò, Fiorella Falci, Laura Simoncini e Michelangelo Nasca nonché dal consulente ecclesiastico Ucsi Sicilia, don Paolo Buttiglieri. Soddisfazione da parte del presidente Ucsi Sicilia, Domenico Interdonato: “L’Ucsi Sicilia ha messo a disposizione l’esperienza maturata, puntando sulle grandi prospettive di crescita e rinnovamento. Al congresso il nostro gruppo è riuscito a puntare su una scelta unitaria, che ha portato Salvo Di Salvo ad essere nominato segretario nazionale, una scelta vincente che premia il grande lavoro svolto in questi anni”.

L'arcivescovo Francesco Lomanto scrive alla comunità scolastica

“Percorrete questo tragitto con consapevolezza”

Fate in modo di vivere questo tempo con intensità e slancio, non siate come chi va in giro senza una meta, ma percorrete questo tragitto con la consapevolezza di chi sa che ognuno dei vostri giorni è un dono che Dio vi fa, perché possiate edificare il vostro futuro guardando non soltanto alla vostra realizzazione, ma al bene di tutta la Comunità. Dalle vostre fila verranno fuori quelle professionalità che, a vario titolo, sono state indispensabili in questo tempo di pandemia e quelle che sempre giovano al bene comune“. Lo scrive l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto nel suo messaggio al mondo della scuola all’inizio dell’anno scolastico.

E’ la prima volta che da Pastore della Chiesa di Siracusa, mons. Lomanto si rivolge alla comunità scolastica. “Immagino quante attese ed emozioni possano abitare i vostri cuori, nel momento in cui vi accingete a tornare “fra i banchi”. In particolar modo, mi metto nella situazione di chi, fra voi, inizia un nuovo ciclo scolastico, di chi si appresta a vivere la novità di una realtà ancora sconosciuta, con quello stupore che è proprio di voi giovani. Ma quest’anno è un “nuovo inizio”, un po’ per tutti voi. Molti, infatti, in ragione della pandemia, sono stati costretti, lo scorso anno, a svolgere la didattica a distanza. Questa, pur essendo una modalità operativa che ha consentito di contenere, ad un tempo, i rischi del contagio e quelli che sarebbero derivati da una cessazione tout court delle lezioni, ha certamente comportato il venir meno della realtà delle relazioni fra compagni di cammino. La realtà virtuale ha preso il posto di quella quotidianità che è fatta di sguardi, di sorrisi, di incontri che lo schermo di un computer non può, a lungo andare, sostituire.

Nella sua Prima Lettera, San Giovanni, scrive così: “Ho scritto a voi, giovani perché siete forti” (1Gv 2,14b). E anch’io, oggi, faccio eco a questa frase della Sacra Scrittura. Siete forti perché con la vostra costanza e la vostra determinazione siete riusciti, con l’aiuto dei vostri familiari e dei vostri docenti, a superare un anno per nulla facile; avete sviluppato delle potenzialità forse a voi ignote, avete probabilmente compreso la bellezza di quelle cose semplici che ordinariamente sottovalutiamo. Ma quando l’ordinarietà ci è tolta, quando, per una qualsiasi ragione, ci viene sconvolta, è allora che iniziamo ad apprezzare le cose di ogni giorno, quel tesoro che è nascosto nella vita ordinaria. Tornate, dunque, oggi alla didattica in presenza, alla tanto agognata “normalità” che, con le necessarie cautele che dovremo continuare a osservare, vi consentirà di vivere quella concreta esperienza di fraternità che si costruisce fra i banchi di scuola. Sono anni bellissimi quelli che vivete: gli anni della formazione dell’intelletto, dello sviluppo della persona, della costruzione di amicizie che vi porterete per tutta la vita, dell’apertura del cuore, delle scelte generose e ambiziose. Sono gli anni meravigliosi della scuola“.

Mons. Lomanto si è rivolto anche ai docenti, al personale non docente e alle famiglie degli studenti: “Anzitutto un ringraziamento per la bella testimonianza che avete dato, durante le restrizioni causate dalla pandemia, nel ripensare alle modalità del rapporto con i vostri studenti, nel riorganizzare le modalità della proposta educativa, nel “buttare il cuore al di là dell’ostacolo”. Così facendo avete dimostrato che l’educazione non è un qualsiasi “mestiere”, ma è, piuttosto, una missione, la risposta a una vocazione e che i beni in gioco sono talmente grandi da non poter essere trascurati, quale che sia il costo da pagarne. Al riguardo, vorrei raccomandarvi di aver sempre presente che il Signore ha posto nelle vostre mani ciò che è a Lui più caro: i bambini, i ragazzi, i giovani.
La Sacra Scrittura è chiara nel porre questi a modello dei cristiani e a condannare chi non ne abbia rispetto. Voi, insieme alle famiglie, svolgete il primario ruolo dell’educazione, ossia del trarre fuori, da chi è affidato alla vostra cura, il meglio: ciò che è meglio per ciascuno di loro, ciò che è meglio per la Società nel suo complesso.
Su tutti voi – ha concluso l’arcivescovo – invoco la benedizione del Signore, il datore di ogni bene, perché possa consentirvi di vivere con intensità questo anno scolastico, perché vi dia la grazia di sperimentare un’autentica fraternità, perché possiate crescere in sapienza, ponendo oggi le basi per un mondo più fraterno e più orientato al bene“.

 


Nominati i vicari foranei

Mons. Sebastiano Amenta è stato confermato nel ruolo di vicario generale dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.  L’arcivescovo ha nominato anche i vicari foranei. Si tratta di mons. Maurizio Aliotta (per il Vicariato di Siracusa); don Alfredo Andronico (per il Vicariato di Lentini); don Ambrogio Giuffrida (per il Vicariato di Palazzolo); don Salvatore Vinci (per il Vicariato di Augusta-Melilli).

Considero tali nomine solo l’inizio degli adempimenti previsti dal Diritto canonico per porre le basi istituzionali del governo della nostra Chiesa particolare. Il prossimo futuro ci vedrà impegnati a costituire il Consiglio Presbiterale e, di conseguenza, il Collegio dei Consultori – ha scritto l’arcivescovo -. Come noto, il Vicario generale è figura essenziale per la vita della diocesi, quale stretto collaboratore del Vescovo, e ufficio preminente della Curia (cfr. Communicationes 2, 1969, 83; Apostolorum Successores 178). La conoscenza della nostra Arcidiocesi, in questo mio primo anno di ministero episcopale, mi ha portato a maturare la decisione di confermare, in tale ufficio, mons. Sebastiano Amenta, il quale, sono certo, avrà modo di mettere a frutto l’esperienza maturata. A mons. Sebastiano Amenta va la mia riconoscenza per aver accettato di continuare a servire la nostra Chiesa diocesana in un tanto delicato servizio“.

Mons. Lomanto ha proceduto anche alla nomina dei quattro vicari foranei. “Il documento conciliare Christus Dominus 29, poi ripreso dal m. p. Ecclesiae Sanctae I, 19, raccomanda che i Vicari foranei svolgano un munus di cooperazione e coordinamento pastorale a carattere sovra-parrocchiale. Il direttorio Apostolorum Successores 218, a tal riguardo, ricorda che: «L’ufficio di Vicario foraneo riveste una notevole importanza pastorale, in quanto collaboratore stretto del Vescovo nella cura pastorale dei fedeli e sollecito “fratello maggiore” dei sacerdoti della forania, soprattutto se sono malati o in situazioni difficili. A lui spetta coordinare l’attività pastorale che le parrocchie realizzano in comune, vigilare affinché i sacerdoti vivano conformemente al loro stato e perché venga osservata la disciplina parrocchiale, soprattutto liturgica». 

Ho ritenuto opportuno confermare due dei Vicari foranei che hanno ricoperto lo stesso ufficio nell’ultimo mandato e procedere con la scelta di due nuovi sacerdoti per le altre due Foranie. A tali decisioni sono pervenuto dopo attento discernimento, valutando le peculiarità di ciascuna Forania e le necessità preminenti delle Comunità ecclesiali ivi insediate. Ringrazio sentitamente, a nome di tutta la Chiesa diocesana, mons. Salvatore Marino e don Salvatore Siena che hanno servito finora la Diocesi con zelo e dedizione quali Vicari foranei. L’occasione mi è gradita per augurare a voi e alle Comunità affidate alle vostre cure un proficuo inizio di anno pastorale, un anno che possa consentirci di tornare alla tanto agognata normalità, dopo questi mesi che hanno visto molte vite spezzate a causa della pandemia in atto, di cui, anche come Chiesa, abbiamo molto patito. Ci sia, in questo cammino, di sprone l’esortazione dell’Apostolo Paolo: «Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10) e ci sia compagna la Madonna delle Lacrime, Colei che ci custodisce nel Suo Cuore di Madre“.

Esposizione del simulacro di Santa Lucia

Ultima esposizione straordinaria simulacro Santa Lucia nel periodo estivo. Domenica 12, apertura della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia nella chiesa Cattedrale, dalle ore 7.30 sino al termine della messa delle ore 19.00.
Nei mesi estivi il simulacro di Santa Lucia viene esposto per consentire ai fedeli, soprattutto a coloro che ritornano a Siracusa, di rivolgere un saluto ed una preghiera alla patrona. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha deciso tre esposizioni straordinarie a luglio, agosto ed a settembre.

Le messe saranno celebrate alle 8.00, alle 11,30, alle 19.00.
La Deputazione, guidata dal presidente Pucci Piccione, ha disposto delle linee guida ed un piano di evacuazione nel rispetto delle normative covid 19. L’apertura e la chiusura della nicchia avverrà a porte aperte e con l’obbligo della mascherina.
La visita al Simulacro sarà effettuata attraverso un percorso obbligato secondo le disposizioni anticovid. All’ingresso ed all’uscita ci sarà materiale igienizzante e i fedeli dovranno indossare la mascherina all’interno della Cattedrale. Saranno presenti i volontari per verificare l’osservanza delle disposizioni.

L’apertura della nicchia sarà visibile in streaming sulla pagina Facebook della Deputazione.
Le esposizioni straordinarie – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, l’avv. Pucci Piccione – sono un momento atteso dai tanti devoti. Le celebrazioni eucaristiche sono state molto partecipate. Ci prepariamo adesso alla festa di dicembre, non sappiamo con quante e quali limitazioni ma con una grande devozione “.

Ambiente, lavoro, futuro: #tuttoèconnesso

Il Pianeta che speriamo” è il tema proposto per la prossima 49esima settimana sociale. L’ufficio di Pastorale sociale del lavoro e della salvaguardia del creato sta incontrando le realtà sociali e di categoria del territorio per avviare nuovi processi con uno sguardo capace di tenere insieme ambiente e lavoro nella evidenza che #tuttoèconnesso. (Instrumentum laboris, 4).

Siamo consapevoli delle ferite del nostro territorio – scrive don Angelo Saraceno, direttore dell’Ufficio Pastorale Diocesano per i problemi Sociali e del Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato –. Non c’è una zona più martoriata ed un’altra meno. Anche se la zona Augusta-Priolo-Melilli, è la zona più “sensibile” questo non significa dimenticare le altre. L’inquinamento, il disagio economico sociale e gli effetti con essi connessi, non sono da meno. L’azione antropica ha comunque influito e, nella complessità dei ritmi di vita e di lavoro occorre avere maggiore sensibilità affinché la nostra terra venga curata. (cfr Laudato si, 18 e 20).

Tutto questo non deve scoraggiarci perché per noi cristiani diventa importante far memoria poiché “la domenica è il giorno della risurrezione, il primo giorno della nuova creazione, la cui primizia è l’umanità risorta dal Signore, garanzia della trasfigurazione finale di tutta la realtà creata” (Ls, 237). Prospettiva ripresa anche dalla Esortazione apostolica Querida Amazonia: “E’ l’annuncio di un Dio che ama infinitamente ogni essere umano, che ha manifestato pienamente questo amore in Cristo crocifisso per noi risorto nella nostra vita. …Senza questo annuncio appassionato, ogni struttura ecclesiale diventerà un’altra ONG, e quindi non risponderemo alla richiesta di Gesù Cristo: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (QA, 64)”.

Quest’anno l’evento della “settimana sociale” si svolgerà a Taranto. Il comitato preparatorio ha già diffuso l’Instrumentum laboris –  con il tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”.

Sinteticamente la direttrice su cui si muove l’Intrumentum laboris a cinque anni della lettera enciclica Laudato si, è innanzitutto nella capacità di saper guardare e osservare la valenza profetica per un rapporto nuovo con le persone e con la nostra casa comune. La recente pandemia ha acuito la sensibilità ai problemi urgenti, occorre giudicare e comprendere: “l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e, quella con la terra” (Ls, 66). Ora “quando tutte queste relazioni sono trascurate, quando la giustizia non abita più sulla terra, la Bibbia ci dice che tutta la vita è in pericolo” (n. 70). Ed ecco dunque la parola sul senso di questo nostro momento storico, che può̀ illuminare il futuro “un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (n. 49).

E’ tempo di ripensare ai tanti aspetti della nostra vita insieme: dalla coscienza di ciò che più vale e le dà significato alla cura stessa della vita così preziosa, alla qualità delle relazioni sociali ed economiche.

Non possono esserci visioni di futuro se non insieme alle nuove generazioni: occorre agire e impegnarsi per un futuro migliore e, nuovi stili di vita: “che peso hanno i giovani nelle nostre comunità”? “Quale il ruolo delle imprese e delle organizzazioni di categoria”? Ambiente e lavoro vanno coniugati insieme.

Queste sono solo alcune delle domande che verranno affrontate al convegno, consapevoli che la transizione ecologica richiede una conversione antropologica a partire dall’impegno di tutti”.

Non meno grave anche “il crimine degli incendi” che in queste settimane ha bruciato intere porzioni dei nostri territori, causando un danno enorme all’ambiente, alle persone, all’economia e alle attività umane tradizionali; i Vescovi di Sicilia, in un messaggio ed invito alla preghiera auspicano programmi coraggiosi per la salvaguardia del creato” da un lato e caparbietà” nell’affrontare il disagio e “speranza” nell’impegno per la ricostruzione dall’altro. (mons. Giuseppe Marciante, delegato CESI per la pastorale sociale e il lavoro). E’ importante recuperare la dimensione contemplativa, cioè guardare la Terra, il Creato come un dono, non come una cosa da sfruttare per il profitto. Quando contempliamo scopriamo negli altri e nella natura qualcosa di molto più grande della loro utilità. Di conseguenza, è arrivato il momento di superare le logiche del profitto come unico fine, di spezzare le catene dell’indifferenza, che ci portano a voltarci dall’altra parte e a pensare che non ci riguarda“.

Si celebra a Sortino la patrona Santa Sofia

Si celebra domani, venerdì 10, la patrona di Sortino, Santa Sofia. La parrocchia ed il Comitato festeggiamenti, nonostante l’emergenza sanitaria in corso, e nel rispetto delle disposizioni previste, ha dato vita ad un programma di celebrazioni in onore della vergine e martire.
Domani alle ore 10.00, nella chiesa di Santa Sofia, solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto e concelebrato dai parroci di Sortino. Dalle 11,30 alle 13.00 Santa Sofia sarà esposta davanti al portone centrale sempre all’interno della chiesa. I fedeli potranno dare un saluto alla patrona attraverso un corridoio che troveranno in piazza rispettando il distanziamento e indossando le mascherine. Alle ore 19.00 la celebrazione sarà presieduta da don Luigi Salonia. Alle ore 20.30 dal parroco don Enzo Magnano.