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La reliquia di Sant’Agata a Lentini

La Reliquia di Sant’Agata esposta nel Santuario diocesano dei Santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.
“Per tua intercessione, o Agata buona, possiamo raggiungere quel fine per cui il buon Dio ci creò e ci redense: la beata comunione nel Suo Regno”.
Dalle ore 9,30 alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle 19,00, venerdì e sabato, i devoti potranno recarsi in preghiera. Alle ore 19.00 la messa in chiesa Madre sarà celebrata da don Maurizio Pizzo. La reliquia è stata concessa dall’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina.
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Ecclesia Syracusana Accessibile

Al via oggi il secondo anno del Corso di formazione in valorizzazione del patrimonio di interesse religioso, organizzato dall’Arcidiocesi di Siracusa, Ecclesia Syracusana Accessibile. Dopo i saluti di don Helenio Schettini, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale del Turismo e di Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, interverrà suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della CEI. 

Il corso anche quest’anno è frutto della collaborazione dell’Ufficio di Pastorale per il Turismo con l’Ufficio diocesano per i BB.CC. e l’Edilizia di culto, la Caritas Diocesana, il Progetto Policoro e la Kairós. Inoltre quest’anno, visto il tema scelto, abbiamo coinvolto nel nostro progetto anche la Fondazione Sant’Angela Merici. La formazione di questo secondo anno ruoterà attorno al tema dell’Accessibilità: “L’obiettivo di un turismo per tutti si concretizza riconoscendo e ponendo in essere gli strumenti che consentano a tutti di poter decidere dove trascorrere la propria vacanza o il proprio tempo libero sulla base di scelte e desideri personali, non solo per il livello di accessibilità di un luogo rispetto ad un altro”. Anche come comunità ecclesiale, che fa della carità il cuore pulsante della sua stessa vita, sentiamo il bisogno di alimentare questa sensibilità. Suddiviso in due moduli, teorico e pratico, il corso tratterà svariati argomenti che aiuteranno il corsista ad entrare nel mondo del turismo accessibile, con particolare attenzione ai beni ecclesiali e alle possibilità di evangelizzazione che ne possono nascere.

Cos’è il turismo accessibile?

Il “Turismo accessibile” è un insieme di strutture e servizi messi a disposizione di persone con disabilità o bisogni speciali in modo che possano godere della possibilità di viaggiare, alloggiare e prendere parte ad eventi senza incontrare problematiche o difficoltà in condizioni di autonomia, ma anche di sicurezza e confort.

Cosa si intende per Servizi e strutture accessibili?

  • Un servizio o una struttura sono accessibili prima di tutto quando risulta accessibile l’informazione relativa, cioè facilmente reperibile, comprensibile ed efficace.
  • Un servizio o una struttura sono accessibili quando sono facilmente raggiungibili e, una volta raggiunti, interamente fruibili.
  • Un servizio o una struttura sono accessibili quando il personale che vi opera è preparato a rispondere ai vari tipi di esigenze.
  • Un servizio o una struttura sono accessibili quando sono inseriti in una “rete” accessibile (alberghi, mezzi di trasporto, ristoranti, luoghi d’interesse nelle vicinanze).                                         

Bisogna, quindi, poter e saper proporre trasporti accessibili, strutture ricettive accessibili, ma anche proposte e programmi con itinerari accessibili.

A chi si rivolge l’offerta del “Turismo accessibile”?

La platea di destinatari del turismo accessibile non è individuabile in modo definitivo in quanto l’offerta di strutture e servizi si estende a un mercato ampio in cui si possono includere persone con disabilità quali problemi di tipo motorio, sensoriale, cognitivo o di salute, ma anche persone che hanno delle difficoltà di tipo alimentare quali per esempio soggetti con allergie o intolleranze alimentari. E ancora persone che per motivi di età hanno difficoltà a spostarsi o camminare a lungo, famiglie con i bambini, fino a ricomprendere anche soggetti che non hanno una grande disponibilità monetaria.

Lo sviluppo e la realizzazione del “Turismo accessibile” ha dunque come obiettivo creare una rete di informazioni, mezzi, alloggi, ristoranti e mete culturali che possono essere accessibili a una di queste tipologie di clienti che rappresentano la domanda.
Fare turismo accessibile significa dunque offrire a persone con bisogni speciali e alle loro famiglie autonomia nel viaggiare attraverso il collegamento tra vari servizi garantendo l’affidabilità dell’informazione sulle strutture e sui percorsi che consentano a ciascuna persona di valutare autonomamente il livello di rispondenza della struttura alle proprie esigenze.
L’obiettivo di un turismo per tutti si concretizza riconoscendo e ponendo in essere gli strumenti che consentano a tutti di poter decidere dove trascorrere la propria vacanza o il proprio tempo libero sulla base di scelte e desideri personali, non solo per il livello di accessibilità di un luogo rispetto ad un altro, ma per l’interesse e l’attrattiva che spinge ognuno di noi a scegliere una determinata destinazione; scegliere la destinazione della propria vacanza perchè è veramente l’oggetto del proprio desiderio e ciò si realizza solamente se le persone con bisogni speciali hanno le stesse opportunità di scelta di tutti noi.

La definizione “Turismo per tutti”, declinata in tutte le lingue, si è diffusa rapidamente al fine di individuare in   ogni Paese organizzazioni ed enti che si occupino di agevolare l’accesso al mercato del turismo, nel modo più      autonomo possibile, anche alle persone con disabilità. Significa dunque creare le condizioni ideali di fruibilità del territorio per turisti che presentano esigenze particolari in funzione del loro stato di salute, momentaneo o permanente, delle loro condizioni fisiche o mentali o delle loro difficoltà.

(da: http://www.turismoaccessibile.eu)

Tutti dovremmo alimentare questa sensibilità e questa attenzione ma ancor di più la comunità ecclesiale che fa della carità fraterna il cuore pulsante della sua stessa vita.

PROGRAMMA

MODULO TEORICO

(28-29 gennaio, 11-12 e 18-19 febbraio, 4-5 marzo)

Due lezioni da 40 minuti il venerdì pomeriggio dalle 18.00 alle 20.00 e tre lezioni da 40 minuti il sabato mattina dalle 9.00 alle 12.00. 

Venerdì 28 gennaio: Introduzione

  • Saluti introduttivi

Don Helenio Schettini, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale del Turismo

Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa

  • Per uno stupore accessibile

Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della CEI

Sabato 29 gennaio: aspetto biblico, teologico e pastorale

  • Aspetto biblico: la parabola del buon Samaritano???

Padre Gaetano La Speme ofm capp.

  • Aspetto teologico: perché Dio permette ciò?

Don Luca Saraceno

  • Aspetto pastorale: chiamati alla prossimità

Don Luigi Corciulo

Venerdì 11 febbraio: aspetto psicologico (empatia/accoglienza)

Sabato 12 febbraio: aspetto turistico

  • Turismo e disabilità

Roberto Vitali, Co-fondatore di Village for all

  • Oltre le barriere: Rendere fruibili i beni culturali ecclesiali

Arch. Luciano Magnano e Ing. Andrea Noè

  • Tutti dentro: strutture ricettive per l’accoglienza dei diversamente abili

Ettore Galassi, Presidente Centro Italiano Turismo sociale

Venerdì 18 febbraio:

  • Tutti in cammino

Ezio Spano, Consigliere ADIGAE

Sabato 19 febbraio:

  • Arte e disabilità

Dott.ssa Barbara Fedeli, Museo dell’Opera del Duomo di Santa Maria del Fiore

Venerdì 4 marzo:

  • Tecnologia a servizio

Dott.ssa Benedetta Rosini, VISIONARY S.r.l.s.

Sabato 5 marzo:
ore 8.00 partenza da Siracusa

  • Visita al Polo tattile multimediale di Catania
  • Esperienza del Bar al buio

 ore 14.00 rientro a Siracusa

MODULO PRATICO  (aprile – maggio) 

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Ascoltare con l’orecchio del cuore

Si intitola “Ascoltare con l’orecchio del cuore”  il messaggio per la 56ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che sarà celebrata il prossimo 29 maggio, diffuso oggi nella giornata di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Una riflessione che scava nel profondo dell’animo umano, sottolineando che proprio essere ascoltati è il bisogno di più grande di ciascuno di noi. Ma non si tratta di un semplice sentire, tantomeno di origliare o spiare, bensì, come recita il titolo del messaggio, di “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. Una comunicazione che ha le sue radici nel rapporto con Dio tanto che l’incipit del primo comandamento della “Torah” è «”Shema’ Israel” – Ascolta, Israele» (Dt 6,4). L’ascolto allora «corrisponde allo stile umile di Dio. È quell’azione che permette a Dio di rivelarsi come Colui che, parlando, crea l’uomo a sua immagine, e ascoltando lo riconosce come proprio interlocutore. Dio ama l’uomo: per questo gli rivolge la Parola, per questo “tende l’orecchio” per ascoltarlo». Ma una buona comunicazione per realizzarsi ha bisogno della capacità e, ancora di più, della volontà di relazionarsi. C’è infatti una sordità interiore, «peggiore di quella fisica. L’ascolto, infatti, non riguarda solo il senso dell’udito, ma tutta la persona» e ha come sua vera sede il cuore. Significa che «il primo ascolto da riscoprire quando si cerca una comunicazione vera è l’ascolto di sé, delle proprie esigenze più vere, quelle inscritte nell’intimo di ogni persona. E non si può che ripartire ascoltando ciò che ci rende unici nel creato: il desiderio di essere in relazione con gli altri e con l’Altro. Non siamo fatti per vivere come atomi, ma insieme».
Una condizione tanto più evidente e «preziosa in questo tempo ferito dalla lunga pandemia. Tanta sfiducia accumulata in precedenza verso l’“informazione ufficiale” – osserva il Papa – ha causato anche una “infodemia”, dentro la quale si fatica sempre più a rendere credibile e trasparente il mondo dell’informazione». Di contro, certo non contribuisce a migliorare la situazione la mancanza di attenzione all’altro evidente nella comunicazione pubblica, dove invece di ascoltarsi spesso ci si parla addosso, cercando più che la verità e il bene, il consenso. L’antidoto, è «ascoltare in profondità, soprattutto il disagio sociale», così come aprire l’orecchio del cuore alle storie dei migranti è la cura contro i pregiudizi costruiti intorno a loro. «Dare un nome e una storia a ciascuno di loro», chiede il Papa. e poi «ognuno sarà libero di sostenere le politiche migratorie che riterrà più adeguate al proprio Paese. Ma avremo davanti agli occhi, in ogni caso, non dei numeri, non dei pericolosi invasori, ma volti e storie di persone concrete, sguardi, attese, sofferenze di uomini e donne da ascoltare». L’ascolto, come prima forma di comunicazione, come premessa per costruire relazioni autentiche, dunque.

Riccardo Maccioni (Avvenire)

Ed in occasione della festa di San Francesco di Sales, l’Ufficio per la Pastorale delle comunicazioni sociali insieme a Ordine dei Giornalisti, UCSI, Assostampa ed il settimanale Cammino, hanno promosso un incontro che si terrà sabato 29, con inizio alle 9.30 nel salone mons. Baranzini del centro congressi del Santuario della Madonna delle Lacrime. Interverranno Francesco Pira dell’università di Messina e Domenico Interdonato, presidente UCSI Sicilia.  Alle ore 12.00, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto, delegato per le Comunicazioni Sociali della CeSI, presiederà la celebrazione eucaristica.

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Festa della conversione di San Paolo

Si celebra la festa della Conversione di San Paolo apostolo a Solarino. “Vivremo insieme la gioia di sentirci comunità che desidera imitare l’Apostolo delle genti”.

Lunedì 24, vigilia della festa, alle ore 16.00 è prevista l’apertura della cappella del santo patrono e la traslazione del simulacro all’altare maggiore. Alle ore 19.00 celebrazione eucaristica presieduta dal don Daniele Lipari, parroco della parrocchia Madonna delle Lacrime di Solarino. Martedì 25, alle ore 8.00, alborata con sparo di 21 colpi di cannone. Alle ore 12.00 scampanio festoso e spari di colpi di cannone. Alle ore 19,00 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Domenica 30 alle ore 19.00 celebrazione eucaristica ed al termine traslazione del simulacro di San Paolo dall’altare maggiore alla cappella e chiusura della porta.

 

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Il vescovo delegato per l'ecumenismo alla festa per San Paolo

Mons. Domenico Mogavero a Solarino

“In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Matteo 2, 2). E’ il tema scelto quest’anno per per celebrare in tutta la Chiesa la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

In questa Settimana, la Chiesa di Cristo invita i suoi figli a pregare per la così tanto desiderata, ma così lacerata nei secoli, unità visibile della Chiesa. Rivolge questo invito sempre inalterato nei momenti felici, nei momenti di guerra, di carestie, di malattie. Non lo rivolge riferendosi all’uomo, stressato da tante preoccupazioni e dalle tentazioni tramite le quali la nostra epoca cerca di distrarlo, rendendolo indifferente verso le questioni di fede, ma lo rivolge, perlopiù, alle conseguenze che queste distrazioni e tentazioni, in generale, portano, come la paura, l’angoscia, la mancanza di fiducia verso il prossimo, che potenzialmente rischia di diventare la causa della nostra sofferenza. L’umanità di oggi si richiude in se stessa, cerca di recidere i rapporti con il prossimo e vivere non soltanto in una separatezza fisica, ma in un isolamento spirituale, che fa crescere a dismisura la sua solitudine e la sua sofferenza psicofisica“. scrive Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza Episcopale Italiana.

Martedì 25, nell’ambito dei festeggiamenti per la Festa della conversione di San Paolo Apostolo a Solarino, solenne celebrazione alle ore 19.00 presieduta da Mons. Domenico Mogavero, vescovo delegato dell’Ufficio regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Siciliana. 

A questo link il materiale:

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2022

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Al via i festeggiamenti in onore di San Sebastiano

Con l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro hanno preso il via ieri i festeggiamenti in onore di San Sebastiano, compatrono di Siracusa.
L’emergenza sanitaria in corso inevitabilmente caratterizzerà anche i festeggiamenti organizzati dal Comitato di San Sebastiano. Giovedì 20, solennità liturgica di San Sebastiano, alle ore 10.30 nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto. Parteciperà il Corpo della Polizia municipale. Alle ore 18.00 messa celebrata dal parroco della Cattedrale mons. Salvatore Marino con la partecipazione di tutte le Confraternite della città di Siracusa. Alle ore 19.30 proiezione del video San Sebastiano e la rinascita di Siracusa. Durante la giornata sarà distribuito il “pane di San Sebastiano”. Sabato 22 alle ore 19.30 lettura teatralizzata: la santità nel tempo, da Sebastiano a Chiara (nel 90esimo anniversario della morte di suor Chiara). Domenica 23, alle ore 11.30 la messa sarà celebrata dal vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, con la partecipazione dei cavalieri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Alle ore 19.00 messa celebrata da don Gianluca Belfiore, direttore dell’Ufficio diocesano beni culturali ed edilizia di culto. Alle ore 20.30 chiusura della nicchia che custodisce il simulacro di San Sebastiano. 

https://www.facebook.com/arcidiocesidisiracusa/videos/353900066180360

 

A Melilli, dall’11 al 19 gennaio, ogni sera alle ore 18.00 solenne novena in preparazione della festa. Giovedì 20, alle ore 5.30, canto dell’Ufficio delle letture, del Te Deum e tradizionale Svelata. Alle ore 18.30 solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto e concelebrata dai sacerdoti melillesi. Durante la celebrazione il sindaco offrirà un cero al santo patrono a nome di tutta la cittadinanza.
Domenica 23 alle ore 12.00 messa e atto di affidamento a San Sebastiano dei bambini battezzati nel 2021. Giovedì 27, chiusura dell’Ottavario: alle ore 18.30 messa presieduta dal parroco don Giuseppe Blandino ed alle ore 20.00 preghiera e canto dell’inno a San Sebastiano “cunsarbata”.
San Sebastiano non ha avuto paura: ha dato la sua vita per testimoniare la sua fede in Cristo.  Ha realizzato con il suo martirio e la sua santità il progetto che il Padre aveva su di lui – ha scritto don Giuseppe Blandino – . E’ divenuto fecondo, pensiamo a quanti devoti sparsi per il mondo ricorrono alla sua intercessione. Impegniamoci allora in questo cammino di santità, non abbiamo paura. Compromettiamoci negli ambienti in cui viviamo per seminare e far germogliare la santità. Chiediamo ancora una volta al nostro amato patrono, attraverso la sua intercessione, che dia sollievo ai malati, sostegno a tutti coloro i quali stanno attraversando un momento di difficoltà. San Sebastiano invocato nella storia contro la peste tanto da essere definito “depulsor pestis” possa intercedere presso il Signore per far terminare questa pandemia che ancora è presente in mezzo a noi“.

 

A Palazzolo Acreide i festeggiamenti inizieranno mercoledì 19, alle ore 17.30, con l’apertura della chiesa al culto e alla venerazione delle reliquie e del seicentesco simulacro di San Sebastiano. Alle ore 18.30 la messa sarà celebrata dal vicario generale mons. Sebastiano Amenta.

San Sebastiano ci testimonia la sua adesione fiduciosa e totale a Cristo che ci ha reso figli di Dio donandoci uno spirito che ci da forza e amore. Nonostante le vicissitudini della storia e le circostanze mutevoli, il Risorto continua a risplendere come un faro che guida tutti verso la sua luce perfetta e che vince le tenebre del male dando speranza al nostro futuro” afferma il parroco don Salvatore Randazzo.
Mercoledì 26 alle ore 18.30 la messa sarà celebrata dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.

 

 

 

 

 

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Si è conclusa la sessione invernale della CESi

Un osservatorio per conoscere le confessioni cristiane

Una piattaforma telematica per una mappatura di tutte le confessioni cristiane e non cristiane presenti in Italia. Ogni diocesi dovrà nominare un referente per realizzarla nel proprio territorio. Lo scopo è quello di dar vita ad un Osservatorio nazionale che aiuti a “conoscere l’altro”, fornire dati precisi, e serva da memoria storica. E’ una delle novità emerse nel corso della sessione invernale della CESi.

In apertura dei lavori i vescovi hanno espresso telefonicamente all’Arcivescovo eletto di Catania, Mons. Luigi Renna, il loro saluto di benvenuto. Il neo Arcivescovo ha rivolto parole di ringraziamento invitando i presuli di Sicilia alla liturgia di inizio del suo ministero episcopale a Catania, prevista per sabato 19 febbraio alle ore 16,30 nella Cattedrale etnea. Si è quindi proceduto alla lettura e approvazione dei verbali delle sedute precedenti.

I Vescovi hanno poi ascoltato i Direttivi rispettivamente dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e dell’Ufficio Regionale per la Famiglia.

1. Ufficio Regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso

I rappresentanti dell’UREDI hanno aggiornato i Vescovi sul lavoro svolto nel quinquennio, che ha registrato, come anche tutti i diversi uffici regionali, un ridimensionamento delle iniziative causato dalle restrizioni dell’attuale pandemia. Tuttavia, l’Ufficio ha lavorato, sia in presenza sia in remoto utilizzando le tecnologie, con l’Ufficio Nazionale e con le diocesi siciliane.

È stato comunicato che l’Ufficio nazionale ha attivato l’implementazione di una piattaforma telematica per una mappatura di tutte le confessioni cristiane e non cristiane presenti in Italia. Ogni diocesi dovrà nominare un referente per realizzarla nel proprio territorio. Lo scopo è quello di dar vita ad un Osservatorio nazionale che aiuti a “conoscere l’altro”, fornire dati precisi, e serva da memoria storica. Altre attività di rilievo comunicate dall’Ufficio sono state quelle della Summer School, svoltasi nel settembre 2019, cui hanno partecipato diversi giovani siciliani: una convivenza con altri giovani cristiani e musulmani che si sono incontrati sui tempi della pace, della legalità e della solidarietà con risultati di reciproca conoscenza e amicizia.

Altro tema affrontato è stato quello della tutela e salvaguardia del Creato, un tema trasversale che ha visto coinvolti soprattutto i giovani a tutti i livelli: cattolici, di altre confessioni cristiane e gruppi religiosi, non credenti, uomini e donne di buona volontà. In riferimento all’Enciclica “Fratelli tutti” è stato comunicato che è in fase di organizzazione un convegno sul tema da svolgersi il 21 maggio prossimo con la partecipazione di cristiani e membri di altre fedi.

A seguito della firma del Documento di Abu Dabi sulla fraternità universale, l’Ufficio ha proposto che tale documento sia sottoscritto con pubbliche cerimonie anche dai vescovi di Sicilia e dalle Autorità civili e religiose della regione. Infine, i membri dell’Ufficio hanno sollecitato i Vescovi a promuovere nelle loro diocesi il tema dell’Ecumenismo e del dialogo a tutti i livelli valorizzando soprattutto la formazione dei giovani nella catechesi, nelle scuole di ogni ordine e grado e soprattutto nelle sedi accademiche teologiche che operano in Sicilia.

2. Ufficio Regionale per la Famiglia

L’Ufficio Regionale per la pastorale della Famiglia ha aggiornato i Vescovi sul Percorso di formazione regionale di Pastorale Familiare, in corso di svolgimento dal settembre 2019 dopo l’approvazione degli stessi Vescovi. È stata messa in evidenza la crescita di consapevolezza della commissione regionale; infatti, sono cambiati l’80% dei Direttori diocesani, alcuni dei quali si sono inseriti in corso d’opera condividendo da subito il progetto. È stata costituita una segreteria, mentre i Tutor, anima del progetto, si sono resi disponibili il più possibile per provare a costruire una relazione in stile familiare con tutti i partecipanti.

Il percorso è partito dall’analisi dei bisogni e si è svolto su piattaforma Flipped classroom, che ha previsto la formazione digitale dei tutor. È stata quindi illustrata la struttura del progetto, le Aree tematiche e i Moduli particolari. 271 sono gli iscritti, 125 sono stati i frequentanti dei moduli specifici con 21 Tutor mentre le aree tematiche sono state tre: 1. Percorsi di spiritualità familiare nei cicli di vita, 2. Propedeutica all’Amore e alla Vita, 3. Come un ospedale da campo, per le coppie ferite.

Il rito di passaggio dai moduli base ai moduli specifici ha coinvolto i partecipanti. Il confronto nella coppia e con gli altri ha costituito una grande opportunità di crescita relazionale e spirituale. La rete creata e le relazioni stabilitesi fra le coppie delle varie diocesi, ognuna delle quali apportatrice di una sua ricchezza, si sono unite per un impegno pastorale comune. Il modulo base si è contraddistinto per la ricchezza e l’importanza degli argomenti trattati, i cui contenuti sono stati da stimolo per la riflessione all’interno della coppia; inoltre, la quantità del materiale acquisito è risultata utile e spendibile anche per altre opportunità. I temi trattati, l’organizzazione del lavoro proposto e il livello formativo sono reputati di alta qualità. Feedback positivo anche sui tutor, considerati competenti, appassionati, coinvolgenti e disponibili. Ora si apre la fase della progettazione pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie che vedrà Vescovi e parroci valorizzare queste risorse con le relative competenze acquisite.

3. Nomine

Nel corso dei lavori, i Vescovi hanno nominato: il sac. don Paolo La Terra, della diocesi di Ragusa, Assistente Ecclesiastico Regionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC); il sac. don Francesco Mazzoli, della diocesi di Acireale, Consulente Ecclesiastico Regionale dell’Associazione Cattolica Operatori Sanitari – ACOS.

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Emergenza covid, le raccomandazioni

Celebrazioni liturgiche, catechismo, obblighi vaccinali. La Segreteria Generale della CEI  ha inviato una nota in cui si evidenziano alcuni suggerimenti sulle norme introdotte dagli ultimi decreti legge legati all’emergenza Covid.

“Purtroppo, la pandemia non accenna a finire e proprio in questi giorni il numero dei contagi continua a salire – si legge nella lettera indirizzata ai vescovi -. Si tratta senza dubbio di una grande prova per tutti: malati e sofferenti, medici e operatori sanitari, anziani e minori, poveri, famiglie. E anche per i sacerdoti che, nonostante tutto, sono sempre prossimi al Popolo di Dio; per i catechisti, gli educatori e gli operatori pastorali, veri maestri e testimoni. Consci della situazione generale, raccomandiamo a tutti prudenza, senso di responsabilità e rispetto delle indicazioni utili a contenere l’epidemia. Al riguardo, sono ormai noti gli aggiornamenti normativi introdotti dagli ultimi tre decreti legge (DL 24 dicembre 2021, n. 221; DL 30 dicembre 2021, n. 229; DL 7 gennaio 2022, n.1). Con vicinanza fraterna richiamiamo di seguito alcuni punti, condividendo consigli e suggerimenti”.

Celebrazioni liturgiche. Non è richiesto il Green Pass, ma si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote… Occorre rispettare accuratamente quanto previsto, in particolar modo: siano tenute scrupolosamente le distanze prescritte; sia messo a disposizione il gel igienizzante; siano igienizzate tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione. Circa le mascherine, il Protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o FFP2; certamente quest’ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni.

Catechismo. Le disposizioni circa il tracciamento scolastico prevedono, in alcuni casi, la “sorveglianza con testing”: a seguito di contatto stretto in ambito scolastico, studenti e docenti non vengono posti immediatamente in quarantena ma devono sottoporsi a tampone il prima possibile e nuovamente cinque giorni dopo. Le indicazioni del Ministero della Salute sconsigliano la partecipazione ad attività extrascolastiche durante tale periodo, tra il primo e il secondo tampone. Pertanto, chi è sottoposto a “sorveglianza con testing” non potrà partecipare al catechismo, pur risultando negativo al primo test, fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo. Per gli operatori (catechisti, animatori ed educatori…) è vivamente raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2. Anche ai partecipanti alla catechesi tale tipologia di mascherina sia raccomandata. Può essere opportuno che le parrocchie tengano alcune mascherine FFP2 di scorta da far utilizzare a chi ne fosse sprovvisto o l’abbia rotta, sporca o eccessivamente usurata.

Mascherine FFP2. L’uso di mascherine FFP2 è obbligatorio per Legge per alcune situazioni. Si consiglia l’utilizzo anche per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici.

Obbligo vaccinale per gli over 50. Ricordiamo che, a partire dal giorno 8 gennaio 2022, è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni.
La vaccinazione può essere omessa o differita in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore.
Dal 1° febbraio 2022 saranno in vigore le sanzioni pecuniarie per coloro che non vi adempiono e dal 15 febbraio 2022 sarà necessario il Green Pass rafforzato (cfr allegato) per l’accesso ai luoghi di lavoro per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età.

Obbligo vaccinale per il personale universitario. Dal 1° febbraio 2022 è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutto il personale universitario, senza limiti di età. Ne consegue che il personale delle Facoltà Teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose nonché i docenti dei corsi curriculari nei Seminari sono tenuti a possedere il Green Pass rafforzato a partire dal 1° febbraio 2022. Le modalità di controllo sono le stesse fino ad ora attuate per il Green Pass base.

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Venerdì alle 18.30 inaugurazione dell'a.a. al San Metodio

Chiesa inquieta, Chiesa sinodale

Sarà padre Antonio Spadaro SJ, direttore de La Civiltà Cattolica, a tenere la prolusione quest’anno all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, Facoltà teologica di Sicilia.
L’incontro si sarebbe dovuto tenere in presenza. Ma visto l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria, il direttore dell’ISSR San Metodio, don Salvatore Spataro, ha deciso di ripensare l’inaugurazione dell’anno accademico scegliendo la diretta streaming per dare la possibilità a tutti di partecipare in sicurezza.
L’incontro dal titolo “Chiesa inquieta, Chiesa sinodale” avrà luogo venerdì prossimo, 14 gennaio, alle 18.30 sui canali social del San Metodio e dell’Arcidiocesi di Siracusa: in particolare sulle due pagine Facebook: issrsanmetodio e arcidiocesidisiracusa e sui due canali You Tube: ISSR San Metodio e Arcidiocesi Siracusa. Inoltre l’incontro sarà trasmesso sul digitale terrestre, ed in particolare su Teleuno Tris (canale 172) e su Video 66 (canale 286).
Ad aprire l’inaugurazione sarà il direttore dell’ISSR San Metodio, don Salvatore Spataro. Seguiranno i saluti dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e quindi la prolusione di padre Antonio Spadaro SJ.
Le attività culturali di quest’anno vertono sul pensare la sinodalità, come ci è stato indicato dal Santo Padre per ripensare la Chiesa in termini sinodali – ha spiegato il direttore, don Salvatore Spataro -. La Chiesa è sinodale nella sua essenza. Le nostre attività vertono sull’indagare questo tema: quest’anno abbiamo invitato padre Antonio Spadaro, che ci parlerà della Chiesa sinodale come Chiesa inquieta. Papa Francesco suggerisce che la Chiesa non sia stabile e immobile, ma capace di riscommettersi. E sia fatta da membri che riescono a dare un “calcio al tavolo” come dice il Papa parafrasando la scena evangelica di Gesù che ribalta i tavoli dei mercanti del tempio (Mt 21,12). Come dire che anche nel tempio stesso i membri più attivi possono essere statici: ed invece lo Spirito Santo mette questa inquietudine che può portare alla riforma della Chiesa. Lo Spirito Santo, che «muove e attira», come scrive sant’Ignazio nei suoi Esercizi spirituali. La Chiesa in stato sinodale è inquieta e scomoda come dice papa Francesco, perché agitata dal “soffio divino”. Da uno Spirito che soffia dove vuole“. 
Padre Antonio Spadaro SJ è un gesuita, giornalista, critico letterario e accademico italiano: consultore del Pontificio Consiglio delle comunicazioni Sociali e docente al Centro Interdisciplinare di Comunicazione Sociale della Pontificia università Gregoriana. In questo momento è in onda su Netflix “Stories of a generation“, una docuserie tratta dal libro “La saggezza del tempo” di Papa Francesco a cura di Antonio Spadaro.
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Esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia

Apertura straordinaria della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia nella giornata di giovedì 13. Lo ha deciso la Deputazione della Cappella di Santa Lucia nel ricordo dell’anniversario della dedicazione della Chiesa Cattedrale (che si celebra il 9 gennaio) e del terremoto del 1693.
Un tempo era prevista l’apertura della nicchia per un periodo più lungo ma da alcuni anni viene effettuata l’apertura solo il giorno 13 in coincidenza con la “Festa delle Reliquie”, un momento di ringraziamento ed anche di riconoscimento del servizio reso da tutti i volontari durante il periodo della festa di dicembre. Nel rispetto della normativa prevista per l’emergenza covid 19, è prevista alle ore 17.00 l’apertura della nicchia, preceduta dalla consegna delle chiavi al maestro di Cappella Benedetto Ghiurmino da parte dei deputati. Poi le portatrici in processione porteranno all’altare maggiore le reliquie della martire siracusana.
Seguirà l’intervento di mons. Salvatore Marino, parroco della Chiesa Cattedrale, su “Pietà Popolare e Sinodo“. Alle ore 18.00 la messa presieduta dall’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto. Al termine la chiusura della nicchia.
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