Archivi della categoria: Primo piano

Il vescovo delegato per l'ecumenismo alla festa per San Paolo

Mons. Domenico Mogavero a Solarino

“In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Matteo 2, 2). E’ il tema scelto quest’anno per per celebrare in tutta la Chiesa la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

In questa Settimana, la Chiesa di Cristo invita i suoi figli a pregare per la così tanto desiderata, ma così lacerata nei secoli, unità visibile della Chiesa. Rivolge questo invito sempre inalterato nei momenti felici, nei momenti di guerra, di carestie, di malattie. Non lo rivolge riferendosi all’uomo, stressato da tante preoccupazioni e dalle tentazioni tramite le quali la nostra epoca cerca di distrarlo, rendendolo indifferente verso le questioni di fede, ma lo rivolge, perlopiù, alle conseguenze che queste distrazioni e tentazioni, in generale, portano, come la paura, l’angoscia, la mancanza di fiducia verso il prossimo, che potenzialmente rischia di diventare la causa della nostra sofferenza. L’umanità di oggi si richiude in se stessa, cerca di recidere i rapporti con il prossimo e vivere non soltanto in una separatezza fisica, ma in un isolamento spirituale, che fa crescere a dismisura la sua solitudine e la sua sofferenza psicofisica“. scrive Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo e Presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza Episcopale Italiana.

Martedì 25, nell’ambito dei festeggiamenti per la Festa della conversione di San Paolo Apostolo a Solarino, solenne celebrazione alle ore 19.00 presieduta da Mons. Domenico Mogavero, vescovo delegato dell’Ufficio regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Siciliana. 

A questo link il materiale:

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2022

condividi su

Al via i festeggiamenti in onore di San Sebastiano

Con l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro hanno preso il via ieri i festeggiamenti in onore di San Sebastiano, compatrono di Siracusa.
L’emergenza sanitaria in corso inevitabilmente caratterizzerà anche i festeggiamenti organizzati dal Comitato di San Sebastiano. Giovedì 20, solennità liturgica di San Sebastiano, alle ore 10.30 nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto. Parteciperà il Corpo della Polizia municipale. Alle ore 18.00 messa celebrata dal parroco della Cattedrale mons. Salvatore Marino con la partecipazione di tutte le Confraternite della città di Siracusa. Alle ore 19.30 proiezione del video San Sebastiano e la rinascita di Siracusa. Durante la giornata sarà distribuito il “pane di San Sebastiano”. Sabato 22 alle ore 19.30 lettura teatralizzata: la santità nel tempo, da Sebastiano a Chiara (nel 90esimo anniversario della morte di suor Chiara). Domenica 23, alle ore 11.30 la messa sarà celebrata dal vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, con la partecipazione dei cavalieri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Alle ore 19.00 messa celebrata da don Gianluca Belfiore, direttore dell’Ufficio diocesano beni culturali ed edilizia di culto. Alle ore 20.30 chiusura della nicchia che custodisce il simulacro di San Sebastiano. 

https://www.facebook.com/arcidiocesidisiracusa/videos/353900066180360

 

A Melilli, dall’11 al 19 gennaio, ogni sera alle ore 18.00 solenne novena in preparazione della festa. Giovedì 20, alle ore 5.30, canto dell’Ufficio delle letture, del Te Deum e tradizionale Svelata. Alle ore 18.30 solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto e concelebrata dai sacerdoti melillesi. Durante la celebrazione il sindaco offrirà un cero al santo patrono a nome di tutta la cittadinanza.
Domenica 23 alle ore 12.00 messa e atto di affidamento a San Sebastiano dei bambini battezzati nel 2021. Giovedì 27, chiusura dell’Ottavario: alle ore 18.30 messa presieduta dal parroco don Giuseppe Blandino ed alle ore 20.00 preghiera e canto dell’inno a San Sebastiano “cunsarbata”.
San Sebastiano non ha avuto paura: ha dato la sua vita per testimoniare la sua fede in Cristo.  Ha realizzato con il suo martirio e la sua santità il progetto che il Padre aveva su di lui – ha scritto don Giuseppe Blandino – . E’ divenuto fecondo, pensiamo a quanti devoti sparsi per il mondo ricorrono alla sua intercessione. Impegniamoci allora in questo cammino di santità, non abbiamo paura. Compromettiamoci negli ambienti in cui viviamo per seminare e far germogliare la santità. Chiediamo ancora una volta al nostro amato patrono, attraverso la sua intercessione, che dia sollievo ai malati, sostegno a tutti coloro i quali stanno attraversando un momento di difficoltà. San Sebastiano invocato nella storia contro la peste tanto da essere definito “depulsor pestis” possa intercedere presso il Signore per far terminare questa pandemia che ancora è presente in mezzo a noi“.

 

A Palazzolo Acreide i festeggiamenti inizieranno mercoledì 19, alle ore 17.30, con l’apertura della chiesa al culto e alla venerazione delle reliquie e del seicentesco simulacro di San Sebastiano. Alle ore 18.30 la messa sarà celebrata dal vicario generale mons. Sebastiano Amenta.

San Sebastiano ci testimonia la sua adesione fiduciosa e totale a Cristo che ci ha reso figli di Dio donandoci uno spirito che ci da forza e amore. Nonostante le vicissitudini della storia e le circostanze mutevoli, il Risorto continua a risplendere come un faro che guida tutti verso la sua luce perfetta e che vince le tenebre del male dando speranza al nostro futuro” afferma il parroco don Salvatore Randazzo.
Mercoledì 26 alle ore 18.30 la messa sarà celebrata dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.

 

 

 

 

 

condividi su

Si è conclusa la sessione invernale della CESi

Un osservatorio per conoscere le confessioni cristiane

Una piattaforma telematica per una mappatura di tutte le confessioni cristiane e non cristiane presenti in Italia. Ogni diocesi dovrà nominare un referente per realizzarla nel proprio territorio. Lo scopo è quello di dar vita ad un Osservatorio nazionale che aiuti a “conoscere l’altro”, fornire dati precisi, e serva da memoria storica. E’ una delle novità emerse nel corso della sessione invernale della CESi.

In apertura dei lavori i vescovi hanno espresso telefonicamente all’Arcivescovo eletto di Catania, Mons. Luigi Renna, il loro saluto di benvenuto. Il neo Arcivescovo ha rivolto parole di ringraziamento invitando i presuli di Sicilia alla liturgia di inizio del suo ministero episcopale a Catania, prevista per sabato 19 febbraio alle ore 16,30 nella Cattedrale etnea. Si è quindi proceduto alla lettura e approvazione dei verbali delle sedute precedenti.

I Vescovi hanno poi ascoltato i Direttivi rispettivamente dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e dell’Ufficio Regionale per la Famiglia.

1. Ufficio Regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso

I rappresentanti dell’UREDI hanno aggiornato i Vescovi sul lavoro svolto nel quinquennio, che ha registrato, come anche tutti i diversi uffici regionali, un ridimensionamento delle iniziative causato dalle restrizioni dell’attuale pandemia. Tuttavia, l’Ufficio ha lavorato, sia in presenza sia in remoto utilizzando le tecnologie, con l’Ufficio Nazionale e con le diocesi siciliane.

È stato comunicato che l’Ufficio nazionale ha attivato l’implementazione di una piattaforma telematica per una mappatura di tutte le confessioni cristiane e non cristiane presenti in Italia. Ogni diocesi dovrà nominare un referente per realizzarla nel proprio territorio. Lo scopo è quello di dar vita ad un Osservatorio nazionale che aiuti a “conoscere l’altro”, fornire dati precisi, e serva da memoria storica. Altre attività di rilievo comunicate dall’Ufficio sono state quelle della Summer School, svoltasi nel settembre 2019, cui hanno partecipato diversi giovani siciliani: una convivenza con altri giovani cristiani e musulmani che si sono incontrati sui tempi della pace, della legalità e della solidarietà con risultati di reciproca conoscenza e amicizia.

Altro tema affrontato è stato quello della tutela e salvaguardia del Creato, un tema trasversale che ha visto coinvolti soprattutto i giovani a tutti i livelli: cattolici, di altre confessioni cristiane e gruppi religiosi, non credenti, uomini e donne di buona volontà. In riferimento all’Enciclica “Fratelli tutti” è stato comunicato che è in fase di organizzazione un convegno sul tema da svolgersi il 21 maggio prossimo con la partecipazione di cristiani e membri di altre fedi.

A seguito della firma del Documento di Abu Dabi sulla fraternità universale, l’Ufficio ha proposto che tale documento sia sottoscritto con pubbliche cerimonie anche dai vescovi di Sicilia e dalle Autorità civili e religiose della regione. Infine, i membri dell’Ufficio hanno sollecitato i Vescovi a promuovere nelle loro diocesi il tema dell’Ecumenismo e del dialogo a tutti i livelli valorizzando soprattutto la formazione dei giovani nella catechesi, nelle scuole di ogni ordine e grado e soprattutto nelle sedi accademiche teologiche che operano in Sicilia.

2. Ufficio Regionale per la Famiglia

L’Ufficio Regionale per la pastorale della Famiglia ha aggiornato i Vescovi sul Percorso di formazione regionale di Pastorale Familiare, in corso di svolgimento dal settembre 2019 dopo l’approvazione degli stessi Vescovi. È stata messa in evidenza la crescita di consapevolezza della commissione regionale; infatti, sono cambiati l’80% dei Direttori diocesani, alcuni dei quali si sono inseriti in corso d’opera condividendo da subito il progetto. È stata costituita una segreteria, mentre i Tutor, anima del progetto, si sono resi disponibili il più possibile per provare a costruire una relazione in stile familiare con tutti i partecipanti.

Il percorso è partito dall’analisi dei bisogni e si è svolto su piattaforma Flipped classroom, che ha previsto la formazione digitale dei tutor. È stata quindi illustrata la struttura del progetto, le Aree tematiche e i Moduli particolari. 271 sono gli iscritti, 125 sono stati i frequentanti dei moduli specifici con 21 Tutor mentre le aree tematiche sono state tre: 1. Percorsi di spiritualità familiare nei cicli di vita, 2. Propedeutica all’Amore e alla Vita, 3. Come un ospedale da campo, per le coppie ferite.

Il rito di passaggio dai moduli base ai moduli specifici ha coinvolto i partecipanti. Il confronto nella coppia e con gli altri ha costituito una grande opportunità di crescita relazionale e spirituale. La rete creata e le relazioni stabilitesi fra le coppie delle varie diocesi, ognuna delle quali apportatrice di una sua ricchezza, si sono unite per un impegno pastorale comune. Il modulo base si è contraddistinto per la ricchezza e l’importanza degli argomenti trattati, i cui contenuti sono stati da stimolo per la riflessione all’interno della coppia; inoltre, la quantità del materiale acquisito è risultata utile e spendibile anche per altre opportunità. I temi trattati, l’organizzazione del lavoro proposto e il livello formativo sono reputati di alta qualità. Feedback positivo anche sui tutor, considerati competenti, appassionati, coinvolgenti e disponibili. Ora si apre la fase della progettazione pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie che vedrà Vescovi e parroci valorizzare queste risorse con le relative competenze acquisite.

3. Nomine

Nel corso dei lavori, i Vescovi hanno nominato: il sac. don Paolo La Terra, della diocesi di Ragusa, Assistente Ecclesiastico Regionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC); il sac. don Francesco Mazzoli, della diocesi di Acireale, Consulente Ecclesiastico Regionale dell’Associazione Cattolica Operatori Sanitari – ACOS.

condividi su

Emergenza covid, le raccomandazioni

Celebrazioni liturgiche, catechismo, obblighi vaccinali. La Segreteria Generale della CEI  ha inviato una nota in cui si evidenziano alcuni suggerimenti sulle norme introdotte dagli ultimi decreti legge legati all’emergenza Covid.

“Purtroppo, la pandemia non accenna a finire e proprio in questi giorni il numero dei contagi continua a salire – si legge nella lettera indirizzata ai vescovi -. Si tratta senza dubbio di una grande prova per tutti: malati e sofferenti, medici e operatori sanitari, anziani e minori, poveri, famiglie. E anche per i sacerdoti che, nonostante tutto, sono sempre prossimi al Popolo di Dio; per i catechisti, gli educatori e gli operatori pastorali, veri maestri e testimoni. Consci della situazione generale, raccomandiamo a tutti prudenza, senso di responsabilità e rispetto delle indicazioni utili a contenere l’epidemia. Al riguardo, sono ormai noti gli aggiornamenti normativi introdotti dagli ultimi tre decreti legge (DL 24 dicembre 2021, n. 221; DL 30 dicembre 2021, n. 229; DL 7 gennaio 2022, n.1). Con vicinanza fraterna richiamiamo di seguito alcuni punti, condividendo consigli e suggerimenti”.

Celebrazioni liturgiche. Non è richiesto il Green Pass, ma si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote… Occorre rispettare accuratamente quanto previsto, in particolar modo: siano tenute scrupolosamente le distanze prescritte; sia messo a disposizione il gel igienizzante; siano igienizzate tutte le superfici (panche, sedie, maniglie…) dopo ogni celebrazione. Circa le mascherine, il Protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o FFP2; certamente quest’ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata, come peraltro le autorità stanno ribadendo in questi giorni.

Catechismo. Le disposizioni circa il tracciamento scolastico prevedono, in alcuni casi, la “sorveglianza con testing”: a seguito di contatto stretto in ambito scolastico, studenti e docenti non vengono posti immediatamente in quarantena ma devono sottoporsi a tampone il prima possibile e nuovamente cinque giorni dopo. Le indicazioni del Ministero della Salute sconsigliano la partecipazione ad attività extrascolastiche durante tale periodo, tra il primo e il secondo tampone. Pertanto, chi è sottoposto a “sorveglianza con testing” non potrà partecipare al catechismo, pur risultando negativo al primo test, fino all’esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo. Per gli operatori (catechisti, animatori ed educatori…) è vivamente raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2. Anche ai partecipanti alla catechesi tale tipologia di mascherina sia raccomandata. Può essere opportuno che le parrocchie tengano alcune mascherine FFP2 di scorta da far utilizzare a chi ne fosse sprovvisto o l’abbia rotta, sporca o eccessivamente usurata.

Mascherine FFP2. L’uso di mascherine FFP2 è obbligatorio per Legge per alcune situazioni. Si consiglia l’utilizzo anche per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici.

Obbligo vaccinale per gli over 50. Ricordiamo che, a partire dal giorno 8 gennaio 2022, è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni.
La vaccinazione può essere omessa o differita in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore.
Dal 1° febbraio 2022 saranno in vigore le sanzioni pecuniarie per coloro che non vi adempiono e dal 15 febbraio 2022 sarà necessario il Green Pass rafforzato (cfr allegato) per l’accesso ai luoghi di lavoro per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età.

Obbligo vaccinale per il personale universitario. Dal 1° febbraio 2022 è stato introdotto l’obbligo vaccinale per tutto il personale universitario, senza limiti di età. Ne consegue che il personale delle Facoltà Teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose nonché i docenti dei corsi curriculari nei Seminari sono tenuti a possedere il Green Pass rafforzato a partire dal 1° febbraio 2022. Le modalità di controllo sono le stesse fino ad ora attuate per il Green Pass base.

condividi su

Venerdì alle 18.30 inaugurazione dell'a.a. al San Metodio

Chiesa inquieta, Chiesa sinodale

Sarà padre Antonio Spadaro SJ, direttore de La Civiltà Cattolica, a tenere la prolusione quest’anno all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, Facoltà teologica di Sicilia.
L’incontro si sarebbe dovuto tenere in presenza. Ma visto l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria, il direttore dell’ISSR San Metodio, don Salvatore Spataro, ha deciso di ripensare l’inaugurazione dell’anno accademico scegliendo la diretta streaming per dare la possibilità a tutti di partecipare in sicurezza.
L’incontro dal titolo “Chiesa inquieta, Chiesa sinodale” avrà luogo venerdì prossimo, 14 gennaio, alle 18.30 sui canali social del San Metodio e dell’Arcidiocesi di Siracusa: in particolare sulle due pagine Facebook: issrsanmetodio e arcidiocesidisiracusa e sui due canali You Tube: ISSR San Metodio e Arcidiocesi Siracusa. Inoltre l’incontro sarà trasmesso sul digitale terrestre, ed in particolare su Teleuno Tris (canale 172) e su Video 66 (canale 286).
Ad aprire l’inaugurazione sarà il direttore dell’ISSR San Metodio, don Salvatore Spataro. Seguiranno i saluti dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, e quindi la prolusione di padre Antonio Spadaro SJ.
Le attività culturali di quest’anno vertono sul pensare la sinodalità, come ci è stato indicato dal Santo Padre per ripensare la Chiesa in termini sinodali – ha spiegato il direttore, don Salvatore Spataro -. La Chiesa è sinodale nella sua essenza. Le nostre attività vertono sull’indagare questo tema: quest’anno abbiamo invitato padre Antonio Spadaro, che ci parlerà della Chiesa sinodale come Chiesa inquieta. Papa Francesco suggerisce che la Chiesa non sia stabile e immobile, ma capace di riscommettersi. E sia fatta da membri che riescono a dare un “calcio al tavolo” come dice il Papa parafrasando la scena evangelica di Gesù che ribalta i tavoli dei mercanti del tempio (Mt 21,12). Come dire che anche nel tempio stesso i membri più attivi possono essere statici: ed invece lo Spirito Santo mette questa inquietudine che può portare alla riforma della Chiesa. Lo Spirito Santo, che «muove e attira», come scrive sant’Ignazio nei suoi Esercizi spirituali. La Chiesa in stato sinodale è inquieta e scomoda come dice papa Francesco, perché agitata dal “soffio divino”. Da uno Spirito che soffia dove vuole“. 
Padre Antonio Spadaro SJ è un gesuita, giornalista, critico letterario e accademico italiano: consultore del Pontificio Consiglio delle comunicazioni Sociali e docente al Centro Interdisciplinare di Comunicazione Sociale della Pontificia università Gregoriana. In questo momento è in onda su Netflix “Stories of a generation“, una docuserie tratta dal libro “La saggezza del tempo” di Papa Francesco a cura di Antonio Spadaro.
condividi su

Al via oggi la Conferenza episcopale siciliana

Ha preso il via stamane e si concluderà mercoledì la Sessione invernale di lavoro della Conferenza episcopale siciliana che si svolgerà presso la sede della CESi, in Corso Calatafimi a Palermo.

Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute delle Sessioni autunnale e straordinaria, i Vescovi incontreranno i responsabili dell’Ufficio regionale per la Famiglia e dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso. All’ordine del giorno anche il Tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo, a seguito della Lettera Apostolica in forma di “Motu proprio” dello scorso novembre con la quale il Santo Padre ha istituito la Commissione Pontificia di verifica e applicazione del M. P. Mitis Iudex Dominus Iesus con la quale è stato riformato il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio.

La sessione si concluderà mercoledì nel primo pomeriggio.

condividi su

Mons. Luigi Renna nominato arcivescovo di Catania

Il Santo Padre ha nominato S.E.R. Mons. Luigi Renna, attualmente vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Catania. Mons. Renna succede a Mons. Salvatore Gristina che dal 2002, dopo essere stato pastore della Diocesi di Acireale, ha guidato la Chiesa catanese.
La Chiesa siracusana, unita nella preghiera, porge a Mons. Luigi Renna i miglior auguri per il suo ministero episcopale.

Rivolgo il mio benvenuto al neo arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna, con l’augurio di un fecondo apostolato e invoco su di lui grazia e benedizione. Un vivo ringraziamento a mons. Salvatore Gristina per il suo prezioso servizio rivolto alla Chiesa di Catania e per il suo infaticabile impegno al coordinamento della CESi” ha detto mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa.

La terra di Sicilia, come la mia Puglia, ha avuto tante ferite inferte dalla illegalità che ha seminato povertà e morte, ma è anche terra di uomini e donne tenaci e capaci di versare persino il sangue – sono loro gli autentici continuatori della santità della Martire Agata!- per la giustizia, la legalità, il futuro dell’Isola. Poiché è tristemente vero che la “questione morale” non è ancora finita nella nostra Repubblica, sappiate che nella Chiesa etnea troverete ancora chi è disposto a fare rete per cammini virtuosi, che rendano il nostro Paese degno di quella Costituzione così armoniosa e bella che anche uomini nati in Sicilia hanno contribuito a pensare, e molti altri hanno contribuito far fruttificare con il loro sangue” (Mons. Luigi Renna, nel primo saluto alla Chiesa di Catania).

 

In allegato l’annuncio della nomina ed il primo saluto di mons. Renna

condividi su

Niente green pass per le celebrazioni

Invariate tutte le prescrizioni da osservare per le celebrazioni liturgiche. Nell’ambito del rafforzamento delle misure per contenere l’emergenza pandemica in corso è bene ricordare che la certificazione verde non è richiesta per partecipare alle celebrazioni eucaristiche. Si continua a osservare quanto previsto dal protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.

 

 

In allegato l’ordinanza del Presidente della Regione di dichiarazione della zona arancione e una sintesi delle regole da osservare per tutto il periodo arancione

condividi su

Gli auguri dell'arcivescovo mons. Francesco Lomanto

Cercare lʼumiltà per la realizzazione della dignità umana

Cercare lʼumiltà per favorire la piena realizzazione della dignità umana. E’ uno degli inviti che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha rivolto ai fedeli in occasione delle imminenti festività natalizie, incontrando i giornalisti e gli operatori della comunicazione della Diocesi per condividere una riflessione sul Natale e per uno scambio di auguri.
L’arcivescovo partendo dal messaggio di Papa Francesco per la 55ma giornata mondiale della pace ha rilanciato tre temi “che mi stanno a cuore: il dialogo, lʼeducazione e il lavoro. Papa Francesco propone tre vie da percorrere “per la costruzione di una pace duratura”: “il dialogo tra le generazioni e la fiducia reciproca tra gli interlocutori”; “l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo”; e “il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana”. Partendo da queste tre vie, vi invito a guardare la realtà per cercare di capire i rischi che presenta oggi il mondo e per prospettare proposte concrete”.
Mons. Lomanto ha invitato a “promuovere il dialogo e la fiducia tra gli interlocutori e superare la violenza. Al dialogo si oppone la violenza. La violenza si va sempre più connotando quale diffuso atteggiamento che si manifesta spesso come aggressività verbale. È la legge della “voce più forteˮ negli organi di stampa; è il linguaggio dei social media, dove gli odiatori hanno un grande seguito. Papa Francesco nel suo messaggio per la 55ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali ci ricorda: «Sono diventati evidenti a tutti, ormai, anche i rischi di una comunicazione social priva di verifiche. Abbiamo appreso già da tempo come le notizie e persino le immagini siano facilmente manipolabili […].Tale consapevolezza critica spinge non a demonizzare lo strumento, ma a una maggiore capacità di discernimento e a un più maturo senso di responsabilità, sia quando si diffondono sia quando si ricevono contenuti. Tutti siamo responsabili della comunicazione che facciamo, delle informazioni che diamo, del controllo che insieme possiamo esercitare sulle notizie false, smascherandole. Tutti siamo chiamati a essere testimoni della verità». Dalla violenza verbale alla violenza fisica il passo non è certamente lungo. E mi riferisco alle molte violenze che si consumano fra le mura domestiche, agli omicidi del partner; penso alla violenza contro i medici, gli infermieri e operatori sanitari che non riescono più a nascondere esasperazione e stanchezza; e penso alle minacce fisiche e aggressioni proprio a voi, ai giornalisti, che svolgete correttamente il vostro servizio. Occorre superare la violenza con il dialogo, l’ascolto, il confronto l’accordo e la fiducia reciproca degli interlocutori”. L’arcivescovo ha invitato a “camminare insieme per superare la crisi dellʼindividualismo e per realizzare la libertà e lo sviluppo. Lʼistruzione e lʼeducazione «sono le fondamenta di una società coesa, civile, in grado di generare speranza, ricchezza e progresso» (Francesco, 55ma GM pace). Voi siete stati e siete ancora adesso principali interpreti di questa pandemia e della post pandemia: occorre evitare il rischio dell’individualismo e dell’egoismo e accrescere il senso dellʼunità, dellʼaiuto reciproco, dello stare insieme, del camminare insieme, del progredire insieme, perché ci si salva insieme. Ed insieme si superano le sofferenze causate dalle alluvioni che hanno danneggiato le case di tante famiglie, di tante attività produttive; hanno distrutto terre e mietuto vittime. Ed anche sullo stato del nostro territorio dovremmo interrogarci. L’amore per Dio ci spinge allʼattenzione verso lʼaltro e al rispetto di tutti e di tutto. Al primo posto ci sia lʼattenzione la bene comune e di ciascuno. Lʼamore cristiano, essendo un amore personale, è più vero quando stabilisce un rapporto reale di comunione, anche se non fa nulla di visibile. Spesso opera nel sacrificio, nella sofferenza, nel silenzio, nella preghiera, nel dono di sé, perché è lʼamore crocifisso”.
Infine cercare lʼumiltà per favorire la piena realizzazione della dignità umana (promuovendo anche il superamento delle prospettive drammatiche della disoccupazione). «Lʼumiltà è la prima e fondamentale virtù, non solo individualmente davanti a Dio, ma socialmente in mezzo agli uomini» perché «lʼumiltà rende giustizia agli altri, lʼumiltà è una virtù sociale, lʼumiltà è amore» (L. Sturzo, Problemi spirituali, 83). Lʼumiltà «fa avvicinare gli uomini in solidarietà fraterna, senza che nessuno possa credersi migliore o superiore agli altri; ci fa apprezzare in verità il posto che ciascuno deve occupare nella creazione, rigettando la menzogna dellʼorgoglio, della vanità, della compiacenza di sé, e ogni ingiustizia che ci faccia sovrapporre agli altri e preporre a Dio stesso» (Id., Vera vita, 96). Il Bambino Gesù ci insegna lʼumiltà. A tutti. Qualunque posto o ruolo ricopriamo nella società. Guardiamo a quella mangiatoia e guardiamo al Bambinello per trascorrere un Natale nel segno dellʼumiltà, della serenità e della pace, della non violenza e del donarsi allʼaltro. Impariamo ad amare dal Santo Bambino”.
L’arcivescovo ha ringraziato i giornalisti per la donazione di 50 chilogrammi di pane alla Caritas della Chiesa Madre di Carlentini.
Il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo, ha sottolineato il delicato momento che sta vivendo la categoria per la crisi del settore che sembra non terminare: “L’Ordine effettuerà un monitoraggio della situazione precaria che stanno vivendo tutti i colleghi a causa della crisi dell’editoria e sarà al fianco dei colleghi che vivono momento di fragilità”. Di Salvo, in qualità di segretario nazionale dell’Ucsi, ha donato il testo di Vania De Luca e Marika Spalletta dal titolo “Pandemie mediali”, lo studio che riguarda il periodo pandemico vissuto dai giornalisti.
Grazie a mons. Lo Manto per la riflessione che ci ha donato. Parole che hanno richiamato il nostro servizio a favore di chi non ha voce. Parole che sono sostegno al nostro impegno quotidiano in un momento di grave crisi editoriale e di continue minacce nei confronti dei giornalisti. Una voce autorevole che riconosce il ruolo sociale e la missione laica di uomini e donne che raccontano la storia di questo tempo anche nella nostra provincia” ha detto il segretario provinciale dell’Assostampa Prospero Dente, che insieme al presidente provinciale dell’Ucsi Alberto Lo Passo, ha donato all’arcivescovo una forma di pane, simbolo della donazione alla Caritas.
Il messaggio dell’arcivescovo Francesco Lomanto
condividi su

L'arcivescovo Lomanto al Palazzo di Giustizia

Siete orientati alla ricerca della verità

Il vostro alto ministero è un ministero a servizio della verità, di quella verità che non teme di porre più, e più volte, in dubbio, conclusioni cui si è pervenuti; un ministero che richiede l’umiltà di chi sa che la ricerca della verità va al di là delle opinioni che ciascuno possa essersi, più o meno fondatamente, create”. Ha usato queste parole l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto rivolgendosi al presidente del Tribunale Dorotea Quartararo, al procuratore Sabrina Gambino, al procuratore aggiunto Fabio Scavone, al presidente della prima sezione Civile Antonio Alì, al presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati Carlo Greco e agli altri magistrati e avvocati riuniti nel cortile antistante il Palazzo di Giustizia.
Il “Natale del giurista”, iniziativa promossa dalla sezione di Siracusa dell’Unione giuristi cattolici italiani guidata dal presidente Ottavio Palazzolo, è stata anche quest’anno condizionata dall’emergenza sanitaria. Ma l’auspicio è che il prossimo anno l’arcivescovo potrà visitare nuovamente i piani del Tribunale per un saluto prima del Natale.

Ci ritroviamo nuovamente in questo Palazzo di Giustizia per scambiarci gli auguri natalizi e, al contempo, per condividere una riflessione sul vostro prezioso ministero a favore della giustizia – ha esordito l’arcivescovo -. Il compito dei giuristi è stabilire anzitutto se a una pretesa corrisponda o meno un diritto, per poi determinarne la titolarità. Per pervenire alla definizione di tali rapporti, la cultura giuridica ha fatto ricorso alle dinamiche processuali che sono finalizzate ad accertare la verità delle posizioni di parti. La verità è concetto a me molto caro, tanto da averlo posto all’interno del mio motto episcopale: Sanctificati in veritate. Sono parole tratte dalla preghiera sacerdotale di Gesù e contenute nel Vangelo di Giovanni. Il cristiano deve costantemente porsi alla ricerca della verità, secondo le parole dello stesso Gesù che nella verità ci ha consacrati. Peraltro, Egli dice di se stesso di essere via, verità, e vita (cf. Gv 14,6)”.

L’arcivescovo ha ribadito che l’attività processuale “che in queste aule ha luogo e per cui voi indefessamente e lodevolmente impiegate la vostra vita, è sempre orientata alla ricerca della verità. Siete tutti dei cercatori della verità, di una verità che si fonda sull’ascolto, sulla ponderazione, sul discernimento, e, infine, su una determinazione che affonda le sue radici su quella certezza morale che il giudice ritiene di avere raggiunto all’esito del processo. Vedete come la verità abbia una vocazione oggettiva che, purtroppo, spesso, nel comune pubblico confrontarsi, pare scolorire in favore dell’opinione che, se suffragata da una maggioranza, magari la più rumorosa, viene ad essere imposta quale verità. Il servizio che voi prestate, invece, ci ricorda come la verità non possa imporsi con la forza. E quando pressioni di vario genere vogliano imporre quanto è irragionevole o semplicemente opinabile in termini di verità, è allora che alla forza della ragione si sostituiscono le ragioni della forza e la società segna il suo inesorabile declino. Carissimi amici, cercatori e servitori della verità, mi auguro che il Dio che si fa bambino, il Signore della storia che nasce nell’umiltà del presepe possa sempre più spingervi a rigettare l’apparenza, per intus legere lo splendore della Verità”.

condividi su