Author:

Pranzo di Pasqua alla mensa del Pantheon

La cucina della parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon Siracusa ha ospitato 12 chef che hanno offerto il pranzo pasquale alla mensa dei poveri. Settanta pranzi completi sono stati preparati. Un momento di solidarietà promosso dall’associazione Noi Ristoratori, formata da professionisti della ristorazione, piegati dall’emergenza sanitaria ma in prima linea per condividere lo spirito pasquale con chi vive in difficoltà.

Prima della distribuzione delle cinque portate, la benedizione del parroco, don Massimo Di Natale, che ha ringraziato per l’iniziativa.

“In questo momento così difficile per la ristorazione siamo felici di aver potuto aiutare persone che hanno difficoltà anche a mettere qualcosa da mangiare nel piatto. – ha dichiarato Giovanni Guarneri, presidente di Noi Ristoratori – Noi non stiamo vivendo un bel momento sicuramente ma, in amicizia, abbiamo messo le nostre forze insieme per donare il nostro sapere e lavoro a chi è meno fortunato. Speriamo che questo sia soltanto un primo passo che ci porterà a fare tante cose insieme”.

Dagli antipasti al dolce, hanno offerto il proprio aiuto: Don Camillo, Porta Marina, Civico 25, Cortile di Bacco, Macallè, Crudo fishbar, Room cucina, locanda Mastrarua, Regina Lucia, Il Veliero, locanda Colibrì. Sostengono l’iniziativa: pasticceria Brancato, pastificio Loretana Puglisi, Ar Fruits, Unigroup. 

Settimana Santa, le celebrazioni nella chiesa Cattedrale

L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà i riti della Settimana Santa nella chiesa Cattedrale. Quest’anno le celebrazioni saranno condizionate dalle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria in corso.
Domani, domenica delle Palme, alle ore 11.30 l’arcivescovo benedirà le palme e i ramoscelli di ulivo e presiederà la celebrazione eucaristica.
Giovedì Santo, alle ore 9.30, nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, l’arcivescovo presiederà la messa del Crisma. Alle ore 18.30 messa in coena Domini. Dopo la celebrazione seguirà l’adorazione eucaristica. Così come accaduto già lo scorso anno, nella messa sarà omessa la lavanda dei piedi. Così come ricorda l’Ufficio liturgico diocesano al termine della messa, il Santissimo Sacramento potrà essere portato nel luogo della reposizione in una cappella della Chiesa dove sarà possibile fermarsi in adorazione, nel rispetto delle norme, ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia. Le chiese dovranno chiudere al massimo alle 21.30, trenta minuti prima del coprifuoco.

Venerdì Santo alle ore 18.30 celebrazione della Passione del Signore. L’atto di adorazione della croce mediante il bacio dovrà essere limitato al solo presidente della celebrazione. Conclusa l’azione liturgica, laddove esiste la consuetudine della processione del Cristo morto, deve essere omessa. Si potranno esporre alla pubblica venerazione i simulacri con debita distanza dal popolo.
Sabato Santo alle ore 19.00 veglia pasquale. L’ufficio liturgico ricorda che potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, ma deve esser considerata la lunghezza della celebrazione per fare in modo che si concluda entro le ore 21.30. La Diocesi ha disposto la diretta streaming sul canale You Tube, e sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi.
Domenica di Pasqua alle ore 10.30 santa messa presieduta dall’arcivescovo Lomanto. Prevista la diretta streaming anche con il servizio dell’interpretariato nella lingua dei segni, grazie alla collaborazione della sezione Ens di Siracusa, sul canale You Tube, e sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi.

Con la Nota del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti pubblicata lo scorso 17 febbraio e gli Orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana, si riportano di seguito alcune indicazioni che tengono conto anche della vigente normativa dello Stato:
• Si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche nel rispetto dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e le misure di contenimento del contagio da Covid. Non sono possibili gli spostamenti da un territorio comunale all’altro fuori dai casi previsti dalle prescrizioni.
• E’ possibile ricorrere all’uso dei social media solo dove strettamente necessario o realmente utile. Si raccomanda che l’eventuale ripresa in streaming delle celebrazioni sia in diretta, mai in differita, e venga particolarmente curata nel rispetto della dignita del rito liturgico.
• I ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma e in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami.

In merito alle manifestazioni esterne nulla è variato rispetto alla regolamentazione data sia dai Vescovi che dalle Autorità Civili in questo lungo periodo di restrizioni. In sintesi:

  • è tuttora in vigore il decreto dell’Episcopato Siciliano emanato nel mese di giugno del 2020 circa la sospensione di tutte le processioni esterne;
  • sono tuttora in vigore le prescrizioni che ben conosciamo circa il distanziamento interpersonale da rispettare durante le Celebrazioni liturgiche in chiesa;
  • nei giorni di Sabato Santo, Domenica di Pasqua e Lunedì dell’Angelo è già stata decretata la “zona rossa”. I fedeli che parteciperanno alle Celebrazioni liturgiche dovranno munirsi di autodichiarazione per potersi recare in chiesa;
  • l’Arcivescovo raccomanda vivamente di evitare ogni forma alternativa di processione/manifestazione come – ad esempio – esporre i simulacri dei Santi sui sagrati o al portone centrale delle chiese o traslare gli stessi con automezzi o altro strumento lungo le vie cittadine. 

Vaccinazione il sabato Santo, dieci parrocchie coinvolte in Diocesi

Sono 500 le parrocchie siciliane che hanno messo a disposizioni propri locali per la somministrazione di vaccini anti Covid. La somministrazione delle dosi comincerà sabato 3 aprile. Il target di riferimento è quello dei cittadini di età compresa fra i 69 ed i 79 anni ai quali, nelle condizioni previste dall’autorizzazione degli enti regolatori, è destinato il vaccino AstraZeneca. In ogni centro sarà presente un medico, un infermiere e un amministrativo per la compilazione dei moduli.
“Quella di quest’anno – ha scritto Razza in una lettera inviata alla Conferenza episcopale siciliana – sarà una vera Pasqua di rinascita e per questa ragione che, avendo invocato l’aiuto e il contributo di tutti, i padri della chiesa siciliana hanno raccolto il nostro invito a sensibilizzare tutti i cittadini affinché partecipino alla campagna vaccinale. Desidero rinnovare i sentimenti di devozione e gratitudine alla Conferenza Episcopale Siciliana, e al suo presidente monsignor Salvatore Gristina, nell’auspicio che quella del prossimo 3 aprile sia soltanto la prima ‘prova’ di un’attività espansiva della campagna vaccinale che possa essere ripetuta nel futuro”. A ciascuna parrocchia sono destinate fino ad un massimo di 100 vaccini, essendo comunque richiesto un minimo di 50 adesioni.

Nella Diocesi di Siracusa saranno dieci le parrocchie coinvolte.
A Siracusa,  la parrocchia Sacra Famiglia (viale dei Comuni);  San Giovanni Battista all’Immacolata – Chiesa di San Filippo Apostolo (piazza San Filippo); parrocchia Maria Madre di Dio (viale Santa Panagia, 135); parrocchia San Metodio (piazza San Metodio).
Ad Augusta, parrocchia San Giuseppe Innografo (contrada Monte Tauro); a Buccheri, parrocchia Sant’Ambrogio Vescovo (piazza Matrice); a Francofonte, parrocchia San Francesco d’Assisi (via Gramsci); a Lentini, parrocchia Santa Maria La Cava e Sant’Alfio – Chiesa Madre (piazza Duomo); a Melilli, parrocchia San Nicolò Vescovo – Chiesa Madre (via Madrice); a Solarino, parrocchia San Paolo Apostolo – Chiesa Madre (via Roma, 60).

“Al di là dei conflitti” al San Metodio

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Insegnamento Religione Cattolica invita all’incontro su Al di là dei conflitti (QA 104-105) nell’ambito dell’Itinerario formativo Pensare la casa comune attraverso l’Esortazione post-sinodale Querida Amazonia di papa Francesco.

L’incontro, in collegamento a distanza, avrà luogo venerdì 26 alle ore 18.30. Interverrà la dottoressa Daniela Respini, psicologa psicoterapeuta del consiglio direttivo Società Italiana di Psiconcologia, Sezione Sicilia, docente di Psicologia dell’ISSR. E’ possibile richiedere il link d’accesso alla riunione virtuale inviando un’email a info@sanmetodio.eu entro le ore 16.00 del giorno dell’incontro. Chi ha partecipato agli incontri precedenti riceverà l’invito in automatico.

scarica il programma

www.sanmetodio.eu

San Giuseppe, uomo giusto e umile

L’atto di affidamento della parrocchia e del quartiere a San Giuseppe Operaio ha concluso la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, in occasione della solennità di San Giuseppe, patrono della chiesa universale.
Nella parrocchia di San Giuseppe Operaio a Priolo Gargallo per una settimana si sono succedute le celebrazioni ed i momenti di preghiera. “Facciamoci aiutare dall’esempio del patriarca San Giuseppe, uomo giusto, umile, immagine discreta e silenziosa di obbedienza a Dio – ha detto il parroco don Marco Politini -. Facciamoci guidare dalla figura di San Giuseppe a vivere questo tempo così difficile nella certezza che anche noi possiamo contribuire alla storia della salvezza e sperimentare la presenza di Dio nella nostra vita“.


Nel corso della settimana si sono succeduti nella predicazione don Salvatore  Tanasi, vicario della parrocchia Sant’Antonio di Padova a Siracusa; don Shanta Pereira, vicario della parrocchia San Martino vescovo a Siracusa, e don Salvatore Nicosia, parroco di San Giovanni Bosco a Floridia.

 

 

 

Pasqua degli operatori del turismo

Mercoledì 24 marzo, alle ore 11.00 nella Chiesa Cattedrale, si terrà la Pasqua per gli operatori del turismo. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.

In considerazione dei provvedimenti governativi adottati in materia di contrasto e prevenzione del contagio covid 19, che hanno inserito la nostra regione in area arancione, non sarà possibile lo spostamento tra comuni se non per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità.

La Pasqua degli operatori del turismo non sarà annullata – spiega il direttore dell’Ufficio, don Helenio Schettini – ma potranno prendervi parte solo i residenti nel territorio del comune di Siracusa. L’ufficio di pastorale per il tempo libero, turismo e sport non vuole rinunciare a questo momento di preghiera certi che mai, quanto oggi, è necessario sostenere anche con la preghiera questo settore che vive un momento così delicato. Saremo È  in comunione spirituale con quanti, per le ragioni dette, non potranno prendervi parte. Il futuro è carico di tutte le nostre attese. Questo tempo può rappresentare un’occasione preziosa per riflettere ed interrogarci, sul valore profondo del lavoro che ha al suo centro sempre la promozione della persona umana”.

Professione solenne per fra Carmelo e fra Dieudonné

Professione solenne dei consigli evangelici stamane per fra Carmelo Francesco D’Antoni e per fra Dieudonné Laho nella Basilica Santuario di Santa Lucia al sepolcro. Un momento molto partecipato dalla comunità dei Frati minori di Sicilia nonostante le disposizioni vigenti per contrastare il covid 19 abbiano inevitabilmente limitato l’accesso all’interno della Basilica. La professione è avvenuta nelle mani del ministro provinciale fra Antonino Catalfamo.

Una data rimandata ma siamo arrivati a questo giorno – ha detto fra Dieudonné -. Abbiamo desiderato condividere questo momento con i nostri cari, un passo importantissimo della nostra vita. Il Signore riesce a travolgere. Mancano tante persone per via delle limitazioni per l’emergenza sanitaria. Tra cui mia mamma che mi segue dall’Africa”.
“Grazie a chi ci è stato accanto –
ha detto fra Carmelo -. Ringraziamo il Signore nel versetto che abbiamo voluto evidenziare: I passi del mio vagare tu li hai contati. Dieci anni fa non avrei mai pensato di sostare in questo mio vagare. Questa sosta è un inizio per tutta la vita”. 

 

 

Dacci oggi il nostro amore quotidiano

Riscoprire la famiglia, la condivisione e la fraternità. I Vescovi di Sicilia hanno scritto una lettera alle famiglie di Sicilia in occasione dell’anno speciale “Famiglia Amoris Laetitia” (quinto anniversario della pubblicazione dell’esortazione) e dell’anno speciale dedicato a San Giuseppe.

Una “felice concomitanza” scrivono i vescovi “che ci riporta alle nostre tradizioni popolari di devozione a San Giuseppe, che i nostri padri amavano festeggiare in un contesto familiare. Da sempre il popolo siciliano ha vissuto la devozione a San Giuseppe come una manifestazione della famiglia che si apre a chi è nel bisogno. Le tavolate, ricche di primizie, di dolci, di piatti tradizionali da offrire a chi è nel bisogno, la minestra cucinata da molti e consumata nella condivisione, il pane, prodotto con il grano e la farina donati dalle famiglie, distribuito ai poveri a conclusione della celebrazione eucaristica sono l’espressione più bella di un popolo che vuole vivere il Vangelo dell’amore. Tutta la tradizione siciliana legata alla festa di San Giuseppe parla di condivisione e di fraternità. E anche la consuetudine della recita del Padre nostro, nella festa di San Giuseppe, riporta alla consapevolezza di essere figli tutti dello stesso Padre“.

I vescovi sottolineano che ancora oggi “ci troviamo a recitare questa preghiera e a chiedere: Dacci il nostro pane quotidiano. Ci stanno a cuore le necessità quotidiane, specie in questo tempo di pandemia: il pane, il lavoro, il perdono, il coraggio, l’amore. E in questo anno che si apre, le famiglie siciliane di una volta, quelle abituate alla povertà, ci ricordano che è possibile aprirsi a chi è nel bisogno, certi che la Provvidenza di Dio ci sarà sempre. Come Vescovi di Sicilia chiediamo i doni che il Padre celeste non mancherà di concederci. Gli chiediamo: “dacci oggi il nostro amore quotidiano”. Lo chiediamo per e con tutte le famiglie di Sicilia e del mondo, invocando con papa Francesco l’intercessione paterna di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale.
Mettere insieme e condividere è la caratteristica della festa di San Giuseppe in Sicilia, ed è la caratteristica della famiglia. Mettere insieme e condividere è la caratteristica della famiglia soggetto dell’azione pastorale, famiglia che sostiene tutto l’edificio della Chiesa: in essa, in questo tempo travagliato della pandemia, abbiamo riscoperto la gioia e la responsabilità della preghiera domestica e della trasmissione della fede, e la necessità della solidarietà con i vicini e gli anziani, i disabili e i migranti. Il vero antidoto alla solitudine siete voi, famiglie illuminate dalla speranza e dalla carità cristiana. Mettere insieme e condividere è ciò che ha mosso l’idea del “Laboratorio di Pastorale Familiare” a cui diverse famiglie di Sicilia impegnate nella pastorale hanno aderito. Il laboratorio è un inno all’Amoris Laetitia perché da essa trae ispirazione, sforzandosi di scrivere con la vita la grandezza del Vangelo della Famiglia che da Gesù trae insegnamento.
Nella lettera del Papa troverete una porta aperta sul futuro, nella verità e nella misericordia insegnate da papa Francesco. Insieme vogliamo accogliere con tenerezza tutte le famiglie del nostro territorio, cammineremo in fraternità, ci sosterremo reciprocamente e impareremo la disponibilità e la condivisione verso i fratelli più fragili e più bisognosi. Vi accompagni la nostra benedizione, mentre insieme invochiamo la Madre del Signore, Maria, che, nella forza dello Spirito Santo, ci indica Gesù, Via della nostra gioia quotidiana
“.

Impariamo da San Giuseppe la fede, l’obbedienza e la santità

“La vita dei Santi — scrive il Papa — è «una prova concreta che è possibile vivere il Vangelo» e «perseguire la santità e la perfezione del proprio stato» (PC 7). L’esempio di San Giuseppe orienta la nostra vita nella fede, nell’obbedienza e nella santità che ci apre al dono di Dio e ci fa vivere in dipendenza di Lui e davanti a Lui“. L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto si rivolge ai presbiteri, ai religiosi e alle religiose, e alla comunità diocesana nella sua lettera in occasione della festa di San Giuseppe.
Sento il bisogno – scrive l’arcivescovo – di scrivervi rifacendomi ad alcuni insegnamenti di Papa Francesco nella Lettera Apostolica Patris corde, per «accrescere l’amore» verso San Giuseppe e «per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio» (PC 7)”.

Mons. Lomanto mette in evidenza tre punti: la fede, l’obbedienza, la santità, proprio per imparare da San Giuseppe il dono della fede, dell’adesione alla volontà di Dio, della santità, della fraternità e della pace.
San Giuseppe ci insegna che l’iniziativa della vita spirituale è sempre di Dio. 11 Signore interviene, ma esige la fede dell’uomo, al quale chiede l’umile abbandono a Lui. Solo così Dio può operare, perché la fede lascia spazio all’azione divina. La fede, infatti, richiede l’abbandono umile e totale che comporta l’affidarsi unicamente alla Parola di Dio. Nella fede, da una parte, permettiamo a Dio di essere Dio e, dall’altra parte, lasciamo a Lui di operare in noi. La fede ci fa entrare nel mistero di Dio e di vivere in piena comunione con Lui. La fede è, infatti, rapporto personale che ci fa conoscere Dio, ci proporziona a Dio e ci fa vivere alla Presenza di Dio. Proprio per la fede, scrive San Paolo, siamo trasferiti nel Regno del suo Figlio diletto (Coi 1,13), siamo concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef2,19). Come San Giuseppe, custodiamo gelosamente e con fierezza il dono della fede, vascello che ci conduce, mistero che ci trasporta“. 


Poi l ‘obbedienza come pura trasparenza di Dio
San Giuseppe si affida a Dio e non teme. Si rimette totalmente a Dio, pur non sapendo dove lo voglia condurre. Gli basta sapere che è Dio a guidarlo. San Giuseppe, nella piena obbedienza, ha collaborato prontamente e attivamente al progetto di Dio: «Fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore» (Mt 1,24). Ecco un esempio di pura obbedienza! Ecco una fede perfetta! Il Signore, dopo aver chiesto alla Vergine Maria di fidarsi, anche a Giuseppe ha chiesto più fede. Giuseppe, figlio di Davide, conosce le Scritture e sa che i disegni di Dio si realizzano nell’obbedienza. Pertanto accetta di camminare nell’oscurità e di corrispondere a Dio senza veder nulla. Nella pura trasparenza della sua obbedienza, egli vive in dipendenza assoluta da Dio, il quale gli manifesta giorno dopo giorno la sua volontà. Giuseppe, vive nel silenzio fiducioso e diventa attuazione pura della volontà di Dio. Quello che Dio compie in lui e attraverso di lui è solo opera divina“.

Infine la santità come puro ordinarsi a Dio
San Giuseppe insegna che la santità è vivere in totale dipendenza da Dio, è seguire Dio attraverso un puro rapporto di servizio e di amore. Sotto questo punto di vista, San Giuseppe è l’esempio più perfetto della santità cristiana, perché è pura sottomissione alla volontà di Dio, che egli vive nella dedizione alla Vergine Maria e al Figlio di Dio. La vita di Giuseppe è il suo Figlio e la sua sposa: non c’è altro! La vita cristiana, sull’esempio di San Giuseppe, implica il nostro dipendere totale da Dio e il nostro servizio agli altri. San Giuseppe ci insegna che, per aderire pienamente al progetto salvifico di Dio, occorre spogliarsi di se stessi, del proprio egoismo, dei propri interessi, per lasciarsi ricolmare dall’amore di Dio che diventa carità nel servizio ai fratelli“.

O Beato Giuseppe,
sposo della Vergine Maria
e custode del divin Figlio Gesù,
tu che, obbedendo alla Parola di Dio,
sei diventato fedele servitore
dell’opera di salvezza,
ravviva la fede, la santità di vita
e il generoso impegno nella carità.
Proteggi la Chiesa,
la nostra Diocesi di Siracusa
e il mondo intero,
ottienici la grazia
di essere costruttori del Regno di Dio,
di superare le sfide
e le difficoltà del nostro tempo,
e di generare gesti di fraternità e di pace.
Custodisci le nostre famiglie,
dona unità, concordia e amore,
ricolmale di bene nei desideri,
nelle aspirazioni e nelle speranze.
Dona a tutti la dignità del lavoro,
per provvedere a un degno sostentamento,
per prestare servizio al prossimo
e partecipare all’opera creatrice di Dio.