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Messaggio dell'arcivescovo Lomanto per l'anniversario della dedicazione della Cattedrale

“Vivere nella Chiesa vuol dire crescere nella comunione di Cristo”

La festa della Dedicazione della nostra Cattedrale costituisce una singolare occasione per approfondire la nostra identità di credenti in Gesù Cristo per riflettere – come comunità ecclesiale – sull’importanza di far parte del suo corpo mistico“. Lo scrive l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel messaggio inviato ai presbiteri e a tutti i fedeli in occasione dell’anniversario della dedicazione della Chiesa Cattedrale.

«Nell’edificio la comunità è chiamata a riconoscere la sua identità e la sua vocazione al culto spirituale» (L. Chengalikavil, La dedicazione della chiesa, 69).

“Mi soffermo rapidamente su tre punti: Cristo è fondamento della Chiesa; Cristo è la fonte della grazia e della santità; Cristo è la linfa vitale della missione della Chiesa.

Cristo è il fondamento della Chiesa 

«Gesù Cristo è il fondamento della Chiesa… noi siamo delle pietre vive che fanno crescere questo edificio… l’armonia la fa lo Spirito Santo» (Francesco, Messa Cappella della Casa S. Marta, 9.11.2017). (…)
La costruzione esprime il raduno del popolo di Dio. E, infatti, la Chiesa, costruita nella celebrazione con pietre vive che sono i fedeli, viene edificata nella santità grazie all’azione dello Spirito Santo. La santità è, infatti, la vita di Gesù comunicata alla Chiesa. E noi viviamo la santità nella misura in cui ci immergiamo nella vita del Corpo mistico di Cristo.
Lo Spirito Santo anima tutta la Chiesa ed è il principio della nostra stessa vita nel Corpo di Cristo: solo se animati dallo Spirito possiamo – non nell’individualismo, ma nell’armonia della comunione – vivere secondo il cuore di Gesù.
Vivere nella Chiesa non vuol dire farsi santi da soli, ma crescere nella comunione di Cristo secondo l’efficacia dello Spirito Santo. (…)

Cristo è la fonte della grazia e della santità

Cristo – pietra angolare e fondamento immutabile dellʼedificio spirituale che è la Chiesa – è la pienezza della divinità, il fulcro dell’unità, la fonte della grazia e della santità. È Lui il principio della vita cristiana che fa vivere nella grazia di Dio lʼimpegno di santificazione. (…)
Sia salda in noi la convinzione che, solo chi vive in Cristo nello Spirito Santo, crea quella comunione con i fratelli che garantisce continuità con il passato e slancio nella missione.


Cristo è la linfa vitale della missione della Chiesa

Nella Chiesa la comunità è chiamata a riconoscere la sua identità, la sua vocazione al culto spirituale e alla missione nel mondo.
La Chiesa, Corpo mistico del Cristo, ha anche la specifica missione di adunare gli uomini che vivono nel tempo. La Chiesa è sacramento della presenza di Dio nella storia che ripresenta ogni giorno il mistero dell’Incarnazione divina. La Chiesa, infatti, mentre vive nel culto la dimensione verticale del suo rapporto con Dio, nello stesso tempo esprime nella carità missionaria la dimensione orizzontale del suo rapporto con gli uomini. (…) Sia Cristo la pietra angolare della nostra vita e del nostro agire, affinché con la forza dello Spirito Santo – nella comunione ecclesiale – possiamo diventare testimoni dell’Amore di Dio Padre nel mondo.


Francesco: sia il 2021 un anno di fraterna solidarietà e di pace per tutti

All’inizio di ogni nuovo anno la Chiesa festeggia Maria Santissima Madre di Dio. E’, dunque, sotto il suo sguardo materno, dice il Papa all’Angelus di questo 1.mo gennaio 2021, pronunciato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, che tutti noi riprendiamo “il cammino lungo i sentieri del tempo, affidando le nostre angosce e i nostri tormenti a Colei che tutto può”. Se guardiamo il presepe, aggiunge Francesco, indicando quello accanto a lui, “vediamo che Gesù non c’è sulla culla, e mi hanno detto che la Madonna ha detto: ‘Ma, me lo fate tenere un po’ in braccio questo figlio mio?’. La Madonna fa così anche con noi, continua il Papa, ci vuole tenere tra le braccia “per custodirci come ha custodito e amato il suo Figlio”.

Oggi si celebra anche la Giornata Mondiale della Pace e Francesco ricorda che il tema è la cura del prossimo e del creato come via alla pace. Osserva che le sofferenze patite dall’umanità nell’anno appena terminato, in particolare la pandemia, sono l’evidenza di quanto sia necessario interessarsi gli uni degli altri.

Potremo costruire la pace, sottolinea Papa Francesco, se l’avremo dentro di noi e con chi ci sta vicino, soprattutto prendendoci cura di chi si trova nel bisogno. E’ una nuova cultura quella che deve crescere per “sconfiggere l’indifferenza, sconfiggere lo scarto e la rivalità, che purtroppo prevalgono”.

Ed è a Maria, Madre del ‘Principe della pace’ che il Papa si rivolge perché ci ottenga da Dio il dono della pace, dono che va chiesto nella preghiera, sostenuto con il dialogo e con azioni che rispettino le esigenze della verità e della giustizia e le legittime aspirazioni dei singoli e dei popoli. Papa Francesco conclude, quindi, con l’auspicio che dovunque regni la pace nei cuori, nelle famiglie, nel lavoro, nelle Nazioni. E’ la pace, ripete il Papa, ciò di cui abbiamo bisogno, oggi che la vita “è sistemata dalle guerre, dalle inimicizie, da tante cose che distruggono… vogliamo pace. E questo è un dono”.

Adriana Masotti
Città del Vaticano
(Da VaticanNews)

Il Papa, sarà un buon anno se ci prenderemo cura del prossimo

Benedire, nascere e trovare: sono i tre verbi della liturgia, dei quali il Papa, nella prima omelia dell’anno, per la festa della Madre di Dio e in occasione della 54/a Giornata mondiale della Pace, dona ai fedeli l’interpretazione. Benedire, spiega Francesco, non vuole essere una pia esortazione, ma una precisa richiesta.

Ed è importante che anche oggi i sacerdoti benedicano il Popolo di Dio, senza stancarsi; e che pure tutti i fedeli siano portatori di benedizione, benedicano. Il Signore sa che abbiamo bisogno di essere benedetti: la prima cosa che ha fatto dopo la creazione è stata dire bene di ogni cosa e dire molto bene di noi.

L’arcivescovo Francesco: “Riscopriamo la nostra umanità”

Con viva cordialità rivolgo a tutti l’augurio di un Santo Natale.

Invito ad accogliere nel Vostro cuore il Bambino Gesù per farne della Sua presenza il contenuto, sempre più unico della Vostra vita. Il centro stabile, perenne ed unificante dei Vostri legami, del Vostro pensare e del Vostro agire e del Vostro vivere. 

Vi auguro di camminare sempre in avanti. Di elevare il cuore in alto con entusiamo, con gioia, con fiducia e speranza nel Signore che viene per sostenerci e guidarci nei passi della nostra vita: andare avanti con il cuore in alto e con lo sguardo sempre proiettato nel Signore Gesù, nel mistero del suo amore infinito. Viviamo momenti difficili, la crisi pandemica che limita tanto la nostra umanità. Una crisi che diventa sociale ed economica. Dinanzi a tutto questo reagiamo con la nostra fede e la nostra speranza nel Signore. Accogliamo il Bambino Gesù nella nostra vita ed andiamo avanti insieme riscoprendo la nostra umanità, riscoprendo di essere fratelli, tutti fratelli. Una sola cosa. Con questo pensiero auguro a tutte le famiglie, a tutti i giovani, anziani, a tutti gli uomini e le donne.
Auguro un Santo Natale di pace, di bene e di gioia. Auguri!

† Mons. Francesco Lomanto
Arcivescovo di Siracusa

 

Concorso Unicef sulla patrona siracusana

Migliaia di lettere dei bambini per Santa Lucia

Il Comitato Italiano per l’Unicef ha indetto il concorso “Lucia : giovane educatrice e luce del mondo“ rivolto alle studentesse e agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie della provincia di Siracusa, Bergamo e Brescia.
Per partecipare al concorso bastava inviare  un elaborato, sotto forma di lettera,  rivolto alla martire siracusana in cui ciascun  partecipante poteva dialogare con la patrona ricordandone magari la storia.
Prima della celebrazione presieduta dall’arcivescovo Francesco Lomanto per l’ottava,  nella Cattedrale, sono state consegnate simbolicamente  ai piedi del simulacro argenteo di Santa Lucia, da parte dei bambini Chiara Maniscalco, Francesco e Angelo Tamburini circa mille lettere scritte dai bambini di Bergamo, Brescia e Siracusa. L’iniziativa introdotta dall’avv. Pucci Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, alla  presenza del sindaco Francesco Italia, della presidente nazionale dell’Unicef Carmela Pace, del referente Kàiros, Salvatore Sparatore, del sindaco dei ragazzi Leonardo Tiralongo, della presidente provinciale Unicef  Pina Cannizzo, della referente Unicef Scuola di Siracusa, Angelica Romano.
La devozione verso Lucia, santa e patrona di Siracusa, amata anche a Bergamo  – ha spiegato da Carmela Pace – ci ha accomunati  in un momento di grande sofferenza dovuta all’emergenza sanitaria del coronavirus; lo studio della figura di Santa Lucia ha esaltato i valori di solidarietà e amicizia e soprattutto ha coinvolto molti bambini, con la loro genuina partecipazione”.
La figura di Lucia è l’ esempio di una giovane donna che con coraggio e sacrificio ha lottato per le proprie idee, diventando ancora oggi modello da seguire.

Messaggio di Natale del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale ItalIana

Ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente

 

 

 

Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza (Is 52,7)

 

 

Quante volte ci è capitato di attendere trepidanti una buona notizia che riguarda noi stessi, i nostri cari, i nostri amici o la comunità in cui viviamo? Sembrano mo- menti interminabili, lunghissimi, talora angosciosi. E questo, soprattutto, quando è in gioco qualcosa d’importante o la vita stessa. Sono istanti in cui scorrono i fotogrammi della storia personale e, guardandoli attentamente, si ridimensionano le velleità, si rimpiange il tempo perduto, si apprezzano le cose genuine anche se piccole, si ringrazia per i doni ricevuti immeritatamente. Proprio l’attesa di una novità radicale e definitiva in una situazione di oppressione e di affanno era la condizione del popolo d’Israele, descritta dal profeta Isaia tanti secoli fa. Ma è anche la condizione di ciascuno di noi, delle nostre comunità, delle nostre famiglie, della nostra società. Una condizione resa ancora più precaria dalla crisi sanitaria e sociale che stiamo attraversando e che ci ha messo di fronte, una volta ancora, alla nostra vulnerabilità di fronte agli eventi. Guardiamo con preoccupazione alla situazione del nostro Paese, dove le immagini dello shopping natalizio si sovrappongono ai volti delle persone che ingrossano le file davanti alle Caritas diocesane e all’elenco sempre più lungo delle vittime del Covid-19.

Tutti insieme siamo in ascolto delle fatiche, delle speranze, dei bisogni materiali – ma anche spirituali – di un popolo che non smette di guardare alla speranza, alla Stella. L’ascolto si fa preghiera e questa spinge all’impegno concreto. Lo abbiamo ricordato nel recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia”: «Ci sembra di intravedere, nonostante le immani difficoltà che ci troviamo ad affrontare, la dimostrazione che stiamo vivendo un tempo di possibile rinascita sociale».

Ed ecco che nel silenzio della notte, prolungata dalla pandemia, sappiamo per fede che sta per fare capolino la voce dell’angelo, che porterà la notizia attesa da sempre: «Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (cf. Lc 2,10-11). La luce del Mistero incarnato squarcia le tenebre. L’attesa diventa inno di lode e ringraziamento. Nella Messa celebrata nella notte del Natale diventa invocazione: «O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a noi, che sulla terra contempliamo i suoi misteri, di partecipare alla sua gloria nel cielo».

Questo l’annuncio, antico e sempre nuovo, che abbiamo cominciato a contemplare in Avvento e che vorremmo consegnare idealmente ancora una volta alla comunità cristiana in questo Natale: il “vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio” (Mc 1,1). Nella grotta di Betlemme, in modo paradossale, risplende tutta la luce gentile del nostro Dio. In ginocchio davanti al Bambino, insieme con Maria e Giuseppe, siamo consapevoli della nostra finitudine e vulnerabilità, percepiamo appieno la nostra debolezza di fronte alla potenza della nascita del Salvatore, che non ha esitato a farsi piccolo tra i piccoli per venire in mezzo a noi. Quel Bambino è la notizia che attendevamo; è lui il Messia che incoraggia i discepoli ad andare per le strade del mondo; è lui la pace che vince le guerre e le paure; è lui la salvezza che viene dall’alto e che ci rende una comunità di risorti.

Ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile. Come Pastori, come sacerdoti, ma prima ancora come membra di uno stesso corpo, siamo accanto alla sofferenza e alla solitudine di ciascuno per prenderne una parte, per sollevare insieme un pezzo di croce e renderla meno pesante.

A tutti i credenti e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà auguriamo di farsi trovare pronti la Notte di Natale, quando la buona notizia del Bambino Gesù busserà alla porta dei nostri cuori. Aprite la porta al Signore che nasce e non abbiate timore di salire, un passo alla volta, tenendo la mano del fratello, sul monte del dolore dell’umanità per annunciare a tutti che il nostro Dio è ancora l’Emmanuele, è il Dio-con-noi.

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Buon Natale.

Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale ItalIana

Santa Lucia: una luce che illumina il nostro cammino

Celebriamo la festa di Santa Lucia: una luce che illumina il cammino della nostra vita, che ci orienta. Gesù“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nell’omelia dei Vespri solenni nella chiesa Cattedrale piena di fedeli secondo il massimo numero consentito dalle disposizioni per contenere l’emergenza sanitaria. Presente il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che al termine a nome della città ha donato un cero alla Santa.

Santa lucia è il riflesso della Luce di Gesù Bambino, che era nel buio della storia. Lei ci prepara a vedere la luminosa bellezza di Gesù che a Natale contempliamo nell’umile grotta di Betlemme. Lucia è innanzitutto la vergine casta, la martire fedele. L’amore a Gesù ha segnato la sua vita e la sua morte. E’ questo il primo insegnamento della giovane Lucia: la vita e la morte hanno un senso solo in Gesù. Lucia ha scelto di vivere veramente il Vangelo ed il comandamento dell’amore. Ma Lucia ha vissuto il suo amore per Gesù nell’amore verso gli altri. Verso sua madre inferma e verso i poveri. Chiediamo con fiducia il suo potente patrocinio per noi, per i nostri cari, per la nostra città, per il mondo intero.
Santa Lucia non ha mai perso la speranza, si è affidata nelle mani di Dio. Il Signore non lascerà inascoltate le nostre preghiere.
La vera ricchezza di Santa Lucia sono i poveri, perchè distribuendo loro i suoi beni terreni, diventa più simile a Gesù, il quale da ricco che era si fece povero per noi.
L’esperienza della pandemia, le difficoltà del momento, non ci devono richiudere in noi stessi, nel nostro egoismo. Come Santa Lucia dobbiamo rivolgere lo sguardo verso chi è maggiormente nel bisogno. Così l’amore del Signore illuminerà la nostra intelligenza, rinvigorirà la nostra forza e alimenterà la nostra carità. Santa Lucia ci illumini e ci sostenga nel cammino della carità fraterna.

Carissimi fratelli e sorelle che Gesù viva in noi: è questa la santità che dobbiamo perseguire. Anche noi come Lucia siamo chiamati ad essere presenza di Gesù. Così nelle nostre scelte e nelle nostre azioni potremo diventare luce per gli altri“.

Questa mattina Pontificale di Santa Lucia alle ore 10.30 nella chiesa Cattedrale presieduto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. La solenne celebrazione sarà trasmessa sui canali social dell’Arcidiocesi, la pagina Facebook e il canale you tube, e sulla pagina Facebook della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Si ringraziano le emittenti televisive Medical Excellence, Teleuno Tris, Video 66, Wltv che trasmetteranno la celebrazione.

Santa Lucia, luce per la via alla santità

“Santa Lucia, luce per la via alla santità” è il tema scelto quest’anno dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia per vivere questa festa ridimensionata dall’emergenza sanitaria in corso. Annullate inevitabilmente le processioni, la Deputazione guidata dall’avv. Giuseppe Piccione propone comunque un programma intenso ricco di celebrazioni e momenti di preghiera ma anche iniziative che coinvolgeranno i giovani ed una proposta per i pellegrini.

Quest’anno – ha sottolineato Mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale – abbiamo una festa particolare: legata all’emergenza sanitaria e per il nuovo arcivescovo in Diocesi. Nel suo stemma Sanctificate in meritate ci ha dato opportunità di riflettere sull’attenzione alla santità. Cosa significa essere consacrati nella verità: verità a Cristo e consacrati a Cristo. Questo cammino di santità ci ha spinto a prendere in considerazione la figura di Santa Lucia: Lucia con la sua luce illumina la via della santità. Una settimana dell’Ottavario sarà di preghiera e riflessione per riscoprire alcuni dei santi più significativi in Diocesi. Cominciamo da San Marciano, il primo vescovo della Diocesi. Parleremo anche di San Metodio a cui è dedicato l’Istituto di scienze religiose. Un altro siracusano diventato capo della chiesa d Costantinopoli. Sarà presentato un santo del 1300, un eremita, una realtà ulteriormente diversa. Avremo il beato Federico Campisano, le cui ossa sono state ritrovate in un armadio dopo secoli. Poi San Zosimo e infine una santa contemporanea che è suor Chiara Di Mauro, per la quale è in corso un processo di beatificazione. Abbiamo cercato di far vedere che Santa Lucia, nostra sorella e punto di riferimento non è la sola. Queste figure che hanno vissuto in pienezza l’Eucarestia diventano per noi punto di riferimento. Lucia quest’anno viene vista come luce che illumina il cammino di tutti i cristiani“.

Al Pontificale in Cattedrale è prevista la partecipazione di 100 persone, capienza massima per questo periodo di emergenza sanitaria – ha spiegato l’avv. Giuseppe Piccione -. Alle 18 porterò le reliquie di Santa Lucia in Basilica, a ricordo della processione, mentre alle 19 il vicario generale dell’Arcidiocesi celebrerà in Cattedrale. Sabato incontro dell’arcivescovo con i giovani a cura del Servizio diocesano di pastorale giovanile. Anche questo trasmesso on line. Un momento i coinvolgimento per i giovani. La nostra idea è a maggio di incentrare tutto sulla figura dei giovani, Santa Lucia giovane fra i giovani. mancheranno i momenti della processioni che vedeva una partecipazione immensa nelle strade. Non esiste altra manifestazione a Siracusa che ha questa forza. Ci dispiace. Ma diventa una festa più intima e personale. Ma abbiamo pensato alla possibilità singolarmente o per famiglie di fare la processione: partendo dal Sepolcro e terminando in Cattedrale e avevi come oubnto intermedio il Santuario sarà possibile fare a processione. Verrà data una credenziale dove verrà messo il timbro. E si potrà lucrare l’indulgenza plenaria. Tante piccole processioni. Sono tanti i luoghi in cui è viva la presenza di Santa Lucia. E’ stato pensato un libretto che possa portare ad unmuseo Luciano che possa fare vedere e conoscere la nostra città sotto altra prospettiva, della fede e della devozione popolare. Vivere questa città attraverso i passi di Lucia“.

Abbiamo accolto anche una richiesta di vedere i luoghi di Lucia – ha sottolineato don Helenio Schettini, direttore della Pastorale del turismo -. Abbiamo colto occasione di questa festa per primo passo verso itinerario luciano: lancio di una guida Sui passi di Lucia. Penso alle catacombe di Santa Lucia, di San Giovanni, la chiesa di San Giacomo ai Miracoli e santa Lucia alla Badia. La guida vuole avere carattere di guida legata alla conoscenza dei luoghi, itinerario spirituale che scandisce le tappe. Vogliamo rivolgerci anche a chi arriva a Siracusa con attenzione verso l’arte: troviamo itinerario su opere Gagini legate a Santa Lucia, edicole votive. Chi si vuole mette in cammino dalla Basilica alla Cattedrale. Nei prossimi mesi si aggiungeranno altri atti: pensiamo a segnaletica comune per individuare i siti, creare eventi per promuovere la cultura attorno alla santa e quei servizi di accoglienza e promozione per i turisti. Verrà fornito una credenziale dove si trova la preghiera dell’arcivescovo per Santa Lucia e lo spazio per i timbri”.

 

 

 

 

 

 

 


Avvento, apriamoci ai segnali di autentica fraternità

In questo difficile tempo di crisi apriamoci sempre più ai segnali di grande solidarietà, di autentica fraternità e di vera comunione”. Lo scrive l‘arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel suo messaggio inviato alla comunità diocesana nel periodo di Avvento. Il pastore della Chiesa siracusana ha augurato un “profondo cammino spirituale” che possa preparare “in comunione di spirito e di preghiera al Natale del Signore“.

Nel tempo liturgico dell’Avvento, celebriamo – come memoria del passato – l’attesa dell’Incarnazione del Figlio di Dio e alla Sua Presenza – come attesa del futuro – volgiamo nella speranza lo sguardo alla Sua venuta gloriosa per lasciarci sorprendere da Lui. E affinché la nostra attesa della venuta finale del Signore sia concreta e feconda, intensifichiamo il nostro impegno di adesione continua a Gesù, per essere salvati e accolti nella comunione con Dio. Tutta la vita è un avvento, un’attesa del Signore. In questa vita terrena, viviamo una vera unione con il Signore, mentre attendiamo la sua manifestazione gloriosa, nel graduale realizzarsi del misterioso compimento del Regno di Dio. Il cammino spirituale dell’Avvento – che si compie nel tempo – è un esercizio di fede in cui si avanza solo progredendo nell’amore, per costruire ogni giorno una santità sempre più grande: Santificati in veritate!

La perfezione cristiana esige il nostro inserimento nel mistero di Cristo per vivere e rimanere in Lui, ma implica anche come conseguenza la trasformazione di tutta la sua attività (pensare, amare, agire) nella carità che sempre più ci libera dal nostro egoismo per unirci a Dio e ai fratelli.

Siamo tutti in cammino e viviamo nell’attesa di incontrare pienamente il Signore. Pertanto, spalanchiamo la porta del nostro cuore ad accogliere Dio che viene per rimanere in noi, con noi e per noi. Liberiamoci da tutto ciò che ci impedisce di donarci ogni giorno di più a Lui. Proseguiamo il nostro cammino di umiltà, di fiducia e di perfezione sotto lo sguardo di Dio che si fa piccolo per liberarci dal peccato della superbia. In questo tempo di Avvento, accresciamo la consapevolezza della necessità di inserirci sempre più liberamente nel Cristo, cosi che la nostra intelligenza, la nostra volontà e la nostra sensibilità umana siano sempre più investite dalla carità divina. Non fermiamoci, ma camminiamo decisamente nelle vie del Signore. Lasciamoci invadere ogni giorno più pienamente dalla Sua Presenza, affinché tutti la nostra vita sia il cammino di una nostra adesione e trasformazione in Colui che ci ha scelto. Siamo fedeli!”.

L’arcivescovo Lomanto ha anche comunicato che dalla prima domenica di Avvento si pregherà con l’ausilio del Nuovo Messale Romano. “Sarà l’occasione di riscoprire insieme la bellezza e la forza del celebrare cristiano, lasciandoci plasmare dai gesti e dai “santi segni” della celebrazione, nutrendoci con la lectio dei testi del Messale“.

Mons. Lomanto ha invitato a trasformare il tempo della pandemia nel tempo della fratellanza: “In questo difficile tempo di crisi, che ha messo alla prova i limiti fisici dell’umanità, apriamoci sempre più ai segnali di grande solidarietà, di autentica fraternità e di vera comunione, nella piena consapevolezza che «ci spetta assumere la responsabilità per il futuro e proiettarlo come fratelli» (Francesco, Lettera ai sacerdoti della Diocesi di Roma, 31.5.2020), perchè non ci salviamo da soli. Ogni tipo di pandemia ci induca a muovere lo sguardo dal noi verso gli altri per volgerlo insieme verso Gesù, unica salvezza del mondo. Impariamo tutti ad amare dal Santo Bambino“.

Un Avvento carico di antiche e nuove provocazioni

Fratelli e sorelle!

Con quale sensazione entriamo quest’anno nel tempo di Avvento? Ci sentiamo compagni di un viaggio diventato molto incerto e pericoloso. Ci prende la sensazione di un cammino nel deserto, senza strade sicure. L’unica meta che ci interessa ora? Veder sorgere il giorno in cui il Covid19 sarà sconfitto! Dopo enormi danni: lutti, crolli economici, reazioni disperate! Aneliamo alla notizia che presto ci sia il vaccino per tutti.

In questo contesto l’Avvento arriva carico di antiche e nuove provocazioni, che noi Pastori di Sicilia vogliamo condividere con tutti voi. Vorremmo con semplicità sfogliare il calendario della speranza insieme alle nostre famiglie e alle nostre comunità parrocchiali e religiose, insieme alle nostre città provate da tante difficoltà e desiderose di autentica crescita e vero riscatto da ogni povertà e schiavitù.

Vorremmo realizzare, in ogni casa, una corona di Avvento. Ogni settimana segnare insieme a voi i doni delle quattro tappe del cammino:

  • I DOMENICA: proprio questo tempo ci insegna a vegliare facendoci il dono salutare di una breccia nel nostro modo di pensare la storia quotidiana: impariamo a vegliare sulla dignità di uomini e donne plasmati in Cristo a immagine e somiglianza di Dio;
  • II DOMENICA: nei sentieri inediti che ci è dato vivere riscopriamo i passi silenziosi e dolorosi di Giovanni Battista, il grido di profezia che cerca nuovi cieli e terra nuova;
  • III DOMENICA: nel clima di ritiro prolungato lasciamoci sorprendere dalla gioia del grembo di Maria e della Chiesa, delle famiglie e delle comunità: presagiamo in mezzo a noi la presenza di Uno che ancora non conosciamo e del Soffio vitale che bussa al cuore di una civiltà dal corto respiro;
  • IV SETTIMANA: inginocchiamoci di fronte al mistero di Colui che rompe il silenzio nascosto per secoli; in Lui, vero protagonista del Natale, ritroviamo e cerchiamo i volti di fratelli e sorelle scartati da ogni disumana indifferenza e ingiustizia nel mondo.

Su ciascuno di voi invochiamo la benedizione di Gesù, principe della Pace: è Lui che illumina ogni prova della fede; ci rivela il volto del Padre, ci guida col suo Spirito. Compagni di viaggio nel tempo e nell’eternità, seminiamo speranza, coraggio e fraternità.

I vostri Pastori