Un ricordo di Rosario Livatino, magistrato ucciso in un agguato all’età di 38 anni. Stasera alle ore 20.30, nella Chiesa Cattedrale a Siracusa, avrà luogo l’incontro “Martire di Cristo nella verità e nella giustizia – Ricordo di Rosario Livatino” con mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo metropolita di Agrigento e mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo Metropolita di Siracusa. L’arcivescovo di Agrigento porterà la Reliquia della camicia insanguinata di Rosario Livatino.
Livatino venne ucciso la mattina del 21 settembre 1990 sul viadotto Gasena lungo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta mentre, alla guida della propria auto, si recava in Tribunale. Per la sua morte sono stati individuati, grazie ad un testimone oculare, i componenti del gruppo omicida e i mandanti, e tutti sono stati condannati, in tre differenti tronconi processuali.
Il 9 maggio del 2021, nella cattedrale di San Gerlando ad Agrigento, è stato proclamato beato nella messa celebrata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi.
Nel decennio dal 29 settembre 1979 al 20 agosto 1989, come sostituto procuratore della Repubblica, Livatino si è occupato delle più delicate indagini antimafia, di criminalità comune ma anche, nel 1985, di quella che poi negli anni 1990 sarebbe scoppiata come la “Tangentopoli siciliana”. Il servizio che, dal 21 agosto 1989 al 21 settembre 1990, egli presta al Tribunale di Agrigento è di giudice a latere nella sezione penale, e in quanto tale, si dedica in modo speciale alle misure di prevenzione, incluse quelle patrimoniali. “S.T.D.”. Sono le tre lettere, all’inizio non decifrate, poi identificate come le iniziali dell’espressione “sub tutela Dei“: lettere che segnano l’affidamento al Signore di tutto ciò che per Rosario Livatino ha senso, dalla vita familiare al lavoro, dalle preoccupazioni per l’incolumità propria e altrui alle speranze di matrimonio. Per questo le si incontra spesso nelle pagine delle sue agende.
“Livatino è un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni” ha detto di lui Papa Francesco nel discorso “Ai Membri del Centro Studi Rosario Livatino” il 29 novembre 2019.
Rosario Livatino affermava: “Il compito del magistrato è quello di decidere. Orbene, decidere è scegliere e, a volte, tra numerose cose o strade o soluzioni. E scegliere è una delle cose più difficili che l’uomo sia chiamato a fare. Ed è proprio in questo scegliere per decidere, decidere per ordinare, che il magistrato credente può trovare un rapporto con Dio. Un rapporto diretto, perché il rendere giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è dedizione di sé a Dio. Un rapporto indiretto per il tramite dell’amore verso la persona giudicata”.
Prima dell’incontro, stasera alle ore 19.00, celebrazione dei Primi Vespri della Solennità presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto. Al termine il sindaco di Siracusa, a nome della città, offrirà un cero votivo ed i sindaci della Diocesi offriranno un dono del loro territorio.