Author:

La Via Crucis del lavoratore

Si celebra venerdì 7 marzo, con inizio alle ore 19.00, la Via Crucis del lavoratore.
Il raduno è davanti la chiesa di San Giovanni Ev. e San Marziano. Sarà presente l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto.
L’iniziativa dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato e del Progetto Policoro è dedicata a sindacati, associazioni datoriali e imprenditori. Prevista la partecipazione di diverse organizzazioni e associazioni ma senza alcuna insegna, ma con l’unico segno la Croce, che a turno ciascuno, alternandosi, potrà portare per un tratto di strada.
Un appuntamento che vuole richiamare quelle situazioni inerenti al mondo del lavoro, come le “morti bianche” – ha spiegato don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato –. Non a caso la Via Crucis passerà da via Piave, luogo della tragica morte del giovane Raffaele Sicari. E poi la disoccupazione, inoccupazione, chi è costretto ad emigrare, la piaga dei lavoratori in nero, il caporalato, la discriminazione nella retribuzione. E’ ulteriormente significativo il tempo in cui viviamo: siamo nell’anno del giubileo della speranza, è questo tempo vuole guardare oltre l’orizzonte, al futuro e alla speranza per un cambiamento”.

condividi su

Sarà guidato dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto

Rosario per Papa Francesco in Santuario

Venerdì 28 febbraio alle ore 18.00 l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime la concelebrazione eucaristica. Alle ore 19.00, al termine della messa, guiderà la recita del santo rosario per invocare il dono della salute per il Santo Padre Francesco al cospetto dell’Effige
miracolosa della Madonna dalle Lacrime.

La Comunità diocesana si unisce in preghiera in comunione con l’Arcivescovo per papa Francesco.
L’arcivescovo invita tutte le parrocchie, le comunità religiose, le associazioni e i fedeli tutti, fatta salva la scelta di partecipare in Santuario, a riunirsi nei singoli centri dell’Arcidiocesi per vivere insieme questo momento di preghiera e di intercessione. 

Oggi giovedì 27, alle ore 19.00 si terrà una veglia di preghiera mariana presso la Casa del Pianto di via degli Orti n.11, a Siracusa. Si pregherà per il dono della pace e per la salute del Santo Padre Francesco, invocando dalla Madonna delle Lacrime salute, consolazione e speranza.

 

In allegato lo schema di adorazione eucaristica e del rosario predisposto per l’occasione dalla Conferenza Episcopale Italiana

condividi su

Festeggiamenti a Cassibile

Festeggiamenti in onore di San Giuseppe a Cassibile. “Risvegliamoci” è il verbo scelto dal parroco, don Salvatore Arnone.
Mercoledì 19 marzo, solennità di San Giuseppe, alle ore 11.00 la messa sarà presieduta da mons. Giuseppe Benintende. Alle ore 17.00 messa solenne presieduta da don Santo Fortunato, parroco della chiesa Madre di Dio a Siracusa. Alle ore 18.15 processione per le vie di Cassibile.

Il verbo, carico di futuro e di speranza. Il verbo di e per questo tempo. Ci siamo e vogliamo esserci – ha scritto don Arnone –. Vogliamo scegliere e non essere scelti. Siamo protagonisti della nostra vita. E non permettiamo a nessuno di scrivere per noi il copione. Liberiamo fantasia e immaginazione. Non facciamoci rubare i nostri sogni. Giuseppe di Cassibile aiutaci a risvegliarci!“.

Domenica 23 marzo, alle ore 10.00 messa presieduta da don Gianluca Gibilisco della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Alle ore 11.15 processione per le vie del Paese. Alle ore 13.30 pranzo comunitario di San Giuseppe in via dei Tigli. Alle ore 16.00 ripresa della processione per le vie di Cassibile. Alle ore 18.00 messa presieduta da mons. Salvatore Garro, rettore del Seminario arcivescovile di Siracusa.

condividi su

Costituzional…mente nostra!

«La Chiesa, perseguendo il suo proprio fine di salvezza, non solo comunica all’uomo la vita divina; essa diffonde anche in qualche modo sopra tutto il mondo la luce che questa vita divina irradia, e lo fa specialmente per il fatto che risana ed eleva la dignità della persona umana, consolida la compagine della umana società e conferisce al lavoro quotidiano degli uomini un più profondo senso e significato. Così la Chiesa, con i singoli suoi membri e con tutta intera la sua comunità, crede di poter contribuire molto a umanizzare di più la famiglia degli uomini e la sua storia» (Gaudium et Spes, 40).

«La Costituzione è un patto che guarda al futuro facendo tesoro della memoria del passato; un patto di inclusione e di partecipazione, non di esclusione e di appartenenza. È un vero e proprio manuale di convivenza» (Giovanni Maria Flick).

I due testi di riferimento, il primo tratto dal documento conciliare Guadium et Spes (1965) e il secondo dal libro del Prof. Giovanni Maria Flick, Elogio della Costituzione (Ed. Paoline, 2017), intendono inquadrare il senso dell’iniziativa “Costituzional…mente nostra!“, giunta alla quinta edizione.

Nella parrocchia San Paolo a Solarino, il primo appuntamento ha avuto come protagonista Domenico Airoma, procuratore della Repubblica di Avellino e vice presidente del Centro studi “Rosario Livatino”.

Venerdì 28 febbraio alle ore 19.30 Maria Rita Cocciufa, prefetto di Reggio Emilia, parlerà su “Costituzione e bene comune: per un’immagine di comunità”. Modera Angela Pistone, funzionario della Prefettura di Siracusa.

Sabato 15 marzo alle ore 17.00 interverrà Felice Giuffrè, ordinario di Diritto costituzionale all’università di Catania e componente del Consiglio Superiore della Magistratura su “La Costituzione, giustizia e politica: un dialogo per il futuro della Democrazia”. Modera Andrea Patanè, ricercatore in Diritto costituzionale all’università di Bergamo.

Coniugare Costituzione e Vangelo appare come una tra le sfide più affascinanti. Come il Vangelo anche la Costituzione è una bussola che orienta il cammino di un popolo.

condividi su

La speranza ci sostiene

La speranza non delude perchè abbiamo ricevuto l’amore di Dio dallo Spirito Santo. La Parola di Dio ci invita a cambiare il nostro intimo per entrare nell’intimità dell’amore di Dio”. Lo ha detto mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, che ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime per il Giubileo del Malato, alla presenza delle realtà del mondo sanitario, le varie associazioni di volontariato, tra queste l’Unitalsi.
E rivolgendosi ai “nostri fratelli ammalati” ha detto: “La speranza ci sostiene. Anche in una situazione di sofferenza la gioia è data dalla presenza dell’amore di Dio. Anche coloro che sono perseguitati sono beati, non per la condizione che vivono ma perchè con loro c’è il Signore. Preghiamo perchè il Signore possa alleviare le nostre sofferenze. Sappiamole vedere con gli occhi di Dio. Anche il vostro patire è una missione per la Chiesa“.
L’arcivescovo ha invitato ammalati, medici, infermieri, volontari ad accogliere il tema della XXXIII Giornata: “La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori” (Rm 5,5). Ha ringraziato i volontari di tutte la associazioni per il loro prezioso servizio, per l’attenzione alla dignità della persona e per il sostegno ai malati nel corpo e nello spirito.
La speranza non delude è rivolta anche a tutti coloro che si prendono cura del malato. Anche in loro è presente lo Spirito che anima e sostiene – ha detto mons. Francesco Lomanto -. Le associazioni che si dedicano al servizio del malato compiono un ministero di attenzione alla persona, alla dignità della persona. Mettono in relazione i malati. Per incontrarci, vederci, stare assieme e camminare assieme. L’impegno a camminare insieme, a guardare verso l’alto. Abbiamo tutti una vocazione universale: camminare verso Dio. Tutti abbiamo la vocazione di rendere santo il mondo che è sacro. Solo Dio può cambiare il mio cuore per costruire vere e sane relazioni“.
condividi su

Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità

Il Giubileo diocesano degli ammalati e del mondo della sanità è “una grande offerta di misericordia, una mano tesa alla riconciliazione”, segno di attenzione verso l’altro, segno di speranza offerto agli ammalati, ai loro familiari e a quanti e ne prendono cura. Lo scrive il direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute, il diac. Dino Di Stefano, annunciando che martedì 11 febbraio celebrando la XXXIII Giornata Mondiale del Malato, dal
tema “Con i sofferenti pellegrini di speranza”, si terrà anche il Giubileo Diocesano degli Ammalati e del mondo della Sanità.
Il programma prevede alle ore 17,00 il raduno presso la cappella dell’ospedale Umberto I di Siracusa con i malati, i religiosi e le religiose, il personale sanitario, i gruppi di volontariato, i rappresentanti di Ordini e associazioni sanitarie, i fedeli. Seguirà un breve momento di riflessione sul tema: Chi è il Malato fisicamente… Chi è il Malato spiritualmente …
Quindi un momento sul significato ed importanza dell’Unzione degli infermi al quale seguirà il rito dell’Unzione degli infermi e la consegna delle coroncine del Rosario, simbolo del valore forte della preghiera con la Madre di Dio.
Alle ore 17.30 processione dall’Ospedale Umberto I alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, dal luogo della sofferenza al luogo della Speranza e del conforto. Ingresso in Basilica con apertura simbolica della Porta Santa.
Alle ore 18,00 Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto.
A tutti i partecipanti saranno distribuite in dono l’immaginetta della Giornata Mondiale del Malato e il Calendario 2025 della Madonna delle Lacrime.
Gli anziani, i malati impossibilitati a partecipare e chi li assiste,  potranno ottenere l’indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione-comunione-recita del Credo e preghiera per il Papa).

 

Ecco qui gli schemi di preghiera e di riflessione

Scheda Teologica
Scheda Liturgica

condividi su

L’arcivescovo Lomanto: “Trasmettere la vita richiede a volte fatica, dono di sé, sacrificio”

Trasmettere la vita richiede a volte fatica, dono di sé, sacrificio. Solo se abbiamo uno sguardo di eternità possiamo scorgere, come attraverso una fenditura, il mistero della vita che rimarrà per sempre“. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che ha preso parte alla 47esima Giornata Nazionale per la Vita per riflettere sul valore della vita umana, dal titolo “Trasmettere la vita, speranza per il mondo” “Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita”. (Sap 11, 26).
Nella chiesa Cattedrale si sono susseguiti una serie di interventi e testimonianze. Prima l’introduzione di mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale di Siracusa e referente dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia.
Poi di Antonio Alì, già presidente facente funzione del Tribunale di Siracusa: “Oggi è importante dare una testimonianza anche da parte di chi si occupa delle questioni sul diritto alla vita, sotto il profilo professionale tecnico e giuridico. I giudici se ne occupano e sono alle prese con una disciplina variegata nazionale e sovranazionale, che da un lato tutela nominalmente il diritto alla vita ma che poi non ha strumenti pratici per attuarla. Mi piace sottolineare che sotto il profilo internazionale noi abbiamo un organo fondamentale che è la Corte Europea dei diritti dell’uomo, che è l’unico organo giurisdizionale che consente di garantire il diritto alla vita condannando gli Stati che violano questo diritto. Come è accaduto proprio tre giorni fa per l’Italia per la vicenda a tutti nota della Terra dei fuochi. Dobbiamo augurarci che questi strumenti funzionino, perché il diritto alla vita che la nostra Costituzione non cita espressamente ma è alla base di tutti gli altri diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo, deve essere sempre tutelato in tutti i modi possibili“.
Quindi Salvo Sorbello, presidente del Forum delle famiglie della provincia di Siracusa ha evidenziato: “Anche Siracusa sta andando verso un suicidio demografico. Nel 2024 è stato registrato purtroppo il record negativo delle nascite: è una tendenza che va frenata e possibilmente invertita, altrimenti ci troveremo presto ad avere una città abitata soltanto da turisti e da pensionati“.
Significativa la testimonianza dei coniugi Barbara, infermiera presso la Fondazione Sant’Angela Merici, e Stefano Siringo, medico ginecologo all’ospedale Umberto I di Siracusa: “In una giornata così importante siamo stati invitati con piacere a testimoniare la nostra esperienza di vita con la piccola Beatrice. E la scelta che ci ha portati ad averla, a tenerla con noi, nonostante la paura e le difficoltà che una diagnosi prenatale possa comportare in una giovane coppia“.
Infine l’arcivescovo Francesco Lomanto: “Celebriamo la 47esima giornata nazionale per la vita. La vita va trasmessa in una dimensione integrale dell’uomo, della persona, in una dimensione collettiva, sociale, in una dimensione di vita eterna di eternità. In una dimensione integrale della persona che è chiamata a offrire, a donare la vita. Non solo la donna a trasmettere la vita per i figli, ma anche a coltivare il senso della vita nelle relazioni, nella società, nel rapporto con ogni cosa che è opera della creazione di Dio. Trasmettere la vita anche in una dimensione sociale, collettiva, nel sensibilizzare al senso vero e profondo della vita di ogni cosa, nel rispetto del diritto alla vita. E anche in una dimensione di eternità. Per capire che trasmettere la vita significa anche donare, offrire se stesso. Solo in una prospettiva di eternità – ha concluso l’arcivescovo – possiamo cogliere come in una fenditura che si apre al cielo a Dio, cogliere il mistero della vita che ci abita da sempre, che incontreremo pienamente nel Signore Gesù“.
La giornata si è conclusa con la celebrazione Eucaristica, presieduta da mons. Lomanto, iniziata con il rito della benedizione delle candele, richiamando la luce di Cristo che illumina ogni esistenza e rafforzando il messaggio della giornata: promuovere e difendere la vita in tutte le sue forme e fasi.
Di fronte a tragedie come guerre, migrazioni, povertà e aborto, drammi che spingono molti giovani a perdere fiducia nella vita e nel valore di trasmetterla, siamo chiamati a riscoprire la forza della speranza – spiegano i referenti dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia, i coniugi Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro -. Nel sacramento del matrimonio e nella comunione di vita familiare, la Chiesa promuove un’alleanza sociale «inclusiva e non ideologica», per sostenere la natalità, le famiglie e le donne in difficoltà“. La Giornata, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, si inserisce nel contesto del Giubileo della Speranza, offrendo un’occasione speciale per meditare sul dono della vita alla luce della fede e delle sfide del nostro tempo.
condividi su

Giubileo della Vita Consacrata

Si celebra lunedì 3 febbraio il Giubileo della Vita Consacrata al Santuario della Madonna delle Lacrime.

Alle ore 16.15 recita del Santo Rosario. Alle ore 17.00 Santa Messa presieduta dall’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, con i religiosi e le religiose (non sarà celebrata la Messa delle ore 18).
Si ricorda che – insieme ai religiosi – tutti i fedeli possono partecipare a tutte le iniziative e ottenere ogni giorno i benefici dell’indulgenza plenaria del Giubileo.

condividi su

Festa della Candelora al Santuario

Domenica 2 febbraio si terrà la benedizione delle candele e la Santa Messa nella Presentazione di Gesù al tempio, conosciuta come la festa della Candelora.

Programma presso la Casa del Pianto
ore 8.25 – raduno in via degli orti 9 e ingresso nella Casa dal numero civico 11;
ore 8.30 – Santa Messa presso l’Altare dove ha pianto la Madonna nel 1953.

Programma presso il Santuario Madonna delle Lacrime
ore 17.30 – raduno presso la Cappella del Santissimo e preghiera del Santo Rosario;
ore 18.50 – benedizione candele e processione interna;
ore 19.00 – Santa Messa presso l’Altare della Madonna delle Lacrime

condividi su

Vivere nella gioia e nell’allegria la nostra fede

San Giovanni Bosco ci invita a vivere nella gioia e nell’allegria la nostra fede“. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha celebrato la Festa di San Giovanni Bosco nella parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon a Siracusa. Accolto dal parroco, don Massimo Di Natale, e dai ragazzi del cammino di iniziazione cristiana che hanno rappresentato il sogno che San Giovanni Bosco ebbe all’età di 9 anni. Poi mons. Lomanto ha presieduto la celebrazione eucaristica alla presenza dei Cooperatori Salesiani e dei volontari della mensa.
San Giovanni Bosco, come ci avete rappresentato, ha chiamato i giovani, i fanciulli, anche quelli lontani dalla fede, a vivere la vita di grazia per dare loro pane, lavoro, istruzione. Noi siamo chiamati a realizzare questa comunione di grazia con il Signore – ha detto l’arcivescovo Lomanto -. San Giovanni Bosco ci offre un progetto di santità facile. La società dell’allegria. Per formare il giovane, l’uomo nel tempo per l’eternità. Possiamo individuare quattro pilastri fondamentali: la grazia di Dio, la grazia santificante che si ottiene con il sacramento della riconciliazione; che deve abitare la nostra vita. Compiere la volontà di Dio è un altro pilastro fondamentale nella vita di San Giovanni Bosco e di tutti i santi della carità. Non nella rassegnazione. Ma come incontro con il Signore perché nel compimento della volontà di Dio si incontra Dio. Il terzo pilastro: la perseveranza, non fermarsi mai, fino alla fine. Attraverso il quarto pilastro, l’amore, la bontà, la dolcezza. La santità è di ciascuno di noi. Gesù vuole abitare dentro di noi. San Giovanni Bosco invitava i suoi giovani. Ripeteva sempre di accogliere i fanciulli, gli ammalati, gli anziani. Con la bontà si può conquistare anche un nemico. Vi invito a realizzare la parola del vostro canto: “ci siamo noi don Bosco”. Dobbiamo essere pellegrini di speranza. C’è una originalità nella vita di ciascuno di voi. Possiamo vivere così il disegno di Dio“.
La comunità parrocchiale ha ringraziato l’arcivescovo per la sue parole.
Questa giornata a noi tanto cara iniziata da mons. Bruno – ha detto don Massimo Di Natale –. In un tempo di forte emergenza educativa il suo metodo preventivo, formativo è sempre attuale. Ci affidiamo a lui per potere collaborare con le famiglie ed educare questi ragazzi che sono nel cammino di iniziazione cristiana. Quello che facciamo in questi anni, che ci impegniamo a fare come comunità, è proprio quello di creare un oratorio. Oggi è festa di famiglia, con i tanti volontari che animano la mensa. Abbiamo gli studenti dell’Istituto Rizza che recandosi al campetto di calcio frequentano la parrocchia e si rendono conto della carità concreta“.
Al termine è stato distribuito il tradizionale panino di don Bosco con la mortadella.
condividi su