CELEBRATA IN CATTEDRALE LA MESSA IN LIS

La Festa del Patrocinio
La festa del Patrocinio di Santa Lucia, più comunemente definita come Santa Lucia delle quaglie (appellativo per definire i colombi), si svolge le prime due domeniche di maggio per ricordare il miracolo avvenuto nel maggio 1646 quando nella città di Siracusa divampava la carestia e ad un certo punto giunsero nel porto aretuseo delle navi cariche di grano e di altro cibo. A comunicare il miracolo fu una colomba che entrò nel Duomo per comunicare alla popolazione l’avvenimento del miracolo.
E’ in distribuzione, come tradizione, la rivista “Con Lucia a Cristo” curata da Gianni Failla.
“Continuità, essenzialità e responsabilità. Sono questi i criteri che ci hanno ispirato nel preparare il programma dei festeggiamenti”.
E’ stato il vicario generale dell’Arcidiocesi, e presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, mons.
Accanto a lui il segretario della Deputazione, avv.
“Abbiamo voluto recuperare la dimensione della festa religiosa – ha detto mons. Aliotta -, in una gestione etica delle finanze. Abbiamo dovuto eliminare alcuni elementi esterni, come le luminarie o i fuochi d’artificio, belli ma non essenziali. Sarebbe stato eticamente non responsabile accumulare debiti per questo motivo”. Mons. Aliotta ha sottolineato che sostanzialmente e’ stato mantenuto il programma tradizionale, anche se quest’anno ci saranno diverse novità.
“Alle 7.30 di venerdì 4 maggio avverrà l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro di Santa Lucia – ha spiegato l’avv. Piccione -. E’ un momento particolarmente significativo che vogliamo evidenziare. La nicchia sarà aperta da cinque chiavi, che sono custodite dai componenti della Deputazione, e l’ultima e’ in possesso del maestro di Cappella, Benedetto Ghiurmino. Avere in custodia il simulacro ci riempie di responsabilità. Santa Lucia e’ patrimonio dell’intera città. Anche per questo motivo durante l’Ottavario abbiamo deciso di dedicare due giornate alle scuole. Gli studenti avranno modo di scoprire il simulacro”.
Domenica 6 maggio alle 10,15,
Il segretario della Deputazione ha ricordato la processione dell’Ottava, giorno 13. “Previsto il tradizionale percorso, ma con alcune novità. La processione del Simulacro della Santa alle ore 19.00 attraversera’ le vie di Ortigia: via Pompeo Picherali, via Castello Maniace, lungomare Ortigia, via Roma, via del Teatro, piazza San Giuseppe, via della Giudecca, via delle Maestranze, via Roma, piazza Minerva, Piazza Duomo. Durante il percorso: in
La collaborazione con l’Inda
Sabato 5 maggio alle ore 21,30, in Cattedrale,
La Deputazione della Cappella di Santa Lucia
Due mesi fa, l’Arcivescovo ha nominato i nuovi componenti della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Presidente e’ mons.
La Festa del Patrocinio
La festa del Patrocinio di Santa Lucia, più comunemente definita come Santa Lucia delle quaglie (appellativo per definire i colombi), si svolge le prime due domeniche di maggio per ricordare il miracolo avvenuto nel maggio 1646 quando nella città di Siracusa divampava la carestia e ad un certo punto giunsero nel porto aretuseo delle navi cariche di grano e di altro cibo. A comunicare il miracolo fu una colomba che entrò nel Duomo per comunicare alla popolazione l’avvenimento del miracolo.
La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha indetto per giovedì, 26 aprile, alle ore 11.00, nella chiesa di Santa Lucia alla Badia in piazza Duomo, una conferenza stampa per presentare il programma e le novità della Festa del Patrocinio di Santa Lucia.
La festa, la prima domenica di maggio, giorno 6, sarà preceduta da alcuni momenti particolari, come l’apertura della nicchia che custodisce il simulacrodella Santa Patrona.
Alla conferenza stampa interverranno il presidente della Deputazione Mons. Maurizio Aliotta ed il segretario avv. Giuseppe Piccione. Sarà inoltre presente il sovrintendente della Fondazione Inda Fernando Balestra. Per la prima volta la Fondazione Inda partecipa ai festeggiamenti in onore della Santa.
Domenica 6 maggio avrà luogo il tradizionale lancio delle quaglie (che verrà effettuato con i colombi viaggiatori della Società colombofila siracusana ‘Dionisio’). Quest’anno la solenne celebrazione nella chiesa Cattedrale sarà presieduta da Mons. Pio Vigo, Arcivescovo emerito di Acireale.
Alcune novità sono previste anche nel corso dell’Ottavario, mentre domenica 13 maggio, alle ore 19.00, avrà luogo la tradizionale processione del simulacro della Santa attraverso il percorso storico per le vie di Ortigia. La statua argentea attraverserà le vie Pompeo Picherali, Castello Maniace, lungomare Ortigia, via Roma, via del Teatro, piazza San Giuseppe, via della Giudecca, via delle Maestranze, via Roma, piazza Minerva, piazza Duomo.
‘Toccare con le proprie mani le ferite del corpo di Cristo significa farsi caricopersonalmente dei bisogni del prossimo sofferente. E’ anche questo lo specifico della vostra missione. I Diaconi, inizialmente, sono stati voluti dagli Apostoli per il servizio delle mense, per assicurare ai fratelli bisognosi della comunità l’accoglienza fraterna e l’assistenza amorevole, frutto della carità. Ancora oggi, voi Diaconi, attenti alle nuove povertà, avete questo specifico compito in seno alla comunità cristiana: siete chiamati ad essere i primi testimoni della carità di Cristo e, con il vostro esempio e la vostra solerzia,dovete suscitare negli altri membri della comunità questa attenzione amorevole verso chiunque versa in situazioni di povertà’. Così l’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo nel corso dell’Ordinazione sabato 14 di quattro diaconi permanenti nella chiesa Cattedrale. Si tratta di Giuseppe Di Natale della parrocchia Santa Lucia di Floridia, Angelo Di Raimondo della parrocchia Immacolata di Siracusa, Antonio Malfitano della chiesa Santa Lucia di Augusta e Salvatore Ossino della Chiesa Madre di Lentini, che si aggiungono ai sedici che già prestano il loro servizio in Diocesi.
“Certo io non posso risolvere i vostri problemi. Ma mi farò portavoce dove mi sarà possibile per rappresentare le vostre legittime esigenze’. L’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo è accolto con un applauso nell’auditorium del carcere di Brucoli (Augusta).
L’Arcivescovo di Siracusa, nell’ambito della Visita Pastorale iniziata lo scorso novembre, ha iniziato dal territorio di Augusta ad incontrare i fedeli di tutta la Diocesi. Si recherà nelle parrocchie soprattutto, ma non solo. ‘Non avrei potuto celebrare il Natale – ha detto l’arcivescovo – senza incontrare tutti i miei fratelli e quindi senza incontrare anche voi’. Ad accogliere il pastore della Chiesa siracusana, accompagnato dal cappellano padre Maurizio Sierna e dai parroci di Augusta, è stato il vicedirettore della Casa di Reclusione, la dottoressa Cesira Rinaldi. ‘La detenzione – ha detto la dott.ssa Rinaldi – deve avere un suo significato. La privazione della libertà non deve comportare privazioni che vanno ad incidere sulla dignità della persona’.
La mancanza di fondi, il sovraffollamento nelle celle, la carenza di personale di polizia penitenziaria sono i principali problemi del carcere di Brucoli. ‘Abbiamo difficoltà anche nell’erogazione dell’acqua calda, ma la popolazione carceraria sa che la Direzione sta lavorando per migliorare le condizioni. Posso preannunciare, anche se la notizia dal Provveditorato è al momento ufficiosa, che è stata accolta la nostra richiesta di una distribuzione equa, in base ai detenuti presenti, dei fondi per i lavori. Saranno quindi aumentate le ore per i lavoranti e maggiore sarà la retribuzione che verrà data’.
Mons. Pappalardo si è rivolto ai detenuti. ‘Un vescovo non può restare per conto proprio nel suo Palazzo. Nel suo dna c’è la Missione, andare e proclamare la Parola di Cristo. Siamo qui ognuno con la nostra storia e abbiamo bisogno del Vangelo. Voi non dovete sentirvi estranei alla comunità che è la Chiesa. Scontare la pena è giusto, ma la dignità di una persona va sempre rispettata’. Rivolgendosi alla dottoressa Rinaldi, l’arcivescovo ha chiesto se i parlamentari o chi amministra la cosa pubblica viene in carcere per conoscere le condizioni dei detenuti. ‘Ognuno di noi porta nel cuore desideri e speranze e chiede a Dio che si possano realizzare con le azioni di vita. Mi piace ricordare Paolo VI che parlava della civiltà dell’amore, società nella quale emerge il bene. Si può umanizzare qualsiasi luogo quando ciascuno offre il meglio di sé’.
E’ stato Marco, in rappresentanza di tutti i detenuti, a ringraziare l’Arcivescovo per la sua visita. ‘Ci sono persone che vogliono mantenere intatta la propria dignità. Ognuno di noi, ovunque si trova, può essere Vangelo vissuto’.
L’Arcivescovo ha visitato poi due “blocchi” del carcere, portando la sua benedizione ad alcuni detenuti che non erano potuti scendere in auditorium.