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Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Mons. Lomanto: “Guardiamo al bene comune, alla sanità, alla pace”

“Una società che vuole essere umana deve mettere al centro la persona e non le statistiche, la carità e non i like, l’incontro con gli altri e non le visualizzazioni sterili, che il più delle volte sono segno di solitudini infinite”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, stamane nel suo discorso dal balcone per la Festa del Patrocinio di Santa Lucia. La festa ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia ed i siracusani chiesero aiuto alla patrona: dal mare arrivarono navi cariche di grano ed una colomba avvertì i fedeli riuniti in preghiera in Cattedrale.
Stamane migliaia di persone hanno atteso l’uscita del simulacro e delle reliquie in piazza Duomo ed hanno poi ascoltato le parole dell’arcivescovo e assistito al volo delle colombe.
“Noi che guardiamo con ammirazione devozione a Santa Lucia vogliamo impegnarci come lei a piantare il seme della speranza nella nostra società che rischia di smarrirsi nei freddi calcoli degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale – ha detto ancora mons. Lomanto -. Dobbiamo scommettere e ritornare a costruire partendo dalla semplicità del cuore, vivendo la comunione tra di noi”. Poi rivolgendosi alla politica ha detto: “La politica sia sempre al servizio del bene comune, mirando ad un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato nelle giuste attenzioni, ne guadagna tutta la società. La sanità ponga al centro la dignità della persona umana e garantisca il diritto alla salute uguale per tutti con strutture idonee, come l’auspicata costruzione del nuovo ospedale civico di Siracusa. È urgente pensare insieme, progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti, impegnandoci per la promozione sociale con l’intelligenza del cuore e non delegando a nessuna intelligenza artificiale”.
A presiedere il Pontificale è stato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo: “Guardando la vergine Lucia ci è consegnata la fede dei nostri Padri: la testimonianza di fedeltà di Lucia a Cristo, innamorata di Cristo. La palma che porta nella sua mano destra ci ricorda questa testimonianza che dovrebbe essere la testimonianza di tutti noi cristiani. E sulla mano sinistra, i suoi occhi di cui oggi abbiamo tanto bisogno per vedere la realtà: purtroppo non abbiamo occhi per vedere nei nostri fratelli il volto di Cristo. E non siamo capaci di amare e di condividere”. Il cardinale Romeo ha invitato a camminare “sui sentieri della santità. Guardiamo le spighe che ci ricordano il motivo che ci riunisce oggi in preghiera: vogliamo ringraziare di questo Patrocinio di Lucia che ha permesso con il suo intervento di soddisfare la fame che affliggeva i siracusani. Anche oggi c’è carestia nel mondo dell’amore autentico. Oggi dobbiamo invocare il patrocinio di Lucia perchè venga in soccorso di ciascuno di noi, perchè ci aiuti a vivere e a testimoniare il vero amore a Dio e ai fratelli. Se non riusciamo a vedere nei nostri fratelli il volto di Cristo non saremo capaci di cambiare noi. Chiediamo l’intercessione di Lucia per trasmettere alla nuove generazioni questa fede”.
Diversi momenti di preghiera e testimonianze si alterneranno durante i sette giorni dell’Ottavario fino a domenica 12 quando alle ore 18.30 ci sarà la processione di rientro ed il simulacro e le reliquie torneranno in Cattedrale percorrendo le vie del centro storico.
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Messaggio per le elezioni europee

I vescovi di Sicilia: diritto e dovere al voto

Alla vigilia delle elezioni europee, i vescovi di Sicilia lanciano un appello a chi abita la nostra regione e soprattutto ai giovani. L’invito è “a non lasciarsi ammaliare dal canto delle pericolose sirene del pessimismo, della rassegnazione, del disfattismo e astenersi dal voto“. Per i vescovi l’astensionismo può diventare “un silente passo che ci allontana dal sogno di un’Europa che dia respiro alla storia affermando gli autentici diritti umani“.

Un diritto, quello al voto, che diventa dunque quasi un dovere per i cittadini della Sicilia, isola “ancora chiamata ad essere all’interno dell’Europa unita piattaforma di pace di integrazione per i tanti popoli del Mediterraneo che cercano in Europa salvezza e lavoro”.

Insieme con l’invito al voto anche la necessità di creare “spazi condivisi di incontro e dialogo” per un voto consapevole che deve mirare “all’edificazione del bene comune“.

L’augurio dei vescovi è che “il Parlamento Europeo possa essere quell’istituzione detentrice del potenziale necessario per affrontare e risolvere le molteplici questioni generate dalle numerose trasformazioni epocali“.

 

Di seguito il testo integrale del Messaggio dei Vescovi di Sicilia per le elezioni europee.

Carissime sorelle e carissimi fratelli,

da più di settanta anni si parla di Europa unita. Da quel 25 marzo 1957, quando a Roma venne firmato il trattato che la istituì, di strada se ne è fatta tanta. È stata sempre aperta la via che ha portato più Nazioni del nostro Continente sulla direzione di un’unità non solo economica, ma anche politica, sociale e culturale.

San Giovanni Paolo II nel 1997 affermava: «La storia dell’Europa è un grande fiume, nel quale sboccano numerosi affluenti, e la varietà delle tradizioni e delle culture che la formano è la sua ricchezza» (Omelia, Gniezno 3 giugno 1997). Non possiamo, tuttavia, non ammettere che, talvolta, questa ricchezza si è dovuta confrontare con processi dinamici e repentini di trasformazioni sociali e culturali. Processi che hanno, talvolta, preso le distanze da quella costellazione di valori che si legano profondamente alle radici cristiane dell’Europa. Non sono mancati i confronti: non è venuto meno il dialogo, finalizzato alla custodia e alla crescita del bene comune, della giustizia sociale e alla tutela di ogni diritto teso ad affermare la centralità della persona e della sua dignità infinita.

Cadute le ideologie, i “grandi racconti” del secolo scorso si è fatta strada un’uniformità, una “convergenza silenziosa” – così la chiamava il Card. Carlo Maria Martini – tra i cosiddetti conservatori e i cosiddetti progressisti in nome delle ragioni dell’individuo che rappresentano una decadenza rispetto alla nostra tradizione culturale e civile. Da una parte si considera l’individuo soggetto libero, senza vincoli nell’esercizio del potere economico; dall’altra lo stesso individuo lo si vuole libero e non sindacabile nei suoi comportamenti etici individuali. La matrice delle due posizioni è unica: la cultura dell’individualismo dove l’individuo non corrisponde alla persona che è invece aperta all’accoglienza del diverso e alla gratuità (cfr. C. M. Martini, Discorso per la festa di Sant’Ambrogio, Milano 5 dicembre 1997).

Sono tante le violazioni della dignità “infinita” – così come la definisce un recente documento della Chiesa – la dignità della persona umana. Essa viene violata dall’aborto e dal suicidio assistito, dal dramma della povertà, dal travaglio che subiscono i migranti, dalla guerra, dalla tratta delle persone, dalla violenza sui più fragili, dall’abuso sui minori. Vogliamo, con il nostro voto libero e consapevole, scegliere i nostri rappresentanti che abbiano a cuore questi valori, gli unici che possono edificare un’Europa casa comune di ogni persona e aperta al dialogo con tutti i popoli. Per una scelta consapevole sarebbe opportuno condividere spazi di incontro e dialogo finalizzati alla edificazione del bene comune, soprattutto innestando fiducia e speranza nel cammino verso l’Europa rinnovata.

Ci auguriamo che il Parlamento Europeo possa essere quell’Istituzione detentrice del potenziale necessario per affrontare e risolvere le molteplici questioni generate dalle numerose trasformazioni epocali nelle quali siamo immersi. Inoltre, siamo fermamente convinti che la nostra amata Sicilia sia ancora chiamata ad essere all’interno dell’Europa unita, piattaforma di pace e di integrazione per i tanti popoli che dal Mediterraneo cercano in Europa salvezza e lavoro. Popoli da accogliere per essere protagonisti di un dialogo globale che azzeri ogni processo di emarginazione o addirittura di aperta ostilità.

Pertanto, esortiamo vivamente ogni cittadino/a della nostra Isola, in modo particolare i giovani ad esercitare il diritto di voto nelle prossime elezioni europee. A non lasciarsi ammaliare dal canto delle pericolose sirene del pessimismo, della rassegnazione, del disfattismo. L’astensionismo può diventare un silente passo che ci allontana dal sogno di una Europa che dia respiro alla storia affermando gli autentici diritti umani.

Nuove crisi e nuove squilibri ci stanno dinnanzi. Per fronteggiarli dobbiamo scongiurare ogni possibile forma di scoraggiamento e di scetticismo che offuschi la nostra identità di cittadini europei, di figli di una Europa, portatrice di un suo modello di democrazia e di libertà.

I Vescovi di Sicilia

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Festa del Patrocinio di santa Lucia

Sarà il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, a presiedere il Pontificale domenica 5 maggio per la festa del Patrocinio di Santa Lucia, patrona di Siracusa. La prima domenica di maggio si festeggia la Festa che ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia ed i siracusani chiesero aiuto alla patrona: dal mare arrivarono navi cariche di grano ed una colomba avvertì i fedeli riuniti in preghiera in Cattedrale. Da diverse settimane le reliquie della martire siracusana sono accolte nelle diverse parrocchie della Diocesi ma anche nelle chiese in diverse regioni d’Italia.
La Festa è inserita nell’Anno Luciano, indetto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, il 13 dicembre scorso e che si concluderà il 20 dicembre prossimo quando sarà a Siracusa il corpo della martire siracusana che si trova custodito a Venezia. Tema della festa è In luce ambulamus, dal titolo della lettera pastorale dell’arcivescovo Lomanto. Una lettera nella quale mons. Lomanto invita la comunità a riflettere e meditare sulla testimonianza di Lucia, che ha fatto nella sua vita una scelta radicale, per capire se anche noi possiamo vivere nella quotidianità il Vangelo imitando l’esempio di Lucia.
I festeggiamenti prenderanno il via ufficialmente sabato 4 maggio con la cerimonia della consegna delle chiavi da parte dei deputati al maestro di cappella e l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro. Seguirà la messa presieduta da mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, e alle ore 12.00 la traslazione del simulacro dalla Cappella all’altare maggiore. Alle ore 19.00 la celebrazione eucaristica sarà presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. Tutti questi momenti saranno trasmessi in diretta streaming sulla pagina facebook della Deputazione e sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Domenica 5, alle ore 10.00, solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, e alle ore 12.00 il simulacro e le reliquie saranno portati in processione dalla Cattedrale alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia, dove rimarranno per l’ottavario. Domenica avrà luogo anche il tradizionale lancio delle colombe. Diversi momenti di preghiera e testimonianze si alterneranno durante i sette giorni fino a domenica 12 quando alle ore 18.30 ci sarà la processione di rientro ed il simulacro e le reliquie torneranno in Cattedrale percorrendo le vie del centro storico.

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Adorazione eucaristica vocazionale

Si terrà giovedì 2 maggio alle ore 21.00, nella chiesa di Santa Maria della Concezione in Via Roma, l’Adorazione eucaristica vocazionale. Un’iniziativa del Seminario arcivescovile, del Centro diocesano vocazioni, dell’Ufficio di Pastorale giovanile, e dell’associazione “Con Gesù nella notte”. A giugno l’Adorazione eucaristica vocazionale avrà luogo giorno 6.
Nel mese di maggio si terranno giorno 25 l’incontro vocazionale e giorno 31 la Lectio divina dei giovani alla parrocchia Madre Di Dio.

 

 

 

ln allegato lo schema per l’adorazione vocazionale per il mese di maggio

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Costituzional…mente nostra!

«La Chiesa, perseguendo il suo proprio fine di salvezza, non solo comunica all’uomo la vita divina; essa diffonde anche in qualche modo sopra tutto il mondo la luce che questa vita divina irradia, e lo fa specialmente per il fatto che risana ed eleva la dignità della persona umana, consolida la compagine della umana società e conferisce al lavoro quotidiano degli uomini un più profondo senso e significato. Così la Chiesa, con i singoli suoi membri e con tutta intera la sua comunità, crede di poter contribuire molto a umanizzare di più la famiglia degli uomini e la sua storia» (Gaudium et Spes, 40).

«La Costituzione è un patto che guarda al futuro facendo tesoro della memoria del passato; un patto di inclusione e di partecipazione, non di esclusione e di appartenenza. È un vero e proprio manuale di convivenza» (Giovanni Maria Flick).

I due testi di riferimento, il primo tratto dal documento conciliare Guadium et Spes (1965) e il secondo dal libro del Prof. Giovanni Maria Flick, Elogio della Costituzione (Ed. Paoline, 2017), intendono inquadrare il senso dell’iniziativa “Costituzional…mente nostra!“, giunta alla quarta edizione. “Desideriamo ri-pensare la Costituzione Italiana e vogliamo farlo da cittadini che vivono la propria fede nell’appartenenza, nel legame e nella presenza attiva e responsabile all’interno di un territorio – ha detto don Luca Saraceno, parroco della chiesa di San Paolo a Solarino –. Coniugare Costituzione e Vangelo appare come una tra le sfide più affascinanti. Sono molti i temi “evangelici” che animano la nostra Costituzione: dalla centralità della persona umana alla dignità del lavoro, dalle libertà alle responsabilità, dall’inalienabilità dei diritti alla necessità dei doveri per la crescita della convivenza umana e civile. Come il Vangelo anche la Costituzione è una bussola che orienta il cammino di un popolo“.

Si comincia venerdì 3 maggio con Luigi D’Andrea, professore ordinario in Diritto costituzionale nell’università di Messina e presidente nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, che parlerà del delicato rapporto tra il singolo e la comunità, rileggendo la parabola evangelica del figliol prodigo.
Venerdì 17 maggio Renato Balduzzi, professore ordinario in Diritto costituzionale nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e già ministro della salute del governo Monti, interverrà sul diritto alla salute dopo l’esperienza drammatica del Covid-19. A moderare i primi incontri sarà Andrea Patanè, ricercatore in Diritto costituzionale nell’Università di Bergamo e presidente nazionale dell’Associazione Ludovico Necchi.
Infine venerdì 24 maggio interverrà Renato Franceschelli, prefetto-capo del Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile e già Prefetto di Siracusa (2011-2012) che presenterà il tema della diversità come fondamento dell’uguaglianza. Modererà questo terzo appuntamento Angela Pistone, funzionario presso la Prefettura di Siracusa. Gli incontri si svolgeranno alle ore 19,30 all’interno della chiesa di San Paolo Solarino.

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I vescovi di Sicilia a Roma per la “visita ad limina”

I Vescovi di Sicilia da oggi a venerdì 3 maggio saranno a Roma per la “Visita ad Limina Apostolorum” e per confermare la comunione con il Vescovo di Roma e con la Chiesa che preside nella carità.
La Visita inizierà stamane con l’incontro con il Santo Padre Francesco presso il Palazzo Apostolico e nei giorni successivi proseguirà con gli incontri presso i Dicasteri della Curia Romana, dove i Presuli presenteranno il cammino ecclesiale delle Chiese di Sicilia, dopo aver inviato alla Santa Sede una relazione dettagliata sulla propria diocesi e una generale dell’intera Regione Ecclesiastica.
Durante i giorni della Visita sono previste le celebrazioni nella Basiliche Papali e un momento di preghiera presso la Chiesa “S. Maria Odigitria” dei Siciliani. La Visita, per la Conferenza Episcopale Siciliana, è un momento significativo per esprimere la gratitudine al Santo Padre e per ricevere orientamenti e sostegno per il ministero episcopale.
Durante la Visita, i Vescovi avranno anche l’occasione di riflettere su argomentazioni teologiche, pastorali e amministrative che li aiuteranno nel servizio alle singole Chiese.

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Alla scoperta di San Giovanni evangelista a Siracusa

Tra riscoperte e nuovi studi un modo diverso di raccontare il complesso monumentale di san Giovanni evangelista a Siracusa. Studiosi e ricercatori si ritroveranno venerdì 3 e sabato 4 maggio per far vivere, non solo nel racconto ma anche nell’esperienza diretta, luoghi unici. Una fruizione diversa, tra archeologia sotterranea e valorizzazione, che possa dare la possibilità di un contatto con la nostra storia e la nostra civiltà. Un complesso rappresentato da tre siti di interesse: la Basilica, ritenuta la prima Cattedrale di Siracusa, la catacomba, una delle più importanti d’Italia, e la cripta, che custodisce preziosi affreschi.
La due giorni si aprirà venerdì pomeriggio alle ore 16.30 alla riscoperta del granito grigio nella Basilica di San Giovanni e nella Cripta di san Marciano da parte del professor Rosolino Cirrincione, docente ordinario di Petrologia e Petrografia presso il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. Una pietra di origine egiziana che, grazie alle sue proprietà fisiche ed estetiche, fu ampiamente utilizzata nell’architettura e nella realizzazione di monumenti imponenti fin dall’antichità. Subito dopo con l’architetto Luciano Magnano, consulente per l’Ufficio per i Beni Culturali e gli Edifici di Culto dell’Arcidiocesi di Siracusa, per una testimonianza di studio sulla Basilica, importante patrimonio storico e culturale per la città, e per cercare di rispondere ad alcuni interrogativi sulla Basilica. L’incontro sarà aperto da don Giuliano Gallone, parroco della chiesa di San Giovanni e san Marciano e moderato da mons. Salvatore Marino, docente all’ISSR San Metodio.
Alle 18.00 la dott.ssa Gioacchina Tiziana Ricciardi, Ispettrice per le catacombe della Sicilia orientale, farà scendere nel sottosuolo raccontando l’azione della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra sulle catacombe; l’importanza degli studi più recenti sulla catacomba di San Giovanni e la monumentalità dei sarcofagi presenti nei vari cubicola. Infine farà una riflessione sull’influenza che la cultura orientale ha avuto sull’arte delle catacombe. Concluderà la sezione la prof.ssa Loredana Pitruzzello, docente di Storia dell’Arte Sacra presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa che affronterà il tema dell’iconografia catacombale, rappresentazioni artistiche quali simboli e affreschi che raccontano la storia della fede cristiana. Questa parte sarà introdotta da mons. Giuseppe Benintende della Custodia delle Catacombe di San Giovanni e moderato dal prof. Salvatore Sparatore dell’ISSR San Metodio.
Sabato 4 la sezione di studi è dedicata alla cripta di San Marciano: Federico Caruso, archeologo presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana – Università della Sorbona, parlerà delle Grotte Pelopie e del culto di San Marciano a Siracusa; mentre la prof.ssa Giulia Arcidiacono, ricercatrice di Storia dell’Arte Medievale presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, affronterà il tema della pittura medievale rupestre illustrando gli affreschi presenti nella Cripta. Infine il prof. Fausto Migneco, docente di Beni Culturali Ecclesiali presso l’ISSR San Metodio di Siracusa, parlerà di uno studio che ha condotto sull’affresco di Pietro e Paolo presente in cripta. Uno studio che intende offrire una visione chiara e completa dell’affresco, mediante un’analisi approfondita, per contribuire alla conoscenza dell’opera d’arte a livello storico, artistico e religioso. Quest’ultimo incontro sarà introdotto dall’avv. Giuseppe Piccione, presidente del Parco culturale ecclesiale “Terre dell’invisibile” e moderato da don Helenio Schettini, direttore della Biblioteca Alagoniana di Siracusa. L’iniziativa è promossa dalla Kairos, in collaborazione con la Pontificia commissione di Arte Sacra, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, l’Università di Catania, il Parco ecclesiale Terre dell’invisibile e l’Ufficio diocesano per la Pastorale del turismo.

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Giornata dei ministranti e cresimati

In 400 alla riscoperta della vocazione

Oltre 400 ministranti, cresimati e cresimandi, provenienti da ogni parte della Diocesi, hanno “invaso” la Cattedrale e si sono poi ritrovati nei cortili del palazzo arcivescovile per passare una giornata all’insegna della gioia. Accolti dai seminaristi e dai responsabili del Centro Diocesano Vocazioni, dell’Ufficio catechistico e da Missio giovani, i ragazzi e i loro accompagnatori hanno trascorso momenti di condivisione in questa domenica del buon Pastore, che la Chiesa dedica alla preghiera per le vocazioni. Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, ha presieduto la Santa Messa presentando la figura del buon pastore evidenziando come Gesù chiami per nome, conosca le pecore e dia la propria vita. Approfondendo con vari esempi la chiamata per nome ha invitato a riconoscere la propria appartenenza a Dio e ad occupare il proprio posto nella Chiesa e nella vita, riscoprendo l’originalità della propria vocazione e della propria missione. Inoltre, data la reciproca e intima conoscenza tra il pastore e le pecore, ha raccomandato di avvicinarsi sempre più a Dio per conoscere la sua grandezza, ascoltare la sua voce e credere al suo amore.
Infine ha esortato ad accogliere l’amore di Cristo per lasciarci condurre da Lui, per rinsaldare veri vincoli di comunione fraterna, per divenire pura trasparenza della presenza di Dio e testimoniare nello Spirito il volto bello della santità che risplende nella Chiesa e anima la vita di ciascuno e di ogni realtà ecclesiale.
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L'arcivescovo alla veglia vocazionale

Rispondiamo alla chiamata di Dio

La vocazione come costruzione della casa sulla roccia che Cristo è perciò come risposta autentica alla chiamata di Dio; l’importanza di abitare nella casa ossia nel posto voluto da Dio; il senso di fare casa come reciproca collaborazione nella vita della Chiesa, perché ognuno è una pietra necessaria alla sua costruzione. Nella chiesa madre di Carlentini, mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, ha presieduto veglia vocazionale sul tema “Creare Casa”, preparata da don Daniele Lipari e dal Centro diocesano vocazioni, alla presenza di don Salvatore Siena. Attraverso l’immagine della Casa, l’arcivescovo ha presentato il cammino della vocazione e alcuni momenti significativi della corrispondenza a Dio. Alla luce della Parola di Dio, delle riflessioni tratte dal magistero di papa Francesco e delle preghiere della Veglia, ha evidenziato tre espressioni: fondare la casa, abitare la casa, fare casa. L’arcivescovo ha indicato nella Gerusalemme celeste che scende dal cielo e nella tenda di Dio con gli uomini il compimento della fedeltà alla propria vocazione, ossia l’opera del Signore in noi, perché è il Signore che alla fine costruisce la casa pur operandovi i costruttori e perché man mano che il vocato consuma la sua vita nella fede per Dio, viene preparata un’abitazione eterna nel cielo. Ed ha augurato a tutti un buon cammino di crescita nella fede, nella corrispondenza a Dio e nella santità di vita.
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Restituiti dei preziosi alla Diocesi

Aveva utilizzato i social network per cercare di vendere preziosi reperti che si era procurato in maniera illecita. I carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Siracusa hanno recuperato una serie di oggetti di valore che erano stati trafugati da alcune chiese della Diocesi di Siracusa. Si tratta di un manoscritto datato 1795 di padre Giuseppe Maria Capodieci, presbitero e archeologo siracusano; un turibolo e un reliquiario della croce settecentesca; due mazze confranternali sette/ottocentesche. I preziosi sono stati restituiti all’Arcidiocesi di Siracusa.
L’indagine dei carabinieri è scattata dopo una segnalazione: sui social l’uomo aveva postato alcune storie dove metteva in vendita i beni. I militari dell’Arma hanno indagato riuscendo a risalire al venditore e dopo una perquisizione domiciliare hanno ritrovato i reperti per i quali l’uomo, che è stato denunciato, non ha saputo fornire alcuna spiegazione.

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