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Mons. Lomanto: “A nessuno manchi il necessario per una vita libera e dignitosa”

La preoccupante situazione geopolitica con le conseguenze economiche che produce rischia, come sempre, di causare i danni maggiori a carico dei soggetti più deboli. Il nostro territorio, già gravemente sofferente per le piaghe della disoccupazione e della precarietà del lavoro, dell’inquinamento e della carenza di infrastrutture vede profilarsi il pericolo di subire ulteriori irreparabili ferite lasciando migliaia di famiglie e di lavoratori privi di ogni sussistenza“. Inizia così il messaggio che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha inviato come segno di vicinanza ai lavoratori e alle famiglie del polo petrolchimico di Priolo. Il messaggio è stato letto in piazza Archimede al termine del corteo promosso da Cgil e Cisl al quale hanno preso parte migliaia di persone.
Come Pastore della Chiesa siracusana rivolgo un accorato appello a tutti e a ciascuno secondo la propria competenza e responsabilità – scrive l’arcivescovo –: uniamoci in un corale impegno di costruzione di un futuro sereno nel quale a nessuno manchi il necessario per una vita libera e dignitosa: ai giovani non siano negati i sogni, agli anziani sia garantita la serenità, ai deboli sia data la certezza dei propri diritti. Oggi, come non mai, è il tempo dell’unità verso la comune meta della pace, dell’unione tra i popoli, della ricerca e della costruzione del bene comune. Cristo, divino operaio, benedica e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando per la pace e per la tutela dei più piccoli e poveri”.

Il 69esimo anniversario della Lacrimazione a Siracusa

Le lacrime di Maria riflesso delle lacrime di Gesù

Le parole di Papa Francesco, «Le lacrime di Maria sono un riflesso delle lacrime di Gesù», guideranno la riflessione del 69mo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa.
Papa Francesco, nel suo discorso al pellegrinaggio della Comunità Pastorale “Madonna delle Lacrime” di Treviglio, il cui Santuario è gemellato con il nostro Santuario di Siracusa, ha anche detto che “Le lacrime di Maria sono anche segno del pianto di Dio per le vittime della guerra che sta distruggendo l’Ucraina. Al suo Cuore immacolato abbiamo affidato la nostra supplica, e siamo certi che la Madre l’ha accolta e intercede per la pace, lei che è la Regina della Pace” (23 aprile 2022).
Il programma dell’anniversario culminerà nella celebrazione eucaristica dell’1 settembre presieduta dal Card. Gualtiero Bassetti, già Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e con l’Atto di Affidamento e di Consacrazione della Città e della Diocesi di Siracusa al Cuore Immacolato di Maria da parte dell’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto.

E nel suo messaggio l’arcivescovo Lomanto ha ricordato: “Le Lacrime della Madonna accompagnano il cammino della Chiesa e rafforzano la nostra fede nel Signore. Esse non sono segno di debolezza o di resa, sono piuttosto la nostra forza e la nostra speranza perché – come ha detto Papa Francesco – «Le Lacrime di Maria sono un riflesso delle Lacrime di Gesù» (23.04.2022)Le Lacrime di Maria, quale riflesso delle Lacrime di Gesù sono la certezza che non siamo soli: Dio è con noi e mai abbandona i suoi figli nella sofferenza e nelle fatiche della vita. «Se Dio ha pianto – afferma il Papa – anch’io posso piangere sapendo di essere compreso» (05.05.2016).
Le Lacrime della Madonna riflettono le Lacrime di Gesù e sono la rivelazione dell’Amore di Dio che piange con noi, suscitando in noi la «grazia di saper piangere» per i nostri peccati, per le sofferenze dei fratelli, per la crudeltà della guerra fratricida e per l’insensatezza della violenza. Le Lacrime della Madonna donino occhi nuovi per guardare col cuore di Dio la nostra storia e poter agire con vera carità verso i fratelli poveri e sofferenti”.

Venerdì 26 agosto è previsto un incontro con i testimoni oculari della Lacrimazione della Madonna nel 1953 e la presentazione dei libri-testimonianza di Franco Cirillo. Sabato 27, al termine della celebrazione eucaristica delle ore 19.00, presieduta da mons. Francesco Lomanto, sarà celebrato il tradizionale rito della benedizione del cotone, che sarà distribuito ai fedeli al termine delle Sante Messe del sabato e della domenica.
Il 29 agosto la celebrazione eucaristica delle ore 19.00 sarà presieduta da mons. Francesco Lomanto, il 30 agosto da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, il 31 agosto da mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa.
Confermata l’installazione della pedana sull’Altare maggiore, che facilita la preghiera al cospetto del Quadretto miracoloso della Madonna delle Lacrime, dal 14 agosto al 2 settembre 2022.

Gli auguri dell'arcivescovo Francesco Lomanto

La gioia nasce dal sentirci fratelli

Auguro di cuore a tutti una Santa Pasqua di pace, di bene e di gioia.
Di pace, accogliendo il dono del Risorto, che è la pace. Gesù risorto dice ai discepoli “Pace a voi” e la pace è Gesù, è risorto, e vive dentro di noi. Una Santa Pasqua di pace e di bene.
Il Bene impegna anche noi nel dono, nel servizio, nell’amore, nella costruzione del bene comune. Pace, bene e gioia. La gioia nasce dall’essere insieme, dal sentirci fratelli. E allora auguro di cuore a ciascuno, a tutti, di scoprire il senso forte e grande della fratellanza per essere davvero tutti fratelli.
Sostenerci per mano e affrontare con fiducia, con speranza l’avvenire, nonostante le difficoltà e le tribolazioni che possono presentarsi. Guardiamo con fiducia, con speranza, con animo lieto, il nostro cammino, il nostro avvenire. Sostenuti dalla forza e dalla presenza del Signore risorto che è con noi, cammina con noi, rimane con noi.
Buona Pasqua a tutti di cuore.

Mons. Francesco Lomanto

 

Pasqua 2022, Mons. Lomanto: “Il nostro compito è di divenire pienamente umani”

“Dinanzi alla situazione difficile che tutti noi stiamo vivendo come portare il messaggio pasquale? Attraverso la nostra vita. Se noi incarniamo il mistero dell’amore di Dio sarà un linguaggio comprensibile da parte di tutti. Da chi crede e da chi non crede. Perché andiamo a toccare la sensibilità dell’uomo. Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto, che è anche delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Siciliana, questa mattina ai giornalisti e agli operatori della comunicazione di Siracusa in occasione dell’incontro che si è svolto in arcivescovado per il tradizionale scambio di auguri per la Pasqua. All’incontro, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, oltre ai giornalisti delle testate cartacee, web e radio, hanno partecipato il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo, che è anche Segretario nazionale Ucsi; il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente; il presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa, Alberto Lo Passo; il direttore del settimanale Cammino, Orazio Mezzio.

Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani. Se siamo pienamente umani ci avviciniamo a Dio perché siamo a immagine di Dio. Siamo chiamati a impegnarci a costruire la pace nel cuore e nella vita. Siamo chiamati a manifestare la presenza dell’amore di Dio nella nostra vita. Qualunque persona si sentirà incoraggiato da una persona che ama e vuole il bene dell’altro che è quello che ci ricorda Papa Francesco nella Fratelli tutti: noi abbiamo il coraggio di costruire il bene. Se ci muoviamo in questa linea saremo costruttivi”.

Mons. Lomanto ha ricordato i due anni di crisi pandemica e le conseguenze che avremo per tanto tempo: “La mancanza della pace anzi la presenza della guerra, delle guerre, e dei vari tipi di guerra. Non solo quella terribile dell’Ucraina a cui assistiamo, che sta scuotendo il mondo. Ma ci sono altre guerre, quelle che non vediamo. Intime, nascoste che riguardano la vita e la morale. Penso al cardinale Carlo Maria Martini che diceva che “La Pasqua è la vicenda di una vita passata attraverso la sofferenza e la morte, di un’esistenza ridonata a chi l’aveva perduta”. Penso che quello che stiamo vivendo dovrà farci guardare con fiducia l’avvenire, a unirci di più tra noi. Trasmettiamo agli altri il messaggio di una vita che non tramonta mai. Auguro una Pasqua di pace, bene e serenità”.

L’Ucsi Siracusa e l’Assostampa Siracusa hanno donato, a nome dei giornalisti, cinquanta chilogrammi di pane destinato alle famiglie in difficoltà della città. Quest’anno il pane è stato destinato alla Caritas della parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa, guidata dal parroco don Claudio Magro.

Il Covid 19  ha  messo in difficoltà tantissime  famiglie che prima di questa pandemia vivevano una vita serena – ha detto il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo -. La crisi editoriale che stiamo vivendo ha portato ad un impoverimento del territorio con la chiusura di due redazioni di importanti giornali regionali. Bisogna affrontare la crisi con un nuovo modo di pensare la professione. Oggi intanto bisogna fare piccoli passi di carità  che si concretizzano nel sentirci prima di tutto chiamati a compiere ogni giorno piccoli gesti d’amore verso le persone che incontriamo cercando di diventare attenti e sensibili soprattutto ai poveri silenziosi, cioè a coloro che spesso incontriamo nella nostra quotidianità ma che all’apparenza, per la loro dignità, cercano di nascondere le sofferenze e i disagi che stanno vivendo e capire come agire per aiutarli con i nostri strumenti di comunicazioni cercando di essere “ascoltatori” del grido che arriva dalle periferie”.

Il Santo Padre ci invita quest’anno ad ascoltare di più – ha detto il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente -. Forse noi giornalisti lo facciamo ma non siamo stati bravi a farci ascoltare. C’è una categoria professionale, cosciente del compito sociale che ha, che vuole andare avanti. Nonostante la crisi di questo settore. Abbiamo oggi uno stimolo ad essere coraggiosi di fronte ad un passaggio. Speriamo ci sia un dopo per la nostra categoria ma anche per il nostro territorio”.

Chiamati a vivere oggi una missione ecclesiale

Noi siamo chiamati a vivere oggi una missione ecclesiale. Non solo la missione di essere uniti sempre più alla Chiesa visibile, ma di renderla anche particolarmente visibile in noi. Le proprietà per le quali la Chiesa si rende visibile al mondo come sacramento di Dio, debbono distinguere la nostra medesima vita, nellʼunità con Dio e con tutta lʼumanità, in ogni luogo, in ogni tempo“. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto che ha presieduto la messa crismale nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Concelebrano gli arcivescovi emeriti mons. Giuseppe Costanzo e Salvatore Pappalardo.
Accogliamo con animo grato gli oli che provengono dal Giardino della memoria delle stragi di Capaci, a trenta anni da quello evento criminale, e dalla munificenza dei produttori della Coldiretti che anche questʼanno rinnovano il loro dono” ha sottolineato l’arcivescovo che poi ha evidenziato il senso della celebrazione nel corso della quale i sacerdoti rinnovano gli impegni dell’ordinazione.

La messa crismale – che il vescovo celebra con i presbiteri della diocesi e durante la quale consacra il crisma e benedice gli oli – è una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui. Per questo motivo nella celebrazione i presbiteri rinnovano gli impegni assunti nel giorno dell’ordinazione, consolidando così il vincolo della fraternità sacramentale che li lega gli uni agli altri, nella consapevolezza che solo dalla costante e intima comunione con Cristo Risorto può scaturire la grazia che feconda il ministero sacerdotale. Questo rito rende visibile il mistero della Chiesa, sacramento di Cristo, che nello Spirito santifica ogni situazione della vita con la grazia dei sacramenti” ha detto mons. Lomanto.

Alla luce di questi significati, desidero evidenziare tre nessi profondi della messa crismale: il fondamento cristologico della benedizione degli oli, cioè il suo rapporto fondativo con Cristo, lʼUnto del Signore, intronizzato come re nella sua morte in croce; lʼunità con lo Spirito e la comunione con la Chiesa e con tutti gli uomini; il rapporto con il sacerdozio ministeriale“.

Cristo è lʼunità, ma è lo Spirito che opera lʼunità. Così Cristo è la verità, ma è lo Spirito che realizza la verità; il volto di Cristo è la bellezza e il suo corpo risorto è la gloria, ma è lo Spirito che rivela la bellezza e la gloria. Nello Spirito Santo, che è lo Spirito del Cristo, ognuno vive la vita di tutti e tutti vivono la vita di ognuno. La nostra unità non dipende dal fatto che amiamo gli altri, piuttosto il nostro amore dipende dallʼunità che lo Spirito Santo ha compiuto in Cristo per tutti gli uomini. Nello Spirito Santo viviamo una comunione di amore: non solo con Dio, ma anche con tutti gli uomini e con gli uomini di tutti i tempi. Lo Spirito Santo realizza lʼunità. E noi, vivendo il mistero dello Spirito, rendiamo visibile questa comunione immensa di amore che ci fa una sola cosa con tutti: una sola cosa con Dio nella santità; una sola cosa con gli uomini di tutti i tempi nellʼapostolicità, che è lʼunità del tempo; una sola cosa con gli uomini nella cattolicità, che è lʼunità dello spazio“.

Il cammino del credente verso Dio, nellʼadesione a Cristo e nellʼabbandono allo Spirito, è un cammino di successive consacrazioni che implicano una coscienza sempre più piena di quello che importa il battesimo stesso. Dopo la consacrazione battesimale, infatti, viene quella della confermazione: anche questa è una consacrazione, perché anche nella cresima ci viene dato di nuovo lo Spirito, che con i suoi doni agisce sulle nostre potenze – intelletto, volontà – rendendole più docili a un’azione soprannaturale. In seguito, a parte i sacramenti, avviene un’altra consacrazione: la conversione, non tanto dal peccato alla grazia, ma da una vita di fede tradizionale o ricevuta passivamente a una vita che implica un rapporto personale col Dio vivente, un rapporto del figlio col Padre. Un prete che prega rimane, alla radice, un cristiano che ha compreso fino in fondo il dono ricevuto nel battesimo. Un prete che prega è un figlio che fa continuamente memoria di essere figlio e di avere un Padre che lo ama. Un prete che prega è un figlio che si fa vicino al Signore.

Inoltre, vi chiedo di pregare per i presbiteri che questʼanno celebrano le ricorrenze speciali della loro ordinazione sacerdotale. Il 50esimo anniversario: Mons. Michele Giansiracusa, Mons. Salvatore Marino, Sac. Sebastiano Gulinello. Il 25esimo anniversario: P. Pietro Giarracca, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Siracusa; i Sacerdoti Vincenzo Cafra, Dionisio Candido, Luigi Corciulo, Alfio Li Noce, Mons. Salvatore Garro. Preghiamo anche per i sacerdoti e i diaconi che non hanno potuto partecipare a questa celebrazione, perché anziani o impediti dalla malattia, per chi sta soffrendo e offrendo il proprio ministero nel martirio della carità. Il Signore conceda loro unʼabbondante effusione del suo Spirito di consolazione e di fortezza. Un ricordo particolare va ai sacerdoti che sono stati chiamati alla casa del Padre: Sebastiano Teodoro, Francesco Maria Grazia Sortino, Cesare Vaccaro, Fra Vittorio Midolo. Accogliamo con viva gratitudine le manifestazioni di affetto e di preghiera verso il presbiterio che in questo Giovedì Santo mi sono pervenute dai tre Monasteri di clausura presenti nella Diocesi“.


Sii pace: l’arcivescovo Lomanto incontra gli studenti

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, incontra gli studenti delle scuole secondarie superiori.
Si intitola “Sii pace” l’incontro che avrà luogo martedì 12 con inizio alle ore 9.30 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
Interverranno anche Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; Francesco Priolo, rettore dell’Università degli studi di Catania; Oliviero Forti, responsabile politiche migratorie della Caritas Italiana; MakSym Ryabukha, direttore della Casa salesiana “Maria Ausiliatrice” di Kiev.
Si tratta del primo evento che promuoviamo da quando abbiamo superato le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria – spiega don Santo Fortunato, direttore dell’Ufficio per la Pastorale giovanile -. L‘arcivescovo Lomanto ha espresso il desiderio di incontrare gli studenti in prossimità della Pasqua ed è nato questo appuntamento che inevitabilmente sarà caratterizzato anche dal difficile momento che stiamo vivendo. Siamo contenti perchè tutti gli istituti scolastici hanno confermato la loro adesione, ma compatibilmente con la capienza del tempio mariano, alcune scuole si collegheranno in diretta streaming per poter seguire l’evento“.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulle pagine facebook di Arcidiocesi di Siracusa e Pastorale Giovanile Siracusa.
Siamo contenti per i quattro ospiti che dialogheranno con gli studenti – conclude don Santo Fortunato -. Saranno testimonianze importanti che sono convinto faranno riflettere i giovani. Avremo un collegamento da Kiev e poi dalla Caritas di Roma. Ma prima porremmo delle domande al direttore di Avvenire e al rettore dell’università di Catania. Al termine dell’incontro sarà distribuito un segnalibro sul quale abbiamo stampato la preghiera del giovane composta per l’occasione dal nostro arcivescovo”.

La Via Crucis: una sconfitta che diventa speranza dell’amore

Migliaia di fedeli hanno preso parte ieri sera alla Via Crucis Cittadina promossa dal Vicariato delle parrocchie di Siracusa e organizzata dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime presso l’Anfiteatro romano del Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa.

Ritrovarci qui ci ricorda come la nostra fede, il cristianesimo, rimanendo fedele al Vangelo assume un volto nella vita e nella storia. Ricordiamo la grandezza dell’amore di Dio che condivide la nostra umanità sia le debolezze e la miseria umana e dall’altra parte guardiamo alla presenza di Maria presso la croce che segue il suo figlio Gesù: è per noi motivo di consolazione e speranza perchè Gesù nulla rifiuta alle sue sante lacrime” ha detto mons. Lomanto all’inizio della preghiera del Pio esercizio della Via Crucis in ricordo di tutte le vittime del Covid-19 e di chi sta subendo la dolorosa croce nell’orrore della guerra.
L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha guidato il momento di preghiera. A tutti i partecipanti è stato donato il libretto “La Passione di Gesù nel silenzioso Pianto della Madre”, con le meditazioni della Via Crucis scritte dal compianto mons. Pio Vittorio Vigo, arcivescovo emerito di Acireale, che lo scorso anno ha terminato il suo pellegrinaggio terreno.

Dio non è insensibile al nostro pianto: conosce la nostra sofferenza, ascolta il nostro grido e si pone accanto soprattutto nel momento del dolore e dello smarrimento. La Via della Croce non è il vicolo cieco del dramma dell’umanità schiacciata sotto la pesante pietra del sepolcro. Quella che sembrava una sconfitta senza possibilità di replica, diventa la speranza dell’amore che vince sempre: la Passione di Cristo decreta la definitiva sconfitta della morte e del peccato” ha concluso mons. Lomanto. 


Alla scuola della Parola dell’arcivescovo Lomanto

Torna la Scuola della Parola nella chiesa Cattedrale di Siracusa. Sabato 2 aprile, alle ore 20, mons. Francesco Lomanto incontrerà i giovani della Diocesi. Tema dell’incontro, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, sarà “I discepoli di Emmaus”.
Purtroppo l’emergenza sanitaria ha impedito si svolgesse l’iniziativa diventata un appuntamento fisso nel calendario diocesano. Adesso l’arcivescovo ha voluto riprendere il momento di preghiera nell’ultimo sabato del periodo quaresimale.
Un momento di preghiera e condivisione in preparazione alla Pasqua – ha evidenziato don Salvo Spataro, direttore dell’ISSR San Metodio – che l’arcivescovo ci offrirà sul cammino dei discepoli di Emmaus. Nel Sinodo che la Chiesa sta vivendo è fondamentale il camminare insieme”.
L’incontro, naturalmente aperto a tutti, si soffermerà sull’immagine dei discepoli di Emmaus
che uscendo da Gerusalemme, lungo la strada incontrano Gesù Risorto, senza riconoscerlo subito. Solo dopo aver ascoltato le sue parole e aver ‘spezzato’ il pane con Lui, i due discepoli lo riconoscono. Cercare quindi di ascoltare, alla luce delle Scritture, i fedeli nelle parrocchie, nei gruppi e nelle aggregazioni.