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Un’ecologia integrale al Santuario

Si terrà venerdì 22 aprile alle ore 19.00, al centro congressi del Santuario della Madonna delle Lacrime, il secondo incontro del Piano Laudato si promosso dall’Arcidiocesi di Siracusa. Interverrà Franco Conigliaro, docente di Filosofia politica all’Università di Palermo e docente allo Studio Teologico San Paolo di Catania.

Il Piano Laudato si si propone di realizzare occasioni di scambio di esperienze per la conoscenza di quanto si fa nel territorio per la custodia del creato; occasioni di incontro per un dialogo tra i soggetti responsabili della casa comune; proposte concrete da realizzare nei singoli comuni della diocesi.

I giovani della parrocchia Madonna delle Lacrime a Roma

#seguimi. È stato questo lo slogan e il tema che ha accompagnato il raduno di tutti gli adolescenti di Italia con il Santo Padre Francesco a Roma in piazza San Pietro. E di settimana in settimana le notizie dell’Ufficio Nazionale di Pastorale Giovanile della CEI sul numero dei partecipanti cresceva sempre più, quasi centomila, segno di una Chiesa giovane che ha desiderio di ripartire dopo il blocco della pandemia, di ritrovarsi e rincontrarsi. È stato il primo evento che ha rivisto Piazza San Pietro gremita, dopo ben due anni. Una marea di giovani felici di essere giunti lì, felici di incontrare il Santo Padre, felici di vivere un momento di festa e di gioia. E anche noi della Parrocchia Madonna delle Lacrime in Solarino non potevamo mancare! 55 euforici, composti dagli adolescenti della parrocchia, rovers e scolte, esploratori e guide del gruppo scout del Solarino 8, capi ed educatori, siamo partiti domenica sera per questo pellegrinaggio, preparato spiritualmente con tre incontri su delle tematiche fornite dall’Ufficio Nazionale di Pastorale Giovanile della CEI. Giunti nella mattinata a Roma, dopo aver visitato Piazza di Spagna, abbiamo celebrato la messa presso la chiesa di San Salvatore in Lauro e poi diretti in Piazza San Pietro per questo momento significativo. La veglia e l’incontro con il Santo Padre sono stati preceduti da una grande festa fatta di canti, sketch del bravissimo attore Giovanni Scifoni, e dagli attesissimi giovani cantanti Matteo Romano e Blanco, tanto amati dai nostri adolescenti. Una vera festa culminata con l’incontro e la preghiera con Papa Francesco.
Quattro testimonianze di giovanissimi che sono riusciti a superare il blocco e la paura portata dalla pandemia con forza, coraggio, amore e incontro fraterno in parrocchia. A conclusione della Veglia le strade di Roma sono state invase dagli adolescenti con gli occhi stanchi, ma sprizzanti di gioia e desiderio di scommettersi nella Chiesa, con quella luce che Papa Francesco ha chiesto loro di non spegnere e di non rinunciare mai alla loro gioventù, al loro “fiuto” giovanile per la verità. E dopo aver fatto un tour dei luoghi salienti della Capitale, nella notte siamo ripartiti con il pullman e rientrati a casa, con la certezza che abbiamo fatto bene a non sciupare questa occasione per buttare la rete dalla parte giusta (cfr Gv 21)!

Don Daniele Lipari

 

 

 

 

Gli auguri dell'arcivescovo Francesco Lomanto

La gioia nasce dal sentirci fratelli

Auguro di cuore a tutti una Santa Pasqua di pace, di bene e di gioia.
Di pace, accogliendo il dono del Risorto, che è la pace. Gesù risorto dice ai discepoli “Pace a voi” e la pace è Gesù, è risorto, e vive dentro di noi. Una Santa Pasqua di pace e di bene.
Il Bene impegna anche noi nel dono, nel servizio, nell’amore, nella costruzione del bene comune. Pace, bene e gioia. La gioia nasce dall’essere insieme, dal sentirci fratelli. E allora auguro di cuore a ciascuno, a tutti, di scoprire il senso forte e grande della fratellanza per essere davvero tutti fratelli.
Sostenerci per mano e affrontare con fiducia, con speranza l’avvenire, nonostante le difficoltà e le tribolazioni che possono presentarsi. Guardiamo con fiducia, con speranza, con animo lieto, il nostro cammino, il nostro avvenire. Sostenuti dalla forza e dalla presenza del Signore risorto che è con noi, cammina con noi, rimane con noi.
Buona Pasqua a tutti di cuore.

Mons. Francesco Lomanto

 

In Santuario “L’ora della Madre”

Si è celebrata alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime “L’ora della Madre“, un momento di preghiera introdotto dal rettore don Aurelio Russo e presieduto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. “La Madre, straziata di dolore della morte del Figlio, mantiene ferma la sua fede. Noi in quest’ora vogliamo stare accanto a lei cosi come lei e stata accanto a Gesù ai piedi della croce e ora sta accanto al sepolcro salda” ha detto don Aurelio Russo.
Le lacrime sono il linguaggio per parlare al nostro cuore. Ciascuno di noi può comprenderlo nel segreto della propria vita. Maria ci vuole diversi. Vuole il nostro cambiamento. Vuole che trasfiguriamo il nostro essere in cristo Gesù” ha detto mons. Lomanto.

Pasqua 2022, Mons. Lomanto: “Il nostro compito è di divenire pienamente umani”

“Dinanzi alla situazione difficile che tutti noi stiamo vivendo come portare il messaggio pasquale? Attraverso la nostra vita. Se noi incarniamo il mistero dell’amore di Dio sarà un linguaggio comprensibile da parte di tutti. Da chi crede e da chi non crede. Perché andiamo a toccare la sensibilità dell’uomo. Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto, che è anche delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Siciliana, questa mattina ai giornalisti e agli operatori della comunicazione di Siracusa in occasione dell’incontro che si è svolto in arcivescovado per il tradizionale scambio di auguri per la Pasqua. All’incontro, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, oltre ai giornalisti delle testate cartacee, web e radio, hanno partecipato il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo, che è anche Segretario nazionale Ucsi; il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente; il presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa, Alberto Lo Passo; il direttore del settimanale Cammino, Orazio Mezzio.

Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani. Se siamo pienamente umani ci avviciniamo a Dio perché siamo a immagine di Dio. Siamo chiamati a impegnarci a costruire la pace nel cuore e nella vita. Siamo chiamati a manifestare la presenza dell’amore di Dio nella nostra vita. Qualunque persona si sentirà incoraggiato da una persona che ama e vuole il bene dell’altro che è quello che ci ricorda Papa Francesco nella Fratelli tutti: noi abbiamo il coraggio di costruire il bene. Se ci muoviamo in questa linea saremo costruttivi”.

Mons. Lomanto ha ricordato i due anni di crisi pandemica e le conseguenze che avremo per tanto tempo: “La mancanza della pace anzi la presenza della guerra, delle guerre, e dei vari tipi di guerra. Non solo quella terribile dell’Ucraina a cui assistiamo, che sta scuotendo il mondo. Ma ci sono altre guerre, quelle che non vediamo. Intime, nascoste che riguardano la vita e la morale. Penso al cardinale Carlo Maria Martini che diceva che “La Pasqua è la vicenda di una vita passata attraverso la sofferenza e la morte, di un’esistenza ridonata a chi l’aveva perduta”. Penso che quello che stiamo vivendo dovrà farci guardare con fiducia l’avvenire, a unirci di più tra noi. Trasmettiamo agli altri il messaggio di una vita che non tramonta mai. Auguro una Pasqua di pace, bene e serenità”.

L’Ucsi Siracusa e l’Assostampa Siracusa hanno donato, a nome dei giornalisti, cinquanta chilogrammi di pane destinato alle famiglie in difficoltà della città. Quest’anno il pane è stato destinato alla Caritas della parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa, guidata dal parroco don Claudio Magro.

Il Covid 19  ha  messo in difficoltà tantissime  famiglie che prima di questa pandemia vivevano una vita serena – ha detto il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo -. La crisi editoriale che stiamo vivendo ha portato ad un impoverimento del territorio con la chiusura di due redazioni di importanti giornali regionali. Bisogna affrontare la crisi con un nuovo modo di pensare la professione. Oggi intanto bisogna fare piccoli passi di carità  che si concretizzano nel sentirci prima di tutto chiamati a compiere ogni giorno piccoli gesti d’amore verso le persone che incontriamo cercando di diventare attenti e sensibili soprattutto ai poveri silenziosi, cioè a coloro che spesso incontriamo nella nostra quotidianità ma che all’apparenza, per la loro dignità, cercano di nascondere le sofferenze e i disagi che stanno vivendo e capire come agire per aiutarli con i nostri strumenti di comunicazioni cercando di essere “ascoltatori” del grido che arriva dalle periferie”.

Il Santo Padre ci invita quest’anno ad ascoltare di più – ha detto il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente -. Forse noi giornalisti lo facciamo ma non siamo stati bravi a farci ascoltare. C’è una categoria professionale, cosciente del compito sociale che ha, che vuole andare avanti. Nonostante la crisi di questo settore. Abbiamo oggi uno stimolo ad essere coraggiosi di fronte ad un passaggio. Speriamo ci sia un dopo per la nostra categoria ma anche per il nostro territorio”.

Chiamati a vivere oggi una missione ecclesiale

Noi siamo chiamati a vivere oggi una missione ecclesiale. Non solo la missione di essere uniti sempre più alla Chiesa visibile, ma di renderla anche particolarmente visibile in noi. Le proprietà per le quali la Chiesa si rende visibile al mondo come sacramento di Dio, debbono distinguere la nostra medesima vita, nellʼunità con Dio e con tutta lʼumanità, in ogni luogo, in ogni tempo“. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto che ha presieduto la messa crismale nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Concelebrano gli arcivescovi emeriti mons. Giuseppe Costanzo e Salvatore Pappalardo.
Accogliamo con animo grato gli oli che provengono dal Giardino della memoria delle stragi di Capaci, a trenta anni da quello evento criminale, e dalla munificenza dei produttori della Coldiretti che anche questʼanno rinnovano il loro dono” ha sottolineato l’arcivescovo che poi ha evidenziato il senso della celebrazione nel corso della quale i sacerdoti rinnovano gli impegni dell’ordinazione.

La messa crismale – che il vescovo celebra con i presbiteri della diocesi e durante la quale consacra il crisma e benedice gli oli – è una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui. Per questo motivo nella celebrazione i presbiteri rinnovano gli impegni assunti nel giorno dell’ordinazione, consolidando così il vincolo della fraternità sacramentale che li lega gli uni agli altri, nella consapevolezza che solo dalla costante e intima comunione con Cristo Risorto può scaturire la grazia che feconda il ministero sacerdotale. Questo rito rende visibile il mistero della Chiesa, sacramento di Cristo, che nello Spirito santifica ogni situazione della vita con la grazia dei sacramenti” ha detto mons. Lomanto.

Alla luce di questi significati, desidero evidenziare tre nessi profondi della messa crismale: il fondamento cristologico della benedizione degli oli, cioè il suo rapporto fondativo con Cristo, lʼUnto del Signore, intronizzato come re nella sua morte in croce; lʼunità con lo Spirito e la comunione con la Chiesa e con tutti gli uomini; il rapporto con il sacerdozio ministeriale“.

Cristo è lʼunità, ma è lo Spirito che opera lʼunità. Così Cristo è la verità, ma è lo Spirito che realizza la verità; il volto di Cristo è la bellezza e il suo corpo risorto è la gloria, ma è lo Spirito che rivela la bellezza e la gloria. Nello Spirito Santo, che è lo Spirito del Cristo, ognuno vive la vita di tutti e tutti vivono la vita di ognuno. La nostra unità non dipende dal fatto che amiamo gli altri, piuttosto il nostro amore dipende dallʼunità che lo Spirito Santo ha compiuto in Cristo per tutti gli uomini. Nello Spirito Santo viviamo una comunione di amore: non solo con Dio, ma anche con tutti gli uomini e con gli uomini di tutti i tempi. Lo Spirito Santo realizza lʼunità. E noi, vivendo il mistero dello Spirito, rendiamo visibile questa comunione immensa di amore che ci fa una sola cosa con tutti: una sola cosa con Dio nella santità; una sola cosa con gli uomini di tutti i tempi nellʼapostolicità, che è lʼunità del tempo; una sola cosa con gli uomini nella cattolicità, che è lʼunità dello spazio“.

Il cammino del credente verso Dio, nellʼadesione a Cristo e nellʼabbandono allo Spirito, è un cammino di successive consacrazioni che implicano una coscienza sempre più piena di quello che importa il battesimo stesso. Dopo la consacrazione battesimale, infatti, viene quella della confermazione: anche questa è una consacrazione, perché anche nella cresima ci viene dato di nuovo lo Spirito, che con i suoi doni agisce sulle nostre potenze – intelletto, volontà – rendendole più docili a un’azione soprannaturale. In seguito, a parte i sacramenti, avviene un’altra consacrazione: la conversione, non tanto dal peccato alla grazia, ma da una vita di fede tradizionale o ricevuta passivamente a una vita che implica un rapporto personale col Dio vivente, un rapporto del figlio col Padre. Un prete che prega rimane, alla radice, un cristiano che ha compreso fino in fondo il dono ricevuto nel battesimo. Un prete che prega è un figlio che fa continuamente memoria di essere figlio e di avere un Padre che lo ama. Un prete che prega è un figlio che si fa vicino al Signore.

Inoltre, vi chiedo di pregare per i presbiteri che questʼanno celebrano le ricorrenze speciali della loro ordinazione sacerdotale. Il 50esimo anniversario: Mons. Michele Giansiracusa, Mons. Salvatore Marino, Sac. Sebastiano Gulinello. Il 25esimo anniversario: P. Pietro Giarracca, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Siracusa; i Sacerdoti Vincenzo Cafra, Dionisio Candido, Luigi Corciulo, Alfio Li Noce, Mons. Salvatore Garro. Preghiamo anche per i sacerdoti e i diaconi che non hanno potuto partecipare a questa celebrazione, perché anziani o impediti dalla malattia, per chi sta soffrendo e offrendo il proprio ministero nel martirio della carità. Il Signore conceda loro unʼabbondante effusione del suo Spirito di consolazione e di fortezza. Un ricordo particolare va ai sacerdoti che sono stati chiamati alla casa del Padre: Sebastiano Teodoro, Francesco Maria Grazia Sortino, Cesare Vaccaro, Fra Vittorio Midolo. Accogliamo con viva gratitudine le manifestazioni di affetto e di preghiera verso il presbiterio che in questo Giovedì Santo mi sono pervenute dai tre Monasteri di clausura presenti nella Diocesi“.


Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore

Celebrare una giornata di preghiera e di raccolta di offerte in favore dell’università Cattolica del Sacro Cuore. E’ l’invito che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha rivolto ai parroci in vista della 98esima Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore che si celebra domenica 1 maggio, all’indomani della beatificazione, nel Duomo di Milano, di Armida Barelli, cofondatrice con padre Agostino Gemelli dell’Ateneo dei Cattolici italiani.
I Vescovi nel loro messaggio annuale, hanno dato alla Giornata il titolo “Con cuore di donna” per ricordare questa grande figura “senza la quale nulla sarebbe stato possibile“, come ebbe a dire padre Agostino Gemelli.
Maria Sticco –
scrive l’arcivescovo Lomanto – nel suo libro Una donna tra due secoli dice che Armida Barelli nacque quando i lumi funzionavano a petrolio, le carrozze erano trainate dai cavalli, le ragazze non uscivano sole da casa, non studiavano in scuole maschili e non partecipavano alla vita pubblica. Quando Armida muore nel 1952, l’Italia, nata da un’Assemblea Costituente, vive il miracolo economico ed ella vi partecipa attivamente, dando un decisivo contributo. Convinta dell’importanza dell’istruzione e della formazione delle donne, promosse e sostenne iniziative in un tempo in cui si riservava loro un ruolo marginale e non era neppure riconosciuto il diritto di votare. Ella capì che l’Università Cattolica, sognata da Giuseppe Toniolo il conte Lombardo, Ludovico Necchi, Agostino Gemelli e Francesco Olgiati, se voleva essere libera, doveva essere economicamente indipendente, per questo chiese con insistenza a papa Pio XI l’istituzione della “Giornata per l’Università Cattolica”. Comprese che era necessario creare una rete capillare di persone amiche dell’Ateneo che chiamò “Amici dell’Università Cattolica”, fiduciosi nel Sacro Cuore di Gesù, a cui ella volle intitolata l’Università Cattolica. Questi “Amici” ci sono ancora e auspico che crescano sempre più di numero e di interesse“.


Sii pace: l’arcivescovo Lomanto incontra gli studenti

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, incontra gli studenti delle scuole secondarie superiori.
Si intitola “Sii pace” l’incontro che avrà luogo martedì 12 con inizio alle ore 9.30 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
Interverranno anche Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; Francesco Priolo, rettore dell’Università degli studi di Catania; Oliviero Forti, responsabile politiche migratorie della Caritas Italiana; MakSym Ryabukha, direttore della Casa salesiana “Maria Ausiliatrice” di Kiev.
Si tratta del primo evento che promuoviamo da quando abbiamo superato le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria – spiega don Santo Fortunato, direttore dell’Ufficio per la Pastorale giovanile -. L‘arcivescovo Lomanto ha espresso il desiderio di incontrare gli studenti in prossimità della Pasqua ed è nato questo appuntamento che inevitabilmente sarà caratterizzato anche dal difficile momento che stiamo vivendo. Siamo contenti perchè tutti gli istituti scolastici hanno confermato la loro adesione, ma compatibilmente con la capienza del tempio mariano, alcune scuole si collegheranno in diretta streaming per poter seguire l’evento“.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulle pagine facebook di Arcidiocesi di Siracusa e Pastorale Giovanile Siracusa.
Siamo contenti per i quattro ospiti che dialogheranno con gli studenti – conclude don Santo Fortunato -. Saranno testimonianze importanti che sono convinto faranno riflettere i giovani. Avremo un collegamento da Kiev e poi dalla Caritas di Roma. Ma prima porremmo delle domande al direttore di Avvenire e al rettore dell’università di Catania. Al termine dell’incontro sarà distribuito un segnalibro sul quale abbiamo stampato la preghiera del giovane composta per l’occasione dal nostro arcivescovo”.

La Via Crucis: una sconfitta che diventa speranza dell’amore

Migliaia di fedeli hanno preso parte ieri sera alla Via Crucis Cittadina promossa dal Vicariato delle parrocchie di Siracusa e organizzata dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime presso l’Anfiteatro romano del Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa.

Ritrovarci qui ci ricorda come la nostra fede, il cristianesimo, rimanendo fedele al Vangelo assume un volto nella vita e nella storia. Ricordiamo la grandezza dell’amore di Dio che condivide la nostra umanità sia le debolezze e la miseria umana e dall’altra parte guardiamo alla presenza di Maria presso la croce che segue il suo figlio Gesù: è per noi motivo di consolazione e speranza perchè Gesù nulla rifiuta alle sue sante lacrime” ha detto mons. Lomanto all’inizio della preghiera del Pio esercizio della Via Crucis in ricordo di tutte le vittime del Covid-19 e di chi sta subendo la dolorosa croce nell’orrore della guerra.
L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha guidato il momento di preghiera. A tutti i partecipanti è stato donato il libretto “La Passione di Gesù nel silenzioso Pianto della Madre”, con le meditazioni della Via Crucis scritte dal compianto mons. Pio Vittorio Vigo, arcivescovo emerito di Acireale, che lo scorso anno ha terminato il suo pellegrinaggio terreno.

Dio non è insensibile al nostro pianto: conosce la nostra sofferenza, ascolta il nostro grido e si pone accanto soprattutto nel momento del dolore e dello smarrimento. La Via della Croce non è il vicolo cieco del dramma dell’umanità schiacciata sotto la pesante pietra del sepolcro. Quella che sembrava una sconfitta senza possibilità di replica, diventa la speranza dell’amore che vince sempre: la Passione di Cristo decreta la definitiva sconfitta della morte e del peccato” ha concluso mons. Lomanto.