Archivi della categoria: Primo piano

Lucia, la via della non violenza

Lucia ci è di esempio per la sua resistenza agli atti di violenza che ella subì per essersi sottratta alle lusinghe del potente di turno. Oggi la violenza si va sempre più connotando quale diffuso atteggiamento che si manifesta spesso come aggressività verbale, che talora caratterizza “la voce più forteˮ negli organi di stampa, il linguaggio dei social media, dove gli haters – gli odiatori hanno un grande seguito e colpiscono gli sventurati. Dalla violenza verbale alla violenza fisica il passo non è certamente lungo. Penso, al momento, alle molte violenze che si consumano fra le mura domestiche, agli omicidi del partner; penso alla violenza contro i medici, gli infermieri e operatori sanitari che non riescono più a nascondere esasperazione e stanchezza; e penso alle minacce fisiche e aggressioni ai giornalisti che svolgono correttamente il loro servizio“. Lo ha detto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella sua omelia ai primi vespri della solennità nella festa di Santa Lucia.  

L’arcivescovo ha sottolineato tre vie di impegno concreto e quotidiano: la guida dellʼamore nella condivisione dei beni e del proprio tempo; la forza della giustizia nella sobrietà, la via della non violenza, lʼattenzione allʼaltro e il rispetto di tutti. 

S. Lucia ha dato tutto ai poveri. Ella non è solo la fanciulla coraggiosa che ha dato la vita nel martirio. Prima di tutto ha vissuto la legge della carità, donando le sue risorse agli indigenti. Lʼesercizio della sua carità è una traduzione concreta dell’invito di Giovanni Battista che indica la condivisione dei beni e del proprio tempo come via necessaria per accogliere il Signore. E, infatti, Lucia, in seguito al miracolo della madre, cominciò a distribuire i propri beni ai poveri secondo le indicazioni della comunità cristiana della sua città“.

Il sindaco Francesco Italia con il cero e gli altri sindaci portano i doni

Un’altra via è la forza della giustizia, “è lʼinvito a sapersi accontentare di quello che si ha, non esigendo più di quello che spetta. Ciò significa dare il giusto valore alle cose terrene che sono uno strumento per vivere, rigettando la logica del vivere per avere sempre di più. S. Lucia non ha mai preteso, ha sempre dato agli altri. E ha riposto tutta la sua fiducia in Gesù, rigettando ogni forma di egoismo e di materialismo“.

Infine la via della non violenza. “S. Giovanni Battista e S. Lucia ci insegnano ad accogliere il Signore nella carità e nella verità della condivisione. Lʼamore per Dio ci spinge allʼattenzione verso lʼaltro e al rispetto di tutti, alla rinuncia di ogni forma di violenza, di prevaricazione e di estorsione. Di fronte ai pericoli della pandemia e della post pandemia occorre evitare il rischio dell’individualismo e dell’egoismo e accrescere il senso dellʼunità, dellʼaiuto reciproco, dello stare insieme, del camminare insieme, del progredire insieme, perché ci si salva insieme. Come pure occorre aprirci al valore dellʼospitalità e alla prassi dellʼaccoglienza senza lasciare fuori dai confini chi bussa in cerca di una vita dignitosa e lontana dalla guerra e dai pericoli. E non possiamo misconoscere la sofferenza che continua a prostrarci a causa delle recenti alluvioni che hanno danneggiato le case di tante famiglie, di tante attività produttive; hanno distrutto terre e mietuto vittime; hanno accresciuto le povertà che affliggono tanto il nostro popolo. Ricorriamo con fiducia a S. Lucia, per ottenere quella forza che, dinanzi alle torture, la rendeva ferma, come una colonna, nel suo proposito di fedeltà a Dio. Per tutti la conversione effettiva e concreta a Dio rimane la vocazione fondamentale per iniziare comportamenti rinnovanti e camminare insieme con fiducia e speranza per le strade della nostra città, della nostra Isola e del nostro Paese“. 

Al termine, a nome della città, il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha offerto un cero votivo e alcuni sindaci della Diocesi hanno offerto un dono del loro territorio.

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Festa di Santa Lucia

Mons. Ambarus presiede il Pontificale

Santa Lucia, icona della carità. E’ questo il senso della festa quest’anno come ha sottolineato il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Pucci Piccione. “Stiamo accanto ai poveri. Questo il senso della festa. Carità come accoglienza dell’altro. C’è un legame forte: ci sarà un salvadanaio durante questi giorni in Cattedrale. Chi vorrà, potrà dare qualcosa per i poveri aiutati dalla Caritas. Il Santo è testimonianza del Cristo vivente. Ed il volontario oggi ha un ruolo importante, concreto, di testimonianza” ha concluso il presidente Piccione.  “Lucia non fa la carità. Ma da i suoi beni per i poveri, in un momento storico in cui i cristiani erano la minoranza – spiega don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana -. La Caritas quest’anno ha istituito il premio Santa Lucia: vengono presentati come icone del mondo moderno le persone che vivono la carità oggi. Quest’anno abbiamo scelto di premiare tutti coloro i quali durante il primo lock down, per due mesi, hanno messo a disposizione loro stessi. Si tratta di circa settanta volontari. Hanno messo a disposizione tutto: anche chi aveva a casa bambini piccoli, temendo contagi, è stato in strada. Credo che noi tutti siamo stati miracolati, perchè nessuno è stato contagiato”.
Quest’anno sarà mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma, con delega alla Carità, alla Pastorale dei migranti (in particolare Rom e Sinti) che presiederà la solenne concelebrazione domani, lunedì 13 dicembre, alle ore 10.30. Concelebreranno mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, e gli arcivescovi emeriti mons. Giuseppe Costanzo e mons. Salvatore Pappalardo.
Così come disposto dalla Conferenza Episcopale Siciliana non ci sarà la tradizionale processione. Al posto della processione, alle ore 16,00, a palazzo San Zosimo in piazza Duomo, si terrà l’incontro con Mons. Benoni Ambarus, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma e Delegato Pontificio per la Carità di Roma in collaborazione con la Caritas Diocesana, dal titolo “I poveri li avrete sempre con voi”.
Un ringraziamento a tutte le testate giornalistiche ed in particolare alla trasmissione “A Sua Immagine” su Rai Uno, al Tgr Rai Sicilia (in onda lunedì 13 alle ore 7.45); a TV 2000 (in onda lunedì 13 alle ore 9.15).
Ed inoltre a Medical Excellence (canale 86), a TeleunoTris Siracusa (canale 172) e a Video 66 (canale 286) che ritrasmetteranno il segnale streaming fornito dalla Deputazione nei seguenti giorni:
DOMENICA 12 DICEMBRE
ore 19,00 Celebrazione dei Primi Vespri della Solennità
ore 21,00 concerto “Note per Lucia” (XIV edizione)
LUNEDÌ 13 DICEMBRE 

ore 10,30 Solenne Concelebrazione presieduta da Mons. Benoni Ambarus, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma
DOMENICA 19 DICEMBRE
ore 20,30 “Il Codice Papadopulo”, lettura scenica a cura degli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico con traduzione degli studenti del Liceo Tommaso Gargallo
LUNEDÌ 20 DICEMBRE
ore 18,00 Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo Metropolita di Siracusa
Tutte le dirette streaming saranno trasmesse anche sulla pagina facebook della Deputazione e dell’Arcidiocesi e sul canale You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.
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Natale, una rivoluzione del modo di pensare umano

L’evento del Natale, cui ci prepariamo, è una rivoluzione del modo di pensare umano: il grande si fa piccolo, l’onnipotente si fa bisognoso di tutto, l’infinito entra nel tempo. Potremmo dire che attendiamo il trionfo della piccolezza, della povertà, della finitezza. Ogni anno, preparandoci al Natale, ci ricordiamo, dunque, che Dio si fa partecipe del nostro limite che, talora, nemmeno noi vogliamo accettare“. Lo scrive l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nel messaggio che ha voluto rivolgere alla Diocesi per il periodo di Avvento.

Desidero invitarvi a vivere ii tempo di Avvento ponendovi in ascolto della Parola di Dio e disponendovi all’accoglienza del Verbo, il tempo di Natale come dono della presenza di Dio, il tempo della nostra esistenza come partecipazione del Suo amore infinito al nostro limite“.

L’Avvento è un cammino per accogliere il Verbo nell’atto di una fede che ascolta.

L’ Avvento ci indica il senso della vita cristiana che e, prima di tutto, accogliere il Verbo nell’atto di una fede che ascolta. Se la fede è ex auditu, essa implica l’ascolto, l’accoglienza del Verbo, affinché Egli stesso operi in noi ciò che chiede. L’ascolto e l’accoglienza del Verba rimangono il compito essenziale e unico per tutti, affinché si realizzi attraverso tutto il nostro essere la nostra trasformazione in Cristo e la proclamazione dell’unita e della gloria di Dio. Il cammino sinodale che abbiamo intrapreso ci invita a vivere l’ascolto come tappa ecclesiale imprescindibile per «contribuire a mettere in moto le idee, le energie e la creatività di tutti coloro che prenderanno parte all’itinerario, e facilitare la condivisione  dei  frutti  del  loro  impegno»  (Documento  Preparatorio,  3).  Tale «cammino di ascolto reciproco può essere un’autentica esperienza di discernimento della voce dello Spirito Santo» (Vademecum, 1), per avviarci «a diventare la Chiesa che Dio ci chiama ad essere» (lb.)”.

Il secondo punto evidenziato dall’arcivescovo Lomanto è “vivere ora e qui il dono di Dio con noi”. 

Mons. Francesco Lomanto

Celebrare il Natale “non significa soltanto commemorare l’evento di un giorno in cui, duemila anni fa, Dio si faceva uomo, viveva la nostra piccola vita e moriva sulla croce. Questa è una cosa grande, ma non è tutto, perché la cosa più grande è il fatto che la Sua vita, la Sua morte e la Sua resurrezione non sono avvenimenti che rimangono chiusi nel passato. Vivere il Natale vuol dire vivere oggi e qui questo dono di amore, vuol dire vivere oggi e qui il fatto che Egli si fa presente nella nostra vita e ci sceglie per Sé per compiere ii nostro cammino di adesione e trasformazione in Lui. Nulla e passato! Si tratta per noi di vivere questo mistero infinito di amore, in ogni giorno, in questo giorno presente che viviamo. Egli é con noi, Egli é tutto per noi, ora e qui. Ovunque tu sei Egli é con te. Egli é dove ama, e siccome Egli ti ama, Egli rimane con te e vuole che tu rimanga con Lui, nell’ameno giardino dello Spirito. Ecco la grandezza del Natale: come Lui é con te, cosi tu sei con Lui. lmporta poco essere qui o essere altrove. Ciò che conta e che tu sia con Lui come Lui con te; cosi tu realizzi questa presenza di amore che é veramente tutta la vita del cristiano“.

 

Infine il terzo punto: Dio viene a visitarci per farsi partecipe del  nostro limite e rimanere con noi.

“(…) Penso alla sofferenza che continua a prostrarci a causa del Covid, delle recenti alluvioni che hanno danneggiato le case di tante famiglie, tante attività produttive, distrutto terre e mietuto vittime, delle molte povertà che affliggono il nostro popolo. Anche in tutte queste concrete circostanze Cristo viene a visitarci e a farsi nostro compagno di viaggio, povero fra i poveri, ultimo fra gli ultimi, per annunciarci che Egli è venuto per colmare di grazia ogni nostra piaga, ogni nostro limite, innalzandoci a una nuova dignità: quella dei figli di Dio. Egli si fa povero per mostrarci la vera ricchezza, piccolo per indicarci ciò che e veramente grande ai Suoi occhi, ultimo perché sia sconfitta la “cultura dello scarto“, bisognoso per farci comprendere che solo in Lui e vera libertà, entra nel tempo per acquistarci l’eternità“.

 

Il messaggio integrale dell’arcivescovo per l’Avvento

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Processioni, la CESi conferma la sospensione

I Vescovi delle diocesi di Sicilia, riuniti a Roma per la sessione straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana, hanno svolto anche una seduta straordinaria della CESi. I lavori sono stati presieduti da Mons. Salvatore Gristina.

È stato trattato un unico argomento concernente l’eventuale modifica dell’attuale normativa circa le processioni.

Dopo ampia discussione, allargata anche ai Vescovi assenti, è stato deciso con voto unanime di confermare la sospensione delle processioni, permanendo peraltro lo stato di emergenza.

 

Comunicato finale della Sessione straordinaria della CESi

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Si celebra la Giornata di preghiera per le vittime agli abusi

La Conferenza episcopale Italiana ha istituito la prima Giornata nazionale di preghiera per le vittime ed i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Lo ha voluto fare in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale che si svolge il 18 novembre.

Per coinvolgere meglio la comunità diocesana, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha spostato la celebrazione a domenica 21, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo.Le nostre comunità siano invitate ad unirsi alla preghiera non solo per le vittime di abusi ma anche per la ricerca coraggiosa di nuove forme di assunzione di responsabilità nei confronti dei piccoli – ha scritto l’arcivescovo Lomanto -. L’occasione è propizia per avviare e promuovere a tal riguardo un processo di sensibilizzazione, informazione e formazione. Del resto, non è possibile iniziare il nostro cammino sinodale senza esporci allo sguardo misericordioso di Cristo Gesù e fare verità sul nostro agire credente. Non possiamo trascurare la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza. La Chiesa è chiamata ad ascoltare il grido delle vittime e a lenire le ferite profonde per le quali non si chiederà mai abbastanza perdono“.

 

Pieghevole per la Giornata nazionale di Preghiera

 

 

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Mons. Lomanto nelle zone colpite dall’alluvione

L’arcivescovo Lomanto in visita all’azienda agricola

Visita dell’arcivescovo mons. Francesco Lomanto in alcuni luoghi del Siracusano particolarmente colpiti dall’alluvione di tre settimane fa. Il pastore della Chiesa siracusana aveva già espresso il desiderio di incontrare i residenti rimasti intrappolati in casa come segno di vicinanza e per portare loro un conforto spirituale. Un desiderio che ha incontrato subito i favori del delegato di Neapolis, Giovanni Di Lorenzo, che ha invitato l’arcivescovo prima alla farmacia di contrada Arenella, poi nell’azienda agricola dei fratelli Giardina ed infine in alcune abitazioni di contrada Fanusa che hanno avuto l’abitazione allagata. “Chiediamo al Signore il sostegno in questa circostanza che ha toccato la nostra comunità. Fa che possiamo affrontare la crisi causata dal maltempo e superarla nel nome del Signore. La mia presenza vuole dire che io sono vicino a voi. Vi ho pensato anche se non vi conoscevo. Vi ho ricordato nella preghiera. Voglio invitarvi alla speranza, sapere guardare il vostro avvenire. Nella  speranza che deve chiedere al Signore di sostenerci e non farci mai mancare i suoi doni”.
L’arcivescovo ha benedetto le persone, la farmacia, le case. La farmacia della dottoressa Valeria Rizza è stata allagata ed ha avuto il sostegno dei residenti e del comitato Pro Arenella. L’arcivescovo ha donato una statuetta ed un calendario di Santa Lucia. Terreni agricoli allagati e danni per le aziende agricole.

Sono venuto per portarvi la benedizione: benedire, cioè dire bene, significa portare Gesù. Perchè la parola è Gesù. Vogliamo affidare al Signore la nostra vita e le nostre famiglie, l’azienda, il lavoro per implorare il suo aiuto e la sua protezione”. In via Verne e zone limitrofe un muro è crollato e l’acqua ha raggiunto i 50 centimetri di altezza. Di Lorenzo ha voluto ringraziare tutti i volontari che si sono spesi in questa circostanza difficile. “Eravamo in preda alla disperazione. L’essere comunità ha portato un aiuto concreto per tutti. Senza lesinare sforzi” ha detto. L’assessore alla protezione civile, Sergio Imbrò, ha portato i saluti del sindaco Francesco Italia: “Esprimo la mia gioia di avere qui con noi l’arcivescovo. Noi in quelle notti ci siamo stati e ci siamo ancora oggi. Non vogliamo attendere un’altra alluvione ma vogliamo risolvere le problematiche delle zone maggiormente colpite” ha detto Imbrò alla presenza di Biagio Bellassai del Dipartimento regionale della protezione civile.

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“I poveri li avete sempre con voi”

I poveri li avete sempre con voi (cfr Mc 14,7) è il titolo scelto da papa Francesco per celebrare la V Giornata Mondiale dei Poveri domenica 14. Per vivere al meglio la giornata insieme alla comunità parrocchiale, seppur nel rispetto delle prescrizioni legate all’emergenza Covid, la Caritas diocesana ha messo a disposizione un sussidio. “In parrocchia si suggerisce un momento di incontro comunitario che può anche avere la forma di un momento di preghiera, da utilizzare secondo le esigenze, o la forma di un momento di confronto e di ascolto reciproco tra le diverse realtà, a partire dalle rispettive esperienze o dai programmi: in questo caso si può prendere una parte della traccia proposta per una preghiera introduttiva o conclusiva” spiega il direttore della Caritas diocesana, don Marco Tarascio. 

Naturalmente il momento può partire dalle parole del messaggio di Papa Francesco.

Nell’animare le celebrazioni liturgiche domenicali sarebbe importante assicurare qualche richiamo in tutte le Sante Messe, facendo riferimento ad alcune o tutte le invocazioni per la preghiera dei fedeli proposte, o ancora riservare per una delle Sante Messe una caratterizzazione particolare, invitando gli operatori delle realtà caritative e coinvolgendo, ancor di più in questa occasione anche i poveri presenti nelle nostre comunità e che incontriamo attraverso i servizi offerti in ambito caritativo – ha continuato don Marco Tarascio -. In riferimento ai vari momenti che vivrete nelle vostre comunità, sarebbe bello che questi venissero raccontati mediante foto che saranno poi raccolte a testimonianza della giornata vissuta“. E’ possibile inviare tutto il materiale eventualmente prodotto alla mail del centro ascolto diocesano all’indirizzo centroascolto@caritassiracusa.com

Nel ringraziare di cuore Voi, collaboratori e volontari rivolgo lo stesso invito di Papa Francesco a non perdere mai di vista l’opportunità che viene offerta per fare del bene: “Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso […], non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova. […] Dagli generosamente e, mentre gli doni, il tuo cuore non si rattristi. Proprio per questo, infatti, il Signore, tuo Dio, ti benedirà in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nella terra” (Dt 15,7-8.10-11)”.

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Inizio del cammino sinodale in Diocesi

Venerdì 5 novembre, alle ore 18.00 nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa concelebrazione eucaristica di Inizio del Cammino Sinodale nella nostra Chiesa. Nell’occasione sarà ricordato anche il primo anniversario dell’Ordinazione Episcopale e dell’ingresso dell’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto. La celebrazione era prevista per lunedì 25 ottobre ma le avverse condizioni meteorologiche hanno imposto lo slittamento della data. Il 24 ottobre del 2020, mons. Lomanto è stato ordinato vescovo nel tempio mariano e ha fatto il suo ingresso in Diocesi, succedendo a mons. Salvatore Pappalardo che si è dimesso per raggiunti limiti di età. Al termine della celebrazione mons. Lomanto consegnerà alla comunità la lettera pastorale “Ut sint consummati in unum” (Gv 17,23) (“Perchè siano perfetti nell’unità”). Una lettera indirizzata ai presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi e fedeli tutti della Chiesa di Siracusa. Si tratta di una traccia di riflessione con lʼintento di offrire alcune indicazioni a sostegno della cura pastorale e del cammino spirituale delle nostre comunità ecclesiali.

Il 10 ottobre scorso Papa Francesco ha aperto in Vaticano il percorso che porterà alla celebrazione del Sinodo. Il cammino sinodale costituisce “un’occasione propizia di rilancio delle comunità”, ed “una voce profetica rispetto alle istanze dell’oggi e del futuro”. Il fine è uno: la missione di camminare insieme. Il cammino è pensata in tre fasi, distribuite tra ottobre 2021 e ottobre 2023: la prima fase sarà diocesana, la seconda continentale e la terza universale. Una metodologia che prevede l’elaborazione di due Instrumentum laboris diversi, e vuole coinvolgere tutto il popolo di Dio in questo processo sinodale. Le parole-chiave del Sinodo sono comunione, partecipazione, missione. Ma anche partecipazione, ascolto e discernimento. Il Cammino sinodale è un processo che vuole aiutare a «riscoprire il senso dell’essere comunità, il calore di una casa accogliente e l’arte della cura». «Sogniamo una Chiesa aperta, in dialogo. Non più “di tutti” ma sempre “per tutti”» scrivono i Vescovi nella Lettera indirizzata alle donne e agli uomini di buona volontà.

L’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Siracusa ha predisposto una diretta dal Santuario della Madonna delle Lacrime. La diretta, che andrà in onda sulla pagina You Tube dell’Arcidiocesi, inizierà intorno alle 17.55. La celebrazione sarà trasmessa anche sulle emittenti televisive Medical Excellence (canale 86), Teleuno Tris (canale 172) e Video 66 (canale 286) e sui canali Youtube e Facebook di radio Una Voce Vicina.    

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Anniversario dell'ordinazione episcopale e apertura del Cammino sinodale

“Perchè siano perfetti nell’unità”: mons. Lomanto scrive alla comunità diocesana

E’ stata rinviata ad altra data la celebrazione programmata per domani sera nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime nell’anniversario dell’Ordinazione episcopale e dell’ingresso dell’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto
Considerate le ordinanze del Dipartimento di Protezione civile e dell’Autorità comunale è stato deciso di rinviare la celebrazione alla quale avrebbero partecipato fedeli provenienti da tutta la Diocesi.
Esattamente un anno fa, il 24 ottobre del 2020, mons. Lomanto è stato ordinato vescovo nel tempio mariano e ha fatto il suo ingresso in Diocesi, succedendo a mons. Salvatore Pappalardo che si è dimesso per raggiunti limiti di età.  

Nell’occasione, mons. Francesco Lomanto avrebbe dovuto dichiarare l’apertura, nella nostra Arcidiocesi, del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.

E al termine della celebrazione mons. Lomanto avrebbe dovuto consegnare alla comunità la lettera pastoraleUt sint consummati in unum” (Gv 17,23) (“Perchè siano perfetti nell’unità”). Una lettera indirizzata ai presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi e fedeli tutti della Chiesa di Siracusa. Si tratta di una traccia di riflessione con lʼintento di offrire alcune indicazioni a sostegno della cura pastorale e del cammino spirituale delle nostre comunità ecclesiali.

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“Testimoni e profeti” per la Giornata missionaria mondiale

Si celebra domenica la Giornata Missionaria Mondiale sul tema “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20).
Per la Fondazione Missio, espressione delle Pontificie Opere Missionarie in Italia, l’Ottobre missionario è l’occasione per sensibilizzare le comunità alla missione della Chiesa nel mondo. Lo ha fatto scegliendo un tema che quest’anno è “Testimoni e profeti”.

Le offerte raccolte in tutte le chiese del mondo vanno a contribuire al Fondo universale di solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie che permette di sostenere i missionari di ogni continente.

Don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, in un docufilm girato sulla tomba di don Tonino Bello, ad Alessano, in PugliaIl (qui il link al video integrale scaricabile)  spiega cosa vuol dire essere testimoni e profeti dell’oggi: «Testimoni e profeti significa vivere incarnati in questo mondo, amandolo così tanto da sentire che questo mondo senza il Vangelo è povero. Da qui – spiega don Pizzoli – nascono la necessità, il desiderio, la voglia e la forza di evangelizzare. L’annuncio del Vangelo spesso provoca reazioni, contrarietà, persecuzioni, il profeta non si perde d’animo: è colui che sa resistere, va avanti, apre cammini di speranza oltre gli ostacoli. E’ un missionario di speranza».

 

L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha inviato un messaggio alla comunità diocesana.

Con Gesù abbiamo visto, ascoltato e toccato che le cose possono essere diverse. Lui ha inaugurato, già oggi, i tempi futuri ricordandoci una caratteristica essenziale del nostro essere umani, tante volte dimenticata: «siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore» (Enc. Fratelli tutti, 68). Tempi nuovi che suscitano una fede in grado di dare impulso a iniziative e plasmare comunità, a partire da uomini e donne che imparano a farsi carico della fragilità propria e degli altri, promuovendo la fraternità e l’amicizia sociale (cfr ibid., 67). La comunità ecclesiale mostra la sua bellezza ogni volta che ricorda con gratitudine che il Signore ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,19). La «predilezione amorosa del Signore ci sorprende, e lo stupore, per sua natura, non può essere posseduto né imposto da noi. […] Solo così può fiorire il miracolo della gratuità, del dono gratuito di sé. Anche il fervore missionario non si può mai ottenere in conseguenza di un ragionamento o un calcolo. Il mettersi “in stato di missione” è un riflesso della gratitudine»

(Dal messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata missionaria mondiale 2021)

Condivido con voi queste parole del Santo padre e con voi mi sento interpellato perché tutta la comunità diocesana possa risplendere dalla consapevolezza di essere amati dal Signore e possa far scaturire ogni sua azione dal senso di gratitudine per questo amore.
L’ottobre missionario e la Giornata missionaria mondiale sono un piccolo ma significativo segno dell’attenzione missionaria della nostra Diocesi, delle comunità parrocchiali , delle famiglie religiose, delle associazioni e movimenti.

L’arcivescovo ha inviato la comunità perché questa Giornata sia “occasione per far sentire alle giovani Chiese sparse per il mondo la nostra preghiera e la generosità che ci caratterizza. Le Pontificie Opere Missioanrie sono per queste giovani Chiese l’unico organismo che elargisce aiuti per la loro attività pastorale“.

 

 

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