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Iniziazione cristiana dei ragazzi

L’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo ha firmato il decreto in merito all’iniziazione cristiana dei ragazzi. A partire dal corrente anno pastorale 2019-2020 nell’Arcidiocesi di Siracusa il completamento dell’Iniziazione cristiana dei ragazzi prevede l’amministrazione dei sacramenti della Confermazione e dell’Eucarestia in un’unica celebrazione eucaristica a seguito di un adeguato percorso catechetico, secondo le guide ed i riti predisposti dai competenti uffici diocesani.
L’arcivescovo, nel decreto, ricorda che l’iniziazione cristiana si compie attraverso l’insieme di tre sacramenti: il Battesimo, che è l’inizio della vita nuova; la Confermazione, che ne è il rafforzamento; e l’Eucarestia, che nutre il discepolo con il Corpo ed il Sangue di Cristo.

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Papa: verso i bambini più responsabilità da parte delle aziende digitali

La sfida è grande: «Vogliamo bandire dalla faccia della terra la violenza e ogni tipo di abuso nei confronti dei minori». E ancora: «Le grandi compagnie del settore non possono considerarsi completamente estranee all’uso degli strumenti che mettono nelle mani dei loro clienti». 
Sono parole chiare e principi indiscutibili quelli richiamati del Papa nel suo intervento al summit internazionale “Promoting digital child dignity” che si propone di garantire una dignità, cioè una tutela, digitale ai bambini, ai ragazzi che si affacciano in Rete. 

«In un mondo come il nostro, in cui i confini fra gli Stati sono continuamente superati dalle dinamiche create dagli sviluppi del Web – ha aggiunto Francesco – i nostri sforzi devono assumere la dimensione di un movimento globale che si unisce agli impegni più nobili della famiglia umana e delle istituzioni internazionali per la tutela della dignità dei minori e di ogni persona». 

È chiaro infatti che «ogni educatore, ogni genitore va aiutato e sostenuto nel suo servizio dall’impegno concorde di una nuova alleanza di tutte le istituzioni e forze educative. A questo contribuisce non solo la sana ragione etica, ma anche la visione e l’ispirazione religiosa, che ha respiro universale perché fonda il rispetto della dignità umana sulla grandezza e santità di Dio, suo Creatore e Salvatore. Perciò è benvenuta la presenza fra voi di numerosi autorevoli leader religiosi che intendono farsi carico in modo solidale e corresponsabile di questi problemi». 

Di qui un rinnovato invito all’impegno comune, concreto, di tutte le agenzie educative. «La causa della protezione dei minori nel mondo digitale – ha sottolineato il Papa – deve vederci uniti, come testimoni dell’amore di Dio per ogni persona, a cominciare dai più piccoli e indifesi, per far crescere in tutti, in ogni parte del mondo e in ogni confessione religiosa, l’attenzione, la cura e la consapevolezza. Guardiamoli negli occhi: sono le vostre figlie e i vostri figli, dobbiamo amarli come capolavori e figli di Dio. Hanno diritto a una vita buona. Abbiamo il dovere di fare tutto il possibile perché la abbiano».

IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO

Riccardo Maccioni
(Da Avvenire)

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Una meravigliosa avventura sindonica

Si intitola “Una meravigliosa avventura sindonica – Sebastiano Rodante: l’uomo del lampo di luce” l’evento che avrà luogo sabato 16. Due i momenti nella giornata: alle ore 10.00 intitolazione della via Sebastiano Rodante (perpendicolare di via Augusta, in direzione viale Scala Greca).
Alle ore 18.00 nel salone delle conferenze “Mons. Ettore Baranzini” ci sarà la lectio magistrali del prof. Bruno Barberis, docente di Fisica e Matematica all’università di Torino. Dopo i saluti di don Aurelio Russo, rettore della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, interverranno Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei medici, e mons. Giuseppe Greco, direttore della Biblioteca Alagoniana.
Durante la serata la moglie ed i figli di Sebastiano Rodante doneranno i libri degli studi sindonologici alla Biblioteca Alagoniana di Siracusa.

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Bassetti: è l’ora dei laici responsabili. In politica serve una nuova presenza

Sulla scrivania del suo studio il cardinale Gualtiero Bassetti tiene la Bibbia aperta sul Vangelo di Matteo e, accanto, il ritaglio di una pagina di Avvenire. Il versetto su cui si sofferma il presidente della Cei è quello in cui Cristo sprona a rendere «a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». E l’articolo tratto da questo quotidiano è un’intervista al sondaggista Nando Pagnoncelli in cui si spiega, all’indomani dell’esito delle elezioni europee, che più della metà dei praticanti si è orientata verso l’astensione.

A Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio

«Ogni volta che leggo l’ammonimento del Signore a restituire all’imperatore romano il dovuto – afferma il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve – penso che quelle parole siano un richiamo a ogni credente a restituire qualcosa alla città in cui vive. Sono un invito a curare la casa comune che è appunto la città, la provincia, la regione, il Paese intero. Sono una chiamata al cristiano a occuparsi della vita pubblica, a partire dalla politica: non soltanto con il voto, che è un diritto e un dovere al tempo stesso, ma anche con la dedizione personale, spendendosi senza riserve per il bene comune». 
L’analisi di Pagnoncelli, invece, mostra la distanza che c’è fra tanti cattolici e la politica. «Si avverte una sorta di divario fra le istituzioni e il cittadino – ammette il presidente della Cei –. Come cristiani abbiamo tirato i remi in barca, mi viene da dire. Ci interessiamo al sociale, magari interveniamo nel dibattito pubblico, ma non riusciamo a far sentire la nostra voce, a far entrare istanze e visioni nelle decisioni politiche. E questo produce una disaffezione e un’indifferenza che non possono non preoccupare».

Un cristiano non odia e non può essere antisemita

Altro tema che tiene banco in questi giorni è quello del razzismo: prima la notizia che la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone dell’orrore della Shoah, riceve circa duecento messaggi di odio al giorno attraverso il web e ha dovuto accettare la scorta; poi il voto al Senato sull’istituzione di una “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo” proposta dalla stessa senatrice e, purtroppo, non accolta all’unanimità. 
«“Un cristiano non può essere antisemita”, ha ricordato recentemente papa Francesco, come non può essere un seminatore di odio – sottolinea Bassetti –. Su internet e nelle reti sociali l’anonimato ha partorito gli hater, gli odiatori. Come cittadini, come Chiese e come vescovi, non possiamo che condannare ogni atteggiamento o intervento che semina a piene mani disprezzo, inimicizia, ostilità. Azioni e parole dettate dal rancore sono un peccato contro Dio e contro l’umanità e sono in netta antitesi con il “comandamento dell’amore” che Cristo ci consegna e che racchiude l’intero messaggio del Vangelo. Quando si sostituisce il Signore con l’idolatria dell’odio, si arriva alla follia di sterminare l’altro. Proviamo timore e dolore verso ogni forma di antisemitismo che deve essere combattuta senza esitazioni. E non possono essere consentiti i silenzi, le mancanze o le astensioni». 

La politica è una missione, non ricerca di tornaconto

Ma c’è da scendere dal monte, dal Tabor, e calarsi nei problemi. «La politica è una missione, non una ricerca di tornaconto, non tentazione del consenso facile – tiene a precisare il presidente della Cei –. Una tensione verso i poveri, i precari, gli sfruttati, gli emarginati, i delusi, i fragili. E oggi fra loro rientrano i giovani che non trovano lavoro e che in maniera sempre più allarmante lasciano il nostro Paese; o le famiglie toccate dalla crisi, dalle difficoltà anche intrinseche, dalla disoccupazione. Il pensiero va oggi alla situazione che si è creata intorno all’ex Ilva di Taranto. Quei lavoratori, quelle famiglie non possono essere abbandonate a se stesse. È urgente riaffermare e garantire il diritto al lavoro che si coniughi con un degno e salutare ambiente di vita».
Un cattolico impegnato in politica è chiamato a ricucire, è l’idea del presidente della Cei. «In un frangente segnato dalle divisioni, dalle lacerazioni sociali e, aggiungerei, anche ecclesiali – spiega il cardinale –, occorre essere uomini e donne di comunione e di riconciliazione, intercettare le varie sensibilità e i molti bisogni, fare sintesi intorno a quell’orizzonte condiviso che è l’umanesimo cristiano. Inoltre serve dare forma e sostanza alle parole: non ci si può fermare solamente all’annuncio». Bassetti indica il Vangelo che ha sul tavolo. «La nostra società – conclude – ha un grande bisogno di persone che non scendano a patti con la mondanità, con l’individualismo esasperato, con l’arroganza diffusa e che abbiano come bussole la sobrietà e l’umiltà. Non si tratta di guardare al passato ma di costruire un futuro realmente nuovo».

Giacomo Gambassi
(Sintesi da Avvenire)

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“Processo a Gesù” al Santuario

“Processo a Gesù” è il titolo del convegno che si terrà venerdì 15 novembre con inizio alle ore 18.00 nel salone “Giovanni Paolo II” del Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
L’iniziativa, promossa dalla Biblioteca Alagoniana, vedrà come relatori il prof. Paolo Giansiracusa, storico dell’Arte, che si soffermerà sul tema “Processo alla Chiesa: Le Chiese di Siracusa confiscate, usurpate, demolite”; e mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, che parlerà del “Processo a Gesù, condannato dal Sinedrio dei nostri giorni, difeso dai disperati e dagli esclusi; rifiutato dai “sazi”, accolto da chi ha fame e sete della giustizia”.
Ad introdurre la serata sarà mons. Giuseppe Greco, direttore della Biblioteca Alagoniana.

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Francesco annuncia un prossimo viaggio in Sud Sudan

Al termine della preghiera mariana dell’Angelus, Papa Francesco ha espresso il desiderio di visitare il Sud Sudan l’anno prossimo. Già in occasione dell’udienza al presidente della Repubblica del Sud Sudan, Salva Kiir, il Papa aveva affermato questa sua volontà.

Il “pensiero speciale al caro popolo del Sud Sudan”, arriva mentre in questi giorni il Paese è stato colpito da ingenti inondazioni a seguito delle quali circa 490mila minori hanno bisogno di assistenza umanitaria. Un’emergenza che si aggiunge alla precaria situazione politica che vede ancora in stallo la trattativa tra il presidente Salva Kiir e l’ex leader ribelle Riek Machar per formare un governo di unità nazionale.

Appello per la riconciliazione in Sud Sudan

A tal proposito il Pontefice ha ricordato il ritiro spirituale per le Autorità del Paese, svoltosi in Vaticano nell’aprile scorso, e ha rinnovato il suo invito a tutti gli attori del processo politico nazionale a cercare ciò che unisce e a superare ciò che divide, in spirito di vera fratellanza”, esortando tutti a pregare per il Sud Sudan:

Il popolo sud-sudanese ha sofferto troppo negli ultimi anni e attende con grande speranza un futuro migliore, soprattutto la fine definitiva dei conflitti e una pace duratura. Esorto pertanto i responsabili a proseguire, senza stancarsi, l’impegno in favore di un dialogo inclusivo nella ricerca del consenso per il bene della Nazione. Esprimo inoltre l’auspicio che la comunità internazionale non trascuri di accompagnare il Sud Sudan nel cammino di riconciliazione nazionale. Vi invito tutti a pregare insieme per questo Paese, per il quale nutro un affetto particolare.

Le preghiere per la Bolivia

Francesco ha affidato alle preghiere dei fedeli anche la situazione dell’amata Bolivia, dove oggi il presidente Evo Morales ha annunciato nuove elezioni presidenziali. 

Il ricordo della beata Riquelme e di San Bartolomeo

Nel dopo Angelus, il Santo Padre ha inoltre ricordato le figure di Maria Emilia Riquelme y Zayas, proclamata beata ieri a Granada, in Spagna, e di San Bartolomeo Fernandes dei Martiri del quale si svolge oggi a Braga, in Portogallo, la Messa di ringraziamento per la canonizzazione equipollente.

Il legame tra terra e lavoro

Il Papa ha infine omaggiato la Giornata Nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro che si celebra oggi in Italia. Nella cornice di questa ricorrenza, il Santo Padre si è associato ai vescovi “nel richiamare il forte legame tra il pane e il lavoro, auspicando coraggiose politiche occupazionali che tengano conto della dignità e della solidarietà e prevenendo i rischi di corruzione”.

Marco Guerra – Città del Vaticano
(Da VaticanNews)

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Chiara Lubich, chiusa la prima fase della causa di beatificazione

Una giornata importante, quella di oggi, per il Movimento dei Focolari e per la Chiesa universale. Alle 16.30 di questo pomeriggio, nella cattedrale di San Pietro Apostolo a Frascati, Roma, si svolgerà la cerimonia di chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. La cerimonia sarà presieduta da monsignor Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati, la diocesi in cui si è svolta la prima fase del processo. E’ infatti a Rocca di Papa che Chiara Lubich è morta il 14 marzo 2008. Alla cerimonia ci sarà Maria Voce, presidente dei Focolari, e tanti uomini e donne in rappresentanza del “popolo di Chiara” affolleranno la chiesa per condividere la gioia dell’evento.

Chi è Chiara Lubich

Nata a Trento il 22 gennaio 1920, battezzata con il nome di Silvia, la Lubich scelse il nome di Chiara nel momento della sua consacrazione a Dio il 7 dicembre del 1943, ispirandosi a Chiara di Assisi di cui ammirava la radicalità. Poco dopo quel primo atto di unione con Dio, compiuto in solitudine, decisero di seguire la sua strada alcune ragazze del posto e poi alcuni ragazzi. Ben presto a Trento sorse una comunità di circa 500 persone che, in mezzo agli orrori della seconda guerra mondiale, si impegnarono a vivere il comandamento dell’amore scambievole portato da Gesù, in risposta all’amore di un Dio sentito e creduto Padre di tutti. Un amore reciproco che provoca la presenza di Gesù in mezzo ai suoi, secondo la sua promessa.

Se siamo uniti, Gesù è fra noi. E questo vale. Vale più di ogni altro tesoro che può possedere il nostro cuore: più della madre, del padre, dei fratelli, dei figli. (…) Anche questa è l’ora Sua: non tanto d’un santo, ma di Lui; di Lui fra noi, di Lui vivente in noi, edificanti – in unità d’amore – il Corpo mistico suo

Chiara Lubich
La preghiera di Gesù: che tutti siano una cosa sola 

Leggendo il Vangelo iu un rifugio durante un bombardamento con alcune compagne, Chiara trova una pagina in cui vede una particolare chiamata del Signore. La pagina conteneva la preghiera di Gesù al Padre:”Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola”. Insieme decisero che per quella preghiera sarebbero vissute. E’ infatti l’unità, il cuore del carisma che più tardi la Chiesa riconobbe alla Lubich, approvando dopo un profondo studio, gli Statuti dell’Opera che intanto era nata e si era diffusa un po’ alla volta in tutti i continenti. 

E allora viviamo la vita che Egli ci dà attimo per attimo nella carità. È comandamento base l’amore fraterno. Per cui tutto vale ciò che è espressione di sincera fraterna carità. Nulla vale di ciò che facciamo se in esso non vi è il sentimento d’amore per i fratelli: ché Dio è Padre ed ha nel cuore sempre e solo i figli

Chiara Lubich
Chiara Lubich, la donna del dialogo

L’aspirazione all’unità, alla fratellanza universale, fa dunque da sfondo ad ogni iniziativa. Da qui gli innumerevoli dialoghi intessuti negli anni da Chiara Lubich e dal Movimento con le altre realtà ecclesiali della Chiesa cattolica, con le altre Chiese e Confessioni cristiane, con i membri delle altre religioni: musulmani, buddisti, indù, sick ecc… Ma anche il progetto dell’Economia di Comunione o tante opere a carattere sociale.

Adriana Masotti – Città del Vaticano
(Da VaticanNews)

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Il pellegrinaggio dell’Unitalsi al Santuario diventa evento nazionale

Il pellegrinaggio a Siracusa diventerà anche ufficialmente pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi. A confermarlo il consiglio direttivo nazionale dell’Unitalsi al termine del tradizionale pellegrinaggio dell’Unitalsi della Sicilia Orientale.
Una tre giorni, che ha visto al Santuario della Madonna delle Lacrime migliaia di pellegrini, che si è aperta con la messa all’aperto in via degli Orti e si è conclusa con la processione eucaristica guidata da monsignor Enzo Murgano, assistente della Sezione Sicilia Orientale Unitalsi. Giornate di incontro, di preghiera e di conforto. “Le lacrime di Maria hanno saputo creare unità e hanno riempito il nostro cuore di emozione e di gratitudine, ripetendoci il messaggio che può dare un senso nuovo alla nostra vita e alla nostra associazione: Dio ama i poveri e gli umili, rovescia chi si crede potente e conquistatore, innalza chi costruisce comunione, confonde gli arroganti e i cercatori di vendetta, illumina di bellezza e di speranza la vita di chi soffre, di chi si sente smarrito, di chi cerca un amore che vive il tempo senza essere distrutto dal tempo” spiegano dall’Unitalsi. “Maria ha chiamato l’associazione a mettersi in cammino ancora una volta verso un luogo preciso per poterci parlare di Suo Figlio, perché noi siamo camminatori, per vedere e vivere e non scrittori sulla sabbia di spiagge di vita che non conosciamo davvero. Per questo, dall’anno 2020, accogliendo la proposta e la gioia del presidente di Sezione Nunzio Faranda, del presidente della sottosezione di Siracusa Gabriele Burgio, il pellegrinaggio a Siracusa diventerà anche ufficialmente pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi”.

L’Unitalsi al Santuario


La tre giorni è stata caratterizzata anche dal concerto in onore della Madonna delle Lacrime a cura del Coro polifonico di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) “Dulcis Armonia” che ha eseguito l’Inno alla Madonna delle Lacrime, composto dal maestro Mons. Marco Frisina. E dallo spettacolo piromusicale davanti al sagrato della Cripta. Ma anche dalla messa presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo, durante la quale è stata offerta la traduzione nella lingua dei segni per i fratelli sodomuti. Una celebrazione che si è conclusa con il rito della Benedizione del Cotone, che sarà distribuito a tutti i partecipanti.

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Indicazioni per i canti nelle celebrazioni del Natale

Indicazioni per i canti nelle celebrazioni del Natale sono state fornite dalla Sezione di Canto e Musica dell’Ufficio Liturgico della Diocesi. A spiegare il perché di queste indicazioni è stato don Salvatore Savaglia. “Con l’approssimarsi del tempo di Avvento, le nostre comunità si troveranno impegnate nel preparare le celebrazioni liturgiche del Natale del Signore – spiega don Salvatore –. Questo settore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, desidera proporre un sussidio per il canto dell’Ufficio delle letture nella notte del Natale sia per la scelta dei canti nelle celebrazioni eucaristiche della solennità. Il Messale Romano dà, infatti, indicazioni precise riguardo alla scelta della veglia che precede la santa Messa della Notte.
“È opportuno che alla Messa della notte si faccia precedere la celebrazione dell’Ufficio delle letture, ordinando la liturgia nel modo seguente.
Per la scelta dei canti delle sante Messe della solennità, inoltre, riteniamo importante proporvi dei brani che siano il più aderenti possibile alla liturgia celebrata, attingendo dal ricchissimo repertorio antifonale i testi che eventualmente si potranno adottare. Accanto a questi vanno sempre tenuti in considerazione quei canti che la tradizione popolare, particolarmente quella italiana, ci ha consegnato; questi ultimi
– conclude don Savaglia –, che fanno parte del grande repertorio della musica popolare, non sostituiscono ma integrano il repertorio liturgico, se inseriti in maniera opportuna al termine della celebrazione liturgica o nelle preghiere di indole popolare come le novene“.

All'interno della pagina dell'Ufficio liturgico è possibile scaricare gli spartiti a cui si fa riferimento nelle proposte dei canti, la cui pubblicazione non è protetta da copyright. Per le altre partiture si citerà la fonte a cui si può fare riferimento per la loro reperibilità. Inoltre è possibile scaricare anche il testo dell’ufficio delle letture già impaginato e pronto per la stampa. 
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La domenica della solidarietà per la missione in Namibia

Nelle domeniche 10, 17 e 24 novembre dalle ore 11.00 alle ore 12.00 nella parrocchia San Giuseppe Operaio di Priolo Gargallo avrà luogo la domenica della solidarietà. Una raccolta di scarpe e indumenti per bimbi da 1 a 10 anni per la prossima missione in Namibia della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina.
Domenica 24, giornata conclusiva di raccolta, interverrà il dottor Salvatore Agati, primario della cardiochirurgia pediatrica. Dopo la celebrazione eucaristica delle ore 10.00, seguirà la proiezione di un video sulla precedente missione in Tanzania.

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