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Strepitus Silentii … le notti delle catacombe

Un evento unico nel suo genere, che si rinnova mantenendo la sua unicità. Rivive la catacomba di San Giovanni con “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, le visite notturne teatralizzate nate con l’intento di far vivere il sito della Catacomba di San Giovanni a Siracusa in un frammento insolito alla routine della vita ordinaria, il frammento notturno.
Un’immersione nella storia di Siracusa e nella cristianità. Una riflessione sul percorso della vita cristiana all’interno della catacomba, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini, il tempio dei primi martiri.
Ogni anno si cerca di arricchire il progetto, toccando nuovi angoli del sito. La novità di quest’anno prevede l’inserimento nel percorso teatralizzato della “rotonda di Antiochia”.
Voci recitanti sono Lorenzo Falletti, Doriana La Fauci, Caterina Pugliese e Marinella Scognamiglio, accompagnati al flauto da Romualdo Trionfante ed all’oboe da Luciano Maria Moricca.
Siamo convinti che un “viaggio” all’interno della catacomba nelle ore notturne si possa vestire di un significato ancora più profondo del consueto. Scendere sottoterra, al chiarore della luna, nel rispettoso silenzio del sito, permetterà ai fruitori di vivere un’esperienza unica e d’alto spessore culturale e religioso. Una serata sobria, elegante, di grande spiritualità e cultura” afferma Vincenzo Dente, uno dei curatori del progetto.
Il percorso, scandito dalla voce degli attori e dal suono di un flauto, si snoda attraverso le gallerie sotterranee della catacomba, all’interno della quale rivivono riti e tradizioni lontane, testimonianze artistiche e scoperte archeologiche. Vivere la catacomba attraverso la voce di coloro che l’hanno abitata per secoli.
Lo “strepitus silentii”, il fragoroso silenzio della Catacomba, non è soltanto un percorso tra vestigia di una ricchezza immensa che nei sottosuoli della città aretusea respirano, ma è anche momento di meditazione sulle nostre radici religiose. Un percorso che aiuta a comprendere quanto complessa, storicamente significativa e ricca di esperienze fu la realtà di Siracusa e della sua comunità cristiana in epoca romana.
L’evento culturale si colloca prepotentemente come un appuntamento costitutivo dell’estate siracusana – spiega il prof. Pietro Cavallaro della Kairós – e attraverso un cammino di riflessione vuole indurre lo spettatore, “homo viator”, ad uscire da sé per riscoprire l’essenzialità delle cose, fuori dal caos e dalla routine della quotidianità“.
Strepitus Silentii è promosso dalla società Kairós Turismo Cultura Eventi di Siracusa, in collaborazione con l’Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale, la Custodia delle Catacombe di Siracusa e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e il supporto dell’ISSR San Metodio di Siracusa e dell’associazione culturale L’isola del Dialogo.
Gli appuntamenti di Strepitus silentii sono programmati fino al 27 agosto con i consueti orari (I visita ore 21 e II visita ore 22.30).

I giovani della Diocesi alla GMG di Lisbona

Sono partiti oggi per prendere parte alla XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona, in Portogallo, dall’1 al 6 agosto. Inizialmente prevista per il 2022 e spostata a causa dell’emergenza coronavirus.
Sono 44 giovani, dai 16 ai 25 anni di età, guidati da don Daniele Lipari, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile dell’Arcidiocesi, e da padre Francesco Mangiafico. Un gruppo del quale fanno parte una ventina di giovani del cammino neocatecumenale e poi 16 scout della parrocchia della Madonna delle Lacrime di Solarino (Solarino 8), quattro della chiesa Madre di Solarino, tre della parrocchia Santa Maria della Consolazione di Belvedere e un seminarista. Saranno a Sintra, insieme ai partecipanti di altre diocesi siciliane. E giorno 31 in pellegrinaggio a Fatima.
Per me è la seconda esperienza – spiega don Daniele -. La prima era stata da seminarista a Madrid nel 2011. Quest’anno però la responsabilità è diversa, perché guido un gruppo di giovani. L’attesa dell’incontro, della gioia, della festa in un respiro di chiesa universale. Il momento forte della Gmg sono le catechesi: riflessione e crescita personale. Incontrarsi da tutto il mondo nelle parole dei vescovi. «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1, 39) è la citazione biblica scelta da Papa Francesco con il motto della Giornata Mondiale. La fretta di voler vivere questa esperienza. Un incontro fondato sulla Parola che è condivisione nello stare insieme”. Fin dalla prima edizione, a Roma nel 1986, la Giornata Mondiale della Gioventù è stata un laboratorio di fede.
La partecipazione alla Giornata rappresenta solo l’epilogo di un cammino iniziato già da tempo, come spiega Annamaria della parrocchia San Paolo di Solarino: “Il nostro viaggio è iniziato già da giorni. Tanti sono stati i preparativi e le aspettative, così come tanti sono i sentimenti che in questi giorni si alternano, primo tra tutti la gratitudine per avere la possibilità di partecipare a questa esperienza unica. Non manca neanche la paura, ma questa è subito superata dall’entusiasmo al pensiero di scoprire nuovi luoghi dove poter accrescere e rafforzare la nostra fede e dove poter fare esperienza ecclesiale di Dio insieme a tanti altri giovani. Tutti diversi, ma tutti verso la stessa meta, tutti accumunati da una gioia che infrange distanze culturali e geografiche . Ci apprestiamo a vivere giorni di felicità travolgente, di quelle gioie che ti rimangono impresse nel cuore e che vengono dall’incontro con gli altri e con il Signore. Ci aspettiamo anche di sentire una forte sensazione di comunità, di fare esperienza di quel passo del Vangelo che dice “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sarò con loro, pregherò con loro, amerò con loro perché il mondo venga a Te, o Padre, conoscere il tuo amore è avere vita con Te”.
Gioia di stare insieme e non soltanto: “Dalla Gmg ci aspettiamo divertimento, nuove conoscenze, comunità e preghiera, ma anche tante emozioni, e una riscoperta di noi stessi e della fede” dicono Samuele e Martina. Momenti nel segno della condivisione: “Siamo molto emozionati per questa nuova esperienza. speriamo che in questo viaggio potremo confrontarci con giovani della nostra età di altre nazioni anche per ritrovarci a condividere la stessa fede” concludono Matteo e Andrea di Belvedere.

Scienza, cultura e dialogo al convegno biblico a Siracusa

Un convegno biblico è ricco di tanti aspetti. Tre parole chiave sono la sintesi: scienza, cultura e dialogo. Scienza, perché docenti accademici portano le ricerche compiute durante l’anno e condividono con gli altri il prodotto delle loro fatiche. Cultura, perché la Bibbia è il grande codice della cultura occidentale e ci dà delle chiavi di lettura per capire il mondo in cui ci muoviamo l’arte, la letteratura, direi la società. Che ci consentono di recuperare le radici della nostra storia soprattutto di una storia culturale europea. Infine il dialogo: forse c’è stata una stagione in cui la Bibbia era motivo di divisione. Adesso sicuramente nell’ambito universitario è motivo di unità e di dialogo“. Don Dionisio Candido, docente di Esegesi Biblica e Critica Testuale dell’Antico Testamento presso l’ISSR San Metodio e presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Salisburgo (Austria) presenta l’Annual Conference della EABS, European Association of Biblical Studies, dal 10 al 13 luglio a Ortigia, centro storico di Siracusa.
Quest’anno  si registra un’affluenza straordinaria con 500 partecipanti per seguire le oltre 200 “unità di programma” previste. Docenti e ricercatori provenienti da tutta Europa, Israele, Stati Uniti e Brasile per condividere le novità scientifiche nell’ambito degli studi biblici e interdisciplinari. EABS, European Association of Biblical Studies, è una associazione internazionale non confessionale, che promuove studi di livello accademico sulla Bibbia e sulle tematiche affini. I suoi membri sono studiosi della Bibbia di tutto il mondo. A Siracusa, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio è l’ente ospitante.
Il dialogo a livello accademico – ha continuato don Nisi – è un dialogo molto franco e quindi riesce a rilevare le differenze, ma è un dialogo fraterno e questa sarà l’occasione per ascoltare esponenti di tutte le confessioni cristiane cattolici, protestanti, anglicani e ortodossi. Ma anche di dialogare con il mondo ebraico. Tutti ci ritroviamo intorno al libro per eccellenza e direi tutti siamo impegnati nella grande fatica dell’interpretazione del libro, che sia un’interpretazione che dà rilievo alle grandi tematiche a cominciare dalla pace e l’umanizzazione”.
La sessione di apertura, in plenaria, è prevista lunedì 10 alle ore 18.00 nella Chiesa Cattedrale.
Eabs è l’associazione più prestigiosa in Europa che raccoglie studiosi di testi biblici – spiega Danilo Verde, ricercatore di Ebraico biblico presso la Facoltà di Teologia cattolica di Lovanio (Belgio) -. Un’associazione non confessionale che non mira all’accrescimento della fede ma all’accrescimento della conoscenza dei testi biblici da un punto di vista linguistico, letterario e culturale in genere. Conta 1200 iscritti e ogni anno organizza un annual conference dove i membri condividono la loro ricerca. Siamo stati a Berlino Helsinki Tolosa e ora siamo approdati a Siracusa. Dove possiamo contare sulla bellezza di questo territorio e sulla professionalità dell’istituto San Metodio”.
L’Annual Conference di EABS coinvolgerà quattro edifici di rilievo storico e accademico per la città: la sede dell’ISSR, il Seminario Arcivescovile, il Teatro Comunale e l’Accademia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Abbiamo organizzato una sede universitaria dinamica e diffusa con quattro poli di riferimento: San Metodio, Seminario minore, Teatro comunale e Accademia del Dramma antico. In questi quattro poli si svolgerà la parte accademica, con le sessioni di ricerca – afferma la dott.ssa Mariangela Maresca, docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR San Metodio di Siracusa -. E’ stato uno sforzo notevole. I momenti di fraternità coinvolgono le professionalità del territorio così questi studiosi provenienti da tutta Europa potranno vivere le bellezze di questa terra dal punto di vista naturalistico, archeologico, architettonico e delle tradizioni. Momenti per far “assaggiare” la bellezza e la bontà di Siracusa”.
Saranno affrontate varie tematiche ad esempio sull’antisemitismo e poi la sessione dedicata alla prof. Tova Forti, professoressa israeliana in occasione del suo pensionamento, e una sessione plenaria con la prof. Kristin De Troyer, professoressa dell’Università di Salisburgo critica testuale dell’antico testamento.
Tutti i momenti comuni (sessione inaugurale, sessione plenaria, sessioni celebrative, business meeting, incontro dei dottorandi, sessione conclusiva) vedranno un numero inaspettatamente alto di partecipanti. Saranno presenti anche editori da tutta Europa per presentare le ultime pubblicazioni in campo biblico.

I diaconi in comunione con le famiglie ferite

“Un servizio per l’edificazione della Chiesa, per l’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino alla piena conformazione a Cristo. Il Diacono, a nome della comunità, è chiamato ad accogliere le fatiche, i dolori, le aspirazioni delle periferie esistenziali perché diventino il centro della mensa comunitaria”. Così La giornata l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella sua omelia nella celebrazione eucaristica che ha dato il via a la XXI festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie, organizzato dal Centro Madre del Buon Pastore, al Santuario della Madonna delle Lacrime.
Mons. Lomanto, nella sua omelia, si è soffermato sulla specificità del servizio del Diacono nella conformazione a Cristo servo per amore, nella vita della Chiesa e in rapporto al mondo. Il Diacono, a nome della comunità, è chiamato ad accogliere le fatiche, i dolori, le aspirazioni delle periferie esistenziali perché diventino il centro della mensa comunitaria, avendo sempre come riferimento la relazione personale con Dio.

Il tema scelto, “Il ministero del Diacono nella cura delle famiglie ferite”, è stato affidato a don Gianluca Belfiore, direttore dell’Osservatorio Giuridico dell’Arcidiocesi di Siracusa, docente incaricato di Diritto Canonico presso lo Studio  Teologico S. Paolo di Catania.

Al centro congressi del santuario i lavori sono stati introdotti dai saluti di Mons. Lomanto e di don Antonio Sapuppo, direttore del Centro Madre del Buon Pastore, il quale ha esposto le motivazioni che hanno indotto alla scelta di riflettere sull’approccio pastorale delle famiglie ferite, un argomento tanto attuale quanto complesso che si pone in continuità con il percorso di formazione tenuto durante l’anno per i diaconi. Don Belfiore ha sottolineato come i diaconi in particolare gli uxorati, partecipando ai due sacramenti del Matrimonio e dell’Ordine, possono avere una peculiare prossimità nel confrontarsi con le famiglie ferite accogliendole, nel discernimento volto a comprenderne i disagi, nel favorire processi di integrazione sempre diversi in ragione delle varie circostanze che si presentano. Essi possono collaborare alla pastorale matrimoniale unitaria a pieno titolo, in quanto vivono le due dimensioni dei sacramenti della missione ecclesiale.  Diversi sono stati gli interventi dei partecipanti, dando anche alcune indicazioni sul percorso formativo da tenere per il prossimo anno pastorale. Squisita è stata l’ospitalità dei diaconi dell’Arcidiocesi di Siracusa. Nel pomeriggio si è offerta la possibilità di visitare le catacombe di S. Giovanni e i Musei limitrofi.

La Festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie chiude il percorso formativo offerto dal Centro Madre del Buon Pastore che per le Chiese di Sicilia cura la formazione permanente del clero. Per il suo direttore, don Antonio Sapuppo, “diventa sempre più necessario proporre degli itinerari di formazione che non curino solamente l’approfondimento di tematiche teologiche pastorali o etiche, ma soprattutto valorizzino le relazioni fra presbiteri e diaconi. Credo – aggiunge – che si debba sempre più puntare sulle problematiche emergenti, sia in ambito antropologico che sociale, tracciare solchi su cui piantare semi di stupore e curiosità in ambito culturale e pastorale dare strumenti e chiavi di lettura per rispondere alle domande di senso che la società odierna stenta a comprendere”. Spiegando le motivazioni della scelta del tema – “un argomento tanto attuale quanto complesso che si pone in continuità con il percorso di formazione tenuto durante l’anno per i diaconi” -, per don Sapuppo emerge l’urgenza “di riflettere sull’approccio pastorale alle famiglie ferite. Farlo nella serietà delle riflessione offerte, nella molteplice diversità degli interventi dei tanti partecipanti, nel confronto tanto caritatevole quanto schietto è necessario, come lo è anche farlo in un momento di festa di gioia:  incontrarsi e fare comunione, non solo all’interno delle diocesi ma all’interno dell’intera regione ecclesiastica Sicilia è un compito del Centro Madre del Buon Pastore ma soprattutto una esigenza palesata dai sacerdoti e dei diaconi nella nostra cara terra di Sicilia”.

 

(da chiesedisicilia.org)

Omelia dell’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella celebrazione eucaristica con i Diaconi permanenti delle Chiese di Sicilia (FIR 2023)

Paolo Pandolfo dimesso dallo stato clericale

Il sacerdote Paolo Pandolfo, incardinato nell’Arcidiocesi di Siracusa, è stato dimesso dallo stato clericale. Lo ha comunicato il Vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, che ha reso noto il decreto del 20 giugno scorso del Dicastero per il Clero della Santa Sede. 
“All’esito del procedimento canonico che ha interessato il rev. sac. Paolo Pandolfo, il Dicastero per il Clero, con Suprema e inappellabile decisione, ha dimesso lo stesso dallo stato clericale”. Il decreto è stato notificato all’interessato il 30 giugno scorso.

A Siracusa l’annual conference della EABS

Siracusa si prepara ad accogliere 500 studiosi provenienti da tutta Europa, Israele, Stati Uniti e Brasile per la Annual Conference della EABS, European Association of Biblical Studies. EABS è una associazione internazionale non confessionale, che promuove studi di livello accademico sulla Bibbia e sulle tematiche affini. I suoi membri sono studiosi della Bibbia di tutto il mondo, docenti ordinari e giovani ricercatori. L’Annual Conference è il convegno annuale in cui i membri condividono le novità scientifiche nell’ambito degli studi biblici e interdisciplinari.

Dal 10 al 13 luglio, Ortigia, centro storico di Siracusa, diventerà sede del prestigioso evento che quest’anno fa registrare un’affluenza straordinaria con partecipanti in presenza ed anche on line per seguire le oltre 200 “unità di programma” previste.

La conferenza annuale si tiene ogni anno in grandi città universitarie e capitali europee: da Lisbona ad Helsinki, da Copenhagen a Vienna, da Berlino ad Amsterdam solo per citarne alcune. Lo scorso anno si è svolta a Tolosa, in Francia. E proprio in quella sede è stato dato l’annuncio della sede di Siracusa per il 2023.
Erano presenti a Tolosa don Dionisio Candido, sacerdote della diocesi di Siracusa, docente di Esegesi Biblica e Critica Testuale dell’Antico Testamento presso l’ISSR San Metodio e presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Salisburgo (Austria), il dott. Danilo Verde, ricercatore di Ebraico biblico presso la Facoltà di Teologia cattolica di Lovanio (Belgio) e la dott.ssa Mariangela Maresca, segretaria e docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR San Metodio di Siracusa, i tre responsabili dell’evento siracusano.
Una scelta dettata dalla presenza dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, ente ospitante, che ha modo di esprimere anche così il suo ruolo accademico di riferimento per la formazione dei laici in ambito biblico, teologico, filosofico e umanistico” spiega la prof. Mariangela Maresca dell’ISSR San Metodio. “La novità principale rispetto a tutte le altre edizioni dell’Annual Conference di EABS è senz’altro il concetto di “sede”: si tratta non di un unico edificio o cittadella universitari, ma di una sede dinamica e diffusa, che coinvolge quattro edifici di rilievo storico e accademico per la città: la sede dell’ISSR, il Seminario Arcivescovile, il Teatro Comunale e l’Accademia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Ortigia diventa così l’ambiente ideale per sviscerare lo studio e la ricerca sulla Bibbia, al crocevia di millenni di storia, di popoli e di culture“.
A Tolosa è stato lanciato un video di presentazione, che ha sicuramente contribuito alla grande affluenza prevista nella città di Archimede. “L’Annual Conference è anche fraternità e incontro: come per tutti gli aspetti tecnici (dall’allestimento delle sedi alla connettività), così anche per i momenti di convivialità sono stati coinvolti i migliori professionisti locali, con la prerogativa di valorizzare il territorio; anche la dimensione storico-artistica trova il suo spazio nelle visite guidate, nella musica e nel teatro, in momenti pensati e dedicati ai convegnisti” ha concluso la prof. Maresca.

L'arcivescovo mons. Francesco Lomanto parlando ai giornalisti

Non dobbiamo temere di affermare la verità

“La comunicazione deve essere rispettosa attenta e cordiale nei confronti dell’interlocutore. Non dobbiamo temere di affermare la verità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto parlando ai giornalisti nel salone del centro congressi del Santuario “Madonna delle Lacrime”, nell’incontro promosso per la 57esima giornata mondiale delle Comunicazioni a livello regionale. L’arcivescovo Francesco Lomanto, vescovo delegato CESi per le Comunicazioni Sociali, ha aperto i lavori della prima sessione del convegno “Il coraggio di parlare con il cuore per dire la verità” mettendo in risalto le parole del Papa nel messaggio agli operatori della comunicazione: “I giornalisti esercitino la loro professione con cuore puro, etica, discernimento e missione”.
Mons. Lomanto si è soffermato sulla “vocazione del giornalista e del comunicatore, cioè ricercare e condividere la verità con cuore puro. Sapere discernere la verità oltre l’apparenza”. Sulla dimensione etica: “la comunicazione deve essere rispettosa attenta e cordiale nei confronti dell’interlocutore. Non dobbiamo temere di affermare la verità”. E sulla missione “per costruire con la dignità nella professione un autentico cammino di civiltà e di progresso promuovendo la corresponsabilità a servizio del bene comune”.

L’incontro, alla presenza di don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio regionale per le comunicazioni sociali della Cesi, e di Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’Ordine dei giornalisti, è stato moderato da Alessandro Ricupero, vice direttore UCS Siracusa. Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede,  ha sottolineato le sfide per i giornalisti oggi: “Il Papa non parla di una comunicazione buonista o sentimentalista. L’informazione è una missione. “Siamo ciò che comunichiamo” (san Francesco di Sales), quindi non disabituiamoci ad avere una bussola di valori e principi per orientarci nel mondo giornalistico. Nella verità – continua – lasciamoci sorprendere dall’ incontro di volti e sguardi. La Comunicazione, in questo modo, si fa prossima agli altri. In alcuni interventi Papa Francesco ha parlato di missione alzando il livello valoriale di una professione che non è soltanto un lavoro ma che ha un compito sociale e civile. Rispetto alle tante difficoltà che viviamo, Papa Francesco anche con questa dimensione della comunicazione del cuore cioè della persona, ci sta dicendo che è ancora bello intraprendere la professione giornalistica e viverla come servizio agli altri. Nella necessità di una professione che deve rispettare i suoi codici e le sue dinamiche che sia sempre al servizio delle comunità e non autoreferenziale”.

Luigi Ferraiuolo, giornalista e redattore TV2000, ha evidenziato:  “La comunicazione non è statica. Il giornalismo da desk blocca la veridicità e la bellezza della notizia. I giornalisti per il Papa sono ‘sacerdoti’ aggiunti chiamati a raccontare le storie. Riprendendo Socrate e la sua maieutica, i giornalisti hanno il compito di far partorire storie significative dal cuore degli uomini”. La sfida odierna della Chiesa è abitare il continente digitale per annunciare il Vangelo con uno stile “in presenza”.

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha firmato il quaderno rosso, iniziativa del giornalista e scrittore Luigi Ferraiuolo con la quale sta girando l’Italia per raccogliere le firme per chiedere a Papa Francesco di elevare a martire il sacerdote ucciso dai Casalesi, don Peppe Diana. Il giornalista di TV2000 ha raccontato alcuni episodi che hanno caratterizzato la vita di don Diana e la sua rivoluzione nel territorio di Casal di Principe. Ed anche dell’eredità umana lasciata dal sacerdote. “Don Peppe era una figura straordinaria – ha detto Ferraiuolo -. I ragazzi che stavano con don Peppe sono diventati in questi anni grandi eroi. Personaggi che hanno cambiato il territorio di Casal di Principe. E quando le persone che sono schiacciate hanno il coraggio di ridere dell’oppressore, la camorra e la mafia sono sconfitte. E’ tempo che la Chiesa gli dia merito. Un gruppo di giornalisti, credenti non credenti, ha deciso di portare in giro in Italia il quaderno rosso di don Peppe per spiegare il suo lavoro e spiegare che contro le mafie si può vincere e chiede di riconoscerlo come martire”.

 

 

 

 

Giornata diocesana per il Seminario

Si celebra domenica 28, in occasione della Solennità di Pentecoste, la Giornata diocesana per il Seminario.
Già in occasione della messa crismale l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha invitato a pregare per le vocazioni ed a sostenere con la preghiera il Seminario.
E’ mio vivo desiderio che questa richiesta giunga a tutti voi soprattutto in questi giorni – ha scritto mons. Lomanto rivolgendosi alla comunità diocesana -. La preghiera concorde farà maturare l’intima convinzione che la dimensione vocazionale appartiene a tutte le comunità che non solo generano, ma anche accompagnano, servono, curano, rendono testimonianza, evangelizzano e chiamano. I nostri giovani in discernimento hanno bisogno di essere accompagnati in «un cammino di libertà che porta alla luce quella realtà unica di ogni persona, quella realtà che è così sua, così personale, che solo Dio la conosce» (Chrisuts Vivit, 295). La risposta originale deve essere concretamente sostenuta perché il cammino diventi corrispondenza piena, coraggiosa e creativa, al dono che viene dall’alto e che orienta verso la misura alta della fede. La nostra fede ci rassicura che il respiro dello Spirito darà alla Chiesa energie nuove ed entusiasmo per aderire ai desideri di Dio prontamente. Affido alle singole comunità parrocchiali la cura preziosa del dono della vocazione e rinnovo la consegna dell’intera comunità diocesana al soffio dello Spirito”.

 

Incontro con i candidati a sindaco

“E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato”. Dalle parole che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha utilizzato nel suo discorso dal balcone nel giorno della festa del patrocinio di Santa Lucia scaturisce l‘incontro con i candidati a sindaco della città di Siracusa che si terrà martedì 23, alle ore 18,30 nel salone della chiesa di Bosco Minniti a Siracusa.

L’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e la Cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa hanno promosso un incontro con gli otto candidati a sindaco di Siracusa. All’incontro hanno aderito l’Agesci zona Aretusea, l’Anspi, Azione Cattolica, settimanale Cammino, Comunione e Liberazione, Forum delle Associazioni familiari, Movimento dei Focolari, Movimento politico per l’Unità, parrocchia Sacra Famiglia e parrocchia Bosco Minniti.

Si tratta di un’azione di cittadinanza attiva che il mondo cattolico vuole portare avanti per percepire l’impegno che ogni candidato sindaco vuole manifestare nei confronti della città – ha spiegato don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro -. Partiremo dalle parole dell’arcivescovo, dal suo discorso dal balcone in piazza Duomo per la festa del patrocinio di Santa Lucia, per capire l’impegno che ogni candidato metterà in campo avendo cura delle persone fragili, dell’ambiente, e delle situazioni precarie del territorio, e dei giovani“.