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Proposte sul clima e salvaguardia del creato alla sessione invernale della CESi

Proposte sul clima e sulla salvaguardia del creato, ma anche la Visita ad Limina ma anche il Pellegrinaggio ad Assisi per l’offerta dell’olio. Diversi i temi trattati a Palermo nella sessione invernale della Conferenza Episcopale Siciliana, presieduta dal Presidente Mons. Antonino Raspanti. All’inizio dei lavori il Presidente, a nome dei Vescovi, ha rivolto gli auguri più affettuosi a Sua Eminenza Reverendissima il Card. Paolo Romeo in occasione del 40° anniversario di Ordinazione Episcopale.

Mons.  Guglielmo Giombanco ha illustrato ai vescovi le modalità della Visita ad Limina Apostolorum che si terrà a Roma dal 29 aprile al 3 maggio 2024. La Visita prevede l’Udienza con il Santo Padre il 29 aprile e l’incontro con i Dicasteri della Santa Sede. Sono previste anche le Concelebrazioni nelle quattro Basiliche Maggiori. Un’altra celebrazione comunitaria, agli inizi della Visita, avrà luogo nella Chiesa di S. Maria Odigitria dei Siciliani.

Mons. Calogero Peri ha illustrato le iniziative proposte dal Comitato e dagli Uffici pastorali regionali coinvolti nella preparazione al pellegrinaggio regionale ad Assisi, del 3-4 ottobre 2024. Sono in fase di definizione alcune attività a carattere pastorale e spirituale che dovranno realizzarsi nelle diocesi, in collaborazione con le famiglie francescane presenti nell’Isola. Ad ogni diocesi, il prossimo 2 febbraio, sarà affidata una lampada itinerante, come simbolo del pellegrinaggio, che visiterà le parrocchie.  La Regione Siciliana ha assicurato il suo sostegno e la collaborazione nelle varie fasi di programmazione e attuazione del pellegrinaggio regionale.

Mons. Antonino Raspanti ha presentato la seconda bozza delle Linee guida per la riforma della Segreteria Generale della CEI illustrandone i principi, i criteri e i rapporti con le Conferenze Episcopali Regionali. I Vescovi hanno espresso il loro parere e hanno sottolineato le eventuali ricadute riguardo alle strutture diocesane.

Mons. Cesare Di Pietro e i due referenti regionali del Cammino sinodale Prof. Maria Dolores Doria e Mons. Onofrio Castelli hanno presentato una sintesi delle riflessioni e delle proposte maturate durante l’assemblea ecclesiale, celebrata a Terrasini nei giorni 13 e 14 ottobre 2023. Nell’Assemblea i rappresentati delle diverse chiese si sono confrontati sulle riflessioni elaborate nella fase narrativa del Cammino sinodale e, al tempo stesso, hanno individuato nuovi percorsi per avviare la fase successiva, quella sapienziale. Particolarmente proficuo è stato il confronto nei 25 tavoli sinodali le cui sintesi sono state pubblicate sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Siciliana e che richiedono di essere approfonditi e sviluppati con proposte attuative.

I Vescovi hanno incontrato, in video conferenza, il Dott. Andrea Monda, direttore del quotidiano “L’Osservatore Romano”, per un dialogo sulla valorizzazione e promozione della diffusione del quotidiano della Santa Sede nelle singole Chiese diocesane. Il dott. Monda ha comunicato le novità scelte dalla redazione per rendere il giornale più rispondente alle attese della gente. Tra queste ha segnalato la nuova rubrica “Ospedale da campo” per far conoscere maggiormente le attività svolte dalle singole Chiese riguardo la vicinanza a tutte le fasce di età, soprattutto ai più sofferenti. Infine ha chiesto ai Vescovi di promuovere la diffusione del quotidiano nelle singole diocesi, anche in forma digitale.

Mons. Alessandro Damiano ha riferito sull’esito dell’incontro svoltosi all’Hotel Federico II di Enna con S.E. Mons. Luigi Testore, Presidente dell’ICSC. Mons. Testore nell’incontro ha ribadito la possibilità di unificare alcuni Istituti diocesani del Sostentamento del Clero. Bisogna guardare ad un orizzonte più vasto: sociologico ed economico e individuare proposte valide per un buon funzionamento degli Istituti. È anche da considerare, in questo ambito, l’aumento statistico dei non credenti e degli aderenti a nuove chiese, come anche la diminuzione dei cattolici dalle pratiche religiose. I vescovi hanno ribadito la necessità di promuovere un’adeguata campagna di sensibilizzazione sull’aiuto economico alla Chiesa cattolica e anche di far conoscere le tante opere di sostegno e di carità realizzate dalla Chiesa con il contributo ricevuto.

Mons. Giuseppe Marciante ha illustrato le determinazioni che i Direttori degli Uffici diocesani della pastorale sociale e del lavoro e il Laboratorio socio politico hanno proposto al fine di prendere coscienza della gravità della crisi climatica in Sicilia. Il riferimento è stato principalmente al gran numero di incendi registrato nell’estate 2023, quasi sempre di natura dolosa, che hanno devastato migliaia di ettari di superficie boschiva ed hanno provocato vittime. Le cause sono diverse: dolose (gestione criminale dei pascoli, speculazioni edilizie e su contribuzioni pubbliche), cause da colpa (negligenza e trascuratezza), cause dimostrative. Inoltre, la crisi dell’agricoltura e la fuga dalle campagne favoriscono l’accumulo di grandi masse di combustibile non gestito che potrebbe causare incendi. Si propone di organizzare una Tavola rotonda che coinvolga Istituzioni a vari livelli per conoscere il fenomeno degli incendi, valutarne le cause e agire con soluzioni attuabili nell’immediato.

I Vescovi hanno incontrato i rappresentanti delle Associazioni delle scuole cattoliche riunite sotto l’alleanza “Agorà della Parità – Sicilia”. Le scuole cattoliche che in Sicilia accolgono circa 40.000 alunni, sono diffuse in tutto il territorio regionale, specialmente nei piccoli comuni o nei quartieri più disagiati dove è maggiormente sentito il bisogno di interventi educativi e sociali. Purtroppo la situazione sociale ed economica sta mettendo a rischio l’esistenza stessa di questa missione educativa. I rappresentanti delle Associazioni hanno chiesto ai Vescovi la possibilità di una maggiore collaborazione e di un confronto frequente con gli Organismi Regionali e con l’Ufficio pastorale regionale della Scuola ed educazione, per trovare strategie comuni di sostegno delle scuole cattoliche. Inoltre, considerata la povertà crescente nelle famiglie, sarebbe opportuno creare iniziative di sostegno economico, anche attraverso la Caritas, per gli alunni in situazioni di disagio economico.  I Vescovi hanno suggerito di celebrare la Giornata Regionale della Scuola Cattolica nei tempi e nelle modalità da concordare con l’Ufficio pastorale regionale per la scuola e l’educazione.

I vescovi hanno nominato i cinque membri per la Commissione paritetica del Protocollo sulla legalità, tra Conferenza Episcopale Siciliana e la Commissione di inchiesta e di vigilanza sul fenomeno della mafia e corruzione in Sicilia. E poi

  • Don Giuseppe Di Stefano (Arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela) Assistente Ecclesiastico Regionale del MASCI.
  •  Don Alessandro Napoli (Diocesi di Catania), Assistente ecclesiastico Regionale dell’Associazione “Fratres”.
  •  Don Sebastiano Cristaudo, della Diocesi di Caltagirone, collaboratore del Direttore del Centro “Madre del Buon Pastore” per la Formazione permanente dei Presbiteri.

I vescovi di Sicilia riuniti alla CESi

Sessione invernale dell’Assemblea dei Vescovi della Conferenza Episcopale Siciliana da oggi a mercoledì. I Presuli delle 18 diocesi dell’Isola si incontreranno per discutere i diversi punti all’ordine del giorno predisposti dal Consiglio di Presidenza.

Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente e le comunicazioni del Presidente, mons. Antonino Raspanti, il Vescovo Segretario, mons. Guglielmo Giombanco terrà una comunicazione sulla Visita ad Limina che i Vescovi di Sicilia svolgeranno a Roma alla fine di aprile. Altri punti che saranno affrontati, la Facoltà Teologica di Sicilia, la verifica e le eventuali proposte dopo la celebrazione dell’Assemblea sinodale ecclesiale del 13 -14 ottobre 2023 della quale relazionerà mons. Cesare Di Pietro; un aggiornamento sul pellegrinaggio ad Assisi per l’offerta dell’olio per la lampada votiva che arde sulla tomba di S. Francesco programmato per il 3-4 ottobre 2024, a cura di mons. Calogero Peri. Nel corso della sessione è prevista la presenza del Dott. Andrea Monda, del Dicastero Vaticano per la Comunicazione, il quale presenterà le prospettive del Quotidiano «Osservatore Romano». Inoltre Mons. Giuseppe Marciante, delegato per la Pastorale Sociale, presenterà alcune proposte sul clima e sulla salvaguardia del creato. I vescovi incontreranno i rappresentanti dell’Associazione «Agorà» sulle problematiche inerenti le Scuole Cattoliche in Sicilia e discuteranno sugli esiti dell’incontro, del 10 e 11 novembre scorso, tra Mons. Luigi Testori, gli Economi diocesani e i Presidenti degli Istituti diocesani del Sostentamento del Clero e la proposta di un coordinamento regionale per il superamento delle problematiche degli IDSC. È inoltre prevista la nomina dei membri indicati per Commissione paritetica del Protocollo sulla legalità tra Conferenza Episcopale Siciliana e la Commissione antimafia della Regione Sicilia.

Mons. Guglielmo Giombanco presenterà per l’approvazione il bilancio preventivo della CESi per l’anno2024.

Mons. Lomanto: “Il Signore ci guida, mettiamoci in cammino con Lui”

La contemplazione del Verbo Incarnato doni a tutti la gioia di sentirsi amati da Dio per riconoscere il mistero della sua presenza tra noi così da annunciarlo con fede illuminata, con l’amore per la società e l’impegno per il bene comune e contribuire a costruire un mondo più umano, più fraterno e più giusto dove regna la carità“. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, incontrando i giornalisti per il tradizionale scambio di auguri per il Natale 2023. “Come ho scritto nella lettera pastorale di quest’anno “In luce ambulamus”: “La nostra unione con Dio è tanto più vera, tanto più viva, quando si realizza in una comunione d’amore nei fratelli, nella costruzione dell’unità, della concordia, della pace. La venuta del Signore ci doni la forza, il coraggio e la speranza per superare la situazione di grande incertezza che stiamo attraversando a causa della brutalità delle guerre, della violenza e della crisi economica che mette in difficoltà tanti lavoratori e tante famiglie. Il Natale porti salute, pace, bene, serenità e gioia e alimenti in tutti il senso vivo del dolore reciproco, della collaborazione e della corresponsabilità“.

Poi rivolgendosi ai giornalisti ha detto: “Un aspetto che vorrei sottolineare del Natale è l’intima comunione che siamo chiamati a costruire con il Signore. Ci porta ad accogliere l’altro, a vivere in comunione con l’altro, a cercare l’altro. Perché nella comunione, nell’amore che ci unisce, Dio si dona a noi. Sia nell’ascolto della parola, sia nell’esercizio della carità, l’amore di Dio in noi non solo circola, ma diventa perfetto. Il Natale del Signore ci indica anche una direzione, un senso al nostro cammino e alla nostra vita. Quel senso che noi nel tempo siamo chiamati a riscoprire perché attraverso le vicende, i segni dei tempi, le sfide il Signore ci conduce verso una meta, un cammino verso ciò che il Signore vuole compiere e farci sperimentare. Celebrare per noi il Natale significa fare rifiorire la speranza dentro di noi. La speranza che è certezza. Dinanzi a tutte le situazioni che viviamo a livello personale, a livello comunitario, a livello mondiale. Il flagello della guerra, la mancanza di pace, la violenza, la difficoltà delle famiglie. Tutto questo va visto, va affrontato in una dimensione di servizio, di amore, di dono per dare il nostro contributo nel nostro piccolo, anche se siamo una goccia, un seme. E per andare verso quella direzione in cui il Signore ci guida, ci illumina e ci sostiene. In tutto questo, il vostro servizio è fondamentale e indispensabile perché aiuta a trasmettere l’unica grande verità, perché alla fine solo una storia rimarrà, la storia della salvezza“.

Presente anche don Gianluca Belfiore, economo diocesano, che su invito dell’arcivescovo si è soffermato sulla campagna di comunicazione dell’Arcidiocesi sull’8 per mille, o meglio su come viene adoperato. “Come sapete ogni anno sulla base delle decisioni dei contribuenti viene redistribuito l’8 per 1000 e una certa quota viene data alla Chiesa cattolica e poi in base agli abitanti viene redistribuita all’interno delle diocesi italiane. E di questo budget abbiamo ritenuto di dover dare conto a coloro i quali scelgono la Chiesa cattolica nella loro dichiarazione dei redditi e quindi abbiamo fatto una campagna di comunicazione che trovate sul sito internet della diocesi. C’è una una pagina dedicata nella quale si dice cosa è pervenuto e come è stato utilizzato e poi vi sono dei video che spiegano in che modo sono stati spesi i soldi. Ne abbiamo scelti due: il primo riguarda la comunità San Martino di Tours che gestisce una mensa che è stata fondata ormai parecchi anni fa. E poi un’altro video riguarda le suore scalabriniane, la Società di San Carlo Borromeo, che operano qui a Siracusa in favore soprattutto dei migranti per la loro integrazione nel territorio“.

Sono intervenuti all’incontro anche il segretario provinciale dell’Assostampa Prospero Dente che ha riprendendo le parole dell’Arcivescovo ha posto l’accento su alcuni verbi: “Ascoltare, discernere, camminare. Essere disponibili ad ascoltare chi incontriamo quotidianamente nella nostra professione, per poi raccogliere quante più informazioni e riuscire ad arrivare a quella verità di cui lei ci ha parlato. Discernere, riuscire a comprendere bene cosa dobbiamo raccontare, come dobbiamo raccontarlo e veramente comprendere in fondo quello che dobbiamo trasmettere. E poi camminare, ma senza andare in giro così, senza una meta precisa o comunque facendoci guidare da finte verità. Nell’ultimo anno c’è chi sta cercando  di non farci raccontare le verità e mi riferisco a quello che sta accadendo con emendamenti vari che vengono approvati in Parlamento sulla libertà di stampa: il nostro compito è essere autentici baluardi di una democrazia che passa dalla libertà di parola, dalla libertà di raccontare le cose facendolo come ha sottolineato lei però seguendo sempre quella che è la verità oggettiva delle cose“. Il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti, Salvatore Di Salvo ha ricordato la preghiera per il giornalista scritta dall’arcivescovo Lomanto: “Quale verità se le macchine sostituiranno i giornalisti? E allora penso al messaggio che il Santo Padre ha lanciato per la 55esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: Intelligenza artificiale e sapienza del cuore per una comunicazione più umana. L’Arcivescovo ha sottolineato che noi siamo svolgiamo questo servizio su un territorio per raccontare l’umano e come si racconta l’umano se la nostra professione è minata all’interno alla base: una professione proiettata verso un cambiamento che mette a dura prova l’essere oggi giornalisti e comunicatori. Come dobbiamo raccontare con la sapienza del cuore se la nostra dignità viene calpestata. In questo periodo di Natale dobbiamo avere il coraggio di scardinare le porte, il coraggio di continuare a dire che noi ci siamo con tutte le criticità. Ho un invito da fare: pubblichiamo una buona notizia. Andiamo alla ricerca della buona notizia che dà speranza“.

Presente anche Aldo Mantineo, componente del Corecom, che ha portato i saluti del presidente Andrea Peria Giacona: “Abbiamo moltissima strada da fare e un pezzo di strada non marginale è quello che passa attraverso un rapporto nuovo che deve avere il mondo della dell’informazione in genere o della comunicazione con determinati e con determinati racconti. Tra le funzioni che abbiamo ne abbiamo una relativa alla tutela dei minori e al rapporto tra web e minori. Una serie di iniziative da mettere in campo che sono finalizzate ad arginare e a capire e a neutralizzare tutta una serie di fenomeni devastanti come quelli del revenge porn, del cyberbullismo. E più di recente un fenomeno che è cresciuto in maniera spaventosa sul web, tra i ragazzi, la ludopatia, se ne parla ancora troppo poco“.

Infine ha concluso Alberto Lo Passo, presidente dell’Ucsi Siracusa: “Come Ucsi e Assostampa a Natale e a Pasqua compiamo sempre gesti di solidarietà concreta. Facciamo una donazione del pane ad una mensa e quest’anno la donazione è andata alla Chiesa di San Francesco d’Assisi del quartiere Epipoli dove c’è una comunità attiva e forniscono dei pacchi alimentari a un numero purtroppo sempre più crescente di cittadini in condizioni di indigenza“. Simbolicamente è stata consegnata all’arcivescovo una forma di pane.

Le parole dell'arcivescovo mons. Lomanto per la festa della patrona

Chi usa violenza verso una donna commette violenza contro Santa Lucia

“È doloroso e umiliante assistere ancora oggi a tanta viltà e prepotenza di chi offende o addirittura uccide l’altro. Chi usa violenza verso una donna, o verso una persona indifesa o verso gli altri, commette violenza contro Dio, contro Santa Lucia e contro ogni persona. In ogni donna umiliata e aggredita viene offesa la dignità di ciascuno di noi”. Le parole dell’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, rimbombano forti in una piazza Duomo gremita da migliaia di fedeli. E’ il giorno di Santa Lucia, la vergine e martire siracusana, celebrata in tutto il mondo. Nel tradizionale discorso dal balcone l’arcivescovo pone l’accento sulla “barbarie della violenza” e ”la piaga del femminicidio che riempiono le pagine dei giornali dei nostri giorni”. E poi denuncia: “Chi mortifica una donna, non offende solo quella donna, ma oltraggia anche ogni madre, ogni sorella, ogni figlia e figlio di Dio. Nell’altro non c’è solo mio fratello e mia sorella, ma c’è Dio stesso. Mentre festeggiamo Santa Lucia, diciamo basta a ogni forma di violenza e di sopraffazione. Anche Santa Lucia ha sperimentato tempi di persecuzione e di violenza per la sua fede in Dio, vivendo sulla sua pelle le conseguenze del peccato e della insensatezza umana, senza mai perdere, tuttavia, la speranza in Dio”. Infine anche un riferimento alla pace come valore “da custodire ogni giorno. La pace di Dio deve diventare lo stile della nostra vita e delle nostre scelte, seminando il bene e rigettando ogni forma di male e di violenza. La pace, dono di Dio, si costruisce ogni giorno, rispettando tutti e ciascuno, tutelando deboli e indifesi, seminando bontà e bellezza. La pace di Dio deve diventare pace sociale e pace familiare”.

Al mattino il Pontificale in Cattedrale presieduto dall’arcivescovo Lomanto che ha indetto l’Anno Luciano. E’ stato il vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Sebastiano Amenta, all’inizio della celebrazione, a leggere il decreto di indizione dell’Anno Luciano che si concluderà nel dicembre 2024 con l’arrivo a Siracusa del corpo della martire custodito nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia a Venezia. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia, guidata dal presidente Pucci Piccione, sta organizzando una serie di iniziative che coinvolgano tutti i siracusani. 

“Santa Lucia testimonia il coraggio della fede, la forza della speranza e l’operosità della carità” ha detto Lomanto che ha richiamato l’esempio di Santa Lucia “che nella carità verso Dio e verso i poveri ha concretizzato l’autenticità dell’amore” e ci invita alla “pratica del dono, a mostrare un atteggiamento accogliente, a rivolgere una parola gentile, a compiere un qualsiasi piccolo gesto di pace e amicizia, di sostegno all’identità comune e alla collettività, per costruire la civiltà dell’amore”.

Alle 15.30 l’uscita del simulacro e delle reliquie dalla Cattedrale: la processione ha percorso le vie cittadine e lungo tutto il tragitto migliaia di siracusani hanno atteso il passaggio del simulacro per una preghiera. In serata è giunto nella Basilica Santuario di Santa Lucia al Sepolcro dove è stato accolto dal rettore fra Daniele Cugnata che dopo aver letto un brano del Codice Papadopulo sul martirio della santa ha presieduto la messa. Il simulacro resterà per l’Ottavario nella Basilica che ospita il quadro del Caravaggio, il seppellimento di Santa Lucia. Oggi alle 17 nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, l’artista Nicola Samorì presenterà l’omaggio che ha realizzato per Santa Lucia: un dipinto che si ispira al Martirio di Santa Lucia (1579) di Deodato Guinaccia, esposto sull’altare maggiore della chiesa. L’artista dialogherà con Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e Demetrio Paparoni, curatore.

Mercoledì 20 il simulacro argenteo di Santa Lucia rientrerà in Cattedrale. Durante la processione ci saranno le due soste al Santuario della Madonna delle Lacrime e in ospedale.

Nuovo Calendario liturgico proprio dell’Arcidiocesi di Siracusa

Il 4 dicembre 2023 è stato il sessantesimo anniversario della promulgazione della Costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum Concilium (1963). Nella ricorrenza l’Arcivescovo Mons. Francesco Lomanto ha consegnato il nuovo Calendario liturgico proprio dell’Arcidiocesi di Siracusa, approvato dal Dicastero del Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti il 9 ottobre scorso, a firma del Cardinale Prefetto Arthur Roche e del Segretario, Arcivescovo Vittorio Francesco Viola ofm.
Il calendario – spiega il direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano, don Massimo Di Natale –  è il frutto sinergico della sensibilità dell’arcivescovo emerito Mons. Salvatore Pappalardo, del gruppo di lavoro del “Proprio” e dell’Ufficio Liturgico Diocesano. L’ultimo “Proprio diocesano” era stato approvato dall’allora Consilium ad Exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia il 24 novembre 1965 e pubblicato il 15 gennaio 1966 dalla nostra Arcidiocesi. Il nuovo “Proprio diocesano”, oltre alle feste e memorie comuni a tutte le diocesi di Sicilia, ha inserito i nuovi Santi e Beati iscritti nel calendario in questi ultimi anni. Quanto ai testi, in attesa della revisione del Proprio diocesano, si useranno il Messale proprio delle Chiese di Sicilia e i formulari del Comune dei santi, delle sante, dei pastori, dei religiosi, delle vergini e dei martiri“.


Avvento, mons. Francesco Lomanto: “Apriamoci alla speranza e all’esercizio della carità”

Vivere questo tempo forte come accoglienza della visita di Dio alla nostra vita, come cammino di speranza nella testimonianza della carità e come intima comunione con Dio nel mistero della divina presenza per annunciare la pace ultima che solo Dio può donarci e per operare nel mondo la pace sociale“. E’ l’invito che mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, ha rivolto alla Chiesa di Siracusa in una lettera inviata all’inizio del periodo di Avvento.

L’Avvento è un entrare sempre più nel mistero della presenza di Cristo per vivere l’Oggi di Dio che è il contenuto della liturgia della Chiesa – ha scritto l’arcivescovo -. Celebrare il Natale significa abituarsi ad accogliere Dio in ogni momento e in ogni circostanza, realizzando oggi e qui il dono del suo amore: Egli si fa presente nella nostra vita e ci sceglie per sé, per consentirci di compiere un cammino di adesione e trasformazione in Lui. L’impegno sinodale, che ci insegna a camminare insieme, ci rende consapevoli del fatto che dobbiamo crescere ancora di più nella sequela del Signore per essere la Chiesa che dovremmo essere. Occorre ogni giorno vivere lo sforzo di accorgerci della visita di Dio nella storia comune degli uomini, per proiettarci incontro a ciò che il Signore ci chiederà di compiere e di realizzare nella fedeltà al Vangelo per discernere e costruire in maniera graduale e progressiva le forme sempre originali dell’avvenire della Chiesa“.

L’arcivescovo ha invitato ad un Avvento che sia “cammino di speranza nella profezia della carità“. L’Avvento “ci apre alla speranza e ci rafforza nell’esercizio della carità. La speranza, che sta tra la fede e la carità, è la virtù che ci sostiene lungo tutto il cammino, ci dona la forza di proiettarci in avanti e di ascendere a Dio per realizzare il suo piano di amore. L’uomo nella fede conosce Dio e, nella misura che tende a Lui nella speranza, si trasforma in Dio e in Lui vive l’amore stesso di Dio che è puro dono di sé. Al termine del cammino, quando l’uomo possiederà la carità, Dio solo, purezza infinita di amore, abiterà nell’uomo“.

La grandezza della nostra vita consiste nell’atto di abbandono all’amore misericordioso di Dio, perché Egli agisca in noi nella misura della nostra fede e ci conduca alla pienezza di vita secondo la perfezione della nostra speranza. La speranza è cercare Dio che vuole vivere in noi, è camminare verso Dio che viene in mezzo a noi, è ascendere a Dio che discende tra noi. La speranza cristiana è certezza, perché ci dona di incontrare in pienezza Colui che già conosciamo. Siamo stati creati per Dio e solo nella nostra risposta a Lui troviamo la nostra speranza di vita e la nostra autentica realizzazione. La storia del nostro incontro con Dio si esprime nell’esercizio delle virtù morali, nell’esemplarità di vita, nella testimonianza evangelica. In tal modo il cristiano risplende nel mondo come segno di vita, di luce e di speranza per tutti. In un mondo privo di certezze e devastato da tanti conflitti – come ci ha ricordato Papa Francesco – i cristiani devono essere portatori della luce della speranza: la speranza di Cristo, la speranza nostra, la speranza della Chiesa. «A noi è chiesto questo: di essere, tra le quotidiane rovine del mondo, instancabili costruttori di speranza; di essere luce mentre il sole si oscura; di essere testimoni di compassione mentre attorno regna la distrazione; di essere amanti e attenti nell’indifferenza diffusa. Testimoni di compassione. Noi non potremo mai fare del bene senza passare per la compassione. Al massimo faremo cose buone, ma che non toccano la via cristiana perché non toccano il cuore. Quello che ci fa toccare il cuore è la compassione: ci avviciniamo, sentiamo la compassione e facciamo gesti di tenerezza. Proprio lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo ci è chiesto oggi» (Papa Francesco, Omelia nella Santa Messa per la V Giornata Mondiale dei Poveri, 8 dicembre 2021)”.

L’Avvento sia allora anche “esperienza viva di Cristo per annunciare la pace ultima e operare la pace sociale Il tempo dell’Avvento ci induce ad entrare nel mistero della presenza del Cristo per annunciare la pace vera ed essere costruttori della pace sociale. La pace è il possesso del bene, che è la salvezza; è vivere nella presenza di Dio la gioia pura, piena, perfetta. Il cristiano è chiamato ad annunciare la pace ultima, che suppone la vittoria sul peccato ed esige l’intervento di Dio in una trasformazione dell’uomo e della creazione. La vera pace così è un bene che l’uomo deve attendere ancora e per la quale dobbiamo pregare. È nella manifestazione della gloria del Cristo che l’umanità conoscerà il possesso della pace universale perfetta. In questo suo entrare nel mistero della presenza e nell’attesa della vera pace, il cristiano lavora incessantemente per costruire la pace sociale, per alleviare le sofferenze dei fratelli, per porre fine alla guerra fratricida e per eliminare ogni forma di violenza. «In ogni epoca – afferma Papa Francesco – la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso. C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona. Tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati» (Francesco, Messaggio per la LV Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2022). Accogliamo la pace di Dio. E nostro dovere pregare per la pace, per la difesa della vita umana, della fratellanza dei popoli e della bellezza del creato. Adoperiamoci per fermare ogni forma di violenza che mortifica la dignità della persona umana e il diritto al bene comune. La vera pace non conduce a un semplice quieto vivere, ma ci fa abitare nella vera giustizia e nella santità di Dio. Ma per fare opere di pace bisogna essere uomini di pace, mettendosi alla scuola della “sapienza che viene dall’alto” (Gc 3,17), che abitando in noi produce frutti di mitezza e di misericordia“.

Augurando “buon cammino di Avvento, incontro al Signore che viene“, mons. Lomanto ha infine auspicato di continuare a “pregare e a camminare insieme, per vivere l’evento dell’incontro con Dio e disporci ad essere la Chiesa dell’avvenire. Abbandoniamoci all’amore misericordioso di Dio per fare esperienza della pace ultima nel mistero della divina presenza, per essere nel mondo portatori della speranza di Cristo e operare incessantemente per costruire, promuovere e diffondere il regno di giustizia, di verità e di amore“.


Chiusura dell’Anno Mariano

Giovedì 7 dicembre 2023, alle ore 18.00, nel Santuario della Madonna delle Lacrime, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà la Santa Messa di ringraziamento per i doni dell’Anno Mariano nel 70mo anniversario della Lacrimazione della Madonna a SiracusaAl termine della Celebrazione, l’arcivescovo pregherà con l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato e Addolorato della Madonna delle Lacrime.
In tutte le Chiese della Diocesi, giorno 8 dicembre, si chiuderà l’Anno Mariano. In tale giorno, tutte le famiglie sono invitate a raccogliersi in preghiera per consacrarsi alla Madonna delle Lacrime per invocare la protezione e la benedizione del Signore.

L’arcivescovo benedice le edicole votive della Madonna delle Lacrime

Venerdì 1 dicembre, alle ore 8.00, in via degli Orti, l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, benedirà l’edicola votiva posta fuori dalla Casa Lucca, dove fu esposta la Madonnina durante i giorni della Lacrimazione. Alle ore 8.30, poi, l’Arcivescovo Lomanto celebrerà la Santa Messa nella Casa del Pianto, dove verrà esposta alla venerazione dei fedeli la Reliquia di San Giovanni Paolo II, donata dal Card. Stanisław Jan Dziwisz (segretario particolare del Santo Pontefice), ne corso della sua visita a Siracusa in occasione dei festeggiamenti per il 70esimo anniversario della Lacrimazione.  La nuova immagine della Madonnina, stampata su carta papiro, è stata donata dall’imprenditore Pippo Tarascio, mentre il Salvatore Medas ha restaurato il supporto in legno che custodisce il quadretto.  Alle ore 10.00, l’arcivescovo Lomanto si trasferirà all’ingresso di Siracusa nord all’altezza della prima rotonda di viale Scala Greca, dove benedirà l’edicola votiva che presenta una copia della Madonna delle Lacrime. L’edicola votiva è stata realizzata per iniziativa di mons. Michele Giansiracusa collaborato da cittadini di Siracusa, in particolare i coniugi Salvatore Medas e Anna Maria Albanese, che hanno inteso riproporre un’antica postazione dove era collocato un quadretto della Madonna delle Lacrime che accoglieva quanti giungevano a Siracusa. Il rettore del Santuario, don Aurelio Russo, ha espresso grande apprezzamento verso i fedeli e i devoti che con gesti di grande amore verso la Madonna delle Lacrime, ne divulgano il messaggio di tenerezza.

Maria, madre della speranza e delle confraternite

Peregrinatio dell’icona “Maria, madre della speranza e delle Confraternite”. Da lunedì 20 a mercoledì 22 l’iniziativa della Confederazione delle Confraternite delle diocesi di Italia “Camminando si apre il cammino” arriva nella nostra diocesi. “Il progetto – ha spiegato don Alfio Li Noce – ha preso il via lo scorso 3 giugno dal Santuario Pontificio della Madonna di Pompei. Primo atto ufficiale in preparazione del Giubileo del 2025. Per l’occasione è stata realizzata un’icona che sarà portata in pellegrinaggio nelle diocesi d’Italia per essere esposta alla venerazione dei fedeli. La peregrinato terminerà in piazza San Pietro nel maggio 2025 con la giornata giubilare delle Confraternite alla presenza del Santo Padre. La Penitenziaria apostolica ha concesso l’indulgenza plenaria a coloro che pregheranno davanti a questa icona, adempiendo le solite condizioni”.

Nella nostra Arcidiocesi la sacra icona sarà ospitata nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime (lunedì 20), con la messa alle ore 18.00 presieduta dal vicario generale mons. Sebastiano Amenta; nella chiesa Madre di Floridia (martedì 21), dove alle ore 18.30 la messa sarà presieduta da don Alessandro Genovese, parroco; ed infine nella chiesa Madre di Augusta (mercoledì 22) dove alle ore 18.30 sarà celebrata una messa pontificale presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto e partecipata da tutte le Confraternite dell’Arcidiocesi in abiti tradizionali con insegne e labari, dai laicati, dai gruppi di preghiera.

“L’iniziativa ci sollecita a camminare con la Vergine Maria sulle orme di Cristo, a camminare insieme e a camminare in comunione, annunciando il Vangelo – ha continuato don Alfio li Noce -. Ogni cristiano è chiamato a fare sempre discernimento con il rinnovato impegno di sentirsi unito a Cristo attraverso la preghiera ed un generoso operato segnato dalla carità e vissuto nella gioia. Ognuno, secondo il proprio carisma, la propria appartenenza e la propria vocazione deve avere cura di avvertire sempre la presenza di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi. Solo la comunione con Loro aiuta a meditare e ad approfondire la Parola di Dio, a scoprire più chiaramente il senso della vita, ad accrescere la fede e a realizzarla mediante l’Apostolato, l’esercizio della Carità, le opere di Misericordia e l’esperienza ecclesiale condivisa nelle Confraternite. Con l’impegno -ha concluso don Alfio Li Noce – di poter riscoprire e valorizzare il proprio Essere per Esserci nella storia ecclesiale e civile del nostro tempo”

Giornata di preghiera per le vittime ed i sopravvissuti agli abusi

“Occorre vigilare perchè il nostro servizio non diventi mai ostacolo e inciampo all’incontro con il Signore ma faciliti in ogni circostanza il tocco amorevole e salvifico dell’asta grazia. Solo l’amore del Signore che è fatto di tenerezza, forza, delicatezza, rispetto e libertà guarisce ogni ferita e ridona bellezza alla vita”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, in occasione della giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. “Quest’anno ci lasceremo ispirare dal libro del profeta Geremia che la versetto 17 del capitolo 30 ci consola con le parole del Signore “Curerò la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe”. Riconosciamo in queste parole piene di speranza l’impegno di Dio ad accompagnare il ritorno del suo popolo alla giustizia e alla verità della reazione con Lui e con le sue creature. Vogliamo essere collaboratori di questa azione provvidente, assumendo le ferite delle vittime e purificando lo sguardo per una rinnovata assunzione di responsabilità. Incoraggeremo momenti di preghiera nelle parrocchie”.