Archivi della categoria: Parrocchie News

Si presenta il restauro dell’affresco del Cristo Pantocratore a Lentini

Avrà luogo sabato 12, alle ore 10.00, nella Chiesa Madre Santa Maria la Cava e Sant’Alfio, in piazza Duomo, a Lentini, la presentazione del restauro dell’affresco del Cristo Pantocratore nella Chiesa Rupestre del Crocifisso a Lentini (SR), realizzato grazie al contributo del FAI e di Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto “I Luoghi del Cuore”. Interverranno don Maurizio Pizzo, parroco della Chiesa Madre Santa Maria la Cava e Sant’Alfio di Lentini; Rosaria Fazio, presidente Aps Neapolis, in rappresentanza del Comitato Leontinoi nel Cuore; Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa; i sindaci di Lentini e Carlentini, Rosario Lo Faro, Giuseppe Stefio; Antonio Scavone, assessore alla Famiglia, Politiche Sociali e del Lavoro Regione Siciliana; Sergio Cilea, capo delegazione FAI di Siracusa.
La presentazione dell’intervento di restauro dell’affresco del “Cristo Pantocratore” sarà a cura di Raffaella D’Amico e Barbara Di Natale.

Dalle ore 15.00 alle ore 17.00 apertura al pubblico della Chiesa rupestre.

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Veglia di preghiera a Melilli

Una veglia di preghiera per la pace in Ucraina avrà luogo stasera, martedì 8 marzo, alle ore 19,00 in Chiesa Madre. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla comunità ecclesiale di Melilli come momento di preghiera affinché possa termine il conflitto bellico in corso in Ucraina.
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Fra Vittorio è tornato alla casa del Padre

Fra Vittorio Midolo, 39 anni di Augusta, della Provincia cappuccina di Siracusa, è ritornato alla Casa del Padre. L’amore per la fraternità, la dedizione alla Gioventù Francescana hanno caratterizzato il suo servizio sempre con il sorriso. Martedì 22 alle ore 18.45 nella Chiesa di Cristo Re di Augusta, la Fraternità e la Comunità si raccoglieranno per pregare per il  fratello Vittorio.
Il rito funebre avrà luogo mercoledì 23 alle ore 10.30 nella Chiesa di Cristo Re.

 

 

Padre Vittorio, 39 anni, è ritornato alla casa del Padre – Lo ricordiamo con le sue stesse parole di gioia e di fede

 

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La giornata del malato a Lentini

Venerdì 11 febbraio, Festa della Beata Vergine Maria di Lourdes a Lentini.
Nella XXX Giornata del Malato, curata ogni anno dalla sottosezione di Lentini dell’Unitalsi, i volontari e i ragazzi del servizio civile accompagneranno i disabili dell’associazione nel nostro Santuario per rivolgere la propria preghiera ai Santi Martiri.
Il programma prevede alle ore 17.30 il raduno dei fedeli alla parrocchia Santa Tecla a Carlentini. Alle ore 18.00 accoglienza del simulacro della Madonna. Alle ore 18.15 il rosario meditato e alle ore 19.00 la celebrazione eucaristica, l’adorazione ed i vespri.
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Nostra Signora di Lourdes ad Augusta

Si terrà venerdì 11 la Festa di Nostra Signora di Lourdes nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Augusta.  Nella XXX Giornata mondiale del malato, don Helenio Schettini, amministratore parrocchiale, concluderà le celebrazioni che hanno preso il via giovedì 3, memoria di San Biagio, protettore della gola. Ogni sera alle 18.30 è stata celebrata la messa alla quale è seguito il canto dell’Ave Maria di Lourdes. Domenica 6 è stata celebrata la Giornata per la vita.
Venerdì la giornata si aprirà alle ore 12.00 con il festoso scampanio; alle 17.30 adorazione eucaristica e alle 18.30 la santa messa. Alle ore 19.30 il santo rosario meditato e il canto dell’Ave Maria di Lourdes chiuderanno il novenario e la festa in onore di Nostra Signora di Lourdes.

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Il 10 di ogni mese … al Santuario

Giovedì 10 febbraio al Santuario diocesano dei Santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino a Lentini, santa messa celebrata da don Antonino Cascio. Si tratta dell’appuntamento “Il 10 di ogni mese …” che si ripete puntuale nel Santuario lentinese che nella giornata resta aperto dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19.30.
Il programma prevede alle ore 17.00 la recita del santo rosario e le Litanie dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino. Poi la celebrazione eucaristica che sarà conclusa con la benedizione con la reliquia.

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La reliquia di Sant’Agata a Lentini

La Reliquia di Sant’Agata esposta nel Santuario diocesano dei Santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.
“Per tua intercessione, o Agata buona, possiamo raggiungere quel fine per cui il buon Dio ci creò e ci redense: la beata comunione nel Suo Regno”.
Dalle ore 9,30 alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle 19,00, venerdì e sabato, i devoti potranno recarsi in preghiera. Alle ore 19.00 la messa in chiesa Madre sarà celebrata da don Maurizio Pizzo. La reliquia è stata concessa dall’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina.
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Festa della conversione di San Paolo

Si celebra la festa della Conversione di San Paolo apostolo a Solarino. “Vivremo insieme la gioia di sentirci comunità che desidera imitare l’Apostolo delle genti”.

Lunedì 24, vigilia della festa, alle ore 16.00 è prevista l’apertura della cappella del santo patrono e la traslazione del simulacro all’altare maggiore. Alle ore 19.00 celebrazione eucaristica presieduta dal don Daniele Lipari, parroco della parrocchia Madonna delle Lacrime di Solarino. Martedì 25, alle ore 8.00, alborata con sparo di 21 colpi di cannone. Alle ore 12.00 scampanio festoso e spari di colpi di cannone. Alle ore 19,00 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Domenica 30 alle ore 19.00 celebrazione eucaristica ed al termine traslazione del simulacro di San Paolo dall’altare maggiore alla cappella e chiusura della porta.

 

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Chiusura del Giubileo per l’ottavo centenario della morte

La venerazione a San Domenico è segno di unità e di pacifica convivenza

La venerazione a San Domenico è segno di unità e di pacifica convivenza della comunità, ma è anche memoria delle radici culturali, storiche e religiose che la comunità condivide“. Mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi, presiede la celebrazione a chiusura dell’anno giubilare in onore di San Domenico nell’VIII centenario della morte. Augusta da sempre venera San Domenico come patrono. Ma cosa significa venerare un santo come patrono della comunità ecclesiale e civile?

Il santo patrono è testimone della presenza e della vicinanza di Cristo nella vita quotidiana. La sua venerazione è segno di unità e di pacifica convivenza della comunità, ma è anche memoria delle radici culturali, storiche e religiose che la comunità condivide. Il santo patrono viene eletto come modello di riferimento per la vita morale del singolo e della comunità intera. I credenti esprimono nella sua venerazione l’impegno ad imitarlo nell’esercizio delle virtù cristiane. I non credenti possono guardare al Patrono come ad un esempio di coerenza con i valori in cui ha creduto e per i quali ha dato la vita, oltre che a rappresentare un modello di solidarietà verso i più deboli, quella solidarietà che è a fondamento della convivenza civile” spiega mons. Amenta, che ha ricordato come tutto questo ha senso solo se è posto in riferimento a Cristo.

Il carisma di S. Domenico, diventato quello della famiglia domenicana e che deve diventare impegno per quanti lo venerano come patrono, può essere sintetizzato in un’espressione: la carità della verità. Oggi la parola carità è intesa nel senso di elemosina, mentre la verità è sempre più assimilata all’opinione del singolo. La carità della verità è il modo domenicano di amare Dio e il prossimo che si traduce in una vita consacrata alla Verità: amata, studiata, contemplata, vissuta, annunciata e difesa. La Verità di cui noi parliamo non è un’opinione, ma è Qualcuno, è una persona, è Cristo che ha detto di sé: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,5). Chiunque si dice devoto di San Domenico, anzi, prima ancora, chiunque si dice cristiano, non può nutrire dubbi su questo. Al mondo che continua a chiedere, come fece Pilato con Cristo, cos’è la verità ? noi possiamo solo rispondere che la verità è Cristo, è il Verbo di Dio che si è fatto carne, che è venuto a rivelarci il Padre e che ci ha inviato lo Spirito di verità, quello Spirito che ci guida alla Verità tutta intera. Per il battezzato nessuna verità allora può esistere al di fuori di Cristo. Potranno esserci delle verità, che, come la menzogna, sono figlie del demonio il cui unico scopo è falsificare e dividere.
Dal principio della carità nella verità derivano i criteri per l’agire morale. Siccome stiamo guardando a San Domenico come al Patrono di questa comunità anche civile, oltre che ecclesiale, possiamo chiederci: come declinare questo principio nella città? Direi che la risposta è semplice: assumendo i criteri della giustizia e del bene comune. Costruire il bene comune è, infatti, esigenza di giustizia e di carità. Chi ama secondo carità è anzitutto giusto verso tutti. La carità, infatti, esige il riconoscimento e il rispetto dei diritti degli individui e dei popoli.
E la carità, anche se è inscindibile dalla giustizia, la supera e la completa nella logica del dono e del perdono. La “città dell’uomo”, che è la meta della ricerca e della costruzione del bene comune, non è costruita solo sui rapporti fondati sul rispetto dei diritti e dei doveri, ma ancor prima su relazioni di gratuità e di comunione.

Impegnarsi per il bene comune significa quindi prendersi cura di ognuno e di tutti, ma in maniera privilegiata dei più deboli. Significa custodire l’uomo e il creato nel quale Dio stesso ha posto l’uomo come custode. Quando il nostro agire è ispirato e sostenuto dalla carità, contribuisce all’unità e alla pace della città dell’uomo, rendendola, in qualche misura, un’anticipazione di quella città di Dio di cui parla S. Agostino che è l’orizzonte verso il quale tutta la famiglia umana cammina. Il Santo Patrono non può essere solo il pretesto della festa cittadina, né può essere patrimonio di pochi.

Fate di questo il vostro principale impegno corale per poter essere sempre di più ciò che San Domenico voleva e desiderava dai suoi frati. Lo riassumo con alcune parole prese dalle Antiche Costituzioni dell’Ordine Domenicano: essere persone che si comportano ovunque onestamente e religiosamente, persone che desiderano ardentemente la propria e altrui salvezza, uomini evangelici, che, seguendo le orme del Salvatore, parlano con Dio o di Dio nel loro intimo e con il prossimo (Const. Ant., II, c. 31)”.

 

In allegato l’omelia

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Il Natale dell’Istituto “Rizza”

La messa, il presepe tridimensionale e un aiuto per la mensa.  La comunità scolastica dell’Istituto superiore “Alessandro Rizza” ha vissuto in maniera intensa il Natale quest’anno. Prima la messa in occasione delle festività natalizie presso la parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon presieduta dal parroco e professore dell’Istituto don Massimo Di Natale, che ha esortato a vivere la speranza che con il Natale raggiunge tutti. Non rassegnazione ma impegno a costruire bene il proprio domani con studio e serietà così da raggiungere competenze da investire nella professionalità. Presenti il dirigente prof. Pasquale Aloscari con lo staff di dirigenza e un nutrito gruppo di docenti, mentre gli studenti hanno seguito l’evento in modalità digitale sul canale YouTube al fine di garantire i protocolli di sicurezza vigenti.
Successivamente la comunità scolastica ha offerto numerosi i prodotti alimentari per il sostentamento della mensa giornaliera del Pantheon a favore delle persone indigenti e meno fortunate. La mensa del Pantheon offre un servizio giornaliero all’intera città dando un pasto caldo ad almeno 50-60 assistiti. La scuola si inserisce in tal senso, come concreto contributo alle tematiche interdisciplinari dell’educazione civica, volte a contribuire per la riduzione del divario socio-culturale ed economico presente in città e ridurre le disuguaglianze, obiettivo 10 dell’Agenda 2030. Infine l’allestimento del presepe tridimensionale stilizzato ad opera degli studenti e dei docenti dell’indirizzo Grafica e comunicazione della scuola  nel giardino parrocchiale.

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