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L’Ora della Madre al Santuario

Sabato 8 aprile, alle ore 10.00, esposizione straordinaria del Reliquiario delle Lacrime della Madonna e preghiera dell’Ora della Madre delle Lacrime presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.

Si tratta di un tempo di preghiera per stare accanto alla Madonna nel momento in cui Gesù morto è deposto nel Sepolcro.
Le Lacrime della Madonna a Siracusa rimandano al mistero Pasquale di Gesù crocifisso, morto e risorto, al quale Maria SS.ma ha partecipato per predilezione
divina, diventando Madre dell’umanità nuova ai piedi della Croce.
La preghiera si articola in quattro momenti: l’introduzione, con Maria accanto al Sepolcro di Gesù; ascolto della Parola di Dio: dalla fede di Abramo alla fede della Madre davanti al sacrificio di Cristo morente sulla Croce e sepolto nelle viscere della terra; lettura dell’omelia di San Giovanni Paolo II sulle Lacrime della Madonna; riti conclusivi, con Maria in attesa della risurrezione di Gesù.
Il Venerdì Santo si consuma il sacrificio dell’«Ora» di Cristo, vittima sull’altare della Croce: ai suoi piedi, per divino volere, stava Maria unita a Lui indissolubilmente nel dolore e nell’offerta. Il Sabato Santo è l’«Ora» della Madre: «Ora» nella quale Lei visse la prova suprema della fede e dell’unione al Dio Redentore. Il Sabato Santo è l’Ora di Maria Santissima, è l’Ora della preghiera e delle Lacrime della Madre, che completò in sé quel che mancava ai patimenti del Figlio suo Gesù Cristo, a favore della Chiesa (cf. Col 1, 24), che si raccoglie nel suo Cuore di Madre, dove fiorisce la speranza di tutta l’umanità.

Via Crucis nel parco della Neapolis

Avrà luogo venerdì 31 alle ore 19.45 all’Anfiteatro Romano nel Parco Archeologico della Neapolis la Via Crucis cittadina, promossa dal Vicariato delle parrocchie di Siracusa e organizzata dalla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. I testi, le preghiere e le meditazioni della Via Crucis dal tema “La Via della Croce, Salvezza dei figli di Dio” sono stati scelti e composti dall’Arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che guiderà il momento di preghiera. Lo stesso testo di preghiera sarà proposto in tutte le comunità parrocchiali dell’Arcidiocesi di Siracusa.
La Basilica Santuario Madonna delle Lacrime ha ringraziato il direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai Antonello Mamo per la disponibilità ad ospitare la Via Crucis in un luogo simbolo della città.
Secondo il programma i fedeli si raduneranno a partire dalle ore 19.30, accedendo dal piazzale antistante la Chiesa di San Nicolò ai Cordari. Alle ore 19.45 presentazione dei vari momenti della Via Crucis che prenderà il via  alle ore 20.00 .

Rouault nelle immagini di Elio Ciol alla Alagoniana

George Rouault è considerato uno dei maestri dell’espressionismo francese, Elio Ciol è fotografo friulano internazionalmente riconosciuto, i cui esordi coincidono con la fioritura in Italia del Neorealismo. Entrambi sono protagonisti della mostra che sarà inaugurata sabato 1 aprile alle ore 11.30 all’interno del Palazzo Arcivescovile in piazza Duomo, a Siracusa. Sarà presente l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.
In esposizione 58 tavole di un’opera considerata sintesi della ricerca artistica di George Rouault e suo testamento morale. Per motivi conservativi, da diversi anni, il lavoro di Rouault viaggia in una mostra didattica itinerante, curata e allestita dal fotografo friulano Elio Ciol, che permette di fruire globalmente le tavole, cogliendo la straordinaria ricchezza dei grigi, nel bianco e nero.
Tra il Carcere Vescovile e la Biblioteca Arcivescovile Alagoniana, all’interno del percorso di fruizione Secreta Palatii, nella mostra “Miserere: George Rouault nelle immagini di Elio Ciol“, sarà possibile ammirare l’esemplare numero 329 prestito della Pro Civitate Christiana di Assisi, proprietaria di una delle 450 incisioni originali, stampate dall’artista e smembrate in varie gallerie, pubbliche e private, nel mondo. L’esemplare numero 329 è uno dei pochi ad essere completo, presentando tutte e 58 le tavole. La serie si presenta in due parti: Miserere, (ospitata nelle Carceri vescovili) dal titolo latino con cui è maggiormente conosciuto il salmo biblico 51, e Guerre, (che si troverà nella sala lignea della Biblioteca Alagoniana) una critica feroce contro il potere e la guerra, ispirata dalla Prima Guerra Mondiale, dopo la quale il Miserere viene portato a compimento, sebbene dovrà attendere il 1948 per la sua pubblicazione, per via di una serie di vicissitudini editoriali. La figura di Cristo è il filo rosso che lega l’opera in tutte le sue parti, nascondendosi nel povero, nell’uomo sofferente o in un soldato che muore.
La mostra, accolta un anno fa all’interno di Spazio San Sebastiano, centro culturale a Palazzolo Acreide nato dalla collaborazione tra la parrocchia di San Sebastiano e la cooperativa di comunità Mediblei, approda a Siracusa con un’esposizione rinnovata dal dialogo con il ricco patrimonio librario della Biblioteca Alagoniana. L’esposizione siracusana è arricchita da 8 testi della biblioteca nelle quali sono contenute raffigurazioni della passione di Cristo. “Opere che ci aiutano a vedere come è stata raffigurata la Passione di Cristo in una rilettura dettata anche dal tempo – spiega don Helenio Schettini, direttore della Biblioteca Alagoniana – . Anche per questo motivo inauguriamo questa esposizione adesso alla vigilia della Settimana Santa. Vogliamo far diventare la biblioteca non solo un luogo di esposizione ma un luogo vivo. Che riesce a entrare in dialogo con nuovi linguaggi per farne luogo di cultura non solo sito da visitare. Un modo diverso per fruire dell’immenso patrimonio librario raccolto”.
Saranno esposte due opere che solitamente sono tenute ben conservate: “Tra le opere, spiccano per importanza il Liber Cronicarum del 1492 e l’Evangeliario bilingue Arabo-Latino della metà del XVII secolo. E’ un’occasione unica per mostrarle al pubblico” conclude don Helenio.
La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 18.00, sino a sabato 3 giugno, all’interno del percorso di fruizione Secreta Palatii, che comprende anche la Cappella Sveva del Palazzo Arcivescovile. La mostra è organizzata dalla Pastorale del Turismo, Tempo Libero e Sport dell’Arcidiocesi di Siracusa e dal Parco Culturale Ecclesiale dell’Arcidiocesi di Siracusa “Terre dell’Invisibile”, in collaborazione con la Pro Civitate Christiana di Assisi, Mediblei Società Cooperativa e la società Kairòs.

L’arcivescovo Lomanto: “Ripensiamo il turismo”

Lì dove i progetti sembrano svanire, lì dove gli eventi negativi sembrano prendere il sopravvento, Dio interviene in maniera provvidenziale e si fa portatore di liberazione. Anche nel vostro lavoro non sono mancate difficoltà negli ultimi anni a causa della difficile crisi sanitaria, la quale ha messo in luce tante disuguaglianze e ingiustizie. Oggi però ci è data un’occasione nuova per ripartire. Tale occasione non sarà sprecata se avremo la capacità di “ripensare il turismo”. Lo ha detto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto rivolgendosi agli operatori del turismo durante il tradizionale precetto pasquale che quest’anno ha avuto luogo nella chiesa di San Giuseppe. Un’iniziativa fortemente voluta dal direttore dell’Ufficio per la Pastorale del Turismo, don Helenio Schettini.
Il turismo dovrà avviare processi di cambiamento che guardino ad uno stile sostenibile e a uno sviluppo integrale della persona. (…) Ho indetto un anno giubilare mariano per la nostra Chiesa diocesana, in ricordo del 70esimo anniversario della prodigiosa lacrimazione di Maria nella nostra città. Tale giubileo rappresenta un’occasione per la nostra comunità di riscoprire il segno che Dio ha voluto donare alla nostra Chiesa per mezzo della Madre sua. A perenne memoria di questo evento è sorto il nostro Santuario che è meta di tanti pellegrini. A voi chiedo di farvi annunciatori di questo messaggio, vi esorto ad accompagnare anche gli scettici, i lontani, o i disinteressati all’incontro con questo messaggio. La storia della nostra città è anche questa, a noi il dovere di custodirla e di consegnarla.
Accanto alle opere d’arte raffiguranti soggetti mariani che ci illuminano sul cammino di fede della Madonna e sulla nostra adesione a Dio, nonché sui valori della persona, della famiglia e dell’amicizia sociale, l’evento della lacrimazione di Maria ‒ che è l’opera d’arte di Dio ‒ ci ricorda la realtà umana del dolore che impastato di fede ci dona la beatitudine, e perciò ci fa sentire il sostegno della compassione di Dio e della presenza materna di Maria nel cammino di speranza che tutti siamo chiamati a percorrere. Questo auguro di cuore a voi e a tutti i destinatari del vostro messaggio: l’incanto della bellezza dell’arte sacra e dei segni del divino vi doni la gioia di rimanere saldi nell’amore di Dio che tutto può“.
Hanno concelebrato don Claudio Magro, direttore dell’ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro, don Gianluca Belfiore, rettore della chiesa di San Giuseppe, padre Flavio Cappuccio, parroco della chiesa dell’Immacolata.

Sandra Mazzolini sul Concilio Vaticano II

Terzo incontro sul concilio ecumenico Vaticano II (1962-1965) promosso dall’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi. Giovedì 16 marzo, alla parrocchia Cristo Re a Lentini alle ore 18,30 interverrà la prof.ssa Sandra Mazzolini, docente ordinaria di Missiologia e decano della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana di Roma. 

Il Concilio è la memoria ecclesiale più recente e, in parte, non ancora pienamente esplorata ed attuata. L’incontro, che sarà aperto dal direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali mons. Maurizio Aliotta, aiuterà a riscoprire il suo significato per la vita della Chiesa.

 

Esposizione del simulacro di Santa Lucia per il personale sanitario

E’ stata dedicata alle vittime del covid19 l’esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia. Un’apertura straordinaria della nicchia che custodisce il simulacro per ricordare le vittime della pandemia ed il valore della solidarietà. A consegnare le chiavi al maestro di cappella Alessandro Zanghì sono stati Antonina Franco, primario del reparto Malattie infettive all’ospedale Umberto I; Danila Cilio, medico pronto soccorso; Giuseppe Principato, medico pronto soccorso; Emanuele Veneziano, infermiere caposala pneumologia; Norma Bronzi, operatore ambulanze 118; Massimo Pantano, operatore ambulanze; Pietro Veneziano, operatore antincendio; Danilo Carbonaro, operatore oss.

L’esposizione straordinaria del 12 marzo ricorda l’inizio dell’esperienza del covid – ha detto l’avv. Pucci Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia -. Santa Lucia era aperta in quel periodo. Stavano realizzando dei lavori di restauro. Ogni volta che questa città ha bisogno di Santa Lucia, la patrona risponde sempre. La prossima festa di maggio ricorda proprio questo: un grande miracolo nei confronti dei siracusani. La richiesta della popolazione che soffriva di fame e la risposta di Lucia. E’ questo il senso di questa apertura. Un ringraziamento a medici, infermieri, personale sanitario, a chi si è impegnato in prima persona senza risparmiarsi. A rischio della propria vita, al di là della professione ma come scelta di vita, non avendo paura di donarsi all’altro. E ricordiamo tutti coloro che non ci sono più: sono tanti, forse troppi. In questo momento loro sono accanto a noi”.
La prima messa è stata presieduta da don Gianluca Belfiore, vice parroco della Cattedrale, che ha ricordato come “da sempre il popolo siracusano ricorre alla sua patrona. E da sempre la patrona risponde. Il Signore non ci abbandona mai e ci è sempre accanto. E’ stato così anche nella pandemia. Guardiamo all’esperienza della vita con la luce della fede, anche a quelle esperienze più dolorose. Quando ritenevamo che con la scienza avevamo sconfitto tutto, è arrivato un piccolo agente esterno che ci ha sconvolto l’esistenza. Ritroviamo il filiare affidamento che abbiamo fatto in Santa Lucia e la fiducia in lei riposta“. La messa successiva è stata presieduta da fra Gabriele Falzone Ofm, cappellano dell’ospedale Umberto I di Siracusa.
Infine l’ultima celebrazione eucaristica da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa: “Siamo radunati per ringraziare e continuare a chiedere grazie all’intercessione di Santa Lucia per la fine della pandemia e al contempo per invocare la pace per le famiglie, per il mondo, per la salute di tutti e per il benessere del nostro popolo. Affinché la nostra preghiera sia gradita a Dio – ha detto mons. Lomanto – è necessario compiere un cammino di rinnovamento interiore e ascolto per lasciarci trasformare dalla Parola di Dio. Il mio invito è donarci a Dio per ricevere il suo dono, lo Spirito Santo, e la presenza di Gesù che ci parla; abbandonarci a Dio nella sincerità della coscienza e nella verità di aggiustare le cose nella nostra vita. Ed infine vivere il rapporto personale con Dio attraverso una esperienza di vita diretta con Gesù. Continuiamo a pregare e invocare il patrocinio di Santa Lucia partecipando con il nostro impegno di donarci a Dio, crescere nella sincerità e nella verità, per vivere il rapporto con Gesù e restare in Lui“. Al termine della messa chiusura della nicchia.

Attività dei detenuti nelle scuole

Un’iniziativa che dà una prospettiva di inserimento sociale per i detenuti: questa è la nostra mission, il nostro scopo ed il senso del nostro lavoro”. Lo ha detto il direttore della casa circondariale di Siracusa, Aldo Tiralongo, alla firma della convenzione tra la Casa Circondariale, la Caritas, l’associazione Padre Massimiliano Maria Kolbe Onlus, l’Ufficio locale di esecuzione penale esterna di Siracusa (Ulepe), gli istituti superiori “Tommaso Gargallo” e “Luigi Einaudi”, per permettere ad alcuni detenuti di svolgere le ore di lavoro esterno nelle scuole.

Un’attività volontaria e gratuita in favore della collettività svolta da detenuti che si occuperanno di manutenzione ordinaria e delle aree verdi.
I due istituti scolastici di Siracusa hanno accolto con gioia la possibilità di avere due detenuti nei loro spazi per aiutarli nella cura dei giardini – ha detto don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana –. Alcuni detenuti si occupavano già del giardino dell’arcivescovado e continueranno nella loro attività. Il nostro arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ci ha chiesto di accostare gli umili ed accostarli dando loro dignità. Ritengo che questo tipo di servizio ridona ai detenuti una dignità nel loro percorso di recupero”.

A sottoscrivere la convenzione anche il direttore dell’Ulepe Stefano Papa: “Collaboriamo con le scuole e il carcere per dare una possibilità all’esterno ai detenuti e stringere con la comunità quel rapporto indispensabile per il reinserimento. Le scuole sono palestre di relazioni e quindi anche i nostri detenuti partono dalle scuola per rivedere una prospettiva di inserimento nella società”.

Ed il mondo della scuola ha risposto in maniera entusiasta: “Il liceo Gargallo è contento di far parte di questa iniziativa ed aprirsi all’esigenza dell’inserimento dei detenuti in ambito lavorativo. Il consiglio di Istituto e la comunità scolastica hanno sposato questa iniziativa che porta al reinserimento nella società” ha commentato la dirigente Annalisa Stancanelli. Ed anche la dirigente dell’istituto “Luigi Einaudi”, Teresella Celesti, ha ribadito: “Il mondo della scuola è il mondo dell’educazione. Una grande opportunità per i detenuti per riaffacciarsi al mondo e restituire il maltolto. L’idea pedagogica è grande: avere sbagliato una volta non vuole dire una condanna per sempre. Altrimenti la società avrebbe smarrito la visione etica. L’idea per i ragazzi è comprendere come la giustizia sia cosa diversa da un principio di vendetta ed ostracismo nei confronti di chi ha sbagliato e ci consegna un’idea di società civile che accoglie”.

C’è Fede senza Perdono?

Si intitola “C’è Fede senza Perdono?”  l’incontro che si terrà venerdì 24, alle ore 17,30 all’Auditorium dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Siracusa.
Interverrà Gemma Calabresi Milite, vedova del commissario Luigi Calabresi, morto in un attentato durante gli anni di Piombo, nel 1972.
Nel corso dell’incontro, moderato dall’avvocato Cristina Alicata, Gemma Calabresi Milite parlerà del suo libro “La crepa e la luce” nel quale racconta il cammino intrapreso dal giorno dell’omicidio del marito. “Una strada tortuosa che, partendo dall’umano desiderio di vendetta di una ragazza di 25 anni con due bambini piccoli e un terzo in arrivo, l’ha condotta, non senza fatica, al crescere i suoi figli lontani da ogni tentazione di rancore e rabbia e all’abbracciare, nel tempo e con sempre più determinazione, l’idea del perdono”. Una sincera testimonianza sul senso della giustizia e della memoria. Concluderà don Andrea Zappulla, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale penitenziaria.
Stiamo guardando al perdono visto da diverse angolature e nelle relazioni che il perdono può avere con pace, giustizia, misericordia – spiega don Andrea Zappulla –. Un percorso di cinque incontri che servono per riflettere sulla dimensione del perdono.  In ciascun uomo c’è l’esigenza di essere perdonati e di perdonare. In questo quarto incontro Gemma Calabresi Milite ci parlerà del cammino di fede che ha fatto alla luce degli eventi che le sono accaduti. Un cammino di giustizia riparativa alla luce di un forte cammino di fede. Lei di fronte al male subito ha scelto la via del bene e del perdono. Nel libro racconta dal momento in cui fu ucciso il marito fino ad oggi. Lei utilizza l’immagine del ponte: il perdono è come un ponte, c’è chi lo percorre partendo da una parte chi dall’altra ma a metà strada ci si incontra e ci si riconosce. Il perdono è l’unica via che rende liberi“.
E’ il quarto appuntamento del ciclo di incontri su “Il Perdono: uno spazio fragile” organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria in collaborazione con la Caritas diocesana, l’ISSR San Metodio, il Centro Culturale San Massimiliano Maria Kolbe, il Centro di Solidarietà, la Libera Associazione Forense e la sezione di Siracusa dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.

Percorso sui beni culturali ecclesiastici

Al via i percorso formativo sui Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Siracusa, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in partnership con l’Università di Catania.
Il percorso formativo, realizzato in collaborazione con l’Università di Catania, corso di laurea triennale in Beni Culturali e corso di laurea triennale promozione del patrimonio culturale, intende offrire ai fruitori un’occasione di conoscenza e di approfondimento del patrimonio culturale, costituito da alcuni luoghi di culto appartenenti all’Arcidiocesi di Siracusa. Il fruitore sarà chiamato a compiere un itinerario con la comunità patrimoniale, che si prende cura dei beni ecclesiastici, quali testimonianze vive di una lunga storia che continua a coinvolgere gli uomini e le donne contemporanei. Il programma prevede due aree geografiche di interesse: quella dell’isola di Ortigia e quella cittadina che concerne il santuario della Madonna delle Lacrime, la basilica di San Giovanni e la Basilica di Santa lucia in Borgata.
Il corso si rivolge agli studenti dell’ISSR e di Unict, alle guide turistiche e alle persone interessate e appassionate di Beni Culturali. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 febbraio.
Il primo modulo, su natura e valorizzazione dei Beni culturali ecclesiastici, si tiene nei giorni 17-18-19 febbraio.
Il corso è promosso in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo, Tempo Libero e Sport, l’Ufficio diocesano per i Beni Culturali e l’edilizia di Culto,  Servizio per gli Studi Superiori di Teologia e Scienze Religiose della CEI, Ufficio nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’edilizia di Culto della CEI, la società Kairos.

Venerdì 17  alla parrocchia San Giuseppe Innografo ad Augusta

Ritrovare il Concilio

Secondo incontro sul concilio ecumenico Vaticano II (1962-1965) promosso dall’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi. Venerdì 17 febbraio, alla parrocchia San Giuseppe Innografo ad Augusta alle ore 18,00 interverrà la prof.ssa Gabriella La Mendola, docente di Storia e filosofia e ricercatrice presso la Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna.

Il Concilio è la memoria ecclesiale più recente e, in parte, non ancora pienamente esplorata ed attuata. L’incontro, che sarà aperto dal direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali mons. Maurizio Aliotta, aiuterà a riscoprire il suo significato per la vita della Chiesa.

Terzo incontro giovedì 16 marzo, alla parrocchia Cristo Re a Lentini alle ore 18,30 con la prof.ssa Sandra Mazzolini, docente ordinaria di Missiologia e decano della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana di Roma.

Infine venerdì 21 aprile, all’Oratorio San Filippo Neri a Canicattini Bagni alle ore 18,00, con mons. Maurizio Aliotta, docente di Storia della teologia e Teologia Morale presso lo Studio Teologico San Paolo.