Gli auguri dell'arcivescovo mons. Francesco Lomanto

Cercare lʼumiltà per la realizzazione della dignità umana

Cercare lʼumiltà per favorire la piena realizzazione della dignità umana. E’ uno degli inviti che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha rivolto ai fedeli in occasione delle imminenti festività natalizie, incontrando i giornalisti e gli operatori della comunicazione della Diocesi per condividere una riflessione sul Natale e per uno scambio di auguri.
L’arcivescovo partendo dal messaggio di Papa Francesco per la 55ma giornata mondiale della pace ha rilanciato tre temi “che mi stanno a cuore: il dialogo, lʼeducazione e il lavoro. Papa Francesco propone tre vie da percorrere “per la costruzione di una pace duratura”: “il dialogo tra le generazioni e la fiducia reciproca tra gli interlocutori”; “l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo”; e “il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana”. Partendo da queste tre vie, vi invito a guardare la realtà per cercare di capire i rischi che presenta oggi il mondo e per prospettare proposte concrete”.
Mons. Lomanto ha invitato a “promuovere il dialogo e la fiducia tra gli interlocutori e superare la violenza. Al dialogo si oppone la violenza. La violenza si va sempre più connotando quale diffuso atteggiamento che si manifesta spesso come aggressività verbale. È la legge della “voce più forteˮ negli organi di stampa; è il linguaggio dei social media, dove gli odiatori hanno un grande seguito. Papa Francesco nel suo messaggio per la 55ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali ci ricorda: «Sono diventati evidenti a tutti, ormai, anche i rischi di una comunicazione social priva di verifiche. Abbiamo appreso già da tempo come le notizie e persino le immagini siano facilmente manipolabili […].Tale consapevolezza critica spinge non a demonizzare lo strumento, ma a una maggiore capacità di discernimento e a un più maturo senso di responsabilità, sia quando si diffondono sia quando si ricevono contenuti. Tutti siamo responsabili della comunicazione che facciamo, delle informazioni che diamo, del controllo che insieme possiamo esercitare sulle notizie false, smascherandole. Tutti siamo chiamati a essere testimoni della verità». Dalla violenza verbale alla violenza fisica il passo non è certamente lungo. E mi riferisco alle molte violenze che si consumano fra le mura domestiche, agli omicidi del partner; penso alla violenza contro i medici, gli infermieri e operatori sanitari che non riescono più a nascondere esasperazione e stanchezza; e penso alle minacce fisiche e aggressioni proprio a voi, ai giornalisti, che svolgete correttamente il vostro servizio. Occorre superare la violenza con il dialogo, l’ascolto, il confronto l’accordo e la fiducia reciproca degli interlocutori”. L’arcivescovo ha invitato a “camminare insieme per superare la crisi dellʼindividualismo e per realizzare la libertà e lo sviluppo. Lʼistruzione e lʼeducazione «sono le fondamenta di una società coesa, civile, in grado di generare speranza, ricchezza e progresso» (Francesco, 55ma GM pace). Voi siete stati e siete ancora adesso principali interpreti di questa pandemia e della post pandemia: occorre evitare il rischio dell’individualismo e dell’egoismo e accrescere il senso dellʼunità, dellʼaiuto reciproco, dello stare insieme, del camminare insieme, del progredire insieme, perché ci si salva insieme. Ed insieme si superano le sofferenze causate dalle alluvioni che hanno danneggiato le case di tante famiglie, di tante attività produttive; hanno distrutto terre e mietuto vittime. Ed anche sullo stato del nostro territorio dovremmo interrogarci. L’amore per Dio ci spinge allʼattenzione verso lʼaltro e al rispetto di tutti e di tutto. Al primo posto ci sia lʼattenzione la bene comune e di ciascuno. Lʼamore cristiano, essendo un amore personale, è più vero quando stabilisce un rapporto reale di comunione, anche se non fa nulla di visibile. Spesso opera nel sacrificio, nella sofferenza, nel silenzio, nella preghiera, nel dono di sé, perché è lʼamore crocifisso”.
Infine cercare lʼumiltà per favorire la piena realizzazione della dignità umana (promuovendo anche il superamento delle prospettive drammatiche della disoccupazione). «Lʼumiltà è la prima e fondamentale virtù, non solo individualmente davanti a Dio, ma socialmente in mezzo agli uomini» perché «lʼumiltà rende giustizia agli altri, lʼumiltà è una virtù sociale, lʼumiltà è amore» (L. Sturzo, Problemi spirituali, 83). Lʼumiltà «fa avvicinare gli uomini in solidarietà fraterna, senza che nessuno possa credersi migliore o superiore agli altri; ci fa apprezzare in verità il posto che ciascuno deve occupare nella creazione, rigettando la menzogna dellʼorgoglio, della vanità, della compiacenza di sé, e ogni ingiustizia che ci faccia sovrapporre agli altri e preporre a Dio stesso» (Id., Vera vita, 96). Il Bambino Gesù ci insegna lʼumiltà. A tutti. Qualunque posto o ruolo ricopriamo nella società. Guardiamo a quella mangiatoia e guardiamo al Bambinello per trascorrere un Natale nel segno dellʼumiltà, della serenità e della pace, della non violenza e del donarsi allʼaltro. Impariamo ad amare dal Santo Bambino”.
L’arcivescovo ha ringraziato i giornalisti per la donazione di 50 chilogrammi di pane alla Caritas della Chiesa Madre di Carlentini.
Il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo, ha sottolineato il delicato momento che sta vivendo la categoria per la crisi del settore che sembra non terminare: “L’Ordine effettuerà un monitoraggio della situazione precaria che stanno vivendo tutti i colleghi a causa della crisi dell’editoria e sarà al fianco dei colleghi che vivono momento di fragilità”. Di Salvo, in qualità di segretario nazionale dell’Ucsi, ha donato il testo di Vania De Luca e Marika Spalletta dal titolo “Pandemie mediali”, lo studio che riguarda il periodo pandemico vissuto dai giornalisti.
Grazie a mons. Lo Manto per la riflessione che ci ha donato. Parole che hanno richiamato il nostro servizio a favore di chi non ha voce. Parole che sono sostegno al nostro impegno quotidiano in un momento di grave crisi editoriale e di continue minacce nei confronti dei giornalisti. Una voce autorevole che riconosce il ruolo sociale e la missione laica di uomini e donne che raccontano la storia di questo tempo anche nella nostra provincia” ha detto il segretario provinciale dell’Assostampa Prospero Dente, che insieme al presidente provinciale dell’Ucsi Alberto Lo Passo, ha donato all’arcivescovo una forma di pane, simbolo della donazione alla Caritas.
Il messaggio dell’arcivescovo Francesco Lomanto