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Festa di Santa Rita

L’amore per gli altri ci ottiene la ricompensa da Dio

Vivere in Cristo una fecondità infinita. L’amore per gli altri ci ottiene la ricompensa da Dio. Fedeltà a Colui che ci ha scelto per rimanere in lui“. Sono i tre insegnamenti di Santa Rita che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha voluto consegnare duramte la celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Rita. Presente il parroco mons. Giuseppe Sudano.
Santa Rita corrisponde alla chiamata di Dio per essere con lui. Vive il suo rapporto personale con Cristo e nel mondo della fede, in cui rivede ogni cosa, interpreta tutto alla luce della presenza di Dio. (…)
Santa Rita vive l’amore vicendevole, l’amicizia sociale. Si dedica al servizio dei poveri e degli ultimi; perdona le offese, fa misericordia con gli uccisori del marito ed educa i figli e i parenti al perdono. Nel fare misericordia ci rendiamo conto che la ricompensa non la riceviamo dagli altri ma da Dio. (…)
Santa Rita corrisponde a Dio, perché in questo circolo di amore ha amato con lo stesso amore incondizionato di Dio. Aspirava alla vita claustrale ed è costretta dai genitori al matrimonio. Dio stabilisce ogni cosa per portare avanti il suo disegno. Vive la vita religiosa nel monastero di Santa Maddalena di Cascia fra le religiose agostiniane, ove esercita umiltà e pazienza. Chiede costantemente a Gesù la partecipazione ai dolori della passione e riceve la ferita della spina staccatasi dalla corona di Gesù, che la colpisce in fronte, arrecandole atrocissimi tormenti sino alla morte. Non sappiamo dove il Signore ci porta, ma sappiamo che è lui che ci porta“.
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Casa Sara e Abramo si rinnova

Casa Sara e Abramo, la struttura di accoglienza della Diocesi che si trova in via Monte Renna a Siracusa, si rinnova. A giorni prenderanno il via i lavori di ristrutturazione per rendere ancora più confortevole l’accoglienza temporanea di chi si trova a vivere un momento di difficoltà dal punto di vista abitativo.
Nata nel gennaio del 2011 dall’emergenza freddo, Casa Sara e Abramo non è un dormitorio ma uno spazio di accoglienza dove i volontari accolgono persone in difficoltà, cercando di ritrovare insieme un nuovo modo per avere nuovamente un ruolo attivo nella società. “Un luogo di sosta e ripartenza” è stato definito dal responsabile Marcello Munafò, che coordina i tanti volontari che accolgono senzatetto o persone che precipitano in una crisi improvvisa imprevista e temporaneamente possono trovare accoglienza in maniera del tutto gratuita.

La Casa riesce a dare ospitalità a circa 25 persone al giorno. L’attività quotidiana avviene con la supervisione di Caritas diocesana. “Anche in Casa Caritas  – spiega il direttore, don Marco Tarascioaccogliamo persone senza fissa dimora oppure li aiutiamo con l’opportunità dell’housing first, in accordo con i Comuni della provincia. Casa Sara e Abramo chiuderà per un mese circa per alcuni problemi strutturali che riguardano in particolare i tetti ed i servizi igienici. Per i lavori stiamo utilizzando i fondi dell’8 X 1000. Naturalmente tutti gli ospiti sono stati avvisati per tempo ed è stata trovata un’adeguata sistemazione. Purtroppo alcuni di loro sono diventati stanziali. Ma la struttura nasce proprio per un’accoglienza provvisoria. Stiamo lavorando per dare un servizio migliore nella mission di accoglienza”.

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Incontri di formazione per ministri straordinari

Incontri di formazione rivolti ai Ministri Straordinari della Santa Comunione nei giorni 16, 17 e 18 maggio nel salone Giovanni Paolo II del Santuario Madonna delle Lacrime.

Il direttore dell’Ufficio liturgico don Massimo Di Natale ricorda che martedì 16 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 – Dimensione liturgica – L’Ufficio liturgico diocesano presenterà i contenuti della Lettera Apostolica «Desiderio Desideravi» del Santo Padre papa Francesco sulla formazione liturgica del popolo di Dio; mercoledì 17 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 – Dimensione pastorale – I sacerdoti don Michele Lentini, parroco della parrocchia Maria SS. della Stella in Pedagaggi e cappellano presso l’Ospedale di Lentini, e fra Gabriele Falzone O.F.M. parroco e cappellano presso l’Ospedale Umberto I di Siracusa guideranno nella tematica “Ruolo e Identità del Ministro Straordinario della Comunione in parrocchia e in ospedale”;  giovedì 18 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 – Dimensione teologico-ecclesiale – don Pietro Damiano Scardilli, Vicario Generale della diocesi di Nicosia, svilupperà il tema “Sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale: funzione cultuale e testimoniale!”; don Alfredo Andronico, parroco della parrocchia S. Tecla in Carlentini e vicario foraneo, approfondirà la tematica “Sacramenti dell’iniziazione e vita cristiana”.

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“Liberaci dal male”: un prontuario chiude il documentario “Il diavolo, il grande sconfitto”

“Liberaci dal Male” è il titolo della quinta ed ultima puntata del documentario “Il diavolo, il grande sconfitto”, dell’Ufficio stampa della CESi in collaborazione con l’Ufficio regionale per la Pastorale esorcistica. Racchiude riflessioni, esperienze, stimoli e preghiere di alcuni degli esorcisti che operano nelle diciotto diocesi della Sicilia e dà forma a una sorta di breve prontuario per conoscere il demonio e, in primo luogo, la grandezza e la misericordia di Dio che fa di lui appunto un “grande sconfitto”. I focus che riprendono le quattro puntate precedenti sono di don Enzo Cuffaro, esorcista dell’arcidiocesi di Agrigento. 

Le immagini – per la maggior parte registrate nel corso dell’incontro di formazione degli esorcisti (Mascalucia, 1-4 marzo 2023) – sono di don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio per la Cultura e le Comunicazioni sociali della diocesi di Acireale, che ha curato anche il montaggio della maggior parte del lavoro.

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L’attenzione ai poveri e all’accoglienza

Il periodo di campagna elettorale che la nostra Città sta vivendo vede i vari candidati esporre il proprio programma, citando il cosiddetto turismo religioso in merito al quale non si può che rilevare l’assenza di un’adeguata progettualità di ampio respiro che non può che partire dalla tutela del nostro patrimonio artistico e storico di carattere sacro. Spesso, in questo senso, viene citata anche la struttura di Casa del Pellegrino. In merito a quest’ultima, e al solo scopo di fornire utili chiarimenti all’opinione pubblica, si precisa quanto segue.

È attualmente pendente presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa il ricorso avanzato dall’Amministrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime circa il contenuto del comodato d’uso stipulato tra il Santuario Madonna delle Lacrime e il Comune di Siracusa la cui naturale scadenza è prevista per l’anno 2047. Nelle more della definizione del ricorso, il Comune ha elaborato un progetto a valere sui fondi del P.N.R.R. volto ad utilizzare Casa del Pellegrino per l’accoglienza di soggetti fragili allocando in essa i relativi servizi di assistenza. Ciò cambierebbe la destinazione d’uso dell’immobile costruito con fondi pubblici esclusivamente per l’ospitalità dei pellegrini.
Considerato l’alto valore sociale del progetto comunale, che si aggiungerebbe alle attività caritative della Diocesi come le mense della Caritas, Casa Caritas con i servizi ivi presenti, l’alloggio per i senza fissa dimora di Casa Sara e Abramo e i vari sostegni assicurati a famiglie in difficoltà abitativa, in linea con gli orientamenti pastorali del nostro Arcivescovo mons. Francesco Lomanto, il Rettore del Santuario si è reso disponibile insieme alla Caritas Diocesana ad una interlocuzione che consentisse di trovare le soluzioni possibili nel rispetto dei diritti dei soggetti istituzionali interessati. Occorre preliminarmente infatti considerare la finalità per la quale Casa del Pellegrino è stata costruita ed affidata al Santuario e che è insita nella sua stessa denominazione. La Casa del Pellegrino, infatti, è un servizio che accomuna tutti i grandi santuari che offrono una sobria e dignitosa ospitalità a chi non può sostenere il costo ordinario di un albergo.
Il progetto elaborato dal Comune e presentato al Santuario prevedeva l’utilizzazione del piano terra della struttura, lasciando il primo piano dell’originaria struttura e la sezione retrostante dell’immobile, quest’ultima costruita a cura del Santuario stesso e che si eleva per quattro piani, per l’accoglienza dei pellegrini meno abbienti.
In questi frangenti, nell’attesa della concretizzazione del progetto comunale, la struttura è stata gravemente vandalizzata, come può evincersi dalle denunce presentate dal Rettore del Santuario all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Inoltre, dalle ultime interlocuzioni, è emerso che le sezioni d’immobile che erano state concordate adesso si stanno rivelando insufficienti per il progetto comunale.
Nel rispetto del libero giudizio al quale ognuno può pervenire sulla vicenda, si precisa che la Chiesa di Siracusa in tutte le sue articolazioni è orientata verso i poveri. In questa direzione, ai mezzi limitati di cui si dispone si aggiunge il patrimonio inestimabile di volontariato e di carità svolto nel silenzio in tutte le nostre parrocchie.
Il nostro Santuario, con il messaggio che porta con sé, non può che porsi in questa linea.
In questo senso, si ribadisce che non è intendimento dell’Amministrazione del Santuario cambiare la destinazione d’uso di Casa del Pellegrino. La disponibilità all’uso congiunto è stata manifestata al solo scopo di sostenere la realizzazione di alcuni servizi essenziali a favore di soggetti fragili senza cambiare radicalmente la finalità della struttura e, proprio per agevolare l’attività assistenziale prevista, l’Amministrazione del Santuario si è resa disponibile anche a concedere le infrastrutture realizzate all’interno della Casa del Pellegrino nel corso degli anni.
Infine, data l’importanza della tematica e considerando il momento favorevole offerto dalle provvidenze messe a disposizione dall’Europa, non possiamo che esortare quanti rivestono incarichi pubblici, o si apprestano ad assumerli, ad impegnarsi nella programmazione di azioni di solidarietà sociale simili a quella progettata per Casa del Pellegrino anche per le altre strutture di proprietà pubblica che giacciono non utilizzate.

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Festeggiamenti per San Domenico

“In te speraverlint patres nostri et liberasti eos”. “Questa scritta sopra sta l’abside della chiesa del nostro santo patrono San Domenico, quale segno di affidamento dei nostri padri la potente intercessione del Santo. Ci prepariamo a vivere questi giorni di festa che vedranno riversarci nelle nostre strade ma non dimentichiamoci del festeggiato: il nostro San Domenico. Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Padri predicatori possa essere guida dei nostri passi, possa continuare a proteggere la nostra amata città di Siracusa, possa continuare a stendere il suo braccio santo sulle persone sole, sugli ammalati, sui bambini, su quanti con devozione ne invocano il suo nome“. Così padre Alfio Scapellato, amministratore parrocchiale della chiesa Maria SS Assunta – chiesa Madre di Augusta presentando la festa di San Domenico, patrono di Augusta.

Mercoledì 24, festa del Patrocinio di San Domenico, sarà mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, a presiedere la solenne celebrazione. Lunedì 29 maggio invece sarà l’arcivescovo di Siracusa, mons Francesco Lomanto a presiedere la messa solenne.

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Il discorso dal balcone dell'arcivescovo

L’arcivescovo Lomanto: Ascolto, aiuto verso gli ultimi e attenzione al creato

“A tutti chiedo di superare ogni logica di parte, per unirsi in uno sforzo corale che faccia onore alla politica intesa come la forma più alta di carità. Siracusa non può più attendere! Non basta criticare! È ora di lavorare tutti per il bene comune, scegliendo con coraggio e audacia la via dell’ascolto, l’aiuto verso gli ultimi e l’attenzione al creato”. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel tradizionale discorso dal balcone in occasione della Festa del Patrocinio di Santa Lucia. E’ il ricordo del miracolo del 1646 quando durante la carestia i siracusani in preghiera in Cattedrale invocarono l’aiuto della patrona. Le colombe annunciarono l’arrivo di navi cariche di grano nel porto. La festa che si celebra la prima domenica di maggio ed è caratterizzata dal volo di centinaia di colombe.

L’arcivescovo si è rivolto così alla città che tra poche settimane eleggerà il sindaco. Migliaia le persone in piazza Duomo stamane per partecipare alla festa.

“E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati che non sempre hanno l’assistenza adeguata, ai lavoratori in taluni casi sfruttati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato”.

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Il solenne Pontificale è stato presieduto da mons. Luigi Renna

Santa Lucia ha scelto di stare dalla parte di Cristo pietra scartata

Scartiamo pietre quando tolleriamo che ci siano concorsi truccati, cordate che perpetuano il malaffare, quando compriamo droga o la vendiamo. Scartiamo pietre quando nella vita ecclesiale le mamme e i papa educano i figli alle feste ma non a celebrare la festa il giorno del Signore e quando riducono i sacramenti a consumo. Santa Lucia ha scelto di stare dalla parte di Cristo pietra scartata”.  Lo ha detto mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, che ha presieduto il Pontificale in occasione della festa del patrocinio di Santa Lucia. Davanti ad una Cattedrale gremita di fedeli. La messa è stata concelebrata dall’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto.

Oggi spesso la parola prossimo perde di significato ed acquista il senso solo la parola socio, colui che ha degli interessi comuni. Il fratello è colui che ha una natura comune – ha detto ancora mons. Renna -. Se imparassimo dalla stima reciproca dei santi mai affetti da malattie come il narcisismo e l’egolatria o da virus sociali come la xenofobia o il populismo noi costruiremmo insieme la civiltà della giustizia e dell’amore, non un mondo di blocchi contrapposti. Queste pietre di scarto ci fanno pensare a chi vive oggi questa condizione: le persone escluse quelle che non contano niente, quelle disprezzate. Quante pietre di scarto in una società: quelli che non siedono mai nelle prime file, che oggi adorneranno la loro mensa di poche cose.  Obbedisci alla logica del mondo, del magistrato Pascasio che scartò questa giovane donna mandandola al martirio”.

Presenti il sindaco, il viceprefetto e le autorità civili e militari. “Scartiamo quelle pietre con le quali il Signore vuole costruire il suo regno ogni volta che noi non manifestiamo solidarietà alle persone più povere, a quell’ennesima vittima sul lavoro che ha fatto piangere Siracusa qualche giorno fa. Le persone che lavorano senza sicurezza sono già scartate secondo la logica di Pascasio non di Lucia. Scartiamo pietre se i poveri, i giovani, i migranti sono un esubero della società secondo noi. I cui problemi trovano spazio solo in qualche azione benefica da passerella a Natale o Pasqua ma non nella ferialiltà del nostro impegno. Scartiamo pietre quando alimentiamo le ideologie populiste.
Santa Lucia e i martiri sono stat equestre pietre scartate.  La nostra identità cristiana viene da una pietra scartata. Impariamo a non scartare mai nessuno nella nostra vita. Dio ci aspetta negli scarti da recuperare
“.
Da domani al via l’Ottavario nella chiesa di Santa Lucia alla Badia.

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Le porte degli inferi non prevarranno

È online la quarta e penultima puntata del documentario “Il diavolo, il grande sconfitto”. Contiene la testimonianza di una liberazione, presentata nel corso dell’incontro di formazione degli esorcisti (Mascalucia, 1-4 marzo 2023) ai sacerdoti che vi hanno preso parte, ai componenti dell’equipe e ai medici presenti.

Per tutelare la privacy della donna che condivide la sua esperienza dell’azione straordinaria del maligno e del cammino di liberazione che la riguarda, non saranno fatti riferimenti a luoghi o persone direttamente coinvolte nei fatti, non la si vedrà in volto e anche la voce nel video non sarà la sua. Quanto registrato, comunque, corrisponde fedelmente alla testimonianza scritta presentata dalla stessa, anche se nel documentario è in una forma abbreviata.

Il titolo della puntata è “Le porte degli inferi non prevarranno”.

La quinta ed ultima parte del documentario realizzato dall’Ufficio stampa della Conferenza episcopale siciliana in collaborazione con l’Ufficio regionale per la Pastorale esorcistica, sarà pubblicata sabato prossimo. Conterrà una sintesi dei temi delle puntate precedenti: diversi esorcisti delle diocesi siciliane aiuteranno a tracciare i contorni dei principali concetti affrontati. Ad accompagnare la riflessione di ciascuna sezione sarà don Enzo Cuffaro, esorcista dell’arcidiocesi di Agrigento.

 

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