Archivio Tag: scuola

Messaggio al mondo della scuola

Mons. Lomanto: “Formatevi per costruire la pace”

Questi anni di crescita e di formazione possano essere occasione propizia di edificazione umana, personale e comunitaria, per realizzare appieno il desiderio di felicità che ciascuno custodisce nel proprio cuore. La Scuola sia per tutti il luogo privilegiato e il tempo della cultura per una buona e serena vita nella costruzione del bene comune“.

Così scrive l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, rivolgendosi agli studenti della scuola siracusana nel suo messaggio per l’inizio dell’anno scolastico.

Con voi ringrazio il Signore perché ci dona la possibilità di studiare e di confrontarci, ma anche di riflettere sulle inquietudini del nostro tempo.Le continue notizie di guerre e di conflitti che ‒ da ogni parte del mondo ‒ opprimono i popoli, ci inducono a considerare l’altissimo ruolo educativo di cui l’istituzione scolastica è responsabile. Insieme con la famiglia, infatti, la Scuola è l’ambito preferenziale ove si formano gli uomini e le donne del domani, si forgiano le coscienze, si infondono quei valori necessari all’edificazione di una società migliore e più propriamente umana“.

Mons. Lomanto ha ricordato che la “pace è un valore irrinunciabile” e ha richiamato le parole di papa Francesco: «sono chiamati figli di Dio coloro che hanno appreso l’arte della pace e la esercitano, sanno che non c’è riconciliazione senza dono della propria vita, e che la pace va cercata sempre e comunque» (Udienza generale del 15 aprile 2020).

Carissimi, camminiamo anche noi sui sentieri della pace. Esercitiamoci nell’arte della pace – ha aggiunto l’arcivescovo –. È un’arte che passa dal compiere i nostri doveri di responsabilità: dallo studio alla conoscenza, dall’apertura all’altro all’impegno a farsi compagni di strada, dal rispetto alla comprensione che tutti siamo partecipi della stessa dignità. Non basta rimanere inorriditi di fronte alle terrificanti notizie di guerra – ha concluso mons. Lomanto –, è piuttosto urgente che ciascuno di noi, con lealtà e verità, si adoperi affinché la pace regni nell’ambiente in cui si trova“. 


L'arcivescovo Francesco Lomanto scrive alla comunità scolastica

“Percorrete questo tragitto con consapevolezza”

Fate in modo di vivere questo tempo con intensità e slancio, non siate come chi va in giro senza una meta, ma percorrete questo tragitto con la consapevolezza di chi sa che ognuno dei vostri giorni è un dono che Dio vi fa, perché possiate edificare il vostro futuro guardando non soltanto alla vostra realizzazione, ma al bene di tutta la Comunità. Dalle vostre fila verranno fuori quelle professionalità che, a vario titolo, sono state indispensabili in questo tempo di pandemia e quelle che sempre giovano al bene comune“. Lo scrive l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto nel suo messaggio al mondo della scuola all’inizio dell’anno scolastico.

E’ la prima volta che da Pastore della Chiesa di Siracusa, mons. Lomanto si rivolge alla comunità scolastica. “Immagino quante attese ed emozioni possano abitare i vostri cuori, nel momento in cui vi accingete a tornare “fra i banchi”. In particolar modo, mi metto nella situazione di chi, fra voi, inizia un nuovo ciclo scolastico, di chi si appresta a vivere la novità di una realtà ancora sconosciuta, con quello stupore che è proprio di voi giovani. Ma quest’anno è un “nuovo inizio”, un po’ per tutti voi. Molti, infatti, in ragione della pandemia, sono stati costretti, lo scorso anno, a svolgere la didattica a distanza. Questa, pur essendo una modalità operativa che ha consentito di contenere, ad un tempo, i rischi del contagio e quelli che sarebbero derivati da una cessazione tout court delle lezioni, ha certamente comportato il venir meno della realtà delle relazioni fra compagni di cammino. La realtà virtuale ha preso il posto di quella quotidianità che è fatta di sguardi, di sorrisi, di incontri che lo schermo di un computer non può, a lungo andare, sostituire.

Nella sua Prima Lettera, San Giovanni, scrive così: “Ho scritto a voi, giovani perché siete forti” (1Gv 2,14b). E anch’io, oggi, faccio eco a questa frase della Sacra Scrittura. Siete forti perché con la vostra costanza e la vostra determinazione siete riusciti, con l’aiuto dei vostri familiari e dei vostri docenti, a superare un anno per nulla facile; avete sviluppato delle potenzialità forse a voi ignote, avete probabilmente compreso la bellezza di quelle cose semplici che ordinariamente sottovalutiamo. Ma quando l’ordinarietà ci è tolta, quando, per una qualsiasi ragione, ci viene sconvolta, è allora che iniziamo ad apprezzare le cose di ogni giorno, quel tesoro che è nascosto nella vita ordinaria. Tornate, dunque, oggi alla didattica in presenza, alla tanto agognata “normalità” che, con le necessarie cautele che dovremo continuare a osservare, vi consentirà di vivere quella concreta esperienza di fraternità che si costruisce fra i banchi di scuola. Sono anni bellissimi quelli che vivete: gli anni della formazione dell’intelletto, dello sviluppo della persona, della costruzione di amicizie che vi porterete per tutta la vita, dell’apertura del cuore, delle scelte generose e ambiziose. Sono gli anni meravigliosi della scuola“.

Mons. Lomanto si è rivolto anche ai docenti, al personale non docente e alle famiglie degli studenti: “Anzitutto un ringraziamento per la bella testimonianza che avete dato, durante le restrizioni causate dalla pandemia, nel ripensare alle modalità del rapporto con i vostri studenti, nel riorganizzare le modalità della proposta educativa, nel “buttare il cuore al di là dell’ostacolo”. Così facendo avete dimostrato che l’educazione non è un qualsiasi “mestiere”, ma è, piuttosto, una missione, la risposta a una vocazione e che i beni in gioco sono talmente grandi da non poter essere trascurati, quale che sia il costo da pagarne. Al riguardo, vorrei raccomandarvi di aver sempre presente che il Signore ha posto nelle vostre mani ciò che è a Lui più caro: i bambini, i ragazzi, i giovani.
La Sacra Scrittura è chiara nel porre questi a modello dei cristiani e a condannare chi non ne abbia rispetto. Voi, insieme alle famiglie, svolgete il primario ruolo dell’educazione, ossia del trarre fuori, da chi è affidato alla vostra cura, il meglio: ciò che è meglio per ciascuno di loro, ciò che è meglio per la Società nel suo complesso.
Su tutti voi – ha concluso l’arcivescovo – invoco la benedizione del Signore, il datore di ogni bene, perché possa consentirvi di vivere con intensità questo anno scolastico, perché vi dia la grazia di sperimentare un’autentica fraternità, perché possiate crescere in sapienza, ponendo oggi le basi per un mondo più fraterno e più orientato al bene“.