La Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha reso noto che in occasione del periodo estivo, come tradizione ormai consolidata, ha disposto l'esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia per tre domeniche. In particolare la seconda domenica del mese di luglio, di agosto e di settembre.
In questo modo i siracusani che rientrano per le vacanze ed i turisti in città hanno la possibilità di pregare lo splendido simulacro argenteo della patrona. La prima esposizione è prevista quindi per domani, domenica 12 luglio, dalle ore 7.30 alle ore 20.15. Gli orari delle messe sono alle ore 8.00, alle ore 11.30 ed alle ore 19.00.
Archivi della categoria: Primo piano
Il Reliquiario accolto dal cardinale Puljic
Iniziata con l’incontro in Cattedrale “Sulle orme di Maria e Pietro” , la proiezione del documentario in lingua croata, e l’accoglienza da parte dell’arcivescovo di Sarajevo, il cardinale Vinko Puljic. Poi la celebrazione eucaristica ed il ricevimento presso il palazzo della Nunziatura Apostolica dal Nunzio Apostolico in Bosnia-Erzegovina e in Montenegro mons. Luigi Pezzuto.
Eli Tauber, responsabile della Comunità ebraica di Sarajevo, ha accolto i pellegrini ed il reliquiario dentro la sinagoga dove ha avuto luogo una preghiera ecumenica per la pace. E’ la sinagoga più antica di Sarajevo. Poi al Museo Zemajski, Eli Tauber ha presentato l’Agada (il più antico manoscritto, in lingua ebraica, che racconta la storia del popolo ebreo). Quindi la visita è continuata nella parrocchia di San Giuseppe, dove durante i bombardamenti,nella guerra del 1992-1995, si è formata prodigiosamente nelle sue mura l’immagine del volto di Cristo. Celebrazione della via crucis e celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale di Sarajevo.
Quindi l’arrivo a Srebrenica e celebrazione eucaristica nella Chiesa di Santa Maria (1271). Visita all’harem, il cimitero musulmano della strage di Srebrenica. Quindi ha avuto luogo una funzione religiosa musulmana del venerdì in memoria delle vittime di Srebrenica nel XX anniversario. Una preghiera ecumenica, con esposizione del Reliquiario, nella Chiesa di Santa Maria. “L’ultima parola non è la sofferenza o la morte – ha detto il cardinale Puljic – ma è una parola di pace e di speranza”. Venti anni fa venivano trucidati 8372 uomini, donne e bambini in un luogo protetto dalle Nazioni Unite. Il cardinale ha parlato di solidarietà e delle lacrime di Maria. Le lacrime della Madonna sono legate alle lacrime di tutti coloro i quali hanno sofferto. E della vicinanza del pianto di Maria al pianto di ogni uomo. Un momento che si è concluso con la preghiera ecumenica del rabbino e del cardinale davanti a quelle tombe. Il reliquiario è stato poi portato nella comunità ortodossa di Sarajevo.
Il reliquiario della Madonnina a Sarajevo
“Una missione molto importante. Il reliquiario supera i confini dell’Italia – spiega il rettore della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, don Luca Saraceno – e viene accolto nella Diocesi di Sarajevo dal cardinale Vinko Pulijc, che direttamente venendo in Santuario lo scorso novembre ha conosciuto la storia della Madonna delle Lacrime ed ha fatto richiesta al nostro arcivescovo di averlo in Diocesi. Sarà un momento significativo soprattutto per ciò che ha rappresentato Sarajevo negli anni ’90 con la guerra nei Balcani”. Intenso il programma della sei giorni: “Saremo a Sarajevo, a Srebrenica, saremo all’interno del cimitero dei musulmani e vivremo un momento significativo pensando al dolore vissuto all’interno di questa Arcidiocesi. Pensiamo che i cattolici – continua don Luca – prima della guerra dei Balcani erano più di 500 mila ed ora sono ridotti a meno di 200 mila a Sarajevo. Il cardinale ha voluto proprio la presenza del reliquiario della Madonna delle Lacrime per dare forza e sostegno come grido di speranza per questa Chiesa”.
Il programma prevede la visita alla sinagoga, con l’accoglienza del responsabile della comunità ebraica di Sarajevo, Eli Tauber, dove ci sarà un preghiera ecumenica per la pace. La visita al cimitero musulmano della strage di Srebrenica ed una preghiera interreligiosa per la pace con i rappresentanti ebrei, musulmani e cattolici. “Nella bolla di indizione Papa Francesco ha parlato della misericordia come tema che può essere ecumenico, che tocca anche le realtà di ebrei e musulmani. La misericordia è vissuta da queste due grandi religioni. In questa missione – ha concluso don Luca Saraceno – il reliquiario farà vivere una preghiera ecumenica con musulmani ed ebrei. Entreremo nella sinagoga e poi condivideremo un momento di comunione con l’Imam di Srebrenica”.
Mons. Salvatore Garro rettore del Seminario
Mons. Garro, che prende il posto di mons. Salvatore Caramagno, è stato già direttore spirituale del Seminario ed attualmente ricopriva l’incarico di vicario foraneo di Floridia e parroco della parrocchia San Francesco d’Assisi di Floridia.
Processione del Corpus Domini
“Perché l’Eucaristia sia effettivamente “fonte e culmine” di tutta la vita cristiana è necessario non solo ribadirne il principio, ma occorre anche che da essa traggano motivazione e ad essa siano finalizzate sia le attività pastorali delle comunità ecclesiali come anche la vita dei singoli fedeli – ha continuato l’arcivescovo -. Ora, mangiare “il pane spezzato” e bere “al calice dell’alleanza”,significa nutrirci realmente del Corpo e Sangue di Cristo, sacramento di redenzione e di comunione con Dio;da questa partecipazione all’Eucaristia scaturisce l’impegno divivere la nostra vita alla maniera del Signore Gesù. Come Egli è venuto per servire e dare la sua vita per la salvezza degli uomini, così anche noi, suoi discepoli, che ci nutriamo della sua carne e del suo sangue, dobbiamo servire e donare la nostra vita per costruire nella giustizia e nella misericordia un mondo nel quale la dignità di ogni uomo è pienamente riconosciuta e rispettata; dobbiamo impegnarci a promuovere con le nostre scelte concrete la civiltà dell’amore, che ci fa sperimentare la gioia dell’unità, della solidarietà e della fraternità, e ci unisce tutti nell’unica famiglia di Dio”.
Ripensare la partecipazione all’Eucaristia ed trarne le opportune conseguenze per la vita quotidiana.
“Nel prossimo mese di ottobre la Chiesa celebrerà il Sinodo sulla famiglia. Quale relazione tra Eucaristia e famiglia? Come vivere in pienezza il mistero eucaristico nell’ambito delle relazioni coniugali? Una risposta ed una precisa indicazione ci vengono offerte dal magistero del Papa san Giovanni Paolo II, il quale nell’Esortazione apostolica Familiaris consortio scriveva queste testuali parole: «L’Eucaristia è la fonte stessa del matrimonio cristiano. Il sacrificio eucaristico, infatti, ripresenta l’alleanza d’amore di Cristo con la chiesa, in quanto sigillata con il sangue della sua croce. L’8 dicembre prossimo Papa Francesco aprirà il Giubileo straordinario della misericordia. Quale rapporto tra Eucaristia e Giubileo? Come tradurre il mistero del pane “spezzato” e del “calice dell’alleanza” nella prassi delle nostre comunità ecclesiali e nella nostra vita quotidiana? Anche a questa domanda possiamo trovare una risposta pertinente e precise indicazioni pastorali. Cito un paragrafo della Bolla con la quale il Papa indice il Giubileo: «In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e attenzione dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo. E’ mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale».
Solennità del Corpus domini
“Carissimi fedeli – ha scritto l’arcivescovo mons. Pappalardo -, la solennità del Corpo e Sangue di Cristo fa risplendere l’amore infinito e misericordioso del Padre, che ci dona il suo Figlio, del Figlio che si fa pane spezzato per noi, dello Spirito Santo che ci santifica nell’unità della Chiesa. Soltanto nutrendoci del Pane eucaristico anche noi diventiamo pane spezzato per i fratelli che incontriamo nel nostro cammino e testimoni della fede, ad imitazione dei nostri tanti fratelli perseguitati perché cristiani”.
Riscoprire il dialogo con l’altro
Accogliamoci l’un l’altro
Il Convegno mira a verificare come le varie religioni e il pensiero laico sentono oggi il problema dello straniero, del diverso, dell’altro, e quali soluzioni propongono, per facilitare un cammino di comprensione e di convivenza pacifica in un mondo più vivibile, perché i processi migratori in atto sono uno degli elementi che pongono in modo nuovo la questione dell’incontro con lo straniero.
Un convegno per far memoria, a quasi tre anni dalla scomparsa di padre Arcangelo Rigazzi, sacerdote impegnato da sempre nell’accoglienza del diverso, dell’ultimo, dello straniero
Rifondiamoci dedicato all’altro
“I centri di ascolto – ha detto don Marco Tarascio, responsabile dei progetti Caritas – sono arrivati a persone che non frequentavano le parrocchie. Proviamo a dare una speranza. E stiamo ripartendo con altri progetti: uno destinato ai giovani, uno alle famiglie, e l’ultimo, in collaborazione con le suore scalabriniane, per monitorare i flussi migratori a Siracusa”. Nel corso del progetto sono stati formati 40 volontari, creati 4 Centri d’ascolto in zone strategiche della Città che hanno fornito servizi specifici di ascolto, accompagnamento, sostegno al reddito, orientamento, supporto psicologico/relazionale, risposta ai bisogni urgenti attraverso il coinvolgimento di parrocchie e, grazie ad una convenzione con Epaca, patronato Coldiretti, consulenza previdenziale, sanitaria ed amministrativo-burocratica.Acquistati 16.915 prodotti alimentari e 2850 prodotti per l’igiene della persona. Nel dettaglio i volontari hanno affrontato problematiche di tipo abitativo 34,8%; di tipo familiare/relazionale (separazione, divorzio, maternità nubile) 52,1%; di tipo reddituale 96,7%; scolastiche 91,1%; psicologico/relazionali 13,3%; occupazionali (disoccupazione, lavoro precario) 86,5%; di salute (gravi problemi di salute, handicap, situazioni post-traumatiche) 21,2%. I centri d’ascolto hanno effettuato 1358 interventi, dai beni materiali di prima necessità (farmaci, alimenti, bombole gas, visite mediche specialistiche): 38,4%, al sostegno per il pagamento delle utenze 31,1%; dal pagamento canoni di locazione.
