Archivi della categoria: Primo piano

“I tre santi desideravano vivere la pienezza di Dio”

“I tre santi erano desiderosi di vivere in pienezza il dono di sé a Dio e di dare un di più agli altri. Essi hanno il grande coraggio di abitare il limite (persecuzione), ma anche ritrovano la creatività di corrispondere pienamente e in tutto al Signore, facendo emergere le proprie risorse e tutte le energie del loro essere, perché si abbandonano a Dio nella fede”. L’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, ha presieduto nella Chiesa Madre a Lentini la solenne messa pontificale nell’ambito dei festeggiamenti patronali in onore dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino.

I festeggiamenti, organizzati dalla parrocchia di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio e dal Comitato della festa, vedranno stasera il fercolo percorrere i quartieri cittadini in processione. Ieri la città ha assistito all’uscita trionfale del fercolo di Sant’Alfio e la notte del lunedì si è ripetuto il giro santo, ossia il “giro dei nudi”.
Tra le altre iniziative in programma, la giornata del malato, quella della famiglia e “A Lentini di zagara adorna: l’attesa è già festa”.

“Il santo riconosce il proprio limite, ne prende atto e lo affronta con la serena fiducia in Dio – ha detto ancora mons. Lomanto -. Il santo sosta nel limite, lo ammette come parte della propria vita o di una sua fase; impara a sperare tutto e a osare tutto partendo dallʼaccettazione della realtà. Il santo impara a fiorire nel limite; ne fa motivo di slancio spirituale, di rinnovamento profondo, radicale e sempre nuovo. Porta frutto della conversione dei soldati. Quando hai bisogno, ti viene chiesto di donarti agli altri”.

Mons. Lomanto ha ricordato il “viaggio dei tre santi fratelli martiri è mettersi in cammino” senza sapere dove andare. “La santità cristiana è prima di tutto un cammino senza fine. La nostra vita va intesa come un viaggio. Un viaggio per prendere conoscenza di noi stessi, delle nostre difficoltà e dellʼaiuto del Signore. È sicuramente un viaggio precario che ci induce ad affidarci unicamente al Signore. Un viaggio che ci riporta a casa, certamente, ma ci restituisce sempre nuoviE in questo perfetto abbandono a Dio, in questo lasciarci portare da Lui, in questo affidarci a Lui, Egli vive in noi, ci insegna la scienza dellʼamore attraverso tutta la vita. Dallʼamore che ci porta impariamo come si amaLʼamore si esprime nella disponibilità, nellʼatteggiamento di accoglienza, nellʼattenzione allʼaltro, nel mettere gli occhi negli occhi dellʼaltro, nel guardare con gli occhi dellʼaltro, nellʼusare misericordia, nellʼessere prossimo di tutti. Impariamo ad amare dallʼamore che Dio ci porta. Contribuiamo a generare ovunque uno spirito di fraternità e di solidarietà, prendendoci cura di chi è lasciato ai margini, di chi vive nella sofferenza, di chi è confuso e in cerca di risposte”. 

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La devozione dei vigili del fuoco e della protezione civile

Il lancio delle colombe e l’omaggio in piazza Duomo dei Vigili del Fuoco di Siracusa e dei volontari della Protezione Civile caratterizzeranno sabato 14 maggio, giornata scelta dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia per celebrare l’ottava della Festa del Patrocinio di Santa Lucia. La Deputazione, in considerazione delle cattive condizioni meteo di domenica 8, ha deciso di rinviare l’uscita del simulacro e delle reliquie di Santa Lucia e la processione fino alla Cattedrale, a sabato 14.

Possiamo dire che ci sarà il lancio delle colombe effettuato dalla Società Colombofila Siracusana “Dioniso” – spiega l’avv. Pucci Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia -. Non potremo avere il numero di 700 esemplari che era stato previsto per giorno 1 maggio, ma ci saranno decine di colombe a ricordare il miracolo del 1646 e dare un segnale di pace“. L’uscita è prevista sempre per le ore 18.00: “Quando il simulacro raggiungerà piazza Duomo i berretti verdi lasceranno il simulacro ai vigili del fuoco mentre altri vigili posizioneranno i fiori sulla statua di Santa Lucia posta nel prospetto della Cattedrale. Quindi toccherà ai volontari della protezione civile portare a spalla il simulacro per un altro tratto di piazza Duomo. Poi – spiega ancora Pucci Piccione – i berretti verdi torneranno al loro posto e inizierà la processione per il centro storico“. La processione attraverserà le vie di Ortigia: via Picherali, via Castello Maniace, lungomare Ortigia, via Roma, via del Teatro, piazza S. Giuseppe, via della Giudecca, via delle Maestranze, via Roma, piazza Minerva, piazza Duomo. Alle ore 21,00 è previsto l’ingresso delle Reliquie e del Simulacro in Cattedrale e la chiusura della nicchia della Cappella che custodisce il Simulacro.
Domenica 8, alle ore 8,00 sarà celebrata la messa; alle ore 11,30 messa presieduta dal parroco della Cattedrale mons. Salvatore Marino con la presenza della Comunità dei Diaconi permanenti dell’Arcidiocesi di Siracusa. Alle ore 19,00 messa.
La chiesa di Santa Lucia alla Badia, dal 9 al 14 maggio, aprirà alle ore 10.00 e chiuderà al termine della celebrazione delle ore 19.00. Ogni giorno alle ore 19 sarà celebrata la messa.

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Festa di Santa Lucia, processione rinviata a sabato 14

La Deputazione della Cappella di Santa Lucia, in considerazione delle cattive condizioni meteo di domenica prossima 8 maggio, in accordo con l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto, ha deciso di rinviare l’uscita del simulacro e delle reliquie di Santa Lucia e la processione fino alla Cattedrale, a sabato 14 maggio.
E’ stata una decisione inevitabile – ha commentato il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione -. Potremo vivere con la nostra patrona un’altra settimana di preghiera. Domenica 8, la celebrazione sarà alle ore 19 e non alle ore 17. Poi da lunedì a venerdì, messa tutti i giorni alle ore 19.00. Poi sabato 14 si seguirà il programma già diffuso per l’ottava: alle 18 l’uscita e la processione per le vie del centro storico. Non avremo così problemi di pioggia e avremo il simulacro esposto qualche giorno in più. Abbiamo scelto anche la giornata del sabato così che i giovani, abituati alla movida, potranno essere con noi. Viviamo la festa in tutta la sua pienezza. Abbiamo avuto tantissime presenze in queste giornate. La festa di Santa Lucia è la festa di tutti“.
La chiesa di Santa Lucia alla Badia, dal 9 al 14 maggio, aprirà alle ore 10.00 e chiuderà al termine della celebrazione delle ore 19.00.
E stasera nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia alle ore 20.00, la prof.ssa Lucia Trigilia, docente SDS di Architettura dell’università di Catania parlerà della Festa del Patrocinio nell’immaginario Barocco e non solo. Seguirà l’intervento della prof.ssa Loredana Pitruzzello, docente di Storia dell’Arte sacra all’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio sul Martirio di Santa Lucia di Deodato Guinaccia.
Domani sera alle ore 20.30, “L’aiuto viene dal mare”, incontro con Corrado Mandreoli, vice presidente dell’Ong ResQ, e l’equipaggio a terra della ResQ People. Interverranno don Luca Saraceno e l’avv. Giuseppe Piccione. Alcuni brani saranno letti dagli attori Giulia Valentini e Attilio Ierna. Le musiche sono di Antonio Bianca.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulle pagine facebook della Deputazione della Cappella di Santa Lucia e dell’Arcidiocesi di Siracusa e sulla pagina You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.
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Salute, la consulta regionale delinea le attività

Si è svolta presso l’Oasi Francescana Madonna del lago a Pergusa, la consulta regionale per l’Ufficio della Pastorale della salute, presieduta dal delegato mons. Giovanni Accolla con il direttore regionale don Mario Torracca, alla presenza dei direttori, delegati, membri delle commissioni diocesane, e di associazioni di volontariato che operano in ambito sanitario (Frates, Aipass, Avulss, Avo, Amci).
Pera Siracusa era presente il direttore dell’Ufficio per la pastorale della Salute, don Raffaele Aprile. La consulta ha condiviso esperienze e progetti, e ha definito gli ambiti di impegno (professionali,  motivazionali, di dialettica con le Pubbliche amministrazioni). Si è delineato un ampio panorama di azione, nel quale, l’Ufficio deve avere un ruolo di “soggetto propositivo”, con un indirizzo di accompagnamento e di collettore di servizi e di istanze, in stretta collaborazione con le associazioni operanti nell’ambito sanitario sul territorio e di relazione con Enti e Istituzioni.
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L'invito di mons. Francesco Lomanto nel discorso dal balcone

“Santa Lucia ci invita a cercare itinerari di non violenza”

Santa Lucia, che pur ha subito il martirio, ha rigettato ogni forma di violenza e di guerra. Stiamo attraversando momenti di crisi, di incertezza e di grande sofferenza a causa della guerra in Ucraina e a causa anche di episodi di violenza che persino giovani e adolescenti perpetrano nella nostra Città. L’esempio di Santa Lucia deve indurci a cercare sempre soluzioni di pace, itinerari di non-violenza, progetti di bene“. Lo ha detto mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, nel suo discorso dal balcone per la Festa di Santa Lucia del Patrocinio iniziata ieri.
La prima domenica di maggio, Siracusa ricorda il miracolo del 1646 quando i siracusani chiesero aiuto alla patrona Santa Lucia per superare la carestia e si riunirono in preghiera in Cattedrale. Poco dopo una nave carica di grano giunse al porto. A presiedere la celebrazione eucaristica è stato il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa.
Per la prima volta l’uscita del simulacro dalla Cattedrale è stata rinviata per la pioggia. Ma la processione ha avuto luogo nel pomeriggio. Il simulacro resterà per otto giorni nella chiesa di Santa Lucia alla Badia e domenica prossima tornerà in processione in Cattedrale. “Contemplando la figura e lʼopera di Santa Lucia, nostra patrona, possiamo cogliere un triplice messaggio di verità, di pace e di speranza: la verità del suo amore per Dio e per i poveri; la scelta del bene che ripudia ogni forma di guerra e di violenza; la speranza e la fortezza nella tribolazione” ha detto mons. Lomanto. Ed ha sottolineato come “Santa Lucia ha vissuto nella verità il suo rapporto intimo con Dio, dando tutta se stessa a Lui, e non ha esitato a testimoniare il suo amore per Gesù fino al martirio. Dio è insieme verità e amore. L’autenticità del suo amore a Dio si è concretizzata nella carità verso gli altri, donando i suoi beni ai poveri. Oggi, vogliamo rivolgere la nostra preghiera al Signore, invocando il patrocinio di Santa Lucia sulla nostra Città e sul mondo intero, affinché venga debellata ogni forma di violenza che mortifica la dignità della persona umana e il diritto al bene comune. Nessuna motivazione può mai giustificare la violenza e la guerra: Dio ci ha fatti per l’amore e per la pace. Chiediamo a Santa Lucia – come scrive San Paolo – di essere sempre «lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12). La speranza sostenga i nostri giorni pur segnati dalla prova della pandemia e ci mantenga forti in Gesù. La vita ci riserva sempre difficoltà e prove di ogni genere. Santa Lucia non si è smarrita, quando ha dovuto affrontare il martirio. Impariamo da Lei a sapere sperare contro ogni speranza, a rimanere forti quando sopraggiunge la prova, perseverando nella fede in Dio“.

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Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Mons. La Placa: “Testimoniare vuol dire impegnarsi nella vita sociale, culturale, civile”

“Guardando al suo luminoso esempio siamo chiamati a risvegliare in noi il grande desiderio di essere come i santi: felici di vivere vicini a Dio, nella sua luce, nella fedeltà a lui, proprio come ha fatto Santa Lucia. Con la sua testimonianza, con la sua vita, Lucia è stata e continua ad essere faro luminoso per tutti noi, luce vicina, dimostrando che è possibile rispondere alla vocazione alla santità
con una vita autenticamente cristiana”. Lo ha detto mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa, che stamane ha presieduto la celebrazione eucaristica nella chiesa Cattedrale peer la festa del Patrocinio di Santa Lucia. Una festa “rovinata” in parte dalla pioggia che non ha permesso l’uscita alle ore 12. Tutto rinviato alle ore 18 secondo quanto stabilito dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Purtroppo non potrà avvenire il tradizionale il volo dei colombi. In piazza Duomo, ad attendere Lucia, c’era migliaia di devoti e fedeli sotto la pioggia.
“Probabilmente a nessuno di noi sarà chiesto come a Lucia di testimoniare la propria fede con il martirio – ha detto mons. La Placa – , ma nessuno di noi è escluso dalla chiamata alla santità, a vivere in misura alta l’esistenza cristiana, a vivere una vita “differente” per fare della nostra vita quella “differenza” che feconda l’intera umanità, che fa giungere a fioritura i germogli di bene che sono nel cuore di ogni uomo, che libera tutta la forza della vita perché la vita dell’uomo e quella del mondo giungano alla loro pienezza, nonostante le troppe zone buie della nostra esistenza e del mondo in cui viviamo, troppo spesso attraversati da sofferenza e dolore, sconfitte e ingiustizie, povertà e miseria. Proprio questo ci insegna Santa Lucia e proprio questo ci ottiene con la sua intercessione: che anche nei momenti della prova, rimaniamo fedeli al Signore, sapendo che Lui, nostro Padre, non ci abbandona mai in balìa del male, né ci fa mancare il suo aiuto. È la luce della fede in questo Padre, carissimi fratelli e sorelle, che rimette in moto la vita. Che fa ripartire la speranza, proprio dove essa sembra messa in discussione. È la luce della fede che dirada i nostri dubbi e ci dà la certezza che anche per noi ci sarà una “colomba” che arriverà a dirci che la salvezza è vicina, che c’è sempre una via d’uscita in ogni situazione difficile nella quale possiamo venire a trovarci”.
Secondo mons. La Placa “la forza della speranza deve animare la vita del cristiano. Certo, tutti avvertiamo la fatica della speranza. Perché se è vero che con la risurrezione di Cristo la morte non ha più potere sull’uomo, tuttavia rimangono ancora tanti, troppi segni del suo vecchio dominio: come non pensare all’esodo senza fine di migliaia di persone che fuggono dalla guerra o dalla povertà; come dimenticare il dramma della disoccupazione con le conseguenze anche devastanti sul piano dell’unione stessa dei coniugi, della stabilità della famiglia e della carenza di autostima di cui ogni persona ha bisogno per guardare al futuro con speranza; come non pensare ai nostri giovani, costretti a lasciare la propria terra alla ricerca di un futuro migliore?”
Ma “se Cristo è risorto” allora “è possibile una nuova civiltà segnata non dalla morte, ma dalla vita; non dal conflitto, ma dalla pace; non dall’egoismo, ma dalla solidarietà; non dalla falsità e dalla menzogna, ma dalla luce della verità. È possibile lottare contro ogni forma di ingiustizia, mettendo al primo posto il bene comune piuttosto che l’interesse privato e il profitto personale; è possibile operare per un mondo dove ogni persona sia accolta, amata e rispettata dal primo istante al suo naturale tramonto; è possibile ristabilire un rapporto di amore distrutto ed eroso dal tempo e operare il miracolo del perdono che vince il rancore, l’odio e la vendetta”.
Ed è proprio in questo tempo che “testimoniare la propria fede vuol dire venire allo scoperto, impegnarsi nella vita sociale, culturale, civile per animare cristianamente la società, senza paure, senza ipocrisia, ma con il coraggio e la forza che vengono dallo Spirito di Dio. Dalla barca piena di grano arrivò la salvezza per il popolo di Siracusa, dalla barca di Pietro deve arrivare la salvezza del mondo. E in questa barca, nella barca della Chiesa, ci siamo tutti noi, carissimi fratelli e sorelle, con i nostri dubbi come Tommaso, con le nostre infedeltà, le nostre paure, le nostre ambizioni e le nostre convinzioni. Ma proprio a noi, nonostante le nostre fragilità e incertezze, il Signore chiede il coraggio della testimonianza per tirare fuori gli uomini dalle onde impetuose dalle quali rischiano di venire sopraffatti, sommersi, per tirare fuori dalle onde del male questa umanità che rischia di venire inghiottita dalla violenza, dagli odi, dalle guerre e dalla corruzione morale sempre più dilagante. È questa la consegna che il Signore oggi ci mette nel cuore: produrre con i fatti le prove della nostra fede”.

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L’uso delle mascherine raccomandato in chiesa

L’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso come le celebrazioni e le catechesi“. E’ la raccomandazione che la Conferenza Episcopale Italiana ha inviato a tutte le Diocesi circa l’uso delle mascherine in chiesa a partire dal 1 maggio quanto entrerà in vigore il nuovo decreto relativo al contrasto dell’emergenza pandemica.
«Il Ministro della Salute ha emanato una nuova ordinanza sull’utilizzo delle mascherine al chiuso che recepisce le modifiche apportate, in corso di conversione, al decreto legge 24 marzo 2022, 24, recante Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza. L’andamento dei contagi risulta costante da qualche settimana e tale dato porta a confermare le indicazioni della Presidenza contenute nella comunicazione dello scorso 25 marzo facendo tuttavia presente che l’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso come le celebrazioni e le catechesi, mentre resta obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per gli eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in locali assimilabili a sale cinematografiche, sale da concerto e sale teatrali. Si segnala, tra l’altro, che a partire dal 1 maggio 2022 non è più necessario il green pass per le attività organizzate dalle Parrocchie. Parimenti non è necessario il green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro dei lavoratori e dei volontari che collaborano».

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Festa del Patrocinio di Santa Lucia

In cammino con Lucia per la pace

Torna la festa di Santa Lucia. Le restrizioni politiche sono un po allentate e possiamo dire che si torna quasi alla normalità“. Così il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, l’avv. Pucci Piccione, apre la presentazione della Festa del patrocinio di Santa Lucia (1-8 maggio). Insieme al tesoriere della Deputazione, prof. Salvatore Sparatore, è stato illustrato il programma della festa che si apre sabato prossimo, 30 aprile, con la cerimonia di apertura della nicchia della cappella che custodisce il simulacro. Il titolo della festa quest’anno è “in cammino con Lucia per la pace”.
Sarà mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa, a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica domenica 1 maggio alle ore 10.00.
Intanto si scende in piazza, si scende nelle strade accanto a Santa Lucia ed è l’elemento più importante – ha spiegato l’avv. Piccione -. Dopo due anni, finalmente, e viviamo queste stesse emozioni che non dico avevamo dimenticato, ma che avevamo messo da parte nella nostra memoria. E’ chiaro che ci saranno delle piccole restrizioni. La processione verrà fatta con la mascherina. Abbiamo anticipato di un’ora l’inizio dell’ottava dell’8 maggio proprio per permettere di fare più pause. In chiesa si resterà con la mascherina, non ci sono più le limitazioni di posti, quindi potremmo essere anche tanti e riempire come tradizione la Cattedrale.
Poi c’è un’altra novità: una scelta che abbiamo fatto. Abbiamo deciso di non fare i fuochi d’artificio. Quest’anno abbiamo ripreso l’indicazione della Conferenza episcopale italiana per la processione di Pasqua. Perché abbiamo visto che le stesse condizioni di venti giorni fa sono rimaste. C’era la guerra, e c’è la guerra. In questo momento i botti ci ricollegano ai bombardamenti, alle case abbandonate e distrutte, ai morti e ai bambini. E quindi abbiamo deciso di non fare i fuochi d’artificio in questa festa e di destinare le somme alla Caritas per l’accoglienza ai profughi dell’Ucraina e alla nave ResQ che è qui a Siracusa. Tant’è vero che un giorno ci sarà l’incontro con l’equipaggio della ResQ e con Cecilia Strada“.
L’avv. Piccione ha ricordato i tanti momenti nei quali si articola la festa: “Ci saranno momenti culturali. Lucia Trigilia parlerà della festa, Loredana Pitruzzello parlerà del quadro del Guinaccia che è ritornato sull’altare ora che il Caravaggio si trova nella sua sede originaria. Con don Rosario Lo Bello e Camilla Fortunati dell’Ortygia Business School parleremo di economia. La scelta di Lucia è di dare tutto ai poveri. È una scelta di mera utopia o ha un significato economico?
Parleremo del Parco culturale ecclesiale, una nuova struttura dell’Arcidiocesi legata ai beni ecclesiali. Parleremo di suor Chiara Di Mauro. Una lettura cristallizzata tra una storia di santità antica come Santa Lucia e un’altra come quella di suor Chiara, che speriamo possa diventare presto santa. E poi ci saranno anche gli elementi musicali: il 5. raduno bandistico con tre bande, il concerto dedicato alla Santa Lucia per la pace della Banda di Siracusa, e il concerto degli studenti del Gargallo.
In questa festa ricominciamo, ritorniamo. Ritorniamo a gustare la bellezza di Santa Lucia e la forza di Santa Lucia. E poi c’è un altro elemento di novità: tutto il simulacro di Santa Lucia è composto da tanti ex voto. Gli artisti Pietro Marchese e Carlo Izzo doneranno una medaglia scultorea di Santa Lucia. E ci sarà una mostra al parlatorio di Santa Lucia alla Badia. Un gesto antico che viene riproposto. Quindi c’è tutto in questa festa, la tradizione e il legame. E la novità è il linguaggio della contemporaneità, in una festa che è sempre unica, è sempre bella con i colombi che non diventano solamente il ricordo del miracolo di Santa Lucia, ma in questo momento diventano anche messaggeri di pace“. All’incontro hanno partecipato la professoressa Rita Patania del liceo classico “Tommaso Gargallo” e il maestro orafo Carlo Izzo.

L’avv. Giuseppe Piccione e il prof. Salvatore Sparatore

Diverse celebrazioni e momenti di preghiera saranno visibili in diretta streaming sui profili social: le pagine facebook della Deputazione e dell’Arcidiocesi di Siracusa ed il canale You tube dell’Arcidiocesi di Siracusa.  Si ringraziano l’emittente televisiva Teleuno Tris che ritrasmetterà il segnale sul canale 85 del digitale terrestre e l’emittente Video 66 che ritrasmetterà il segnale sulla piattaforma digitale Twich.
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Gli auguri dell'arcivescovo Francesco Lomanto

La gioia nasce dal sentirci fratelli

Auguro di cuore a tutti una Santa Pasqua di pace, di bene e di gioia.
Di pace, accogliendo il dono del Risorto, che è la pace. Gesù risorto dice ai discepoli “Pace a voi” e la pace è Gesù, è risorto, e vive dentro di noi. Una Santa Pasqua di pace e di bene.
Il Bene impegna anche noi nel dono, nel servizio, nell’amore, nella costruzione del bene comune. Pace, bene e gioia. La gioia nasce dall’essere insieme, dal sentirci fratelli. E allora auguro di cuore a ciascuno, a tutti, di scoprire il senso forte e grande della fratellanza per essere davvero tutti fratelli.
Sostenerci per mano e affrontare con fiducia, con speranza l’avvenire, nonostante le difficoltà e le tribolazioni che possono presentarsi. Guardiamo con fiducia, con speranza, con animo lieto, il nostro cammino, il nostro avvenire. Sostenuti dalla forza e dalla presenza del Signore risorto che è con noi, cammina con noi, rimane con noi.
Buona Pasqua a tutti di cuore.

Mons. Francesco Lomanto

 

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Pasqua 2022, Mons. Lomanto: “Il nostro compito è di divenire pienamente umani”

“Dinanzi alla situazione difficile che tutti noi stiamo vivendo come portare il messaggio pasquale? Attraverso la nostra vita. Se noi incarniamo il mistero dell’amore di Dio sarà un linguaggio comprensibile da parte di tutti. Da chi crede e da chi non crede. Perché andiamo a toccare la sensibilità dell’uomo. Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto, che è anche delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Siciliana, questa mattina ai giornalisti e agli operatori della comunicazione di Siracusa in occasione dell’incontro che si è svolto in arcivescovado per il tradizionale scambio di auguri per la Pasqua. All’incontro, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, oltre ai giornalisti delle testate cartacee, web e radio, hanno partecipato il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo, che è anche Segretario nazionale Ucsi; il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente; il presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa, Alberto Lo Passo; il direttore del settimanale Cammino, Orazio Mezzio.

Il nostro compito e quello di divenire pienamente umani. Se siamo pienamente umani ci avviciniamo a Dio perché siamo a immagine di Dio. Siamo chiamati a impegnarci a costruire la pace nel cuore e nella vita. Siamo chiamati a manifestare la presenza dell’amore di Dio nella nostra vita. Qualunque persona si sentirà incoraggiato da una persona che ama e vuole il bene dell’altro che è quello che ci ricorda Papa Francesco nella Fratelli tutti: noi abbiamo il coraggio di costruire il bene. Se ci muoviamo in questa linea saremo costruttivi”.

Mons. Lomanto ha ricordato i due anni di crisi pandemica e le conseguenze che avremo per tanto tempo: “La mancanza della pace anzi la presenza della guerra, delle guerre, e dei vari tipi di guerra. Non solo quella terribile dell’Ucraina a cui assistiamo, che sta scuotendo il mondo. Ma ci sono altre guerre, quelle che non vediamo. Intime, nascoste che riguardano la vita e la morale. Penso al cardinale Carlo Maria Martini che diceva che “La Pasqua è la vicenda di una vita passata attraverso la sofferenza e la morte, di un’esistenza ridonata a chi l’aveva perduta”. Penso che quello che stiamo vivendo dovrà farci guardare con fiducia l’avvenire, a unirci di più tra noi. Trasmettiamo agli altri il messaggio di una vita che non tramonta mai. Auguro una Pasqua di pace, bene e serenità”.

L’Ucsi Siracusa e l’Assostampa Siracusa hanno donato, a nome dei giornalisti, cinquanta chilogrammi di pane destinato alle famiglie in difficoltà della città. Quest’anno il pane è stato destinato alla Caritas della parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa, guidata dal parroco don Claudio Magro.

Il Covid 19  ha  messo in difficoltà tantissime  famiglie che prima di questa pandemia vivevano una vita serena – ha detto il tesoriere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Di Salvo -. La crisi editoriale che stiamo vivendo ha portato ad un impoverimento del territorio con la chiusura di due redazioni di importanti giornali regionali. Bisogna affrontare la crisi con un nuovo modo di pensare la professione. Oggi intanto bisogna fare piccoli passi di carità  che si concretizzano nel sentirci prima di tutto chiamati a compiere ogni giorno piccoli gesti d’amore verso le persone che incontriamo cercando di diventare attenti e sensibili soprattutto ai poveri silenziosi, cioè a coloro che spesso incontriamo nella nostra quotidianità ma che all’apparenza, per la loro dignità, cercano di nascondere le sofferenze e i disagi che stanno vivendo e capire come agire per aiutarli con i nostri strumenti di comunicazioni cercando di essere “ascoltatori” del grido che arriva dalle periferie”.

Il Santo Padre ci invita quest’anno ad ascoltare di più – ha detto il segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente -. Forse noi giornalisti lo facciamo ma non siamo stati bravi a farci ascoltare. C’è una categoria professionale, cosciente del compito sociale che ha, che vuole andare avanti. Nonostante la crisi di questo settore. Abbiamo oggi uno stimolo ad essere coraggiosi di fronte ad un passaggio. Speriamo ci sia un dopo per la nostra categoria ma anche per il nostro territorio”.

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