Archivi della categoria: Vescovo Francesco

Domenica delle Palme

L’amore è la cosa più importante da imparare

“La grandezza dell’amore di Dio induceva San Giovanni Paolo II, di cui oggi ricordiamo la sua nascita al cielo, ad affermare: «L’amore non è una cosa che si può insegnare, ma è la cosa più importante da imparare». Siamo testimoni e portatori dell’amore infinito di Cristo crocifisso, perché solo l’amore ci salva, solo l’amore regna, solo l’amore resta, solo l’amore è credibile, solo l’amore può tutto”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, oggi nella Domenica delle Palme durante la celebrazione nella chiesa Cattedrale.
La messa è stata preceduta dalla benedizione degli ulivi nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. Subito dopo la processione in piazza Duomo fino ad arrivare in Cattedrale. “Accogliamo le parole di Gesù, che esprimono il senso più profondo della sua vita, tutta tesa a compiere nell’umiltà la volontà del Padre e a realizzare la potenza dell’amore di Dio. Con questi sentimenti entriamo nel vivo della Settimana Santa per meditare nel silenzio e nel raccoglimento la centralità del mistero pasquale per rimanere nell’amore che può tutto e per vivere una fede più incarnata nella storia e nell’esistenza di ogni giorno” ha detto l’arcivescovo.
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Il presidente della CEI all'apertura dell'anno mariano

Il card. Zuppi: “Sia l’anno della riconciliazione con il prossimo”

“È una gioia per me aprire insieme a voi l’Anno mariano diocesano, qui nel Santuario della Madonna delle Lacrime. Un anno che ci aiuterà ad andare in sincronia con Lei e con Gesù, per piangere con lei che è nel pianto, per rallegrarci e essere Maria Il cuore – per fortuna – non è digitale, anche se arriva ovunque e prima di tutto! Abbiamo bisogno di tempo per ritrovarlo, per imparare ad amare e per aiutare questa nostra madre, cui tante spade trafiggono l’anima”. Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a Siracusa per l’apertura dell’Anno mariano indetto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. Da sabato scorso e fino all’8 dicembre in occasione del 70 anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa si susseguiranno momenti di preghiera e di riflessione per ricordare il miracolo del 1953: dal 29 agosto al 1 settembre lacrime umane sgorgarono da un quadretto in gesso del Cuore Immacolato di Maria che si trovava nella casa di una giovane coppia di sposi.
“Nel 1953, in modo straordinario attraverso le lacrime di Maria, il Signore si è reso presente in mezzo alla sua gente. Ho visto la casa in cui è avvenuto il miracolo della lacrimazione: si trovava in un quartiere umile di Siracusa Chiedo a Dio che questo anno mariano sia della gioia e della riconciliazione con noi stessi e con il prossimo. Papa Francesco ha detto: «Quando la Madonna piange, le sue lacrime sono segno della compassione di Dio». Sono le stesse parole che il vostro Arcivescovo ha opportunamente scelto come tema dell’Anno mariano. Le lacrime di Maria sono il riflesso della compassione di Dio, che è vicino soprattutto a chi soffre. Piange perché fa sue le lacrime di ogni persona. Le lacrime di Maria ci aiutano a comprendere che abbiamo una madre che piange guardando le nostre lacrime e ci insegna a piangere guardando le sue. Sono quelle dei suoi figli perduti, di un soldato che muore pensando a sua madre nel freddo di una trincea a in Ucraina, di un anziano solo che non ha chi le asciuga. Sono tutte lacrime che rigano il volto dei poveri, dei profughi che finiscono nel mare gelido o inumidiscono gli occhi dei sopravvissuti, ma anche quelle di chi ricco e pieno di sé si scopre povero e vulnerabile. Ecco perché abbiamo bisogno di Maria: ci aiuta a piangere e a non essere degli operatori asettici”.
Venerdì 8 dicembre chiusura dell’Anno Mariano in tutte le parrocchie con la celebrazione dell’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di tutte le famiglie. La Chiesa siracusana in questo Anno Mariano sosterrà un’associazione impegnata nell’aiuto alla vita e alle giovani mamme, quale segno della tenerezza delle Lacrime della Madonna, da molti invocata come protettrice della vita nascente.
La Penitenzieria Apostolica ha accordato l’indulgenza plenaria per il periodo che va dal 25 marzo all’8 dicembre 2023 presso il Santuario di Siracusa, la Casa del Pianto, la Parrocchia Madonna delle Lacrime in Solarino, i monasteri di clausura di Sortino, di Canicattini Bagni e di Ferla e nei luoghi della sofferenza. Un convegno per approfondire i giorni della Lacrimazione, giovedì 28 e venerdì 29 settembre, con uno studio teologico-mariano dell’evento storico, partendo dagli atti del processo canonico della Curia di Siracusa.
Un anno che sarà caratterizzato dalla Peregrinatio del reliquiario delle Lacrime nelle parrocchie: tutte le città si stanno organizzando per accogliere le Lacrime della Madonna.
“La vocazione della Chiesa di Siracusa e, in fondo, di tutta la Chiesa universale è essere una madre che prova compassione, che guarda con empatia gli ultimi della storia. Questo è l’antidoto a quel virus nefasto dell’indifferenza. In questo anno desidero indicarvi due spazi da visitare. Il mondo delle carceri. Il vostro Arcivescovo ha scritto a questo proposito: «Il rapporto con i detenuti ed i loro familiari e con le Istituzioni richiede necessariamente una sinergia tra la pastorale penitenziaria e l’azione della Chiesa diocesana, nella prospettiva di un cammino di giustizia riparativa che possa portare frutti di riconciliazione». Vedo qui l’impegno di una Chiesa intera ad aiutare aiutare a portare il peso delle responsabilità e il peso delle ferite subite. Un altro luogo ecclesiale in cui condividere e lenire le sofferenze dei più fragili è quello dell’accoglienza. Questa terra ha una “vocazione geografica” all’accoglienza nel Mediterraneo, ma non solo. Le sue coste sono spesso l’approdo di persone che sognano legittimamente una vita migliore per sé e per i propri cari. Conosco il grande impegno della Caritas, delle religiose, dei religiosi e di tanti laici nell’assistenza di quanti fuggono dalle guerre, non ultima da quella in Ucraina. Ciascuno di questi profughi ritrova la dignità di essere persona umana e, ultimamente, di essere figlia e figlio di Dio. Questo è il Vangelo che si fa storia. Qui le lacrime trovano conforto. Vi quindi invito a sviluppare in quest’anno mariano questa sensibilità materna, che si traduce nella accoglienza e nel riconoscimento della dignità umana. Aiutate tutti questa nostra madre. «Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto». La Madonna delle Lacrime continui a farci sentire il Signore presente in mezzo a noi, tra le strade di questa città e l’intera diocesi. Possa insegnare la gioia della vita cristiana, della comunione con Dio e con i fratelli. Possa guidare i cuori alla compassione e alla cura dell’altro. Suggerisca vie nuove e creative di amicizia e di pace”.
Momento centrale saranno i festeggiamenti per l’anniversario che si concluderanno il 1 settembre con la celebrazione presieduta dal cardinale Stanisław Jan Dziwisz, segretario personale di San Papa Giovanni Paolo II e già arcivescovo di Cracovia. “Il pianto apre alla speranza di un mondo nuovo, alla gioia della vita vera e della risurrezione. Chiediamo di raccogliere nelle sue Lacrime il grido di sofferenza e di dolore di tutti noi suoi figli, le crisi, le incertezze, lo smarrimento, i problemi, i disagi, le povertà, le malattie, le lotte inutili, le guerre che distruggono il mondo” ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. Al termine della celebrazione, il card. Zuppi ha pregato con l’atto di affidamento, consacrando l’Italia, l’Europa e il mondo intero al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria che a Siracusa.

 

 

 

 

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Anno Mariano, sabato l’apertura con il card. Zuppi

Siamo chiamati ad affidare alla Vergine Santissima la nostra vita. Chiediamo a lei di raccogliere nelle sue lacrime: il grido di sofferenza e di dolore di tutti noi suoi figli, le crisi, le incertezze, lo smarrimento, i problemi, i disagi, le povertà, le malattie, le lotte inutili, le battaglie, le guerre che distruggono il mondo. Affidiamo a Maria le tribolazioni, le angustie, le necessità, i sacrifici, le sofferenze, le difficoltà, i desideri di bene del nostro cuore e delle nostre famiglie“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, a pochi giorni dall’apertura dell’Anno Mariano (dal 25 marzo all’8 dicembre 2023) indetto per il 70esimo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa.
Sabato 25 marzo, alle ore 17.00, celebrazione di apertura dell’Anno Mariano con il solenne pontificale presieduto dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e concelebrato dagli Arcivescovi e dei Vescovi della Sicilia. Al termine della celebrazione si pregherà per l’Italia con un atto di affidamento e di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che nel 1953 si è rivelato a Siracusa nel segno delle Lacrime.
Il giorno prima, venerdì 24, adorazione eucaristica perpetua: in Basilica dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.00 e nella Casa del Pianto di via degli Orti dalle ore 19.00 fino alle ore 12.00 di sabato.
Nella mia lettera pastorale “Sanctificati in veritate” – ha detto l’arcivescovo Lomanto – scrivevo: “Celebrare il 70esimo anniversario della lacrimazione della Madonna per noi significa riscoprire l’infinita tenerezza con cui la Vergine Maria si è resa tangibile alla nostra Chiesa nella consegna dell’inesauribile significato delle sue lacrime. La Madonna delle Lacrime, col suo amore di Madre, consoli nostri cuori, rafforzi la nostra speranza, incoraggi la nostra testimonianza evangelica e ci doni la certezza che tutta la vita è credere all’amore di Dio“. Questo cammino di fede ci induce a riscoprire, secondo l’espressione di San Giovanni Paolo II, la dimensione mariana della vita cristiana, elemento costitutivo della vita della Chiesa, che per noi è caratterizzata dal pianto della Madonna. Il pianto, segno di rinascita di cambiamento, di ripresa, apre la speranza di un mondo nuovo. L’anno mariano – ha continuato mons. Lomanto – dovrà condurci ad approfondire “l’arcano linguaggio di quelle lacrime” che appartiene alla sfera del soprannaturale e al contempo accompagna il nostro cammino, ci interpella costantemente e ci guida a Gesù nella certezza di fede che come chiediamo nella supplica alla Madonna delle Lacrime “Alle tue sante lacrime Gesù nulla rifiuta“. Consegniamo alla Madonna delle Lacrime l’amore per la nostra Chiesa, il ministero dei pastori e l’opera di tutti i figli di Dio“.
L’arcivescovo ha disposto la sospensione di tutte le celebrazioni eucaristiche vespertine.Nei quattro giorni dell’anniversario del 70mo della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, le messe saranno presiedute da mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa; mons. Paolo Ricciardi, Vescovo Ausiliare di Roma, membro della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute. Il 1 settembre, ultimo giorno dei festeggiamenti, la messa sarà presieduta dal cardinale Stanisław Jan Dziwisz, segretario personale di Papa Giovanni Paolo II negli anni 1978-2005, arcivescovo Metropolita di Cracovia nel 2005– 2016.
Lunedì 6 novembre, messa nell’Anniversario della consacrazione e dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, avvenuta nel 1994 con la celebrazione presieduta da Papa San Giovanni Paolo II
La Chiesa siracusana in questo Anno Mariano sosterrà un’associazione impegnata nell’aiuto alla vita e alle giovani mamme, quale segno della tenerezza delle Lacrime della Madonna. La Penitenzieria Apostolica ha accordato l’indulgenza plenaria per il periodo che va dal 25 marzo all’8 dicembre 2023 presso il Santuario di Siracusa, la Casa del Pianto, la Parrocchia Madonna delle Lacrime in Solarino, i monasteri di clausura di Sortino, di Canicattini Bagni e di Ferla. Un convegno per approfondire i giorni della Lacrimazione avrà luogo giovedì 28 e venerdì 29 settembre, con uno studio teologico-mariano dell’evento storico, partendo dagli atti del processo canonico della Curia di Siracusa. Un anno che sarà caratterizzato dalla Peregrinatio del reliquiario delle Lacrime nelle parrocchie: tutte le città si stanno organizzando per accogliere le Lacrime della Madonna.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi di Siracusa. Ed inoltre sulle emittenti televisive Teleuno Tris (canale 85 del digitale terrestre) e Telestar (canale 78 del digitale terrestre) e sull’app di Video66. Inoltre sarà trasmessa anche sui canali you tube di Radio Una voce vicina e Lacrimedamore.

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L’arcivescovo Lomanto sui migranti: misericordia, prossimità e fraternità

Tradizionalmente l’11 marzo nel calendario della nostra Arcidiocesi si ricordava l’approdo di San Paolo a Siracusa. Se da una parte siamo indotti a invocare misure più dure per i trafficanti di esseri umani, normative più snelle per i migranti, una maggiore collaborazione e coordinamento nei soccorsi in mare, dall’altra parte dobbiamo impegnarci a pregare e compiere un’opera di sensibilizzazione alla fratellanza, all’accoglienza e alla prossimità, perchè siamo tutti fratelli“. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, oggi durante la celebrazione al monastero delle Carmelitane Scalze a Canicattini Bagni (Siracusa). L’arcivescovo ha consegnato tre parole cariche di amicizia sociale: misericordia, prossimità e fraternità.
Nella lettera enciclica Fratelli Tutti papa Francesco ci ricorda che San Francesco “solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello di tutti”. Occorre riacquistare “quel senso della responsabilità fraterna su cui si basa ogni società civile” per “tutelare i diritti dei propri cittadini” e “garantire l’assistenza e l’accoglienza dei migranti“. Oggi il nostro pensiero si volge alla tragica situazione di tanti migranti che giungono sulle nostre coste per trovare una vita dignitosa e spesso incontrano la morte. Auguro a tutti di accogliere e di vivere la misericordia, la prossimità e la fratellanza perchè arricchiti da una forte esperienza di amore ritroviamo la dignità di essere figli di Dio e di vivere da cristiani” ha concluso Lomanto.
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L’Anno mariano nel 70mo anniversario della Lacrimazione

Le Lacrime della Madonna sono il segno della Compassione di Dio che non smette mai di prendersi cura di ciascun figlio. È questo il tema che vogliamo approfondire: il linguaggio delle Lacrime della Madonna segno della consolazione di Dio dinanzi a un mondo che sta diventando sempre più insensibile e distaccato di fronte ad eventi che, invece, dovrebbero farci rabbrividire e piangere di vergogna”. Lo ha detto mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, presentando l’Anno Mariano indetto dal 25 marzo all’8 dicembre 2023 anche in occasione del 70esimo anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Sabato 25 marzo, ore 17, celebrazione di apertura dell’Anno Mariano con il solenne pontificale presieduto dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e concelebrato dagli Arcivescovi e dei Vescovi della Sicilia. Al termine della celebrazione si pregherà per l’Italia con un atto di affidamento e di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che nel 1953 si è rivelato a Siracusa nel segno delle Lacrime.
A settant’anni dall’evento storico della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, quelle Lacrime – di cui sono stati testimoni migliaia di persone e anche insigni scienziati che hanno confermato l’autenticità del fatto – comprendiamo quanto è attuale il Pianto di Maria” ha detto l’arcivescovo Lomanto. “E’ un tempo di grazia per approfondire, vivere e conoscere questo evento che appartiene al soprannaturale e diventa per noi motivo di rinnovamento interiore nello Spirito e nella vita. Tanti momenti che hanno il duplice scopo: far crescere nella fede e nella devozione mariana e dal punto di vista culturale approfondire il significato dell’evento che ha segnato la città di Siracusa e la diocesi” ha concluso l’arcivescovo di Siracusa.
Tanti gli appuntamenti che caratterizzano quest’anno mariano: venerdì 31 marzo, Via Crucis Cittadina presso il Parco Archeologico della Neapolis, con testi e meditazioni a cura dell’arcivescovo Francesco Lomanto.
Nei quattro giorni dell’anniversario del 70mo della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, martedì 29 agosto, messa presieduta da mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa; mercoledì 30 agosto, si attende ancora il nome dell’arcivescovo che presiederà; giovedì 31 agosto, messa presieduta da mons. Paolo Ricciardi, Vescovo Ausiliare di Roma, membro della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute. Il 1 settembre, ultimo giorno dei festeggiamenti, la messa sarà presieduta dal cardinale Stanisław Jan Dziwisz, segretario personale di Papa Giovanni Paolo II negli anni 1978-2005, arcivescovo Metropolita di Cracovia nel 2005– 2016.
Lunedì 6 novembre, messa nell’Anniversario della consacrazione e dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, avvenuta nel 1994 con la celebrazione presieduta da Papa San Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II è stato unito alle lacrime della Madonna sia dalla giovane età quando divenne arcivescovo di Cracovia e venne in pellegrinaggio al Santuario, poi ha consacrato il Santuario il 6 di novembre – ha detto il rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime, don Aurelio Russo. L’8 dicembre tutte le famiglie e tutte le parrocchie faranno la loro consacrazione al Cuore Immacolato della Madonna perché possa continuare a benedirci, a proteggerci e custodirci nel suo cuore di madre”.
La Chiesa siracusana in questo Anno Mariano sosterrà un’associazione impegnata nell’aiuto alla vita e alle giovani mamme, quale segno della tenerezza delle Lacrime della Madonna. La Penitenzieria Apostolica ha accordato l’indulgenza plenaria per il periodo che va dal 25 marzo all’8 dicembre 2023 presso il Santuario di Siracusa, la Casa del Pianto, la Parrocchia Madonna delle Lacrime in Solarino, i monasteri di clausura di Sortino, di Canicattini Bagni e di Ferla. Un convegno per approfondire i giorni della Lacrimazione avrà luogo giovedì 28 e venerdì 29 settembre, con uno studio teologico-mariano dell’evento storico, partendo dagli atti del processo canonico della Curia di Siracusa. Un anno che sarà caratterizzato dalla Peregrinatio del reliquiario delle Lacrime nelle parrocchie: tutte le città si stanno organizzando per accogliere le Lacrime della Madonna.

 

https://youtu.be/TH061NOdZB0

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Il card. Zuppi all’apertura dell’Anno Mariano

Sarà il cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), ad aprire l’Anno Mariano indetto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, nel 70esimo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa. L’apertura avrà luogo sabato 25 marzo, alle ore 17.00: il Card. Zuppi, Arcivescovo di Bologna,
presiederà la solenne celebrazione nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.

Sabato prossimo, 4 marzo, alle ore 10.15, nel salone Baranzini del Centro congressi del Santuario della Madonna delle Lacrime, nel corso di una conferenza stampa, saranno presentate le attività previste nel corso dell’Anno e le diverse iniziative programmate. Interverranno l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto e il rettore della Basilica  Santuario della Madonna delle Lacrime, don Aurelio Russo.

Sul tema suggerito dalle parole di Papa Francesco: «Le Lacrime della Madonna sono un segno della compassione di Dio», l’arcivescovo di Siracusa ha indetto l’Anno Mariano dal 25 marzo all’8 dicembre 2023. Un’occasione di rinnovamento spirituale e di approfondimento dell’arcano linguaggio delle Lacrime di Maria SS.ma a Siracusa.
Porremo al centro della vita delle nostre Comunità parrocchiali il messaggio delle Lacrime di Maria e invito sin d’ora a prestare, durante quest’anno, una particolare attenzione alla cura delle famiglie, di quanti sono nella sofferenza e abitano le periferie esistenziali – ha spiegato l’arcivescovo –. Chiuderemo l’Anno Mariano nella solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. In quel giorno, tutte le Comunità Parrocchiali saranno chiamate a consacrare le famiglie alla Madonna delle Lacrime“.
Fulcro del cammino saranno i giorni anniversari del 29, 30, 31 agosto e 1 settembre 2023. Durante l’Anno Mariano sarà possibile ottenere i benefici dell’indulgenza plenaria.
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Conoscere i santi per tenere viva l’identità

Conoscere, raccontare e vivere la stori dei santi è indispensabile per temere viva l’identità, per ripercorrere il cammino delle generazioni passate per cogliere in esso la scintilla ispiratrice, le idealità, i progetti valori che le hanno mosse. Senza i santi non avremmo questa eredità spirituale“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che nella Cattedrale di Agrigento ha tenuto il  Pontificale in onore di San Gerlando, patrono dell’Arcidiocesi e città di Agrigento.
Alla celebrazione erano presenti il popolo fedele, le autorità civili e militari della città e del territorio agrigentino, i rappresentanti della comunità di Calamonaci che ha offerto l’olio e acceso la lampada votiva che arde davanti l’urna con le reliquie di San Gerlando.
Hanno concelebrato, i presbiteri dell’Arcidiocesi,  mons. Salvatore Muratore, vescovo emerito di Nicosia e l’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, che all’inizio della celebrazione eucaristica ha tenuto un saluto ricordando  i “legami di figliolanza” tra la diocesi di Agrigento e quella di Siracusa e ricordato i presbiteri ed i diaconi che oggi festeggiano l’anniversario dell’ordinazione. Prima della benedizione finale, un vigile urbano della Città, a nome del Corpo ha letto la preghiera al Santo Protettore. Prima del concedo, il vicario Generale, don Giuseppe Cumbo  ha presentato i due seminaristi che il prossimo 24 marzo saranno ordinati diaconi, Salvatore Ingoglia, della comunità ecclesiale di Castelvetrano e Giuseppe Vecchio della comunità di Palma di Montechiaro.
L’arcivescovo Lomanto ha ricordato come “il volto della Chiesa in ogni epoca dipende dalla santità dei suoi figli“. Ed ancora: “I santi segnano la storia e incidono nella vita. Vi auguro di crescere nella santità della condotta e nella pietà. San Gerlando coltivò un rapporto diretto con il gregge. Il Santo potè rievangelizzare  il territorio agrigentino quasi completamente islamizzato. Intraprese così l’annuncio della fede e la promozione della dignità dell’uomo“. E poi : “Per una presenza specifica della Chiesa nella società odierna, si incrementi in particolare l’educazione al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile, a riscoprire la pietà popolare come riserva di valori per un nuovo umanesimo, a valorizzare la storia di santità sociale, a favorire lo studio critico della cultura, della storia, dell’arte e della letteratura della nostra terra“.

L’impegno spirituale di continuare a camminare insieme secondo lo stile sinodale ci rende consapevoli che dobbiamo crescere ancora di più nella sequela del Signore per essere la Chiesa che dovremmo essere“. “Siamo chiamati a crescere nella continuità con il passato e a rinnovarsi alla luce delle indicazioni del concilio Vaticano secondo e del magistero papale immaginare una metodologia formativa per piccoli grandi giovani adulti gruppi e famiglie con una catechesi interattiva e partecipativa a riscoprire l’importanza della donazione della messa della confessione della formazione biblica liturgica a custodire e sostenere tempi di discernimento vocazionale a valorizzare la pietà popolare Che permette alla fede di essere incarnata in una cultura e di diventare manifestazione di una vita teologale. Se non torniamo agli uomini Dio se non restituiamo agli uomini la fede in Cristo che ci salva verrà meno ben presto ogni speranza“.

 

–  Il saluto iniziale di mons. Alessandro Damiano (qui)
– Omelia di mons. Francesco Lo Manto (qui)

 

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Le Lacrime della Madre di Dio devono essere motivo di riscatto e di cambiamento

Sosteniamoci l’un l’altro nell’impegno di rinnovamento nello spirito e nella missione, così da ottenere un dono più grande di grazia e giungere a celebrare il mistero pasquale con fedeltà all’adempimento del volere divino, con vivo senso di comunione ecclesiale e con generosa testimonianza di carità e di giustizia, nella famiglia e nella società“. Lo scrive l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nel messaggio per il tempo di Quaresima inviato oggi alla Comunità diocesana.

Mons. Lomanto ha inviato a lasciarsi guidare dalla presenza materna di Maria che “ha creduto all’amore di Dio e ha accolto la sua parola, donando pienamente sé stessa” consegnando tre linee guida: credere con Maria all’amore di Dio; accogliere con Maria la Parola; donare con Maria tutto a Dio. “Maria ci insegna che la vita cristiana è credere all’amore di Dio, accoglierlo in noi e imparare ad amare come Egli ci ama. L’atto supremo della Vergine Maria, nel divenire Madre di Dio, è stato il suo abbandono all’azione dello Spirito Santo, la sua adesione di fede all’amore di Dio. In questa docilità allo Spirito Santo consiste il segreto di ogni santità, perché santo è e rimane Dio solo, il quale viene, si dona a noi come sorgente di vita e di grazia, ci comunica la sua misericordia per vivere in noi nella misura della nostra fede. Pertanto, è necessario che ci lasciamo trovare da Dio, per accoglierlo nella nostra vita, per crescere con Lui e camminare dietro a Lui“.

Ed ancora mons. Lomanto ha invitato a riscoprire l’ascolto della Parola di Dio “elemento fondamentale di vita spirituale per tutti i cristiani“. E guardando all’esempio di Maria, anche noi “dobbiamo accogliere la Parola che vuole incarnarsi in noi, farla nascere da noi e crescere in noi, e portare frutti che rimangano per sempre, uniti nel mistero pasquale della passione, morte e resurrezione di Gesù“.

Per questo è necessario riscoprire la “dimensione mariana della vita cristiana“. La nostra Diocesi “ha una specifica vocazione mariana caratterizzata dal pianto della Madonna avvenuto a Siracusa nel 1953. (…) Le Lacrime della Madre di Dio, in questo tempo di Quaresima, devono essere motivo di riscatto, di cambiamento, di nuovo cammino, di dono totale di sé a Dio. Accogliamo con umiltà questo dono prezioso, meditiamolo nel nostro cuore e doniamolo a chi ha bisogno di consolazione, di speranza e di pace. La divina provvidenza l’ha affidato a noi per farlo conoscere, crescere e diffondere a tutti, come ci ha ricordato San Giovanni Paolo II nella sua visita pastorale a Siracusa”.

In allegato la lettera per la Quaresima

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E’ necessario un cambiamento del cuore

“La via, che Gesù indica, esige la disposizione del cuore alla conversione o cambiamento interiore che si risolve nell’amore e si realizza solo attraverso l’accoglienza dell’Amore che Dio effonde nel nostro cuore e che è lo Spirito Santo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, presiedendo la celebrazione nel Santuario della Madonna delle Lacrime in occasione della Giornata Mondiale del Malato dal tema “«Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione”.
Prima un momento di preghiera nella chiesa San Luca dell’ospedale di Siracusa, poi la processione fino al Santuario dove l’arcivescovo ha presieduto la messa con gli ammalati, le associazioni di volontariato e i fedeli.

“L’odierna pagina del Vangelo, ponendo nell’amore il compimento supremo di tutta la legge, indica la chiave per la comprensione della partecipazione del malato al mistero di Cristo e il senso delle «dinamiche interpersonali che sono alla base di ogni relazione di cura vera, ricca di carità e di misericordia» – ha detto mons. Lomanto -. I singoli precetti portati da Gesù come perfezionamenti alla legge trovano il loro fondamento nell’amore. Del precetto dell’amore Gesù fa il nuovo comandamento del suo Vangelo, quale compimento di tutta la legge antica. È evidente che l’osservanza del comandamento di Dio non può essere solo esteriore e formale, ma esige il cambiamento del cuore, cioè progredire nella fraternità, nella giustizia, nella pace, cioè nella via dell’amore. «Nulla è perduto per noi fintanto che ci rimane il suo amore. E il suo amore può tutto»”.
L’arcivescovo si è soffermato sulla compassione
come “esercizio sinodale di guarigione genera un mondo nuovo, mira a sensibilizzare tutti per camminare insieme, può suscitare una cura più organizzata per il bene comune.  Il movimento interiore della compassione riconosce subito la condizione di solitudine, di abbandono e induce a eliminare l’atrocità cambiando le cose, generando un mondo più fraterno. «Tutti siamo fragili e vulnerabili; tutti abbiamo bisogno di quell’attenzione compassionevole che sa fermarsi, avvicinarsi, curare e sollevare. […]. La Giornata Mondiale del Malato, in effetti, non invita soltanto alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti; essa, nello stesso tempo, mira a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme».  «L’esercizio della fraternità, iniziato da un incontro a tu per tu, si (può) allargare a una cura organizzata». E così «si può rifare una comunità a partire da uomini e donne che fanno propria la fragilità degli altri, che non lasciano edificare una società di esclusione, ma si fanno prossimi e rialzano e riabilitano l’uomo caduto, perché il bene sia comune»”.

La processione con il quadretto del Cuore Immacolato di Maria è stata guidata dal direttore della Pastorale per la Salute, don Raffaele Aprile, che ha ricordato lo “Spirito di amore e gratitudine al Signore ed i tanti volontari, uomini e donne, che  fanno propria la fragilità degli altri e si fanno prossimi. Vivere indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile ci dice Papa Francesco. Gli ammalati sono nella loro sofferenza vicini a Dio e ci trasmettono presenza Dio”.

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