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Emergenza covid, le raccomandazioni

Celebrazioni liturgiche, catechismo, obblighi vaccinali. La Segreteria Generale della CEI  ha inviato una nota in cui si evidenziano alcuni suggerimenti sulle norme introdotte dagli ultimi decreti legge legati all’emergenza Covid.

“Purtroppo, la pandemia non accenna a finire e proprio in questi giorni il numero dei contagi continua a salire – si legge nella lettera indirizzata ai vescovi -. Si tratta senza dubbio di una grande prova per tutti: malati e sofferenti, medici e operatori sanitari, anziani e minori, poveri, famiglie. E anche per i sacerdoti che, nonostante tutto, sono sempre prossimi al Popolo di Dio; per i catechisti, gli educatori e gli operatori pastorali, veri maestri e testimoni. Consci della situazione generale, raccomandiamo a tutti prudenza, senso di responsabilità e rispetto delle indicazioni utili a contenere l’epidemia. Al riguardo, sono ormai noti gli aggiornamenti normativi introdotti dagli ultimi tre decreti legge (DL 24 dicembre 2021, n. 221; DL 30 dicembre 2021, n. 229; DL 7 gennaio 2022, n.1). Con vicinanza fraterna richiamiamo di seguito alcuni punti, condividendo consigli e suggerimenti”.

Celebrazioni liturgiche. Non è richiesto il Green Pass, ma si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote… Occorre rispettare accuratamente quanto previsto, in particolar modo: siano tenute scrupolosamente le distanze prescritte; sia messo a disposizione il gel igienizzante; siano igienizzate tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione. Circa le mascherine, il Protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o FFP2; certamente quest’ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni.

Catechismo. Le disposizioni circa il tracciamento scolastico prevedono, in alcuni casi, la “sorveglianza con testing”: a seguito di contatto stretto in ambito scolastico, studenti e docenti non vengono posti immediatamente in quarantena ma devono sottoporsi a tampone il prima possibile e nuovamente cinque giorni dopo. Le indicazioni del Ministero della Salute sconsigliano la partecipazione ad attività extrascolastiche durante tale periodo, tra il primo e il secondo tampone. Pertanto, chi è sottoposto a “sorveglianza con testing” non potrà partecipare al catechismo, pur risultando negativo al primo test, fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo. Per gli operatori (catechisti, animatori ed educatori…) è vivamente raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2. Anche ai partecipanti alla catechesi tale tipologia di mascherina sia raccomandata. Può essere opportuno che le parrocchie tengano alcune mascherine FFP2 di scorta da far utilizzare a chi ne fosse sprovvisto o l’abbia rotta, sporca o eccessivamente usurata.

Mascherine FFP2. L’uso di mascherine FFP2 è obbligatorio per Legge per alcune situazioni. Si consiglia l’utilizzo anche per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici.

Obbligo vaccinale per gli over 50. Ricordiamo che, a partire dal giorno 8 gennaio 2022, è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni.
La vaccinazione può essere omessa o differita in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore.
Dal 1° febbraio 2022 saranno in vigore le sanzioni pecuniarie per coloro che non vi adempiono e dal 15 febbraio 2022 sarà necessario il Green Pass rafforzato (cfr allegato) per l’accesso ai luoghi di lavoro per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età.

Obbligo vaccinale per il personale universitario. Dal 1° febbraio 2022 è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutto il personale universitario, senza limiti di età. Ne consegue che il personale delle Facoltà Teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose nonché i docenti dei corsi curriculari nei Seminari sono tenuti a possedere il Green Pass rafforzato a partire dal 1° febbraio 2022. Le modalità di controllo sono le stesse fino ad ora attuate per il Green Pass base.

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Venerdì alle 18.30 inaugurazione dell'a.a. al San Metodio

Chiesa inquieta, Chiesa sinodale

Sarà padre Antonio Spadaro SJ, direttore de La Civiltà Cattolica, a tenere la prolusione quest’anno all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, Facoltà teologica di Sicilia.
L’incontro si sarebbe dovuto tenere in presenza. Ma visto l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria, il direttore dell’ISSR San Metodio, don Salvatore Spataro, ha deciso di ripensare l’inaugurazione dell’anno accademico scegliendo la diretta streaming per dare la possibilità a tutti di partecipare in sicurezza.
L’incontro dal titolo “Chiesa inquieta, Chiesa sinodale” avrà luogo venerdì prossimo, 14 gennaio, alle 18.30 sui canali social del San Metodio e dell’Arcidiocesi di Siracusa: in particolare sulle due pagine Facebook: issrsanmetodio e arcidiocesidisiracusa e sui due canali You Tube: ISSR San Metodio e Arcidiocesi Siracusa. Inoltre l’incontro sarà trasmesso sul digitale terrestre, ed in particolare su Teleuno Tris (canale 172) e su Video 66 (canale 286).
Ad aprire l’inaugurazione sarà il direttore dell’ISSR San Metodio, don Salvatore Spataro. Seguiranno i saluti dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e quindi la prolusione di padre Antonio Spadaro SJ.
Le attività culturali di quest’anno vertono sul pensare la sinodalità, come ci è stato indicato dal Santo Padre per ripensare la Chiesa in termini sinodali – ha spiegato il direttore, don Salvatore Spataro -. La Chiesa è sinodale nella sua essenza. Le nostre attività vertono sull’indagare questo tema: quest’anno abbiamo invitato padre Antonio Spadaro, che ci parlerà della Chiesa sinodale come Chiesa inquieta. Papa Francesco suggerisce che la Chiesa non sia stabile e immobile, ma capace di riscommettersi. E sia fatta da membri che riescono a dare un “calcio al tavolo” come dice il Papa parafrasando la scena evangelica di Gesù che ribalta i tavoli dei mercanti del tempio (Mt 21,12). Come dire che anche nel tempio stesso i membri più attivi possono essere statici: ed invece lo Spirito Santo mette questa inquietudine che può portare alla riforma della Chiesa. Lo Spirito Santo, che «muove e attira», come scrive sant’Ignazio nei suoi Esercizi spirituali. La Chiesa in stato sinodale è inquieta e scomoda come dice papa Francesco, perché agitata dal “soffio divino”. Da uno Spirito che soffia dove vuole“. 
Padre Antonio Spadaro SJ è un gesuita, giornalista, critico letterario e accademico italiano: consultore del Pontificio Consiglio delle comunicazioni Sociali e docente al Centro Interdisciplinare di Comunicazione Sociale della Pontificia università Gregoriana. In questo momento è in onda su Netflix “Stories of a generation“, una docuserie tratta dal libro “La saggezza del tempo” di Papa Francesco a cura di Antonio Spadaro.
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Esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia

Apertura straordinaria della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia nella giornata di giovedì 13. Lo ha deciso la Deputazione della Cappella di Santa Lucia nel ricordo dell’anniversario della dedicazione della Chiesa Cattedrale (che si celebra il 9 gennaio) e del terremoto del 1693.
Un tempo era prevista l’apertura della nicchia per un periodo più lungo ma da alcuni anni viene effettuata l’apertura solo il giorno 13 in coincidenza con la “Festa delle Reliquie”, un momento di ringraziamento ed anche di riconoscimento del servizio reso da tutti i volontari durante il periodo della festa di dicembre. Nel rispetto della normativa prevista per l’emergenza covid 19, è prevista alle ore 17.00 l’apertura della nicchia, preceduta dalla consegna delle chiavi al maestro di Cappella Benedetto Ghiurmino da parte dei deputati. Poi le portatrici in processione porteranno all’altare maggiore le reliquie della martire siracusana.
Seguirà l’intervento di mons. Salvatore Marino, parroco della Chiesa Cattedrale, su “Pietà Popolare e Sinodo“. Alle ore 18.00 la messa presieduta dall’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto. Al termine la chiusura della nicchia.
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Al via oggi la Conferenza episcopale siciliana

Ha preso il via stamane e si concluderà mercoledì la Sessione invernale di lavoro della Conferenza episcopale siciliana che si svolgerà presso la sede della CESi, in Corso Calatafimi a Palermo.

Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute delle Sessioni autunnale e straordinaria, i Vescovi incontreranno i responsabili dell’Ufficio regionale per la Famiglia e dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso. All’ordine del giorno anche il Tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo, a seguito della Lettera Apostolica in forma di “Motu proprio” dello scorso novembre con la quale il Santo Padre ha istituito la Commissione Pontificia di verifica e applicazione del M. P. Mitis Iudex Dominus Iesus con la quale è stato riformato il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio.

La sessione si concluderà mercoledì nel primo pomeriggio.

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Mons. Luigi Renna nominato arcivescovo di Catania

Il Santo Padre ha nominato S.E.R. Mons. Luigi Renna, attualmente vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Catania. Mons. Renna succede a Mons. Salvatore Gristina che dal 2002, dopo essere stato pastore della Diocesi di Acireale, ha guidato la Chiesa catanese.
La Chiesa siracusana, unita nella preghiera, porge a Mons. Luigi Renna i miglior auguri per il suo ministero episcopale.

Rivolgo il mio benvenuto al neo arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna, con l’augurio di un fecondo apostolato e invoco su di lui grazia e benedizione. Un vivo ringraziamento a mons. Salvatore Gristina per il suo prezioso servizio rivolto alla Chiesa di Catania e per il suo infaticabile impegno al coordinamento della CESi” ha detto mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa.

La terra di Sicilia, come la mia Puglia, ha avuto tante ferite inferte dalla illegalità che ha seminato povertà e morte, ma è anche terra di uomini e donne tenaci e capaci di versare persino il sangue – sono loro gli autentici continuatori della santità della Martire Agata!- per la giustizia, la legalità, il futuro dell’Isola. Poiché è tristemente vero che la “questione morale” non è ancora finita nella nostra Repubblica, sappiate che nella Chiesa etnea troverete ancora chi è disposto a fare rete per cammini virtuosi, che rendano il nostro Paese degno di quella Costituzione così armoniosa e bella che anche uomini nati in Sicilia hanno contribuito a pensare, e molti altri hanno contribuito far fruttificare con il loro sangue” (Mons. Luigi Renna, nel primo saluto alla Chiesa di Catania).

 

In allegato l’annuncio della nomina ed il primo saluto di mons. Renna

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Niente green pass per le celebrazioni

Invariate tutte le prescrizioni da osservare per le celebrazioni liturgiche. Nell’ambito del rafforzamento delle misure per contenere l’emergenza pandemica in corso è bene ricordare che la certificazione verde non è richiesta per partecipare alle celebrazioni eucaristiche. Si continua a osservare quanto previsto dal protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.

 

 

In allegato l’ordinanza del Presidente della Regione di dichiarazione della zona arancione e una sintesi delle regole da osservare per tutto il periodo arancione

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Chiusura del Giubileo per l’ottavo centenario della morte

La venerazione a San Domenico è segno di unità e di pacifica convivenza

La venerazione a San Domenico è segno di unità e di pacifica convivenza della comunità, ma è anche memoria delle radici culturali, storiche e religiose che la comunità condivide“. Mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi, presiede la celebrazione a chiusura dell’anno giubilare in onore di San Domenico nell’VIII centenario della morte. Augusta da sempre venera San Domenico come patrono. Ma cosa significa venerare un santo come patrono della comunità ecclesiale e civile?

Il santo patrono è testimone della presenza e della vicinanza di Cristo nella vita quotidiana. La sua venerazione è segno di unità e di pacifica convivenza della comunità, ma è anche memoria delle radici culturali, storiche e religiose che la comunità condivide. Il santo patrono viene eletto come modello di riferimento per la vita morale del singolo e della comunità intera. I credenti esprimono nella sua venerazione l’impegno ad imitarlo nell’esercizio delle virtù cristiane. I non credenti possono guardare al Patrono come ad un esempio di coerenza con i valori in cui ha creduto e per i quali ha dato la vita, oltre che a rappresentare un modello di solidarietà verso i più deboli, quella solidarietà che è a fondamento della convivenza civile” spiega mons. Amenta, che ha ricordato come tutto questo ha senso solo se è posto in riferimento a Cristo.

Il carisma di S. Domenico, diventato quello della famiglia domenicana e che deve diventare impegno per quanti lo venerano come patrono, può essere sintetizzato in un’espressione: la carità della verità. Oggi la parola carità è intesa nel senso di elemosina, mentre la verità è sempre più assimilata all’opinione del singolo. La carità della verità è il modo domenicano di amare Dio e il prossimo che si traduce in una vita consacrata alla Verità: amata, studiata, contemplata, vissuta, annunciata e difesa. La Verità di cui noi parliamo non è un’opinione, ma è Qualcuno, è una persona, è Cristo che ha detto di sé: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,5). Chiunque si dice devoto di San Domenico, anzi, prima ancora, chiunque si dice cristiano, non può nutrire dubbi su questo. Al mondo che continua a chiedere, come fece Pilato con Cristo, cos’è la verità ? noi possiamo solo rispondere che la verità è Cristo, è il Verbo di Dio che si è fatto carne, che è venuto a rivelarci il Padre e che ci ha inviato lo Spirito di verità, quello Spirito che ci guida alla Verità tutta intera. Per il battezzato nessuna verità allora può esistere al di fuori di Cristo. Potranno esserci delle verità, che, come la menzogna, sono figlie del demonio il cui unico scopo è falsificare e dividere.
Dal principio della carità nella verità derivano i criteri per l’agire morale. Siccome stiamo guardando a San Domenico come al Patrono di questa comunità anche civile, oltre che ecclesiale, possiamo chiederci: come declinare questo principio nella città? Direi che la risposta è semplice: assumendo i criteri della giustizia e del bene comune. Costruire il bene comune è, infatti, esigenza di giustizia e di carità. Chi ama secondo carità è anzitutto giusto verso tutti. La carità, infatti, esige il riconoscimento e il rispetto dei diritti degli individui e dei popoli.
E la carità, anche se è inscindibile dalla giustizia, la supera e la completa nella logica del dono e del perdono. La “città dell’uomo”, che è la meta della ricerca e della costruzione del bene comune, non è costruita solo sui rapporti fondati sul rispetto dei diritti e dei doveri, ma ancor prima su relazioni di gratuità e di comunione.

Impegnarsi per il bene comune significa quindi prendersi cura di ognuno e di tutti, ma in maniera privilegiata dei più deboli. Significa custodire l’uomo e il creato nel quale Dio stesso ha posto l’uomo come custode. Quando il nostro agire è ispirato e sostenuto dalla carità, contribuisce all’unità e alla pace della città dell’uomo, rendendola, in qualche misura, un’anticipazione di quella città di Dio di cui parla S. Agostino che è l’orizzonte verso il quale tutta la famiglia umana cammina. Il Santo Patrono non può essere solo il pretesto della festa cittadina, né può essere patrimonio di pochi.

Fate di questo il vostro principale impegno corale per poter essere sempre di più ciò che San Domenico voleva e desiderava dai suoi frati. Lo riassumo con alcune parole prese dalle Antiche Costituzioni dell’Ordine Domenicano: essere persone che si comportano ovunque onestamente e religiosamente, persone che desiderano ardentemente la propria e altrui salvezza, uomini evangelici, che, seguendo le orme del Salvatore, parlano con Dio o di Dio nel loro intimo e con il prossimo (Const. Ant., II, c. 31)”.

 

In allegato l’omelia

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L’amore non trascura nessuno

Ottavo video del progetto “L’Amore nel Frammento” – 10 minuti con Amoris Laetitia – promosso dall’Ufficio per la Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Il video si intitola “L’amore non trascura nessuno” – La cura degli anziani e dei deboli nel contesto familiare, a cura dei coniugi Donatella e Lino Siringo e sarà pubblicato lunedì 10 gennaio alle ore 19.30 sui canali social dell’Arcidiocesi, You tube e Facebook.

 

 

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Amoris Laetitia: 4 incontri sull’amore nella famiglia

Quattro incontri sull’amore nella famiglia. L’iniziativa dell’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia nell’ambito del progetto promosso sull’esortazione apostolica apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco.

Quelli che stiamo vivendo sono giorni pieni di speranza, di attesa, di trepidazione – spiegano mons. Salvatore Marino, ed i coniugi Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro – Sono giorni in cui le famiglie si ritrovano e si raccontano, insieme a parenti ed amici, attorno alle tavole imbandite e adornate a festa; giorni in cui i cuori si dilatano e dirigono il nostro sguardo verso chi ha più bisogno: pensiamo alle tante famiglie che vivono situazioni di malattie, mancanza di lavoro e difficoltà varie; pensiamo a quanti, impegnati nel volontariato o nel lavoro, si spendono per soccorrere, aiutare, curare, coloro che sono in difficoltà, anche a causa della pandemia che ancora persiste. In questo contesto natalizio abbiamo pensato di inserire il secondo incontro del percorso formativo sull’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia, che, come già più volte annunciato ai più vari livelli, abbiamo suddiviso in quattro moduli tematici”.

Il primo sarà il modulo fondativo (cap. 1 e cap. 3) “Alla luce della Parola” – “Lo sguardo rivolto a Gesù: La vocazione della famiglia”. Relatore sarà il prof. Luca Novara, vice direttore dell’ISSR San Metodio.

Il secondo modulo spiritualità (cap. 4 e cap. 9) “L’amore nel matrimonio” – “La spiritualità coniugale e familiare”. Relatore sarà l’avv. Angelo Spicuglia, diacono e avvocato canonista.

Il terzo modulo genitorialità (cap. 5 e cap.7) “L’amore che diventa fecondo” – “Rafforzare l’educazione dei figli”. Relatrice sarà la dottoressa Conce Florio, membro del direttivo del Forum delle famiglie di Siracusa.

Il quarto modulo aspetto ecclesiale (cap. 2 e cap. 8) “La realtà e le sfide della famiglie” – “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità”. Relatore sarà don Giuseppe Gurciullo, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico di Siracusa.

Gli incontri, oltre che ai referenti parrocchiali per la Pastorale Familiare, naturalmente sono aperti a tutti.

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