Archivi della categoria: Diocesi news

Dialogo, impegno e rispetto per la scuola

“Il mondo della scuola, rivalutato nei suoi significati più profondi, sta recuperando il suo senso di formazione e crescita. Occorre da parte di tutte le persone coinvolte in questo campo, “materializzare” parole come: motivazione, attenzione, dialogo, impegno, rispetto, interazione e collaborazione, per rendere meno gravoso il percorso educativo e più feconda la meta”.  Lo scrive il direttore dell’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università della Diocesi di Siracusa, don Giuseppe Lombardo, in una lettera inviata a dirigenti, personale della scuola e studenti.
“La concertazione di insegnanti, studenti, genitori, Amministrazione, Enti locali e politici, intorno al “bene-risorsa” costituita dalla scuola, non mancherà in tal modo di produrre quei frutti che la collettività richiede e si aspetta. L’arcivescovo Salvatore Pappalardo e tutta la Chiesa siracusana porgono i più sentiti auguri affinché ciascuno nel proprio campo superi con la gioia e la forza degli ideali, difficoltà, disagi e fatica che immancabilmente incontra lungo il cammino, nella consapevolezza che il mondo, il Paese e ogni singola persona hanno bisogno dell’operato comune di tutti. Ognuno di noi e tutti insieme possiamo con il nostro “pensare” e il nostro “fare” contribuire a migliorare la Società”.

 

Padre Marco Tarascio a San Metodio

Padre Marco Tarascio è il nuovo parroco della chiesa di San Metodio. Domenica scorsa è avvenuto il possesso canonico da parte di padre Marco, che ricopre il ruolo anche di segretario della Caritas Diocesana. L’immissione è avvenuta da parte dell’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo che ha voluto ringraziare il parroco, mons. Giuseppe Gallo, per i tanti anni trascorsi in quella chiesa nata all’interno di un vagone ferroviario e da sempre punto di riferimento per gli abitanti della zona. Padre Marco Tarascio è stato per nove anni parroco della chiesa di San Francesco all’Immacolata, dove resta al momento come amministratore parrocchiale.

Reliquie di Santa Lucia a Sortino

Sono rientrate a Siracusa le reliquie di Santa Lucia, ma sono già pronte per un’altra visita. Questa volta è la Diocesi di Isernia ad avere richiesto al vescovo mons. Pappalardo la presenza delle reliquie per alcuni giorni, e precisamente il 4 e il 5 ottobre.
Nei prossimi giorni partirà una delegazione della Deputazione della Cappella di Santa Lucia,  composta dal presidente della Deputazione, avv. Giuseppe Piccione, e dal vicario generale della Diocesi, mons. Sebastiano Amenta. Nei giorni scorsi le reliquie sono state per una settimana nella chiesa Madre di Sortino. Sono state portate nelle scuole  e nelle altre due chiese. Domenica sera la celebrazione  finale alla presenza di migliaia di persone presieduta dal vicario generale della Diocesi, mons. Sebastiano Amenta.
Sono rientrate a Siracusa le reliquie di Santa Lucia, ma sono già pronte per un’altra visita. Questa volta è la Diocesi di Isernia ad avere richiesto al vescovo mons. Pappalardo la presenza delle reliquie per alcuni giorni, e precisamente il 4 e il 5 ottobre.
Nei prossimi giorni partirà una delegazione della Deputazione della Cappella di Santa Lucia,  composta dal presidente della Deputazione, avv. Giuseppe Piccione, e dal vicario generale della Diocesi, mons. Sebastiano Amenta. Nei giorni scorsi le reliquie sono state per una settimana nella chiesa Madre di Sortino. Sono state portate nelle scuole  e nelle altre due chiese. Domenica sera la celebrazione  finale alla presenza di migliaia di persone presieduta dal vicario generale della Diocesi, mons. Sebastiano Amenta.

 

Barbie Santa Lucia: provocazione sciocca

“Una provocazione inutile, sciocca, ed offensiva del sentimento di molte persone ad opera di artisti che non hanno nulla da dire”. Così il Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, commenta la nuova trovata molto pubblicitaria di due artisti argentini, Pool Paolini e Marianela Perelli.
Dopo la Barbie ballerina e quella con i costumi del mondo, per la bambola più famosa del mondo arriva la versione religion kit. E così ecco la Barbie Vergine Maria e dea Kalì. Ma anche la Vergine di Lourdes e quella di Fatima. E per concludere Santa Lucia, la martire siracusana. 33 esemplari dell’esposizione “Barbie, The Plastic Religion”.
“Non so se le bambole arriveranno nei negozi, mi auguro proprio di no, in quanto la “religione non è plastica” e l’iniziativa è di cattivo gusto” sottolinea Piccione che ha già raccolto le segnalazioni di tantissimi devoti in rivolta per l’ennesima provocazione. “Si rischia di banalizzare e fare diventare solo un gioco la testimonianza di chi, come Lucia, è stata coerente al Vangelo. Per quanto ci riguarda attediamo con ansia l’arrivo delle spoglie da Venezia a dicembre per i festeggiamenti della nostra patrona. Preghiera e devozione popolare. Dieci anni fa migliaia di persone accolsero le spoglie e penso che quest’anno vedremo in processione molti più fedeli. Sono queste le notizie che dovremmo commentare”.

Assemblea pastorale diocesana

Si terrà venerdì 26 settembre, alle ore 18.00, nei saloni delle opere pastorali del Santuario della Madonna delle Lacrime, l’Assemblea diocesana per presentare gli orientamenti pastorali 2014-2015 ed il calendario delle attività programmate.
Sarà mons. Maurizio Aliotta a parlare delle linee programmatiche nel solco della Lumen Gentium. L’assemblea è rivolta ai presbiteri e ai diaconi, ma anche agli operatori pastorali ed ai responsabili delle organizzazioni laicali.

 

Al via il laboratorio AvoLab

“La Sicilia è tra le Regioni del Meridione più all’avanguardia sul tema dell’economia civile; date a un Siciliano la possibilità di smontare le cose e fategli intravedere dei percorsi alternativi: mostrerà grande passione, creatività, inventiva, intelligenza. I Siciliani sono un popolo che sa cogliere le occasioni e trarne il meglio, se ne hanno a disposizione”. Così Stefano Zamagni, docente di Economia presso l’Università di Bologna e la John Hopkins University, presenta la terza Edizione della Summer School di Economia Civile.
Quattro giorni intensi dall’11 al 14 settembre presso l’Istituto San Metodio in Ortigia, Siracusa, sul tema “L’impresa civile: natura, motivazioni e prospettive per lo sviluppo di un nuovo welfare state”. La Summer School sarà anche un momento di scambio e dialogo con il territorio, le sue associazioni, i cittadini interessati al tema dell’economia civile. “Occorre ritrovare il valore positivo della finanza- aggiunge Zamagni-. Alla sua nascita, nel 1400, essa era l’arte di ciò che ha un fine e tale fine era il bene comune. Il degrado negli anni l’ha ridotta a un elemento pericoloso quando non nocivo. Occorre invertire la rotta. E’ possibile farlo attraverso una prospettiva comune, che rappresenta l’unica via d’uscita all’attuale crisi. Sapete quanto ci è costata la crisi del 2008? Trecento trilioni di dollari! Se ne arrivasse un’altra simile non avremmo in questo momento le risorse necessarie per uscirne fuori”.
Due i momenti aperti al grande pubblico: la presentazione del libro di Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, “Il valore di soldi. Banche, finanza ed etica oltre il mito della crescita” edito da San Paolo, prevista per giovedì 11 settembre alle 21 presso la Chiesa dei Cavalieri di Malta, a cui parteciperà Stefano Zamagni; il secondo momento invece si svolgerà domenica 14 settembre alle 9 presso il salone Borsellino di Palazzo Vermexio con la lectio di Luigino Bruni su “Rigenerare relazioni ed economia nei territori”.

Anteprima nazionale del film “Terra di Maria”

Anteprima italiana venerdì 12 settembre alle ore 19.30 al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, del film “Terra di Maria” con la partecipazione e l‘intervento del regista spagnolo Juan Manuel Cotelo.
La proiezione, in un importante santuario mariano, è una cosa a cui il regista, fondatore della casa di produzione Infinito+1, tiene particolarmente, per “mettere sotto la protezione di Maria, l’intero progetto”. Dopo l’anteprima al Santuario della Madonna delle Lacrime, il film di Cotelo dovrebbe essere proiettato, per la prima ufficiale, il 16 settembre al cinema Odeon di Firenze. Si tratta della storia di un agente segreto, nome in codice “Avvocato del diavolo” a cui è stata affidata la  missione di scoprire in cosa credono davvero i cristiani e con chi parlano quando raccontano di rivolgersi a  Dio o alla Vergine Maria. Juan Manuel Cotelo — che si ri­serva anche il ruolo, ironico e diver­tente, dell’Avvocato — è il regista de L’ultima cima, testimonianza corale sul sacerdote Pablo Domínguez Prie­to, tragicamente scomparso in alta montagna nel 2009.
Come scrive il quotidiano Avvenire: “Terra di Maria in tre mesi ha su­perato i 60.000 spettatori raggiun­gendo cento città, affidandosi a un nuovo sistema di distribuzione, che si vorrebbe replicare anche in Italia: de­legare agli spettatori l’iniziativa di chiedere la proiezione del film acce­dendo al sito terradimaria.it.
«La Bibbia – racconta Cotelo ad Avvenire – è un racconto perfetto, che nessun altro racconto può uguaglia­re né soppiantare. La sua perfezione non si radica nel suo valore letterario ma nel miracolo che la rende un libro vivo. Leggendo la Bibbia, possiamo conoscere in modo intimo e perso­nale quello che Dio vuole che noi fac­ciamo, ognuno di noi. Attraverso la sua
lettura, Dio parla a ciascuno di noi, oggi. Questo, nessun altro libro lo può uguagliare. È Dio che traduce e at­tualizza le pa­role della Bibbia per ciascun lettore, in maniera intima, superando una lettura superficiale, che rimane al li­vello letterario. Per questo, nel rap­presentare le scene bibliche in un film, come ho fatto io, non pretende­vo di sostituirmi alla
Bibbia. Ho sol­tanto preso qualche licenza artistica, come spesso hanno fatto i pittori. In ogni caso, nessuno può soppiantare il vero volto di Cristo, di Maria, del Pa­dre, che conosceremo tra poco, arri­vando in Cielo. Fino a quel momen­to, ce li immaginiamo». 
«Ho cercato perso­ne che avessero spe­rimentato nella loro vi­ta il potere trasformante di Dio oggi. Non cercavo teorici della fede ma esperti della fede. Persone che hanno capito la differenza tra vi­vere con Dio e vivere senza Dio. Tra le decine di storie ascoltate, abbia­mo scelto queste poche, mostrando come ognuno sia amato e atteso da Dio. Tutti hanno parlato con libertà totale sulla realtà della loro vita. Co­me ad esempio quella dell’america­no John Bruchalski, medico abortista fin dal 1994 che confessa di aver trat­tato le donne “come oggetti” e di a­ver capito che doveva curarle in mo­do completamente diverso dopo a­ver sentito, durante una visita come turista alla Basilica di Nostra Signo­ra di Guadalupe a Città del Messico, una voce femminile forte e diretta che domandava: “Perché mi ferisci?”. O quella della splendida modella co­lombiana Amanda Rosa Pérez, che proprio dopo una serie di aborti, sco­pre in un mare di dolore il potere del Rosario e della preghiera. E ancora del panamense padre Francisco Ve­rar che fonda in mezzo alla selva un centro di accoglienza dove si pratica la “Cristo-terapia” per aiutare ragaz­ze che hanno subito ogni tipo di a­buso». 

 

Per comprendere e amare il Mediterraneo

“Un festival che, se da un lato è voluto consistere in una presa di posizione radicalmente inclusiva e pluralistica nei confronti delle questioni che il Mediterraneo pone, dall’altro è stato un tentativo di traduzione dei valori che sono alla base della Fondazione stessa. Sono molto soddisfatto per la partecipazione del pubblico, sia in termini numerici che affettivi. L’attenzione è stata tanta, la sfida che abbiamo proposto è stata vinta, insieme”. Con queste parole il direttore artistico Marco Napolitano ha commentato Oltremare, il festival organizzato dalla Fondazione di Comunità Val di Noto, con il sostegno di Fondazione con il Sud e Caritas Italiana, in partenariato con Borderline Sicilia Onlus, la cooperativa sociale “Don Giuseppe Puglisi” di Modica, la cooperativa sociale “L’Arcolaio” di Siracusa, Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, la rivista di geopolitica “Limes” del Gruppo Espresso, l’agenzia “Bioturismo” di Siracusa, la rete di associazioni “A Misura di Sguardo”, Siracusa d’Amare, e con il patrocinio del Comune di Pozzallo e del Comune di Siracusa.
Il ciclo di conferenze proposto il 5 settembre a Siracusa e il 6 settembre a Pozzallo ha consegnato al pubblico la possibilità di acquisire una più ampia e consapevole visione del panorama storico, istituzionale, giuridico ed economico relativo al Mediterraneo e ha permesso di avviare una comprensione critica delle dinamiche geopolitiche mediterranee da cui dipendono fenomeni a noi vicini. Tra questi, in particolare, il riversarsi sulle coste italiane di un numero sempre maggiore di migranti, con i tragici naufragi che ne conseguono, e le sfide identitarie portate dalla responsabilità di accogliere e capire l’altro, la sua storia, le sue ragioni.
Mattia Toaldo, policy fellow presso lo European Council on Foreign Relations di Londra e consigliere scientifico della rivista di geopolitica “Limes” del Gruppo Espresso ha parlato di “Alfabeto Mediterraneo. Piccola guida geopolitica dopo le rivolte arabe”. Toaldo ha parlato di opportunità,  minacce, miti e paure da sfatare, oltre che degli interessi in campo e delle nostre possibili risposte. Gianluca Solera, attivista e scrittore, già coordinatore della Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture, ha portato la sua esperienza diretta di quanto accaduto nelle piazze mediterranee a partire dalle Primavere Arabe. “Perché ciò è accaduto proprio nel Mediterraneo? Per la sua storia, fatta della sovrapposizione di più civiltà, per i valori comuni che i suoi popoli incarnano (il senso della comunità, la famiglia, il gusto per le cose belle, il legame con il territorio ed il cibo, la spiritualità, il culto dell’ospitalità, l’inventività e l’operosità, la coesistenza con l’altro). Il Mediterraneo, fulcro della resistenza civile contro capitalismo selvaggio, mancanza di democrazia e banalizzazione culturale, potrebbe diventare il luogo del prossimo Rinascimento, se vi fosse un soggetto portatore di un progetto cittadino transnazionale, radicato tra la sua gente” – ha affermato Solera. L’intervento di Paola Ottaviano, avvocato membro fondatore di Borderline Sicilia Onlus, che lavora per la difesa dei diritti dei migranti, ha riportato l’attenzione su contraddizioni, effetti distorsivi di leggi ingiuste, violazioni di diritti e ipocrisie. Luigino Bruni, ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Lumsa, ha parlato di una nuova sfida per l’economia che riparta dai valori mediterranei.  Carmelo Chiaramonte, Cuciniere Errante, con i suoi interventi “Magna Siracusa…senza cacio e senz’altro untume” a Siracusa e “Felicità Mediterranea, la tavola iblea” a Pozzallo, ha condotto gli spettatori attraverso un percorso tra usi, consuetudini, gioie culinarie e piatti dimenticati della cucina greca e romana di Siracusa e arabismi gastronomici nella cucina del Val di Noto.
“Il senso di queste serate non si ferma alle serate stesse – ha affermato Don Maurizio Aliotta, vice presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto – una riflessione sul Mediterraneo è assolutamente necessaria affinché si abbiano ricadute sul territorio”.
“La Fondazione di Comunità permette nel tempo a questo territorio di avere segni concreti di comunità per costruire con creatività relazioni, economie – ha sottolineato il presidente Maurilio Assenza – il collegamento tra le tragiche morti di migranti e questo Festival è il progetto “A misura di sguardo”, che in questi mesi ha permesso ai fratelli migranti di avere qualcuno accanto e che in autunno diventerà Cantiere educativo. Il Festival vuole essere opportunità di respirare in grande: occasione che ci diamo in queste serate è che La Pira riviva”.
Oltremare è stato caratterizzato anche da significativi momenti di convivialità. I percorsi gastronomici serali sono stati preparati dal laboratorio “Casa Don Puglisi” di Modica e dalla cooperativa sociale “L’Arcolaio” di Siracusa e curati e presentati dallo chef Carmelo Chiaramonte. Le degustazioni di pietanze della Sicilia greca e romana a Siracusa e di pietanze storiche, arabe e ispaniche di Sicilia a Pozzallo, da un lato hanno comunicato al pubblico del festival i valori e le idealità fondanti di queste realtà solidali già fortemente radicate nel territorio, e, dall’altro, hanno favorito -una volta conclusi i cicli di conferenze- l’elaborazione, il dialogo e l’incontro. Le serate, occasione di ascolto, incontro e condivisione, si sono concluse con tre intensi momenti musicali.

Veglia di preghiera per la pace

La vocazione della Terra Santa è per la pace, ma è un territorio ancora oggi di fatto segnato da sofferenza e rivalità. Siamo chiamati a dilatare il cuore, perché sia capace di raggiungere gli estremi confini della terra, soprattutto laddove l’ingiustizia allontana la pace e la guerra causa dolore e morte. E’ iniziata così la veglia di preghiera per la pace alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, realizzata in in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.
Tantissimi i fedeli che hanno voluto pregare, dalle parole del Vangelo in ascolto delle riflessioni sulla parola di Dio: “Bisogna imparare a leggere la città con occhio caritatevole, paziente, misericordioso, amico, propositivo, cordiale. Bisogna riconoscere il bene profondo che c’è nel cuore di tanta gente della città e l’ansia o il bisogno di Dio che, consciamente o inconsciamente, sono in molti”.  Ed ancora: “Da questo momento c’è un po’ di terra di Gerusalemme anche nella nostra città. Ma, più in profondità, in ogni città del mondo è arrivato il Vangelo del Regno di Dio, che duemila anni fa Gesù di Nazaret ha annunciato percorrendo le strade della Palestina. Solo alla luce di quelle sue parole, anche le nostre città potranno vivere una pace veramente evangelica”.  A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore e nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Ogni credente deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio. Le recenti notizie e le immagini dei tanti focolai di guerra nel mondo non possono lasciare insensibile la comunità cristiana, i credenti di ogni religione e tutte le persone di buona volontà. Ucraina, Medioriente, Iraq, per non parlare delle tante guerre dimenticate in Africa e in Asia, che causano morti e migranti che scappano dalla violenza e dalla fame. Quando il cammino verso la giustizia e la pace universale si fa più arduo, gli uomini sono chiamati ad un sostegno reciproco più deciso: questa meta si raggiunge insieme. Da Gerusalemme, città in cui Gesù è morto e risorto per la salvezza di tutti, abbiamo raccolto alcuni semi di pace. Quella Terra Santa è parte della nostra terra: ci impegniamo ad accogliere nelle nostre vite di credenti e di persone di buona volontà il coraggio della croce e lo stile della risurrezione”.

 

Strepitus Silentii, notti alle catacombe

Ultimi appuntamenti per il viaggio notturno all’interno della catacomba di San Giovanni, “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”.
Anche la decima edizione del progetto della società Kairòs ha fatto registrare il tutto esaurito, e purtroppo non è stato possibile accontentare tutte le richieste. Siracusani e turisti sono rimasti affascinati dalle 
catacombe, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini. Il visitatore non è semplicemente accompagnato lungo il percorso ma la forma teatralizzata consente momenti di riflessione e meditazione sul percorso della vita cristiana. Una visita alle catacombe con maggior consapevolezza che crea stimoli e domande sul senso della vita cristiana agli albori del cristianesimo. Ogni angolo della Catacomba è un’immersione nella storia. A distanza di secoli, il silenzio profondo di questo luogo “grida” con il suo linguaggio altamente evocativo. Gli scavi archeologici hanno messo in luce percorsi affascinanti, che si prestano alla teatralizzazione delle vicende del primo Cristianesimo, ma anche alle testimonianze degli archeologi che hanno scavato con frutto il sito.
Anche quest’anno il ricavato di “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, promosso dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e dalla Custodia della Catacomba di San Giovanni, dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” e con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’Assessorato regionale all’agricoltura, sarà devoluto in beneficienza, in particolare ad un progetto dedicato agli immigrati che a migliaia sbarcano da mesi sulle coste siciliane e soprattutto ai tanti minori non accompagnati
Voci recitanti sono Lorenzo Maria Faletti, Marinella Scognamiglio e Doriana La Fauci, accompagnati dal flauto da Romualdo Trionfante.
“Strepitus Silentii” termina a Siracusa ma continua a Roma. La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha chiesto alla Kairos di trasferire il progetto per tre serate eccezionali alla catacomba di San Callisto. L’appuntamento è per il 19-20-21 settembre.