Archivi della categoria: Primo piano

Festa della Repubblica, mons. Lomanto: la persona al centro

Una società che vuole essere umana deve mettere al centro la persona e l’incontro con gli altri. Dobbiamo scommettere e ritornare a costruire partendo dalla semplicità del cuore. Guardiamo in alto e in profondità nel mistero di Dio per scorgere l’infinita dignità dell’uomo“. E’ uno dei passaggi del messaggio che l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ha inviato oggi nella giornata in cui si celebra la Festa della Repubblica. L’arcivescovo non ha potuto prendere parte alle cerimonie al Pantheon e in piazza Santa Lucia, ma ha voluto essere presente con una riflessione.
Quest’anno la Chiesa celebra in questa giornata la solennità del Corpus Domini manifestando anche pubblicamente la fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Facciamo nostre le parole del Santo Padre: “L’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino”.

Lo scorso anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato “la centralità della persona, il riconoscimento della sua inviolabilità, la dignità, la libertà, la solidarietà” come “valori che appartengono a tutti i cittadini”. La politica deve essere sempre al servizio del bene comune, mirando a un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato ne guadagna tutta la società. È urgente progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti. Impegniamoci a piantare il seme della speranza nella nostra società, che rischia di smarrirsi.
Adoperiamoci per la costruzione di un mondo migliore, seminando il seme della risurrezione di Gesù negli ambienti in cui viviamo, amiamo e speriamo, per portare amore dove non c’è amore, affinché tutto si trasformi in amore (S. Giovanni della Croce)“.

condividi su

Decreto sugli esorcismi dei vescovi di Sicilia

È in continuo aumento il numero di fedeli che si recano da sacerdoti, o anche da laici, per chiedere “di essere liberati da presunte possessioni o infestazioni diaboliche causate, a loro dire, da malefici e fatture”. Talvolta le preghiere di liberazione sono recitate nelle chiese “davanti all’Eucarestia solennemente esposta, in adunanze pubbliche, con il rischio di alta spettacolarizzazione e con il pericolo di grave disorientamento dei presenti”. Sono alcune delle indicazioni contenute nel decreto su esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione che i vescovi di Sicilia hanno promulgato per chiarire i contorni di un fenomeno crescente e dare una normativa giuridico-pastorale che delinei le possibilità di azione. La pratica dell’esorcismo è invece diminuita perchè sono aumentate le diagnosi di carattere psichico e psicologico.
Anche nelle diciotto Diocesi di Sicilia si è diffusa la prassi da parte di alcuni sacerdoti di indire riunioni nelle quali si svolgono preghiere per ottenere la guarigione. Spesso associate a celebrazioni liturgiche che vengono definite impropriamente “messe di guarigione”.

“La Conferenza Episcopale Siciliana – spiega il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta – ha emanato un Decreto circa gli esorcismi e le preghiere di guarigione e di liberazione con il quale detta precise norme circa la celebrazione dell’esorcismo maggiore e le preghiere di guarigione e di liberazione. E’ stato riscontrato, che oltre ad essere in aumento il numero di fedeli che chiedono di poter ricorrere agli esorcismi, non di rado sacerdoti, ed anche laici, promuovono momenti di preghiera di liberazione e guarigione recitando anche preghiere di esorcismo. E’ giunta notizia che, anche nella nostra diocesi, talvolta hanno agito sacerdoti extra-diocesani che sono stati invitati a guidare tali momenti di preghiera in abitazioni private. Le norme introdotte con il citato Decreto sono da ritenersi inderogabili, non lasciando spazi di discrezionalità”. 

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato delle norme da seguire. Il testo si oppone ad “esorcismi fai da te” e traccia un riferimento preciso per coloro che esercitano il ministero, ma anche a chi prima di indirizzare un fedele dall’esorcista è chiamato a fare un discernimento tra reale disturbo e mera suggestione. Spesso si rischia di spettacolarizzare la preghiera di liberazione. Ancor peggio alcune volte tali preghiere avvengono in case private a cura di laici, a volte anche assistiti da sacerdoti.

 

In allegato il decreto della CESi

condividi su

Si celebra la solennità del Corpus Domini

Domenica 2 Giugno si celebrerà la solennità del Corpus Domini. Alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, alle ore 18.30, l’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà il Solenne Pontificale a cui parteciperanno sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, associazioni ecclesiali, confraternite, gruppi, movimenti e fedeli laici di tutte le Parrocchie della città.

La Santa Messa continuerà con la processione Eucaristica verso la parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon, dove l’arcivescovo impartirà la benedizione ai partecipanti e alla Città di Siracusa. Nella processione lungo le vie della città, i cristiani testimoniano la fede nella presenza reale di Gesù Risorto nella Santissima Eucarestia.
L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto invita tutti a partecipare: «Camminiamo con Gesù Eucarestia nelle strade della nostra città dove vogliamo testimoniare il suo amore che si rivela e opera nella vita di chi lo accoglie». Nel pomeriggio di domenica a Siracusa non
saranno celebrate le Sante Messe.

condividi su

Mons. Lomanto si è rivolto ai fedeli della Chiesa di Siracusa

Visita ad Limina, l’arcivescovo scrive alla Diocesi

Lo scorso 18 Maggio, giorno di nascita di San Giovanni Paolo II, S.E.R. Mons. Francesco Lomanto ha scritto un messaggio alla Chiesa di Siracusa per raccontare della Visita ad Limina Apostolorum che i Vescovi delle Chiese di Sicilia hanno svolto dal 29 aprile al 3 maggio scorso.
Fra i punti trattati, l’Udienza con il Santo Padre dominata dai temi della pietà mariana e della misericordia, gli incontri con i vari Dicasteri e le prospettive pastorali, il percorso sinodale e il grande Giubileo del 2025.

“Creare reti e tessere legami per costruire la prossimità con l’altro, con ogni altro, per completare la propria dignità umana”; trasmettere la fede “per comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, rendendo vivo il messaggio di salvezza con la testimonianza personale del credente”. Ed ancora “intensificare l’opera di annuncio del Vangelo in tutti gli strati dell’umanità e trasformarla dal di dentro, partendo dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra loro e con Dio”. Ed infine “coltivare l’intimità della preghiera, della vita spirituale, della vicinanza concreta a Dio attraverso l’ascolto della Parola, la Celebrazione Eucaristica, il silenzio orante dell’adorazione, l’affidamento a Maria” ha scritto mons. Lomanto nel suo lungo messaggio. “Sono alcune indicazioni che Papa Francesco ha messo in rilievo offrendoci suggerimenti vari”.

Riguardo alle difficoltà di “trasmissione della fede” il Santo Padre ha raccomandato di riprendere l’esortazione apostolica di San Paolo VI Evangelii nuntiandi, per “evangelizzare la cultura e le culture dell’uomo in modo vitale, in profondità, con la testimonianza di vita – scrive ancora Lomanto -; per cogliere i valori innegabili della religiosità popolare ‒ che, come attesta la stessa esortazione apostolica, è meglio chiamare pietà popolare, cioè del popolo di Dio ‒ che può costituire un vero incontro con Dio in Gesù Cristo. Per questo ha sottolineato fortemente che «senza la devozione alla Madonna non si può compiere una vera evangelizzazione, perché Maria è la Madre di Gesù». Il Papa ha esortato a coltivare la pietà popolare”.

Papa Francesco ha ribadito l’importanza di «fare misericordia» “con i penitenti, evidenziando l’aspetto della misericordia che non ha confini; di accogliere e preparare – scrive l’arcivescovo – i padrini e le madrine che si impegnano ad accompagnare i battezzandi o i cresimandi; di indirizzare il ministero del diaconato permanente alla carità fraterna e sociale; di prestare attenzione ai migranti «che ‒ come ha espressamente detto ‒ vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati»; di sostenere le Chiese di Sicilia nell’educazione alla fede e nella proposta della vocazione alla santità come elemento costitutivo della vita della Chiesa e della missione pastorale, ma anche come sostegno alla legalità e come antidoto alle scelte di vita che inducono al crimine”.

Gli incontri con i vari Dicasteri hanno consentito di approfondire alcune tematiche e di ottenere orientamenti pastorali: “La fede cristiana vive non solo nell’atto del trasmettersi ma anche nell’originalità e nella specificità dell’adesione alla fede. C’è una sorta di «reinventarsi» del cristianesimo ad ogni generazione. Si pone sempre l’urgenza di pensare in modo nuovo l’esercizio del compito ecclesiale della trasmissione della fede, che oggi comporta certamente un linguaggio nuovo e adatto alle nuove generazioni”.

Mons. Francesco Lomanto ha richiamato all’azione dei laici per “elaborare linee comuni di testimonianza cristiana della Chiesa nel mondo. Occorre partire dall’educazione al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile, a riscoprire la pietà popolare come riserva di valori per un nuovo umanesimo, a valorizzare la storia di santità “sociale”. La Vergine Santa, che veneriamo sotto il titolo di Madonna delle Lacrime, e Santa Lucia, nostra patrona, associate dal segno degli occhi, ci donino di guardare con fede la nostra storia per aprire orizzonti di speranza per il compimento della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

 

 

A questo link è possibile scaricare il messaggio: Messaggio Arcidiocesi post visita ad limina

condividi su

Giornata del Seminario

Domenica 19 maggio, solennità di Pentecoste, si celebra la giornata diocesana per il Seminario. Il tema scelto per quest’anno è tratto dal messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: seminatori di speranza.
Una lettera ai presbiteri è stata inviata dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto: “In occasione dell’Anno Luciano ho più volte sottolineato lo strettissimo legame tra vocazione e santità. Nella mia lettera pastorale vi invitavo a guardare alla santità non solo in chiave di perfezione ma soprattutto in un’ottica relazionale. Dio Padre in Cristo Gesù per l’azione dello Spirito ci cerca, ci sveglia, ci stimola e primariamente ci chiama. Mi piace ricordare con gratitudine, soprattutto in questa occasione, tutti i presbiteri – scrive ancora mons. Lomanto – che quotidianamente e generosamente rispondono a questo appello attraverso il loro ministero pastorale. La testimonianza gioiosa è il primo compito nei confronti dei giovani in discernimento e in formazione (…). La lieta narrazione del Regno attraverso il servizio ministeriale diventi feconda seminagione di speranza e di pace per la nostra Chiesa siracusana.  (…) Affido alle singole comunità parrocchiali la cura preziosa, generosa e instancabile, del dono della vocazione e consegno l’intera comunità diocesana alla potenza rinnovatrice dello Spirito Santo”.
In allegato una proposta di Adorazione Eucaristica
condividi su

Il 28 maggio al Santuario di Valverde

Giornata sacerdotale mariana

Si svolgerà martedì 28 maggio, presso il Santuario S. Maria di Valverde, la 32esima edizione della Giornata sacerdotale mariana.

Per il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, la 32esima edizione della Giornata sacerdotale mariana sarà “occasione di fraternità e di dialoghi incentrati sul nostro servizio alla Chiesa. Il Cammino Sinodale ci allena all’attenzione: verso il vicino come verso il distante, verso il credente barcollante come verso il critico ostinato, in un cambiamento culturale radicale che ormai investe anche la nostra Isola“.

Ospite della Giornata sarà mons. Erio Castellucci, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e della diocesi di Carpi, unite in persona episcopi e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.

Proprio per il suo avere “polso del Cammino delle Chiese d’Italia come pure del Sinodo dei Vescovi”, mons. Raspanti ritiene che “sarà proficuo discutere con lui per sciogliere tanti nodi che ognuno di noi porta in sé, non solo riguardo all’efficacia della Sinodalità, ma anche ai cambiamenti in atto. Non solo – dice – questi ultimi ci interrogano, ma vorrebbero metterci paura o rassegnazione, mentre sappiamo che il modo migliore per far la nostra parte è discernere e prender consapevolezza“.

Il programma dettagliato della Giornata prevede alle ore 9:30 l’accoglienza e, mezz’ora dopo, preghiera dell’Ora Terza. Il momento di riflessione – che come detto sarà guidato da mons. Erio Castellucci – sarà dedicato al tema “Maria, la madre del discernimento presente nel cenacolo a Gerusalemme“. alle ore 11:30 la solenne concelebrazione eucaristica.

condividi su

Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Mons. Lomanto: “Guardiamo al bene comune, alla sanità, alla pace”

“Una società che vuole essere umana deve mettere al centro la persona e non le statistiche, la carità e non i like, l’incontro con gli altri e non le visualizzazioni sterili, che il più delle volte sono segno di solitudini infinite”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, stamane nel suo discorso dal balcone per la Festa del Patrocinio di Santa Lucia. La festa ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia ed i siracusani chiesero aiuto alla patrona: dal mare arrivarono navi cariche di grano ed una colomba avvertì i fedeli riuniti in preghiera in Cattedrale.
Stamane migliaia di persone hanno atteso l’uscita del simulacro e delle reliquie in piazza Duomo ed hanno poi ascoltato le parole dell’arcivescovo e assistito al volo delle colombe.
“Noi che guardiamo con ammirazione devozione a Santa Lucia vogliamo impegnarci come lei a piantare il seme della speranza nella nostra società che rischia di smarrirsi nei freddi calcoli degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale – ha detto ancora mons. Lomanto -. Dobbiamo scommettere e ritornare a costruire partendo dalla semplicità del cuore, vivendo la comunione tra di noi”. Poi rivolgendosi alla politica ha detto: “La politica sia sempre al servizio del bene comune, mirando ad un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato nelle giuste attenzioni, ne guadagna tutta la società. La sanità ponga al centro la dignità della persona umana e garantisca il diritto alla salute uguale per tutti con strutture idonee, come l’auspicata costruzione del nuovo ospedale civico di Siracusa. È urgente pensare insieme, progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti, impegnandoci per la promozione sociale con l’intelligenza del cuore e non delegando a nessuna intelligenza artificiale”.
A presiedere il Pontificale è stato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo: “Guardando la vergine Lucia ci è consegnata la fede dei nostri Padri: la testimonianza di fedeltà di Lucia a Cristo, innamorata di Cristo. La palma che porta nella sua mano destra ci ricorda questa testimonianza che dovrebbe essere la testimonianza di tutti noi cristiani. E sulla mano sinistra, i suoi occhi di cui oggi abbiamo tanto bisogno per vedere la realtà: purtroppo non abbiamo occhi per vedere nei nostri fratelli il volto di Cristo. E non siamo capaci di amare e di condividere”. Il cardinale Romeo ha invitato a camminare “sui sentieri della santità. Guardiamo le spighe che ci ricordano il motivo che ci riunisce oggi in preghiera: vogliamo ringraziare di questo Patrocinio di Lucia che ha permesso con il suo intervento di soddisfare la fame che affliggeva i siracusani. Anche oggi c’è carestia nel mondo dell’amore autentico. Oggi dobbiamo invocare il patrocinio di Lucia perchè venga in soccorso di ciascuno di noi, perchè ci aiuti a vivere e a testimoniare il vero amore a Dio e ai fratelli. Se non riusciamo a vedere nei nostri fratelli il volto di Cristo non saremo capaci di cambiare noi. Chiediamo l’intercessione di Lucia per trasmettere alla nuove generazioni questa fede”.
Diversi momenti di preghiera e testimonianze si alterneranno durante i sette giorni dell’Ottavario fino a domenica 12 quando alle ore 18.30 ci sarà la processione di rientro ed il simulacro e le reliquie torneranno in Cattedrale percorrendo le vie del centro storico.
condividi su

Messaggio per le elezioni europee

I vescovi di Sicilia: diritto e dovere al voto

Alla vigilia delle elezioni europee, i vescovi di Sicilia lanciano un appello a chi abita la nostra regione e soprattutto ai giovani. L’invito è “a non lasciarsi ammaliare dal canto delle pericolose sirene del pessimismo, della rassegnazione, del disfattismo e astenersi dal voto“. Per i vescovi l’astensionismo può diventare “un silente passo che ci allontana dal sogno di un’Europa che dia respiro alla storia affermando gli autentici diritti umani“.

Un diritto, quello al voto, che diventa dunque quasi un dovere per i cittadini della Sicilia, isola “ancora chiamata ad essere all’interno dell’Europa unita piattaforma di pace di integrazione per i tanti popoli del Mediterraneo che cercano in Europa salvezza e lavoro”.

Insieme con l’invito al voto anche la necessità di creare “spazi condivisi di incontro e dialogo” per un voto consapevole che deve mirare “all’edificazione del bene comune“.

L’augurio dei vescovi è che “il Parlamento Europeo possa essere quell’istituzione detentrice del potenziale necessario per affrontare e risolvere le molteplici questioni generate dalle numerose trasformazioni epocali“.

 

Di seguito il testo integrale del Messaggio dei Vescovi di Sicilia per le elezioni europee.

Carissime sorelle e carissimi fratelli,

da più di settanta anni si parla di Europa unita. Da quel 25 marzo 1957, quando a Roma venne firmato il trattato che la istituì, di strada se ne è fatta tanta. È stata sempre aperta la via che ha portato più Nazioni del nostro Continente sulla direzione di un’unità non solo economica, ma anche politica, sociale e culturale.

San Giovanni Paolo II nel 1997 affermava: «La storia dell’Europa è un grande fiume, nel quale sboccano numerosi affluenti, e la varietà delle tradizioni e delle culture che la formano è la sua ricchezza» (Omelia, Gniezno 3 giugno 1997). Non possiamo, tuttavia, non ammettere che, talvolta, questa ricchezza si è dovuta confrontare con processi dinamici e repentini di trasformazioni sociali e culturali. Processi che hanno, talvolta, preso le distanze da quella costellazione di valori che si legano profondamente alle radici cristiane dell’Europa. Non sono mancati i confronti: non è venuto meno il dialogo, finalizzato alla custodia e alla crescita del bene comune, della giustizia sociale e alla tutela di ogni diritto teso ad affermare la centralità della persona e della sua dignità infinita.

Cadute le ideologie, i “grandi racconti” del secolo scorso si è fatta strada un’uniformità, una “convergenza silenziosa” – così la chiamava il Card. Carlo Maria Martini – tra i cosiddetti conservatori e i cosiddetti progressisti in nome delle ragioni dell’individuo che rappresentano una decadenza rispetto alla nostra tradizione culturale e civile. Da una parte si considera l’individuo soggetto libero, senza vincoli nell’esercizio del potere economico; dall’altra lo stesso individuo lo si vuole libero e non sindacabile nei suoi comportamenti etici individuali. La matrice delle due posizioni è unica: la cultura dell’individualismo dove l’individuo non corrisponde alla persona che è invece aperta all’accoglienza del diverso e alla gratuità (cfr. C. M. Martini, Discorso per la festa di Sant’Ambrogio, Milano 5 dicembre 1997).

Sono tante le violazioni della dignità “infinita” – così come la definisce un recente documento della Chiesa – la dignità della persona umana. Essa viene violata dall’aborto e dal suicidio assistito, dal dramma della povertà, dal travaglio che subiscono i migranti, dalla guerra, dalla tratta delle persone, dalla violenza sui più fragili, dall’abuso sui minori. Vogliamo, con il nostro voto libero e consapevole, scegliere i nostri rappresentanti che abbiano a cuore questi valori, gli unici che possono edificare un’Europa casa comune di ogni persona e aperta al dialogo con tutti i popoli. Per una scelta consapevole sarebbe opportuno condividere spazi di incontro e dialogo finalizzati alla edificazione del bene comune, soprattutto innestando fiducia e speranza nel cammino verso l’Europa rinnovata.

Ci auguriamo che il Parlamento Europeo possa essere quell’Istituzione detentrice del potenziale necessario per affrontare e risolvere le molteplici questioni generate dalle numerose trasformazioni epocali nelle quali siamo immersi. Inoltre, siamo fermamente convinti che la nostra amata Sicilia sia ancora chiamata ad essere all’interno dell’Europa unita, piattaforma di pace e di integrazione per i tanti popoli che dal Mediterraneo cercano in Europa salvezza e lavoro. Popoli da accogliere per essere protagonisti di un dialogo globale che azzeri ogni processo di emarginazione o addirittura di aperta ostilità.

Pertanto, esortiamo vivamente ogni cittadino/a della nostra Isola, in modo particolare i giovani ad esercitare il diritto di voto nelle prossime elezioni europee. A non lasciarsi ammaliare dal canto delle pericolose sirene del pessimismo, della rassegnazione, del disfattismo. L’astensionismo può diventare un silente passo che ci allontana dal sogno di una Europa che dia respiro alla storia affermando gli autentici diritti umani.

Nuove crisi e nuove squilibri ci stanno dinnanzi. Per fronteggiarli dobbiamo scongiurare ogni possibile forma di scoraggiamento e di scetticismo che offuschi la nostra identità di cittadini europei, di figli di una Europa, portatrice di un suo modello di democrazia e di libertà.

I Vescovi di Sicilia

condividi su

Festa del Patrocinio di santa Lucia

Sarà il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, a presiedere il Pontificale domenica 5 maggio per la festa del Patrocinio di Santa Lucia, patrona di Siracusa. La prima domenica di maggio si festeggia la Festa che ricorda il miracolo del 1646 quando a Siracusa imperversava una carestia ed i siracusani chiesero aiuto alla patrona: dal mare arrivarono navi cariche di grano ed una colomba avvertì i fedeli riuniti in preghiera in Cattedrale. Da diverse settimane le reliquie della martire siracusana sono accolte nelle diverse parrocchie della Diocesi ma anche nelle chiese in diverse regioni d’Italia.
La Festa è inserita nell’Anno Luciano, indetto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, il 13 dicembre scorso e che si concluderà il 20 dicembre prossimo quando sarà a Siracusa il corpo della martire siracusana che si trova custodito a Venezia. Tema della festa è In luce ambulamus, dal titolo della lettera pastorale dell’arcivescovo Lomanto. Una lettera nella quale mons. Lomanto invita la comunità a riflettere e meditare sulla testimonianza di Lucia, che ha fatto nella sua vita una scelta radicale, per capire se anche noi possiamo vivere nella quotidianità il Vangelo imitando l’esempio di Lucia.
I festeggiamenti prenderanno il via ufficialmente sabato 4 maggio con la cerimonia della consegna delle chiavi da parte dei deputati al maestro di cappella e l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro. Seguirà la messa presieduta da mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, e alle ore 12.00 la traslazione del simulacro dalla Cappella all’altare maggiore. Alle ore 19.00 la celebrazione eucaristica sarà presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. Tutti questi momenti saranno trasmessi in diretta streaming sulla pagina facebook della Deputazione e sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Domenica 5, alle ore 10.00, solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, e alle ore 12.00 il simulacro e le reliquie saranno portati in processione dalla Cattedrale alla Chiesa di Santa Lucia alla Badia, dove rimarranno per l’ottavario. Domenica avrà luogo anche il tradizionale lancio delle colombe. Diversi momenti di preghiera e testimonianze si alterneranno durante i sette giorni fino a domenica 12 quando alle ore 18.30 ci sarà la processione di rientro ed il simulacro e le reliquie torneranno in Cattedrale percorrendo le vie del centro storico.

condividi su

I vescovi di Sicilia a Roma per la “visita ad limina”

I Vescovi di Sicilia da oggi a venerdì 3 maggio saranno a Roma per la “Visita ad Limina Apostolorum” e per confermare la comunione con il Vescovo di Roma e con la Chiesa che preside nella carità.
La Visita inizierà stamane con l’incontro con il Santo Padre Francesco presso il Palazzo Apostolico e nei giorni successivi proseguirà con gli incontri presso i Dicasteri della Curia Romana, dove i Presuli presenteranno il cammino ecclesiale delle Chiese di Sicilia, dopo aver inviato alla Santa Sede una relazione dettagliata sulla propria diocesi e una generale dell’intera Regione Ecclesiastica.
Durante i giorni della Visita sono previste le celebrazioni nella Basiliche Papali e un momento di preghiera presso la Chiesa “S. Maria Odigitria” dei Siciliani. La Visita, per la Conferenza Episcopale Siciliana, è un momento significativo per esprimere la gratitudine al Santo Padre e per ricevere orientamenti e sostegno per il ministero episcopale.
Durante la Visita, i Vescovi avranno anche l’occasione di riflettere su argomentazioni teologiche, pastorali e amministrative che li aiuteranno nel servizio alle singole Chiese.

condividi su