Archivi della categoria: Diocesi news

Assemblea pastorale diocesana

Si terrà venerdì 26 settembre, alle ore 18.00, nei saloni delle opere pastorali del Santuario della Madonna delle Lacrime, l’Assemblea diocesana per presentare gli orientamenti pastorali 2014-2015 ed il calendario delle attività programmate.
Sarà mons. Maurizio Aliotta a parlare delle linee programmatiche nel solco della Lumen Gentium. L’assemblea è rivolta ai presbiteri e ai diaconi, ma anche agli operatori pastorali ed ai responsabili delle organizzazioni laicali.

 

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Al via il laboratorio AvoLab

“La Sicilia è tra le Regioni del Meridione più all’avanguardia sul tema dell’economia civile; date a un Siciliano la possibilità di smontare le cose e fategli intravedere dei percorsi alternativi: mostrerà grande passione, creatività, inventiva, intelligenza. I Siciliani sono un popolo che sa cogliere le occasioni e trarne il meglio, se ne hanno a disposizione”. Così Stefano Zamagni, docente di Economia presso l’Università di Bologna e la John Hopkins University, presenta la terza Edizione della Summer School di Economia Civile.
Quattro giorni intensi dall’11 al 14 settembre presso l’Istituto San Metodio in Ortigia, Siracusa, sul tema “L’impresa civile: natura, motivazioni e prospettive per lo sviluppo di un nuovo welfare state”. La Summer School sarà anche un momento di scambio e dialogo con il territorio, le sue associazioni, i cittadini interessati al tema dell’economia civile. “Occorre ritrovare il valore positivo della finanza- aggiunge Zamagni-. Alla sua nascita, nel 1400, essa era l’arte di ciò che ha un fine e tale fine era il bene comune. Il degrado negli anni l’ha ridotta a un elemento pericoloso quando non nocivo. Occorre invertire la rotta. E’ possibile farlo attraverso una prospettiva comune, che rappresenta l’unica via d’uscita all’attuale crisi. Sapete quanto ci è costata la crisi del 2008? Trecento trilioni di dollari! Se ne arrivasse un’altra simile non avremmo in questo momento le risorse necessarie per uscirne fuori”.
Due i momenti aperti al grande pubblico: la presentazione del libro di Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, “Il valore di soldi. Banche, finanza ed etica oltre il mito della crescita” edito da San Paolo, prevista per giovedì 11 settembre alle 21 presso la Chiesa dei Cavalieri di Malta, a cui parteciperà Stefano Zamagni; il secondo momento invece si svolgerà domenica 14 settembre alle 9 presso il salone Borsellino di Palazzo Vermexio con la lectio di Luigino Bruni su “Rigenerare relazioni ed economia nei territori”.
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Anteprima nazionale del film “Terra di Maria”

Anteprima italiana venerdì 12 settembre alle ore 19.30 al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, del film “Terra di Maria” con la partecipazione e l‘intervento del regista spagnolo Juan Manuel Cotelo.
La proiezione, in un importante santuario mariano, è una cosa a cui il regista, fondatore della casa di produzione Infinito+1, tiene particolarmente, per “mettere sotto la protezione di Maria, l’intero progetto”. Dopo l’anteprima al Santuario della Madonna delle Lacrime, il film di Cotelo dovrebbe essere proiettato, per la prima ufficiale, il 16 settembre al cinema Odeon di Firenze. Si tratta della storia di un agente segreto, nome in codice “Avvocato del diavolo” a cui è stata affidata la  missione di scoprire in cosa credono davvero i cristiani e con chi parlano quando raccontano di rivolgersi a  Dio o alla Vergine Maria. Juan Manuel Cotelo — che si ri­serva anche il ruolo, ironico e diver­tente, dell’Avvocato — è il regista de L’ultima cima, testimonianza corale sul sacerdote Pablo Domínguez Prie­to, tragicamente scomparso in alta montagna nel 2009.
Come scrive il quotidiano Avvenire: “Terra di Maria in tre mesi ha su­perato i 60.000 spettatori raggiun­gendo cento città, affidandosi a un nuovo sistema di distribuzione, che si vorrebbe replicare anche in Italia: de­legare agli spettatori l’iniziativa di chiedere la proiezione del film acce­dendo al sito terradimaria.it.
«La Bibbia – racconta Cotelo ad Avvenire – è un racconto perfetto, che nessun altro racconto può uguaglia­re né soppiantare. La sua perfezione non si radica nel suo valore letterario ma nel miracolo che la rende un libro vivo. Leggendo la Bibbia, possiamo conoscere in modo intimo e perso­nale quello che Dio vuole che noi fac­ciamo, ognuno di noi. Attraverso la sua
lettura, Dio parla a ciascuno di noi, oggi. Questo, nessun altro libro lo può uguagliare. È Dio che traduce e at­tualizza le pa­role della Bibbia per ciascun lettore, in maniera intima, superando una lettura superficiale, che rimane al li­vello letterario. Per questo, nel rap­presentare le scene bibliche in un film, come ho fatto io, non pretende­vo di sostituirmi alla
Bibbia. Ho sol­tanto preso qualche licenza artistica, come spesso hanno fatto i pittori. In ogni caso, nessuno può soppiantare il vero volto di Cristo, di Maria, del Pa­dre, che conosceremo tra poco, arri­vando in Cielo. Fino a quel momen­to, ce li immaginiamo». 
«Ho cercato perso­ne che avessero spe­rimentato nella loro vi­ta il potere trasformante di Dio oggi. Non cercavo teorici della fede ma esperti della fede. Persone che hanno capito la differenza tra vi­vere con Dio e vivere senza Dio. Tra le decine di storie ascoltate, abbia­mo scelto queste poche, mostrando come ognuno sia amato e atteso da Dio. Tutti hanno parlato con libertà totale sulla realtà della loro vita. Co­me ad esempio quella dell’america­no John Bruchalski, medico abortista fin dal 1994 che confessa di aver trat­tato le donne “come oggetti” e di a­ver capito che doveva curarle in mo­do completamente diverso dopo a­ver sentito, durante una visita come turista alla Basilica di Nostra Signo­ra di Guadalupe a Città del Messico, una voce femminile forte e diretta che domandava: “Perché mi ferisci?”. O quella della splendida modella co­lombiana Amanda Rosa Pérez, che proprio dopo una serie di aborti, sco­pre in un mare di dolore il potere del Rosario e della preghiera. E ancora del panamense padre Francisco Ve­rar che fonda in mezzo alla selva un centro di accoglienza dove si pratica la “Cristo-terapia” per aiutare ragaz­ze che hanno subito ogni tipo di a­buso». 

 

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Per comprendere e amare il Mediterraneo

“Un festival che, se da un lato è voluto consistere in una presa di posizione radicalmente inclusiva e pluralistica nei confronti delle questioni che il Mediterraneo pone, dall’altro è stato un tentativo di traduzione dei valori che sono alla base della Fondazione stessa. Sono molto soddisfatto per la partecipazione del pubblico, sia in termini numerici che affettivi. L’attenzione è stata tanta, la sfida che abbiamo proposto è stata vinta, insieme”. Con queste parole il direttore artistico Marco Napolitano ha commentato Oltremare, il festival organizzato dalla Fondazione di Comunità Val di Noto, con il sostegno di Fondazione con il Sud e Caritas Italiana, in partenariato con Borderline Sicilia Onlus, la cooperativa sociale “Don Giuseppe Puglisi” di Modica, la cooperativa sociale “L’Arcolaio” di Siracusa, Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, la rivista di geopolitica “Limes” del Gruppo Espresso, l’agenzia “Bioturismo” di Siracusa, la rete di associazioni “A Misura di Sguardo”, Siracusa d’Amare, e con il patrocinio del Comune di Pozzallo e del Comune di Siracusa.
Il ciclo di conferenze proposto il 5 settembre a Siracusa e il 6 settembre a Pozzallo ha consegnato al pubblico la possibilità di acquisire una più ampia e consapevole visione del panorama storico, istituzionale, giuridico ed economico relativo al Mediterraneo e ha permesso di avviare una comprensione critica delle dinamiche geopolitiche mediterranee da cui dipendono fenomeni a noi vicini. Tra questi, in particolare, il riversarsi sulle coste italiane di un numero sempre maggiore di migranti, con i tragici naufragi che ne conseguono, e le sfide identitarie portate dalla responsabilità di accogliere e capire l’altro, la sua storia, le sue ragioni.
Mattia Toaldo, policy fellow presso lo European Council on Foreign Relations di Londra e consigliere scientifico della rivista di geopolitica “Limes” del Gruppo Espresso ha parlato di “Alfabeto Mediterraneo. Piccola guida geopolitica dopo le rivolte arabe”. Toaldo ha parlato di opportunità,  minacce, miti e paure da sfatare, oltre che degli interessi in campo e delle nostre possibili risposte. Gianluca Solera, attivista e scrittore, già coordinatore della Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture, ha portato la sua esperienza diretta di quanto accaduto nelle piazze mediterranee a partire dalle Primavere Arabe. “Perché ciò è accaduto proprio nel Mediterraneo? Per la sua storia, fatta della sovrapposizione di più civiltà, per i valori comuni che i suoi popoli incarnano (il senso della comunità, la famiglia, il gusto per le cose belle, il legame con il territorio ed il cibo, la spiritualità, il culto dell’ospitalità, l’inventività e l’operosità, la coesistenza con l’altro). Il Mediterraneo, fulcro della resistenza civile contro capitalismo selvaggio, mancanza di democrazia e banalizzazione culturale, potrebbe diventare il luogo del prossimo Rinascimento, se vi fosse un soggetto portatore di un progetto cittadino transnazionale, radicato tra la sua gente” – ha affermato Solera. L’intervento di Paola Ottaviano, avvocato membro fondatore di Borderline Sicilia Onlus, che lavora per la difesa dei diritti dei migranti, ha riportato l’attenzione su contraddizioni, effetti distorsivi di leggi ingiuste, violazioni di diritti e ipocrisie. Luigino Bruni, ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Lumsa, ha parlato di una nuova sfida per l’economia che riparta dai valori mediterranei.  Carmelo Chiaramonte, Cuciniere Errante, con i suoi interventi “Magna Siracusa…senza cacio e senz’altro untume” a Siracusa e “Felicità Mediterranea, la tavola iblea” a Pozzallo, ha condotto gli spettatori attraverso un percorso tra usi, consuetudini, gioie culinarie e piatti dimenticati della cucina greca e romana di Siracusa e arabismi gastronomici nella cucina del Val di Noto.
“Il senso di queste serate non si ferma alle serate stesse – ha affermato Don Maurizio Aliotta, vice presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto – una riflessione sul Mediterraneo è assolutamente necessaria affinché si abbiano ricadute sul territorio”.
“La Fondazione di Comunità permette nel tempo a questo territorio di avere segni concreti di comunità per costruire con creatività relazioni, economie – ha sottolineato il presidente Maurilio Assenza – il collegamento tra le tragiche morti di migranti e questo Festival è il progetto “A misura di sguardo”, che in questi mesi ha permesso ai fratelli migranti di avere qualcuno accanto e che in autunno diventerà Cantiere educativo. Il Festival vuole essere opportunità di respirare in grande: occasione che ci diamo in queste serate è che La Pira riviva”.
Oltremare è stato caratterizzato anche da significativi momenti di convivialità. I percorsi gastronomici serali sono stati preparati dal laboratorio “Casa Don Puglisi” di Modica e dalla cooperativa sociale “L’Arcolaio” di Siracusa e curati e presentati dallo chef Carmelo Chiaramonte. Le degustazioni di pietanze della Sicilia greca e romana a Siracusa e di pietanze storiche, arabe e ispaniche di Sicilia a Pozzallo, da un lato hanno comunicato al pubblico del festival i valori e le idealità fondanti di queste realtà solidali già fortemente radicate nel territorio, e, dall’altro, hanno favorito -una volta conclusi i cicli di conferenze- l’elaborazione, il dialogo e l’incontro. Le serate, occasione di ascolto, incontro e condivisione, si sono concluse con tre intensi momenti musicali.
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Veglia di preghiera per la pace

La vocazione della Terra Santa è per la pace, ma è un territorio ancora oggi di fatto segnato da sofferenza e rivalità. Siamo chiamati a dilatare il cuore, perché sia capace di raggiungere gli estremi confini della terra, soprattutto laddove l’ingiustizia allontana la pace e la guerra causa dolore e morte. E’ iniziata così la veglia di preghiera per la pace alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, realizzata in in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.
Tantissimi i fedeli che hanno voluto pregare, dalle parole del Vangelo in ascolto delle riflessioni sulla parola di Dio: “Bisogna imparare a leggere la città con occhio caritatevole, paziente, misericordioso, amico, propositivo, cordiale. Bisogna riconoscere il bene profondo che c’è nel cuore di tanta gente della città e l’ansia o il bisogno di Dio che, consciamente o inconsciamente, sono in molti”.  Ed ancora: “Da questo momento c’è un po’ di terra di Gerusalemme anche nella nostra città. Ma, più in profondità, in ogni città del mondo è arrivato il Vangelo del Regno di Dio, che duemila anni fa Gesù di Nazaret ha annunciato percorrendo le strade della Palestina. Solo alla luce di quelle sue parole, anche le nostre città potranno vivere una pace veramente evangelica”.  A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore e nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Ogni credente deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio. Le recenti notizie e le immagini dei tanti focolai di guerra nel mondo non possono lasciare insensibile la comunità cristiana, i credenti di ogni religione e tutte le persone di buona volontà. Ucraina, Medioriente, Iraq, per non parlare delle tante guerre dimenticate in Africa e in Asia, che causano morti e migranti che scappano dalla violenza e dalla fame. Quando il cammino verso la giustizia e la pace universale si fa più arduo, gli uomini sono chiamati ad un sostegno reciproco più deciso: questa meta si raggiunge insieme. Da Gerusalemme, città in cui Gesù è morto e risorto per la salvezza di tutti, abbiamo raccolto alcuni semi di pace. Quella Terra Santa è parte della nostra terra: ci impegniamo ad accogliere nelle nostre vite di credenti e di persone di buona volontà il coraggio della croce e lo stile della risurrezione”.

 

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Strepitus Silentii, notti alle catacombe

Ultimi appuntamenti per il viaggio notturno all’interno della catacomba di San Giovanni, “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”.
Anche la decima edizione del progetto della società Kairòs ha fatto registrare il tutto esaurito, e purtroppo non è stato possibile accontentare tutte le richieste. Siracusani e turisti sono rimasti affascinati dalle 
catacombe, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini. Il visitatore non è semplicemente accompagnato lungo il percorso ma la forma teatralizzata consente momenti di riflessione e meditazione sul percorso della vita cristiana. Una visita alle catacombe con maggior consapevolezza che crea stimoli e domande sul senso della vita cristiana agli albori del cristianesimo. Ogni angolo della Catacomba è un’immersione nella storia. A distanza di secoli, il silenzio profondo di questo luogo “grida” con il suo linguaggio altamente evocativo. Gli scavi archeologici hanno messo in luce percorsi affascinanti, che si prestano alla teatralizzazione delle vicende del primo Cristianesimo, ma anche alle testimonianze degli archeologi che hanno scavato con frutto il sito.
Anche quest’anno il ricavato di “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, promosso dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e dalla Custodia della Catacomba di San Giovanni, dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” e con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’Assessorato regionale all’agricoltura, sarà devoluto in beneficienza, in particolare ad un progetto dedicato agli immigrati che a migliaia sbarcano da mesi sulle coste siciliane e soprattutto ai tanti minori non accompagnati
Voci recitanti sono Lorenzo Maria Faletti, Marinella Scognamiglio e Doriana La Fauci, accompagnati dal flauto da Romualdo Trionfante.
“Strepitus Silentii” termina a Siracusa ma continua a Roma. La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha chiesto alla Kairos di trasferire il progetto per tre serate eccezionali alla catacomba di San Callisto. L’appuntamento è per il 19-20-21 settembre.

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La fabbrica delle Lacrime

Si può raccontare l’evento prodigioso della Lacrimazione ai più piccoli? Come si può tradurre il messaggio delle Lacrime  ai bambini? A queste domande ha risposto la
Kairos che ha messo in scena “La fabbrica delle Lacrime”, teatro-laboratorio concepito per bambini e famiglie andato in scena ieri sera nell’ambito dei festeggiamenti per il
Sessantunesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
“La fabbrica delle Lacrime” diventa un’esperienza densa di emozioni per trasmettere il messaggio delle Lacrime di Maria a Siracusa, attraverso un linguaggio che attiri l’attenzione: da una parte la rappresentazione teatrale cerca di narrare la storia della lacrimazione attraverso personaggi della fantasia, cioè Lacrima (Marinella Scognamiglio),
La fata dei colori ( Giorgia D’Acquisto) e il Robot Gocciolo (Archimede) realizzato e guidato da Tiziano Rovella ( la voce di Giorgia D’Acquisto). I tre personaggi, in dialoghi
serrati e divertenti, intrisi di note magiche e fantasia, hanno annunciato la bellezza delle Lacrime di Siracusa. Lacrime che parlano in modo unico dell’immenso amore che Dio
prova per ciascuno di noi. Non è mancato il coinvolgimento: i bambini hanno provato, attraverso l’aspetto dell’esperienza laboratoriale, ad analizzare le emozioni che le Lacrime possono esprimere e a confrontarsi con quel pianto avvenuto sessantuno anni fa in quella casa in via degli Orti. Quel racconto che diventa “favola vera” dalle parole dei testimoni.

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Iniziano le celebrazioni del 61 Anniversario

Entrano nel vivo domani le celebrazioni per il 61. Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Domani, primo giorno della Lacrimazione (29 agosto-1 settembre), sarà l’Arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo a presiedere la celebrazione eucaristica alle ore 8.00 all’Oratorio in via degli Orti. Subito dopo l’Arcivescovo dedicherà una via a  Mons. Ottavio Musumeci, primo segretario pro-erigendo Santuario.
Alle ore 18.00, raduno dei fedeli delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo in via degli Orti – Processione con il Reliquiario verso il Santuario. Alle ore 19.00 solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo. Saranno presenti anche le dame, i barellieri e gli amici dell’Unitalsi e il gruppo diocesano “Movimento Apostolico Ciechi”.
Alle
ore 21.30 Sport e fede “Pedalando nella storia con Maria”, con la partecipazione della compagnia teatrale Comica di Siracusa (raduno ai piedi della scalinata della Basilica a partire dalle 21.00); alle ore 21.30 tradizionale pellegrinaggio della Parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon guidato dal parroco padre Paolo Manciagli.
“Gesù ci invita a non piangere e lo chiede attraverso il pianto di sua Madre – ha scritto l’Arcivescovo nel suo messaggio -. L’appello a non piangere evidentemente presuppone le varie situazioni di dolore e di sofferenza in cui versano molte delle nostre vite. Non si tratta di un superficiale invito a dimenticare le difficoltà o a soprassedervi, ma a volgere con speranza lo sguardo ad una via d’uscita dalle strettoie della sofferenza: la gioia del Signore che diventa la nostra forza”.

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Oltremare: per comprendere il Mediterraneo

Comprendere e amare il Mediterraneo: esperienze a confronto tra Siracusa e Pozzallo il 5 e il 6 settembre. “Oltremare” è il festival organizzato dalla Fondazione di Comunità Val di Noto, con il sostegno di Fondazione con il Sud e Caritas Italiana, in partenariato con Borderline Sicilia, la cooperativa sociale Don Giuseppe Puglisi, la cooperativa sociale L’Arcolaio, Libera, la rivista di geopolitica Limes, l’associazione A Misura di Sguardo, Siracusa d’Amare, e con il patrocinio del Comune di Pozzallo e del Comune di Siracusa. L’obiettivo del Festival, hanno spiegato il vice presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto don Maurizio Aliotta, il consiglio direttivo della Fondazione e il curatore del festival Marco Napolitano, è avviare una comprensione critica delle dinamiche geopolitiche mediterranee da cui dipendono fenomeni a noi vicini. Tra questi, in
particolare, il riversarsi sulle coste italiane di un numero sempre maggiore di migranti, con i tragici naufragi che ne conseguono, e le sfide identitarie portate dalla responsabilità di accogliere e capire l’altro, la sua storia, le sue ragioni.
Mons. Aliotta ha ricordato il giornalista ucciso in Iraq James Foley,ribadendo la necessità “di riflettere sul Mediterraneo e sugli avvenimenti che ci sembrano così lontani ma che invece sono così vicini”. Ed è l’obiettivo della Fondazione quello di creare la cultura del dialogo e del confronto anche su temi come quello dell’immigrazione.
Marco Napolitano ha illustrato le due giornate di Oltremare. Il festival inizierà a Siracusa venerdì 5 settembre dalle 18 alle 20,30 in Arcivescovado con le conferenze a cui parteciperanno esperti studiosi e attivisti, con l’obiettivo di consegnare al pubblico la possibilità di acquisire una più ampia e consapevole visione del panorama storico, istituzionale, giuridico ed economico relativo al Mediterraneo, senza dimenticare di dar voce alla concretezza del vissuto di coloro che scelgono di rischiare la vita, attraversandolo. Parteciperanno Mattia Toaldo, policy fellow presso lo European council on foreign relations di Londra e consigliere scientifico della rivista di geopolitica Limes del Gruppo Espresso che parlerà di “Alfabeto Mediterraneo. Piccola guida geopolitica dopo le rivolte arabe” Gianluca Solera, attivista e scrittore, già coordinatore della Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il dialogo tra le culture con un intervento sul tema “Per una cittadinanza Mediterranea”; Paolo Ottaviano, avvocato membro fondatore di Borderline Sicilia Onlus che lavora per la difesa dei diritti dei migranti su “La Sicilia confine d’Europa: migranti e richiedenti asilo tra accoglienza e violazione dei diritti”; Luigino Bruni, ordinario di economia politica presso l’Università di Roma Lumsa su “Economia e Mediterraneo: come trasformare le antiche e nuove ferite in prosperità? (Solo il 5 settembre a Siracusa); Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica presso l’università di Roma “Tor Vergata” che parlerà di “Il contributo dell’economia civile alla soluzione della crisi” (Solo il 6 settembre a Pozzallo); Carmelo Chiaramonte, cuciniere errante su “Magna Siracusa…senza cacio e senz’altro untume” a Siracusa; “Felicità Mediterranea, la tavola iblea” a Pozzallo.
Spazio poi al percorso aromatico dalle 20,30 nel cortile dell’Arcivescovado con la presentazione e degustazione di alcune pietanze della Sicilia greca e romana, in collaborazione con la cooperativa sociale L’Arcolario e le cucine della Casa circondariale di Siracusa, a cura dello chef Carmelo Chiaramonte. Le degustazioni da un lato comunicheranno al pubblico del festival i valori e le idealità fondanti di queste realtà solidali già fortemente radicate nel territorio, e, dall’altro, favoriranno, al termine delle
conferenze, l’elaborazione, il dialogo e l’incontro.
In serata, dalle 21,30 in piazza Minerva, spazio alla musica, con “Afro –Eurasian Ensemble”, Talèh, “Matrimia” e al reading dal titolo “Il Mediterraneo alveo di differenze, tra trasfigurazione memoriale e impegno civile”, con letture di brani poetici e drammatici declamati dall’attore Andrea Tidona.

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Al via il 61 Anniversario della Lacrimazione

“Ci tenevamo ad incontrare la città. Un momento per “parlare” delle lacrime di Maria a Siracusa, attraverso un linguaggio differente che usa il vocabolario dell’arte nelle sue più  diverse espressioni dalla musica, al canto, alla recitazione, alla danza. Le lacrime di Maria si vestiranno delle performance dei nostri ospiti per incontrare la città, per riflettere insieme, per rivivere le emozioni vissute nel 1953″. Don Luca Saraceno, rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime, presenta la serata di apertura del 61. Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Al via da stasera, appuntamento alle ore 21.00 in piazza Duomo, i festeggiamenti per ricordare l’evento prodigioso: quelle lacrime umane che per quattro giorni, dal 29 agosto al 1 settembre, apparvero sul quadretto in gesso del Cuore Immacolato di Maria, posto come capezzale nella casa dei coniugi Iannuso.
“Il programma  del 61. anniversario cerca di trasmettere la bellezza del messaggio evangelico come quello comunicato dalle lacrime versate a Siracusa nel 1953 – dice don Luca -, tentando di coniugare due aspetti fondamentali, due modi d’espressione differenti: quello liturgico e quello artistico-culturale. Sarà l’arte a farsi mezzo per annunciare la bellezza di un messaggio. Ringrazio gli artisti che saranno con noi e che ci aiuteranno ad entrare dentro il racconto della Lacrimazione e grazie all’amministrazione comunale che ci ha sostenuto”. Il vicesindaco e assessore alle politiche culturali, Francesco Italia, ha ricordato: “E’ dovere di una amministrazione mostrare vicinanza e ricordare con piccoli gesti. Siracusa è una città benedetta, che è  stata toccata da un evento straordinario che va vissuto. Noi come amministrazione non possiamo e non vogliamo sottrarci nel dare il nostro sostegno”.
Stasera il giornalista Salvo La Rosa intervisterà alcuni artisti e presenterà alcuni eventi collaterali alle celebrazioni. Le incursioni musicali saranno del Coro Lirico Siciliano, diretto dal maestro Francesco Costa, con la solista Giovanna Collica. E alla serata interverranno anche la pianista Annalisa Mangano e la ballerina Silvia De Nizza.
“Circa dieci anni fa sono stata al Santuario della Madonna delle Lacrime – ha detto Tosca, che quando canterà sarà accompagnata dal pianista Ruggiero Mascellino -. Sono stata contenta di tornare. Credo molto nell’umanizzazione di Maria, vederla non come un’icona ma come una figura semplice. Quanto le donne sono importanti per la vita della Chiesa lo ha messo in evidenza Giovanni Paolo II. A Siracusa porto la mia testimonianza attraverso la musica ed il mio dialogo con Sebastiano. Un racconto
attraverso emozioni. Il mio è un messaggio e trasversale e può arrivare a tutti a prescindere”.
Sebastiano Lo Monaco, siracusano, il primo incontro con la Madonnina lo ha avuto quando aveva solo 8 anni: “E sono rimasto emozionato. Non partecipo come attore, ma come persona. Che legge dei testi bellissimi. Papa Francesco ci invita a cercare nella memoria il senso del nostro futuro. Io sono convinto che questa città ha due strade: la cultura classica, con la sua incredibile storia; e la cultura cristiana, con San Paolo, Santa Lucia e la Madonnina”.

Domani, alle ore 19.00, celebrazione eucaristica con la benedizione del cotone presieduta da Mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni Liturgiche Pontificie.
Domani sera, alle ore 21.30 sulla scalinata del Santuario, Piantidiversi a cura della Kairos.

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