GIOCHI SENZA BARRIERE AL SANT’ANGELA MERICI

“Un Mondo diverso è possibile” è il titolo della manifestazione organizzata dal progetto Policoro, con la collaborazione dagli “enti che fanno parte della filiera” ed altre associazioni che si ritrovati concordi nel voler “svolgere” insieme il tema della legalità e del lavoro. ‘Quest’anno – spiega don Claudio Magro – si è lavorato soprattutto nelle scuole e le comunità ecclesiali della zona nord della nostra diocesi, senza dimenticare gli altri vicariati o singole parrocchie o gruppi che sono stati raggiunti dagli Animatori di Comunità del progetto Policoro, un progetto sul territorio di Lentini, Carlentini e Francofonte che si occupa di promozione delle attività lavorative in forma cooperativistica’. La tre giorni vuole ricordare anche l’anniversario della strage di Capaci.
Venerdì 17, alle ore 19.00, fiaccolata in ricordo delle vittime della mafia. Da piazza Duomo la fiaccolata raggiungerà il monumento intitolato a Filadelfo Aparo, poliziotto lentinese ucciso dalla mafia nel 1979. A seguire incontro-conferenza dal titolo ‘Lavoro’ voce del verbo investire, sperare, costruire. All’Auditorium Polivalente, in via Riccardo da Lentini, 89 – Lentini si confronteranno Pino Maniaci, imprenditore e giornalista di TeleJato; Ignazio Gibiino, responsabile regionale giovani impresa Coldiretti – Sicilia; Paolo Sanzaro, segretario provinciale Cisl; Anna Lisa Martello, AdC Progetto Policoro.
Sabato 18, alle ore 20.00 nella parrocchia S. Antonio di Padova – Lentini, Veglia Diocesana di Pentecoste: “nella diversità dei carismi di ogni gruppo, associazione, movimento ecclesiale, fedeli laici, religiosi/e e sacerdoti in comune invocheremo lo Spirito per il dono delle vocazioni al servizio della Chiesa”.
Domenica infine dalle ore 19,00, iniziativa ‘Io partecipo: nuovi orizzonti – Domani’, stand delle varie associazioni e musica con i gruppi di giovani emergenti. ‘Anche quello di domenica sera – ha concluso don Claudio Magro – sarà un modo per dire No alla mafia in un territorio martoriato dal fenomeno mafioso. Saranno anche posizionati alcuni pannelli che ricordano don Pino Puglisi, a pochi giorni dalla canonizzazione’.
Nella recente Conferenza Episcopale Siciliana, tenuta a Noto, i Vescovi di Sicilia hanno formulato un messaggio per la beatificazione di Don Pino Puglisi. La cerimonia avrà luogo sabato 25 maggio alle ore 10.30 allo stadio Renzo Barbera di Palermo. E’ attiva una segreteria raggiungibile anche dal sito www.padrepinopuglisi.it.
In allegato il messaggio dei Vescovi di Sicilia
‘Conoscere significa intessere relazioni vere e forti con la porzione del gregge di Cristo affidato alle nostre cure; significa far nostre le gioie e le sofferenze, le attese e le speranze del nostro popolo. Significa condivisione e servizio, testimonianza e dono della propria vita. Papa Francesco, nella sua omelia del Giovedì Santo, ha pronunciato quelle parole che devono diventare programma di vita per noi sacerdoti: occorre – Egli ci ha detto – che siamo pastori con ‘l’odore delle pecore’. Come il Buon Pastore, Stephen, offri la tua vita, il tuo servizio, la tua preghiera, il tuo amore per i fratelli e le sorelle che il Signore porrà sul tuo cammino e che affiderà al tuo ministero’. Così l’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo nell’omelia dell’ordinazione sacerdotale del diacono fra Stephen Maria Sibanda o.s.m. (che appartiene all’Ordine dei Servi di Maria).
Nella Parrocchia di Maria SS. Addolorata dei Servi di Maria a Grottasanta, l’arcivescovo ha presieduto la celebrazione con l’imposizione delle mani e recitando la preghiera di ordinazione, alla presenza tra gli altri del Priore provinciale, fra Sergio M. Ziliani o.s.m.. Fra Stephen, residente nella comunità Maria SS. Addolorata a Grottasanta, nato 32 anni fa a Lupane (Zimbabwe), ha compiuto gli studi teologici presso la ‘Pontificia Facoltà Teologica Marianum’ di Roma. Il 27 ottobre del
‘Carissimo Stephen, il Signore ha disposto che tu fossi iniziato al ministero sacerdotale proprio in questa domenica del Buon Pastore – ha continuato mons. Pappalardo -. Nel brano del Vangelo troviamo inoltre una interessante correlazione: le pecore ascoltano e seguono il pastore. Ma su cosa si basa l’ascolto della voce di Gesù e la sequela da parte dei discepoli? La risposta a questa domanda si trova negli atteggiamenti del pastore. Gesù conosce le pecore e dona loro la vita eterna. La conoscenza reciproca tra Pastore e pecore è una relazione fondata sull’amore di Gesù per i suoi discepoli fino al dono della vita. Carissimo Stephen: ispira il tuo servizio e la tua vita al vero modello del pastore, che è Cristo Gesù. Carissimi confratelli sacerdoti, mi pare che questa riflessione riguardi in modo speciale tutti noi che siamo costituiti pastori del gregge di Cristo. La cura pastorale non potrà mai essere da noi concepita come un attivismo delle iniziative e delle opere (che talvolta sono solo espressioni del nostro orgoglio); essa, invece, attinge la sua autenticità nella relazione con Cristo Buon Pastore e con il Padre suo, cui appartengono le pecore. Lo zelo pastorale verso le pecore del gregge di Cristo deve essere continuamente alimentato da una vita di autentica relazione con il Signore. Nella misura in cui cresce la nostra fede e il nostro amore per il Signore, sarà autentico ed efficace il nostro ministero pastorale. Da qui la nostra spiritualità sacerdotale: essa si deve nutrire innanzitutto della contemplazione del volto di Cristo Buon Pastore, deve attingere continuamente al tesoro della grazia sacramentale e deve trovare nel costato del Crocifisso la sorgente della autentica carità pastorale”.