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FESTA DI EMMAUS A SAN SALVATORE

La Fondazione Centro Biblico Emmaus Mons. Vincenzo Migliorisi organizza per sabato 6 e domenica 7 aprile la Festa di Emmaus dal titolo ‘Alle radici della nostra fede – Il Risorto è la nostra speranza’.
Il programma prevede sabato, alle ore 18.00, nel salone della parrocchia di San Salvatore a Siracusa,  l’intervento di don Rosario Gisana su ” Noi speravamo che fosse Lui a liberare Israele ” (Lc 24-21) la speranza dei discepoli. Subito dopo Gianni Failla parlerà invece di ‘E oggi – si può parlare ancora di speranza?’. Interverranno al violino Cristina Fanara e alla voce Gaetano Monterosso.
Domenica, alle ore 19.00 nella parrocchia di San Salvatore, celebrazione eucaristica, e dopo concerto – ‘ e innalzeremo a Lui un canto di lode ” con Mirella Furnari, soprano;  Davide Manigrasso, pianista; e le voci di Veronica Vasques e Gaetano Monterosso.


DON ANDRONICO PARROCO A SAN MARTINO

Il vice rettore del Seminario, don Alfredo Andronico, è stato nominato dall’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, parroco della chiesa di San Martino, nel centro storico di Ortigia. Don Andronico prende il posto di Mons. Sebastiano Amenta, che lascia la guida della parrocchia dopo poco più di tre anni

AUGURI DELL’ARCIVESCOVO PAPPALARDO

Sabato prossimo, 30 marzo, alle ore 10.00, in Arcivescovado (piazza Duomo 5 a Siracusa), si terrà il tradizionale scambio di auguri alla vigilia della Santa Pasqua. L’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, ha il piacere di incontrare i giornalisti e gli operatori della comunicazione per una riflessione sul significato della Pasqua di Resurrezione.

RITI DELLA SETTIMANA SANTA

Sono iniziati giovedì i riti della Settimana Santa. In Cattedrale, l’arcivescovo ha presieduto la solenne messa del Crisma. Ha concelebrato l’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Costanzo. Nel corso della sua omelia mons. Pappalardo ha ringraziato ‘i Confratelli Presbiteri, diocesani e religiosi: siete voi a portare con me, condividendo fatiche e speranze, l’onore e la responsabilità della cura pastorale di questa porzione del gregge di Cristo, che è la santa Chiesa di Siracusa. Rilevo con viva soddisfazione, nel corso della Visita Pastorale, il vostro zelo nel servizio delle comunità parrocchiali a voi affidate e registro con gioia anche le tante testimonianze di stima e di affetto che i fedeli non mancano di esternare nei vostri confronti. Il nostro saluto ed augurio volentieri lo estendiamo ai Giovani del nostro Seminario ed in particolare ai due Diaconi Andrea Gallitto e Lorenzo Russo che il prossimo 31 maggio saranno ordinati Presbiteri, portando nuova linfa di giovinezza al Presbiterio diocesano.
Anche noi, come il Cristo, siamo consacrati e mandati per annunciare l’avvento del Regno di Dio. Destinatari dell’annuncio di Gesù sono i poveri, i prigionieri, i ciechi, gli oppressi. E’ ovvio che non si tratta qui solamente della povertà materiale o della cecità e dell’oppressione fisica; nella vita degli uomini, infatti, si riscontrano forme di povertà morale e spirituale ben più gravi di quella materiale; si riscontrano condizioni di miseria dovute certo alla carenza di risorse economiche, ma anche condizioni di miseria morale determinate dalle svariate forme di peccato con cui l’uomo si aliena da Dio e deturpa la sua stessa immagine e dignità. Per tutti Gesù, il Cristo, è venuto a proclamare l’anno di grazia del Signore. La Chiesa, sulla scorta del suo Maestro, a tutti deve annunciare la misericordia di Dio e deve testimoniare la novità del Vangelo.
Come la Chiesa è chiamata oggi ad annunciare il Regno di Dio?  Il nostro Santo Padre il Papa Francesco ha iniziato il suo ministero pronunziando parole e ponendo gesti che certamente si iscrivono nella linea della povertà proclamata da Gesù e testimoniata in maniera eminente dal Poverello di Assisi. Per la verità, anche noi all’inizio di questo anno, con un ideale ritorno alle istanze emerse al Concilio Vaticano II, avevamo scelto il tema di una ‘Chiesa povera e dei poveri’ come oggetto di riflessione sia del Consiglio Presbiterale diocesano sia degli incontri del Clero in sede dei vicariati foranei. ‘Una Chiesa povera e per i poveri’ non sia solamente uno slogan, diventi piuttosto un progetto a cui ispirare tutta la nostra attività pastorale. E’ necessario per questo assumere come criterio di comportamento, sia individuale che comunitario, la categoria del ‘servizio’ illuminato dal mistero della Croce.
Una Chiesa che si lasci illuminare dal volto di Cristo Crocifisso e che, a sua volta, diventi riflesso luminoso del suo amore per gli uomini; una Chiesa che, sull’esempio del Maestro, sa sempre più liberarsi dai simboli del potere e dai vincoli dell’avere, per rivestire l’abito del servizio; una Chiesa povera che sappia condividere le povertà di tanta gente; una Chiesa meno autoreferenziale, più libera, più serva, e perciò più capace di testimonianza evangelica.
Non credo che per realizzare questa immagine di Chiesa occorrano particolari progetti pastorali. E’ necessario invece riprendere il ricco magistero del Concilio Vaticano II ed impegnarci a tradurlo nella nostra prassi pastorale, ma è soprattutto necessario che singolarmente e comunitariamente ci lasciamo illuminare e giudicare dalla Croce di Cristo e, poi, camminare insieme esortandoci e sostenendoci con la preghiera, con l’amicizia, con la correzione fraterna e con il reciproco buon esempio. La Visita Pastorale, che con la grazia di Dio sto portando avanti vuole porsi come servizio di conversione, di comunione, di rinnovamento ecclesiale nello spirito del Vangelo”.

Giovedì alle ore 19.00 in Cattedrale, Messa in coena domini, concelebrazione con l’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Costanzo. Venerdì 29, alle ore 18.00 Celebrazione in Cattedrale. Alle ore 19.00, l’Arcivescovo parteciperà alla Processione del Cristo morto e dell’Addolorata per le vie di Ortigia. Sabato 30, alle ore 10.00 incontro con i giornalisti per una riflessione sulla Pasqua, alle ore 22.00 Veglia in Cattedrale. Domenica 31, alle ore 11.30 celebrazione in Cattedrale.

JESUS CHRIST SUPERSTAR IN CATTEDRALE

Uno spunto originale di riflessione sulla Settimana Santa. Sabato 23 marzo, alle ore 20.30, nella Chiesa Cattedrale a Siracusa, l’anniversario della prima proiezione nelle sale del film ‘Jesus Christ Superstar’ sarà l’occasione per una meditazione alla vigilia della Settimana Santa. La riflessione, dal titolo ‘Jesus Christ Superstar tra musica e teologia’, sarà curata dalla professoressa Mariangela Maresca e da don Luca Saraceno.
Saranno proposti nove ‘quadri’, nove spunti di riflessione, dove partendo dalle scelte cinematografiche ci si soffermerà su musiche e contenuti. Sarà proprio la prof. Maresca ad analizzare il film, un successo tradotto in tutte le lingue del mondo, che fu realizzato dopo il disco ed il musical. Don Luca Saraceno evidenzierà i contenuti storici, la figura di Giuda sarà contestualizzata e approfondita nel rapporto con Gesù. Un Giuda deluso e tormentato. Un film che in un modo o nell’altro ha segnato le coscienze, in una dimensione che può apparire spesso anche irriverente.

LE RELIQUIE DI SANTA LUCIA A CARLENTINI

Pellegrinaggio della Deputazione della Cappella di Santa Lucia di Siracusa nella Chiesa Madre di Carlentini, in occasione del ricordo della
proclamazione di S. Lucia, a Patrona di Carlentini.
La delegazione siracusana, tra cui il Presidente avv. Pucci Piccione e il Maestro di Cappella, Benedetto Ghiurmino, è stata accolta dai Devoti e dalla deputazione di Carlentini. L’avv. Piccione ha portato alla venerazione dei fedeli di Carlentini, il Reliquiario di S. Lucia e l’Urna con le sue Scarpette. La messa, alla quale ha preso parte anche il sindaco Giuseppe Basso, è stata celebrata dall’Arciprete don Salvatore Siena.
La martire siracusana è stata proclamata patrona di Carlentini il 15 marzo del1621. Santa Lucia, per raggiungere a Catania e pregare sulla tomba di Sant’Agata, si fermò a Colle Meta dove è stata fondata Carlentini. I devoti, che durante i festeggiamenti della Patrona la quarta domenica di agosto spingono la vara per le vie della città, hanno ringraziato la Deputazione siracusana onorati per aver accolto per la prima volta le scarpette della martire.

“PASSIO MARIAE” NELLA CRIPTA DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE LACRIME

Una meditazione mariana alla vigilia della Settimana Santa con le parole, i suoni e le suggestioni della tradizione popolare. Così Carlo Muratori ha presentato ‘Chianci Maria’ che ha avuto luogo nella cripta della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.
Ad eseguire gli antichi canti della Settimana Santa in Sicilia è stato lo stesso Muratori che, accompagnato al violino da Christian Bianca, ha presentato una serie di brani ripescati nella tradizione e per lo più sconosciuti al pubblico. Musica che si è alternata con la lettura di alcuni testi da parte di Veronica Vasquez: un testo tratto dall’interrogatorio a Maria di Testori che ha introdotto la serata. Poi brani con riferimento alla passione di Cristo nei quali è emersa fortemente la figura della donna e del dolore. “Nel giorno della memoria delle vittime della mafia – ha detto Veronica Vasquez -, abbiamo voluto ricordare Rosaria Schifani, come simbolo di donna che piange uno dei tanti morti innocenti della storia, raccontando ancora un fenomeno che ha una forte connotazione territoriale”.
L’introduzione alla serata è stata del rettore del Santuario, don Luca Saraceno. “Vogliamo comunicare la verità, la bontà e la bellezza che tra pochi giorni sisveleranno luminosamente nella Persona del Crocefisso Risorto. Vero perché buono, buono perché bello, bello perché vero. Dentro questa triade che è essenza del mistero divino, ritroviamo stasera una terra, la nostra terra di Sicilia e un linguaggio, le lacrime, che da sempre accompagnano le nostre storie e che per l’evento accaduto 60 anni fa a pochi passi dalle nostre case, confermano che trattasi di parole umane e divine insieme, parole di luce e lutto, per dirlo con le parole del grande Gesualdo Bufalino.
Come sottofondo costante e pur sempre nascosto come è stata l’intera sua vita vissuta all’ombra del Figlio, la verità, la bontà e le bellezza di Maria, a Bedda Matri addulurata. Bellezza, maternità e dolore che ben sono plasticamente sintetizzati nella storia della nostra Madonnina.
Piange Maria ai piedi della croce non versando una sola lacrima. In via degli Orti Maria piange le lacrime che avrebbe dovuto versare quel giorno ai piedi della croce. Quattro giorni in tutto, uno in più rispetto ai giorni d’attesa della resurrezione, perché c’è un giorno intero, e lo ricorda a questa terra martoriata di Sicilia, che va dedicato al compimento della gioia. Piangendo.
Le lacrime: linguaggio arcano, divino, umano, ambivalente e trasparente come la complessità, come il Mistero. Semplicemente vero.
Attraverso la lacrima di Mara arriviamo a scorgere l’anima di Dio. A Siracusa Maria piange l’eco del pianto di Gesù sui volti degli ultimi del mondo. Le lacrime esistono al di là della luce, al di là della pesantezza, e persino al di là del silenzio. Da questa espressività silenziosa 60 anni or sono è nato un dialogo ininterrotto. Parola sensibile, parola necessaria e impossibile, la lacrima ha questo di paradossale: più è discreta, più significa, e più sfiora, piùci tocca nel profondo. Stranamente silenziosa, chiaramente visibile, risolutamente sospesa. Prima di essere consegnata definitivamente al Dio di ogni consolazione che dovrà ultimamente asciugarla, svelarcene il mistero e spiegarci il suo perché”.
 

PASQUA IN FABBRICA 2013

E’ arrivata a metà percorso l’iniziativa ‘Pasqua dei lavoratori 2013’, promossa dall’Ufficio Diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato. Prevede la celebrazione dei precetti pasquali presieduti dall’Arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo, nelle diverse aziende della zona industriale siracusana.
‘Il centro dell’anno liturgico è la Pasqua – ha detto il direttore Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro don Angelo Saraceno -. In essa trova compimento la promessa di riconciliazione tra Dio e il mondo.
Anche quest’anno siamo chiamati a celebrare la Pasqua dove quotidianamente siamo impegnati a lavorare. La liturgia è la fonte e il culmine della vita della Chiesa ed anche della vita interiore di ogni singolo credente. In essa si fa memoria del mistero che salva l’umanità, memoria della morte e risurrezione di Gesù che è per noi promessa di nuova Vita: da qui nasce per il cristiano ogni speranza vera, la speranza di un futuro che può venirci soltanto da Dio’. L’iniziativa quest’anno si inserisce nell’ambito del sessantesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa. Ed infatti le visite sono caratterizzate dalla presenza del Reliquiario della Madonna delle Lacrime portato dal rettore del Santuario, don Luca Saraceno.
I precetti sono già stati celebrati alla Coemi di Priolo, alla ditta Aprile, alla Sasol di Augusta, al magazzino Apal a Lentini, alla Esso di Augusta. In quest’ultima occasione, l’arcivescovo ha avuto modo di visitare la raffineria insieme ai sacerdoti del vicariato di Augusta. ‘C’è stata una bellissima partecipazione – ha detto don Angelo Saraceno -. I sacerdoti presenti, una ventina circa, hanno prima confessato tanti lavoratori che hanno colto l’occasione di riconciliazione, e poi dopo la processione con il Reliquiario e la visita alla raffineria, c’è stato un confronto con i dipendenti sui temi del mondo del lavoro. Nella sala mensa abbiamo assistito alla proiezione del video della Lacrimazione, commentato da don Luca Saraceno, e poi abbiamo pranzato tutti insieme. Certo il confronto ci ha portato ad alcune riflessioni: come la fede illumina le scelte di vita nel campo del lavoro. Si è parlato dei problemi della zona industriale, di ecocompatibilità e sviluppo sostenibile’.
 

RELIQUIE DI SANTA LUCIA

Un incontro speciale questa mattina per gli alunni del III Istituto Comprensivo Santa Lucia di via dei Mergulensi, in Ortigia.
Il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Pucci Piccione, insieme al maestro di Cappella Benedetto Ghiurmino e a Dario Bottaro, hanno portato le Reliquie di Santa Lucia insieme alle scarpette della martire siracusana. L’incontro si inserisce nell’ambito del progetto “Santa Lucia incontra il mondo della scuola’.
Calda accoglienza all’Istituto Comprensivo diretto dalla prof.ssa Paola Di Vita, in particolare da parte dei bambini della scuola materna. I piccoli studenti hanno avuto modo di conoscere la storia di Santa Lucia e le tradizioni che accompagnano il culto della Patrona nella nostra città. ‘E’ stata una bella esperienza parlare di Santa Lucia – ha detto il presidente Pucci Piccione -. Mi hanno ascoltato con la massima attenzione mentre raccontavo la storia di Santa Lucia, il martirio, i miracoli a partire proprio dalla festa di maggio. Mi ha colpito la presenza di tanti ragazzi di origine non italiana’. Tante le domande soprattutto sulla vita della giovane martire: ‘Ho cercato di fare conoscere la martire siracusana, una giovanissima donna. Ma ho parlato anche della statua, ho mostrato una delle cinque chiavi che apre la nicchia della
Cappella in Cattedrale. I bambini si sono divertiti ad indossare il tipico berretto verde dei portatori. Curiosità hanno suscitato le scarpette, che anche alcune maestre non conoscevano. Tante domande dai bambini, soprattutto quando si sono avvicinati ed ho permesso loro di toccare le reliquie, accarezzarle.
E’ il terzo incontro delle reliquie con le scuole siracusane in coincidenza, peraltro,con la giornata della donna ad ulteriore dimostrazione della testimonianza di Lucia anche a tutela della piena dignità della donna”.

RELIQUIE DI SANTA LUCIA

Venerdì 8 marzo, alle ore 9.00, nell’ambito del progetto “Santa Lucia  incontra il mondo della scuola”, le Reliquie di Santa Lucia, insieme alle  scarpette, saranno al III Istituto Comprensivo Santa Lucia di via dei  Mergulensi, in Ortigia, diretto dalla prof.ssa Paola Di Vita. Nel corso dell’incontro gli alunni avranno modo di conoscere la storia di Santa  Lucia e le tradizioni che accompagnano il culto della Patrona nella nostra città. “E’ il terzo incontro delle reliquie con le scuole siracusane in coincidenza,  peraltro, con la giornata della donna ad ulteriore dimostrazione della  testimonianza di Lucia anche a tutela della piena dignità della donna” ha detto  il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Pucci  Piccione.

Le Reliquie
Siracusa è in possesso di alcune insigni Reliquie di Santa Lucia che nel corso dei secoli sono state donate. Le reliquie più significative per i Siracusani sono quelle dell’omero sinistro e i due frammenti di cannella del  braccio sinistro, che il popolo comunemente chiama ‘dito di S. Lucia’. L’omero  della Santa, è stato donato dal Cardinale di Venezia Marco Cè all’allora  Arcivescovo di Siracusa Mons. Lauricella il 13 dicembre del 1988. Esso si  custodisce in una preziosa teca argentea di forma rettangolare. Il Reliquiario  ad ostensorio, per i frammenti di cannella è stato eseguito invece nel 1931,  per volontà dell’Arcivescovo Giacomo Carabelli. Nella teca dalla forma ovale  sono collocati i frammenti ossei. Di grande importanza sono anche le Reliquie  custodite presso il Centro Espositivo Luciano della Cattedrale di Siracusa, la Tunica, il Velo e le Scarpette della Santa che anticamente si custodivano in  una cassetta d’argento eseguita nel 1651.
Oggi le Sacre vesti sono esposte in singole teche appositamente realizzate  affinché si mantengano nel tempo. La tunica, inserita in una grande custodia di vetro, è di color porpora ed ha forma di campana, stretta alle spalle ed ai  polsi; la seta purissima della veste appare arabescata con foglie e fiori dello stesso colore. Il velo della Santa, custodito in un’altra tace di vetro, presenta forma quadrangolare, in seta finissima e listato ai bordi da strisce color  zafferano. Le scarpette invece rimangono custodite in quella che una volta era la cassetta che conteneva tutte insieme le Reliquie di S. Lucia, la medesima proveniente dal Monastero della Concezione di Siracusa; i piccoli calzari  hanno suole di pelle sottilissima con stringhe di cuoio e foderate con raso  rosso.