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E’ scomparso padre Paolo Manciagli

E’ tornato alla casa del Padre, monsignor Paolo Manciagli, colpito ieri notte da un arresto cardiaco. Vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico diocesano, padre Paolo era da diversi anni parroco della chiesa di San Tommaso apostolo al Pantheon. Il prossimo 3 gennaio avrebbe compiuto 76 anni.
I funerali saranno celebrati domani mattina alle 11.00, nella chiesa di San Tommaso al Pantheon.
Questa sera, alle ore 19.00 al Pantheon, l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, presiederà un celebrazione eucaristica e alle ore 20.00, nella cripta, ci sarà un momento di preghiera in ricordo di mons. Manciagli.

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Visite guidate nelle chiese di Ortigia

Nell’arte la luce della fede

Un percorso guidato, un itinerario nelle chiese di Ortigia. Si intitola “Nell’arte la luce della fede” l’iniziativa dell’Ufficio diocesano per la pastorale del turismo in collaborazione con la società Kairos che prevede cinque appuntamenti in otto luoghi del centro storico da scoprire in un orario insolito, dalle ore 20.00 alle ore 23.00. Tre giorni a dicembre, il 27-28 e 29, e due giorni a gennaio, il 4 e il 5.
Visite guidate nelle chiese di San Paolo Apostolo, San Cristoforo, San Martino Vescovo, San Pietro al Carmine, San Giacomo Apostolo ai Miracoli, al Parlatorio delle Monache di Santa Lucia alla Badia, alla Cattedrale e alla Cappella Sveva ed infine nella chiesa di Santa Maria della Concezione. In ogni chiesa ci sarà una guida ad attendere i visitatori.
Per informazioni è possibile telefonare al numero 093164694.

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Belvedere – presepe monumentale

“La Madonnina piange”. è il tema del sedicesimo Presepe Monumentale di Angelo Di Tommaso a Belvedere. L’esclamazione di Antonina Giusti, incredula e meravigliata, al marito Angelo Iannuso nella modesta casa in via degli Orti di San Giorgio a Siracusa il 29 Agosto del 1953, quando alzando lo sguardo verso il Quadretto di gesso posto a capo del letto vide scendere lacrime sul viso della Madonnina. Un tema scelto nel 25esimo anniversario … Continua a leggere Belvedere – presepe monumentale »

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Melilli – Chiesa Madre

Sedicesima edizione del “Natale alla Matrice di Melilli”. Dal 2003, la comunità della Chiesa Madre di Melilli “San Nicolò Vescovo” ha vissuto in pienezza il tempo di Avvento attraverso una fervorosa operosità, frutto di fede, passione e tradizione, che ha visto una piena collaborazione nell’allestimento del “Presepe Monumentale popolare”, della “Mostra dei presepi dal Mondo” e di tanto altro. La preparazione dell’attività, ha da sempre visto … Continua a leggere Melilli – Chiesa Madre »

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In viale Santa Panagia nei pressi della chiesa Madre di Dio

Nasce largo don Antonino Burgio

Intitolato a don Antonino Burgio, parroco e fondatore della chiesa Maria Madre di Dio, un largo in viale Santa Panagia, a pochi passi da quella che è stata la sua parrocchia. Alla cerimonia, alla quale hanno assistito circa cento parrocchiani, hanno partecipato anche l’assessore alla Toponomastica, Cosimo Burti, cresciuto nella chiesa di don Burgio, l’attuale parroco, don Santo Fortunato, e i nipoti del religioso giunti da Solarino. Don Burgio – ha detto il sindaco Francesco Italia – è stato un mio padre spirituale e di lui ho fortemente vivo il ricordo della sua umanità che però si trasformava in fermezza quando doveva trasmettere certe regole di comportamento e certi valori sani. Fu un padre nell’accezione migliore del termine, che si spese per la sua comunità, ed allora trovo magnifico che, attraverso questa intitolazione, egli resti vivo in uno dei luoghi più transitati della città a pochi passi dalla sua parrocchia”.

Don Antonino Burgio morì all’età di 74 anni, nel 2008, dopo essere stato parroco in viale Santa Panagia per oltre  36 anni, prima in un garage e poi nella chiesa Maria Madre di Dio che lui fece costruire trovando le risorse e impegnandosi nei lavori in prima persona. Costante è stata la sua missione verso i giovani, i poveri, i disadattati, gli anziani, gli ammalati e le persone sole e, su questo solco, realizzò la prima Caritas parrocchiale di Siracusa. Il ringraziamento da parte della famiglia è arrivato da una nipote, Paola Burgio, che ha ricordato come don Antonino abbia trasmesso a tutti l’insegnamento di vivere una spiritualità concreta legati ai valori migliori.

Era il 31 marzo 2009 quando decidemmo di sottoporre all’Amministrazione comunale del tempo la richiesta di intitolare una strada del nostro quartiere a don Antonino Burgio, mio predecessore alla guida pastorale della comunità parrocchiale “Maria Madre di Dio” di Siracusa. Oggi 19 dicembre 2019, nel giorno della nascita di padre Burgio, abbiamo la gioia di poter inaugurare questo Largo” ha detto don Santo Fortunato, parroco della Chiesa Madre di Dio. “Don Antonino Burgio per oltre 36 anni, ha esercitato la sua esemplare missione di parroco alla “Madre di Dio” spendendo energie e risorse per il bene e l’utilità dell’intera comunità parrocchiale. Ha accompagnato nella fede intere generazioni di fedeli con sapienza e lungimiranza. La “fecondità spirituale” è il suo dono più grande: padre Burgio, infatti, ha saputo incidere profondamente nel cuore dei fedeli tanto da diventare uno dei sacerdoti più apprezzati ed amati della nostra diocesi. Egli si è assunto l’onere di edificare anche “materialmente” la nostra chiesa intitolata alla “Divina Maternità di Maria” attraverso la saggia amministrazione del “buon padre di famiglia” e con il contributo generoso di tanti fedeli. Padre Burgio si è sempre distinto per la dedizione, l’amore e la pazienza nell’esercizio della sua missione di parroco e di padre spirituale. È stato anche particolarmente sollecito nella promozione vocazionale: infatti questa comunità è madre di due vocazioni, una al sacerdozio e l’altra diaconale. Padre Burgio ha indirizzato e guidato lungo i sentieri del Signore tantissime persone bisognose di luce e di certezza; ha portato balsamo di consolazione alle ferite di chi era bastonato dalla vita e agli infermi; ha donato benedizioni a chi era smarrito, disorientato e a chi viveva in un’angosciosa solitudine. A lui si deve la costituzione della prima Caritas parrocchiale, così come oggi è pensata e strutturata e cioè, quale servizio di accoglienza ed ascolto e quale strumento per venire incontro alle esigenze dei più indigenti attraverso un generoso sostegno, anche e soprattutto materiale. Padre Burgio attingeva costantemente alle “sorgenti della salvezza”, con la preghiera, la meditazione, la contemplazione, la lode e la supplica al Signore. È stato un grande lavoratore nella Vigna del Signore perché il suo agire era fondato sul suo essere. Ecco perché possiamo dire di lui che è stato soprattutto un genuino ed autentico “testimone della fede”. E la sua testimonianza sacerdotale è l’eredità più ricca che noi abbiamo ricevuto e che conserviamo nel cuore. La prova di tutto questo è la Comunità parrocchiale della “Madre di Dio” che egli ha guidato per tantissimi anni, nonché l’amore, l’amicizia, il rispetto e la devozione che essa, ancora oggi, rende alla sua persona e alla sua memoria“. 

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La marcia della pace a Cagliari

In occasione della 53ª Giornata Mondiale della Pace, come di consuetudine, la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, l’Azione Cattolica Italiana, la Caritas Italiana e Pax Christi Italia, promuovono la Marcia per la pace che avrà luogo il 31 dicembre nella diocesi di Cagliari.
Si uniscono nell’organizzazione il Comitato promotore della Marcia della Pace in Sardegna e il Centro di Servizio per il volontariato «Sardegna Solidale», che per oltre un trentennio hanno proposto tale iniziativa in Sardegna.

Ogni guerra, in realtà, si rivela un fratricidio che distrugge lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana” ricorda papa Francesco nel Messaggio per la 53° Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il prossimo primo gennaio, e che quest’anno ha per tema “La Pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. “La guerra – spiega il papa – comincia spesso con l’insofferenza per la diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la volontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla superbia, dall’odio che induce a distruggere, a rinchiudere l’altro in un’immagine negativa, ad escluderlo e cancellarlo”. La guerra, aggiunge Bergoglio, “si nutre di perversione delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della differenza vista come ostacolo; e nello stesso tempo alimenta tutto questo”. Eppure, sottolinea il Messaggio, “il desiderio di pace è profondamente inscritto nel cuore dell’uomo e non dobbiamo rassegnarci a nulla che sia meno di questo. Come, allora, costruire un cammino di pace e di riconoscimento reciproco? Come rompere la logica morbosa della minaccia e della paura? Come spezzare la dinamica di diffidenza attualmente prevalente?”, domanda il pontefice evidenziando che “la cultura dell’incontro tra fratelli e sorelle rompe con la cultura della minaccia”. Occorre “abbandonare il desiderio di dominare gli altri e imparare a guardarci a vicenda come persone, come figli di Dio, come fratelli. L’altro non va mai rinchiuso in ciò che ha potuto dire o fare, ma va considerato per la promessa che porta in sé”, è il monito di Francesco per il quale “solo scegliendo la via del rispetto si potrà rompere la spirale della vendetta e intraprendere il cammino della speranza”.

La Marcia prenderà il via alle ore 17.00 da piazza San Michele, sul cammino ci saranno interventi e testimonianze per giungere presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria dove alle ore 22.00 si terminerà con la Santa Messa trasmessa su TV2000.

https://www.facebook.com/MarciaPaceCagliari

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Mons. Pappalardo: “Spendiamoci per il bene comune”

“Viviamo un tempo in cui lo straniero è considerato un nemico da cui difendersi e le persone più fragili solo un fastidio”. Così mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, nel suo tradizionale discorso dal balcone. “Le nostre relazioni sono improntate a una litigiosità sterile che impedisce il dialogo e ostacola la realizzazione del bene comune. L’accoglienza del povero e dell’immigrato sono un’occasione di arricchimento. C’è la necessità di servitori generosi, competenti e disinteressati pronti a spendersi per il bene comune, affinché nessuno resti solo e dimenticato” e di “progetti lungimiranti che trascurando il consenso immediato aprano la strada a nuovi scenari nel campo del lavoro e del futuro dei nostri giovani”. Nel Santuario si celebrerà l’Ottavario: giorno 20 il rientro del simulacro in Cattedrale.

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