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“Il modello è la Vergine Maria che accoglie”

Il modello è la Vergine Maria che accoglie, che cammina e che loda”. Lo ha detto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella chiesa Madre di Dio a Siracusa accolto dal parroco don Santo Fortunato e dalla comunità Magnificat e dal gruppo la Legione di Maria. “Accogliere lo Spirito che ci eleva. Camminare per seguire il Signore che ci fa conoscere l’originalità della nostra vocazione e la missione della nostra vita. Infine magnificare il Signore per diffondere la presenza di Gesù con la nostra vita” ha detto mons. Lomanto.

Giovedì 8 giugno al Santuario della Madonna delle Lacrime

Solennità del Corpus Domini

Domenica 11 si celebra la Solennità del Corpus Domini. Ogni singola Comunità cittadina si organizza per un’unica celebrazione eucaristica pomeridiana, con la partecipazione di tutti i sacerdoti insieme ai gruppi, associazioni e movimenti per manifestare pubblicamente la propria fede anche con la processione per le vie della città.
A Siracusa (eccezionalmente visto che domenica ci sarà il ballottaggio previsto per le elezioni amministrative) la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto, avrà luogo giovedì 8 alle ore 19.00 nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Al termine della celebrazione, la processione eucaristica muoverà dal Santuario per giungere al piazzale del Pantheon dove si concluderà con la riflessione dell’Arcivescovo e la benedizione eucaristica. Durante la processione la Comunità del nostro Seminario aiuterà a pregare, meditare e cantare insieme.

L'arcivescovo mons. Francesco Lomanto parlando ai giornalisti

Non dobbiamo temere di affermare la verità

“La comunicazione deve essere rispettosa attenta e cordiale nei confronti dell’interlocutore. Non dobbiamo temere di affermare la verità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto parlando ai giornalisti nel salone del centro congressi del Santuario “Madonna delle Lacrime”, nell’incontro promosso per la 57esima giornata mondiale delle Comunicazioni a livello regionale. L’arcivescovo Francesco Lomanto, vescovo delegato CESi per le Comunicazioni Sociali, ha aperto i lavori della prima sessione del convegno “Il coraggio di parlare con il cuore per dire la verità” mettendo in risalto le parole del Papa nel messaggio agli operatori della comunicazione: “I giornalisti esercitino la loro professione con cuore puro, etica, discernimento e missione”.
Mons. Lomanto si è soffermato sulla “vocazione del giornalista e del comunicatore, cioè ricercare e condividere la verità con cuore puro. Sapere discernere la verità oltre l’apparenza”. Sulla dimensione etica: “la comunicazione deve essere rispettosa attenta e cordiale nei confronti dell’interlocutore. Non dobbiamo temere di affermare la verità”. E sulla missione “per costruire con la dignità nella professione un autentico cammino di civiltà e di progresso promuovendo la corresponsabilità a servizio del bene comune”.

L’incontro, alla presenza di don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio regionale per le comunicazioni sociali della Cesi, e di Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’Ordine dei giornalisti, è stato moderato da Alessandro Ricupero, vice direttore UCS Siracusa. Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede,  ha sottolineato le sfide per i giornalisti oggi: “Il Papa non parla di una comunicazione buonista o sentimentalista. L’informazione è una missione. “Siamo ciò che comunichiamo” (san Francesco di Sales), quindi non disabituiamoci ad avere una bussola di valori e principi per orientarci nel mondo giornalistico. Nella verità – continua – lasciamoci sorprendere dall’ incontro di volti e sguardi. La Comunicazione, in questo modo, si fa prossima agli altri. In alcuni interventi Papa Francesco ha parlato di missione alzando il livello valoriale di una professione che non è soltanto un lavoro ma che ha un compito sociale e civile. Rispetto alle tante difficoltà che viviamo, Papa Francesco anche con questa dimensione della comunicazione del cuore cioè della persona, ci sta dicendo che è ancora bello intraprendere la professione giornalistica e viverla come servizio agli altri. Nella necessità di una professione che deve rispettare i suoi codici e le sue dinamiche che sia sempre al servizio delle comunità e non autoreferenziale”.

Luigi Ferraiuolo, giornalista e redattore TV2000, ha evidenziato:  “La comunicazione non è statica. Il giornalismo da desk blocca la veridicità e la bellezza della notizia. I giornalisti per il Papa sono ‘sacerdoti’ aggiunti chiamati a raccontare le storie. Riprendendo Socrate e la sua maieutica, i giornalisti hanno il compito di far partorire storie significative dal cuore degli uomini”. La sfida odierna della Chiesa è abitare il continente digitale per annunciare il Vangelo con uno stile “in presenza”.

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha firmato il quaderno rosso, iniziativa del giornalista e scrittore Luigi Ferraiuolo con la quale sta girando l’Italia per raccogliere le firme per chiedere a Papa Francesco di elevare a martire il sacerdote ucciso dai Casalesi, don Peppe Diana. Il giornalista di TV2000 ha raccontato alcuni episodi che hanno caratterizzato la vita di don Diana e la sua rivoluzione nel territorio di Casal di Principe. Ed anche dell’eredità umana lasciata dal sacerdote. “Don Peppe era una figura straordinaria – ha detto Ferraiuolo -. I ragazzi che stavano con don Peppe sono diventati in questi anni grandi eroi. Personaggi che hanno cambiato il territorio di Casal di Principe. E quando le persone che sono schiacciate hanno il coraggio di ridere dell’oppressore, la camorra e la mafia sono sconfitte. E’ tempo che la Chiesa gli dia merito. Un gruppo di giornalisti, credenti non credenti, ha deciso di portare in giro in Italia il quaderno rosso di don Peppe per spiegare il suo lavoro e spiegare che contro le mafie si può vincere e chiede di riconoscerlo come martire”.

 

 

 

 

Giornata dei ministri della comunione

Si celebra domani, venerdì 2, la giornata diocesana dei Ministri Straordinari della Santa Comunione. L’apertura dell’incontro sarà alle ore 9.30 nella cripta del Santuario della Madonna delle Lacrime. “Cinquant’anni fa con l’Istruzione Immensæ Caritatis (29.01.1973) nasce il servizio del Ministro Straordinario della Santa Comunione. Alla luce dei principi contenuti nell’Istruzione e accogliendo le indicazioni del nostro Arcivescovo nella sua ultima Lettera pastorale Sanctificati in veritate, celebreremo l’annuale giornata diocesana dei Ministri Straordinari della Santa Comunione” spiega il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano don Massimo Di Natale. La giornata prenderà il via alle ore 9.30 con l’accoglienza dei partecipanti. Alle ore 9.45 celebrazione dell’ora media e meditazione su “Il gusto buono del nostro pane. Chiesa, sinodalità, Eucaristia” a cura dell’avv. Valeria Macca e del prof. Marco Fatuzzo dell’equipe diocesana del cammino sinodale. Seguirà l’adorazione Eucaristica silenziosa e alle ore 11.30la celebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto che conferirà il mandato ai nuovi ministri straordinari della Santa Comunione.

La Notte dei Santuari

La Basilica Santuario Madonna delle Lacrime aderisce all’iniziativa “La Notte dei Santuari”, evento nato nel 2019 come proposta dell’Ufficio Collegamento Nazionale Santuari in collaborazione con l’Ufficio CEI della Pastorale del Tempo Libero, Sport, Turismo e Pellegrinaggi. Quest’anno il titolo scelto è “Un meraviglioso poliedro”.
Il programma della giornata prevede alle ore 18.15 la coroncina alla Madonna delle Lacrime e la recita del Santo Rosario; alle ore 19.00 la Santa Messa; alle ore 19.45, l’Adorazione Eucaristica; alle ore 20.15 la processione lungo i viali del Santuario e la celebrazione della Via Lucis. Infine alle ore 20.45 la benedizione solenne con il SS.mo Sacramento.

Giornata diocesana per il Seminario

Si celebra domenica 28, in occasione della Solennità di Pentecoste, la Giornata diocesana per il Seminario.
Già in occasione della messa crismale l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha invitato a pregare per le vocazioni ed a sostenere con la preghiera il Seminario.
E’ mio vivo desiderio che questa richiesta giunga a tutti voi soprattutto in questi giorni – ha scritto mons. Lomanto rivolgendosi alla comunità diocesana -. La preghiera concorde farà maturare l’intima convinzione che la dimensione vocazionale appartiene a tutte le comunità che non solo generano, ma anche accompagnano, servono, curano, rendono testimonianza, evangelizzano e chiamano. I nostri giovani in discernimento hanno bisogno di essere accompagnati in «un cammino di libertà che porta alla luce quella realtà unica di ogni persona, quella realtà che è così sua, così personale, che solo Dio la conosce» (Chrisuts Vivit, 295). La risposta originale deve essere concretamente sostenuta perché il cammino diventi corrispondenza piena, coraggiosa e creativa, al dono che viene dall’alto e che orienta verso la misura alta della fede. La nostra fede ci rassicura che il respiro dello Spirito darà alla Chiesa energie nuove ed entusiasmo per aderire ai desideri di Dio prontamente. Affido alle singole comunità parrocchiali la cura preziosa del dono della vocazione e rinnovo la consegna dell’intera comunità diocesana al soffio dello Spirito”.

 

Veglia di Pentecoste al Santuario

Sabato 27, alle ore 21.00, avrà luogo la Veglia diocesana di Pentecoste. A cinquanta giorni dalla Santa Pasqua, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà la celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime con la partecipazione di tutte le parrocchie, delle associazioni e dei movimenti laicali, dei sacerdoti, religiosi, dei diaconi e dei fedeli.
Nella lettera pastorale per questo anno mariano Sanctificati in veritate scrivevo che “la vita di perfezione dei singoli e delle comunità è frutto sempre dell’azione dello Spirito Santo: quanto più cresce la docilità dello Spirito, tanto più egli realizza capolavori di santità” – ha scritto nel suo messaggio per la Pentecoste l’arcivescovo Lomanto -. Diventa allora necessario come comunità diocesana invocare il dono dello Spirito Santo perché possiamo camminare insieme verso la santità, con il desiderio dell’incontro come lo è stato per Maria che in fretta si alzò per andare dalla cugina Elisabetta. Non vogliamo restare chiusi nelle nostre accoglienti e confortanti comunità ma vogliamo aprirci all’incontro, che come monito e dono dello Spirito ci spinge all’unità“.
L’arcivescovo consegnerà il mandato ai giovani che quest’estate parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona e ai giovani che parteciperanno alla Missione in Etiopia “sentendoci amorevolmente sostenuti dalla presenza della preghiera di Maria, lei che orante attendeva il dono dello Spirito nel cenacolo“.

Incontro con i candidati a sindaco

“E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato”. Dalle parole che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha utilizzato nel suo discorso dal balcone nel giorno della festa del patrocinio di Santa Lucia scaturisce l‘incontro con i candidati a sindaco della città di Siracusa che si terrà martedì 23, alle ore 18,30 nel salone della chiesa di Bosco Minniti a Siracusa.

L’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e la Cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa hanno promosso un incontro con gli otto candidati a sindaco di Siracusa. All’incontro hanno aderito l’Agesci zona Aretusea, l’Anspi, Azione Cattolica, settimanale Cammino, Comunione e Liberazione, Forum delle Associazioni familiari, Movimento dei Focolari, Movimento politico per l’Unità, parrocchia Sacra Famiglia e parrocchia Bosco Minniti.

Si tratta di un’azione di cittadinanza attiva che il mondo cattolico vuole portare avanti per percepire l’impegno che ogni candidato sindaco vuole manifestare nei confronti della città – ha spiegato don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro -. Partiremo dalle parole dell’arcivescovo, dal suo discorso dal balcone in piazza Duomo per la festa del patrocinio di Santa Lucia, per capire l’impegno che ogni candidato metterà in campo avendo cura delle persone fragili, dell’ambiente, e delle situazioni precarie del territorio, e dei giovani“.

Festa di Santa Rita

L’amore per gli altri ci ottiene la ricompensa da Dio

Vivere in Cristo una fecondità infinita. L’amore per gli altri ci ottiene la ricompensa da Dio. Fedeltà a Colui che ci ha scelto per rimanere in lui“. Sono i tre insegnamenti di Santa Rita che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha voluto consegnare duramte la celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Rita. Presente il parroco mons. Giuseppe Sudano.
Santa Rita corrisponde alla chiamata di Dio per essere con lui. Vive il suo rapporto personale con Cristo e nel mondo della fede, in cui rivede ogni cosa, interpreta tutto alla luce della presenza di Dio. (…)
Santa Rita vive l’amore vicendevole, l’amicizia sociale. Si dedica al servizio dei poveri e degli ultimi; perdona le offese, fa misericordia con gli uccisori del marito ed educa i figli e i parenti al perdono. Nel fare misericordia ci rendiamo conto che la ricompensa non la riceviamo dagli altri ma da Dio. (…)
Santa Rita corrisponde a Dio, perché in questo circolo di amore ha amato con lo stesso amore incondizionato di Dio. Aspirava alla vita claustrale ed è costretta dai genitori al matrimonio. Dio stabilisce ogni cosa per portare avanti il suo disegno. Vive la vita religiosa nel monastero di Santa Maddalena di Cascia fra le religiose agostiniane, ove esercita umiltà e pazienza. Chiede costantemente a Gesù la partecipazione ai dolori della passione e riceve la ferita della spina staccatasi dalla corona di Gesù, che la colpisce in fronte, arrecandole atrocissimi tormenti sino alla morte. Non sappiamo dove il Signore ci porta, ma sappiamo che è lui che ci porta“.