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Concorso Unicef sulla patrona siracusana

Migliaia di lettere dei bambini per Santa Lucia

Il Comitato Italiano per l’Unicef ha indetto il concorso “Lucia : giovane educatrice e luce del mondo“ rivolto alle studentesse e agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie della provincia di Siracusa, Bergamo e Brescia.
Per partecipare al concorso bastava inviare  un elaborato, sotto forma di lettera,  rivolto alla martire siracusana in cui ciascun  partecipante poteva dialogare con la patrona ricordandone magari la storia.
Prima della celebrazione presieduta dall’arcivescovo Francesco Lomanto per l’ottava,  nella Cattedrale, sono state consegnate simbolicamente  ai piedi del simulacro argenteo di Santa Lucia, da parte dei bambini Chiara Maniscalco, Francesco e Angelo Tamburini circa mille lettere scritte dai bambini di Bergamo, Brescia e Siracusa. L’iniziativa introdotta dall’avv. Pucci Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, alla  presenza del sindaco Francesco Italia, della presidente nazionale dell’Unicef Carmela Pace, del referente Kàiros, Salvatore Sparatore, del sindaco dei ragazzi Leonardo Tiralongo, della presidente provinciale Unicef  Pina Cannizzo, della referente Unicef Scuola di Siracusa, Angelica Romano.
La devozione verso Lucia, santa e patrona di Siracusa, amata anche a Bergamo  – ha spiegato da Carmela Pace – ci ha accomunati  in un momento di grande sofferenza dovuta all’emergenza sanitaria del coronavirus; lo studio della figura di Santa Lucia ha esaltato i valori di solidarietà e amicizia e soprattutto ha coinvolto molti bambini, con la loro genuina partecipazione”.
La figura di Lucia è l’ esempio di una giovane donna che con coraggio e sacrificio ha lottato per le proprie idee, diventando ancora oggi modello da seguire.

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Messaggio di Natale del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale ItalIana

Ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente

 

 

 

Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza (Is 52,7)

 

 

Quante volte ci è capitato di attendere trepidanti una buona notizia che riguarda noi stessi, i nostri cari, i nostri amici o la comunità in cui viviamo? Sembrano mo- menti interminabili, lunghissimi, talora angosciosi. E questo, soprattutto, quando è in gioco qualcosa d’importante o la vita stessa. Sono istanti in cui scorrono i fotogrammi della storia personale e, guardandoli attentamente, si ridimensionano le velleità, si rimpiange il tempo perduto, si apprezzano le cose genuine anche se piccole, si ringrazia per i doni ricevuti immeritatamente. Proprio l’attesa di una novità radicale e definitiva in una situazione di oppressione e di affanno era la condizione del popolo d’Israele, descritta dal profeta Isaia tanti secoli fa. Ma è anche la condizione di ciascuno di noi, delle nostre comunità, delle nostre famiglie, della nostra società. Una condizione resa ancora più precaria dalla crisi sanitaria e sociale che stiamo attraversando e che ci ha messo di fronte, una volta ancora, alla nostra vulnerabilità di fronte agli eventi. Guardiamo con preoccupazione alla situazione del nostro Paese, dove le immagini dello shopping natalizio si sovrappongono ai volti delle persone che ingrossano le file davanti alle Caritas diocesane e all’elenco sempre più lungo delle vittime del Covid-19.

Tutti insieme siamo in ascolto delle fatiche, delle speranze, dei bisogni materiali – ma anche spirituali – di un popolo che non smette di guardare alla speranza, alla Stella. L’ascolto si fa preghiera e questa spinge all’impegno concreto. Lo abbiamo ricordato nel recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia”: «Ci sembra di intravedere, nonostante le immani difficoltà che ci troviamo ad affrontare, la dimostrazione che stiamo vivendo un tempo di possibile rinascita sociale».

Ed ecco che nel silenzio della notte, prolungata dalla pandemia, sappiamo per fede che sta per fare capolino la voce dell’angelo, che porterà la notizia attesa da sempre: «Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (cf. Lc 2,10-11). La luce del Mistero incarnato squarcia le tenebre. L’attesa diventa inno di lode e ringraziamento. Nella Messa celebrata nella notte del Natale diventa invocazione: «O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a noi, che sulla terra contempliamo i suoi misteri, di partecipare alla sua gloria nel cielo».

Questo l’annuncio, antico e sempre nuovo, che abbiamo cominciato a contemplare in Avvento e che vorremmo consegnare idealmente ancora una volta alla comunità cristiana in questo Natale: il “vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio” (Mc 1,1). Nella grotta di Betlemme, in modo paradossale, risplende tutta la luce gentile del nostro Dio. In ginocchio davanti al Bambino, insieme con Maria e Giuseppe, siamo consapevoli della nostra finitudine e vulnerabilità, percepiamo appieno la nostra debolezza di fronte alla potenza della nascita del Salvatore, che non ha esitato a farsi piccolo tra i piccoli per venire in mezzo a noi. Quel Bambino è la notizia che attendevamo; è lui il Messia che incoraggia i discepoli ad andare per le strade del mondo; è lui la pace che vince le guerre e le paure; è lui la salvezza che viene dall’alto e che ci rende una comunità di risorti.

Ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile. Come Pastori, come sacerdoti, ma prima ancora come membra di uno stesso corpo, siamo accanto alla sofferenza e alla solitudine di ciascuno per prenderne una parte, per sollevare insieme un pezzo di croce e renderla meno pesante.

A tutti i credenti e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà auguriamo di farsi trovare pronti la Notte di Natale, quando la buona notizia del Bambino Gesù busserà alla porta dei nostri cuori. Aprite la porta al Signore che nasce e non abbiate timore di salire, un passo alla volta, tenendo la mano del fratello, sul monte del dolore dell’umanità per annunciare a tutti che il nostro Dio è ancora l’Emmanuele, è il Dio-con-noi.

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Buon Natale.

Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale ItalIana

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Chiusura uffici di Curia

Chiusura degli uffici di Curia per le festività natalizie.
La Curia comunica che gli uffici saranno chiusi da giovedì 24 dicembre a mercoledì 6 gennaio 2021. L’attività riprenderà regolarmente giovedì 7 gennaio.

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Monsignor Inserra e don Lombardo a servizio della comunicazione

La sezione provinciale dell’Ucsi di Siracusa e il settimanale diocesano “Cammino” ricordano domani, giovedì, monsignor Alfio Inserra, nel nono anniversario della
morte e don Giuseppe Lombardo, nel diciassettesimo mese dalla scomparsa.
I due sacerdoti sono stati entrambi direttori del settimanale diocesano “Cammino” e consulenti Ecclesiastici dell’Ucsi di Siracusa. Monsignor Alfio Inserra è stato, inoltre, Delegato Fisc Sicilia, vice presidente della Fisc, fondatore e direttore responsabile del Settimanale diocesano “Cammino”, già direttore dell’Ufficio
per le comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siracusa e parroco, per oltre 50 anni, della parrocchia Santa Rita in Siracusa.
Don Giuseppe Lombardo è stato Direttore per l’Ufficio per l’Educazione, la scuola e l’università dell’arcidiocesi di Siracusa, Presidente dell’associazione Russia Cristiana “San Vladimir” di Siracusa, Professore di teologia pastorale alla San Luca di Catania e Professore di discipline giuridiche ed economiche, Cappellano dell’Istituto di Gesù Redentore di Siracusa, Vice direttore del Consiglio Regionale della Conferenza Episcopale Siciliana per l’Educazione, la Scuola e
l’Università, Delegato per la Pastorale della scuola dalla Conferenza Episcopale Siciliana.Vice-Rettore del Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa. Parroco della chiesa Madonna del Carmine.

L’Ucsi di Siracusa, avendo sempre presente la passione con cui hanno seguito l’attività giornalistica e il loro ministero sacerdotale, rinnova i sentimenti di profonda gratitudine ricordandone la grande spiritualità come sacerdoti e l’infaticabile impegno nel giornalismo e nella comunicazione. In loro memoria saranno celebrati diverse Messe in suffragio. A Francofonte, alle 18, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, la celebrazione sarà presieduta da don Luca Gallina. A Siracusa, alle 18, il consulente Ecclesiastico dell’Ucsi di Siracusa don Aurelio Russo presiederà una celebrazione Eucaristica. Alle 18 nella chiesa San Pietro al Carmine la Messa presieduta da don Guido Scollo. Il parroco della chiesa di Santa Rita Giuseppe Sudano e la comunità parrocchiale, invece, ricorderanno mons. Alfio nella celebrazione eucaristica che si svolgerà alle 18 nella parrocchia. Il presidente Salvatore Di Salvo, il direttore del settimanale “Cammino” Orazio Mezzio e il presidente della Cooperativa “Cammino”Luca Marino, ricorderanno nelle rispettive città la figura dei due direttori.
Ricordare la figura di monsignor Alfio Inserra  e di padre Pippo Lombardo – ha detto il presidente dell’Ucsi di Siracusa Salvatore Di Salvo – è un una occasione per ricordare due sacerdoti e due giornalisti che tramite gli organi di informazione hanno annunciato il Vangelo, hanno raccontato la storia della Diocesi e di uomini e donne del territorio. La bontà, la dedizione agli altri, l’amorevole e caritatevole soccorso ed intervento per alleviare ogni disagio e problema umano, furono i luminosissimi fari della loro attività sacerdotale di Monsignor Alfio e padre Pippo sempre ispirati alla realizzazione dei meravigliosi e imperituri ideali della fede cristiana. Un impegno e una testimonianza in diversi campi: dal giornalismo all’attività a tutto tondo nel sociale e culturale della città, della diocesi e della nostra Isola”.

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La messa nella notte di Natale

Allo scoccare della mezzanotte, la notte di Natale, in tutte le chiese dell’Arcidiocesi verranno suonate le campane a festa come segno di gioia natalizia e di comunione.

L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà le messa alla Vigilia di Natale alle ore 18.30 nella chiesa Cattedrale, e alle ore 10.30 il Pontificale nel giorno di Natale sempre nella chiesa Cattedrale.

Il Pastore della Chiesa siracusana ha invitato ciascun presbitero a scegliere l’orario di inizio della celebrazione nella notte di Natale anche in base alle esigenze pastorali di ogni singola comunità purché si concluda entro le ore 21.30, in modo tale da permettere ai fedeli di poter rientrare nelle loro abitazioni.

L’Ufficio Liturgico diocesano ha proposto anche uno schema per vivere in ogni famiglia un breve momento di preghiera attorno al presepe allestito nelle proprie case da svolgersi a mezzanotte con lo svelamento del Bambinello.
(in allegato lo schema)

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Santa Lucia: una luce che illumina il nostro cammino

Celebriamo la festa di Santa Lucia: una luce che illumina il cammino della nostra vita, che ci orienta. Gesù“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nell’omelia dei Vespri solenni nella chiesa Cattedrale piena di fedeli secondo il massimo numero consentito dalle disposizioni per contenere l’emergenza sanitaria. Presente il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che al termine a nome della città ha donato un cero alla Santa.

Santa lucia è il riflesso della Luce di Gesù Bambino, che era nel buio della storia. Lei ci prepara a vedere la luminosa bellezza di Gesù che a Natale contempliamo nell’umile grotta di Betlemme. Lucia è innanzitutto la vergine casta, la martire fedele. L’amore a Gesù ha segnato la sua vita e la sua morte. E’ questo il primo insegnamento della giovane Lucia: la vita e la morte hanno un senso solo in Gesù. Lucia ha scelto di vivere veramente il Vangelo ed il comandamento dell’amore. Ma Lucia ha vissuto il suo amore per Gesù nell’amore verso gli altri. Verso sua madre inferma e verso i poveri. Chiediamo con fiducia il suo potente patrocinio per noi, per i nostri cari, per la nostra città, per il mondo intero.
Santa Lucia non ha mai perso la speranza, si è affidata nelle mani di Dio. Il Signore non lascerà inascoltate le nostre preghiere.
La vera ricchezza di Santa Lucia sono i poveri, perchè distribuendo loro i suoi beni terreni, diventa più simile a Gesù, il quale da ricco che era si fece povero per noi.
L’esperienza della pandemia, le difficoltà del momento, non ci devono richiudere in noi stessi, nel nostro egoismo. Come Santa Lucia dobbiamo rivolgere lo sguardo verso chi è maggiormente nel bisogno. Così l’amore del Signore illuminerà la nostra intelligenza, rinvigorirà la nostra forza e alimenterà la nostra carità. Santa Lucia ci illumini e ci sostenga nel cammino della carità fraterna.

Carissimi fratelli e sorelle che Gesù viva in noi: è questa la santità che dobbiamo perseguire. Anche noi come Lucia siamo chiamati ad essere presenza di Gesù. Così nelle nostre scelte e nelle nostre azioni potremo diventare luce per gli altri“.

Questa mattina Pontificale di Santa Lucia alle ore 10.30 nella chiesa Cattedrale presieduto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. La solenne celebrazione sarà trasmessa sui canali social dell’Arcidiocesi, la pagina Facebook e il canale you tube, e sulla pagina Facebook della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Si ringraziano le emittenti televisive Medical Excellence, Teleuno Tris, Video 66, Wltv che trasmetteranno la celebrazione.

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