Archivi della categoria: Vescovo Francesco

Messaggio dell'arcivescovo Lomanto per l'anniversario della dedicazione della Cattedrale

“Vivere nella Chiesa vuol dire crescere nella comunione di Cristo”

La festa della Dedicazione della nostra Cattedrale costituisce una singolare occasione per approfondire la nostra identità di credenti in Gesù Cristo per riflettere – come comunità ecclesiale – sull’importanza di far parte del suo corpo mistico“. Lo scrive l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel messaggio inviato ai presbiteri e a tutti i fedeli in occasione dell’anniversario della dedicazione della Chiesa Cattedrale.

«Nell’edificio la comunità è chiamata a riconoscere la sua identità e la sua vocazione al culto spirituale» (L. Chengalikavil, La dedicazione della chiesa, 69).

“Mi soffermo rapidamente su tre punti: Cristo è fondamento della Chiesa; Cristo è la fonte della grazia e della santità; Cristo è la linfa vitale della missione della Chiesa.

Cristo è il fondamento della Chiesa 

«Gesù Cristo è il fondamento della Chiesa… noi siamo delle pietre vive che fanno crescere questo edificio… l’armonia la fa lo Spirito Santo» (Francesco, Messa Cappella della Casa S. Marta, 9.11.2017). (…)
La costruzione esprime il raduno del popolo di Dio. E, infatti, la Chiesa, costruita nella celebrazione con pietre vive che sono i fedeli, viene edificata nella santità grazie all’azione dello Spirito Santo. La santità è, infatti, la vita di Gesù comunicata alla Chiesa. E noi viviamo la santità nella misura in cui ci immergiamo nella vita del Corpo mistico di Cristo.
Lo Spirito Santo anima tutta la Chiesa ed è il principio della nostra stessa vita nel Corpo di Cristo: solo se animati dallo Spirito possiamo – non nell’individualismo, ma nell’armonia della comunione – vivere secondo il cuore di Gesù.
Vivere nella Chiesa non vuol dire farsi santi da soli, ma crescere nella comunione di Cristo secondo l’efficacia dello Spirito Santo. (…)

Cristo è la fonte della grazia e della santità

Cristo – pietra angolare e fondamento immutabile dellʼedificio spirituale che è la Chiesa – è la pienezza della divinità, il fulcro dell’unità, la fonte della grazia e della santità. È Lui il principio della vita cristiana che fa vivere nella grazia di Dio lʼimpegno di santificazione. (…)
Sia salda in noi la convinzione che, solo chi vive in Cristo nello Spirito Santo, crea quella comunione con i fratelli che garantisce continuità con il passato e slancio nella missione.


Cristo è la linfa vitale della missione della Chiesa

Nella Chiesa la comunità è chiamata a riconoscere la sua identità, la sua vocazione al culto spirituale e alla missione nel mondo.
La Chiesa, Corpo mistico del Cristo, ha anche la specifica missione di adunare gli uomini che vivono nel tempo. La Chiesa è sacramento della presenza di Dio nella storia che ripresenta ogni giorno il mistero dell’Incarnazione divina. La Chiesa, infatti, mentre vive nel culto la dimensione verticale del suo rapporto con Dio, nello stesso tempo esprime nella carità missionaria la dimensione orizzontale del suo rapporto con gli uomini. (…) Sia Cristo la pietra angolare della nostra vita e del nostro agire, affinché con la forza dello Spirito Santo – nella comunione ecclesiale – possiamo diventare testimoni dell’Amore di Dio Padre nel mondo.

condividi su

L’arcivescovo Francesco: “Riscopriamo la nostra umanità”

Con viva cordialità rivolgo a tutti l’augurio di un Santo Natale.

Invito ad accogliere nel Vostro cuore il Bambino Gesù per farne della Sua presenza il contenuto, sempre più unico della Vostra vita. Il centro stabile, perenne ed unificante dei Vostri legami, del Vostro pensare e del Vostro agire e del Vostro vivere. 

Vi auguro di camminare sempre in avanti. Di elevare il cuore in alto con entusiamo, con gioia, con fiducia e speranza nel Signore che viene per sostenerci e guidarci nei passi della nostra vita: andare avanti con il cuore in alto e con lo sguardo sempre proiettato nel Signore Gesù, nel mistero del suo amore infinito. Viviamo momenti difficili, la crisi pandemica che limita tanto la nostra umanità. Una crisi che diventa sociale ed economica. Dinanzi a tutto questo reagiamo con la nostra fede e la nostra speranza nel Signore. Accogliamo il Bambino Gesù nella nostra vita ed andiamo avanti insieme riscoprendo la nostra umanità, riscoprendo di essere fratelli, tutti fratelli. Una sola cosa. Con questo pensiero auguro a tutte le famiglie, a tutti i giovani, anziani, a tutti gli uomini e le donne.
Auguro un Santo Natale di pace, di bene e di gioia. Auguri!

† Mons. Francesco Lomanto
Arcivescovo di Siracusa

 

condividi su

Santa Lucia: una luce che illumina il nostro cammino

Celebriamo la festa di Santa Lucia: una luce che illumina il cammino della nostra vita, che ci orienta. Gesù“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nell’omelia dei Vespri solenni nella chiesa Cattedrale piena di fedeli secondo il massimo numero consentito dalle disposizioni per contenere l’emergenza sanitaria. Presente il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che al termine a nome della città ha donato un cero alla Santa.

Santa lucia è il riflesso della Luce di Gesù Bambino, che era nel buio della storia. Lei ci prepara a vedere la luminosa bellezza di Gesù che a Natale contempliamo nell’umile grotta di Betlemme. Lucia è innanzitutto la vergine casta, la martire fedele. L’amore a Gesù ha segnato la sua vita e la sua morte. E’ questo il primo insegnamento della giovane Lucia: la vita e la morte hanno un senso solo in Gesù. Lucia ha scelto di vivere veramente il Vangelo ed il comandamento dell’amore. Ma Lucia ha vissuto il suo amore per Gesù nell’amore verso gli altri. Verso sua madre inferma e verso i poveri. Chiediamo con fiducia il suo potente patrocinio per noi, per i nostri cari, per la nostra città, per il mondo intero.
Santa Lucia non ha mai perso la speranza, si è affidata nelle mani di Dio. Il Signore non lascerà inascoltate le nostre preghiere.
La vera ricchezza di Santa Lucia sono i poveri, perchè distribuendo loro i suoi beni terreni, diventa più simile a Gesù, il quale da ricco che era si fece povero per noi.
L’esperienza della pandemia, le difficoltà del momento, non ci devono richiudere in noi stessi, nel nostro egoismo. Come Santa Lucia dobbiamo rivolgere lo sguardo verso chi è maggiormente nel bisogno. Così l’amore del Signore illuminerà la nostra intelligenza, rinvigorirà la nostra forza e alimenterà la nostra carità. Santa Lucia ci illumini e ci sostenga nel cammino della carità fraterna.

Carissimi fratelli e sorelle che Gesù viva in noi: è questa la santità che dobbiamo perseguire. Anche noi come Lucia siamo chiamati ad essere presenza di Gesù. Così nelle nostre scelte e nelle nostre azioni potremo diventare luce per gli altri“.

Questa mattina Pontificale di Santa Lucia alle ore 10.30 nella chiesa Cattedrale presieduto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. La solenne celebrazione sarà trasmessa sui canali social dell’Arcidiocesi, la pagina Facebook e il canale you tube, e sulla pagina Facebook della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Si ringraziano le emittenti televisive Medical Excellence, Teleuno Tris, Video 66, Wltv che trasmetteranno la celebrazione.

condividi su

Avvento, apriamoci ai segnali di autentica fraternità

In questo difficile tempo di crisi apriamoci sempre più ai segnali di grande solidarietà, di autentica fraternità e di vera comunione”. Lo scrive l‘arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel suo messaggio inviato alla comunità diocesana nel periodo di Avvento. Il pastore della Chiesa siracusana ha augurato un “profondo cammino spirituale” che possa preparare “in comunione di spirito e di preghiera al Natale del Signore“.

Nel tempo liturgico dell’Avvento, celebriamo – come memoria del passato – l’attesa dell’Incarnazione del Figlio di Dio e alla Sua Presenza – come attesa del futuro – volgiamo nella speranza lo sguardo alla Sua venuta gloriosa per lasciarci sorprendere da Lui. E affinché la nostra attesa della venuta finale del Signore sia concreta e feconda, intensifichiamo il nostro impegno di adesione continua a Gesù, per essere salvati e accolti nella comunione con Dio. Tutta la vita è un avvento, un’attesa del Signore. In questa vita terrena, viviamo una vera unione con il Signore, mentre attendiamo la sua manifestazione gloriosa, nel graduale realizzarsi del misterioso compimento del Regno di Dio. Il cammino spirituale dell’Avvento – che si compie nel tempo – è un esercizio di fede in cui si avanza solo progredendo nell’amore, per costruire ogni giorno una santità sempre più grande: Santificati in veritate!

La perfezione cristiana esige il nostro inserimento nel mistero di Cristo per vivere e rimanere in Lui, ma implica anche come conseguenza la trasformazione di tutta la sua attività (pensare, amare, agire) nella carità che sempre più ci libera dal nostro egoismo per unirci a Dio e ai fratelli.

Siamo tutti in cammino e viviamo nell’attesa di incontrare pienamente il Signore. Pertanto, spalanchiamo la porta del nostro cuore ad accogliere Dio che viene per rimanere in noi, con noi e per noi. Liberiamoci da tutto ciò che ci impedisce di donarci ogni giorno di più a Lui. Proseguiamo il nostro cammino di umiltà, di fiducia e di perfezione sotto lo sguardo di Dio che si fa piccolo per liberarci dal peccato della superbia. In questo tempo di Avvento, accresciamo la consapevolezza della necessità di inserirci sempre più liberamente nel Cristo, cosi che la nostra intelligenza, la nostra volontà e la nostra sensibilità umana siano sempre più investite dalla carità divina. Non fermiamoci, ma camminiamo decisamente nelle vie del Signore. Lasciamoci invadere ogni giorno più pienamente dalla Sua Presenza, affinché tutti la nostra vita sia il cammino di una nostra adesione e trasformazione in Colui che ci ha scelto. Siamo fedeli!”.

L’arcivescovo Lomanto ha anche comunicato che dalla prima domenica di Avvento si pregherà con l’ausilio del Nuovo Messale Romano. “Sarà l’occasione di riscoprire insieme la bellezza e la forza del celebrare cristiano, lasciandoci plasmare dai gesti e dai “santi segni” della celebrazione, nutrendoci con la lectio dei testi del Messale“.

Mons. Lomanto ha invitato a trasformare il tempo della pandemia nel tempo della fratellanza: “In questo difficile tempo di crisi, che ha messo alla prova i limiti fisici dell’umanità, apriamoci sempre più ai segnali di grande solidarietà, di autentica fraternità e di vera comunione, nella piena consapevolezza che «ci spetta assumere la responsabilità per il futuro e proiettarlo come fratelli» (Francesco, Lettera ai sacerdoti della Diocesi di Roma, 31.5.2020), perchè non ci salviamo da soli. Ogni tipo di pandemia ci induca a muovere lo sguardo dal noi verso gli altri per volgerlo insieme verso Gesù, unica salvezza del mondo. Impariamo tutti ad amare dal Santo Bambino“.

condividi su

L'arcivescovo di Siracusa scrive alla comunità diocesana

Mons. Francesco Lomanto: “Non scoraggiatevi!”

Non scoraggiatevi! Come ha scritto Papa Francesco nella recente enciclica Fratelli tutti, trasformiamo questo momento di sofferenza in una grande occasione che ci permetta di esprimere la fraternità che si fa carico del dolore degli altri, di essere costanti e instancabili nell’impegno di includere, di integrare, di risollevare chi è caduto”. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, scrive alla comunità diocesana in questo tempo  “difficile, carico di timori ed incertezze a causa della perdurante pandemia”. A poco meno di un mese dal suo insediamento mons. Lomanto ha sentito la necessità di scrivere ai fedeli siracusani che stanno vivendo questa emergenza sanitaria invitandoli ad essere “buoni samaritani”.
Le ristrettezze che viviamo stanno seriamente provando il nostro tessuto sociale. Tante famiglie sono costrette ad affrontare un grave e, spesso, irreversibile tracollo economico che sembra spegnere ogni speranza – scrive mons. Lomanto -. Invito tutti ad elevare a Dio, Padre provvidente, la nostra costante preghiera affinché cessi il flagello di questo virus. Esorto tutti ad osservare scrupolosamente le precauzioni raccomandate dalle Autorità sanitarie: custodire se stessi e i fratelli proteggendoli dalla malattia è oggi la prima opera di carità che ci viene chiesta“. 
Mons. Lomanto ha ricordato il servizio degli operatori sanitari: “Il mio pensiero e la mia preghiera vanno ai familiari dei malati, ai medici, agli infermieri e a quanti sono chiamati a curare ed assistere i ricoverati nei nostri ospedali e coloro che si trovano in isolamento. Con il loro servizio ci ripropongono la figura evangelica del buon samaritano che prontamente soccorre chi è nella sofferenza. Vorrei poter raggiungere tutti per far sentire la mia vicinanza e quella di tutti i sacerdoti. Anche se non possiamo visitarvi per portarvi il dono dei Sacramenti, sappiate che non siete soli. Il Signore stesso vi visiterà con il dono della sua dolce e confortante presenza”. L’arcivescovo ha ringraziato chi si occupa della salute pubblica invitandoli a fare sempre di più: “A quanti sono preposti alla cura del bene comune e alla salvaguardia della salute pubblica esprimo la mia gratitudine per quanto hanno fatto e continuano a fare in questo lungo periodo di pandemia. Sono certo che continueranno a spendersi nell’esclusiva ricerca del bene di tutti. Grazie ai volontari che operano a favore dei poveri nelle parrocchie, nella Caritas e nelle diverse realtà associative che si prodigano per portare assistenza e sollievo a chi è nella prova. Il Signore vi benedica e vi sostenga. La nostra patrona S. Lucia ci faccia sperimentare, come in tanti momenti difficili della nostra storia, la sua intercessione. Su tutti invoco la benedizione di Dio, portatrice di luce e vita“.
condividi su

L'arcivescovo si è recato alla mensa del Pantheon e nel carcere di Augusta

L’arcivescovo tra poveri e detenuti

Il vescovo che mi ha ordinato, mons. Mario Russotto, mi ha consegnato tre ‘p’ da seguire: la Parola di Dio, la preghiera ed infine i preti ed i poveri. Evidenziando la necessita di seguire gli ultimi. Ed il mio primo pensiero è stato venire a trovare voi“. Così l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto si è rivolto ai detenuti della casa di reclusione di Brucoli (Augusta) nel corso di una visita all’indomani della sua ordinazione episcopale. Accompagnato dal cappellano don Antonio Francesco Trapani, l’arcivescovo si è recato nel carcere dove è stato accolto dalla direttrice Angela Lantieri e dal comandante Dario Maugeri.

Trapani, l’arcivescovo Lomanto, la direttrice Lantieri, Maugeri

Sono venuto qui per farvi sapere che vi penso” ha detto il pastore della Chiesa siracusana che ha avuto modo di visitare diverse sezioni dell’istituto di pena, ma anche gli uffici, la biblioteca e l’auditorium. Molti detenuti hanno ringraziato l’arcivescovo e gli hanno chiesto se la sua porta sarà aperta sempre, perché spesso vengono lasciati soli. “La mia non è una visita formale – ha detto Lomanto chiedendo a ciascuno il proprio nome -. Sono qui per ascoltare i vostri bisogni e tutti i giorni il cappellano è a vostra disposizione. Mi auguro che il sole che oggi arriva in questo cortile sia un raggio di sole che possa entrare nel vostro cuore per un cammino di conversione, un percorso di ricostruzione della propria vita“. L’arcivescovo ha incontrato anche i detenuti che frequentano la scuola e coloro i quali partecipano ai corsi di formazione per la ristorazione ed in campo agricolo. “Siamo lieti di averla avuta qui con noi, è stato un grande dono soprattutto in questo momento” ha detto la direttrice Lantieri consegnando all’arcivescovo una targa ricordo.

 

La direttrice Lantieri consegna la targa a mons. Francesco Lomanto

L’attenzione dell’arcivescovo Lomanto è stata poi rivolta agli ultimi. Per questo motivo ha voluto subito visitare anche Casa Sara e Abramo, la struttura dell’Arcidiocesi che accoglie i senzatetto, e la mensa del Pantheon che ogni giorno fornisce un pasto caldo ad una sessantina di persone.

Alla Casa Sara e Abramo è stato accolto dal responsabile Marcello Munafò che ha spiegato come funziona la struttura che fornisce un’accoglienza quotidiana. Diversi volontari si alternano nella gestione che comunque è affidata anche gli ospiti della Casa che devono fornire ognuno il proprio contributo e hanno occasione anche di fare comunità all’interno in uno spirito di aiuto reciproco.

A Siracusa ci sono una mensa aperta per il pranzo al Pantheon ed una mensa aperta nel pomeriggio in via Nome del Gesù, nel centro storico di Ortigia, gestita dalla comunità di San Martino di Tours.

È una mensa che si basa sulla provvidenza, l’unica mensa cittadina aperta a pranzo ed attiva sette giorni su sette, comprese le festività di Natale e Pasqua – ha detto don Massimo Di Natale, parroco della chiesa del Pantheon -. E questo è possibile grazie ai tanti volontari, professionisti, uomini e donne che vengono tutti i giorni oppure che anche dedicano solo alcune ore del loro tempo per aiutare. Naturalmente tutto questo è stato possibile grazie al mio predecessore, don Paolo Manciagli, che ha voluto fortemente offrire questo servizio“.
L’arcivescovo ha prima letto una preghiera e benedetto i presenti. Poi ha indossato i guanti ed ha distribuito il cibo alle persone che attendevano in fila. Un pasto ma anche un sacchetto di spesa da portare a casa. “Sono volontari che mettono a disposizione talenti, tempo libero e generosità” ha concluso don Massimo. Circa 50 i volontari che si danno il turno durante la settimana. “Grazie – ha detto l’arcivescovo ai volontari – per questo esercizio di carità, che è anche di pazienza e di amore vero. Perché comporta il dono ed il dono di noi stessi“.  

L’arcivescovo Lomanto distribuisce il pasto alla mensa

condividi su

Amare Dio e il prossimo per realizzare la nostra vita cristiana

“Amare Dio e il prossimo: è all’interno di questo comandamento che dobbiamo realizzare tutta la nostra vita cristiana”. E’ uno dei passaggi dell’omelia dettata dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella chiesa Cattedrale per la sua prima celebrazione eucaristica dopo l’ordinazione. Anche in questo caso l’emergenza sanitaria ha imposto un numero limitato di presenze all’interno della chiesa.

“Ci dobbiamo lasciare trascinare dal suo amore – ha continuato mons. Lomanto -. L’amore per Dio è a fondamento dell’amore per gli altri. Amare Dio con tutto il cuore significa vivere in questo dimensione l’amore per l’altro. Quello di Dio è un Amore preveniente universale e totale. A me chiede il servizio e il dono di incarnare il Mistero. ’amore per il passato ci aiuta a riscoprire la nostra identità di cristiani. A tutti voi viene chiesto di camminare insieme nella via di Dio, di crescere nella santità. Ma essere santi significa lasciarsi trasformare da Dio che abita nella nostra vita. Insieme con la grazie del signore camminiamo con sacrificio”. 

A dare il benvenuto all’inizio della celebrazione è stato mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale: “Aiutaci nella capacità di ripensare, di vedere la realtà nella novità con la continuità. Noi ci impegniamo a seguirti”.

Al termine della celebrazione anche un fuori programma con il saluto dell’arcivescovo alla patrona Santa Lucia: mons. Lomanto è entrato all’interno della cappella dedicata alla patrona e la Deputazione della cappella di Santa Lucia ha fatto aprire la nicchia che custodisce il simulacro.

 

 

 

 

condividi su

Mons. Francesco Lomanto è il nuovo arcivescovo metropolita di Siracusa

Benvenuto don Francesco!

“Il vescovo è un agnello immolato nell’Olocausto d’amore nella verità. Con l’amore, la pazienza e la saggezza che ti contraddistinguono saprai guidare l’antichissima Chiesa di Siracusa”. Il vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto, si rivolge a Francesco Lomanto, arcivescovo metropolita di Siracusa: un padre che accompagna il figlio in un grande incarico. E dopo la liturgia dell’ordinazione episcopale, nonostante le rigide misure imposte dall’emergenza pandemia all’interno della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa, l’abbraccio  tra i due provoca emozione nel neo arcivescovo. 

Il vescovo di Caltanissetta consegna al suo “eletto” tre parole, santità, speranza e solidarietà per vivere l’Episcopato: “Raccogli le lacrime della tua gente per deporle nel Cuore Immacolato di Maria, vivi con coraggio il martirio del primo vescovo Marciano mai venuto meno alla verità del Vangelo che non vuole compromessi, sii tu lo sguardo di quella vergine e martire Lucia, divenendo tu sguardo di gioia e serenità”. 

Francesco Lomanto, 58 anni, originario di Mussomeli (Caltanissetta), docente alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista a Palermo, dove è stato preside dal 2015 ad oggi, ha ricevuto dalle Diocesi di Siracusa e Caltanissetta anello e pastorale. 

Ed anche nello stemma, il neo arcivescovo ha voluto ricordare le due Diocesi: lo scudo contiene una bilancia, una spada e uno scudo che rappresentano l’arcangelo S. Michele, patrono della Chiesa nissena; nel secondo il monogramma mariano A + M, la devozione al Cuore Immacolato di Maria nell’insigne Santuario di Siracusa; un pastorale che richiama il vescovo San Marciano e una palma che raffigura Santa Lucia martire, patroni della Diocesi; nel terzo una stella a otto punte si riferisce alla Madonna (Maris Stella) e manifesta la pietà mariana del popolo di Mussomeli, e la sommità di un castello manfredonico esprime il rapporto con le radici storiche e l’identità culturale del paese natio; nel quarto un’aquila di nero ad ali spiegate, con aureola e lingua rossa, che tiene un libro rosso con pagine dorate, simbolo di S. Giovanni Evangelista, al quale è dedicata la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. 

“Il dono sacramentale dell’episcopato mi impegna ad essere testimone consapevole del Risorto e ad assumere con piena responsabilità i tratti di Cristo Buon Pastore – ha detto l’arcivescovo Lomanto -. Agostino sostiene che la fatica di essere pastore è ardua e la responsabilità del Vangelo lo atterrisce: lʼepiscopato è un incarico ricevuto, lʼessere cristiano invece è una grazia. Invoca perciò il sostegno dei fedeli e sottolinea la necessità dellʼaiuto di Cristo per sostenere il fardello, la bisaccia dellʼepiscopato, che contiene il necessario per il viaggio, precisando anche che il contenuto di questa bisaccia sono gli stessi fedeli. Agostino ne deduce che la sua disponibilità alla missione ricevuta è contrassegnata da donazione totale e dal servizio umile: essere al servizio di tutti, secondo il comandamento del Signore e dietro il suo esempio. Il Vescovo – gli fa eco nel nostro tempo san Paolo VI – non deve avere davanti la prospettiva degli ostacoli e delle prove, che sono proprie dellʼufficio episcopale, ma gli uomini da amare, da servire e da salvare. Ho scelto per questo una espressione del Vangelo di Giovanni (Gv, 17,19): Sanctificati in veritate, (consacrati nella verità).

Nellʼesercizio del ministero episcopale desidero ispirarmi alla perenne ricchezza del Concilio Vaticano II e alla feconda sapienza con cui esso riflette sullʼufficio pastorale dei vescovi e sulle potenzialità di rinnovamento ecclesiale percepite nelle quattro costituzioni, al magistero degli ultimi pontefici e in particolare di papa Francesco, che nellʼapertura allʼaltro, nella capacità di accoglienza, nellʼattenzione alle periferie, nellʼessere prossimo di tutti e nella fratellanza universale, vede la nuova cifra del dialogo che la Chiesa è chiamata a istaurare dentro la storia con il mondo contemporaneo”. 

condividi su

Al Santuario l’ordinazione episcopale di mons. Lomanto

E’ tutto pronto alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime per accogliere domani pomeriggio mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo eletto di Siracusa. Alle ore 16.30 l’ordinazione episcopale che sarà conferita da mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, mentre i consacranti saranno mons. Salvatore Pappalardo, amministratore apostolico di Siracusa, e mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania.

Purtroppo l’emergenza sanitaria in corso ha limitato gli ingressi al Santuario dove sarà possibile accedere solo tramite pass. “La recrudescenza della pandemia in atto da mesi – ha scritto mons. Sebastiano Amenta, delegato ad omnia -, con una particolare accentuazione della diffusione del virus in questi ultimi giorni, ci ha costretto a ridimensionare in maniera significativa il numero dei partecipanti alla celebrazione. A tutti porgiamo le più sentite scuse“. E’ necessario infatti garantire la partecipazione di una delegazione della Chiesa di Caltanissetta ed una qualificata rappresentanza delle realtà ecclesiali. “Vivremo questo momento nella comunione, nella preghiera e nella carità, spiritualmente stretti attorno al Pastore, vicini a quanti stanno soffrendo per la perdita di persone care o per un tracollo economico che compromette anni di lavoro e sacrifici. La nostra Madonnina ed i nostri Santi Patroni intercedano per tutti noi“.

L’Arcidiocesi di Siracusa ha predisposto una diretta dell’ordinazione episcopale di mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo eletto di Siracusa. La diretta, che prenderà il via alle 15.40, sarà trasmessa sul sito dell’Arcidiocesi, sul canale You Tube (Arcidiocesi di Siracusa), sulla pagina Facebook (Arcidiocesi di Siracusa). 

Si collegheranno per ritrasmettere la diretta le emittenti televisive: Medical Excellence (canale 86), Teleuno Tris (canale 172), Video 66 (canale 286), WL TV (canale 652). Inoltre sarà trasmessa la diretta sulle pagine You Tube: Radio Una Voce Vicina, Lacrime d’Amore, Kairos.

Tutte le testate giornalistiche potranno attingere liberamente e riproporre sui propri mezzi, le immagini e l’audio della diretta streaming. Per la messa in onda del segnale si richiede che l’evento sia in contemporanea con il momento celebrativo in Santuario. Se, per esigenze di palinsesto, le riprese dell’Ordinazione saranno trasmesse non in diretta si chiede di evidenziare con una scritta in sovrimpressione che le immagine sono registrate.

E domani mattina avrà luogo alle ore 11.15 all’hotel Parco delle Fontane in viale Scala Greca una conferenza stampa alla quale parteciperanno mons. Francesco Lomanto, arcivescovo eletto di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, amministratore apostolico di Siracusa, e mons. Sebastiano Amenta, delegato ad omnia. La conferenza stampa, proprio per rispettare le disposizioni per l’emergenza covid 19, avrà luogo di presenza ma anche online.

condividi su