L’abbraccio a Santa Lucia

Tantissime persone. Lucia è stata accolta nella sua città dall’abbraccio della sua gente. Tanti bimbi. Tante famiglie. Siamo contenti perchè siamo tornati in strada alla normalità, con il sorriso, con la gioia, con la tenerezza e la voglia di ricominciare. Ci prepariamo ad un 13 dicembre di coinvolgimento e di partecipazione“. Così il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, all’indomani della festa del Patrocinio di Santa Lucia. Migliaia di siracusani si sono stretti ieri attorno al simulacro di Santa Lucia durante la processione rinviata di otto giorni dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia che per via delle cattive condizioni meteo ha preferito rinviare il rientro del simulacro e delle reliquie (da domenica 8 a sabato 14). “Siamo stati costretti a rinviare di una settimana l’Ottava, ma è stata l’occasione per avere più tempo per pregare ai piedi del simulacro – ha continuato l’avv. Piccione -. La preghiera diventa alimento nella vita quotidiana. Noi abbiamo voluto dedicare il prolungamento alla preghiera e all’adorazione eucaristica. Senza paura. Lucia non ha avuto paura ad affrontare un processo romano e le difficoltà che le venivano messe davanti. Le ha superate con la certezza che il Signore era accanto a lei. Siamo contenti perché la gente era contenta“.
La festa del Patrocinio ricorda il miracolo del 1646, quando i siracusani riuniti in preghiera in Cattedrale chiesero aiuto alla Patrona: improvvisamente entrò in Cattedrale una colomba che annunciava l’arrivo al porto di una nave carica di grano.
Ieri alle 18 il simulacro è uscito dalla chiesa di Santa Lucia alla Badia accolto da una piazza Duomo gremita di fedeli che hanno assistito al tradizionale lancio delle colombe effettuato dalla società colombofila siracusana “Dioniso”: i vigili del fuoco hanno portato a spalla il simulacro e reso omaggio alla martire siracusana ponendo con una autoscala una corona di fiori nella statua che si trova nel prospetto della Cattedrale. Poi i vigili hanno ceduto il posto ai volontari della Protezione Civile che hanno portato il simulacro per un breve tratto fino a via Picherali. Quindi i berretti verdi hanno ripreso il loro posto. La processione ha attraversato le vie di Ortigia per rientrare intorno alle 22 in Cattedrale. Quindi il simulacro è stato chiuso nella nicchia della Cappella di Santa Lucia.

Il desiderio di tutti era quello di stringersi attorno alla nostra patrona per vivere questo dono di grazia, ringraziare il Signore e affidarci all’intercessione di Santa Lucia – ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto -. Grazie per quanto abbiamo vissuto, per avere implorato il dono della pace e quasi superato il terribile triste momento della pandemia: ci affidiamo al suo patrocinio per potere andare avanti e crescere nel senso del bene comune e della santità della nostra vita. La pace vera è quella che ci offre il Signore. Gesù ci dice “io vi do la pace ma non come la dà il mondo”. Dobbiamo cercare la pace del cuore che viene dall’incontro con Gesù che è il fondamento di ogni pace che deve regnare nei nostri cuori e nelle nostre famiglie“.

Per tutto il tragitto della processione il simulacro è stato accompagnato da fedeli e devoti. Quasi portata sulle spalle non solo dai berretti verdi ma da tutti coloro i quali nel silenzio e nella preghiera hanno scandito il tempo della processione. Il popolo siracusano nei momenti di prova e sofferenza si è sempre rivolto all’intercessione di Lucia per chiedere la grazia al Signore.