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Anniversario dell'ordinazione episcopale e apertura del Cammino sinodale

“Perchè siano perfetti nell’unità”: mons. Lomanto scrive alla comunità diocesana

E’ stata rinviata ad altra data la celebrazione programmata per domani sera nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime nell’anniversario dell’Ordinazione episcopale e dell’ingresso dell’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto
Considerate le ordinanze del Dipartimento di Protezione civile e dell’Autorità comunale è stato deciso di rinviare la celebrazione alla quale avrebbero partecipato fedeli provenienti da tutta la Diocesi.
Esattamente un anno fa, il 24 ottobre del 2020, mons. Lomanto è stato ordinato vescovo nel tempio mariano e ha fatto il suo ingresso in Diocesi, succedendo a mons. Salvatore Pappalardo che si è dimesso per raggiunti limiti di età.  

Nell’occasione, mons. Francesco Lomanto avrebbe dovuto dichiarare l’apertura, nella nostra Arcidiocesi, del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.

E al termine della celebrazione mons. Lomanto avrebbe dovuto consegnare alla comunità la lettera pastoraleUt sint consummati in unum” (Gv 17,23) (“Perchè siano perfetti nell’unità”). Una lettera indirizzata ai presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi e fedeli tutti della Chiesa di Siracusa. Si tratta di una traccia di riflessione con lʼintento di offrire alcune indicazioni a sostegno della cura pastorale e del cammino spirituale delle nostre comunità ecclesiali.

“Testimoni e profeti” per la Giornata missionaria mondiale

Si celebra domenica la Giornata Missionaria Mondiale sul tema “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20).
Per la Fondazione Missio, espressione delle Pontificie Opere Missionarie in Italia, l’Ottobre missionario è l’occasione per sensibilizzare le comunità alla missione della Chiesa nel mondo. Lo ha fatto scegliendo un tema che quest’anno è “Testimoni e profeti”.

Le offerte raccolte in tutte le chiese del mondo vanno a contribuire al Fondo universale di solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie che permette di sostenere i missionari di ogni continente.

Don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, in un docufilm girato sulla tomba di don Tonino Bello, ad Alessano, in PugliaIl (qui il link al video integrale scaricabile)  spiega cosa vuol dire essere testimoni e profeti dell’oggi: «Testimoni e profeti significa vivere incarnati in questo mondo, amandolo così tanto da sentire che questo mondo senza il Vangelo è povero. Da qui – spiega don Pizzoli – nascono la necessità, il desiderio, la voglia e la forza di evangelizzare. L’annuncio del Vangelo spesso provoca reazioni, contrarietà, persecuzioni, il profeta non si perde d’animo: è colui che sa resistere, va avanti, apre cammini di speranza oltre gli ostacoli. E’ un missionario di speranza».

 

L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha inviato un messaggio alla comunità diocesana.

Con Gesù abbiamo visto, ascoltato e toccato che le cose possono essere diverse. Lui ha inaugurato, già oggi, i tempi futuri ricordandoci una caratteristica essenziale del nostro essere umani, tante volte dimenticata: «siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore» (Enc. Fratelli tutti, 68). Tempi nuovi che suscitano una fede in grado di dare impulso a iniziative e plasmare comunità, a partire da uomini e donne che imparano a farsi carico della fragilità propria e degli altri, promuovendo la fraternità e l’amicizia sociale (cfr ibid., 67). La comunità ecclesiale mostra la sua bellezza ogni volta che ricorda con gratitudine che il Signore ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,19). La «predilezione amorosa del Signore ci sorprende, e lo stupore, per sua natura, non può essere posseduto né imposto da noi. […] Solo così può fiorire il miracolo della gratuità, del dono gratuito di sé. Anche il fervore missionario non si può mai ottenere in conseguenza di un ragionamento o un calcolo. Il mettersi “in stato di missione” è un riflesso della gratitudine»

(Dal messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata missionaria mondiale 2021)

Condivido con voi queste parole del Santo padre e con voi mi sento interpellato perché tutta la comunità diocesana possa risplendere dalla consapevolezza di essere amati dal Signore e possa far scaturire ogni sua azione dal senso di gratitudine per questo amore.
L’ottobre missionario e la Giornata missionaria mondiale sono un piccolo ma significativo segno dell’attenzione missionaria della nostra Diocesi, delle comunità parrocchiali , delle famiglie religiose, delle associazioni e movimenti.

L’arcivescovo ha inviato la comunità perché questa Giornata sia “occasione per far sentire alle giovani Chiese sparse per il mondo la nostra preghiera e la generosità che ci caratterizza. Le Pontificie Opere Missioanrie sono per queste giovani Chiese l’unico organismo che elargisce aiuti per la loro attività pastorale“.

 

 

La Diocesi di Siracusa alla Settimana Sociale dei cattolici

Si è aperta a Taranto la 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani,che si chiuderà domenica 24 con la celebrazione della messa nella Concattedrale. Fari puntati sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e occupazione in una città simbolo di questi temi vista la presenza dell’ex Ilva e la difficoltà a far coesistere diritti fondamentali come quelli alla salute e al lavoro.

Il titolo, il pianeta che speriamo, è indicativo delle questioni su cui si svilupperanno le riflessioni: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. L’evento prevede un fitto calendario di appuntamenti con tavole rotonde e dibattiti. In prima linea, nella preparazione della Settimana Sociale 2021, ci sono stati Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore, Leonardo Becchetti, economista e membro del Comitato, e Sergio Gatti, direttore generale Federcasse e vice presidente del Comitato.

Un messaggio Santo Padre Settimana sociale ha aperto i lavori. A Taranto sono presenti oltre 80 vescovi, 670 delegate e delegati – tra cui numerosi giovani – provenienti da 208 diocesi, in rappresentanza delle comunità ecclesiali che nei mesi si sono confrontati a livello locale, a partire da un Documento comune. Significativa la presenza femminile: ben un terzo dei partecipanti, infatti, è costituito da donne, la cui fascia di età più rappresentata è quella fino ai 35 anni. Nel cammino propedeutico i testi di riferimento sono stati le encicliche del Papa, la Laudato Si’ e la Fratelli tutti, e l’Instrumentum Laboris.

Presente anche una delegazione della Diocesi di Siracusa composta da don Claudio Magro, Stefano Elia ed Anna Lisa Martello che ha raccolto in un video alcune buone pratiche presenti in Diocesi.

Don Sergio Siracusano, Anna Lisa Martello, don Claudio Magro, Stefano Elia

E’ intervenuto il presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti.

Sei saranno le sessioni tematiche: “In ascolto della realtà” (giovedì 21); “Il pianeta che speriamo. Visioni di futuro” e “L’approfondimento e l’incontro” (venerdì 22); “Le conversioni e l’alleanza” e “Le proposte e il confronto istituzionale” (sabato 23); “La missione. Prospettive, responsabilità, impegni” (domenica 24). Sei saranno anche le “buone pratiche”, diffuse sul territorio regionale, che i partecipanti alla Settimana Sociale visiteranno nel pomeriggio di venerdì: Ecomuseo del Mar Piccolo (Taranto), Masseria Frutti Rossi/Lome (Massafra); Quartiere Montetullio/Masseria Mangiato (Martina Franca); Centro Educazione Ambientale/Progeva (Laterza); In Masseria (Grottaglie); Torre Guaceto (Brindisi). QUI IL PROGRAMMA COMPLETO

Cinquanta saranno i platani che verranno piantumati nel rione Salinella e in zona Lama-Tramontone quale espressione concreta dell’attenzione della Chiesa per le persone e per il Creato, all’insegna di una sostenibilità che deve essere sia ambientale sia sociale. La seconda opera-segno sarà l’avvio del progetto “Prendi il largo” per la trasformazione degli scarti dell’allevamento di molluschi in materiali per la bioedilizia.

Tutte le sessioni dell’evento potranno essere seguite in streaming sul sito www.settimanesociali.it e sui canali Facebook e Youtube della Conferenza Episcopale italiana. La pagina Facebook delle Settimane Sociali invece offrirà aggiornamenti, interviste, brevi video. Gli hashtag dell’appuntamento sono: #ilpianetachesperiamo; #tuttoèconnesso; #settimanesociali. Tv2000 e InBlu2000 dedicano una programmazione speciale alla Settimana sociale. Su Tv2000 in diretta da Taranto la trasmissione ‘Siamo noi’, giovedì 21 alle 15.15. Gabriella Facondo ospita l’economista Leonardo Becchetti. In studio a Roma ospite don Marco Ricci, parroco Sacro Cuore di Gesù di San Vito al Vesuvio, contrada di Ercolano. E in seconda serata il documentario di Tv2000 ‘Il pianeta che speriamo’, di Dario Quarta, Giorgio Brancia, Vito D’Ettorre e Elena Di Dio. Un viaggio alla scoperta delle esperienze italiane che hanno saputo coniugare ambiente, lavoro e futuro. Servizi e collegamenti in tutte le edizioni del Tg2000 e nel Gr di InBlu2000 con finestre dedicate venerdì 22 e sabato 23 ottobre al termine del Tg2000 delle ore 12. Venerdì 22 ottobre alle 17.30 approfondimenti nel corso della trasmissione ‘Il diario di Papa Francesco’, condotta da Gennaro Ferrara, con mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali. Su Radio InBlu2000 interviste e servizi anche nel corso della trasmissione ‘Chiesa e comunità’, in onda alle ore 12.30 da giovedì 21 a sabato 23 e con un focus conclusivo anche lunedì 25 ottobre. A cura dell’emittente radiofonica della Cei inoltre una serie di approfondimenti per conoscere i protagonisti e il percorso verso Taranto con contenuti già disponibili sul sito inBlu2000.it e nella sezione podcast della pagina web delle Settimane sociali.

(Da Avvenire)

 

 

 

 


Luoghi di culto e green pass

“Tutte le attività di catechesi possano essere riprese seguendo fondamentalmente il buon senso oltre alle note prescrizioni sanitarie”. Lo precisa il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, in una nota inviata a tutti i presbiteri nella quale prendendo spunto dalla Nota del 1 ottobre scorso della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana sulle ultime prescrizioni sanitarie  chiarisce gli ambiti che riguardano gli Enti Ecclesiastici e le attività svolte da questi per le quali è prescritto l’obbligo del green pass.

“Dall’ambito di applicazione soggettivo e oggettivo delle richiamate disposizioni restano esclusi i luoghi di culto e le attività di religione e culto ovvero le attività pastorali (ad es, catechesi). Quindi non è richiesta la verifica del “green pass” per i fedeli che si recano in chiesa per finalità liturgica, ma è necessario farla per sagrestani, volontari o altro personale adibito alla cura e alla manutenzione del luogo” si legge nella nota della CEI.

“Avvalendomi della specifica competenza dell’Osservatorio Giuridico Diocesano – scrive mons. Amenta – schematicamente posso riassumere la materia nei seguenti punti:

  • i parroci non sono tenuti a richiedere alcunché né per l’accesso in chiesa, né per la partecipazione alla catechesi, fatte salve le prescrizioni di igienizzazione e l’uso della mascherina; 
  • in analogia con la disciplina dello Stato Italiano, che richiede la certificazione verde per i “lavoratori”, per ragioni di opportunità i parroci potranno richiedere la detta certificazione ai propri collaboratori che entrano in relazione con i fedeli a vario titolo (catechesi, liturgia, Caritas, servizi vari);
  • si raccomanda vivamente che i ministri straordinari della Comunione siano vaccinati.

A quanti ancora nutrissero delle riserve, si comunica che non possono esservi dubbi sul fatto che tutte le attività di catechesi possano essere riprese seguendo fondamentalmente il buon senso (rectius: diligenza del buon padre di famiglia) oltre alle note prescrizioni sanitarie che dovranno essere applicate e mai trascurate e di cui bisogna far comprendere l’importanza: distanziamento (almeno un metro tra una persona e l’altra), uso delle mascherine “corretto”, igienizzazione delle mani, aerazione e igienizzazione dei locali. Con riferimento, poi, ad eventuali rapporti di lavoro, dovrà essere richiesta la certificazione de qua ai dipendenti.
Infine, per la partecipazione alle specifiche attività di teatro, mostre, sostegno allo studio, feste parrocchiali sarà necessario richiedere il green pass”.

Preghiera per la custodia del creato

I cristiani si uniscono nella preghiera, nella riflessione e nell’impegno comune per rinnovare la propria relazione con Dio e la Creazione. Una preghiera per la custodia del creato è in programma per venerdì 1 ottobre alle ore 18.30 alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. 

L’iniziativa dell’Ufficio per la pastorale della cultura, dell’Ufficio per la pastorale sociale, del lavoro e la salvaguardia del creato e dell’Ufficio Missionario si svolgerà nello spazio all’aperto antistante la cripta del tempio mariano. Un momento di preghiera con una lettura biblica, canti ed invocazioni.

La Giornata nazionale per la Custodia del Creato vede la Chiesa che è in Italia in cammino verso la 49 Settimana Sociale dei cattolici italiani, che avrà per titolo «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso». La strada che conduce a Taranto richiede a tutti un supplemento di coinvolgimento perché sia un percorso di Chiesa che intende camminare insieme e con stile sinodale. La speranza che ci muove alla cura del bene comune si sposa – sottolinea l’Instrumentum Laboris – con un forte senso di urgenza: occorre contrastare, presto ed efficacemente, quel degrado socio-ambientale che si intreccia con i drammatici fenomeni pandemici di questi anni. «Il cambiamento climatico continua ad avanzare con danni che sono sempre più grandi e insostenibili. Non c’è più tempo per indugiare: ciò che è necessario è una vera transizione ecologica che arrivi a modificare alcuni presupposti di fondo del nostro modello di sviluppo» (IL, n. 20).

Di qui l’invito a una transizione che trasformi in profondità la nostra forma di vita, per realizzare a molti livelli quella conversione ecologica cui invita il VI capitolo dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.

L'arcivescovo Francesco Lomanto scrive alla comunità scolastica

“Percorrete questo tragitto con consapevolezza”

Fate in modo di vivere questo tempo con intensità e slancio, non siate come chi va in giro senza una meta, ma percorrete questo tragitto con la consapevolezza di chi sa che ognuno dei vostri giorni è un dono che Dio vi fa, perché possiate edificare il vostro futuro guardando non soltanto alla vostra realizzazione, ma al bene di tutta la Comunità. Dalle vostre fila verranno fuori quelle professionalità che, a vario titolo, sono state indispensabili in questo tempo di pandemia e quelle che sempre giovano al bene comune“. Lo scrive l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto nel suo messaggio al mondo della scuola all’inizio dell’anno scolastico.

E’ la prima volta che da Pastore della Chiesa di Siracusa, mons. Lomanto si rivolge alla comunità scolastica. “Immagino quante attese ed emozioni possano abitare i vostri cuori, nel momento in cui vi accingete a tornare “fra i banchi”. In particolar modo, mi metto nella situazione di chi, fra voi, inizia un nuovo ciclo scolastico, di chi si appresta a vivere la novità di una realtà ancora sconosciuta, con quello stupore che è proprio di voi giovani. Ma quest’anno è un “nuovo inizio”, un po’ per tutti voi. Molti, infatti, in ragione della pandemia, sono stati costretti, lo scorso anno, a svolgere la didattica a distanza. Questa, pur essendo una modalità operativa che ha consentito di contenere, ad un tempo, i rischi del contagio e quelli che sarebbero derivati da una cessazione tout court delle lezioni, ha certamente comportato il venir meno della realtà delle relazioni fra compagni di cammino. La realtà virtuale ha preso il posto di quella quotidianità che è fatta di sguardi, di sorrisi, di incontri che lo schermo di un computer non può, a lungo andare, sostituire.

Nella sua Prima Lettera, San Giovanni, scrive così: “Ho scritto a voi, giovani perché siete forti” (1Gv 2,14b). E anch’io, oggi, faccio eco a questa frase della Sacra Scrittura. Siete forti perché con la vostra costanza e la vostra determinazione siete riusciti, con l’aiuto dei vostri familiari e dei vostri docenti, a superare un anno per nulla facile; avete sviluppato delle potenzialità forse a voi ignote, avete probabilmente compreso la bellezza di quelle cose semplici che ordinariamente sottovalutiamo. Ma quando l’ordinarietà ci è tolta, quando, per una qualsiasi ragione, ci viene sconvolta, è allora che iniziamo ad apprezzare le cose di ogni giorno, quel tesoro che è nascosto nella vita ordinaria. Tornate, dunque, oggi alla didattica in presenza, alla tanto agognata “normalità” che, con le necessarie cautele che dovremo continuare a osservare, vi consentirà di vivere quella concreta esperienza di fraternità che si costruisce fra i banchi di scuola. Sono anni bellissimi quelli che vivete: gli anni della formazione dell’intelletto, dello sviluppo della persona, della costruzione di amicizie che vi porterete per tutta la vita, dell’apertura del cuore, delle scelte generose e ambiziose. Sono gli anni meravigliosi della scuola“.

Mons. Lomanto si è rivolto anche ai docenti, al personale non docente e alle famiglie degli studenti: “Anzitutto un ringraziamento per la bella testimonianza che avete dato, durante le restrizioni causate dalla pandemia, nel ripensare alle modalità del rapporto con i vostri studenti, nel riorganizzare le modalità della proposta educativa, nel “buttare il cuore al di là dell’ostacolo”. Così facendo avete dimostrato che l’educazione non è un qualsiasi “mestiere”, ma è, piuttosto, una missione, la risposta a una vocazione e che i beni in gioco sono talmente grandi da non poter essere trascurati, quale che sia il costo da pagarne. Al riguardo, vorrei raccomandarvi di aver sempre presente che il Signore ha posto nelle vostre mani ciò che è a Lui più caro: i bambini, i ragazzi, i giovani.
La Sacra Scrittura è chiara nel porre questi a modello dei cristiani e a condannare chi non ne abbia rispetto. Voi, insieme alle famiglie, svolgete il primario ruolo dell’educazione, ossia del trarre fuori, da chi è affidato alla vostra cura, il meglio: ciò che è meglio per ciascuno di loro, ciò che è meglio per la Società nel suo complesso.
Su tutti voi – ha concluso l’arcivescovo – invoco la benedizione del Signore, il datore di ogni bene, perché possa consentirvi di vivere con intensità questo anno scolastico, perché vi dia la grazia di sperimentare un’autentica fraternità, perché possiate crescere in sapienza, ponendo oggi le basi per un mondo più fraterno e più orientato al bene“.

 


Esposizione del simulacro di Santa Lucia

Ultima esposizione straordinaria simulacro Santa Lucia nel periodo estivo. Domenica 12, apertura della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia nella chiesa Cattedrale, dalle ore 7.30 sino al termine della messa delle ore 19.00.
Nei mesi estivi il simulacro di Santa Lucia viene esposto per consentire ai fedeli, soprattutto a coloro che ritornano a Siracusa, di rivolgere un saluto ed una preghiera alla patrona. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha deciso tre esposizioni straordinarie a luglio, agosto ed a settembre.

Le messe saranno celebrate alle 8.00, alle 11,30, alle 19.00.
La Deputazione, guidata dal presidente Pucci Piccione, ha disposto delle linee guida ed un piano di evacuazione nel rispetto delle normative covid 19. L’apertura e la chiusura della nicchia avverrà a porte aperte e con l’obbligo della mascherina.
La visita al Simulacro sarà effettuata attraverso un percorso obbligato secondo le disposizioni anticovid. All’ingresso ed all’uscita ci sarà materiale igienizzante e i fedeli dovranno indossare la mascherina all’interno della Cattedrale. Saranno presenti i volontari per verificare l’osservanza delle disposizioni.

L’apertura della nicchia sarà visibile in streaming sulla pagina Facebook della Deputazione.
Le esposizioni straordinarie – ha detto il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, l’avv. Pucci Piccione – sono un momento atteso dai tanti devoti. Le celebrazioni eucaristiche sono state molto partecipate. Ci prepariamo adesso alla festa di dicembre, non sappiamo con quante e quali limitazioni ma con una grande devozione “.

Presentato a Venezia il progetto sulla martire siracusana

Divina Lux, dentro la commedia con gli occhi di Lucia

Presentato alla 78esima Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia il progetto “Divina Lux, dentro la commedia con gli occhi di Lucia”, il film sui luoghi simbolo di Santa Lucia in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

Il progetto vuole esplorare il legame che unisce indissolubilmente Dante Alighieri e Santa Lucia Vergine e Martire di Siracusa attraverso la realizzazione di un film ambientato nei tre luoghi simbolo ad essa consacrati: la Sicilia, la Puglia e il Veneto. Un percorso di trascendenza all’interno delle tre cantiche della Divina Commedia, vista e raccontata con gli occhi di Lucia, in cui la storia della Santa protettrice degli occhi e del peregrinaggio delle sue sacre spoglie per il Mediterraneo si alternerà al suo fondamentale ruolo nel viaggio ultraterreno del Sommo Poeta tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. “Divina Lux” vuole mettere in luce un argomento sinora poco esplorato nell’analisi critica della Divina Commedia, ovvero il forte legame che unisce Dante e Lucia, ponendo le basi di un progetto europeo che metta in connessione tutte le realtà che sono collegate al culto e alla tradizione di Santa Lucia.

La presentazione del progetto, , candidato all’ “Avviso per la concessione di contributi a progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo – 2021″ del ministero della Cultura con il supporto della Regione Veneto, della Regione Sicilia e della Regione Puglia, ha rappresentato il primo tavolo istituzionale d’incontro fra gli enti coinvolti nel progetto, ovvero la Regione Veneto, la Regione Sicilia, la Regione Puglia, il Patriarcato di Venezia, l’Arcidiocesi di Siracusa, il Comune di Siracusa, il Comune di Venezia ed Euforica APS.

Sono intervenuti come relatori Fausta Bressani, Direttore dell’Assessorato ai Beni, Attività Culturali e Sport della Regione Veneto; Antonio Triolo, capo della Segreteria Particolare dell’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Sicilia; Anna Maria Candela, Dirigente del Servizio Promozione e Sviluppo delle Economie Culturali della Regione Puglia; arch. don Gianmatteo Caputo, Direttore dell’Ufficio Promozione dei beni culturali e dell’Ufficio Pastorale del Turismo del Patriarcato di Venezia e Rettore del Santuario di Lucia in Venezia; Giuseppe Piccione, Delegato dell’Arcidiocesi di Siracusa, del Comune di Siracusa e Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia di Siracusa; Giovanni Oliva, Presidente di Euforica APS.

Esercizi di fraternità presbiterale al Santuario

“Chiamati ad essere testimoni di comunione”

Il Signore ha suggerito questo incontro a chi con tanto impegno lo ha pensato, voluto e organizzato. […] Il Signore non si limita a farci progettare cose buone, ma ci accompagna nella loro esecuzione. Questo ci offre la possibilità di iniziare da Lui e di giungere con Lui alla conclusione. Iniziare da Lui alla luce della parola ascoltata”. Con queste parole monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania e Presidente della Conferenza episcopale siciliana, ha aperto gli “Esercizi di fraternità presbiterale”, promossi a Siracusa (01 – 03 settembre 2021) dalla Commissione presbiterale siciliana.

“ASSIDUI NELL’UNIONE FRATERNA”: I SACERDOTI DI SICILIA IN ESERCIZIO DI FRATERNITÀLa preghiera nel Santuario dedicato alla Madonna delle lacrime ha dato il via all’incontro. Ai presbiteri giunti dalle diciotto diocesi di Sicilia mons. Salvatore Gristina, nella preghiera iniziale così ha detto: “Carissimi fratelli, ci riempie di gioia e di consolazione vederci compresi nella preghiera che Gesù rivolge al padre: Gesù ha pregato e intercede per noi. Egli ha chiesto al Padre la nostra unità, quella stessa unità che c’è tra Lui e il Padre: “Come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi…”. Quanto vivremo insieme mira proprio a questo: la fraternità presbiterale. Non una idea campata in aria, ma la più concreta possibile, con tutta la ricchezza di sentimenti e di gesti di cui, spinti dallo Spirito Santo, siamo capaci”.

“ASSIDUI NELL’UNIONE FRATERNA”: I SACERDOTI DI SICILIA IN ESERCIZIO DI FRATERNITÀIl primo intervento previsto nel programma è stato quello di mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso – Boiano che ha guidato la riflessione sul tema “I fondamenti della fraternità”, scegliendo tra le pagine bibliche che ne parlano e i racconti che la descrivono la storia di Giuseppe venduto dai fratelli. Qui, secondo il relatore, è possibile individuare tre passaggi: mons. Bregantini ha detto della “rottura della fraternità per la cattiveria e la gelosia dei fratelli cui si aggiungono sventure personali”, della “ricomposizione della fraternità tramite un cammino educativo, complesso e articolare, ma carico di insegnamenti per noi, oggi” e dello “sfondo“, nel quale “vi è sempre la figura del padre, in questo caso Giacobbe, cui era stato strappato il figlio e a cui, tutti insieme, torneranno“.

Per mons. Bregantini, il primo passaggio, quello della rottura, “ci aiuta a capir le nostre divisioni, quando anche noi gettiamo nella cisterna i nostri fratelli“. Nella “tappa della ricomposizione”, per il presule “protagonista è Giuseppe, giovane maturato nella sofferenza dell’esclusione, poiché venduto, calunniato, dimenticato in carcere. Ma la Sapienza divina – ha detto mons. Bregantini ai presbiteri siciliani – è scesa con lui in carcere e lo ha accompagnato. Ha appreso, ha pregato, ha sofferto ed ha capito che c’è una sola via per ricostruire la fraternità: uscire insieme con i suoi fratelli. In stile sinodale, da lui educati progressivamente. Tutti i si e fanno un vero cammino sinodale: Giuseppe e i suoi fratelli“. Parlando della figura del padre, l’arcivescovo ha detto delle lacrime “all’inizio di dolore per la fraternità spezzata” e “di gioia al termine del cammino della fraternità. Giuseppe è il Goèl, perché ha compreso il dolore e il ruolo del padre Giacobbe“.

A concludere la giornata la celebrazione eucaristica ai piedi del Santuario della Madonna delle lacrime presieduta dal nunzio apostolico mons. Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia.

A concelebrare i vescovi di Sicilia. Durante la celebrazione, trasmessa in diretta dall’arcidiocesi, è stato imposto il pallio all’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, in segno di speciale legame con il Papa.

 

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“ASSIDUI NELL’UNIONE FRATERNA”: I SACERDOTI DI SICILIA IN ESERCIZIO DI FRATERNITÀAncora con la preghiera comunitaria e la celebrazione eucaristica è stato avvio alla seconda giornata di “Esercizi di fraternità presbiterale”. A presiedere, nella cripta del Santuarii, mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e delegato CESi per il clero. “Celebriamo l’Eucaristia in questo Santuario dove la Vergine Madre ha posto il segno della sua presenza. Lei ci accoglie con la sua tenerezza materna – ha detto – e, come fece con gli Apostoli, dopo la Pentecoste condivide il nostro cammino di presbiteri della Chiesa. I giorni che stiamo vivendo sono una feconda opportunità per crescere tutti nella comunione fraterna ed essere assidui artefici di unità nelle comunità presbiterali alle quali apparteniamo“. E ancora: “Abbiamo bisogno della luce dello Spirito per conoscere Dio e chi conosce Dio, ama e chi ama diviene tessitore di fraternità“. Fraternità che è strada “per vivere in modo degno la vocazione che abbiamo ricevuto“.

“ASSIDUI NELL’UNIONE FRATERNA”: I SACERDOTI DI SICILIA IN ESERCIZIO DI FRATERNITÀLa riflessione della giornata centrale di lavori è stata affidata a padre Giovanni Salonia, ofm, fondatore dell’Istituto Gestalt. Il tema proposto è stato “Mi prendo cura di te”, un “prendersi cura fraterno tra presbiteri” che, ha detto ai presbiteri di Sicilia, è “una novitas rispetto al prendersi cura ‘paterno’ cui siamo stati formati e che abitualmente viviamo“. E ha spiegato: “Da anni – lo sappiamo – si registra, a tutti i livelli, un interesse per la fraternità presbiterale, risvegliato dal Concilio Vaticano II. […] La novitas consiste qui nel descrivere in modo puntuale le differenze qualitative (non quantitative) tra l’essere amici e l’essere/sentirsi  fratelli. A cominciare dal fatto che – come si sa – essere amici è una scelta;  mentre fratelli lo si è: ed il compito è per l’appunto sentirsi fratelli.  La terza ispirazione di queste giornate è il Santuario della Madonna delle Lacrime: ricollocarsi nel grembo di Maria che soffre, dell’Addolorata rigenera ogni fraternità e, in particolare, quella presbiterale“.  Nel corso del suo intervento, padre Salonia ha proposto “tre riletture:  La fraternità presbiterale   Il prendersi cura dell’altro da fratello  La Madonna delle lacrime, Madre della fraternità“.

Nel corso dei lavori, sono state proposte due esperienze di fraternità presbiterale che hanno permesso ai partecipanti di incarnare quanto è stato proposto nelle due relazioni. La prima esperienza di vita fraterna è stata presentata dai Piccoli fratelli di Jesus Caritas di Charles de Foucauld. I Piccoli fratelli cercano di regolare le attività apostoliche in modo da non compromettere la vita fraterna. Il loro servizio è reso come fraternità anche se ciascuno di loro può avere responsabilità particolari. Sono intervenuti: padre Gabriele Faraghini, attualmente rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, e padre Paolo Maria Barducci, priore dell’abbazia di Sassovivo, a Foligno.

La seconda esperienza di vita fraterna è stata presentata da don Matteo Cavani e don Andrea Garuti, presbiteri della diocesi di Modena – Nonantola. Hanno raccontato la loro esperienza: sono dodici presbiteri che vivono insieme, nella stessa casa, pur avendo incarichi e compiti diversi.

“Le età della fraternità” è stato il tema della terza ed ultima giornata di Esercizi di fraternità spirituale. Lo hanno sviluppato da mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, e da Ina Siviglia, docente di Teologia sistematica presso la Pontificia Facoltà teologica di Sicilia.

“ASSIDUI NELL’UNIONE FRATERNA”: I SACERDOTI DI SICILIA IN ESERCIZIO DI FRATERNITÀLa celebrazione eucaristica dell’ultima sessione di lavori è stata presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, il quale ha esortato i presbiteri al “servizio di amore per i fratelli, che abbia quella caratteristica che il salmo ci ha suggerito facendoci cantare ‘Servite il Signore con gioia’“, a quell’unità che “noi non creiamo, ma che siamo chiamati a compiere, mettere in pratica“, ad una “nuova alleanza” che “non è un ammodernamento di pratiche, di usanze, ma uno spirito nuovo: lo Spirito del Signore. Essendo nuovo lo spirito, il vino, deve essere nuovo anche l’otre, l’uomo“.

A concludere la tre giorni di Esercizi di fraternità presbiterale proposti dalla Cps è stato mons. Guglielmo Giombanco. Il vescovo di Patti, delegato CESi per il clero, ha ripercorso le diverse tappe dell’evento: tracciando un sorta di “cammino di fraternità” segnato dagli interventi dei diversi relatori, dalle testimonianze e da quando emerso nel corso di una sessione che era stata dedicata ad attività laboratorali, ha posto l’attenzione su comunità e comunione: “La comunità – ha detto – è il soggetto visibile di una realtà ecclesiale, ma non è detto che quando ci sia comunità ci sia anche comunione. La comunione è, infatti, ciò che abita la comunità e che la rende tale, che la rende credibile, che mantiene viva la tensione testimoniante della comunità. Perciò, come comunità presbiterale, siamo chiamati ad essere testimoni di comunione“.

 

DOCUMENTI

 

(Da www.chiesedisicilia.org)

Diretta su You tube, Facebook e sulle emittenti televisive

Lacrimazione Maria, il nunzio apostolico impone il Pallio

Si concludono domani le celebrazioni del 68mo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa (29 agosto-1 settembre). Il Nunzio Apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig, a nome di Papa Francesco, presiederà alle ore 19.00 la solenne celebrazione e imporrà all’arcivescovo mons. Francesco Lomanto il sacro Pallio, segno di particolare comunione col Sommo Pontefice. “Le Lacrime della Madonna sono prova del suo materno sostegno – ha detto mons. Francesco Lomanto -. Sentiamoci sostenuti dalla presenza materna di Maria. Le Lacrime della Madonna sono la preghiera che Ella rivolge a Dio a vantaggio di tutti i suoi figli. La Vergine Maria intercede per tutti noi presso Dio e piange partecipando alla sofferenza e alla speranza delle nostre lacrime. Papa Francesco più volte ha parlato del Pianto della Madonna sottolineando che le Lacrime della Madre generano speranza e vita nuova per i figli (cf. 4.1.2017). Accogliamo il monito materno della Madonna, sapendo che – nonostante le difficoltà, le paure e le incertezze della vita – non siamo abbandonati. Le Lacrime di Maria Santissima sono la prova tangibile che Dio si prende cura di noi”.

I festeggiamenti hanno preso il via domenica 22 quando è stato ripetuto il rito della Benedizione del Cotone. Poi da giorno 29 le messe del 68 Anniversario sono state celebrate sul sagrato della Cripta: da mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa; ieri da mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo Emerito di Siracusa; e stasera alle ore 19.00 presiederà mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento.

Le lacrime di Maria manifestano la tenerezza materna, il sostegno nella prova e nella tribolazione, il sollievo nella fragilità; servono a scuoterci, a esortarci, a ridonarci speranza – ha detto mons. Lomanto -. Sono lì nel reliquiario per dirci e trasmetterci lʼamore di Dio attraverso Maria. Sono lì per intercedere per noi e impetrare le grazie di cui abbiamo bisogno. A voi, che camminate nella carità, auguro di mettere in pratica la parola di Dio, di insistere sulla vocazione alla santità come elemento fondamentale, originale e costitutivo dellʼidentità cristiana, della vita della Chiesa e della missione pastorale, per ricomporre il tessuto cristiano della società nella consapevolezza che la visione cristiana rivoluziona il modo di pensare, lʼuomo, la sua vita, le sue relazioni. Siate promotori di speranza, di gioia e di vita nel vostro cammino e nel vostro servizio. Pregate per la Chiesa e per il mondo, pregate per la nostra Chiesa siracusana e pregate per me. Grazie di cuore“.

L’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Siracusa ha predisposto per domani, mercoledì 1 settembre, una diretta dal Santuario della Madonna delle Lacrime. La diretta, che andrà in onda sulla pagina You Tube dell’Arcidiocesi e sulle pagine facebook dell’Arcidiocesi di Siracusa e della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, inizierà intorno alle 18.40. Alle 19.00 avrà inizio la celebrazione eucaristica. In studio Alessandro Ricupero e don Andrea Zappulla.
L’Ufficio comunicazioni sociali ringrazia tutte le emittenti televisive e quotidiani on line che trasmetteranno l’evento. Ed in particolare Video Regione (canale 16), Medical Excellence (canale 86), Teleuno Tris (canale 172), Video 66 (canale 286).