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Incontro con il giornalista di TV 2000 Fabio Bolzetta

Giornata mondiale del malato al Santuario

Sei storie, sei miracolati in uno dei luoghi mariani per eccellenza, Lourdes. Domenica 10 febbraio, in occasione della Giornata mondiale del Malato e della Madonna di Lourdes, organizzata dall’Ufficio Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi, si terrà al salone Giovanni Paolo II della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa, con inizio alle ore 17.00, la presentazione del libro “Miracoli a Lourdes” (Edizioni Paoline) del giornalista e conduttore di TV2000 Fabio Bolzetta.
Ai presenti sarà regalato un calendario 2019 della Madonna delle Lacrime e la riproduzione di una Immaginetta storica con la preghiera alla Vergine delle Lacrime di Siracusa, composta dal giornalista Bolzetta.
Il libro è nato dagli incontri personali dell’autore con gli ultimi miracolati di Lourdes. Le pagine raccontano la storia di chi inaspettatamente ha visto accadere nella propria vita qualcosa forse di sperato ma sicuramente inatteso: un miracolo. Alla presentazione del libro interverrà il rettore della Basilica Santuario don Aurelio Russo. Seguirà alle ore 18.15 il Santo Rosario lungo i viali del Santuario e alle ore 19.00 la celebrazione liturgica presieduta dall’Arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo.

Abbracciamo la vita per costruire il futuro

Circa trecento persone hanno preso parte alla 41esima giornata per la vita, organizzata dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della famiglia con il titolo “Abbracciamo la vita per costruire il futuro”. Il corteo da piazza Pancali è arrivato a piazza Duomo dove si è svolto un momento di festa e di testimonianze. 
La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù”. La festa si è conclusa con la celebrazione eucaristica in Cattedrale presieduta dall’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo.

 

 

Promossa dall'arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo

Veglia in Cattedrale per i 47 migranti sulla Sea Watch

«Per i discepoli di Emmaus lo spezzare il pane con quel misterioso “forestiero” trasformò un tramonto pieno di nostalgia e di amarezza in una nuova alba radiosa. Se anche noi sapremo spezzare il pane dell’accoglienza e della solidarietà con i fratelli immigrati, potremo aprirci con fiducia e speranza al nuovo che ci viene incontro e percorrere così la strada di una nuova umanità. È questa, per i credenti in Cristo, la parola più illuminante e impegnativa sulle migrazioni: “Ero forestiero e mi avete ospitato“».
C.E.I., Orientamenti pastorali per le migrazioni

L’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo invita tutti ad una veglia in Cattedrale giorno 30 gennaio alle ore 20,00 sul tema “Ero forestiero e mi avete ospitato” tratto dal Vangelo secondo Matteo 25,43.

Il dono più prezioso fatto all’uomo: si celebra la 41esima giornata della vita

“Abbracciamo la vita per costruire il futuro” questo il titolo della 41esima giornata per la vita, organizzata dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della famiglia.
La prima domenica di febbraio tutte le famiglie della Diocesi si incontreranno in piazza Pancali per un corteo che le condurrà fino alla Cattedrale, dove si svolgerà un momento di festa e di testimonianze.
La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia “il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù”.
Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani, che “arricchiscono” il Paese e rappresentano “la memoria del popolo”. Proprio il loro sguardo – “saggio e ricco di esperienza” -“consentirà di rialzarsi dai terremoti – geologici e dell’anima – che il nostro Paese attraversa”. Il messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale ‘alleanza tra le generazioni’”, in questo modo: “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”.
La festa si concluderà con la celebrazione eucaristica in Cattedrale presieduta dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo

 

Azione cattolica: l’accoglienza è un dovere

L’Azione Cattolica ha manifestato la vicinanza all’arcivescovo per la ferma presa di posizione a favore dello sbarco dei 47 migranti che si trovano a bordo della Sea Watch, a largo delle coste aretusee. “Non possiamo, come laici adulti nella fede, dimenticare che la nostra vocazione alla santità personale ci chiama, innanzitutto, alla difesa, specialmente in un momento storico così complesso, della dignità dell’uomo, della salvaguardia della vita e dell’accoglienza della stessa – si legge nella nota a firma della presidenza diocesana dell”Azione Cattolica -. Come ha sottolineato il nostro arcivescovo “l’accoglienza è un dovere:nel forestiero c’è il volto di Cristo; quindi come Chiesa non possiamo sottrarci a questo comando. Accogliere il Signore Gesù oggi significa accogliere questi migranti”.
Impegniamoci, come ragazzi, giovani e adulti di Azione Cattolica, ciascuno per la sua parte e nel proprio ambito di vita, a custodire, difendere e tramandare la cultura dell’accoglienza, per generare speranza nella Chiesa e nella comunità civile.

La Sea Watch è ferma ad un miglio dalle coste siracusane

La Diocesi pronta ad accogliere i 47 migranti

La Diocesi di Siracusa disponibile ad accogliere i migranti della Sea Watch. “Ho appreso la notizia che il sindaco ha dato la propria disponibilità per accogliere i migranti e questo fa onore alla città di Siracusa. So che si stanno interessando altre associazioni. Speriamo che la vicenda si risolva al meglio, non possiamo pensare che queste persone non abbiano alcun diritto, tra cui il diritto alla vita, all’accoglienza. Per cui  quello che é nelle nostre possibilità va fatto. Mi auguro che in alto loco si pensi in maniera corretta. Di fronte a persone che rischiano la vita, ognuno di noi, per la propria parte, si deve attivare  per assicurare la migliore accoglienza e la salvaguardia della vita.
La Chiesa ha un compito come del resto ci indica il Vangelo. Non dimentichiamo le parole di Gesù: ero forestiero e mi avete accolto. Per noi cristiani, all’accoglienza é un dovere, nel forestiero c’è il volto di Cristo, quindi come Chiesa non possiamo sottrarci a questo comando. La nostra diocesi é impegnata in attività di accoglienza. Il mio augurio è che si possa risolvere in maniera positiva questa vicenda non possiamo permettere che delle persone soffrano e non sia data loro la possibilità di approvare nella nostra terra. Sono persone che hanno diritto a vivere e a pensare al loro futuro in termini migliori. L’accoglienza denota anche un livello di civiltà. Per noi cristiani è significativo: Gesù dice “Io ero forestiero e mi avete accolto”. Per noi cristiani è un dovere assicurare a queste persone l’accoglienza e non possiamo chiuderci nel nostro egoismo. Accogliere il Signore Gesù oggi significa accogliere questi migranti. E’ diverso da parte nostra offrire quanto di nostra disponibilità: ci sono sul territorio sacerdoti e religiosi impegnati nell’accoglienza ai migranti e li incoraggio nel servizio che stanno rendendo.

Una via intitolata a mons. Alfio Inserra nella festa di San Francesco di Sales

Una via intitolata a mons. Alfio Inserra. Così i giornalisti siracusani hanno voluto celebrare la festa di San Francesco di Sales. L’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi e la sezione siracusana dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) con l’Assostampa siracusana e il settimanale cattolico “Cammino” hanno festeggiato il patrono dei giornalisti e scrittori a Siracusa prima con la celebrazione  eucaristica, presieduta da mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi e concelebrata da don Giorgio Zucchelli, già presidente nazionale della Fisc e presidente dell’Uspi.
Successivamente, è stata inaugurata la via cittadina dedicata a mons. Alfio Inserra, nei pressi dell’ospedale Rizza (accanto alla via Enrico Di Luciano), alla presenza del presidente del” Ucsi Siracusa Salvatore Di Salvo, del sindaco di Siracusa Francesco Italia, di Francofonte Daniele Lentini, dell’ ex sindaco di Montagnareale Anna Sidoti, del presidente dell’ Ucsi Sicilia Domenico Interdonato, del consigliere nazionale Fisc Giuseppe Malandrino, dei parenti del compianto mons. Inserra,  che a Siracusa è stato parroco della parrocchia Santa Rita per oltre cinquantuno anni. Presente una delegazione del settimanale diocesano di Crema “Il Nuovo Torrazzo”, guidata dal direttore don Giorgio Zucchelli, ex presidente della Fisc. 
Alfio Inserra, nato il 4 agosto 1927, consacrato sacerdote l’8 aprile 1951, nel 1953 a Roma nell’Università Gregoriana conseguì la laurea in Teologia. Dopo esperienze pastorali vissute in Inghilterra e poi nella Curia diocesana siracusana, nel dicembre del 1959 fu nominato primo parroco della parrocchia siracusana di Santa Rita, dove lavorò assiduamente, generosamente, coraggiosamente, realizzando opere pastorali, sociali, educative di grande rilievo. Fondò nel 1983 il settimanale diocesano “Cammino”, da lui diretto per ben ventinove anni, con sacrifici ma anche con ottimi riconoscimenti giornalistici. Fu a lungo vice presidente e consigliere nazionale della Federazione Italiana Settimanali Cattolici e nel consiglio di amministrazione del quotidiano “Avvenire”. Per conto dell’Europa fu componente dell’Unione Cattolica della Stampa Internazionale.

 

Internet è una possibilità di accesso al sapere ma anche luogo esposto alla disinformazione

“La rete è una risorsa del nostro tempo”, “fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili” ma anche portatrice di “rischi che minacciano la ricerca e la condivisione di una informazione autentica su scala globale”. Così il Papa nel Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2019. “Se internet rappresenta una possibilità straordinaria di accesso al sapere, è vero anche che si è rivelato come uno dei luoghi più esposti alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito”, prosegue Francesco: “Occorre riconoscere che le reti sociali, se per un verso servono a collegarci di più, a farci ritrovare e aiutare gli uni gli altri, per l’altro si prestano anche ad un uso manipolatorio dei dati personali, finalizzato a ottenere vantaggi sul piano politico o economico, senza il dovuto rispetto della persona e dei suoi diritti”. Per il Pontefice, “la metafora della rete richiama un’altra figura densa di significati: quella della comunità. Una comunità è tanto più forte quanto più è coesa e solidale, animata da sentimenti di fiducia e persegue obiettivi condivisi. La comunità come rete solidale richiede l’ascolto reciproco e il dialogo, basato sull’uso responsabile del linguaggio”