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I diaconi in comunione con le famiglie ferite

“Un servizio per l’edificazione della Chiesa, per l’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino alla piena conformazione a Cristo. Il Diacono, a nome della comunità, è chiamato ad accogliere le fatiche, i dolori, le aspirazioni delle periferie esistenziali perché diventino il centro della mensa comunitaria”. Così La giornata l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella sua omelia nella celebrazione eucaristica che ha dato il via a la XXI festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie, organizzato dal Centro Madre del Buon Pastore, al Santuario della Madonna delle Lacrime.
Mons. Lomanto, nella sua omelia, si è soffermato sulla specificità del servizio del Diacono nella conformazione a Cristo servo per amore, nella vita della Chiesa e in rapporto al mondo. Il Diacono, a nome della comunità, è chiamato ad accogliere le fatiche, i dolori, le aspirazioni delle periferie esistenziali perché diventino il centro della mensa comunitaria, avendo sempre come riferimento la relazione personale con Dio.

Il tema scelto, “Il ministero del Diacono nella cura delle famiglie ferite”, è stato affidato a don Gianluca Belfiore, direttore dell’Osservatorio Giuridico dell’Arcidiocesi di Siracusa, docente incaricato di Diritto Canonico presso lo Studio  Teologico S. Paolo di Catania.

Al centro congressi del santuario i lavori sono stati introdotti dai saluti di Mons. Lomanto e di don Antonio Sapuppo, direttore del Centro Madre del Buon Pastore, il quale ha esposto le motivazioni che hanno indotto alla scelta di riflettere sull’approccio pastorale delle famiglie ferite, un argomento tanto attuale quanto complesso che si pone in continuità con il percorso di formazione tenuto durante l’anno per i diaconi. Don Belfiore ha sottolineato come i diaconi in particolare gli uxorati, partecipando ai due sacramenti del Matrimonio e dell’Ordine, possono avere una peculiare prossimità nel confrontarsi con le famiglie ferite accogliendole, nel discernimento volto a comprenderne i disagi, nel favorire processi di integrazione sempre diversi in ragione delle varie circostanze che si presentano. Essi possono collaborare alla pastorale matrimoniale unitaria a pieno titolo, in quanto vivono le due dimensioni dei sacramenti della missione ecclesiale.  Diversi sono stati gli interventi dei partecipanti, dando anche alcune indicazioni sul percorso formativo da tenere per il prossimo anno pastorale. Squisita è stata l’ospitalità dei diaconi dell’Arcidiocesi di Siracusa. Nel pomeriggio si è offerta la possibilità di visitare le catacombe di S. Giovanni e i Musei limitrofi.

La Festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie chiude il percorso formativo offerto dal Centro Madre del Buon Pastore che per le Chiese di Sicilia cura la formazione permanente del clero. Per il suo direttore, don Antonio Sapuppo, “diventa sempre più necessario proporre degli itinerari di formazione che non curino solamente l’approfondimento di tematiche teologiche pastorali o etiche, ma soprattutto valorizzino le relazioni fra presbiteri e diaconi. Credo – aggiunge – che si debba sempre più puntare sulle problematiche emergenti, sia in ambito antropologico che sociale, tracciare solchi su cui piantare semi di stupore e curiosità in ambito culturale e pastorale dare strumenti e chiavi di lettura per rispondere alle domande di senso che la società odierna stenta a comprendere”. Spiegando le motivazioni della scelta del tema – “un argomento tanto attuale quanto complesso che si pone in continuità con il percorso di formazione tenuto durante l’anno per i diaconi” -, per don Sapuppo emerge l’urgenza “di riflettere sull’approccio pastorale alle famiglie ferite. Farlo nella serietà delle riflessione offerte, nella molteplice diversità degli interventi dei tanti partecipanti, nel confronto tanto caritatevole quanto schietto è necessario, come lo è anche farlo in un momento di festa di gioia:  incontrarsi e fare comunione, non solo all’interno delle diocesi ma all’interno dell’intera regione ecclesiastica Sicilia è un compito del Centro Madre del Buon Pastore ma soprattutto una esigenza palesata dai sacerdoti e dei diaconi nella nostra cara terra di Sicilia”.

 

(da chiesedisicilia.org)

Omelia dell’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella celebrazione eucaristica con i Diaconi permanenti delle Chiese di Sicilia (FIR 2023)

Paolo Pandolfo dimesso dallo stato clericale

Il sacerdote Paolo Pandolfo, incardinato nell’Arcidiocesi di Siracusa, è stato dimesso dallo stato clericale. Lo ha comunicato il Vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, che ha reso noto il decreto del 20 giugno scorso del Dicastero per il Clero della Santa Sede. 
“All’esito del procedimento canonico che ha interessato il rev. sac. Paolo Pandolfo, il Dicastero per il Clero, con Suprema e inappellabile decisione, ha dimesso lo stesso dallo stato clericale”. Il decreto è stato notificato all’interessato il 30 giugno scorso.

Il popolo santo di Dio, soggetto del percorso sinodale

“Sono molto lieto di trovarmi in mezzo a voi in questo momento del processo sinodale al quale il Papa ci ha chiamato per porre le basi di una Chiesa capace di comunione, partecipazione e missione”. Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, saluta l’assemblea riunita al centro congressi del Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. Una visita a Siracusa prima per un incontro con il clero, poi per una visita alla Casa del Pianto, in Cattedrale e alla catacomba di San Giovanni, ed infine l’incontro con i fedeli.

“Il popolo santo di Dio, il soggetto del percorso sinodale” può essere il titolo di un incontro al termine del quale il cardinale ha risposto alle tante sollecitazioni. “Abbiamo bisogno di qualcuno che possa accendere il fuoco nei nostri cuori, in modo che ciascuno di noi battezzati saremo in grado di dar fuoco. Io prego lo Spirito Santo di accendere il nostro cuore, il cuore del santo popolo di Dio. Così potremo riscaldare tanti cuori degli uomini e delle donne”.
Il cardinale Grech ha sottolineato come “il Sinodo è stato sempre concepito come un procedimento che coinvolge solamente i vescovi. O più esattamente, un gruppo di vescovi”. Ed invece Papa Francesco “senza perdere la dimensione episcopale del Sinodo” ha deciso che il soggetto del percorso sinodale fosse il popolo di Dio nella sua interezza. Un Sinodo “al quale è convocata a diversi livelli tutta la Chiesa, con l’obiettivo di coinvolgere il più possibile tutti i battezzati. Così da ascoltare la loro voce e riconoscere in essa e attraverso essa la voce dello Spirito Santo”.
La sinodalità non come caratteristica accessoria, ma che fa parte della “dimensione costitutiva della Chiesa. La Chiesa è il santo popolo di Dio. Nell’attuale processo sinodale il popolo di Dio si trova ad essere soggetto. Sulla partecipazione di tutti ad un’unica missione ecclesiale”.
Ed allora la prima tappa è quella dell’ascolto, caratterizzata dalla capillarità per intercettare un alto numero di fedeli, “provando a giungere a coloro che normalmente non gravitano attorno ai nostri ambienti. Prestando particolare attenzione agli emarginati e agli esclusi. Ci siamo riusciti? Qualcosa abbiamo fatto ma non abbastanza. Dobbiamo imparare ad ascoltare tutti: noi dobbiamo avere più coraggio e più fiducia”.
Il segretario del Sinodo ha rivolto delle domande precise: “Chi è il popolo di Dio? Tutti i battezzati? Ed i battezzati che non vanno più in Chiesa a quale titolo dobbiamo ascoltarli? Certo che dobbiamo ascoltarli. Non possiamo partire dal presupposto che quelli che non vengono in Chiesa non possono essere voci dello Spirito Santo”.

Nei giorni scorsi si è chiusa la prima fase del Sinodo e si è aperta la seconda, articolata nelle due sessioni in cui si svolgerà la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2023 e ottobre 2024).
“Nonostante le limitazioni e la difficoltà oggettiva di molte comunità c’è stata una mobilitazione generale. Un resoconto che ci consegna gioie, attese, inquietudini e le sofferenze delle tantissime Chiese locali sparse nel mondo. Questa sintesi, in altre parole, ci ha permesso di udire la voce della Chiesa”. Si guarda alla Chiesa a partire dai suoi membri. “La comune appartenenza a questo popolo, e dunque l’uguale dignità di tutti i battezzati, diventa il punto di arrivo di una ecclesiologia rinnovata, fondata sulla molteplicità dei ministeri e dei carismi. Papa Francesco ci dice che l’immagine della Chiesa è quella del santo popolo fedele di Dio. Per il Papa semplicemente essere Chiesa significa essere popolo di Dio”.
In Evangelii Gaudium Papa Francesco commenta come “in tutti i battezzati, dal primo all’ultimo, opera la forza dello Spirito che spinge ad evangelizzare il popolo di Dio. Lo Spirito guida nella verità. Ogni battezzato, in forza della missione dello Spirito Santo, è un soggetto attivo di evangelizzazione. La Chiesa dell’ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Ascoltare il popolo di Dio, significa ascoltare lo Spirito Santo. Il popolo di Dio ha sperimentato la gioia di camminare insieme e il desiderio di continuare a farlo. Siamo una chiesa incompleta. Abbiamo bisogno di un continuo discernimento. La speranza è che attraverso un processo di cambiamento sia possibile promuovere senza fretta, ma anche senza indolenza, la maturazione di una coscienza ecclesiale. Nel Sinodo la Chiesa si impegnerà a conoscere meglio la verità. La verità si trova prima di tutto nella persona di Gesù Cristo, nella Parola del Padre, nel Magistero, ma anche nel santo popolo di Dio. Il sensus fidei: porsi in ascolto di Dio è realmente porsi in ascolto di ciò che lo Spirito dice”.

Anniversario ordinazione presbiterale di mons. Lomanto

Ricorre oggi il 37esimo anniversario di ordinazione presbiterale di mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa. Ci uniamo al nostro Pastore nella preghiera di lode e di ringraziamento al Signore affidandolo alla Madonna delle Lacrime affinché lo protegga e lo sostenga nel suo paterno e prezioso servizio alla nostra Chiesa.
L’arcivescovo celebrerà la messa alle ore 19.00 nel Santuario della Madonna delle Lacrime, al termine della quale guiderà l’Atto di Riparazione a seguito del gesto sacrilego compiuto nella parrocchia Maria SS. Addolorata in Grottasanta a Siracusa quando ignoti hanno profanato il tabernacolo. L’arcivescovo ha chiesto che un analogo Atto di riparazione per le offese all’Eucarestia si compia in tutte le parrocchie della Diocesi.

A Siracusa l’annual conference della EABS

Siracusa si prepara ad accogliere 500 studiosi provenienti da tutta Europa, Israele, Stati Uniti e Brasile per la Annual Conference della EABS, European Association of Biblical Studies. EABS è una associazione internazionale non confessionale, che promuove studi di livello accademico sulla Bibbia e sulle tematiche affini. I suoi membri sono studiosi della Bibbia di tutto il mondo, docenti ordinari e giovani ricercatori. L’Annual Conference è il convegno annuale in cui i membri condividono le novità scientifiche nell’ambito degli studi biblici e interdisciplinari.

Dal 10 al 13 luglio, Ortigia, centro storico di Siracusa, diventerà sede del prestigioso evento che quest’anno fa registrare un’affluenza straordinaria con partecipanti in presenza ed anche on line per seguire le oltre 200 “unità di programma” previste.

La conferenza annuale si tiene ogni anno in grandi città universitarie e capitali europee: da Lisbona ad Helsinki, da Copenhagen a Vienna, da Berlino ad Amsterdam solo per citarne alcune. Lo scorso anno si è svolta a Tolosa, in Francia. E proprio in quella sede è stato dato l’annuncio della sede di Siracusa per il 2023.
Erano presenti a Tolosa don Dionisio Candido, sacerdote della diocesi di Siracusa, docente di Esegesi Biblica e Critica Testuale dell’Antico Testamento presso l’ISSR San Metodio e presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Salisburgo (Austria), il dott. Danilo Verde, ricercatore di Ebraico biblico presso la Facoltà di Teologia cattolica di Lovanio (Belgio) e la dott.ssa Mariangela Maresca, segretaria e docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR San Metodio di Siracusa, i tre responsabili dell’evento siracusano.
Una scelta dettata dalla presenza dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, ente ospitante, che ha modo di esprimere anche così il suo ruolo accademico di riferimento per la formazione dei laici in ambito biblico, teologico, filosofico e umanistico” spiega la prof. Mariangela Maresca dell’ISSR San Metodio. “La novità principale rispetto a tutte le altre edizioni dell’Annual Conference di EABS è senz’altro il concetto di “sede”: si tratta non di un unico edificio o cittadella universitari, ma di una sede dinamica e diffusa, che coinvolge quattro edifici di rilievo storico e accademico per la città: la sede dell’ISSR, il Seminario Arcivescovile, il Teatro Comunale e l’Accademia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Ortigia diventa così l’ambiente ideale per sviscerare lo studio e la ricerca sulla Bibbia, al crocevia di millenni di storia, di popoli e di culture“.
A Tolosa è stato lanciato un video di presentazione, che ha sicuramente contribuito alla grande affluenza prevista nella città di Archimede. “L’Annual Conference è anche fraternità e incontro: come per tutti gli aspetti tecnici (dall’allestimento delle sedi alla connettività), così anche per i momenti di convivialità sono stati coinvolti i migliori professionisti locali, con la prerogativa di valorizzare il territorio; anche la dimensione storico-artistica trova il suo spazio nelle visite guidate, nella musica e nel teatro, in momenti pensati e dedicati ai convegnisti” ha concluso la prof. Maresca.

Il card. Mario Grech in Santuario

Il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, mercoledì 28 giugno sarà a Siracusa. La mattina, alle ore 10,30, incontrerà i presbiteri e il pomeriggio alle ore 19,00, nel salone delle Opere Pastorali del Santuario della Madonna delle Lacrime, i referenti parrocchiali, i membri dei consigli pastorali parrocchiali e i responsabili delle aggregazioni laicali. Tema dell’incontro sarà: “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento”.

Pochi giorni fa è stato reso noto l’Instrumentum laboris, redatto sulla base di tutto il materiale raccolto durante la fase dell’ascolto, e in particolare dei Documenti finali delle Assemblee continentali. Con la sua pubblicazione si chiude quindi la prima fase del Sinodo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”, e si apre la seconda, articolata nelle due sessioni in cui si svolgerà la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2023 e ottobre 2024).

Si tratta di un momento importante nel cammino sinodale che anche la Diocesi di Siracusa sta compiendo. I referenti sinodali mons. Maurizio Aliotta e Valeria Macca hanno invitato all’assemblea pastorale diocesana, ai primi di settembre. Sarà l’avvio del cammino sapienziale e di discernimento operativo da realizzare nel ‘23/’24.

L’arcivescovo mons. Lomanto: “Scegliamo la via dell’ascolto e il bene comune”

Desidero esortare tutti a camminare insieme nelle legittime diversità mettendo al centro dell’agire politico la promozione della persona umana e della sua inalienabile dignità“. E’ uno dei passaggi degli auguri di buon lavoro che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha voluto inviare al sindaco, alla giunta e al consiglio comunale all’indomani delle elezioni amministrative.
I siracusani hanno eletto i nuovi Organi di governo della Città confermando il Sindaco Francesco Italia per il prossimo quinquennio. All’inizio della competizione elettorale ho indicato l’inderogabile necessità che la politica, intesa come forma alta di carità, scegliesse la via dell’ascolto, del sostegno agli ultimi e dell’attenzione al creato proponendosi come unico obiettivo il bene comune. 
All’inizio di questo nuovo percorso desidero esortare tutti a camminare insieme nelle legittime diversità mettendo al centro dell’agire politico la promozione della persona umana e della sua inalienabile dignità. Chiusa la competizione elettorale ed impiantato il cantiere, adesso è il tempo di costruire nella corresponsabilità. Ognuno agisca, ciascuno per la propria parte, in modo che nessuno resti indietro. Guardiamo ai giovani disorientati per l’incertezza del futuro, alle famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti che non hanno livelli di assistenza adeguata, ai disoccupati. Siano questi gli anni della realizzazione di quei servizi dei quali Siracusa è carente. Non si trascuri il dato della bassa partecipazione al voto che segna una distanza sempre più profonda tra i cittadini e le Istituzioni. 
Auguro a tutti buon lavoro confidando nella sicura intercessione di Santa Lucia, nostra patrona”.

Festa di Sant’Antonio di Padova

Si celebra la Festa di Sant’Antonio di Padova. Dopo la tredicina in preparazione alla festa, lunedì, giornata della vigilia alle ore 19.00 la solenne celebrazione sarà presieduta dall’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto. Martedì, festa liturgica di Sant’Antonio di Padova, alle ore 8.00 il suono delle campane e lo sparo dei mortaretti annunciano il giorno di festa. Alle ore 9.30 solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa. Seguirà la benedizione dei bambini e l’offerta dei gigli al santo. Subito dopo la benedizione e distribuzione del pane votivo.
Alle ore 18.30 solenne uscita del simulacro di Sant’Antonio di Padova e processione per le vie della parrocchia. Al rientro del simulacro in chiesa inizierà l’asta votiva.