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Gesuiti siciliani in Oriente alla Alagoniana

Giovedì 5 ottobre, alle ore 18.30 presso la Sala lignea della Biblioteca Arcivescovile Alagoniana di Siracusa sarà presentato il volume Tracce d’Oriente. Gesuiti siciliani nella Cina del celeste Impero (Domenico Sanfilippo editore) a cura di Lina Scalisi e Francesco Failla. Dopo i saluti del direttore della Biblioteca Alagoniana, don Helenio Schettini, e della prof.ssa Lavinia Gazzè interverrà padre Martin Morales sj, professore ordinario di Storia della Chiesa e direttore dell’Archivio presso la Pontificia Università Gregoriana. Padre Morales è un esperto di storia moderna ed in particolare della storia delle Missioni, da diversi anni si occupa della produzione storiografica della Compagnia di Gesù. Alla presentazione prenderanno parte anche i curatori e gli editori.

Il volume ricostruisce le personalità dei Gesuiti siciliani in Oriente, seguendo le prime esperienze dei giovani missionari e il ruolo svolto dalla Compagnia di Gesù nel Celeste Impero. Emergono dall’incontro di origini e culture diverse le figure di grandi gesuiti siciliani come Prospero Intorcetta, Nicola Longobardo, Ludovico Buglio, Girolamo Gravina e molti altri di cui si conosceva poco. Tante storie, dunque, tanti destini intrecciati nel percorso della missione che questo volume riporta alla luce nel Quarto Centenario della canonizzazione del padre fondatore della Compagnia di Gesù Ignazio di Loyola e dell’Apostolo delle Indie Francesco Saverio.

Per l’occasione saranno esposti alcuni volumi del ricco patrimonio della Biblioteca Alagoniana un tempo appartenuti alla biblioteca dei Gesuiti, l’allestimento sarà curato dalla dott.ssa Claudia Giordano.

I contributi, che coprono un arco temporale dal XVI al XVIII secolo, sono i seguenti

Lina Scalisi, Alle radici del Mito. La compagnia, la nobiltà, le vocazioni
Silvia D’Agata, Gesuiti siciliani in Regno Sinarum: gli uomini, le imprese e le rappresentazioni da Bartoli ad Aguilera Lavinia Gazzè, “Esser levato di Sicilia, in qualche paese remoto”. La vocazione dei primi missionari verso l’Oriente Rosalia Claudia Giordano, I libri e la libraria del Collegio dei gesuiti di Siracusa
Maria Concetta Calabrese, Missionari siciliani in Oriente: gli indipeti messinesi e Metello Saccamo
Giacomo Pace Gravina, I gesuiti missionari: reti sociali e familiari nel Val di Noto in età moderna
Barbara Mancuso, “Bisogno di immagini”: i gesuiti siciliani e le arti nella missione cinese
Sandra Condorelli, Per “quella necessità che abbiamo… anche di immagini”: libri e incisioni nelle missioni gesuite in Cina
Luigi Ingaliso, Propagatio fidei per scientiam. Formazione e politica scientifica dei gesuiti siciliani in Cina in età moderna
Luisa Maria Paternicò, Dall’Osanna al Crucifige e ritorno. Le avventure di quattro gesuiti siciliani nella Cina del XVII secolo
Francesco Failla, Litterae ex Regno Sinarum. Gesuiti siciliani raccontano la Cina.

Koinon Officina per il Bene Comune

“Officina per il Bene Comune nasce dall’esigenza di offrire un’occasione di formazione e sostenere la voglia di partecipazione in maniera consapevole e responsabile della Polis dove viviamo, acquisendo delle competenze. Il nostro punto di partenza è lavorare per il bene comune. L’idea di una partecipazione responsabile”. Mons. Maurizio Aliotta, direttore dell’Ufficio Pastorale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, presenta Koinon Officina per il Bene Comune, un “programmato un piano di studi” distribuito in tre moduli, che punta a generare una cittadinanza attiva e democratica. L’obiettivo è promuovere la formazione in ambito sociale e politico. Nella chiesa di San Nicolò ai Cordari, all’ingresso della zona archeologica della Neapolis, la presentazione dell’itinerario di formazione sul versante dei temi sociopolitici.

“Il corso si sviluppa in tre moduli – ha spiegato mons. Aliotta -: il primo mette in luce il presupposto fondamentale dell’essere persona che ci distingue dall’individuo isolato. Il primo modulo parte dalla visione cristiana della persona per passare a come questa persona assolva all’impegno. Gli altri due sono tecnici: il secondo riguarda il senso della politica che nasce dall’idea di democrazia e quindi del bene da coltivare e si sviluppa sulla Costituzione che è punto di riferimento insieme alla Dottrina sociale della Chiesa. E da qui gli elementi che costituiscono l’insieme della comunità, a partire dagli Enti locali fino all’Europa. Il terzo modulo riguarda in maniera più specifica i vari ambiti dell’impegno: da quello educativo a quello per l’ambiente, all’idea di città con le politiche urbanistiche e la buona amministrazione ad esempio con le politiche di bilancio”.

Il percorso dal 28 ottobre all’8 di giugno. Ogni modulo ha un monte ore complessivo che consentirà agli insegnanti di partecipare per acquisire crediti formativi.

“L’Officina vuole essere un percorso verso quanti desiderano accrescere la loro formazione – ha aggiunto don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio pastorale per i problemi Sociali e il lavoro, giustizia, pace, e custodia del creato -. L’iniziativa è rivolta a tutti ma abbiamo pensato di aprire ai più giovani da un’età di 16 anni, quando c’è un interessamento per l’ambito politico, per la città. Non sono previsti esami ma è solo un momento di crescita personale. Ci ha aiutato il Progetto Policoro, esperienza nel contesto ecclesiale nella formazione dei giovani in progetti per attività lavorative. Dall’altro il corso vuole essere un modo per aprire una maggiore visione senza voler insegnare nulla: ma è un modo per conoscere l’esperienza umana e spirituale fino alla partecipazione che si può esercitare in maniera attiva nel contesto sociale in cui ci si viene a trovare”.

L’iniziativa è inserita nella piattaforma Sofia-Miur per la formazione permanente dei docenti: ID 87456. “Il corso è aperto a tutti – ha concluso don Salvo Spataro, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio -. Tra le attività accademiche del San Metodio proponiamo questa attività formativa. Di fatto i docenti e i giovani hanno bisogno di poter riflettere sulle cose essenziali che spesso dimentichiamo nel dibattito pubblico, sembra che sia piena dell’argomento del bene comune ma di fatto occorre educarci per sapere educare. L’iniziativa è rivolta anche ai docenti che possono accedere alla piattaforma Sofia tramite un codice dedicato e utilizzando la carta del docente”.

Una proposta dell’Ufficio Pastorale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, dell’Ufficio pastorale per i problemi Sociali e il lavoro, giustizia, pace, e custodia del creato, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio con il Progetto Policoro.

Per gli incontri è necessaria l’iscrizione. La prima lezione, il 28 ottobre, su “La visione cristiana della persona”, sarà aperta a tutti.

Per info ed iscrizioni è possibile utilizzare l’indirizzo e-mail koinon.obc@arcidiocesi.siracusa.it


Giornata Mondiale del Migrante

Si tiene domenica 24, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Un’occasione per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide, e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione. La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 1914. Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo messaggio annuale è “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

A Siracusa l’appuntamento è per domenica alle ore 10.00 al parco del Foro Siracusano (vicino la chiesa del Pantheon) con l’animazione, laboratori anche per i più piccoli, diverse testimonianze e la musica dei gruppi Makari e Ramzi and Brothers.

“Abbiamo organizzato un evento – spiega Suor Rosa Maria delle Scalabriniane – sulla realtà migratoria per sensibilizzare le persone. La migrazione non è negativa e ci appartiene. Le persone cercano di scappare dalla guerra, dalla fame e dalle ingiustizie. Cercano il meglio per loro e le loro famiglie”. All’incontro interverranno un uomo del Bangladesh in Italia da alcuni mesi, una donna brasiliana, una cilena e un componente di un equipaggio di una nave ong che si occupa del salvataggio dei migranti in mare.

L’incontro è stato promosso da Caritas Diocesana, associazione Massimiliano Kolbe, Suore Scalabriniane, Ciao (centro interculturale di aiuto e orientamento), società Fatebene Fratelli con il supporto del Comune, assessorato alle politiche sociali.

Ho deciso di dedicare il Messaggio per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato alla libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra – scrive Papa Francesco – . (…) Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire. Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune. (…)
Per fare della migrazione una scelta davvero libera, bisogna sforzarsi di garantire a tutti un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente e realizzarsi personalmente e come famiglia. (…) Essi però devono essere messi in condizione di fare questo, senza trovarsi depredati delle proprie risorse naturali e umane e senza ingerenze esterne tese a favorire gli interessi di pochi. E lì dove le circostanze permettano di scegliere se migrare o restare, si dovrà comunque garantire che tale scelta sia informata e ponderata, onde evitare che tanti uomini, donne e bambini cadano vittime di rischiose illusioni o di trafficanti senza scrupoli.
È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali. Infatti, poiché le risorse mondiali non sono illimitate, lo sviluppo dei Paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione che si riesce a generare tra tutti i Paesi. Fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo – saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore. 
Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno. 
Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili – e tra questi molti migranti e rifugiati – dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio“.


Convegno mariano il 28 e 29 settembre

Storia, Scienza e Fede nella Lacrimazione

“Storia, Scienza e Fede nella Lacrimazione della Madonna a Siracusa” è il titolo del convegno mariano che si terrà giovedì 28 e venerdì 29 settembre al centro convegni “San Giovanni Paolo II” nell’ambito del 70esimo anniversario della Lacrimazione.

Giovedì alle ore 19:00, Orazio Mezzio, direttore del settimanale Cammino, parlerà su “Il contesto storico di Siracusa e la Lacrimazione della Madonna”. Subito dopo mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, e don Aurelio Russo, rettore della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, faranno una lettura del processo storico della Lacrimazione. Venerdì alle ore 19:00, don Enzo Candido, presbitero del Santuario, si soffermerà su “Le manifestazioni mariane nella storia della Chiesa”. Seguirà l’intervento di don Salvatore Spataro, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” su “Il pianto di Maria, Madre e Regina dei Martiri”. Infine padre Ermes Ronchi, frate dell’ordine dei Servi di Maria, darà la sua lettura teologico spirituale della Lacrimazione della Madonna di Siracusa.

Caravaggio in Sicilia

Si intitola “Caravaggio in Sicilia” l’iniziativa proposta per venerdì 29 settembre alle ore 21.00 nella Cripta di San Marciano a Siracusa. Il 29 settembre si ricorda la nascita di uno dei protagonisti più affascinanti e controversi della pittura italiana del Seicento: Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Per l’occasione la società Kairos in collaborazione con la Custodia delle catacombe, l’Ufficio diocesano per la Pastorale del turismo, e il Parco “Terre dell’invisibile” racconteranno la storia della permanenza in Sicilia, dove il noto pittore soggiorna in clandestinità, tra l’autunno del 1608 e la primavera del 1609. Sarà l’occasione per scoprire le tre opere dipinte tra Siracusa e Messina: Il seppellimento di Santa Lucia, La Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori insieme a La Natività, la tela realizzata per la Compagnia di San Lorenzo a Palermo.
Introdurranno e presenteranno la serata don Giuliano Gallone e Annalisa Stancanelli. La lettura iconografica è di Fausto Migneco e Loredana Pitruzzello e la lettura di Attilio Ierna, Doriana La Fauci. E’ possibile prenotare telefonando al seguente numero di telefono: 0931.64694  (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17,30), oppure inviando una mail a info@kairos-web.com.

Pellegrinaggio storico della parrocchia del Pantheon in Santuario

In occasione del 70esimo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, la Comunità parrocchiale del Pantheon di Siracusa, guidata dal parroco don Massimo Di Natale, si riunirà mercoledì 6 alle ore 19.30 presso il piazzale del Pantheon per poi muoversi in pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna delle Lacrime e dove si concluderà con la celebrazione eucaristica. Il desiderio è ripetere, come 70 anni fa, il primo pellegrinaggio del 1953 alla Madonna delle Lacrime.
La Parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon da sempre rappresenta uno dei luoghi simbolo del
prodigioso evento della Lacrimazione. “In questa parrocchia – spiega don Massimo Di Natale – i coniugi Iannuso, essendo parrocchiani, iniziarono l’iter in preparazione del sacramento del matrimonio. Progettarono di celebrare le loro nozze nel dicembre del 1952, durante l’ottavario della festa di Santa Lucia nella Basilica al Sepolcro. Per un lutto di famiglia la data del matrimonio fu trasferita e sabato 21 marzo 1953 il parroco mons. Giuseppe Bruno ebbe la gioia di benedire le nozze di Angelo Iannuso e Antonina Giusto in parrocchia. Tra i regali di nozze fu regalato un quadretto da capezzale raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, dono di nozze di una loro cognata, che l’aveva acquistato per lire 3500 presso l’emporio di Salvatore Floresta, corso Umberto I n. 28. Nei giorni della Lacrimazione, mons. Bruno fu più volte invitato ad accorrere in via degli Orti per constatare quanto stava avvenendo. Nel pomeriggio del 31 agosto 1953 mons. Giuseppe Cannarella, cancelliere della Curia arcivescovile, si recò nell’ufficio parrocchiale del Pantheon per trattare in merito ad una pratica di matrimonio e ne approfittò per discutere su quanto stava accadendo. Pur rimanendo prudenti sull’evento in corso, decisero nello stesso pomeriggio di andare all’Istituto di Igiene e Profilassi della provincia al foro siracusano per chiedere un’eventuale analisi delle lacrime. Ebbero immediata disponibilità da parte del dott. Cotzia e del dott. Cassola e si concordò per l’indomani mattina, 1 settembre, di recarsi in via degli Orti per procedere al prelievo del liquido lacrimale. Il 9 settembre  i membri della commissione scientifica firmarono, presso l’ufficio parrocchiale del Pantheon, l’esito della relazione analitica del liquido sgorgato dagli occhi della Madonnina. Nel pomeriggio del sabato 5 alle ore 18.30 venne guarita la piccola parrocchiana Enza Moncada di 3 anni e mezzo, in via della Dogana, e la gioia per l’intera Comunità fu grande! “Come non ringraziare la Madonna per tanta benevolenza verso la nostra Parrocchia?”  Fu così che l’indomani, domenica 6 settembre 1953, dopo la messa dei fanciulli mons. Bruno, con le catechiste, guidarono ben 90 fanciulli del Pantheon in via degli Orti, con in testa una umile croce, quella stessa che la Parrocchia ha donato al Santuario e che si trova nel Museo della lacrimazione insieme alla scrivania dove sono stati firmati gli atti, come ricordo storico del primo pellegrinaggio del mondo ai piedi della Madonnina. Sempre vive le parole incoraggianti del parroco di allora, mons. Giuseppe Bruno, “La Madonna chiamò… la Parrocchia del Pantheon rispose…”: un amore filiale e rinnovato della Comunità parrocchiale del Pantheon.

Incontro diocesano dei giovani

Lunedì 28 alle ore 19.00 in piazza Euripide, Incontro diocesano dei giovani dal titolo “just do it semplicemente ama”. Raduno alle 19.00 e festa in piazza insieme alla Giupasband; alle 20.30 fiaccolata verso il Santuario e alle ore 21.00 Veglia di preghiera mariana presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. Si concluderà alle ore 22.00 con una cena in fraternità.

Strepitus Silentii … le notti delle catacombe

Un evento unico nel suo genere, che si rinnova mantenendo la sua unicità. Rivive la catacomba di San Giovanni con “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, le visite notturne teatralizzate nate con l’intento di far vivere il sito della Catacomba di San Giovanni a Siracusa in un frammento insolito alla routine della vita ordinaria, il frammento notturno.
Un’immersione nella storia di Siracusa e nella cristianità. Una riflessione sul percorso della vita cristiana all’interno della catacomba, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini, il tempio dei primi martiri.
Ogni anno si cerca di arricchire il progetto, toccando nuovi angoli del sito. La novità di quest’anno prevede l’inserimento nel percorso teatralizzato della “rotonda di Antiochia”.
Voci recitanti sono Lorenzo Falletti, Doriana La Fauci, Caterina Pugliese e Marinella Scognamiglio, accompagnati al flauto da Romualdo Trionfante ed all’oboe da Luciano Maria Moricca.
Siamo convinti che un “viaggio” all’interno della catacomba nelle ore notturne si possa vestire di un significato ancora più profondo del consueto. Scendere sottoterra, al chiarore della luna, nel rispettoso silenzio del sito, permetterà ai fruitori di vivere un’esperienza unica e d’alto spessore culturale e religioso. Una serata sobria, elegante, di grande spiritualità e cultura” afferma Vincenzo Dente, uno dei curatori del progetto.
Il percorso, scandito dalla voce degli attori e dal suono di un flauto, si snoda attraverso le gallerie sotterranee della catacomba, all’interno della quale rivivono riti e tradizioni lontane, testimonianze artistiche e scoperte archeologiche. Vivere la catacomba attraverso la voce di coloro che l’hanno abitata per secoli.
Lo “strepitus silentii”, il fragoroso silenzio della Catacomba, non è soltanto un percorso tra vestigia di una ricchezza immensa che nei sottosuoli della città aretusea respirano, ma è anche momento di meditazione sulle nostre radici religiose. Un percorso che aiuta a comprendere quanto complessa, storicamente significativa e ricca di esperienze fu la realtà di Siracusa e della sua comunità cristiana in epoca romana.
L’evento culturale si colloca prepotentemente come un appuntamento costitutivo dell’estate siracusana – spiega il prof. Pietro Cavallaro della Kairós – e attraverso un cammino di riflessione vuole indurre lo spettatore, “homo viator”, ad uscire da sé per riscoprire l’essenzialità delle cose, fuori dal caos e dalla routine della quotidianità“.
Strepitus Silentii è promosso dalla società Kairós Turismo Cultura Eventi di Siracusa, in collaborazione con l’Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale, la Custodia delle Catacombe di Siracusa e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e il supporto dell’ISSR San Metodio di Siracusa e dell’associazione culturale L’isola del Dialogo.
Gli appuntamenti di Strepitus silentii sono programmati fino al 27 agosto con i consueti orari (I visita ore 21 e II visita ore 22.30).

I giovani della Diocesi alla GMG di Lisbona

Sono partiti oggi per prendere parte alla XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona, in Portogallo, dall’1 al 6 agosto. Inizialmente prevista per il 2022 e spostata a causa dell’emergenza coronavirus.
Sono 44 giovani, dai 16 ai 25 anni di età, guidati da don Daniele Lipari, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile dell’Arcidiocesi, e da padre Francesco Mangiafico. Un gruppo del quale fanno parte una ventina di giovani del cammino neocatecumenale e poi 16 scout della parrocchia della Madonna delle Lacrime di Solarino (Solarino 8), quattro della chiesa Madre di Solarino, tre della parrocchia Santa Maria della Consolazione di Belvedere e un seminarista. Saranno a Sintra, insieme ai partecipanti di altre diocesi siciliane. E giorno 31 in pellegrinaggio a Fatima.
Per me è la seconda esperienza – spiega don Daniele -. La prima era stata da seminarista a Madrid nel 2011. Quest’anno però la responsabilità è diversa, perché guido un gruppo di giovani. L’attesa dell’incontro, della gioia, della festa in un respiro di chiesa universale. Il momento forte della Gmg sono le catechesi: riflessione e crescita personale. Incontrarsi da tutto il mondo nelle parole dei vescovi. «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1, 39) è la citazione biblica scelta da Papa Francesco con il motto della Giornata Mondiale. La fretta di voler vivere questa esperienza. Un incontro fondato sulla Parola che è condivisione nello stare insieme”. Fin dalla prima edizione, a Roma nel 1986, la Giornata Mondiale della Gioventù è stata un laboratorio di fede.
La partecipazione alla Giornata rappresenta solo l’epilogo di un cammino iniziato già da tempo, come spiega Annamaria della parrocchia San Paolo di Solarino: “Il nostro viaggio è iniziato già da giorni. Tanti sono stati i preparativi e le aspettative, così come tanti sono i sentimenti che in questi giorni si alternano, primo tra tutti la gratitudine per avere la possibilità di partecipare a questa esperienza unica. Non manca neanche la paura, ma questa è subito superata dall’entusiasmo al pensiero di scoprire nuovi luoghi dove poter accrescere e rafforzare la nostra fede e dove poter fare esperienza ecclesiale di Dio insieme a tanti altri giovani. Tutti diversi, ma tutti verso la stessa meta, tutti accumunati da una gioia che infrange distanze culturali e geografiche . Ci apprestiamo a vivere giorni di felicità travolgente, di quelle gioie che ti rimangono impresse nel cuore e che vengono dall’incontro con gli altri e con il Signore. Ci aspettiamo anche di sentire una forte sensazione di comunità, di fare esperienza di quel passo del Vangelo che dice “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sarò con loro, pregherò con loro, amerò con loro perché il mondo venga a Te, o Padre, conoscere il tuo amore è avere vita con Te”.
Gioia di stare insieme e non soltanto: “Dalla Gmg ci aspettiamo divertimento, nuove conoscenze, comunità e preghiera, ma anche tante emozioni, e una riscoperta di noi stessi e della fede” dicono Samuele e Martina. Momenti nel segno della condivisione: “Siamo molto emozionati per questa nuova esperienza. speriamo che in questo viaggio potremo confrontarci con giovani della nostra età di altre nazioni anche per ritrovarci a condividere la stessa fede” concludono Matteo e Andrea di Belvedere.