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Gli auguri dell'arcivescovo Francesco Lomanto

La gioia nasce dal sentirci fratelli

Auguro di cuore a tutti una Santa Pasqua di pace, di bene e di gioia.
Di pace, accogliendo il dono del Risorto, che è la pace. Gesù risorto dice ai discepoli “Pace a voi” e la pace è Gesù, è risorto, e vive dentro di noi. Una Santa Pasqua di pace e di bene.
Il Bene impegna anche noi nel dono, nel servizio, nell’amore, nella costruzione del bene comune. Pace, bene e gioia. La gioia nasce dall’essere insieme, dal sentirci fratelli. E allora auguro di cuore a ciascuno, a tutti, di scoprire il senso forte e grande della fratellanza per essere davvero tutti fratelli.
Sostenerci per mano e affrontare con fiducia, con speranza l’avvenire, nonostante le difficoltà e le tribolazioni che possono presentarsi. Guardiamo con fiducia, con speranza, con animo lieto, il nostro cammino, il nostro avvenire. Sostenuti dalla forza e dalla presenza del Signore risorto che è con noi, cammina con noi, rimane con noi.
Buona Pasqua a tutti di cuore.

Mons. Francesco Lomanto

 

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Pasqua 2022, Mons. Lomanto: “Il nostro compito è di divenire pienamente umani”

“Dinanzi alla situazione difficile che tutti noi stiamo vivendo come portare il messaggio pasquale? Attraverso la nostra vita. Se noi incarniamo il mistero dell’amore di Dio sarà un linguaggio comprensibile da parte di tutti. Da chi crede e da chi non crede. Perché andiamo a toccare la sensibilità dell’uomo. Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto, che è anche delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Siciliana, questa mattina ai giornalisti e agli operatori della comunicazione di Siracusa in occasione dell’incontro che si è svolto in arcivescovado per il tradizionale scambio di auguri per la Pasqua. All’incontro, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, oltre ai giornalisti delle testate cartacee, web e radio, hanno partecipato il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo, che è anche Segretario nazionale Ucsi; il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente; il presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa, Alberto Lo Passo; il direttore del settimanale Cammino, Orazio Mezzio.

Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani. Se siamo pienamente umani ci avviciniamo a Dio perché siamo a immagine di Dio. Siamo chiamati a impegnarci a costruire la pace nel cuore e nella vita. Siamo chiamati a manifestare la presenza dell’amore di Dio nella nostra vita. Qualunque persona si sentirà incoraggiato da una persona che ama e vuole il bene dell’altro che è quello che ci ricorda Papa Francesco nella Fratelli tutti: noi abbiamo il coraggio di costruire il bene. Se ci muoviamo in questa linea saremo costruttivi”.

Mons. Lomanto ha ricordato i due anni di crisi pandemica e le conseguenze che avremo per tanto tempo: “La mancanza della pace anzi la presenza della guerra, delle guerre, e dei vari tipi di guerra. Non solo quella terribile dell’Ucraina a cui assistiamo, che sta scuotendo il mondo. Ma ci sono altre guerre, quelle che non vediamo. Intime, nascoste che riguardano la vita e la morale. Penso al cardinale Carlo Maria Martini che diceva che “La Pasqua è la vicenda di una vita passata attraverso la sofferenza e la morte, di un’esistenza ridonata a chi l’aveva perduta”. Penso che quello che stiamo vivendo dovrà farci guardare con fiducia l’avvenire, a unirci di più tra noi. Trasmettiamo agli altri il messaggio di una vita che non tramonta mai. Auguro una Pasqua di pace, bene e serenità”.

L’Ucsi Siracusa e l’Assostampa Siracusa hanno donato, a nome dei giornalisti, cinquanta chilogrammi di pane destinato alle famiglie in difficoltà della città. Quest’anno il pane è stato destinato alla Caritas della parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa, guidata dal parroco don Claudio Magro.

Il Covid 19  ha  messo in difficoltà tantissime  famiglie che prima di questa pandemia vivevano una vita serena – ha detto il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo -. La crisi editoriale che stiamo vivendo ha portato ad un impoverimento del territorio con la chiusura di due redazioni di importanti giornali regionali. Bisogna affrontare la crisi con un nuovo modo di pensare la professione. Oggi intanto bisogna fare piccoli passi di carità  che si concretizzano nel sentirci prima di tutto chiamati a compiere ogni giorno piccoli gesti d’amore verso le persone che incontriamo cercando di diventare attenti e sensibili soprattutto ai poveri silenziosi, cioè a coloro che spesso incontriamo nella nostra quotidianità ma che all’apparenza, per la loro dignità, cercano di nascondere le sofferenze e i disagi che stanno vivendo e capire come agire per aiutarli con i nostri strumenti di comunicazioni cercando di essere “ascoltatori” del grido che arriva dalle periferie”.

Il Santo Padre ci invita quest’anno ad ascoltare di più – ha detto il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente -. Forse noi giornalisti lo facciamo ma non siamo stati bravi a farci ascoltare. C’è una categoria professionale, cosciente del compito sociale che ha, che vuole andare avanti. Nonostante la crisi di questo settore. Abbiamo oggi uno stimolo ad essere coraggiosi di fronte ad un passaggio. Speriamo ci sia un dopo per la nostra categoria ma anche per il nostro territorio”.

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Chiamati a vivere oggi una missione ecclesiale

Noi siamo chiamati a vivere oggi una missione ecclesiale. Non solo la missione di essere uniti sempre più alla Chiesa visibile, ma di renderla anche particolarmente visibile in noi. Le proprietà per le quali la Chiesa si rende visibile al mondo come sacramento di Dio, debbono distinguere la nostra medesima vita, nellʼunità con Dio e con tutta lʼumanità, in ogni luogo, in ogni tempo“. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto che ha presieduto la messa crismale nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Concelebrano gli arcivescovi emeriti mons. Giuseppe Costanzo e Salvatore Pappalardo.
Accogliamo con animo grato gli oli che provengono dal Giardino della memoria delle stragi di Capaci, a trenta anni da quello evento criminale, e dalla munificenza dei produttori della Coldiretti che anche questʼanno rinnovano il loro dono” ha sottolineato l’arcivescovo che poi ha evidenziato il senso della celebrazione nel corso della quale i sacerdoti rinnovano gli impegni dell’ordinazione.

La messa crismale – che il vescovo celebra con i presbiteri della diocesi e durante la quale consacra il crisma e benedice gli oli – è una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui. Per questo motivo nella celebrazione i presbiteri rinnovano gli impegni assunti nel giorno dell’ordinazione, consolidando così il vincolo della fraternità sacramentale che li lega gli uni agli altri, nella consapevolezza che solo dalla costante e intima comunione con Cristo Risorto può scaturire la grazia che feconda il ministero sacerdotale. Questo rito rende visibile il mistero della Chiesa, sacramento di Cristo, che nello Spirito santifica ogni situazione della vita con la grazia dei sacramenti” ha detto mons. Lomanto.

Alla luce di questi significati, desidero evidenziare tre nessi profondi della messa crismale: il fondamento cristologico della benedizione degli oli, cioè il suo rapporto fondativo con Cristo, lʼUnto del Signore, intronizzato come re nella sua morte in croce; lʼunità con lo Spirito e la comunione con la Chiesa e con tutti gli uomini; il rapporto con il sacerdozio ministeriale“.

Cristo è lʼunità, ma è lo Spirito che opera lʼunità. Così Cristo è la verità, ma è lo Spirito che realizza la verità; il volto di Cristo è la bellezza e il suo corpo risorto è la gloria, ma è lo Spirito che rivela la bellezza e la gloria. Nello Spirito Santo, che è lo Spirito del Cristo, ognuno vive la vita di tutti e tutti vivono la vita di ognuno. La nostra unità non dipende dal fatto che amiamo gli altri, piuttosto il nostro amore dipende dallʼunità che lo Spirito Santo ha compiuto in Cristo per tutti gli uomini. Nello Spirito Santo viviamo una comunione di amore: non solo con Dio, ma anche con tutti gli uomini e con gli uomini di tutti i tempi. Lo Spirito Santo realizza lʼunità. E noi, vivendo il mistero dello Spirito, rendiamo visibile questa comunione immensa di amore che ci fa una sola cosa con tutti: una sola cosa con Dio nella santità; una sola cosa con gli uomini di tutti i tempi nellʼapostolicità, che è lʼunità del tempo; una sola cosa con gli uomini nella cattolicità, che è lʼunità dello spazio“.

Il cammino del credente verso Dio, nellʼadesione a Cristo e nellʼabbandono allo Spirito, è un cammino di successive consacrazioni che implicano una coscienza sempre più piena di quello che importa il battesimo stesso. Dopo la consacrazione battesimale, infatti, viene quella della confermazione: anche questa è una consacrazione, perché anche nella cresima ci viene dato di nuovo lo Spirito, che con i suoi doni agisce sulle nostre potenze – intelletto, volontà – rendendole più docili a un’azione soprannaturale. In seguito, a parte i sacramenti, avviene un’altra consacrazione: la conversione, non tanto dal peccato alla grazia, ma da una vita di fede tradizionale o ricevuta passivamente a una vita che implica un rapporto personale col Dio vivente, un rapporto del figlio col Padre. Un prete che prega rimane, alla radice, un cristiano che ha compreso fino in fondo il dono ricevuto nel battesimo. Un prete che prega è un figlio che fa continuamente memoria di essere figlio e di avere un Padre che lo ama. Un prete che prega è un figlio che si fa vicino al Signore.

Inoltre, vi chiedo di pregare per i presbiteri che questʼanno celebrano le ricorrenze speciali della loro ordinazione sacerdotale. Il 50esimo anniversario: Mons. Michele Giansiracusa, Mons. Salvatore Marino, Sac. Sebastiano Gulinello. Il 25esimo anniversario: P. Pietro Giarracca, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Siracusa; i Sacerdoti Vincenzo Cafra, Dionisio Candido, Luigi Corciulo, Alfio Li Noce, Mons. Salvatore Garro. Preghiamo anche per i sacerdoti e i diaconi che non hanno potuto partecipare a questa celebrazione, perché anziani o impediti dalla malattia, per chi sta soffrendo e offrendo il proprio ministero nel martirio della carità. Il Signore conceda loro unʼabbondante effusione del suo Spirito di consolazione e di fortezza. Un ricordo particolare va ai sacerdoti che sono stati chiamati alla casa del Padre: Sebastiano Teodoro, Francesco Maria Grazia Sortino, Cesare Vaccaro, Fra Vittorio Midolo. Accogliamo con viva gratitudine le manifestazioni di affetto e di preghiera verso il presbiterio che in questo Giovedì Santo mi sono pervenute dai tre Monasteri di clausura presenti nella Diocesi“.

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Sii pace: l’arcivescovo Lomanto incontra gli studenti

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, incontra gli studenti delle scuole secondarie superiori.
Si intitola “Sii pace” l’incontro che avrà luogo martedì 12 con inizio alle ore 9.30 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
Interverranno anche Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; Francesco Priolo, rettore dell’Università degli studi di Catania; Oliviero Forti, responsabile politiche migratorie della Caritas Italiana; MakSym Ryabukha, direttore della Casa salesiana “Maria Ausiliatrice” di Kiev.
Si tratta del primo evento che promuoviamo da quando abbiamo superato le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria – spiega don Santo Fortunato, direttore dell’Ufficio per la Pastorale giovanile -. L‘arcivescovo Lomanto ha espresso il desiderio di incontrare gli studenti in prossimità della Pasqua ed è nato questo appuntamento che inevitabilmente sarà caratterizzato anche dal difficile momento che stiamo vivendo. Siamo contenti perchè tutti gli istituti scolastici hanno confermato la loro adesione, ma compatibilmente con la capienza del tempio mariano, alcune scuole si collegheranno in diretta streaming per poter seguire l’evento“.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulle pagine facebook di Arcidiocesi di Siracusa e Pastorale Giovanile Siracusa.
Siamo contenti per i quattro ospiti che dialogheranno con gli studenti – conclude don Santo Fortunato -. Saranno testimonianze importanti che sono convinto faranno riflettere i giovani. Avremo un collegamento da Kiev e poi dalla Caritas di Roma. Ma prima porremmo delle domande al direttore di Avvenire e al rettore dell’università di Catania. Al termine dell’incontro sarà distribuito un segnalibro sul quale abbiamo stampato la preghiera del giovane composta per l’occasione dal nostro arcivescovo”.
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La Via Crucis: una sconfitta che diventa speranza dell’amore

Migliaia di fedeli hanno preso parte ieri sera alla Via Crucis Cittadina promossa dal Vicariato delle parrocchie di Siracusa e organizzata dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime presso l’Anfiteatro romano del Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa.

Ritrovarci qui ci ricorda come la nostra fede, il cristianesimo, rimanendo fedele al Vangelo assume un volto nella vita e nella storia. Ricordiamo la grandezza dell’amore di Dio che condivide la nostra umanità sia le debolezze e la miseria umana e dall’altra parte guardiamo alla presenza di Maria presso la croce che segue il suo figlio Gesù: è per noi motivo di consolazione e speranza perchè Gesù nulla rifiuta alle sue sante lacrime” ha detto mons. Lomanto all’inizio della preghiera del Pio esercizio della Via Crucis in ricordo di tutte le vittime del Covid-19 e di chi sta subendo la dolorosa croce nell’orrore della guerra.
L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha guidato il momento di preghiera. A tutti i partecipanti è stato donato il libretto “La Passione di Gesù nel silenzioso Pianto della Madre”, con le meditazioni della Via Crucis scritte dal compianto mons. Pio Vittorio Vigo, arcivescovo emerito di Acireale, che lo scorso anno ha terminato il suo pellegrinaggio terreno.

Dio non è insensibile al nostro pianto: conosce la nostra sofferenza, ascolta il nostro grido e si pone accanto soprattutto nel momento del dolore e dello smarrimento. La Via della Croce non è il vicolo cieco del dramma dell’umanità schiacciata sotto la pesante pietra del sepolcro. Quella che sembrava una sconfitta senza possibilità di replica, diventa la speranza dell’amore che vince sempre: la Passione di Cristo decreta la definitiva sconfitta della morte e del peccato” ha concluso mons. Lomanto. 

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Alla scuola della Parola dell’arcivescovo Lomanto

Torna la Scuola della Parola nella chiesa Cattedrale di Siracusa. Sabato 2 aprile, alle ore 20, mons. Francesco Lomanto incontrerà i giovani della Diocesi. Tema dell’incontro, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, sarà “I discepoli di Emmaus”.
Purtroppo l’emergenza sanitaria ha impedito si svolgesse l’iniziativa diventata un appuntamento fisso nel calendario diocesano. Adesso l’arcivescovo ha voluto riprendere il momento di preghiera nell’ultimo sabato del periodo quaresimale.
Un momento di preghiera e condivisione in preparazione alla Pasqua – ha evidenziato don Salvo Spataro, direttore dell’ISSR San Metodio – che l’arcivescovo ci offrirà sul cammino dei discepoli di Emmaus. Nel Sinodo che la Chiesa sta vivendo è fondamentale il camminare insieme”.
L’incontro, naturalmente aperto a tutti, si soffermerà sull’immagine dei discepoli di Emmaus
che uscendo da Gerusalemme, lungo la strada incontrano Gesù Risorto, senza riconoscerlo subito. Solo dopo aver ascoltato le sue parole e aver ‘spezzato’ il pane con Lui, i due discepoli lo riconoscono. Cercare quindi di ascoltare, alla luce delle Scritture, i fedeli nelle parrocchie, nei gruppi e nelle aggregazioni.

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Cammino, da 40 anni al servizio della verità

I giornalisti stanno vivendo, forse più di altre categorie, una crisi difficile, dalla quale non sarà facile rialzarsi. In un periodo nel quale assistiamo alla scomparsa dei giornali, soprattutto dei quotidiani, celebriamo il 40esimo anniversario del settimanale cattolico della nostra Diocesi, Cammino, che esprime la capacità di rinnovarsi nel servizio della verità, nel sostegno alla missione evangelizzatrice della Chiesa e nel confronto con i segni dei tempi”. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, benedice una sacra immagine di Gesù posizionata nei locali della nuova redazione del settimanale Cammino. Locali messi a disposizione dalla Diocesi che ospiteranno, oltre alla redazione, anche la sede provinciale dell’UCSI, Unione cattolica stampa italiana. L’arcivescovo Lomanto ha sottolineato la laicità per la missione evangelizzatrice, una dimensione fondamentale per il servizio alla verità. Ed ha richiamato le parole del Santo Padre nel messaggio per la 55esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul «rischio di un appiattimento in “giornali fotocopia” o in notiziari tv e radio e siti web sostanzialmente uguali, dove il genere dell’inchiesta e del reportage perdono spazio e qualità a vantaggio di una informazione preconfezionata, “di palazzo”, autoreferenziale, che sempre meno riesce a intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone, e non sa più cogliere né i fenomeni sociali più gravi né le energie positive che si sprigionano dalla base della società».
All’inaugurazione dei locali, in via Lentini 42 a Siracusa, era presente il presidente nazionale della FISC (Federazione italiana settimanali cattolici) Mauro Ungaro: “L’augurio al Cammino è di saper ancora ascoltare facendo emergere, come ha fatto in questi primi 40 anni, tante storie di quotidiana speranza che hanno come protagonisti gli uomini e le donne che vivono nel nostro territorio perché la loro testimonianza divenga davvero esperienza condivisa e narrazione sinodale” ha detto Ungaro. “Il territorio non rappresenta solo ciò di cui ci occupiamo ma coloro a cui ci rivolgiamo, che ascoltiamo e di cui parliamo: le persone che lo abitano e lo costituiscono, la generazione presente, quelle passate e quelle future. È stato scritto che la Chiesa sta in terra come una pianta con radici ben solide, legate al paese ed alle città ma è sempre in mare aperto per evangelizzare nuovi territori e terre sconosciute. Il legame con il territorio, quindi, non è un ostacolo né un invito al campanilismo ma il trampolino di slancio per aprirsi ulteriormente all’altro”.

Francesco Lomanto, Alessandro Ricupero, Mauro Ungaro

Subito mi vengono alla memoria quanti hanno speso energie di mente e di cuore per prepararlo e diffonderlo, con passione grande, nelle diverse parti della diocesi – ha detto Salvo di Salvo, tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia -. A mons. Gozzo, padre Inserra e padre Pippo Lombardo che negli ultimi tre decenni hanno speso la loro vita per il giornalismo cattolico e siracusano. Il nostro settimanale è stato ed è e sarà per la nostra diocesi uno strumento indispensabile per garantire comunione e discernere criticamente i diversi avvenimenti della Chiesa e del mondo. Questo anniversario susciti il desiderio di considerare questo strumento di comunicazione come uno dei sussidi indispensabili alla evangelizzazione per arrivare in ogni ambiente, una possibilità quindi per una “Chiesa in uscita”, come afferma Papa Francesco”.

All’incontro hanno partecipato anche mons. Maurizio Aliotta, direttore dell’Ufficio per la pastorale delle Comunicazioni sociali e della cultura della Diocesi di Siracusa; Domenico Interdonato e Alberto Lo Passo, rispettivamente presidente UCSI Sicilia e presidente UCSI Siracusa. “Un evento che si realizza proprio mentre in città si stanno spengono le luci delle prestigiose redazioni provinciali dei quotidiani siciliani, cioè mentre si materializza la crisi della carta stampata – ha detto il direttore del Cammino, Orazio Mezzio -. In quest’anno cureremo la digitalizzazione dell’archivio editoriale e fotografico, per metterlo a disposizione del patrimonio culturale della città”. Un modo per non disperdere la memoria collettiva. Siamo passati al web ma continuiamo ad uscire in edizione cartacea. La linea editoriale resta sempre quella di contribuire al dibattito fra le persone, soprattutto oggi che ci troviamo a vivere in una dimensione dove non sappiamo quale futuro ci attende ha concluso Mezzio.
“Portiamo avanti un progetto che ha otto lustri di vita e che grandi uomini di una grande Chiesa hanno voluto, concepito, portato avanti – ha aggiunto Luca Marino, presidente della cooperativa Cammino -. Ne siamo gli indegni eredi, in un contesto sociale, economico, ecclesiale certamente complesso e complicato”. Un saluto è arrivato anche dal segretario provinciale dell’Assostampa Prospero Dente mentre le testimonianze sono state di tre storici collaboratori della testata giornalista: Marco Fatuzzo, Gianni Failla e Giuseppe Matarazzo.

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Raccolta di fondi per sostenere la popolazione ucraina

Una raccolta fondi domenica 6 marzo per “dare un segno concreto di solidarietà e comunione verso i nostri fratelli e sorelle ucraini che stanno vivendo il dramma della guerra“. E’ l’invito che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha rivolto alla comunità diocesana.

L’Iban per il versamento delle offerte raccolte in occasione dell’emergenza Ucraina è:
Arcidiocesi di Siracusa – Caritas
IT 96 N 03069 09606 100000017300                                                                 specificando nella causale “Emergenza Ucraina”

In un clima di grande instabilità e di continui cambiamenti non è consigliabile acquisire, donare ed inviare generi materiali – scrive mons. Lomanto – poiché si rischierebbe di disperdere risorse preziose e non necessarie in questo specifico frangente. Risulta invece determinante avviare una campagna di raccolta fondi per sostenere azioni rappresentate come le più necessarie in questo momento da parte della Caritas Ucraina: predisposizione di alloggi e spazi protetti; forniture di materiale igienico; fornitura di cibo e acqua; organizzazione in sicurezza dei trasporti e servizio di sostegno psico sociale per i bambini e le famiglie in condizioni di vulnerabilità“.

La Presidenza della CEI rinnova l’appello già espresso: si depongano subito le armi e si promuova ogni azione a favore della pace.
La Presidenza invita a sostenere la raccolta fondi, avviata da Caritas Italiana, per far fronte ai bisogni immediati delle popolazioni vittime del conflitto, chiamando anche alla prossimità con le sorelle e i fratelli ucraini che sono nel nostro Paese. In questa fase è importante non disperdere le azioni ma seguire le indicazioni che Caritas Italiana fornirà in base all’evoluzione della situazione.
Caritas Italiana è in costante collegamento con le Caritas in Ucraina, in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internationalis e resta accanto alla popolazione, confermandosi una presenza instancabile nell’emergenza, con una costante attenzione alle persone. Inoltre, a fianco e a supporto delle Caritas dei Paesi confinanti, si adopera per l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra. Si stima che nei prossimi giorni tra uno e cinque milioni di ucraini potrebbero cercare rifugio in Europa: l’intera rete delle Caritas diocesane su tutto il territorio nazionale sostiene le azioni necessarie per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione in sofferenza o in fuga e a contribuire all’accoglienza di quanti arriveranno in Italia.

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