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Mons. Corrado Lorefice è il nuovo arcivescovo di Palermo

Papa Francesco ha nominato il nuovo arcivescovo di Palermo, successore del Cardinale Paolo Romeo. Il neo Arcivescovo è don Corrado Lorefice. Ad annunciarlo, contemporaneamente, sono stati il cardinale Romeo a Palermo e il vescovo mons. Antonio Staglianò a Noto.
Don Corrado, nato a Ispica il 12 ottobre 1962, è parroco nella Chiesa Madre di S. Pietro e nella Parrocchia di S. Paolo al Carmine nel Vicariato di Modica, Vicario Episcopale per la Pastorale, nonchè docente di Teologia morale presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania.
“Ho potuto in questi anni beneficiare della collaborazione di don Corrado – ha dichiarato nel suo messaggio augurale il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò – verificando più da vicino, anzitutto il suo amore per Gesù e per la Chiesa, poi, la sua passione e dedizione all’evangelizzazione, infine la sua schietta amicizia, fraterna e filiale, nel portare avanti senza stancarsi, le fatiche pastorali della nostra Diocesi”.
 

Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia

E’ pronta la registrazione dell’inno della Gmg in italiano ed è pubblicata sul sito del Servizio nazionale.
La versione corale è stata preparata dal Coro della Pastorale Giovanile di Milano “Shekinah”; insieme alla versione cantata, hanno preparato anche lo spartito musicale che è pure disponibile sul sito ufficiale. La traduzione italiana dell’inno, dopo un passaggio più letterale, è stata elaborata in una versione più libera e poetica da Valerio Ciprì che per il Gen Rosso ha scritto moltissimi testi di canzoni ormai molto diffuse e popolari.
La Regione Ecclesiastica Siciliana partirà per la GMG
 il 26 luglio 2016 sia da Catania che da Palermo e sono stati formulati due pacchetti.
 

Misericordia non è buonismo, né sentimentalismo. In gioco è la credibilità dei cristiani. 
Ma la misericordia – mette in guardia il Pontefice – non si riceve soltanto, si mette anche in pratica. Anzi: “Saremo veramente beati e felici soltanto se entreremo nella logica divina del dono, dell’amore gratuito, se scopriremo che Dio ci ha amati infinitamente per renderci capaci di amare come Lui, senza misura”. Come diventare, allora, strumenti di misericordia verso il prossimo, ricordando che “la misericordia non è ‘buonismo’, né mero sentimentalismo”, perché in essa è in gioco “la nostra credibilità di cristiani nel mondo di oggi? 
“Cracovia ci aspetta con le braccia ed il cuore aperti!” Dice ancora il Papa ai giovani, invitandoli a fissare gli occhi di Dio “colmi di amore infinito ed a lasciarsi raggiungere dal suo sguardo misericordioso”, “capace di cambiare la vita”, “guarire le ferite dell’anima”, “saziare la sete d’amore, di pace, di gioia e di felicità vera”. “Venite a Lui e non abbiate paura! – è l’accorato appello del Papa ai ragazzi – Lasciatevi toccare dalla sua misericordia senza limiti per diventare apostoli della misericordia in un mondo ferito da egoismo, odio e tanta disperazione”. Portate “la fiamma dell’amore misericordioso di Cristo” nella vita quotidiana e “sino ai confini della terra”, conclude il messaggio, ed il Papa vi accompagnerà con la sua preghiera.  (cfr. messaggio del Papa Francesco per la GMG 2016)

Convocazione straordinaria del cardinale Paolo Romeo

Il Card. Paolo Romeo ha convocato tutto il Popolo Santo di Dio per stamane alle ore 12.00, presso il Salone Filangeri del Palazzo Arcivescovile.
Allo stesso orario il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, ha convocato nella Basilica Cattedrale di Noto, un’assemblea straordinaria di tutti i presbiteri, i diaconi, i consacrati, i religiosi, le comunità parrocchiali
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Benedette le reliquie di Padre Pio

Padre Pio e la Madonnina delle lacrime di Siracusa. Un legame profondo che ha radici lontane. Sembra che il santo, a chi glielo chiedesse, rispondesse: “Andate a Siracusa, se la mamma piange ha qualcosa di importante da dirci”.

Ieri, proprio nel Santuario della Madonna delle Lacrime, si sono celebrati due momenti per ricordare questo legame: circa 4 mila fedeli provenienti da tutta la Sicilia hanno affollato il tempio mariano. Sono i Gruppi di preghiera Padre Pio che come ogni anno si danno appuntamento a Siracusa per un momento di preghiera. A presiedere la celebrazione eucaristica  è stato mons. Michele Castoro, arcivescovo di San Giovanni Rotondo, che di mattina ha benedetto nella cripta del Santuario la teca con le reliquie di Padre Pio. Nella teca sono custoditi una reliquia donata dal ministro provinciale dei Frati Minori dei Cappuccini della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio il 15 maggio 2013. Si tratta di un pezzetto di panno con il quale San Pio astergeva la piaga del costato. Ed ancora una delle immaginette della Madonna delle Lacrime, donata dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo il 19 ottobre 2014, sulla quale padre Pio ha scritto: «Maria non ritiri mai da te il suo sguardo materno», datata 10 luglio 1961. Ed infine un fazzoletto, appartenuto alla signora Iannuso, donato al Santuario dal suo figlio primogenito, Mariano, nel 2014, sul quale sono visibili le tracce delle stigmate del santo di Pietrelcina. 
“Completiamo la cappella dedicata a padre Pio – ha detto don Luca Saraceno, rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime –. Abbiamo iniziato quest’opera quattro anni fa proprio per testimoniare il profondo legame tra la Madonnina ed il Santo di Pietrelcina. Dal museo della casa del sollievo della sofferenza abbiamo avuto la scansione di alcune immaginette della nostra Madonnina delle Lacrime con la dedica del Santo e la sua firma autografa. Si tratta di immaginette con pensieri spirituali sulla Madonna che padre Pio consegnava ai suoi figli spirituali e autografava di suo pugno. E mons. Castoro lo scorso anno ci ha donato una di queste immaginette. Abbiamo sempre avuto notizie certe della devozione del Santo stigmatizzato per la Madonna in particolare per la nostra Madonnina”.

Mons. Castoro ha sottolineato come in questo anno della misericordia, le lacrime della madonnina di Siracusa sono lacrime di misericordia. Ed ha ricordato che i gruppi di preghiera padre Pio saranno a febbraio a Roma per incontrare Papa Francesco.

Migranti in Italia? Nessuna invasione

Favorire in ogni singola persona la riconquista dell’autonomia personale e l’emancipazione dal bisogno stesso di accoglienza, a partire dai soggetti più vulnerabili, tra cui i minori stranieri non accompagnati; adottare standard unici in ogni contesto di accoglienza; creare una regia territoriale; favorire e accompagnare l’inserimento sociale ed economico di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria; prevedere politiche e programmi specifici per facilitare l’inserimento socio-economico-abitativo; rafforzare le azioni di accompagnamento ai percorsi di inclusione sociale. 
Sono alcune delle raccomandazioni che Cristina Molfetta, referente dell’area progetti e rifugiati dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, ha consegnato agli oltre duecento partecipanti al termine della presentazione del Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia. Il documento, presentato alcune settimane fa all’Expo di Milano, è stato al centro dell’incontro organizzato dall’Ufficio Pastorale Migrantes dell’Arcidiocesi di Siracusa al Centro Sprar gestito dalle Suore del Cenacolo Domenicano a Solarino. Dopo il saluto del vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, alla presenza del vice prefetto Giuseppe Sindona e dei sindaci di Solarino e Pozzallo, Sebastiano Scorpo e Luigi Ammatuna. 
Cristina Molfetta ha fornito un quadro chiaro, evidenziando i numeri del fenomeno raccolti da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e Sprar, in collaborazione con Unhcr. Se è vero, ad esempio, che i rifugiati in gran parte provengono dai paesi in via di sviluppo, è anche vero che altri paesi in via di sviluppo accolgono l’86% del totale dei rifugiati. Meno del 10% arriva in Europa, e di questi meno del 3% arriva in Italia, ovvero meno del 3 per mille del totale. Fino al 31 agosto 2015, sono giunti in Italia circa 115.500 migranti, perlopiù eritrei, nigeriani, somali, sudanesi, siriani. Il Rapporto evidenzia, ad esempio, come soltanto un minore non accompagnato su cinque è in una struttura dello Sprar, mentre la maggioranza è accolta in strutture di prima accoglienza inadeguate. Lo Sprar è l’unico modello di accoglienza. L’emanazione del prossimo bando dello Sprar prevede la disponibilità di ulteriori 10 mila posti che si aggiungono agli attuali 20 mila, con l’obiettivo di allargare la rete dei Comuni che ne fanno parte. Non possiamo che lavorare per una prospettiva che veda un progetto Sprar sul territorio di ciascuno degli 8 mila Comuni italiani. Solo così si potrà davvero superare la gestione emergenziale del fenomeno. Allo stesso tempo è importante incidere sulla riduzione dei tempi di attesa per la presentazione della domanda di protezione internazionale e sulle relative decisioni. Inoltre è necessario affiancare strategie e programmi comuni per evitare le conflittualità sui territori e per accompagnare e favorire l’inserimento sociale ed economico per coloro che hanno avuto il riconoscimento dello status di richiedenti asilo e rifugiati. Società civile, comunità locali, istituzioni e l’intera comunità internazionale devono fare sistema, non solo nell’accoglienza, ma per rimettere in cima alle priorità la difesa e la protezione dei diritti e della vita. 
“Nel 2014 sono arrivate 170 mila persone – ha spiegato Cristina Molfetta –, ma solo 66 mila sono rimaste. E di ben 60 mila non sono state prese le impronte digitali. Le domande di asilo in Italia: solo 45 mila. Diciamo che una persona su tre resta in accoglienza. Sono numeri gestibili, non mi sembra ci troviamo di fronte ad una invasione”. Discorso a parte per i minori: “Nel 2014 sono arrivati 13 mila minori non accompagnati. Di ben 3700 non si sa che fine abbiano fatto. E’ indegno”.

Quella europea è soprattutto una crisi di rifugiati. La grande maggioranza di coloro che arrivano in Europa provengono da zone di conflitto come la Siria, l’Iraq o l’Afghanistan e sono in fuga per salvarsi la vita. Solo attraverso una risposta unitaria e comune di tutta l’Europa si può affrontare questa situazione. E necessario aumentare le opportunità per i rifugiati di poter accedere a vie legali verso l’Europa, che includono il reinsediamento, le ammissioni per motivi umanitari, il ricongiungimento familiare e il rilascio di visti per motivi di studio.

 

Le reliquie di Padre Pio in Santuario

Domenica 18 ottobre, alle ore 9.30 nella cripta della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, Mons. Michele Castoro, arcivescovo di San Giovanni Rotondo, benedirà la teca con le reliquie di Padre Pio. Sarà presente il rettore del Santuario, don Luca Saraceno. 
Si completa il progetto del memoriale di Padre Pio nella Cripta del Santuario della Madonna delle Lacrime. Nella teca sono custoditi una reliquia di Padre Pio donata al Santuario della Madonna delle Lacrime dal Ministro Provinciale dei Frati Minori dei Cappuccini della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio il 15 maggio 2013; si tratta di un pezzetto di panno con il quale San Pio astergeva la piaga del costato.
Ed ancora una delle immaginette della Madonna delle Lacrime, donata dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo il 19 ottobre 2014, sulla quale padre Pio ha scritto: «Maria non ritiri mai da te il suo sguardo materno», datata 10 luglio 1961. Padre Pio usava consegnare ad alcuni figli spirituali simili immaginette, invitandoli a recarsi a Siracusa per pregare la Madonnina. Ed infine un fazzoletto, appartenuto alla signora Iannuso, donato al Santuario dal suo figlio primogenito, Mariano, nel 2014, sul quale sono visibili le tracce delle stigmate del santo di Pietrelcina.

 

 

La storia del fazzoletto
Un devoto della Madonna delle Lacrime, un frate di Palermo e figlio spirituale di p. Pio, trovandosi a Siracusa per far visita alla Madonnina, passò a salutare la signora Antonina Giusto in Iannuso, sua amica nonché proprietaria del quadretto miracoloso, e le comunicò che di lì a qualche giorno sarebbe andato a San Giovanni Rotondo per incontrare p. Pio. 
La signora Iannuso, animata da grande fede, chiese all’uomo di portare con sé, prima di lasciare la città, un fazzoletto, che gli avrebbe consegnato, per farlo benedire da p. Pio. Il frate, però, partì da Siracusa dimenticandosi del fazzoletto. Qualche tempo dopo, il frate si ripresentò dalla signora Iannuso, le regalò un fazzoletto e le raccontò che, quando si era recato a San Giovanni Rotondo, ebbe l’incontro con p. Pio e, alla fine del loro colloquio, mentre stava congedandosi dal santo frate, p. Pio gli domandò: «Figlio, ma quella santa donna non ti aveva detto di portarmi una cosa?». Allora l’uomo si ricordò della promessa fatta alla signora Iannuso ed, esterrefatto per la domanda di p. Pio, confessò di aver dimenticato di prendere il fazzoletto. P. Pio allora prese un suo fazzoletto, lo strinse tra le proprie mani stigmatizzate e, porgendoglielo, gli disse: «Porta questo fazzoletto a quella santa donna». La signora Iannuso ha custodito gelosamente questo fazzoletto di p. Pio con le tracce del sangue delle stigmate e solo poche persone hanno avuto modo di vederlo. Dopo la morte della cara signora Iannuso, il fazzoletto è stato consegnato al primogenito, Mariano, il quale ha pensato di farne dono al Santuario perché fosse collocato nella cappella del Crocifisso, in Cripta, dove è allestito il memoriale in onore di p. Pio, affinché molte persone avessero la possibilità di vedere questa reliquia e di conoscerne la storia.

Rapporto sulla Protezione Internazionale

Il II Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia, presentato alcune settimane fa all’Expo di Milano, sarà al centro dell’incontro organizzato dall’Ufficio Pastorale Migrantes dell’Arcidiocesi di Siracusa che si terrà venerdì 16 ottobre alle ore 18.30, presso il Centro SPRAR gestito dalle Suore del Cenacolo Domenicano, via Padre Paolo Barbagallo 1, a Solarino.
“Il Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia è stato realizzato da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes, Sprar in collaborazione con Unhcr, e partendo dall’analisi del ruolo dello Stato, degli Enti locali e del Terzo settore rispetto all’asilo e all’accoglienza dei titolari di protezione internazionale, intende fare il quadro su come, nel corso degli anni, si sta sviluppando l’accoglienza integrata nel nostro Paese – ha spiegato don Luigi Corciulo, Direttore Ufficio Pastorale Migrantes dell’Arcidiocesi di Siracusa -. Su come il fenomeno delle migrazioni riguardi un numero sempre più ampio di soggetti vulnerabili, come minori stranieri, apolidi e vittime di tratta le cui condizioni spesso si intrecciano con quelle dei rifugiati”. Interverrà,  Cristina Molfetta, Referente dell’area progetti e rifugiati dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, che porterà i saluti di Mons. Giancarlo Perego, Direttore Nazionale Migrantes CEI. Introdurrà i lavori l’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo. Seguirà un momento di incontro con gli ospiti dello SPRAR.
 

San Giuseppe Innografo, nuovi locali

La Chiesa di San Giuseppe Innografo ad Augusta è ancora in costruzione. Ma sono stati inaugurati i nuovi locali per gli incontri di catechesi dei gruppi parrocchiali e per la messa feriale. Il sabato e la domenica invece per il momento la celebrazione eucaristica sarà sempre nella chiesa prefabbricata. A benedire i locali è stato l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo.
L’opera, fortemente voluta dall’Arcidiocesi, si sta realizzando grazie ai fondi dell’8 per mille. Tanti fedeli, oltre alla Marina militare ed al Comune, stanno contribuendo ad arredare i locali.
 
 

Al via Eureka 2.0 per le imprese

Un sostegno concreto a quattro, cinque nuove imprese con un finanziamento a fondo perduto di 15 mila euro ciascuna. L’obiettivo è creare un gruppo di realtà che possano restare sul mercato, con particolare riferimento ai soggetti svantaggiati o nella produzione di servizi a loro destinati, e creare una cultura sulla nuova imprenditoria. Nasce l’Incubatore d’impresa “Eureka 2.0″ promosso dalla Fondazione di Comunità Val di Noto con il sostegno di Fondazione con il Sud e di Caritas Italiana.

L’incubatore si trova nella sede della Fondazione, nata grazie all’Arcidiocesi di Siracusa e la Diocesi di Noto, in Ortigia, e servirà a fornire servizi di supporto alle nuove società. Il finanziamento servirà per l’acquisto di beni strumentali e per le spese diavviamento dell’impresa ma anche corsi formativi gratuiti su alcune materie come diritto commerciale, contabilità e l’accesso a servizi gratuiti di consulenza. Il progetto è stato presentato da Giovanni Grasso, vice presidente della Fondazione. Saranno scelte le quattro migliori idee che avranno accesso all’incubatore secondo alcuni criteri come fattibilità tecnica e potenzialità dimercato, originalità ed innovatività della proposta, presenza tra i proponenti di soggetti svantaggiati, potenzialità di mercato, sostenibilità economica. 

Partner dell’iniziativa sono il comune di Siracusa, la Cna di Siracusa, Banca Etica, l’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Siracusa, l’Ordine degli Avvocati di Siracusa, il Progetto Policoro, Impact hub di Siracusa, Confindustria Siracusa e Confcooperative Siracusa. L’avviso di selezione delle imprese, visionabile sul sito della Fondazione di Comunità www.fondazionevaldinoto.it, scadrà il 16 novembre 2015.

Laudato si: giornate per la custodia del creato

L’Arcidiocesi di Siracusa celebra nel mese di ottobre, il mese del Creato. Cinque appuntamenti tra Siracusa e Augusta. “Come ormai tradizione consolidata nell’Arcidiocesi di Siracusa la “Giornata della Custodia del creato” per motivi pastorali è da tempo stata trasferita nelle vicinanze della festa di San Francesco nei primi di ottobre. Quest’anno – ha spiegato don Angelo Saraceno, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e lavoro – ricorre la 10° Giornata che ha per tema: “Un umano rinnovato, per abitare la terra”. Siamo grati al nostro Papa per il rinnovato impegno  ed attenzione al Sociale che sta infondendo a tutta la Chiesa e non ultimo con il dono della sua Enciclica “Laudato sì” anche a tutti gli uomini. Ci sentiamo fortemente interpellati dal Vangelo, dal nostro Papa Francesco e dalle nostre coscienze circa la situazione del nostro territorio fortemente compromesso nel campo dell’inquinamento (cf Laudato sì 20) e sentiamo il bisogno come Chiesa di essere più protagonisti nella sua custodia”.

Venerdì 2 ottobre, al Centro Caritas in via Frixa ad Augusta alle ore 18.30, Don Nisi Candido, Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa, si soffermerà su “Il Vangelo della creazione”. L’incontro, moderato dal prof. Marco Fatuzzo, sarà preceduto da un momento dinamico introduttivo dal titolo “Del Signore è la terra” dell’Équipe Nuovi Stili di Vita. Sabato 3 ottobre in tutte le comunità “Veglia di preghiera”. Presso la Chiesa S. Chiara a Priolo Gargallo, Veglia di preghiera Diocesana alle ore 20.00, dal titolo “Rinnovare l’umano per custodire il creato”.  Guiderà don Maurizio Aliotta, Direttore Ufficio Pastorale della Cultura e le Comunicazioni Sociali. Domenica 4 ottobre in tutte le Messe recita della preghiera del Papa “Laudato sì”. Venerdì 9 ottobre a Palazzolo ore 18.30 presso Palazzo Comunale, “Laudato sì”: “Ambiente e salute” con Santo Fortunato del Servizio di Bioetica Studio Teologico S. Paolo – Catania. Modera il prof. Emanuele Messina.

Lunedì 26 ottobre nel Santuario della Madonnina delle lacrime a Siracusa, alle ore 18.00, presentazione dell’Enciclica “Laudato sì” da parte di Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e neo Presidente della Pastorale sociale e del lavoro della CEI. L’incontro, dal titolo “Enciclica Laudato si’: quali impegni per la comunità”, sarà moderato da don Angelo Saraceno. L’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo porterà il saluto iniziale. 
L’iniziativa è proposta dall’Ufficio Pastorale sociale e lavoro, Ufficio per la cultura e le comunicazioni sociali, dall’Istituto San Metodio, dall’Ufficio per l’Ecumenismo, Azione Cattolica, Gruppo Nuovi Stili, Fondazione Emmaus , Focolarini, Progetto Policoro.