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Ordinazione episcopale, accesso in Santuario tramite pass

La partecipazione all’Ordinazione Episcopale di mons. Francesco Lomanto, programmata per il prossimo 24 ottobre nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, sarà limitata dalle prescrizioni sanitarie in materia di contrasto alla pandemia Covid-19. Potranno partecipare solo quanti saranno muniti di un pass rilasciato dalla Curia di Siracusa e dalla Curia di Caltanissetta.
Si precisa, inoltre, che i pass verranno comunque rilasciati secondo il criterio della rappresentanza delle realtà ecclesiali siracusane e nissene. Ci scusiamo pertanto con quanti desiderano unirsi alla celebrazione in Santuario, ma non possiamo derogare da questa regolamentazione per la tutela della salute di tutti.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta sui vari canali ufficiali dell’Arcidiocesi. 

La tutela dei minori al centro della Conferenza Episcopale Siciliana

La tutela dei minori, ma anche il nuovo Messale romano e l’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” al centro della sessione autunnale della Conferenza Episcopale Siciliana che si è svolta all’hotel Villa Sturzo di Caltagirone. In apertura dei lavori il Presidente, S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania, dopo le comunicazioni all’assemblea dei vescovi, ha salutato S.E. Mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo Coadiutore di Agrigento, e S.E. Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo eletto di Siracusa, che per la prima volta partecipavano ai lavori della Conferenza.

La prima parte dei lavori è stata dedicata alla lettura e approvazione dei verbali delle sedute precedenti che, a causa della pandemia dovuta alla diffusione del Covid19, si sono svolte in modalità telematica. Don Gianluca Marchetti, membro del Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della Conferenza Episcopale Italiana, ha approfondito assieme ai presuli dell’Isola le Linee guida elaborate dalla CEI per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e che sono in fase di applicazione nelle Diocesi di Sicilia e a livello regionale.

I Vescovi hanno poi ascoltato la relazione di Mons. Antonio Legname, Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano, e il relativo rendiconto economico per l’anno 2019. Hanno, altresì, approvato il regolamento del medesimo Tribunale, che entrerà in vigore l’1 gennaio 2021.

Mons. Antonino Raspanti ha informato sulla situazione attuale delle IPAB in Sicilia. I Vescovi hanno sollecitato la loro riforma alla luce delle varie sentenze della Corte Costituzionale, della Magistratura Amministrativa e della Corte di Cassazione e nel rispetto delle disposizioni statutarie originarie.

CONCLUSA LA SESSIONE AUTUNNALE DEI LAVORI: IL COMUNICATO FINALEIn merito all’Osservatorio Giuridico Legislativo della stessa Conferenza, S.E. Mons. Michele Pennisi ha relazionato circa le attività da esso svolte dalla sua attivazione (2017) ad oggi, caratterizzate da numerosi interventi di studio e di consulenza in differenti settori, così come segnalati da parte della Cesi.

Don Giuseppe Argento, Segretario della Commissione Presbiterale Siciliana, ha presentato ai Vescovi la proposta del Direttivo della stessa commissione, di realizzare, in concomitanza con la Giornata Sacerdotale Mariana 2021, un Convegno dei Presbiteri di Sicilia avente per tema la fraternità, lasciandosi ispirare dalla recente Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”.

CONCLUSA LA SESSIONE AUTUNNALE DEI LAVORI: IL COMUNICATO FINALEDon Calogero Cerami ha illustrato le diverse proposte formative che il Centro Madre del Buon Pastore per la formazione permanente del clero intende realizzare in questo anno pastorale, riguardanti sia i presbiteri che i diaconi, in linea con quanto già collaudato negli anni precedenti. Ha inoltre comunicato che Don Sebastiano Cristaudo, della Diocesi di Caltagirone, su proposta del Vescovo Mons. Calogero Peri, eserciterà il tirocinio pastorale presso il Centro Madre del Buon Pastore, auspicio per ulteriori collaborazioni.

I Vescovi hanno determinato che a partire dalla Prima domenica di Avvento in tutta la Sicilia si cominci ad usare la nuova traduzione del Messale Romano.

In considerazione della recrudescenza dei casi dovuti alla pandemia Covid19 i Vescovi confermano la proibizione delle processioni fino a nuove disposizioni. I Vescovi hanno preso visione e hanno approvato il rendiconto economico della Cesi per l’anno 2019.

I Vescovi hanno istituito il Consiglio per gli Affari Economici della Regione Ecclesiastica Sicilia, che risulta così composto:
Mons. Salvatore Gristina, Presidente,
Mons. Corrado Lorefice,
Mons. Giovanni Accolla,
Mons. Domenico Mogavero.

I Vescovi hanno poi assegnato alcune Deleghe:
– Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto: Mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone;
– Servizio per la promozione del Sostegno Economico alla Chiesa: Mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo Coadiutore di Agrigento;
– Liturgia: Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo Ausiliare di Messina;
– Cultura e Comunicazioni Sociali: Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo eletto di Siracusa.

I Vescovi hanno, inoltre, incaricato Mons. Alessandro Damiano quale Coordinatore degli Economi delle Diocesi di Sicilia e don Giuseppe Pontillo, dell’Arcidiocesi di Agrigento, componente esperto del Consiglio Regionale dei Beni culturali della Regione Sicilia.


Nomine
• Assistente Ecclesiastico Regionale del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI) Don Giuseppe Di Stefano dell’Arcidiocesi di Messina
• Assistente della Regione Sud dell’Associazione Italiana Guide e Scout d’Europa Cattolici Don Luca Tuttobene della Diocesi di Ragusa
• Consulente Ecclesiastico del Centro Turistico Giovanile (CTG) Don Vincenzo Cafra dell’Arcidiocesi di Siracusa.

"Sanctificati in veritateˮ il motto scelto da mons. Lomanto

La devozione mariana nello stemma episcopale

Sanctificati in veritateˮ (consacrati nella verità), tratto da Giovanni 17,19. L’arcivescovo eletto, mons. Francesco Lomanto, ha scelto un verso della preghiera sacerdotale di Gesù per il suo motto episcopale: “Per loro io consacro me stesso affinchè essi siano consacrati nella verità”. Ed ha ufficializzato anche il suo stemma.
Siamo chiamati a santificarci: significa vivere la presenza di Dio perchè la santità non è imitare Dio ma far sì che Dio viva dentro di me” ha spiegato mons. Francesco Lomanto.
Sulla base della tradizione araldica ecclesiastica, lo stemma di un Arcivescovo è composto da uno scudo (a forma di calice) dove vengono collocati i vari simboli: una croce; un cappello prelatizio di colore verde; un pallio bianco con crocette nere; un cartiglio inferiore con il motto episcopale. “Maria è modello di vita, che ha creduto all’amore di Dio e a quello che Dio poteva realizzare nella sua vita. La Madonna delle Lacrime ricorda in maniera particolare la presenza consolatrice nella nostra vita. E poi ho voluto esprimere le mie radici culturali, il mio legame con Mussomeli” ha aggiunto mons. Lomanto.

 

Lo scudo è ripartito in quarti di rosso e di blu e contiene nel primo quarto una bilancia, una spada e uno scudo: rappresentano lʼarcangelo San Michele, patrono della Chiesa nissena, e indicano lʼappartenenza alla Diocesi di origine e lʼaffidamento al suo patrocinio.
Nel secondo il monogramma mariano A + M, un pastorale e una palma: il monogramma evidenzia la devozione al Cuore Immacolato di Maria nel Santuario di Siracusa, segno e memoria imperitura dellʼinesauribile dono delle lacrime; mentre il pastorale richiama il vescovo San Marciano e la palma raffigura Santa Lucia martire, entrambi patroni dellʼArcidiocesi.
Nel terzo quarto una stella a otto punte e la sommità di un castello: la stella si riferisce alla Madonna (Maris Stella) e manifesta la pietà mariana del popolo di Mussomeli. Il castello manfredonico esprime il rapporto con le radici storiche e lʼidentità culturale del paese natio.
Infine nel quarto unʼaquila di nero ad ali spiegate, con aureola e lingua rossa, che tiene un libro rosso con pagine dorate: lʼaquila, con lʼaureola, che si eleva con il libro, è il simbolo di San Giovanni Evangelista, al quale è dedicata la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, in cui mons. Lomanto ha insegnato per tanti anni ed è stato Preside. Egualmente ravviva il messaggio che Cristo, A e Ω, rivela la pienezza della verità.

Mons. Pappalardo ci lascia il suo intenso amore per la Chiesa

Abbiamo vissuto dodici anni nel solco tracciato dal Concilio, custodendo ed incrementando i frutti che questo ha prodotto nella nostra Chiesa e, allo stesso tempo, dissodando il terreno ancora infruttifero per vivificarlo con una nuova seminagione“. Il delegato ad omnia, mons. Sebastiano Amenta, scrive alla comunità diocesana ad un mese dall’ordinazione episcopale di mons. Francesco Lomanto, arcivescovo eletto dell’Arcidiocesi.

Se dovessimo individuare alcuni sentieri tra i più significativi che abbiamo iniziato a percorrere con mons. Pappalardo potremmo senza dubbio citarne più d’uno: i nuovi itinerari di catechesi dell’iniziazione cristiana e la pastorale familiare; una più profonda consapevolezza della liturgia come azione del Popolo santo di Dio, l’apostolato dei laici con la scuola teologica di base, con la valorizzazione dell’associazionismo e degli organi di partecipazione; la promozione della vita contemplativa con la fondazione di due monasteri; la cura dei ministeri laicali con un rinnovato impulso al diaconato permanente; una nuova progettazione e l’avvio del coordinamento dell’azione caritativa ricorrendo anche ad originali modalità volte a superare la tentazione dell’assistenzialismo.

Il sentiero si fa camminando, ha scritto un poeta, e in questo nostro cammino sul sentiero tracciato dallo Spirito Santo per la nostra Chiesa a breve incontreremo mons. Francesco Lomanto, il nuovo pastore che il Signore ha donato alla sua Chiesa che è in Siracusa.

Tutti noi conosciamo mons. Pappalardo e ne apprezziamo il tratto paterno ed intensamente sacerdotale che rifugge, sorridendo da ogni forma di piaggeria. In particolare, abbiamo potuto cogliere il suo intenso amore per la Chiesa e l’intima esigenza di far come “scomparire” la sua persona per far emergere quella di Gesù Buon Pastore di cui è stato chiamato ad essere immagine tra di noi. In piena coerenza con il suo stile e per evitarci i disagi causati dalle attuali restrizioni, non ha voluto che curassimo l’organizzazione di una celebrazione diocesana di saluto e di ringraziamento al Signore per questi anni, scegliendo invece di incontrare le comunità ecclesiali nella semplicità della relazione immediata e personale affidandosi alla preghiera di tutti.

Facendomi interprete del sentimento di gratitudine e di filiale devozione alla Sua persona che non verrà certamente meno nella nuova fase del ministero episcopale che si accinge e vivere, chiediamo al Signore, buono e grande nell’amore, di custodirlo sempre donandogli nuove energie per la sua missione apostolica“.

Una preghiera alla Madonna di mons. Lomanto

Una preghiera alla Madonna delle Lacrime. E’ stata composta dall’Arcivescovo Eletto di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e sarà distribuita oggi a tutti i fedeli e i pellegrini che raggiungeranno il Santuario della Madonna delle Lacrime. 

I fedeli potranno prepararsi alla Consacrazione Episcopale e all’ingresso del nuovo Arcivescovo a Siracusa, sabato 24 ottobre, recitando la preghiera che porteranno a casa. (Frontalmente l’immagine (24 x 16 cm) della Madonna delle Lacrime e sul retro la preghiera composta da Mons. Lomanto).

 

 

 

 

 

 

Preghiera alla Madonna delle Lacrime

Vergine Maria,
Madre di Cristo e della Chiesa, che ci hai svelato
la tua infinita tenerezza
con l’inesauribile dono
delle tue Lacrime,
consola i nostri cuori, ravviva la nostra speranza,
assisti con la tua celeste protezione noi e il mondo intero.
Richiamaci col tuo cuore di Madre e guidaci al tuo Figlio Gesù,
per corrispondere alla sua chiamata, vivere la gioia del V angelo
e testimoniare
nello Spirito e nella Verità
che tutta la vita è credere all’amore di Dio. Amen! 

Francesco Lomanto
Arcivescovo Eletto di Siracusa

Papa Francesco: “L’accesso alle cure sia per tutti”

Esistono tante marginalità che creano ingiustizie tra nazioni e popoli. Ce lo insegna Francesco che oggi, ricevendo in udienza la delegazione della Fondazione Banco Farmaceutico per il 20.mo dalla nascita, ha sottolienato i pericoli di quella che ha definito “marginalità farmaceutica”.

A volte si corre il rischio di non potersi curare per mancanza di soldi, oppure perché alcune popolazioni del mondo non hanno accesso a certi farmaci. C’è anche una “marginalità farmaceutica”. E dobbiamo dirlo questo. Questo crea un ulteriore divario tra le nazioni e tra i popoli. Sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile.

La proposta di Francesco è in un impegno dal respiro globale: “Conosciamo il pericolo della globalizzazione dell’indifferenza. La globalizzazione dell’indifferenza. Vi propongo invece di globalizzare la cura, cioè la possibilità di accesso a quei farmaci che potrebbero salvare tante vite per tutte le popolazioni. Per fare questo c’è bisogno di uno sforzo comune, di una convergenza che coinvolga tutti. E voi siete l’esempio di questo sforzo comune”.

Per Francesco, chi produce farmaci e chi li dispensa possono, ognuno nel proprio campo, orientare sempre più le proprie competenze al servizio e alla prossimità.

Le aziende farmaceutiche, sostenendo la ricerca e orientando la produzione, generosamente possono concorrere ad una più equa distribuzione dei farmaci. I farmacisti sono chiamati a svolgere un servizio di cura in prossimità alle persone più bisognose, e in scienza e coscienza operano per il bene integrale di quelli che a loro si rivolgono.

E come in una catena in cui ogni anello rappresenta un passaggio indispensabile, anche i governanti “sono chiamati a costruire un mondo più giusto” attraverso “scelte legislative e finanziarie” “in cui i poveri non vengano abbandonati”

La recente esperienza della pandemia, ricorda poi il Papa, ha innestato una grave crisi economica che genera ulteriore povertà e, nello specifico, “povertà farmaceutica”.

“Benedico tutti voi qui presenti, le vostre famiglie; benedico e chiedo a Dio che benedica tutti voi che, come ha detto il presidente, siete di diverse religioni. Ma Dio è padre di tutti e io chiedo: Dio, benedica tutti voi, le vostre famiglie, il vostro lavoro, la vostra generosità.”

Emanuela Campanile – Città del Vaticano
(Da VaticanNews)

Sabato 24 ottobre alle ore 16.30 al Santuario della Madonna delle Lacrime

Le Chiese di Siracusa e Caltanissetta insieme annunciano l’ordinazione episcopale di mons. Lomanto

Le Chiese di Siracusa e Caltanissetta annunciano con gioia l’Ordinazione Episcopale di S.E. mons. Francesco Lomanto, arcivescovo metropolita di Siracusa.

La celebrazione avrà luogo sabato 24 ottobre alle ore 16.30 nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa.

Nel rispetto delle norme anti-covid l’accesso alla Basilica sarà consentito esclusivamente alle persone munite di pass.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming nei canali dell’Arcidiocesi: sul sito www.arcidiocesi.siracusa.it; sul canale You Tube Arcidiocesi di Siracusa e sulla pagina Facebook Arcidiocesi di Siracusa.

L’Accademia mariana su criminalità e religiosità

Una mappatura della criminalità a livello regionale, nazionale e internazionale e un’ampia analisi dell’interferenza dei fenomeni mafiosi nelle religiosità popolare: ad offrirla è la prima pubblicazione del nuovo Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminosi e mafiosi della Pontificia Accademia Mariana Internazionale. Lo studio è stato presentato oggi a Roma, al Museo delle Civiltà, insieme all’Osservatorio per le Policy Transdisciplinari Internazionali, all’incontro “Liberare Maria dalle mafie e dal potere criminale”. Il 15 agosto scorso, in una lettera a padre Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Accademia, il Papa aveva espresso apprezzamento per il dipartimento nato a luglio di quest’anno e voluto anche “per liberare la figura della Madonna dall’influsso delle organizzazioni malavitose”.

Francesco aveva evidenziato che “la devozione mariana è un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza, liberandolo da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà”. “È necessario che lo stile delle manifestazioni mariane sia conforme al messaggio del Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa” aveva aggiunto, rimarcando che quanti partecipano a tali manifestazioni “sono chiamati a rendere dappertutto una valida testimonianza cristiana, mediante una sempre più salda adesione a Cristo e una generosa donazione ai fratelli, specialmente i più poveri”.

Tiziana Campisi – Città del Vaticano
(Da VaticanNews)

Francesco: i giovani hanno diritto all’istruzione nonostante le guerre

Giornata internazionale della tutela dell’educazione dagli attacchi

Papa Francesco ha ricordato che oggi si celebra la prima Giornata internazionale della tutela dell’educazione dagli attacchi, nell’ambito dei conflitti armati, e ha rivolto un appello affinchè sia garantita ai bambini e ai giovani l’educazione e l’istruzione cui hanno diritto e bisogno per crescere.

Invito a pregare per gli studenti che vengono privati così gravemente del diritto all’educazione, a causa di guerre e terrorismo. Esorto la Comunità internazionale ad adoperarsi affinché vengano rispettati gli edifici che dovrebbero proteggere i giovani studenti. Non venga meno lo sforzo per garantire ad essi ambienti sicuri per la formazione, soprattutto in situazioni di emergenza umanitaria. 

La Giornata è un’iniziativa dell’Onu che oggi la celebrerà con una condanna da parte dell’Assemblea generale agli attacchi all’istruzione e all’uso militare delle scuole in violazione del diritto internazionale.

Secondo l’Unicef, tra aprile 2017 e dicembre 2019, il numero delle scuole chiuse a causa delle violenze in Burkina Faso, Mali e Niger è aumentato di sei volte.  Nel solo Burkina Faso, 2.500 scuole hanno chiuso a causa delle violenze, privando 350 mila bambini dell’accesso all’istruzione.

Il diritto internazionale offre oggi un’ampia tutela giuridica ai diritti dei bambini coinvolti nei conflitti armati grazie agli strumenti “storici”del diritto umanitario e alle più dettagliate e recenti disposizioni come le quattro Convenzioni di Ginevra. Tuttavia, nella realtà, i bambini rimangono le prime vittime delle violenze e delle guerre che ancora oggi sconvolgono molti Paesi del mondo.

Adriana Masotti – Città del Vaticano
(Da VaticanNews)

Parolin: la religiosità popolare va purificata dalla malavita

Basta sfruttamento dell’immagine e del culto della Vergine da parte della criminalità. Il Papa lo aveva detto con chiarezza una ventina di giorni fa, scrivendo alla Pontificia Accademia Mariana internazionale per congratularsi riguardo la creazione di un Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi.

Il cardinale Pietro Parolin in Calabria, al Santuario di Torre Ruggiero, in provincia di Catanzaro, ha celebrato Messa per la festa della Madonna delle Grazie. Una “piccola Lorudes”, aveva definito il luogo, incastonato in una terra chiamata – aveva soggiunto – a fare riferimento alle sue “risorse di fede, di cultura, di tradizione, di lavoro” e a non dimenticare la “speranza”. E “parlando del grandissimo tesoro” della religiosità popolare, il segretario di Stato ha ribadito con i giornalisti che lo sollecitavano sul punto la necessità di “purificare la religiosità popolare dagli elementi che non sono propri, tanto più se sono elementi malavitosi o elementi criminali”.

E tuttavia non sono solo gli “inchini” delle statue della Madonna davanti alle case dei boss o altre forme di abuso a dover essere estirpate dalla pietà popolare. Ci sono, ha rilevato il cardinale Parolin, “anche di tante forme di superstizione” e dunque “tutto un lavoro da fare a cui i pastori si dedicano con grande attenzione” per preservare il “valore” di queste forme di devozione popolare, “di cui – ha concluso – la Chiesa non può fare a meno proprio perché in tutte le situazioni sostiene la fede”.

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
(Da VaticanNews)