un modo per far conoscere anche ai più piccoli i santi martiri.
“Disegno SantAlfio, coloro la festa”
un modo per far conoscere anche ai più piccoli i santi martiri.
L’atto di affidamento della parrocchia e del quartiere a San Giuseppe Operaio ha concluso la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa, in occasione della solennità di San Giuseppe, patrono della chiesa universale.
Nella parrocchia di San Giuseppe Operaio a Priolo Gargallo per una settimana si sono succedute le celebrazioni ed i momenti di preghiera. “Facciamoci aiutare dall’esempio del patriarca San Giuseppe, uomo giusto, umile, immagine discreta e silenziosa di obbedienza a Dio – ha detto il parroco don Marco Politini -. Facciamoci guidare dalla figura di San Giuseppe a vivere questo tempo così difficile nella certezza che anche noi possiamo contribuire alla storia della salvezza e sperimentare la presenza di Dio nella nostra vita“.
Nel corso della settimana si sono succeduti nella predicazione don Salvatore Tanasi, vicario della parrocchia Sant’Antonio di Padova a Siracusa; don Shanta Pereira, vicario della parrocchia San Martino vescovo a Siracusa, e don Salvatore Nicosia, parroco di San Giovanni Bosco a Floridia.
E’ scomparsa all’età di 99 anni Elisabetta Toscano Piccione. Le esequie avranno luogo stamane, alle ore 12.00, in Cattedrale.
Lisetta Piccione è stata protagonista e testimone del miracoloso pianto del quadretto della Madonna delle Lacrime. Donò il Suo fazzoletto intriso delle prodigiose lacrime al Santuario, tutt’ora racchiuso nel reliquiario della Madonna. Moglie dell’avvocato Corrado Piccione, è stata per decenni punto di riferimento per tantissime persone, in particolare donne o ragazze madri, per le quali è stata incarnazione di Carità ed Accoglienza. Tramite varie organizzazioni, in ultimo con il Cirs di cui è stata storica presidentessa della sezione provinciale, ha realizzato molteplici azioni di reinserimento sociale, educativo e riabilitativo, grazie alla sua intelligenza e nobiltà d’animo. Senza clamori e senza riconoscimenti. Diverse le collaborazioni anche con la Caritas Diocesana.
L’arcivescovo Francesco Lomanto, che ha celebrato le esequie, ha detto: “La nostra sorella Elisabetta è in Dio: Contempla il Volto di Dio, sorretta dalla tenerezza della Vergine Santissima che qui in terra ha conosciuto nel suo Pianto – nelle sue Lacrime – e che ora vede nel gaudio del suo sorriso. Lei lascia una traccia profonda di bellezza nella vita della Diocesi, nel cuore di tante mamme e di tante famiglie, nel sentimento della pietà del popolo. Noi la consegniamo al Padre delle Misericordie. E lei, che conosce l’Amore di Dio, implori per noi la Pace, la Grazia e la Misericordia, sostegno del nostro cammino per amare anche noi la vita così come l’ha amata lei”.
Lisetta, il 31 agosto 1953 – incaricata dalla Curia Arcivescovile di Siracusa per la sua affidabilità – si recò con l’inseparabile amica Giovanna Contarella nella casa Iannuso, dove poté vedere la Madonna lacrimare. Nella testimonianza giurata dell’1 ottobre 1953 racconta: “Ebbi il Quadro nelle mani e notai che era completamente asciutto. Insieme con altri ci portammo nella camera da letto della Giusto e posammo il Quadro sul letto; continuai a esaminarlo bene e avendo visto che non lacrimava, delusa lo ricoprii con un pannolino, e dietro le insistenze della Giusto, assieme agli altri astanti e la stessa Giusto uscii dalla camera da letto e ci trattenemmo tutti nella stanza attigua. Non potendo uscire perché la porta era bloccata dalla folla. Dopo circa 10 minuti pensai che fosse il caso di andar via, ma desiderando rivedere ancora una volta il Quadro per essere ancora più certa che non presentasse alcuna anormalità, pregai la Giusto di farmelo rivedere. E così insieme con lei rientrai nella camera da letto. Con le mie mani tolsi il pannolino con cui io stessa avevo ricoperto il Quadro, che stava in posizione orizzontale sul letto e fui sorpresa di vedere il viso della Madonna inondato di lacrime, che evidentemente erano sgorgate da qualche minuto, perché si erano raccolte abbondantemente nelle pieghe del manto e, principalmente, nel cavo del braccio nella piega del gomito. Le asciugai in parte col mio fazzolettino (…)”.
Dopo aver assistito al prodigioso evento, Lisetta amava definirsi una “donna senza fede”, in quanto aveva visto con i suoi occhi le Lacrime della Madonnina, della quale divenne appassionata testimone.
Servizio di Fabio Bolzetta del 1 settembre 2014 andato in onda su TV2000
In occasione dell’anniversario della costituzione canonica della parrocchia San Giuseppe Operaio, a Priolo, l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica, alla presenza delle autorità civili, militari. A concelebrare i parroci don Marco Politini, padre Vinci e padre Gulinello. A rappresentare la comunità priolese il sindaco, Pippo Gianni, il presidente del consiglio, Alessandro Biamonte, il vice sindaco, Maria Grazia Pulvirenti.
Si tratta della prima visita ufficiale a Priolo del nuovo Arcivescovo Metropolita. Per l’occasione, il sindaco Gianni ha voluto dare il benvenuto in città al nuovo pastore della chiesa siracusana. “La vita di San Giuseppe – ha detto mons. Lomanto – è pura azione della vita di Dio, pura trasparenza. Giuseppe è l’uomo giusto, colui che percepisce il pensiero di Dio, è sotto il suo sguardo. Anche noi siamo chiamati a vivere sotto la presenza di Dio, sotto il suo sguardo. Dobbiamo impegnarci ad essere pienamente umani, per essere vicini a Dio. Cristo vive tra di noi”.
Alla celebrazione erano presenti anche il dirigente del commissariato di Polizia di Stato, Sergio Leo, il comandante della stazione dei carabinieri di Priolo, Antonino Barbagallo, il comandante della polizia municipale, Giovanni Mignosa, rappresentanti della Protezione civile, della Misericordia.
“Oggi – ha affermato il primo cittadino – ci è stata regalata una gioia immensa, ancora più preziosa in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo”.
La Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, in comunione con il Papa che ha indetto un Anno Speciale, proporrà momenti di preghiera e di riflessione per ottenere i benefici dell’Anno Giubilare di San Giuseppe. Per questo speciale giubileo, la Penitenzieria Apostolica ha concesso un ampio ventaglio di opportunità che permette a tutti di conseguire l’Indulgenza Plenaria applicabile per i vivi e per i defunti, nell’arco dell’Anno di San Giuseppe.
In particolare, nel Santuario Madonna delle Lacrime, tutti i mercoledì, tutti i giorni 19 e 29 di ogni mese (28 per il mese di febbraio) del 2021, il 1 maggio del 2021, al termine delle Sante Messe del sabato sera e della domenica del 2021, seguirà la recita delle Litanie e della preghiera a San Giuseppe.
Particolare rilievo sarò dato ai giorni 19 di ogni mese, alla novena e alla festa del 19 marzo 2021, con la meditazione del “Padre Nostro”, delle invocazioni delle Litanie e delle virtù di San Giuseppe.
Ogni primo sabato e prima domenica del mese, la raccolta dei viveri per le famiglie bisognose sarà offerta in onore del Patriarca Giuseppe, Santo della Provvidenza. Ciò permetterà, secondo le indicazioni della Penitenzieria Apostolica, di ottenere l’indulgenza Plenaria, riservata anche per chi adempie le opere di misericordia corporale.
In tal modo, chiunque avrà aiutato concretamente i poveri e attuato le solite condizioni (confessione, santa Comunione, recita del Credo e preghiera per il Papa) potrà accedere ai benefici dell’Indulgenza Plenaria in tutti i giorni di questo Speciale Anno di San Giuseppe.
Anche le famiglie – recitando il Santo Rosario nelle proprie abitazioni, invocando San Giuseppe con la recita delle litanie a lui dedicate e la preghiera di Papa Leone XIII, così da far diventare le proprie case cenacoli di preghiera – potranno alle solite condizione ottenere l’Indulgenza Plenaria.
Nei giorni 9 e 10 gennaio 2021 in Santuario sarà distribuito un vademecum contenente le preghiere e le indicazioni guida per questo Speciale Anno dedicato a San Giuseppe.
In allegato il vademecum