Author:

Pellegrinaggio giubilare al Santuario

Martedì 13 maggio, alle ore 18.00, un pellegrinaggio a piedi si muoverà da Belvedere di Siracusa fino al Santuario della Madonna delle Lacrime, guidato da Mons. Salvatore Caramagno, parroco della chiesa Santa Maria della Consolazione.
Il pellegrinaggio si colloca nel cammino giubilare “Sotto lo sguardo di Maria come pellegrini di speranza”. I fedeli parteciperanno alla Santa Messa che sarà celebrata giungendo al Santuario e potranno ottenere i benefici dell’Indulgenza plenaria concessi nell’Anno Santo del Giubileo 2025.

condividi su

Messaggio inviato all'Arcidiocesi per l’elezione di Papa Leone XIV

Lomanto: per una Chiesa che «costruisce i ponti» ed è pronta ad accogliere tutti

«Senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti». Con le parole di Papa Leone XIV, l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto ha indirizzato un messaggio alla Diocesi dopo l’elezione del Santo Padre.

Mons. Lomanto ha prima sottolineato il ministero di Papa Francesco “caratterizzato dal nuovo impulso alla semplicità evangelica, alla fraternità ecclesiale, alla prossimità verso tutti, al dialogo aperto con il mondo contemporaneo, alla pace e alla cura del creato” e poi ha chiesto di accogliere “con gioia il nuovo successore di Pietro, il Papa Leone XIV. Con la sua guida pastorale, lasciamoci guidare dallo Spirito Santo nel cammino di fede nel Cristo Crocifisso e Risorto, per realizzare in noi la Chiesa che vive il mistero di un solo corpo e di un solo spirito, che porta la speranza, la carità e la gioia del Vangelo, che «costruisce i ponti, il dialogo» ed è «sempre aperta» e pronta ad accogliere tutti, per divenire «sempre più città posta sul monte (cfr Ap 21,10), arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo». Papa Leone XIV, sin dall’inizio del suo pontificato ci indica di incarnare la fede nel mondo di oggi per esserne trasformati nel compimento della missione e per «portare a tutti la Buona Notizia». «La promessa di un destino eterno» e «un modello di umanità santa» costituiscono «il dono di Dio e il cammino da percorrere per lasciarsene trasformare, dimensioni inscindibili della salvezza, affidate alla Chiesa perché le annunci per il bene del genere umano»”.

L’arcivescovo Lomanto ha citato il primo discorso dalla loggia di San Pietro: Papa Leone XIV “ci ha offerto «la pace del Cristo Risorto» e, nella prima omelia della messa nella Cappella Sistina, ci ha confermato la confessione di fede espressa da Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). La pace del Risorto, che riceviamo nella fede, deve raggiungere la vita concreta di tutti, attraverso il ruolo e il compito di ciascuno di noi, per tradurla in pace sociale: nel vissuto di ogni giorno, nella famiglia, nella società, nelle nazioni e nel mondo intero. L’unione a Cristo e tra di noi è il fondamento della missione evangelica e della testimonianza dell’amore perfetto. «Gesù Cristo, pontefice sommo», pieno di compassione per noi, è il centro stabile, perenne e unificante su cui costruire i ponti dell’umanità. Papa Leone XIV ci incoraggia: «Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace»”.
Inoltre il richiamo all’importanza del cammino sinodale della Chiesa: “Questo conferma la necessità e l’impegno di portare avanti l’itinerario sinodale nel cammino della Chiesa universale, delle Chiese in Italia e delle Chiese locali: «Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono». Non si può prescindere dall’ascolto, dalla partecipazione, dalla comunione, dalla corresponsabilità e dall’impegno di tutti a ricostruire un mondo più umano e più giusto, se si vogliono costruire ponti stabili e duraturi di pace nella carità di Cristo. Papa Leone XIV ‒ nel «giorno della supplica alla Madonna di Pompei» ‒ ha affidato il suo ministero petrino all’intercessione di Maria Madre della Chiesa, nella certezza che la «Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione, il suo amore»”.

Infine Mons. Lomanto ha ricordato come lo scorso anno, 1 settembre 2024, “abbiamo avuto la provvidenza e il privilegio di accogliere a Siracusa l’allora Cardinale Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV, il quale venne per celebrare il 71° anniversario della Lacrimazione. In quell’occasione ci ha detto che «le lacrime della Madonna sono le lacrime di una madre addolorata a causa dei peccati dei suoi figli che rifiutano l’amore di Dio; sono anche lacrime di dolore per quanti soffrono le ingiustizie, la solitudine, la violenza, l’odio, la guerra e l’indifferenza umana. […]. La comprensione di quelle lacrime che gli uomini sono chiamati a fare è una vera conversione, un ritorno all’amore di Dio che si manifesta nella riconciliazione con Lui e nella carità con gli altri, nella vera compassione, cioè, nel condividere le sofferenze altrui e dando sollievo a chi ne ha bisogno. In questo modo, le Lacrime della Madonna sono un segno di speranza.» (Omelia, 1 settembre 2024). Con la preghiera che ‒ l’1 settembre 2024 ‒ Egli volle indirizzare alla Madonna delle Lacrime, affidiamo alla Vergine Santa la sua missione petrina, il nostro cammino di fede, l’avvenire della Chiesa, il dialogo con le altre Chiese e il mondo contemporaneo, la promozione della giustizia sociale, della fraternità universale e della «pace disarmata e disarmante, umile e perseverante».

Preghiera alla
Madonna delle Lacrime
O Madre addolorata,
che ai piedi della croce fosti affidata
come Madre della Chiesa,
continua a guardare il dolore dei tuoi figli
che soffrono nel corpo e nello spirito
le conseguenze del peccato.
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
degli abbandonati, delle vittime dell’odio
e della guerra.
Fa’ che non rimaniamo indifferenti
alle tue lacrime versate per noi,
e concedici la grazia di vivere
sempre uniti al Tuo Figlio
amandolo e soccorrendolo
nei fratelli più piccoli
con i quali Egli si è identificato.
Amen.

PREVOST Card. Robert Francis, O.S.A.
Papa Leone XIV, dall’8 maggio 2025

condividi su

L'arcivescovo al pontificale dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino a Lentini

Lomanto: portare la luce del Vangelo al mondo

La devozione ai tre santi martiri alimenti in noi la fede nel Risorto, l’intimità e la comunione di tutti con Dio, l’impegno di portare la luce del vangelo, la speranza del Risorto e la carità di Dio al mondo per costruire ponti tra noi e per l’umanità, per promuovere tra noi e per il nostro mondo la giustizia sociale, la fraternità universale e la vera pace e il vero amore“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che ha presieduto il solenne Pontificale dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino a Lentini.
Il presule ha trattato tre aspetti della vita cristiana e della missione della Chiesa. Innanzitutto “il nesso intimo di comunione tra Gesù Buon pastore e il gregge. «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna… nessuno può strapparle dalla mano del Padre» (Gv 10,27-29). I Tre Santi Martiri, attestano con la loro vita e con il dono di se stessi che la fede non è un ricordo storico, non è un’idea, l’esito di una speculazione filosofica, scientifica, teologica, ma è una persona che ha dato la vita per noi e per la nostra salvezza.
Consacrandosi nella verità a Dio, i Santi Martiri divengono una cosa sola con Cristo, vivono alla presenza di Gesù, entrano nell’intimità del suo amore, realizzano un rapporto personale con lui, un contatto reale con lui, un incontro mistico di fede. Consento a Dio di iniziare in loro una storia, la storia dell’incontro di Dio con noi, della sua presenza nella nostra vita, del rimanere in me ed io in voi”.
L’arcivescovo ha evidenziato “la piena intimità e la comunione di tutti con Dio“. “L’atto della moltitudine immensa di stare davanti a Dio e l’azione dell’Agnello di stendere la sua tenda nei confronti dei suoi eletti esprime la piena intimità e la comunione di tutti con Dio. (..) Non si può prescindere dall’ascolto, dalla partecipazione, dalla comunione, dalla corresponsabilità e dall’impegno di tutti a ricostruire un mondo più umano e più giusto, se si vogliono costruire ponti stabili e duraturi di pace nella carità di Cristo“.
Infine il terzo aspetto: “Portare la luce del vangelo, la speranza del Risorto e la carità di Dio al mondo“.
Camminiamo nella fede in Cristo Risorto, per realizzare in noi la Chiesa che vive il mistero di un solo corpo e di un solo spirito, che porta la speranza, la carità e la gioia del Vangelo che ‒ come ci ha ricordato papa Leone ‒ «costruisce i ponti, il dialogo» ed è «sempre aperta» e pronta ad accogliere tutti, per divenire «sempre più città posta sul monte (cfr Ap 21,10), arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo»”.
condividi su

Festa del Patrocinio di Santa Lucia 2025

Arcivescovo Lomanto: torniamo ad educare contro la violenza 

Migliaia di persone hanno affollato piazza Duomo questa mattina per la festa del Patrocinio di Santa Lucia, patrona di Siracusa. La prima domenica di maggio si ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia ed i siracusani chiesero aiuto alla patrona: dal mare arrivarono navi cariche di grano ed una colomba avvertì i fedeli riuniti in preghiera in Cattedrale.
“In un mondo dove la sopraffazione, la violenza e il bullismo sembrano prendere il sopravvento, dobbiamo ritornare a seminare quei valori che non tramontano mai e che papa Francesco ci ha indicato guardando al martirio di Santa Lucia: «Il martirio di Santa Lucia ci educhi al pianto, alla compassione e alla tenerezza: sono virtù confermate dalle Lacrime della Madonna a Siracusa. Sono virtù non solo cristiane, ma anche politiche. Rappresentano la vera forza che edifica la città»” ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel tradizionale discorso dal balcone. Mons. Lomanto ha fatto riferimento agli episodi di violenza accaduti nelle ultime settimane soprattutto a Siracusa.
“Il dolore e la vergogna, per quanto sta accadendo tra le nostre case, le nostre strade e le nostre città, deve portarci a reagire per il bene, stando tutti insieme, con Santa Lucia, dalla parte della Luce! Oggi, in una quotidianità contraddistinta da brutture, dobbiamo guardare a Lucia. Anche piccoli gesti, come un sorriso o una parola di conforto, possono fare una grande differenza per chi si sente emarginato. È necessario, è urgente ed è imprescindibile ritornare ad educare. Lucia è un esempio radioso di coraggio e di determinazione. Il suo esempio, la sua intercessione e la sua vicinanza possono aiutarci ad affrontare insieme e vincere ogni forma di bullismo. Non può esistere nessuna autentica forma di comunità se non alimentiamo lo spirito della carità, della solidarietà e della fratellanza. Promuovere una cultura di solidarietà è essenziale per prevenire e sconfiggere ogni forma di male e di cattiveria. Lo spirito di Santa Lucia ci ricorda che, anche nei momenti più oscuri, possiamo essere una luce di speranza e di cambiamento. Combattere il male richiede uno sforzo collettivo e continuo, perché solo stando uniti possiamo costruire un mondo più gentile, più giusto e più inclusivo per tutti”.
Lomanto ha chiesto di pregare “tutti insieme per il nuovo Papa: per intercessione di Santa Lucia, chiediamo al Signore che ci doni un Papa buono come lo è stato Francesco, un Papa che confermi la Chiesa Universale nella fede di Gesù morto e risorto, un Papa che sia luce e speranza per il mondo. Non stiamo aspettando semplicemente il successore di Francesco, ma il successore di San Pietro a cui Gesù volle affidare la Chiesa Universale e che inviò San Marciano, primo Vescovo di Siracusa per l’annuncio del Vangelo nella nostra terra”.
Il solenne pontificale nella chiesa Cattedrale è stato presieduto da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa: “Santa Lucia visse in maniera straordinaria la sua fedeltà a Cristo. Ella andò maturando la sua fedeltà al Signore: nella preghiera, nella carità verso i fratelli più bisognosi, nella fedeltà ai precetti del Signore, nel proposito di lasciarsi sedurre dalle proposte disoneste dei suoi persecutori, nella testimonianza coraggiosa della sua fede in Cristo. A lei ci rivolgiamo con fiducia perché ci ottenga dal Signore quelle grazie necessarie per vivere con gioia e dedizione la nostra vocazione cristiana alla santità. Camminiamo ferventi nella fede, lieti nella speranza, operosi nella carità”.
Dopo la messa la processione del simulacro e delle reliquie in piazza Duomo con il tradizionale lancio delle colombe. Poi il simulacro è stato portato nella chiesa di Santa Lucia alla Badia dove resterà per l’Ottavario. 
condividi su

Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Una festa nel segno della speranza, che riprende il cammino giubilare che la Chiesa sta vivendo, con un doveroso ricordo a Papa Francesco recentemente scomparso. Presentata la festa del Patrocinio di Santa Lucia, patrona di Siracusa. La prima domenica di maggio si ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia ed i siracusani chiesero aiuto alla patrona: dal mare arrivarono navi cariche di grano ed una colomba avvertì i fedeli riuniti in preghiera in Cattedrale. Sarà mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, a presiedere il Pontificale domenica 4 maggio.
Questa mattina la presentazione da parte del neo presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Sebastiano Ricupero; del tesoriere prof. Salvatore Sparatore, di Mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale e del maestro di Cappella Alessandro Zanghì.
“Una festa che riprende evidentemente il cammino giubilare che stiamo vivendo come Chiesa universale – ha spiegato l’avv. Sebastiano Ricupero -. Ci sono alcune cose che vanno sottolineate come il ricordo che sabato il nostro arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, farà di Papa Francesco e lo farà in maniera particolarmente significativa distribuendo, e vi invito tutti a essere presenti, alla messa di sabato la nostra rivista “Con Lucia a Cristo”. All’interno abbiamo inserito la lettera che Papa Francesco ha scritto proprio in occasione della traslazione del corpo della Santa a Siracusa nel dicembre scorso. Ci sembrava un momento significativo poterla leggere insieme durante la messa e l’arcivescovo fornirà a noi ogni indicazione utile per rendere le nostre vite nuove proprio partendo dal ricordo di un Papa che ha segnato la storia della nostra Chiesa universale. Devo dire grazie a tutte le persone che mi stanno conoscendo in questi giorni, che in maniera molto bella, molto libera, molto cristiana mi stanno accogliendo e mi sono vicine. Dal presidente Pucci Piccione, con il quale ovviamente c’era una conoscenza profonda, ma tante persone che non mi conoscono si sono messe a disposizione della Deputazione: il popolo di Lucia, potrei definirlo così, come ama definirlo Pucci Piccione. E’ certamente un popolo molto pieno di gioia e di testimonianza cristiana”.
Mons. Marino ha evidenziato come la festa di quest’anno è collegata alla traslazione del dicembre scorso del corpo di Lucia, “questa festa che ci ricorda che Lucia è stata sempre presente nella nostra storia. Però quest’anno iniziamo con la festa senza Papa Francesco, però presumo che prima della fine della festa avremo il nuovo Papa. Quindi diciamo questo cambiamento poichè si parte in un modo e si finisce in un altro modo, concretamente manifesta questa speranza. Nella vita ci sono varie difficoltà, però la presenza dei santi, la presenza del Signore, la fede, ci devono garantire che abbiamo la certezza di avere una protezione dall’alto che ci invita sempre a ben sperare”.
I festeggiamenti prenderanno il via ufficialmente domani, sabato 3 maggio, con la cerimonia della consegna delle chiavi da parte dei deputati al maestro di cappella e l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro alle ore 8.00. Seguirà la messa presieduta da mons. Salvatore Marino, e alle ore 12.00 la traslazione del simulacro dalla Cappella all’altare maggiore. Alle ore 19.00 la celebrazione eucaristica sarà presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. Nella celebrazione, in memoria di Papa Francesco, il ricordo del Santo Padre e della lettera inviata alla Chiesa di Siracusa in occasione della traslazione temporanea del corpo di Santa Lucia. Tutti questi momenti saranno trasmessi in diretta streaming sulla pagina facebook della Deputazione e sul canale You Tube della Deputazione.
Domenica 4, alle ore 10.00, solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, e alle ore 12.00 il simulacro e le reliquie saranno portati in processione dalla Cattedrale alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia, dove rimarranno per l’ottavario. Domenica avrà luogo anche il tradizionale lancio delle colombe.
“Un lancio legato alla festa del patrocinio – ha sottolineato il prof. Sparatore -, segno di festa e di speranza. Nella chiesa di Santa Lucia alla Badia potremo vivere insieme l’Ottavario. Mi unisco ai ringraziamenti all’avv. Pucci Piccione per i momenti condivisi insieme a tutta la Deputazione sotto lo sguardo di Lucia”.
Domenica 4 maggio alle ore 17.00 nella chiesa di Santa Lucia alla badia la rappresentazione teatrale con la marionette “C’era una volta e ancora c’è” sulla storia e la festa di Santa Lucia in collaborazione con Kairos.
Venerdì 9 maggio alle ore 20.00 sarà donato un pannello in braille su “I luoghi di Santa Lucia” da parte del Centro internazionale di studi sul barocco che sarà posizionato nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. E alle 20.30, nella chiesa di San Benedetto, teatro sacro con “Lu martiriu di Santa Lucia” a cura dell’associazione Cantunovu.
Domenica 11 alle ore 18.30 la processione di rientro, esclusivamente nel centro storico, ed il simulacro e le reliquie torneranno in Cattedrale percorrendo le vie del centro storico.

condividi su

Giubileo mondo del lavoro

Dopo la “pasqua del lavoratore”, che ha visto la presenza dell’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nelle aziende e attività produttive, si terrà mercoledì 7 maggio alle ore 18.30 la celebrazione giubilare presso la Basilica di San Sebastiano a Melilli per il mondo del lavoro e artigianato.

“La Festa dei Lavoratori, in questo Anno giubilare, vuole offrire orizzonti di speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo, consapevoli «che il lavoro umano è una chiave, e probabilmente la chiave essenziale, di tutta la questione sociale, se cerchiamo di vederla veramente dal punto di vista del bene dell’uomo» (Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 3) – ha scritto il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, don Claudio Magro – . La tutela, la difesa e l’impegno per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, costituisce uno dei segni tangibili di speranza per i nostri fratelli, come Papa Francesco ci ha indicato nella Bolla di indizione dell’Anno giubilare (cf. Francesco, Spes non confundit, 12)”.

Don Claudio ha sottolineato l’esigenza di coinvolgere le comunità ecclesiali, affinché “ci si “prenda cura” attraverso la preghiera, delle vittime del lavoro che in questi giorni hanno purtroppo funestato le nostre strade (cinque operai sulla SS. 194, tre nella zona industriale). Non compete a noi indagare sulle cause o, colpevolizzare, che sia necessaria una maggiore sensibilizzazione ed attenzione si; dall’altro non possiamo tacere ed assistere ai continui infortuni e alle relative morti. Possiamo farci carico attraverso la preghiera ed invocare il Signore facendo pure memoria delle vittime e vicinanza nei confronti dei loro familiari. Quale occasione migliore durante la celebrazione della e nella festa di San Giuseppe lavoratore, il 1 maggio usare le intenzioni di preghiere nelle prossime celebrazioni e nelle feste, che nel mese di maggio si svolgeranno nella nostra Arcidiocesi: poter aggiungere tra le preghiere dei fedeli, una o più intenzioni per il mondo del lavoro”.

condividi su

L'arcivescovo Lomanto scrive alla comunità diocesana

Nei messaggi alla chiesa di Siracusa l’insegnamento del Santo Padre

“In questo momento di grande dolore per la notizia della morte del nostro caro Papa Francesco, con spirito di fede nella certezza della risurrezione, Lo affidiamo a Dio, Padre delle Misericordie, che, proprio oggi nel Giorno di Pasqua, apre a Lui la Porta Santa del Giubileo del Cielo, per coronarlo nella gloria della Santissima Trinità. Papa Francesco, guidando la Chiesa nel ministero petrino, ha innalzato la lode per Cristo nello Spirito Santo al Padre, insegnandoci che la «misericordia è l’architrave che sorregge la vita della Chiesa» (Misericordiae Vultus, 10), promuovendo il cammino sinodale attraverso il quale «la Chiesa si rinnova continuamente e perfeziona la sua sacramentalità» (Intervento alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 2.10.2024), prodigandosi per gli ultimi, i poveri, gli emarginati, gli immigrati…, e implorando costantemente il dono della pace per le popolazioni martoriate dal flagello della guerra. Con viva gratitudine ricordiamo i tre messaggi che Egli ha voluto inviare alla Chiesa di Siracusa – nella Lettera per il 70° anniversario della lacrimazione della Madonna (7.12.2023), nel Discorso ai Membri della Fondazione Sant’Angela Merici (6.4.2024), nella Lettera alla Chiesa di Siracusa in occasione della traslazione temporanea del Corpo di Santa Lucia (13.12.2024) – nei quali ha messo in luce la certezza e la tenerezza delle Lacrime della Madonna («Sono le lacrime di Maria»), la sua vicinanza di Madre («Accompagna il cammino della Chiesa con il dono delle sue Sante Lacrime») e il grande insegnamento di «stare dalla parte della luce», lasciandoci educare «al pianto, alla compassione e alla tenerezza» che «sono le virtù confermate dalle Lacrime della Madonna».
Per questi messaggi – che conserviamo nel cuore per trasfonderli nella vita – per l’intero magistero, per la sua testimonianza evangelica, per il servizio umile e sapiente alla Chiesa, rendiamo grazie a Dio, mentre eleviamo la nostra preghiera di suffragio cristiano e ci impegniamo a camminare insieme nella gioia del Vangelo con stile sinodale e con spirito missionario.
Il Signore risorto, che Egli contempla ora faccia a faccia, doni al nostro amato Papa Francesco il premio e la gioia della Sua Presenza, la comunione dei Santi e la gloria del Paradiso”.

  Francesco Lomanto
Arcivescovo

condividi su

Messa per Papa Francesco in Santuario

Con la fede nella Resurrezione di Gesù, oggi 21 aprile, giorno in cui Papa Francesco ha terminato il suo pellegrinaggio terreno, alle ore 12.00, nel Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa, sarà celebrata una Santa Messa in suffragio della sua anima.
A presiedere la celebrazione sarà il rettore del Santuario, don Aurelio Russo.

condividi su

Il messaggio dell'arcivescovo Francesco Lomanto per la Pasqua

Rigeneriamo i nostri legami: il nostro rapporto con Dio, le relazioni con gli altri

“Desidero rivolgere un cordiale saluto a tutti e l’augurio di una santa Pasqua di pace, di bene, di gioia nel Signore risorto.
Viviamo tempi difficili a livello personale, nelle famiglie, nella società, nel mondo, dove manca la pace, la pace vera.
La risurrezione del Signore ci offre motivo per accogliere il dono della Sua Pasqua, il dono della presenza del Signore Gesù che dà vita, forza, energia, gioia e speranza al nostro cammino. 
Da parte nostra rinnoviamo, rigeneriamo i nostri legami, il nostro rapporto prima con Dio, poi le nostre relazioni con gli altri e la nostra attenzione e cura del creato, delle cose, per rinnovarci nello Spirito e nella missione. Dinanzi alle difficoltà che si presentano sappiamo mettere uno spirito di fede, di speranza e di carità per affrontare ogni cosa da risorti e portare ovunque, alle famiglie, alla società, profumi di risurrezione.
Un ricordo particolare riservo al mondo del lavoro, alle tante famiglie, a ciascun dipendente o lavoratore che esprime nel suo servizio l’indole secolare di testimonianza del Vangelo, della sua fede. 
Ciascuno, nel proprio campo, nel proprio servizio, nella propria attività sociale, lavorativa, anche politica, sappia riscoprire la dimensione della propria vocazione per corrispondere a Dio, alla chiamata del Signore, dando un’autentica testimonianza di fede cristiana. 
Auguro di cuore a tutti una Santa Pasqua di pace, di bene e di gioia. Il Signore risorto infonda fiducia e speranza ai nostri cuori, alla nostra vita, alle nostre famiglie e all’intera società. 
Buona Pasqua a tutti!”
Mons. Francesco Lomanto
Arcivescovo Metropolita di Siracusa
Ecco il video messaggio per la Pasqua 2025
condividi su