Santa Lucia e San Zosimo

Sarà l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto a presiedere giovedì 13, la messa alla Basilica Santuario Santa Lucia al Sepolcro. Un celebrazione che assume un significato particolare.
Alle ore 19.00 coroncina in onore di Santa Lucia e alle ore 19.30 la messa. Seguirà la fiaccolata verso il sepolcro di Santa Lucia, dove verrà collocata la statua di San Zosimo, vescovo di Siracusa.
San Zosimo (608) fu custode del sepolcro di Santa Lucia, successivamente Abate del monastero Santa Lucia che sorgeva sui luoghi luciani, in seguito fu Vescovo di Siracusa.
Vogliamo ricordare questa figura di pastore Santo che guidò la chiesa di Siracusa. Per intercessione di S. Lucia e San Zosimo, col nostro Arcivescovo, rinnoviamo la nostra fede nel Signore Gesù, buon Pastore e preghiamo per la Chiesa e la nostra Diocesi” ha detto il rettore del Santuario di Santa Lucia, fra Daniele Cugnata.

Zosimo, vescovo (VII secolo) era un giovane monaco cui era stata affidata per la sua inettitudine la custodia della tomba di Santa Lucia a Siracusa. Un giorno, desideroso di rivedere i genitori, lasciò il monastero senza avvertire i superiori. I genitori, vedendolo arrivare con aria di fuggitivo, lo rimproverarono e lo riaccompagnarono al monastero. Venne perdonato dall’abate e riconsegnato al suo compito di “guardiano della tomba”, che tenne a lungo perché considerato incapace di altre e più impegnative mansioni. Alla morte dell’abate, i monaci si recarono dal vescovo per conoscere il nome del successore. Fra loro non c’era Zosimo, rimasto a casa come “inutile” .
Quando il vescovo ebbe davanti i monaci, chiese: “Ci siete tutti?”. “No, – risposero – a casa c’è il guardiano della tomba di santa Lucia, ma è di poco conto”. “Fatelo venire” ingiunse il vescovo. E quando Zosimo arrivò: “Ecco il vostro abate” affermò solennemente il vescovo. Così Zosimo, tra la sorpresa di tutti, divenne abate del monastero dimostrando presto di quanta saggezza e virtù fosse ricco, a tal punto che il popolo lo volle quale proprio vescovo. Confermato da papa Teodoro, egli rimase sulla cattedra episcopale siracusana dal 647 al 662 guidando la diocesi con bontà e bontà e saggezza.