
Guardiamo alla persona, fondamento di ogni cosa


Venerdì 2 dicembre alle ore 18.00 Assemblea Diocesana nel salone “Giovanni Paolo II” del centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime. L’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto convoca i fedeli per riprendere il Cammino Sinodale.
Lo scorso 28 ottobre, sempre in Assemblea, era stata introdotta la seconda tappa del Cammino con I cantieri di Bethania ed era stato avviato il lavoro da svolgere nei Vicariati i cui frutti saranno oggetto di studio venerdì prossimo. Sono invitati a partecipare i presbiteri, i diaconi, i religiosi e i laici, con particolare riferimento ai membri dei Consigli parrocchiali e ai responsabili/coordinatori delle nostre aggregazioni laicali.
Il Cammino Sinodale è il cammino della Chiesa riunita attorno al suo Pastore: è importante quindi che l’Assemblea possa esprimerne il volto in tutte le sue espressioni.
Nel corso dell’Assemblea sarà presentata la seconda lettera pastorale dell’Arcivescovo Francesco Lomanto, dal titolo Sanctificati in veritate.
L’Avvento apre al nuovo Anno liturgico e dispone all’incontro con Gesù nel suo Natale. In occasione della Prima Domenica di Avvento, domani 27 novembre, l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ha inviato una lettera alla Comunità Diocesana.
“Invito tutti a vivere l’Avvento come tempo della vigilanza, dell’attesa e della speranza per accogliere Dio in una misura sempre più grande, ponendoci in ascolto della sua Parola, contemplando il mistero del Natale e realizzando in noi la sua presenza di pace, di bene e di amore” ha scritto mons. Lomanto che ha indicato tre strade da seguire
“L’Avvento è attesa della venuta del Signore che vuole realizzare un incontro personale con noi. Nella professione di fede affermiamo: «Per noi e per la nostra salvezza discese dal cielo». Egli è venuto e continua a venire per incontrarci, per stare con noi e per salvarci. Viene realmente perché è il Vivente che dona vita e speranza in un mondo migliore. Egli è venuto e viene perché noi possiamo accoglierlo aprendoci sempre di più a Lui, perché Egli possa donarsi a noi in una misura ogni giorno più vera e più piena. Di qui nasce la necessità dell’attesa di ogni cristiano. Non si tratta soltanto di un avvento escatologico proiettato nel futuro che chiuderà la storia del mondo, la vita di questa economia presente, ma si deve parlare, invece, di una continua venuta di Cristo. Non possiamo vivere una vita veramente cristiana se, giorno dopo giorno, non ci rinnoviamo nel contatto con Dio. L’esperienza del cristiano che è Dio stesso, non può conoscere mai declino, ma deve continuamente attingere alla comunione con Dio in una misura sempre maggiore, in una incessante crescita e in una rinnovata novità di vita.
Nel mistero del Natale, il Figlio di Dio, per amore diventa uomo pur non cessando di essere Dio: si fa Carne per prendere la croce e portare la salvezza all’umanità, Egli è Colui che ha rinunciato a ogni potere, a ogni grandezza, non riservando nulla per sé, se non il potere di amare, e di amare fino in fondo, fino a dare se stesso. L’amore disarma sempre. L’amore abbassa il Verbo di Dio per ridurlo veramente alla proporzione dell’uomo. Lo spoglia di ogni suo potere, perché vuole abitare dentro di noi, vivere nei nostri cuori, per piantarvi il giardino ameno dello Spirito che porta ogni genere di frutti buoni per Dio. Insieme al potere di amare, il Figlio di Dio fatto uomo si riserva anche il potere di essere amato. Proprio questo Egli attende da noi. Non chiede un servizio, non aspetta una sudditanza, non pretende una dipendenza: attende una risposta di amore al suo amore infinito.Ecco il mistero del Natale: un Dio che si spoglia di tutto per dare e attendere tutto nell’amore! Ma, allora, quale significato assume oggi il Natale per noi?
Il miracolo del Natale del Signore è che Egli non è più al di fuori di noi, ma abita dentro di noi, vive nei nostri cuori e dimora in noi. Il teologo Henri De Lubac, commentando il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, scriveva: «Iddio pronunzia una sola parola, non solo in se stesso, nella sua eternità senza vicissitudini, nell’atto immobile con cui genera il Verbo, come ricordava sant’Agostino; ma anche, come insegnava già sant’Ambrogio, nel tempo e tra gli uomini, nell’atto con cui egli invia il suo Verbo ad abitare la nostra terra». Con la sua Incarnazione Gesù si fa presente nella nostra umanità, nel luogo dove noi siamo e nella vita che noi viviamo oggi, non domani; oggi, non ieri, perché oggi noi dobbiamo prestare a Lui questa nostra umanità, affinché Egli viva. Celebrare il Natale del Signore vuol dire, allora, che il suo segreto abitare nel nostro cuore diventi il centro stabile, perenne e unificante dei nostri legami, del nostro pensare, del nostro agire, di tutto il nostro vivere“.
Infine l’invito a “usufruire del prezioso Sussidio liturgico-pastorale “Un bambino è nato per noi” (Is 9,5), offerto dall’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI, utile per animare e arricchire le nostre celebrazioni liturgiche con l’ausilio dei commenti teologici e spirituali, delle proposte musicali e dei suggerimenti per una preghiera inclusiva delle persone con disabilità“.
Sarà il prof. Lamberto Maffei, neurobiologo, già presidente dell’Accademia dei Lincei, a tenere la prolusione all’inaugurazione dell’anno accademico 2022/23 dell’ISSR, Istituto Superiore Scienze Religiose, San Metodio di Siracusa, venerdì 25 novembre.
“L’incontro col futuro” è il tema che il prof. Maffei tratterà alle ore 18.30 nel salone “Giovanni Paolo II” del centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
L’inaugurazione dell’anno accademico prenderà il via alle ore 17.30 nella Basilica con la concelebrazione eucaristica presieduta da Mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa.
Quindi seguirà la presentazione dell’anno accademico da parte di don Salvatore Spataro, direttore dell’ISSR; la prolusione del prof. Maffei e la consegna dei gradi accademici. “Il prof. Maffei ha sempre studiato le capacità cognitive – ha spiegato il direttore, don Salvatore Spataro -. Ci parlerà delle tecniche che il cervello utilizza per la conoscenza, che deve essere lenta in un’era così difficile e veloce basata sul digitale. Il digitale impone velocità ed invece le tecniche del cervello, tramandate da sempre, esigono lentezza che si impone anche alla lettura. E’ necessario imparare quei processi conoscitivi indispensabili perché l’uomo non venga assorbito dalla velocità del digitale. Il prof. Maffei ha studiato le funzioni del cervello e ci aiuterà a saperlo sfruttare per una sapiente lettura del reale e ci insegnerà le tecniche di apprendimento che sono più utili all’uomo di quando noi possiamo immaginare“.
Il prof. Maffei è considerato uno dei maggiori esperti internazionali di neuroscienze. E’ stato direttore del Dipartimento di Neuroscienze al CNR di Pisa. Per vent’anni ha insegnato Neurobiologia alla Scuola Normale, svolgendo attività di ricerca e di insegnamento anche presso numerose università straniere, fra le quali la Cambridge university, Il Mit (Massachusetts Institute of Technology), il College de France e la Oxford University. Le sue ricerche sono state principalmente indirizzate verso lo studio del sistema nervoso centrale. Ha prodotto oltre 280 pubblicazioni scientifiche, la maggior parte delle quali accolte dalle più importanti riviste specialistiche internazionali del settore.
ISSR San Metodio
L’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa è un’istituzione accademica ecclesiastica promossa dall’Arcidiocesi di Siracusa, collegata alla Facoltà Teologica di Sicilia. Rilascia i titoli di laurea e laurea magistrale in Scienze Religiose abilitanti all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado; offre, altresì, percorsi di approfondimento tematici sulle scienze religiose e sulla teologia nonché si occupa della formazione ai ministeri istituti ed al diaconato e dell’aggiornamento dei docenti, in particolare IRC (Insegnamento religione cattolica).
L’ISSR offre un percorso accademico di primo e secondo ciclo. Il primo ciclo ha la durata di tre anni di studio; il secondo ciclo ha la durata di due anni di studio. Al termine dei due cicli sono conferiti e i titoli accademici: per il primo ciclo, Laurea (o Baccalaureato) in Scienze Religiose; per il secondo ciclo, Laurea magistrale (o Licenza) in Scienze Religiose.
Nasce il Centro regionale di ascolto, struttura operativa del Servizio regionale tutela minori della Conferenza Episcopale Siciliana. A farne parte è stato chiamato don Andrea Zappulla, già coordinatore del Centro di Ascolto di Siracusa.
All’indomani delle celebrazioni per la II Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, il Servizio regionale tutela minori della Conferenza Episcopale Siciliana fa il bilancio di questi primi anni d’attività. La Commissione regionale è guidata da monsignor Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento. Del Centro regionale di ascolto fanno parte don Fortunato Di Noto, Remigia D’Agata, Francesco Guarneri e don Andrea Zappulla. Una scelta, quella del Centro regionale, che serve per far rete con i Servizi diocesani territoriali già attivati ma anche, laddove potrebbe succedere, per raccogliere testimonianze e segnalazioni. Uno dei percorsi che il Servizio regionale ha attivato è quello della formazione. Da qui gli incontri nelle varie diocesi coi presbiteri e operatori pastorali che sono stati già avviati sull’intero territorio siciliano.
In occasione della Giornata nazionale di preghiera, la Conferenza Episcopale Italiana ha presentato il primo report sulla rete territoriale del Servizio. Dati che si riferiscono al biennio 2020-2021. Nel report circa la tipologia dei casi segnalati, è emersa la prevalenza di “comportamenti e linguaggi inappropriati” (24), seguiti da “toccamenti” (21); “molestie sessuali” (13); “rapporti sessuali” (9); “esibizione di pornografia” (4); “adescamento online” (3); “atti di esibizionismo” (2). Le segnalazioni fanno riferimento a casi recenti e/o attuali (52,8%) e a casi del passato (47,2%). Questi dati riguardano 68 presunti autori di reato, soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni all’epoca dei fatti, in oltre la metà dei casi. Il ruolo ecclesiale ricoperto al momento dei fatti è quello di chierici (30), a seguire di laici (23), infine di religiosi (15). Tra i laici emergono i ruoli di insegnante di religione; sagrestano; animatore di oratorio o grest; catechista; responsabile di associazione. Il contesto nel quale i presunti reati sono avvenuti è quasi esclusivamente un luogo fisico (94,4%), in prevalenza in ambito parrocchiale (33,3%) o nella sede di un movimento o di una associazione (21,4%) o in una casa di formazione o seminario (11,9%).
“La preoccupante situazione geopolitica con le conseguenze economiche che produce rischia, come sempre, di causare i danni maggiori a carico dei soggetti più deboli. Il nostro territorio, già gravemente sofferente per le piaghe della disoccupazione e della precarietà del lavoro, dell’inquinamento e della carenza di infrastrutture vede profilarsi il pericolo di subire ulteriori irreparabili ferite lasciando migliaia di famiglie e di lavoratori privi di ogni sussistenza“. Inizia così il messaggio che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha inviato come segno di vicinanza ai lavoratori e alle famiglie del polo petrolchimico di Priolo. Il messaggio è stato letto in piazza Archimede al termine del corteo promosso da Cgil e Cisl al quale hanno preso parte migliaia di persone.
“Come Pastore della Chiesa siracusana rivolgo un accorato appello a tutti e a ciascuno secondo la propria competenza e responsabilità – scrive l’arcivescovo –: uniamoci in un corale impegno di costruzione di un futuro sereno nel quale a nessuno manchi il necessario per una vita libera e dignitosa: ai giovani non siano negati i sogni, agli anziani sia garantita la serenità, ai deboli sia data la certezza dei propri diritti. Oggi, come non mai, è il tempo dell’unità verso la comune meta della pace, dell’unione tra i popoli, della ricerca e della costruzione del bene comune. Cristo, divino operaio, benedica e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando per la pace e per la tutela dei più piccoli e poveri”.
Conto alla rovescia per la Festa di Santa Lucia a Siracusa. Quando manca meno di un mese al giorno della festa, sono già iniziati i preparativi e la Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha quasi definito il programma. Quest’anno torna la processione che giorno 13 porterà il simulacro dalla Chiesa Cattedrale alla Basilica Santuario di Santa Lucia al sepolcro dove ci sarà l’Ottavario. Giorno 20 dicembre la processione per il rientro del simulacro in Cattedrale.
Ieri nel salone della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, l’assemblea dell’associazione Santa Lucia fra i falegnami di Siracusa ha eletto i campanellai per le feste di dicembre 2022 e di maggio 2023. Si tratta di Roberto Mirmina per dicembre e Salvatore Buccheri per maggio. Presenti il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia Pucci Piccione, il presidente dell’associazione Santa Lucia fra i falegnami Paolo Puglisi ed i componenti della Deputazione Elena Artale e Salvo Sparatore.
Sempre ieri nella Basilica Santuario di Santa Lucia al sepolcro dopo la coroncina in onore di Santa Lucia, il rettore del Santuario, fra Daniele Cugnata, ha presieduto la messa alla quale è seguita una fiaccolata verso il sepolcro con le reliquie di Santa Lucia. Presenti i portatori e le portatrici ed i componenti della Deputazione della Cappella di Santa Lucia.
La festa prenderà il via il 2 dicembre quando le reliquie saranno portate in giro nelle parrocchie della Diocesi. Poi giorno 9 dicembre ci sarà l’apertura della nicchia e prenderanno ufficialmente il via i festeggiamenti.
Dall’11 al 13 novembre si svolgerà a Siracusa il Pellegrinaggio Nazionale dell’Unitalsi dal tema “Andate a dire… comprenderanno gli uomini l’arcano messaggio delle Lacrime?“.
“E’ con senso di gratitudine e devozione profonda – commenta il presidente nazionale dell’Unitalsi, Rocco Palese – che ci apprestiamo a vivere questo importante appuntamento a Siracusa che concluderà la stagione dei pellegrinaggi 2022. Una stagione, segnata dalla ripresa post pandemia tanto desiderata che ha restituito a tutta l’associazione il senso il più profondo di appartenenza al proprio cammino unitalsiano. Al pellegrinaggio nazionale a Siracusa chiederemo alla Madonna che ci aiuti ad essere, con il nostro servizio, guida, incoraggiamento e consolazione, perché è questo che ci viene chiesto, essere l’Unitalsi“.
Tre giorni ricchi di appuntamenti, che vedranno coinvolti non solo pellegrini ed ammalati, ma anche i fedeli di Siracusa che potranno partecipare.
Venerdì 11 novembre, alle 17.00, in via degli Orti, sarà celebrata la messa all’aperto. Sabato 12, alle 9.30, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto celebrerà la messa nella Parrocchia Santa Lucia al Sepolcro con gli ammalati, con i volontari dell’Unitalsi e i fedeli. Alle 21.00 la preghiera dei Flambeaux lungo i viali del Santuario che si concluderà davanti al sagrato della Cripta. Domenica 13 novembre, alle 9.00, pellegrinaggio da Piazza Euripide fino al Santuario, dove alle 10.30 sarà celebrata la messa solenne. Alle 15.30 la processione eucaristica lungo i viali del Santuario. Il pellegrinaggio di quest’anno rappresenta il primo appuntamento importante post- pandemico, organizzato dal neo presidente della Sezione Unitalsi Sicilia Orientale, Gabriele Burgio, e dal presidente della Sottosezione Unitalsi di Siracusa, Fabio Chimirri. All’appuntamento parteciperanno il neo presidente Nazionale dell’Unitalsi, Rocco Palese, e i vice presidenti Cosimo Cilli e Sabatino Di Serafino.
Il 6 novembre 1994, Papa Giovanni Paolo II dedicava il Santuario alla Madonna delle Lacrime. A distanza di 28 anni risuonano ancora forti le parole del Santo Papa: «Le Lacrime della Madonna (…) testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo».
Con gratitudine al Signore per aver scelto la città di Siracusa per l’inestimabile dono delle Lacrime della sua Madre l’Arcivescovo di Siracusa, Mons. Francesco Lomanto, domenica 6 novembre presiederà una solenne celebrazione eucaristica alle ore 12.00, alla quale parteciperanno una rappresentanza degli studenti del Liceo Internazionale Arcivescovile di Trento e pellegrini anche provenienti dalla Calabria, da Gela e da Catania.
I fedeli potranno ottenere il dono dell’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni previste: confessione, comunione, recita del Credo, preghiera per le intenzioni del Papa.